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    Alisha Glass torna in campo dopo 6 anni nel campionato di Athletes Unlimited

    Di Redazione Il roster delle giocatrici al via del prossimo campionato professionistico USA organizzato da Athletes Unlimited, in programma dal 16 marzo al 17 aprile a Dallas, si arricchisce di due palleggiatrici che hanno scritto la storia del volley a stelle e strisce. Se non è una sorpresa il nome di Carli Lloyd, che da tempo aveva pensato al torneo di casa come valida alternativa per ripartire dopo la maternità, lo è senz’altro quello di Alisha Glass: la regista classe 1988 aveva lasciato il volley giocato addirittura nel 2016, e negli ultimi anni aveva fatto carriera come assistente allenatrice prima di Stanford e poi della nazionale Under 18. Vincitrice dei Mondiali 2014 con la nazionale americana e medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Rio 2016 (insieme a Lloyd), Glass era stata inserita anche nel sestetto ideale di quella edizione dei Giochi prima di annunciare il ritiro. Oltre ai suoi record nel campionato universitario con Penn State (tre titoli consecutivi dal 2007 al 2009), al doppio titolo di giocatrice USA dell’anno nel 2013 e 2014 e alle tre medaglie d’oro nel World Grand Prix, gli appassionati italiani ricordano con piacere anche le sue esperienze italiane con le maglie di Modena e Conegliano: al suo attivo una CEV Cup e il primo storico scudetto dell’Imoco. Insieme a Lloyd e Glass, il campionato di Athletes Unlimited vedrà al via come già annunciato, tra le altre, anche Lauren Stivrins, la cinese Yizhi Xue (ex Liaoning e Beijing), la filippina Kalei Mau e la palleggiatrice portoricana Natalia Valentin (ex Bergamo). Altro nome noto al pubblico internazionale sono quelli di Naya Crittenden, mentre la sorpresa è la presenza di Taylor Fricano, che solo qualche giorno fa ha risolto il suo contratto con l’Olimpia Teodora Ravenna. Tra le conferme rispetto alla scorsa edizione quelle di Bethania De la Cruz e Karsta Lowe. (fonte: Athletes Unlimited) LEGGI TUTTO

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    Anche Carli Lloyd e Lauren Stivrins al via del campionato USA?

    Di Redazione Manca poco più di un mese alla seconda edizione del campionato professionistico femminile organizzato negli USA da Athletes Unlimited: l’appuntamento è a Dallas dal 16 marzo al 17 aprile. Il roster delle atlete partecipanti (che, com’è noto, non sono suddivise in squadre fisse ma competono in una classifica individuale) non è ancora stato svelato integralmente, ma si rincorrono i rumors sulle possibili presenze “eccellenti”. Di una possibile partecipazione di Carli Lloyd, al rientro dopo la maternità, si era già parlato in tempi non sospetti; ora a rilanciare la voce è la giocatrice di origini filippine Kalei Mau, che aveva già annunciato la propria presenza e via Instagram scrive a Lloyd “non vedo l’ora di giocare con te a Dallas!“. Quasi certa anche la presenza di Lauren Stivrins, centrale classe 1998 che ha concluso l’esperienza universitaria di Nebraska con la finale NCAA raggiunta quest’anno dalle Huskers. LEGGI TUTTO

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    Carli Lloyd è pronta a tornare in campo. Ma in quale campionato?

    Di Redazione Dopo la nascita della piccola Storm, avvenuta a maggio, Carli Lloyd scalpita: la palleggiatrice statunitense vorrebbe riprendere l’attività già nella seconda parte di questa stagione. Già, ma dove? La figlia di Lloyd è di Riley McKibbin è ancora troppo piccola per sottoporla allo stress di continue trasferte: per questo la regista sta pensando a una destinazione non troppo lontana da casa, come il campionato di Portorico, che però inizierà soltanto a febbraio. Se nel frattempo dovessero arrivare offerte interessanti dal vecchio continente, magari da una squadra senza impegni nelle Coppe europee, Lloyd potrebbe cambiare idea… In Italia, la squadra ancora alla ricerca di una palleggiatrice è la Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia, in attesa di notizie su Francesca Scola (ferma per un problema al braccio di origini non chiare). Tra le soluzioni possibili c’è quella della finlandese Kaisa Alanko, che ha chiuso il contratto con il Radomka Radom e ha anche altre offerte da valutare. L’ingaggio di un’alzatrice straniera costringerebbe le biancoverdi – che hanno già 4 straniere titolari – a rinunciare a una tra Jack e Newcombe nel sestetto, ma al momento il mercato italiano non offre grandi alternative. LEGGI TUTTO

