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    Da Wimbledon: Carlos Alcaraz ottimista per il torneo. Venus Williams si allena

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz afferma che la sua preparazione a Wimbledon è stata tutt’altro che ottimale, dal problema al gomito destro al fatto che non ha giocato nessuna partita ufficiale sull’erba. Lo spagnolo ha giocato due partite di esibizione, che ha perso, ma questo non significa che non creda nelle sue possibilità all’All England Club.
    LE DIFFICOLTÀ DELL’ERBADico sempre che non è facile giocare sull’erba e non sono riuscito a giocare nessun torneo prima di Wimbledon, quindi questa settimana sarà difficile per me, ma mi sto preparando. La cosa più difficile è il muoversi su questa superficie. Direi che giocare in modo aggressivo e cercare di andare a rete è il modo migliore per tradurre il mio gioco da un’altra superficie a questa.
    ASPETTATIVE SU WIMBLEDONHo un gioco che può adattarsi bene all’erba, cercando di andare a rete, giocando in modo aggressivo. Penso di essere in grado di giocare bene sull’erba. Ho già detto che quest’anno non sono riuscito a prepararmi bene per Wimbledon, ma vado a ogni torneo pensando di poter ottenere buoni risultati o addirittura vincere il torneo, ci credo. Sto guardando solo il primo turno del sorteggio, al massimo il secondo.
    SCALARE LE CLASSIFICHENaturalmente, scalara le classifiche ed entrare nella top 10 è straordinario. Vedo la classifica e mi alleno per arrivare in cima. Ma ora non è la cosa più importante per me. Sto ancora accumulando esperienza su tutte le superfici e in tutti i tornei. In questo momento sono anche molto concentrato sui Grandi Slam. La classifica per me è secondaria.

    Venus Williams giocherà a Wimbledon? La 42enne americana si è ritirata dal torneo di singolare, ma in realtà è stata beccata sui campi di allenamento dell’All England Club, facendo nascere il sospetto che possa essere in azione in questa edizione.
    Ora, l’unica porta che potrebbe aprirsi è quella del doppio misto, quindi le aspettative aumentano in attesa che venga svelato il tabellone di questa competizione dove, eventualmente, potrebbe comparire il nome di Venus. LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz e Wimbledon: “Alcuni mi considerano il favorito, ma onestamente non lo sono. Ci sono giocatori molto più bravi di me sull’erba, come Berrettini, Djokovic e Nadal”

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz ha perso il primo dei due incontri di esibizione sui prati verdi per prepararsi a Wimbledon, cadendo a Frances Tiafoe. Il diciannovenne spagnolo non è preoccupato, perché sa di dover migliorare diversi aspetti del suo tennis su questa superficie.
    “La chiave è imparare a muoversi su questa superficie. Stiamo lavorando sodo su questo aspetto. Alcuni mi considerano il favorito, ma onestamente non lo sono. Ci sono giocatori molto più bravi di me sull’erba, come Berrettini, Djokovic o Nadal. Cercherò di godermi questa superficie il più possibile, non solo ora ma anche in futuro”.
    Il problema al gomito destro non è grave, ma nelle ultime settimane gli ha tolto un po’ di ritmo negli allenamenti. “Nelle ultime settimane non ho potuto allenarmi al livello che volevo e sono arrivato un po’ in anticipo per capire bene le mie condizioni. Mi sono sentito bene in questo primo incontro, quindi spero di migliorare poco a poco. Le bende sono solo per precauzione, non ho sentito alcun dolore. Mi sono divertito molto e la cosa più importante è che ho ancora diversi giorni per allenarmi”. LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz non ci sarà al Queen’s

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Sposito

    Carlos Alcaraz, il 19enne attualmente settimo nella classifica ATP e forse la principale star dell’ATP 500 del Queen’s Club, ha annunciato che non parteciperà al torneo britannico, tappa per preparare il torneo di Wimbledon, anche tenendo conto che ha pochissima esperienza sull’erba.
    Il tennista di Murcia ha dichiarato di avere un infortunio al gomito che gli impedisce di partecipare a questa prima settimana londinese, assicurando, tuttavia, che si recherà presto nel Regno Unito. LEGGI TUTTO

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    Sorteggio Roland Garros maschile: ottimo per Sinner, con i favoriti tutti nella parta alta

