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    Casper Ruud elogia Indian Wells come “quinto slam” e poi dichiara “Giocherei con un solo servizio. Non sarebbe semplice, ma è una regola che cambierei”

    Casper Ruud nella foto – Foto Getty Images

    Casper Ruud arriva a Indian Wells con la sua stagione appena iniziata. Almeno, è così che il norvegese lo afferma, indicando l’inizio della stagione al torneo di Acapulco. Ora si misurerà con Diego Schwartzman al secondo turno, ma la conferenza stampa di anteprima del torneo è stata segnata da una suggestione molto curiosa del nordico.
    FIDUCIOSO AD INDIAN WELLSTornare a Indian Wells è una grande sensazione. È uno dei tornei più importanti dell’anno e un luogo con molte opportunità per i giocatori. È molto ben organizzato e tutti vogliono mostrare il loro miglior tennis. Anche io voglio farlo. Ho avuto un paio di settimane di allenamento e riposo a febbraio e la mia stagione è iniziata veramente la scorsa settimana, ad Acapulco. Spero di poter ottenere grandi risultati qui.
    INDIAN WELLS, UN MASTERS 1000 DIVERSOÈ uno dei nove Masters 1000 e non assegna più punti di Shanghai, Montecarlo o Cincinnati. Ma è un po’ diverso, sì. Forse perché lo stadio è così grande che sembra di giocare un Grand Slam. È un torneo misto, con un tabellone di 128 giocatori, e ha infrastrutture eccezionali. Capisco perché viene etichettato come il quinto Slam.
    REGOLA CHE CAMBIEREI NEL TENNISGiocherei con un solo servizio. Non sarebbe semplice, ma è una regola che cambierei. È qualcosa che non accadrà mai, ma mi piacerebbe giocare alcuni tornei con un solo servizio a disposizione per vedere cosa accadrebbe. Avremmo più scambi di palla. A volte, soprattutto su un campo duro, è molto facile mantenere il servizio e non ci sono scambi di palla divertenti. Credo che sarebbe divertente, anche se ci sono persone che pensano che sia più emozionante vedere ace e scambi più brevi. LEGGI TUTTO

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    Ruud rivela che nel 2024 il torneo di Los Cabos potrebbe disputarsi a Febbraio

    Casper Ruud nella foto

    Casper Ruud ha rivelato durante la conferenza stampa dopo il suo incontro con Taro Daniel che l’ATP Los Cabos potrebbe cambiare la sua data nel 2024.
    Il tennista norvegese ha commentato di avere in mente di tornare a giocare in Messico nei prossimi anni e ha lasciato intendere che l’anno prossimo potrebbe partecipare ai tornei di Los Cabos e Acapulco consecutivamente. Al momento si tratta solo di una speculazione, ma potrebbero esserci dei cambiamenti nel calendario ATP nel 2024, poiché questo viene spesso discusso ogni stagione da giocatori e addetti ai lavori. Tuttavia, al momento non c’è ancora nulla di ufficiale. LEGGI TUTTO

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    Ruud posa per Vogue scandinavia

    Uno degli scatti di Ruud per Vogue Scandinavia

    Casper Ruud non ha iniziato il 2023 nel migliore di modi. Dopo aver chiuso la scorsa stagione la con la finale alle ATP Finals di Torino, il miglior tennista norvegese di tutti i tempi ha debuttato così così in United Cup, quindi ha perso al proprio esordio a Auckland contro Djere ed è stato estromesso al secondo turno agli Australian Open dallo statunitense Brooksby.
    Prima dell’avvio della stagione, Casper aveva annunciato un periodo di stop attivo nel mese di febbraio: nessun torneo sulla terra in America Latina o negli indoor in Europa, ma duro lavoro per affinare condizione tecnica e preparare il fisico per la doppietta Indian Wells – Miami e quindi per la stagione sul rosso in primavera. Una scelta coraggiosa per un tennista che proprio grazie ad eccellenti risultati negli ATP 250 e 500 ha costruito una classifica eccellente, iniziando quindi a toccare grandi prestazioni anche negli Slam, come dimostrano le due finali 2022 a Parigi e New York.
    Ruud intanto ha approfittato della prematura uscita agli Australian Open per posare per un bel servizio fotografico per l’edizione scandinava di Vogue. “Proviamo qualcosa di nuovo” scrive Casper sulla propria pagina Instagram, “cercate nell’edizione di febbraio-marzo per altre foto e intervista”. LEGGI TUTTO