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    Athletes Unlimited “scrittura” Faucette e Rigdon, sognando Akinradewo

    Di Redazione Iniziano a circolare le prime voci sulla “starting list” della prossima lega professionistica USA, che Athletes Unlimited replicherà dopo il successo della prima edizione. Il torneo dalla formula inedita, che prevede una classifica individuale e squadre “rimescolate” ogni settimana, nel 2022 dovrebbe vedere tra le protagoniste anche Juliann Faucette-Johnson, quest’anno impegnata nel campionato italiano a Bergamo, e l’ex Cuneo Madison Rigdon, reduce da una doppia esperienza in Turchia con Sariyer ed Eczacibasi. Rigdon, nel frattempo, ha trovato un incarico come assistant coach alla Austin Junior Volleyball. I sogni proibiti degli organizzatori hanno però due nomi ancora più altisonanti: quelli di Carli Lloyd, che potrebbe sfruttare proprio il torneo di Athletes Unlimited per tornare alla pallavolo giocata dopo la maternità, e di Foluke Akinradewo. La centrale della nazionale USA, attualmente impegnata nelle Olimpiadi di Tokyo, ha rifiutato numerose offerte dall’estero, per la prossima stagione, preferendo restare vicina alla propria famiglia. Una novità pressoché certa è invece la centrale McKenzie Jacobson, lo scorso anno in Francia al Vandoeuvre Nancy. LEGGI TUTTO

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    Carli Lloyd è diventata mamma: è nata Storm Rose

    Di Redazione Dalla California arriva la bellissima notizia: Carli Lloyd è diventata mamma. Oggi è nata Storm Rose. Pesa più di 4 kg per 55 centimetri di altezza. A Carli, al suo compagno Riley, ma soprattutto alla piccola “Tempesta Rosa” i migliori auguri da parte della VBC e di tutto il Popolo Rosa! A Carli e alla sua famiglia le congratulazioni e gli auguri anche della redazione di Volley NEWS! LEGGI TUTTO

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    Carli Lloyd e la gravidanza: “Questo è l’inizio del resto della mia vita”

    Di Redazione
    La palleggiatrice statunitense Carli Lloyd, che a inizio stagione ha lasciato la VBC Èpiù Casalmaggiore annunciando di essere incinta, ha pubblicato sul suo blog personale un post molto intimo ed emozionale in cui raccoglie le sue sensazioni dopo le prime 13 settimane di gravidanza. Un momento che Carli aspettava da sempre: “È da quando avevo 15 anni – racconta – che mi sento attratta dal pensiero di essere incinta e avere un bambino. Mi ricordo perfettamente di aver pensato e creduto che la maternità non sarebbe stata nient’altro che perfezione, beatitudine e gioia. Ma anche se è difficile confessarlo a me stessa, e ancora di più a chiunque altro, questa gravidanza ha totalmente sconvolto la mia vita, e apparentemente nel modo sbagliato“.
    “Ogni giorno – racconta Lloyd – mi sveglio sperando di sentire quella gioia e quella beatitudine (…) ma ciò che sento veramente non è nulla di tutto questo. Invece provo sensazioni di incertezza, nausea per tutto il giorno, malessere, rifiuto dei cambiamenti che vedo avvenire nel mio corpo, tristezza per il fatto di non stare bene e rabbia verso me stessa per non riuscire a gestirmi, e confusione nel vedere che tutte le cose a cui ero abituata stanno pian piano sparendo. (…) So che c’è un cambiamento in corso, ma sto aspettando quel momento in cui mi sentirò bene, felice, in pace e al posto giusto. Quel momento, però, non è ancora arrivato. (…) Il malessere nel mio corpo si sta davvero facendo sentire anche sulla mente. Mi sento quasi pazza, mi sento disconnessa da me stessa, e tutto questo rischia di sopraffarmi“.
    L’alzatrice americana riesce però a trovare una lettura positiva della sua condizione nella voce di una persona amica: “Mi ha detto: ‘E se questa fosse solo la tua preparazione? Presto avrai un bambino, e non sarai in grado di controllare questa nuova presenza nella tua vita. Non potrai costringere questo bambino a dormire, o a mangiare, o a fare le cose come vuoi tu. Quindi può darsi che tutto ciò che stai sperimentando adesso serva a mostrarti che non hai il controllo, ed è giusto che sia così. È così che andrà la tua vita d’ora in poi’. Be’, mentre la ascoltavo ho capito che c’era tanto di vero nelle sue parole. Aveva ragione. Sono solo alla tappa iniziale del resto della mia vita, una tappa con molto meno controllo di quello che avevo prima“.
    “Oggi – prosegue Lloyd – ho realizzato che non devo avere una gravidanza perfetta. Non deve andare per forza tutto bene. Non sono una superwoman e non lo sarà mai. Va bene che mi senta triste e che pianga di più, va bene che passi le giornate alzandomi dal divano per fare pipì, va bene che non stia seguendo una dieta perfettamente bilanciata e piena di colori. Va tutto bene. La maternità è un miracolo… non c’è dubbio su questo. Ma non tutte le maternità portano arcobaleni, farfalle e felicità. Io sono una di quelle storie. Una di quelle persone che dicono che avere un altro bambino è assolutamente un ‘No way, Jose”. Non voglio avere ancora quest’esperienza, questa è la verità. Non posso immaginare di farlo ancora“.
    Nella vicinanza del compagno, Carli ha trovato però un sostegno insostituibile: “Riley mi ha salvato. Ed è divertente perché pensavo che sarei stata pronta, felice e calma nel corso della gravidanza, che avrei programmato e pianificato tutto. E invece quella non sono io, è Riley. È lui quello calmo, fiducioso, positivo e pragmatico. È lui che ci ha mantenuto sani, connessi e nella giusta direzione. È davvero un angelo… (…) Riley riesce a vedere la perfezione in tutto questo. (…) Lentamente, ma con sicurezza, mi sta dimostrando che anch’io posso amare questa situazione. Non dobbiamo sapere tutto e avere tutto pronto per crescere questo bambino che abbiamo creato insieme. Possiamo farlo a modo nostro, con la nostra storia come percorso, e renderlo nostro è la cosa migliore che possiamo fare. Con l’amore come fondamento, faremo sempre del nostro meglio… faremo il meglio che possiamo“.
    Il post completo (in inglese) è disponibile sul blog di Carli Lloyd.
    (fonte: Show Up With Me) LEGGI TUTTO