    Jannik Sinner

    Provare a giocare uno Slam partendo dal sorteggio ipotizzando vittorie e sconfitte sino alla finale è uno degli passatempi più noti per gli appassionati di tennis. Un vecchio adagio afferma che “non ci sono sorteggi facili”, o che “i sorteggi vanno presi con le molle”. Verissimo. Altrimenti che divertimento ci sarebbe se tutto filasse sempre liscio, con i favoriti che avanzano spediti verso i match decisivi. Nel tennis la faccenda è spesso più complicata. Per fortuna. Di sicuro il draw maschile sorteggiato a Parigi ieri è stato sorprendente e molto particolare.
    Partendo da casa azzurri, inutile negare che Jannik Sinner e Lorenzo Musetti siano davvero i due lati della medaglia. Sfortunatissimo “Muso”, un percorso potenzialmente allettante per “Jan”. Non facile, ma allettante si per l’altoatesino. Nel suo slot c’è Basilashvili, tennista potente e assai adatto a giocare su terra battuta, ma è un tennista che tira forte e non ha grandi variazioni, esattamente il tipo di giocatore sul quale Sinner può entrare e scatenare la sua progressione. Poi dalla sua parte c’è Rublev, tennista contro il quale ha già dimostrato di poter fare molto bene, e Medvedev, che a Parigi probabilmente farà poco più di una scampagnata, troppo indietro di condizione e mai amante di questi campi. Tanto che alla fine i tennisti più pericolosi sulla strada di Sinner potrebbero essere Carreno e un Kecmanovic in netta ascesa. Tirando le somme, per Sinner aver evitato incroci pericolosissimi con Nadal, Djokovic, Alacarz e Tsitsipas è già un bel passo avanti.
    L’altra faccia della medaglia è il “povero” Musetti, a cui è andata malissimo. Come sopra: da evitare c’erano assolutamente Nadal, Djokovic, Alacarz e Tsitsipas… e chi trova il toscano? Il finalista di Roma, di Parigi dello scorso anno e due volte vincitore a Monte Carlo. Davvero uno di quelli da evitare. Musetti l’anno scorso fece paura a Djokovic, ma quest’anno arriva a Parigi appena recuperato da un problema fisico e senza match sulle gambe. Era auspicabile non un primo turno facile ma almeno uno giocabile. È andata davvero male.
    Cecchinato se la giocherà contro lo specialista Andujar, match in cui parte sfavorito, mentre Sonego può sperare in un buon ingresso nel torneo contro Gojowczyk, uno che sul rosso non è al top. Ma tutto dipende dalla fiducia e condizione del piemontese. Fognini è nella parte alta, dopo Popyrin (non facilissimo come esordio) potrebbe trovare Van de zandschulp, tennista caldo nelle ultime settimane, e poi eventualmente Nadal. Non proprio la posizione di tabellone che sogni prima dell’avvio insomma.
    A livello generale, impossibile non notare un terribile squilibrio tra parte alta e parte bassa. Tutti i grandi favoriti sono di sopra! Incredibile come Djokovic – Nadal potrebbe essere un quarto di finale, memorie del 2015, quando il serbo distrusse lo spagnolo (non al massimo) proprio nei quarti, non riuscendo però ad alzare la coppa, stoppato in finale da un monumentale Wawrinka. Di sopra anche Alcaraz, che potrebbe ritrovare nei quarti Zverev. Ma di mine vaganti ce ne sono eccome, da Korda a Norrie, passando per Davidovich Fokina. Anche nel primo settore del tabellone troviamo giocatori di primissimo livello: Dimitrov, Schwartzman, Krajinovic e soprattutto Auger-Aliassime, che a Roma ha convinto con tennis molto interessante anche su terra battuta. Come sopra: la parte alta è la più qualificata, nettamente. Nadal? Dipende da come starà. Djokovic? è tornato in grande forma, può difendere il titolo dell’anno scorso, potrebbe essere un quarto infuocato con Nadal. Alcaraz? È atteso a conferme 3 su 5, ma sembra già pronto a volare in semifinale contro il vincente della super-sfida.
    I tabelloni devono essere presi con le molle, ma la sensazione è che il vincitore uscirà dalla parte alta, e che Sinner abbia un’occasione ghiotta per entrare bene nel torneo, crescere di forma e volare nella seconda settimana.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Wilander: “Al tennis serviva un agonista come Alcaraz. Roland Garros? Vince Djokovic”