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    Australian Open: Djokovic è “l’uomo solo al comando”

    Novak con la coppa degli AO21

    “Un uomo solo al comando; la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi”. Con questa storica frase il giornalista Mario Ferretti aprì la sua radiocronaca della Cuneo-Pinerolo, terz’ultima tappa del Giro d’Italia del 1949. Un’affermazione diventata leggendaria, che rubiamo e trasformiamo in salsa tennistica in “Un tennista è nettamente favorito per gli Australian Open; la sua t-shirt è quella del coccodrillo, il suo nome è Novak Djokovic”. Inutile girarci intorno: nonostante “Nole” abbia accusato qualche fastidio alla gamba, è lui il grande, grandissimo favorito per il primo Slam del 2023. Tanti, troppi i motivi che lo issano a futuro campione del torneo a lui più caro. Punta alla decima coppa, mai nessuno si è spinto tanto in avanti nel primo Slam dell’anno. Il suo tennis, un mix superbo di difesa e attacco, a tratti meccanicamente perfetto, è ideale per le condizioni del sintetico australiano. Dal 2008, anno del suo primo successo Slam, proprio a Melbourne, le sue sconfitte si contano sulle dita di una mano: 2009 (ritiro vs. Roddick), 2010 (l. Tsonga, nel suo anno difficile per i tanti cambiamenti tecnici oltre all’attrezzo), 2014 (l. Wawrinka, stellare il torneo di Stan), 2017 (l. Istomin al secondo turno, ma era palesemente in difficoltà) e 2018 (l. Chung, netto in tre set). Poi solo vittorie, battendo soprattutto Andy Murray ma anche Nadal, Medvedev, Thiem, e per la strada anche Federer e tutti i più forti avversari.
    Quando Djokovic arriva in Australia in salute, praticamente non lo batti. Questa è una sentenza, un po’ come Nadal a Parigi. Djokovic quest’anno è ancor più un uomo in missione. Vuole vincere lo Slam n.22, per poi puntare in stagione al ventitreesimo (incredibile a pensarci solo un lustro fa…) Major in carriera. Vuole tornare a vincere soprattutto per riprendersi quel trono da cui è stato scalzato non in campo ma da altro. Riaffermare la propria forza, forte di un finale di stagione scorsa clamoroso, quasi immacolato. Da n.1. Con buona pace di Alcaraz, e nonostante le dichiarazioni di facciata, tutti sanno che il vero n.1 del tennis oggi è ancora lui, Novak Djokovic. “Nole” vuole riprendersi tutto, nel suo torneo, vittoria, coppa, n.1. Tutto. E tutto lascia pensare che nessuno lo fermerà. Tuttavia… nessuno o quasi ipotizzava che potesse perdere allo US21, quando arrivò ad un passo dalla storia con la S grande, quel Grande Slam stagionale scappatogli di mano per troppa tensione. Sta a Novak stavolta esser più tosto di tutto e di tutti. Il suo tabellone è discreto: Dimitrov al terzo turno (Grigor ha giocato spesso molto bene a Melbourne), quindi probabilmente Carreno Busta e nei quarti uno tra Rublev, Rune o Kyrgios. Nick a casa sua può essere minaccioso, forse più un Rune per ora così così. Ma ripeto ancora: dipende da Novak. Se gioca al suo top, lo vedremo dritto in finale tra due settimane. 