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    Hit Parade: la colonna sonora della settimana di volley

    Di Stefano Benzi
    Da questa settimana prende il via la nostra Hit Parade: tre notizie alla settimana abbinati a tre brani musicali che potrete ascoltare online o inserire nella vostra playlist. Una rubrica che vuole essere un po’ trasversale, un pretesto per segnalare agli amici della pallavolo qualche pezzo che – perché no – potrebbe risuonare prima delle partite nelle arene, sperando che queste a poco a poco tornino a riempirsi.
    1. UNA FAME DA LUPO

    Inizia la Superlega maschile: dodici le squadre al via in una stagione che è unica nel suo genere. La pandemia ha cancellato migliaia di vite umane, posti di lavoro, abitudini sane e serene fatte di incontri, convivialità, affetto. Non siamo certo qui a piangere il fatto che la pallavolo abbia perso per strada un anno di vita e che diversi club siano scomparsi o stiano ripartendo da faticose fusioni. All’appello mancano non solo tante persone, ma anche molti sponsor, i tifosi, alcuni campioni che hanno scelto altri tornei. È un momento che va affrontato a testa alta e con determinazione. Per cui il nostro primo brano dell’hit parade di questa stagione è un brano che i giovani pallavolisti dovranno farsi raccontare dai genitori. Forse dalla mamma.
    “Hungry like the wolf” fu incisa dai Duran Duran nel 1981 per l’album “Rio”. Era una canzone che rispondeva alla prima crisi creativa del gruppo che cominciava a sentirsi sotto pressione e si chiedeva: ma riusciremo ad avere successo? È stata solo una botta di fortuna perché siamo bellocci o le nostre idee sono davvero forti per resistere al tempo? Simon Le Bon scrive “piedi per terra, sono a caccia, ti guardo le spalle e mi nascondo tra la folla, ho l’acquolina in bocca che sa di vino e una fame da lupo”.
    È un brano che dà la carica, motiva e ci ricorda che la natura chiama, chiama sempre. In bocca al lupo a tutti i giocatori di tutte le categorie. E viva il lupo. La versione è live, dal Reunion Tour di “Astronaut”, a Londra, nel 2005.
    2. DEDICATO A CHI NON C’È

    Ogni anno è diverso, ma quest’anno è più diverso degli altri. Ci sono squadre che sono scomparse, altre che ripartiranno da giovanissimi e leghe inferiori. Lo sport divide, crea rivalità: a volte favorisce reazioni irrazionali che poco hanno a che fare con l’agonismo e in modo particolare con la sana competitività del nostro sport. On line abbiamo letto commenti allucinanti di chi “godeva” della scomparsa di questo o del fallimento di tal altro club.
    Personalmente abbiamo pensato a molti grandi atleti, non solo professionisti, che magari avrebbero voluto salutare il loro palazzetto e vivere degnamente un momento che definisce tutta la propria carriera. Quello dell’addio. Non hanno potuto farlo perché i palasport erano chiusi e la gente era tappata a casa. Agli amici assenti, a chi ha lasciato la competizione, a chi ricomincia facendo tre passi indietro con tanti auguri come quando a Monopoli si pesca la carta degli Imprevisti, dedichiamo una canzone che forse non molti conoscono, di un personaggio tanto bizzarro quanto straordinario.
    Morrissey, fondatore e leader degli Smiths con cui non si è mai riunito dopo lo scioglimento della band, scrisse “Alma Matters”: un gioco di parole con il termine universitario “alma mater” per giustificare le scelte proprie e altrui, non sempre condivisibili e che a volte ci allontanano. Ma l’Alma (la nostra essenza) matters: conta qualcosa. “Le scelte che ho fatto possono essere discutibili, ma sono io che decido se rovinare o meno la mia vita: alla fine in qualche modo e da qualche parte, la nostra essenza conta qualcosa, nella nostra mente, corpo e anima”. Insomma, da qualche parte, forse su un campo di pallavolo, forse potremo tornare a essere un tutt’uno.
    La versione live è del tour del venticinquennale di Morissey, registrata alla Hollywood High School, California.
    3. IL BIMBO CHE VERRÀ

    Qualche settimana fa abbiamo assistito al ritorno in campo di Carli Lloyd a Casalmaggiore. Un bel momento, perché Carli è una splendida giocatrice e una donna meravigliosa. È stato bello trascorrere con lei qualche ora. E ci ha riempito di gioia sapere che lei e Riley McKibbin sono in attesa di un bimbo. La notizia è stata ufficializzata proprio alla viglia della partenza del campionato e sicuramente ha scompaginato non poco i piani di Casalmaggiore.
    Ma… da tempi insospettabili, praticamente da quando è nato, Volley NEWS ha sempre sostenuto con forza e determinazione la scelta che le atlete possano far nascere e crescere i propri cuccioli anche nel bel mezzo della propria carriera. Una delle scene più belle che ci capita di vedere quando la partita è finita è vedere i figli di giocatori e giocatrici che si avvicinano al campo, a mamma e papà, e giocano. È uno spot meraviglioso per la pallavolo e per la sua qualità umana che è sempre all’insegna del massimo rispetto di chi la gioca. Il volley, anche se non tutti sono d’accordo, dovrebbe continuare ostinatamente a battersi per far sì che le giocatrici non siano dei polli in batteria.
    Carli poi è un personaggio che andrebbe raccontato con molta cura: è la stessa ragazza che nel 2012 si frantumò un piede per i troppi allenamenti rischiando di non giocare mai più. E che nel 2016 disse “io non ho un fidanzato, devo allenarmi”. Oggi aspetta un bimbo e non possiamo che rallegrarci anche se qualcuno, in modo francamente un po’ triste, ritiene che sia stato solo un investimento non remunerativo.
    Le dedichiamo un brano di Martina McBride che forse nemmeno lei che è americana conosce e che si intitola “Anyway”: “Insegui sogni e anche se non li realizzerai mai continua a sognare. La vita a volte è dura, il mondo è folle, e prego anche se le cose non vanno come dovrebbero andare. Ma lo faccio lo stesso: perché se decidi di amare con tutto te stesso qualcuno, quell’amore un giorno potrebbe anche allontanarlo. E amerai lo stesso. Canto, sogno, amo… Anyway”.
    E siccome Carli parla perfettamente l’italiano, siamo certi che apprezzerà anche le parole di “Futura”, che Lucio Dalla scrisse nove anni prima che cadesse il Muro di Berlino nei pressi di Potsdamer Platz. Dalla la scrisse su un block notes vedendo militari armati sotto il muro. E poco lontano una donna con il pancione. “Nascerà e non avrà paura nostro figlio”. Quale augurio migliore? LEGGI TUTTO