    Mats Wilander

    Mats Wilander ha rilasciato un’intervista al quotidiano iberico Marca, con la lente puntata sul prossimo Roland Garros. Secondo il 7 volte campione Slam (3 volte a Parigi), il favorito per la Coppa dei Moschettieri è Novak Djokovic, il campione in carica.
    “Roland Garros? Per molte ragioni devo dire Novak (Djokovic). Primo perché a Roma ha appena vinto e questo gli darà fiducia; poi perché penso che abbia dentro di sé un sentimento di rivalsa dopo tutto quello che gli è successo in questi mesi… Senza poter giocare l’Australian Open. È il detentore del titolo. Ha dimostrato a se stesso di poter giocare di nuovo partite lunghe nonostante la sconfitta contro Alcaraz a Madrid. A Monte Carlo ha fatto una brutta figura alla fine del match con Davidovich, sembrava stanco. Adesso sta meglio. È il favorito a Parigi”.
    Secondo lo svedese, Alcaraz era il giocatore che mancava al tennis di vertice: “Non è che stavamo aspettando Alcaraz perché c’erano già Stefanos (Tsitsipas), Daniil Medvedev, tennista molto diverso dagli altri, e Alexander Zverev. Avevamo un buon mix di stili e modi di essere. Anche Rublev, che direi è l’Hewitt di questa generazione. Improvvisamente è apparso Alcaraz, che gioca in modo molto diverso da tutti quelli citati. Può fare le cose che fa Tsitsipas, come prendere la palla in anticipo, giocare in modo aggressivo; può essere solido quanto Zverev; forse non può fare quello che fa Medvedev, perché solo lui riesce in quel tipo di gioco… Ma Carlos ha la risorsa dei drop shot e l’atteggiamento che lo differenzia dal resto dei giovani. Non ho mai visto qualcuno con il suo modo di giocare e la sua freschezza. È sempre attivo, è emotivo, ma allo stesso tempo guarda la sua panchina con un buon atteggiamento. Guarda Ferrero e loro ridono di un punto o di un colpo. È rilassato in campo, la sensazione opposta quando vedi Nadal in campo, non sembra mai essere rilassato e ha l’atteggiamento migliore che abbia mai visto. Carlos mostra tutto ciò che di positivo ha dentro con il suo linguaggio del corpo. Questa è una cosa difficile da imparare, suppongo che sia così, anche se Ferrero potrebbe avergli consigliato come deve apparire davanti al rivale. Amo come si comporta, è molto importante per il tennis che ci sia un giocatore che sembra divertirsi così tanto, a cui piace così tanto competere e che odia perdere. È l’esempio da seguire: non voglio che tu sia come Nadal, come Federer o Djokovic, voglio che tu sia come Alcaraz perché Carlos ha tutto”.
    Ultime parole per Nadal, che ha Roma ha sofferto di una ricaduta al grave problema al piede. Mats crede che possa tornare anche stavolta: “La carriera di Rafa è così. Paragono sempre Rafa a un cavallo: correrà più veloce che può e combatterà. Il suo sforzo non ha limiti, il suo limite sono gli infortuni. Continuerà fino a quando un infortunio non gli permetterà più di giocare. La realtà è che ha imparato a tornare dagli infortuni e torna sempre. È straordinario che vedi sempre qualcosa di diverso in lui quando torna. Un giorno non potrà più tornare, è normale che accada, ma non sappiamo quando accadrà. Aveva dichiarato di non sapere se sarebbe stato in grado di farlo l’anno scorso e i risultati lo hanno smentito. È vero adesso che si è infortunato a Roma, ma sa come preservare il suo fisico per darsi una possibilità al Roland Garros”. LEGGI TUTTO

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    Il fenomeno del tennis Carlos Alcaraz difenderà il suo titolo al Plava Laguna Croatia Open Umag