    Contro chi? La parte alta è assai interessante, e di non facile pronostico. Rafa Nadal per una volta non ha fatto mani-avantismo, dicendosi felice della sua forma anche se non ha ancora vinto un singolo match nel 2023. Per assurdo il match più tosto è quello d’esordio: Jack Draper è uno dei giovani più migliorati nel 2022, è mancino, ha servizio, sta bene in campo e lotta. Tira forte e non soffrirà la diagonale col diritto mancino di Rafa. Ovviamente Nadal è favorito, ma è un match da prendere subito con il massimo dell’attenzione. Se il maiorchino passa, poi l’ostacolo potrebbe essere Khachanov o più verosimilmente Medvedev nei quarti. Re-match della finale 2022. Ma Daniil ha tanto da dimostrare, perché da mesi soffre e ha sempre pagato in tutti i match duri, punto su punto, con tiebreak e fasi tirate. Ancora nella sua testa aleggiano maligni i fantasmi della finale 2022, che ha un po’ “regalato” proprio a Nadal rimettendolo in pista quando l’iberico era aggrappato al match con l’ultima unghia del mignolo, sospeso nel precipizio della sconfitta.
    È assai più complicato e di difficile pronostico l’altro quarto di finale della parte alta, con Tsitsipas, Auger-Aliassime, Sinner, Norrie, Coric e Cerundolo. Proprio il croato e il britannico potrebbero essere due sorprese e lottare seriamente per un posto in SF contro Nadal. Speriamo possa arrivarci Sinner (o Musetti) ma è certamente lo slot di tabellone più complicato e meno prevedibile. Spesso nel primo Slam dell’anno c’è una grande sorpresa almeno in semifinale, pertanto consigliamo di monitorare attentamente quest’area. Tsitsipas è avvertito…
    Possibili outsider? Non è mai facile puntare su qualche underdog, ancor più nel primo Slam in stagione, con i tennisti ancora da verificare per condizione. Sarebbe bello vedere Zverev in grande ripresa, dopo aver patito un terribile infortunio in campo contro Nadal a Parigi. Nella parte bassa attenzione anche a Fritz, che in United Cup ha confermato di esser ormai un tennista pronto al grande risultato anche negli Slam. Finora il californiano ha raggiunto i quarti solo a Wimbledon 2022; il suo obiettivo sarà cercare la semifinale, affrontando probabilmente Ruud o Matteo Berrettini.
    Degli italiani abbiamo già trattato in altro articolo. Qua solo ricordiamo che Berrettini difende la semifinale 2022, ha un discreto tabellone ma deve stare attento al “solito” ottimo Bautista Agut di inizio stagione, e poi a Ruud, che per ora ha convinto ben poco nei primi match ma in uno Slam, tre su cinque, la musica cambia. Casper ormai è tennista di grande livello, ha disputato due finali Slam nel 2022 e quindi sarà uno dei giocatori da seguire. La speranza è che magari sia proprio un italiano, il vincitore dell’auspicabile derby Sinner – Musetti, ad essere la sorpresa del torneo, e portarsi molto molto avanti. Un sogno, ma con occhi ben aperti, se i due nostri saranno al 100% fisicamente. Ahi, quanto pesa questo fisico così delicato sotto il tricolore…
    Buon Australian Open a tutti
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ruud: “A febbraio farò solo preparazione per il resto della stagione”. La preseason diventa febbraio

    Casper Ruud

    Casper Ruud dopo l’Australian Open si prenderà un mese intero per riposare e preparare il suo fisico al resto del 2023, con l’obiettivo di eccellere nei grandi tornei. L’ha dichiarato in una breve intervista a Eurosport, della quale riportiamo alcuni passaggi.
    “Nel mese di febbraio non ci sono tornei importanti, quindi ne approfitterò per allenare il mio fisico e usare quel mese come una sorta di preseason, che normalmente si farebbe a dicembre” afferma Ruud. “A dicembre sono successe tante cose, compreso il viaggio in Sudamerica con Nadal. Ho provato a continuare, pensando che l’Australian Open 2023 sarà il mio ultimo torneo prima di prendermi una breve pausa dalle competizioni. Una volta ripreso, la stagione sarà ridotta a otto mesi e mezzo, resta un periodo abbastanza a lungo. In un normale anno tennistico, se giochi un torneo ogni mese, la stagione dura 10 mesi e mezzo. Non è salutare per il corpo”.
    L’obiettivo del norvegese è chiaro: farsi trovare pronto, al massimo della forma, per i grandi tornei. Un vero cambio di rotta per lui, fortissimo (e vincente) finora soprattutto in eventi ATP 250 e 500, mentre nei 1000 e Slam ancora è caccia del primo titolo. “Vedremo se funziona, ma credo valga la pena provare. Quando Indian Wells scatterà all’inizio di marzo, sarò pronto per un nuovo anno con molti mesi impegnativi e tornei di fila. Sarà bello poter spezzare l’anno un po’ così. Sono riuscito a dimostrare di poter giocare ai massimi livelli e che mi concentrerò ancora di più sui grandi tornei”.
    Quindi niente tornei in America Latina, o indoor in Europa o eventi sul sintetico in medio oriente post Australia. Ruud sposa quindi l’idea espressa più volte da Riccardo Piatti, secondo il quale ormai il tempo per fare una vera preparazione a fine anno non è sufficiente, visti pochi giorni liberi rimasti tra le finali di Davis e il viaggio “down under”, quindi è meglio spostare questo tipo di lavoro a febbraio, al rientro dalla trasferta in Australia in attesa di volare negli USA per la cosiddetta “sunshine double” di Indian Wells e Miami. Un mese esatto per affinare fisico e gioco. LEGGI TUTTO

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    Ruud: “Il mio obiettivo più grande è provare a vincere un Grand Slam”

    Casper Ruud nella foto – Foto Sposito – Fit

    Casper Ruud è stato uno dei protagonisti del torneo esibizione di Abu Dhabi e ha mostrato ancora una volta buoni segnali, dopo aver concluso al terzo posto – ha battuto Carlos Alcaraz nella lotta per l’ultimo posto del podio.
    Il norvegese ha parlato e ha spiegato quanto sia stato difficile per lui adattarsi a causa delle partite di esibizione che ha giocato con Rafa Nadal in Sud America.
    “Il campo è un po’ diverso e ho fatto fatica ad abituarmi. Nelle ultime settimane ho giocato soprattutto al coperto, in particolare in Sud America, dove ho disputato partite di esibizione contro Rafa su campi sotto il tetto. Mi ci è voluto un po’ di tempo per abituarmi a questo clima, ma mi sento sempre meglio”, ha ammesso il numero tre del mondo.
    E in una domanda ormai tradizionale, Ruud preferirebbe un Grande Slam o essere il numero uno del mondo? “Vorrei vincere un Grande Slam, il trofeo è qualcosa che si può sempre conservare. Il numero uno è qualcosa che si può avere temporaneamente, ma non per sempre. Per me e per molti altri giocatori, l’obiettivo più grande è cercare di vincere un Grande Slam”. LEGGI TUTTO

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    ATP Awards 2022: Ruud vince il premio di tennista più sportivo intitolato a Stefan Edberg

    Casper Ruud nella grafica dell’ATP

    È Casper Ruud il vincitore dello “Stefan Edberg Sportsmanship Award” 2022, premio assegnato col voto dei suoi colleghi al giocatore che ha dimostrato nel corso dell’anno una professionalità e integrità impeccabile. Il successo del norvegese interrompe in questa categoria degli ATP Award un duopolio assoluto Federer-Nadal che durava dal 2004 (13 vittorie per Roger, 5 per Rafa).
    “Un grande ringraziamento a tutti coloro che hanno votato per me per l’ATP Stefan Edberg Sportsmanship Award di quest’anno”, ha detto Ruud. “Mi sento molto, molto onorato e felice di vincere questo premio quest’anno. Cercherò di mantenere il mio comportamento allo stesso modo per il prossimo anno. Non vedo l’ora di tornare in campo”.
    Ruud è anche il primo vincitore scandinavo del premio da quando lo svedese Edberg lo vinse per la quinta volta nel 1995. L’anno seguente fu ribattezzato in suo onore.
    Nella stagione 2022, Ruud ha vinto tre titoli ATP Tour (Buenos Aires, Ginevra, Gstaad), ha disputato le finali a Roland Garros, US Open, al Masters 1000 di Miami e alle ATP Finals. Ha concluso la stagione al numero 3 del mondo.
    Curioso che proprio oggi Carlos Alcaraz, rispondendo a una domanda dei cronisti sul premio sportività abbia affermato che “Ci sono diversi giocatori che potrebbero meritare il premio sportività. Credo che Felix Auger-Aliassime possa essere un ottimo candidato”. LEGGI TUTTO

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    Toni Nadal: “Ruud può diventare n.1 al mondo”

    Casper Ruud

    Casper Ruud ha vissuto un 2022 di grande crescita che l’ha portato a disputare le finali Slam a Roland Garros e US Open, oltre al recentissimo match per il titolo alle Finals di Torino. Purtroppo per lui, ha perso tutte e tre le grandi finali, sconfitto rispettivamente da Rafael Nadal, Carlos Alcaraz e Novak Djokovic. A questo filotto di sconfitte importanti, si aggiunge anche la finale al Masters 1000 di Miami.
    Se avesse vinto il titolo a New York, sarebbe diventato n.1 del ranking mondiale, posizione invece andata ad Alcaraz e mantenuta sino al termine della stagione dal talento spagnolo. Con tre finali “pesanti perse”, è un’annata positiva o negativa per Ruud? Decisamente molto positiva, anche se qualcuno si ostina a chiamarlo già “perdente”, affermazione assolutamente ingenerosa per un ragazzo cresciuto a dismisura negli ultimi 3 anni, passato dall’essere un tennista molto competitivo sulla terra battuta a giocatore tostissimo in ogni condizione e torneo.
    La svolta decisiva nella sua carriera è stata l’approdo alla Rafa Nadal Academy nell’inverno nel 2019, dove ha imparato dalla famiglia Nadal metodi di lavoro e affinato la propria tecnica di gioco, diventata via via sempre più completa. Proprio zio Toni Nadal continua a credere fermamente nelle possibilità del più forte tennista norvegese di sempre. Così lo storico coach di Rafa ha parlato di Ruud, di quando è sbarcato nella sua accademia e delle prospettive del tennista nordico.
    “Ricordo benissimo quando Casper è arrivato da noi. Grande lavoratore, si è subito messo a disposizione e ha imparato molto. Quando è arrivato in accademia aveva un brutto rovescio perché secondo me faceva un pessimo movimento con le gambe. Abbiamo dovuto lavorare specificamente in quell’area. Ora il suo rovescio è abbastanza buono” racconta Toni, che continua affermando “Ogni anno è stato in grado di migliorarsi un po’. Tuttavia se torno al giocatore che era arrivato all’accademia e a quei tempi, non pensavo che potesse crescere così tanto da  poter essere il numero 2 al mondo. Credito a lui per esser migliorato così tanto. Adesso è un tennista molto più completo e forte.  Ho seguito molte delle sue partite, è davvero un ottimo tennista. Può essere il futuro numero 1”.
    Affermazione importante quella di Toni Nadal, anche se del resto al n.1 c’è già arrivato molto molto vicino già lo scorso settembre. Adesso sta a Casper iniziare a vincere i grandi tornei. Finora in carriera ha vinto 9 tornei ATP (3 quest’anno), 8 sulla terra battuta. Tutti di categoria ATP 250. LEGGI TUTTO