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    Mondiali Basket, Italia-Usa: quando si gioca, orario e dove vederla in tv

    Gli azzurri dell’Italbasket non vogliono fermarsi. La nazionale allenata da Gianmarco Pozzecco ha battuto Portorico, imponendosi per 73-57, approdando così ai quarti di finale dei Mondiali, risultato mai raggiunto dal 1998. Nel primo turno a eliminazione diretta l’Italia affronterà la nazionale degli Usa di Banchero che dopo il ko contro la Lituania ha chiuso il girone in seconda posizione.
    Italia-Usa, quando si gioca
    Gli azzurri torneranno in campo martedì 5 settembre nella sfida in programma alle 14.40 alla Mall of Asia Arena di Manila, nelle Filippine.
    Italia-Usa, dove vedere la sfida in tv
    La sfida tra Italia e Usa sarà visibile in diretta in chiaro su Rai 2. Sarà inoltre visibile via satellite su Sky e in streaming su Dazn, SkyGo, Now e RaiPlay. In alternativa sarà possibile seguire gli aggiornamenti live di tutti i match dei Mondiali sul nostro sito.  LEGGI TUTTO

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    Diretta Mondiali Basket, Serbia-Italia: ora LIVE la partita di oggi

    09:30
    Serbia-Italia, i precedenti
    Le ultime sfide sorridono agli azzurri che hanno battuto la Serbia nella finale del Preolimpico di Belgrado del 2021 e lo scorso anno agli ottavi di finale di Eurobasket. L’Italia si è imposta anche nell’amichevole giocata il 9 agosto al torneo Torneo Acropolis.

    09:15
    Serbia-Italia, dove vedere la gara in tv e streaming
    La sfida tra Serbia e Italia sarà trasmessa in diretta televisiva sia in chiaro su Rai 2 che su Sky Sport e su Dazn. Si potranno seguire gli azzurri anche in streaming su RaiPlay, su SkyGo, su Now e sulla piattaforma di Dazn.

    Manila (Filippine) LEGGI TUTTO

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    Diretta Mondiali basket, Italia-Filippine: ora LIVE la partita di oggi

    13:29
    Dove vedere la partita in tv e streaming
    Il match verrà trasmesso in chiaro su Rai2 e anche su Dazn, Now e Sky, con canale di riferimento Sky Sport Summer (numero 201).

    13:13
    Orario d’inizio del match
    In programma alle 14 l’inizio del match tra l’Italia e le Filippine, terzo match dei Mondiali in corso.

    Manila (Filippine) LEGGI TUTTO

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    Mondiali, Stati Uniti dominanti: battuta anche la Grecia

    Gli Stati Uniti si sono imposti per 109-81 in una partita che è stata combattuta solo nei primi 10 minuti: infatti i ragazzi di Itoudis, grazie ad uno scatenanto Papagiannis, hanno chiuso sotto 23-19 alla prima sirena prima che Kerr mandasse in campo il 2° quintetto. Austin Reaves, nominato Mvp della partita con 15 punti, 5 rimbalzi e 6 assist, suona la carica e gli Stati Uniti scavano il solco per andare al riposo lungo avanti 50-37. Nel secondo tempo non c’è partita con gli americani che si portano sul 2-0 nella fase a gironi staccando virtualmente il pass per il 2° turno, per i greci invece si giocheranno tutto contro la Nuova Zelanda vincente contro la Giordania. LEGGI TUTTO

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    Mondiali basket, gli Usa stendono la Grecia: Banchero ancora protagonista

    Usa, Banchero e Reaves protagonisti 
    Gli Usa si sono imposti per 109-81 su una Grecia a cui non sono bastati i 17 punti di Papagiannis e i 14 di Rogkavopoulos. Tra gli Usa 15 punti, con 5 rimbalzi e 6 assist, per Reaves. Seconda ottima prestazione anche per Banchero che dopo essersi reso protagonista nella prima gara ha siglato 8 punti anche nel seocndo match. LEGGI TUTTO

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    Papà Tonut: “Il mio Stefano è un leader, che orgoglio”

    Il passaggio del testimone è stato perfetto. Alberto Tonut, triestino classe 1962, fu protagonista di pagine epiche del basket degli anni 80 e 90 in Nazionale (oro europeo nel 1983) e con i vari club in cui ha militato. È il papà di Stefano, nato nel 1993 a Cantù dove il genitore giocava, e oggi uomo copertina, un po’ inaspettatamente, della Italia. Gli azzurri, dopo l’esordio vincente contro l’Angola, oggi a Manila sfiderà la Repubblica Dominicana .
    Alberto, come vivete a casa Tonut queste giornate azzurre?«La partita contro l’Angola l’abbiamo vista tutti assieme davanti alla tv. Tifiamo e il cuore batte forte per le giocate di Stefano. Lo confesso, quello che alla fine soffre di più sono sempre io».
    Suo figlio era un predestinato?«No, nessuno di noi lo ha spinto per forza verso il basket. Certo, visto che io giocavo e lui veniva a vedermi, era forse inevitabile. Portare un cognome importante, quando ha scelto la pallacanestro, poteva essere pesante, ma lui non ci ha mai fatto caso. Quando decide una cosa va dritto per la sua strada. Come in campo».
    Accetta consigli o critiche da lei?«Sempre. Stefano non è un presuntuoso. Sa bene quello che vuole e per raggiungerlo si sacrifica. Quando era piccolino e ha iniziato ero felicissimo, però non credevo che avrebbe avuto una carriera così. È diventato un giocatore completo che sa unire grandi doti di attaccante con una propensione difensiva importante. Ormai mi risulta difficile criticarlo come poteva accadere qualche anno fa. Mi trovo spesso a dirgli: bravo!».
    Il ct Pozzecco lo vorrebbepiù egoista. Concorda?«Ha ragione. Spesso rinuncia a un tiro aperto per un passaggio in più. Però è fatto così e credo che ormai sarà difficile cambiarlo. L’altruismo è certamente una dote che ti fa anche benvolere dai compagni. Certo, qualche conclusione in più non guasterebbe…».
    Cosa ha pensato quando il Poz è stato nominato ct?«Sono di parte perché per me Gianmarco è come un fratello. Suo papà è stato un mio coach e siamo legatissimi. Però il mio giudizio non è influenzato da questo. Poz è l’allenatore arrivato al momento giusto nel posto giusto. I giocatori della Nazionale sono ormai fatti e formati. Sì, bisogna costruire un canovaccio tattico, ma serve farli stare bene, fargli avvertire fiducia. Caricarli, insomma. Poz in questo è un maestro».
    Chi è stato il suo Pozzecco?«Sono stato allenato dal meglio del meglio: Gamba, Zorzi, Bianchini, Lombardi, Messina. Se devo dire chi mi ha dato di più non ho dubbi: Alberto Bucci”».
    Che basket è quello di oggi rispetto a quello giocato da lei?«Se riguardo le nostre partite sorrido. Sembra che sia innestato il tasto del rallentatore. Questi oggi corrono e saltano come pazzi! La nostra Nazionale era più definita nella specificità dei ruoli, quella di adesso ha tanti giocatori intercambiabili. Stefano e gli altri azzurri producono un buon basket1: andranno avanti».
    Suo figlio leader in azzurro. Se lo immaginava?«Sono orgoglioso, se avessi dovuto disegnarlo lo avrei voluto così. Lui leader lo è sempre stato per le sue caratteristiche. Ma non più degli altri. La forza di questa squadra è che ognuno porta un grande contributo: il leader carismatico è Melli, quello del killer instinct Spissu, Stefano quello silenzioso, Datome per esperienza, Ricci per motivazioni».
    Che messaggio vuole mandare a Stefano?«Non gli auguro di fare un buon Mondiale…perché sono certo lo farà! Tutto quello di buono che sta mostrando lo aiuterà a fare un’ottima stagione anche a Milano». LEGGI TUTTO

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    Diretta Mondiali Basket, Italia-Rep Dominicana: segui il LIVE

    MANILA (Filippine) – Dopo il brillante esorsio contro l’Angola, l’Italia di Pozzecco scende in campo per la seconda sfida dei Mondiali contro la Repubblica Dominicana. All’Araneta Coliseum di Quezon il quintetto azzurro è chiamato ad affrontare un ostacolo significativo contro quella che è considerata da tutti la miglior squadra del raggruppamento. 

    9.30
    Italia-Repubblia Dominicana, dove vederla in tv
    Italia-Repubblica Dominicana, seconda partita degli azzurri ai Mondiali 2023, si giocherà oggi alle ore 10:00. Sarà possibile seguirla in diretta tv gratis e in chiaro su Rai2, oltre che su Sky Sport Summer (canale 201). Diretta streaming su RaiPlay, Sky Go, Now Tv e Dazn. 

    Filippine, Quezon (Araneta Coliseum) LEGGI TUTTO

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    Basket, Tonut: “Faccio arrabbiare il Poz, mi vuole più egoista”

    L’intervista a Tonut
    Tonut, la Nazionale è diventata la sua comfort zone?
    “Io a Milano mi trovo benissimo ed è una scelta che rifarei sempre. Dopo le bellissime stagioni con Venezia era arrivata l’ora di affrontare una nuova sfida e rimettermi in gioco in un ambiente differente a quello dove ero cresciuto e mi ero affermato. L’Olimpia ha un roster molto profondo di giocatori con grandi qualità. Chiaro che la competitività si alzi, ma questo è solo uno stimolo. Sono felicissimo che, pur di fronte a una stagione con meno minuti, Pozzecco abbia mostrato grande fiducia in me. Tiene certamente in conto anche quello che è stato fino ad oggi il mio percorso in azzurro”.
    Oggi viene definito come specialista di difesa. E’ cambiato qualcosa rispetto al passato?
    “Questo francamente mi fa sorridere. Che venga riconosciuto ciò che faccio nella metà campo difensiva però mi piace. A Milano ho lavorato tanto su questo fondamentale per andare alla ricerca di qualche minuto in più con un ruolo da specialista. Però resto, e mi ritengo, un giocatore offensivo. Dovrei magari essere più egoista. Poz ogni tanto caccia qualche urlaccio perché potrei tirare e io invece preferisco passare palla ad un compagno più libero. Sono fatto così. Non ho mai guardato alle mie statistiche, solo al bene della squadra”.
    Il gioco della Nazionale esalta quindi le sue caratteristiche?
    “Mi sento molto a mio agio. Tutti abbiamo le doti per fare canestro. Una nostra caratteristica è che siamo equilibrati e compatibili l’uno con l’altro. Credo che la vera grande arma sia la nostra versatilità. Certo, abbiamo dei compiti specifici, eppure tutti possono fare tutto in un sistema che si sta rodando sempre di più. È il motivo per cui difendiamo fortissimo, cambiamo, siamo aggressivi, corriamo e riusciamo a supplire alla mancanza di centimetri con le nostre altre doti”.
    E’ alla soglia dei 30 anni, li compirà il prossimo 7 novembre. Cosa si prova ad essere passato dalla parte della barricata dei veterani?
    “Veramente ci sta qualcun altro più anziano di me! A parte gli scherzi, credo di poter trasmettere la mia esperienza a giovani come Spagnolo, Procida o Diouf. Loro ascoltano, sono ambiziosi ma per niente presuntuosi. Aiutarli nel percorso di crescita è molto gratificante”.
    Che rapporto ha con il ct Pozzecco?
    “In ogni giorno passato con lui c’è qualcosa da imparare, dentro o fuori dal campo. Quando dice che siamo i dodici figli maschi che non ha avuto, non scherza. Lo abbiamo visto soffrire più di noi dopo le sconfitte, così come farci scudo di fronte a quella che lui può ritenere un’ingiustizia. Ci fa sentire protetti e ci trasmette grande fiducia. Ha creato un’empatia assoluta con la squadra e il resto dello staff. Dove va uno vanno tutti. È qualcosa che non si può allenare, nasce giorno dopo giorno nel gruppo. Comunque non è tutto rose e fiori. Se deve rimproverarci è duro, vuole che ognuno esegua il proprio compito”.
    Dove può arrivare quest’Italia?
    “Io sono ottimista. Al preolimpico, ad esempio, ero uno di quelli che ci credeva e i fatti mi hanno dato ragione. Credo che il potenziale che abbiamo, per me alto, sia comunque inesplorato. L’errore più grosso sarebbe sottovalutare gli avversari. Il Mondiale è un torneo particolare e già dalla prima con l’Angola dovremo farci trovare pronti per non commettere passi falsi. La nostra è una squadra che va in campo per divertirsi e far divertire, questo credo lo cogliate tutti. Contro la Nuova Zelanda avremo l’ultimo test impegnativo prima di andare a Manila. Sono curioso e impaziente di giocare nell’impianto da 50.000 posti”. LEGGI TUTTO