    Carlos Alcaraz nella foto

    Carlos Alcaraz, il talentuoso diciannovenne spagnolo che ha conquistato il mondo del tennis, tornerà a Umago a fine luglio per difendere il suo titolo all’ATP Plava Laguna Croatia Open Umag. Attualmente sesto nella classifica mondiale, dopo aver vinto il suo secondo titolo Masters 1000 a Madrid domenica scorsa, Alcaraz sarà il protagonista principale della nuova edizione del torneo ATP di Umago, che si svolgerà dal 22 al 31 luglio.
    Questo giovane giocatore di Murcia ha iniziato la sua fulminea ascesa nell’ATP Tour dopo la vittoria a Umago nel 2021. Successivamente al suo primo titolo ATP e alla vittoria alle Next Gen ATP Finals di Milano, Alcaraz si è aggiudicato ben quattro titoli nel 2022. Oltre a Madrid, dove è diventato il primo giocatore in assoluto a battere sia Rafael Nadal che Novak Đoković nello stesso torneo su terra battuta, lo spagnolo ha conquistato il titolo Masters 1000 a Miami e ha vinto i tornei ATP 500 di Rio de Janeiro e Barcellona, totalizzando così 3460 punti ATP nel 2022, appena 70 in meno rispetto all’attuale capoclassifica Rafael Nadal.
    “Il ritorno di Carlos è una ricompensa per il duro lavoro svolto da anni dallo staff del Plava Laguna Croatia Open Umag. Noi abbiamo riconosciuto il talento di Alcaraz quando aveva 15 anni e abbiamo offerto al suo team, guidato dal leggendario Juan Carlos Ferrero, un invito alle qualificazioni del 2019 nonché una collaborazione pluriennale. È questo il motivo per cui abbiamo il privilegio di far parte della sua favolosa ascesa e di ospitarlo nuovamente a Umago, in Istria (Croazia)”, dichiara il direttore del torneo Tomislav Poljak e aggiunge: “Ci siamo convinti fin dal primo giorno che Carlos sarebbe diventato un grande giocatore, ma nessuno poteva prevedere che le cose si sarebbero sviluppate così velocemente”. Alcaraz ha molte sfide da affrontare prima di Umago e molti lo vedono come uno dei principali favoriti al Roland Garros.
    Siamo convinti che le sue prestazioni nelle prossime settimane rappresenteranno un ulteriore invito per tutti gli amanti del tennis di recarsi a Stella Maris a fine luglio”.
    “Non vediamo l’ora di assistere a un’altra edizione del Plava Laguna Croatia Open Umag, che prevedo sarà una delle migliori finora in termini di competizione. Il tradizionale torneo ATP offrirà anche un programma culinario e di intrattenimento eccezionale, in linea con quanto ci si aspetta da Umago. Plava Laguna è orgogliosa di organizzare e sponsorizzare il più grande torneo di tennis in Croazia e, poiché ci occupiamo principalmente di turismo, il nostro obiettivo è di far sì che tutti gli ospiti del torneo si divertano nelle nostre oasi di vacanza”, spiega Dragan Pujas, presidente del Consiglio di amministrazione di Plava Laguna.
    Quest’anno Umago si trasformerà nuovamente in una mecca del tennis dove, in aggiunta al torneo principale, quasi 500 giocatori amatoriali prenderanno parte al programma di cornice, che prevede i tradizionali tornei VIP e HEPi, Umag Stars Open e la terza edizione del torneo ITF per giocatori in carrozzina. Torna anche Road to Umag, una serie di tornei giocati in tutta Croazia con finale a Umago. LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz non giocherà il torneo di Roma: “Penso sia meglio per me riposare e recuperare per essere al 100% della condizione a Parigi”

    Carlos Alcaraz nella foto

    Carlos Alcaraz, campione del torneo Masters 1000 di Madrid a 19 anni e tre giorni, ha annunciato questa domenica in conferenza stampa che non gareggerà all’ATP Masters 1000 di Roma, il prossimo evento del calendario, il cui main drw è già iniziato questa domenica nella capitale italiana.
    Lo spagnolo, che ha avuto un problema alla caviglia destra durante la sua partita contro Rafael Nadal, nei quarti di finale di Madrid, ha deciso di riposare dopo la conquista del torneo ed è ora concentrato sul Roland Garros, il suo prossimo obiettivo, dove cercherà il primo titolo del Grande Slam.
    “Sono davvero entusiasta di poter competere in un torneo del Grand Slam e vista la situazione della mia caviglia e del mio piede non sarò a Roma. Penso sia meglio per me riposare e recuperare per essere al 100% della condizione a Parigi.Non sento la pressione per il Roland Garros ma sono motivato al massimo. Non vedo l’ora di andare a Parigi e lottare per cercare di vincere il torneo”. LEGGI TUTTO

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    Quando pensi di aver visto tutto, e …arriva Alcaraz

    Carlos Alcaraz

    Brutale. Alcaraz domina Zverev in finale al Masters 1000 di Madrid, dando una dimostrazione di forza e superiorità incredibile. Quasi “inquietante” per i suoi avversari. In questo momento Carlitos, classe 2003 da Murcia, è il più forte tennista del mondo. Affermazione forte, ma Alcaraz è ancor più forte delle parole, che a fiumi da stasera invaderanno di nuovo il web e carta tennistica. Alcaraz ha domato Nadal, Djokovic e Zverev nel torneo, vittorie una diversa dall’altra ma accomunate da un aspetto tecnico che misura la qualità e livello pazzesco raggiunto dallo spagnolo in questo momento: il gioco l’ha sempre fatto lui. È stato Carlos a prendere rischi, a costringere gli avversari a contro mosse, spesso al limite, per restargli vicino. Si è avuta netta la sensazione che nemmeno i grandissimi avversari sapessero davvero come superarlo, come metterlo in grave difficoltà.
    Alcaraz mi aveva impressionato lo scorso anno a Milano alle NextGen, perché in quel contesto “soft” aveva provato in campo ed allenamento molte cose nuove. Oltre alle rincorse difensive spettacolari, alle pallate a tutta, alla velocità in campo, provava tempi di gioco allucinanti, quasi azzerati. Anticipo totale, arrivo sulla palla con il timing perfetto per sparare colpi potenti, con grande rischio. Diritto, rovescio, direttrice, non importa come e dove, quasi tutto gli riusciva, sia accelerando al massimo che lavorando la palla a grande velocità. In un millisecondo la sua testa processava posizione in campo, distanza dalla palla, righe dall’altra parte del campo abbinate alla posizione del rivale, trovando la soluzione migliore per incidere. Per prendersi il punto. Tempo di attesa: nessuno. Palle interlocutorie: non previste. Una macchina infernale.
    Alla fine del torneo meneghino, si pensava che se fosse riuscito a tenere quei ritmi di allenamento anche contro i migliori, sarebbe stato complicato anche per loro resistere. Ancora alla risposta la palla volava un po’ via, col servizio non trovava la misura. Lo guardava allenarsi ridendo sotto i baffi JC Ferrero, dicendo a bassa voce “non sappiamo nemmeno noi quali siano i suoi limiti”. Beh, un vecchio adagio dice che i record sono fatti per essere battuti, e l’unico limite è il cielo. In questo periodo Carlos ha toccato il cielo con un dito, sta iniziando a prendersi i primi record, i primi grandi successi. Ma la sensazione netta è che sia giù ben avviato a prendersi tutto.
    Alcaraz impara con una velocità folle, supera i problemi del suo gioco migliorando partita dopo partita. Quei momenti di furia agonistica dove sparacchiava sono quasi scomparsi. Al servizio è sempre più continuo, e la risposta può toglierti la racchetta di mano o spazzolare le riga, tanto veloce da travolgere le scarpe dell’avversario che è appena atterrato dopo il servizio. Come lo batti uno così? Molto, molto difficile… Servire come un treno, “a la Sampras” doc, della serie non fargliela toccare o quasi, variando così tanto da non fargli prendere lo scambio. Non è un caso che il nostro ottimo Matteo Berrettini ce l’abbia fatta in Australia. Sgonfiare la palla come è riuscito in parte Djokovic in semifinale, e poi strappare all’improvviso… ma lui può anticipare e rendere tutto inutile. Oppure provare a farlo giocare solo dritto per dritto, perché se lo porti a giocare negli angoli ti disintegra, perché quando sbraccia la palla subito dopo la rete si abbassa e diventa imprendibile. Berrettini riuscì anche a sfondarlo col diritto a Melbourne, ma da allora Alcaraz è ancora cresciuto. Sarà molto, molto intrigante vederlo anche sui prati, perché con quella razza di anticipo e gioco di piedi, beh, questo potrebbe essere da corsa fin da subito pure lì. Le aperture non sono cortissime, ma compensa con una velocità e reattività psicomotoria incredibile.
    La bellezza del tennis è che riesce sempre a sorprenderti, anche quando pensavi di aver visto già tutto. Carlitos Alcaraz sta alzando di nuovo l’asticella della competizione. Il suo avvento rischia di diventare una di quelle fratture storiche, un momento in cui tutto svolta e non è più lo stesso.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO