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    MotoGP, Quartararo contro il destino per il titolo: il francese non ha mai vinto a Valencia

    ROMA – 23 punti. É questo il vantaggio in classifica di Francesco Bagnaia su Fabio Quartararo quando manca un solo Gran Premio alla fine della stagione, quello di Valencia. “El Diablo” dovrà assolutamente vincere e sperare in un piazzamento al di sotto del quindicesimo posto per “Pecco”, eventualità molto remota anche in virtù dei precedenti del campione iridato nel 2021 a Valencia. Infatti Quartararo non ha ancora mai vinto su questa pista, partendo dalla Moto 3, quando centrò al massimo un quattordicesimo posto.
    Un unico podio nel 2019
    Il bilancio migliora leggermente in Moto 2, con un ottavo posto nel 2017 e una clamorosa rimonta dal 32° al sesto posto nell’anno successivo. Il primo e unico podio arriva invece nell’annata di esordio in classe regina, con un secondo posto al termine di uno splendido testa a testa con Marc Marquez, dopo aver centrato la pole del sabato. Un double-header in sette giorni davvero negativo nel 2020 con quattordicesimo posto, dopo una scivolata, e uscita di scena la settimana seguente mentre l’ultimo precedente, già da campione del mondo, dodici mesi fa recita un quinto posto finale. Tutti risultati che non basterebbero per un clamoroso ribaltone iridato, che tra l’incredibile finale di stagione di Bagnaia e il feeling tra Quartararo e Valencia, avrebbe ancor di più dell’incredibile. LEGGI TUTTO

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    Pernat esclusivo: “Bagnaia merita il Mondiale. È più forte lui di Quartararo”

    Allora Pernat, a Valencia tutta l’attenzione e il tifo saranno per Bagnaia.
    «In realtà ci saranno due gare, due sfide Mondiali separate. Quella per il titolo tra Bagnaia e Quartararo, quella per il podio nella classifica finale tra Espargaro e Bastianini. Sulla carta è più facile quella di Enea».
    Non crede che per Pecco sia fatta?
    «Il traguardo è molto vicino, ma la matematica dice che a Bastianini serve un punto, a Bagnaia due. E poi c’è una differenza sostanziale: il titolo mette molta più pressione. Enea si gioca un valore di mercato, soldi in premi per lui e per il team Gresini, possibili sponsor, ma il peso tra il Mondiale e il terzo posto è ben diverso».
    Togliamoci subito il dente: gli ordini di scuderia hanno pesato o pesano sul risultato del Mondiale?
    «No, ma sono stati gestiti male dalla Ducati. Non c’era neppure da parlarne. Siamo in un mondo di professionisti e Bastianini non è ancora compagno di squadra di Bagnaia. Lo sarà, ma adesso sono solo compagni di marca. Enea corre per il team Gresini, che paga le moto alle Ducati e per farlo ha bisogno di sponsor e gli sponsor arrivano con i risultati… Bastava fare altro».
    Ovvero?
    «La Ducati poteva garantire a Enea il terzo posto prima, così lui sarebbe stato libero di aiutare Pecco. Non l’hanno fatto e si è arrivati all’ultima gara con la matematica che non garantisce ancora nulla a nessuno dei due. Per questo Bastianini, pur con un occhio di riguardo, ha provato a vincere le ultime gare».
    A giudicare dall’agitazione degli uomini Ducati il suo atteggiamento non è piaciuto…
    «Polemiche sterili. E poi scusate, perché fare quelle camminate dal box al muretto che hanno solo attirato critiche? Ci sono le cuffie no? Potevano usarle».
    Ma le comunicazioni radio non ci sono in MotoGP.
    «Io le cuffie le vedo…».
    Insomma, non le è piaciuta la gestione della Ducati…
    «No, ma ancor più quella estiva con il tiramolla infinito tra Bastianini e Martin su chi promuovere il prossimo anno al fianco di Bagnaia nel team ufficiale. Hanno creato un dualismo che ha messo in difficoltà tutti. Enea l’ha patito e senza quello avrebbe chiuso prima la questione del podio mondiale. Anzi, lo dico, forse avrebbe potuto essere della partita per il titolo. Jorge l’hanno proprio rovinato, perché mentalmente è meno solido. Infatti ha collezionato sei zeri. Ma fa parte della strategia aziendale di Borgo Panigale… Detto questo Gigi (Dall’Igna, ndr) ha aiuto Enea, perché gli ha dato la carena nuova e alcuni aggiornamenti per la sua GP21. Su questo non posso lamentarmi».
    Quindi domenica a Valencia come andrà a finire?
    (Sorride, ndr)) «L’ho sognato».
    Ovvero?
    «Bagnaia ha un problema tecnico e deve ritirarsi, Bastianini gli regala il Mondiale vincendo con un sorpasso all’ultimo giro su Quartararo. Un film bellissimo».
    Pecco merita il titolo?
    «Assolutamente. Bagnaia è consistente, fortissimo. L’inizio tribolato con tanti errori non è colpa sua: l’abbassatore anteriore ha messo in difficoltà tutti e la moto ha iniziato ad andare a Jerez. Non capisco chi lo mette in discussione. Ha vinto sette gare, risposto sempre agli errori e alla pressione. Per me è più forte di Quartararo».
    Quindi non crede che Fabio perda per manifesta inferiorità della moto?
    «No. Quartararo ha perso il Mondiale al 50% per colpa di una Yamaha inferiore alla Ducati, ma al 50% per la sua testa. In Malesia dove ha corso libero ha conquistato il podio, prima non ha saputo guidare sopra i problemi della moto perché non ha retto la pressione. Ed è recidivo. Anche l’anno scorso nelle ultime gare ha rischiato di perdere il Mondiale per il braccino. È la sua caratteristica negativa, mentre Bagnaia ha dimostrato di reggere la pressione e le difficoltà».
    Però Bagnaia è messo in discussione.
    «Per me c’è un problema di comunicazione, di come viene trasmesso il personaggio. Non lo si aiuta dando credito a chi pensa che sia stato aiutato».
    Colpa della Ducati?
    «Sì, perché lì come in Ferrari viene prima la moto del pilota, ma non solo. Penso anche a VR46. L’Academy è una cosa straordinaria, ma c’è ancora il confronto con Valentino che pesa. Per me invece Pecco ha vinto da solo ed è fortissimo. Lo sa anche Enea: batterlo nel corpo a corpo è molto difficile».
    La gente ha bisogno di rivalità…
    «Sì, ma quei due si stimano. Si danno sportellate fin da quando sono bambini, senza mai screzi. E le famiglie si conoscono e si apprezzano. In Malesia siamo andati a un evento Suomi insieme: parlavano come due amici di macchine e di vita di tutti i giorni. È sbagliato creare tensione tra loro. Il prossimo anno faranno un Dream Team».
    Qualcuno in Ducati ha rievocato le risse tra Iannone e Dovizioso, altri azzardano il paragone con Prost-Senna…
    «La prima cosa mi fa arrabbiare. Reputo un insulto paragonare Bastianini a Iannone. E lo dico avendo lavorato con entrambi. Enea ha ben altra testa. Prost-Senna? Magari si parlasse di Bagnaia e Bastianini così… Ma ripeto: tra loro non succederà mai quello che si è visto in pista nel passato, perché si tratta di due campioni con la testa sul collo. Meglio che la gente e gli avversari si mettano l’anima in pace: quest’anno hanno vinto 11 gare in due, il prossimo anno possono vincerle tutte. Sono fortissimi, la moto pure e ci sono circuiti che si adattano più allo stile di uno o dell’altro. Insomma, sarà la squadra perfetta».
    Noi l’abbiamo battezzata Ducati B&B.
    «Io la chiamerei Ducati 3B».
    Perché?
    «Ci aggiungo una terza… dimensione: Bezzecchi. Marco è la terza B della Ducati che può dominare. Oserei dire che il titolo di rookie dell’anno era scontato per le sue qualità, ma ha fatto una stagione pazzesca. E devo dire anche VR46 come team. Nuovo in MotoGP, ma ha lavorato molto bene. Anche Marini è forte. Rispetto agli altri è un diesel, ma è cresciuto tanto. Per fare il salto di qualità gli manca solo il podio, che per altro merita».
    Quindi tra moto e piloti la Ducati aprirà un ciclo?
    «Sì, anche se il livello in MotoGP è molto alto e bisogna vedere come reagiranno gli altri. Yamaha, Aprilia, Ktm che sta investendo molto, Honda soprattutto».
    Marquez tornerà l’uomo da battere?
    «Sta cercando di tornare il fenomeno che era e con una moto a posto sarebbe più vicino a essere il vecchio Marquez, ma la Honda non glielo permette. Per me lui è ancora al 50% del suo top, così come la moto. Con questi presupposti l’uno non aiuta l’altra».
    Non crede che la Honda possa uscirne in fretta? Avrà anche Mir e Rins in soccorso.
    «Prima di tutto sono state scelte obbligate. E poi la questione è semplice: se la Honda rimette a posto la moto come piace a Marquez sarà sempre e solo lui a riuscire a guidarla forte, se farà come la Ducati una moto per tutti Marc a fine contratto se ne andrà. Un gran casino».
    Un’ultima domanda guardando lontano: il futuro sarà di Bagnaia, Bastianini e Bezzecchi o vede un prossimo nuovo crac?
    «Arbolino. Scusate la bestemmia, ma in lui vedo qualcosa di Valentino. Sapete che penso che i piloti siano come i funghi: ci sono quelli buoni e i porcini. Ecco, Tony è un porcino come Rossi, Biaggi, Stoner, Lorenzo. Quest’anno è cresciuto di testa e le ultime vittorie lo dimostrano. Il prossimo si giocherà il Mondiale di Moto2 e nel 2024 passerà in MotoGP. Ha una voglia di arrivare pazzesca e si allena come un matto, fin troppo. Ed è un personaggio. Nel paddock ne abbiamo bisogno». LEGGI TUTTO

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    MotoGP, tutti in piazza per Bagnaia: maxischermo per il GP di Valencia nella sua città

    ROMA – Un maxischermo a Chivasso, la città in cui è cresciuto, per seguirlo nel Gran Premio di Valencia, diciannovesimo e ultimo appuntamento stagionale della MotoGP. E’ questa l’iniziativa dal comune piemontese per sostenere Pecco Bagnaia nella gara che potrebbe consegnargli il primo titolo della carriera in classe regina, annunciata tramite una nota: “Per la gara di Valencia, in programma domenica 6 novembre alle ore 14, l’appuntamento è in Piazza d’Armi con un maxischermo dal quale numerosi concittadini di Pecco Bagnaia ed appassionati attesi da tutto il Piemonte e non solo, potranno seguire il pilota chivassese ad un passo dal titolo iridato”.
    La nota del comune
    “All’iniziativa, deliberata dalla Giunta del sindaco Claudio Castello, sta collaborando il Pecco Fan Club – prosegue la nota -. L’evento è a libero accesso. Per lo svolgimento in sicurezza dell’appuntamento in piazza, denominato “Chivasso tifa Pecco”, è stata attivata la casella di posta elettronica pecco63@comune.chivasso.to.it, alla quale chi prevede di partecipare può comunicare la propria presenza ed il numero dell’eventuale comitiva al seguito”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Agostini: “Spero sia la volta di Bagnaia”

    ROMA – Esattamente mezzo secolo. Sono infatti 50 anni che un pilota italiano non riesce ad imporsi su una moto del Belpaese in classe regina, dal titolo della leggenda Giacomo Agostini nel 1972, capace di trionfare su MV Agusta 500. Proprio il 15 volte campione del mondo spera che questo digiuno venga interrotto a Valencia da Francesco Bagnaia. “Speriamo succeda, a Bagnaia mancano solo due punti, mentre Quartararo – spiega a Sky Sport – deve assolutamente vincere e non è facile”.
    “Un orgoglio per l’Italia”
    “Ago”a cui è dedicato il premio per il miglior sorpasso dell’anno – votato sui social – che sarà assegnato proprio il 6 novembre alla fine dell’ultimo gran premio in terra spagnola, spera di festeggiare con “Pecco”. “Penso possa conquistare il titolo, per noi è molto importante. Portare nel mondo la tecnologia italiani con piloti nostrani, credo sia un grande orgoglio per il paese”, questo le parole di Agostini. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Valentino Rossi a Valencia: Bagnaia e il ritorno del Dottore

    ROMA – Anche Valentino Rossi sarà presente al Gran Premio di Valencia, valevole per l’ultima tappa stagionale della MotoGP. Il pesarese, mentore di Pecco Bagnaia e suo “maestro” nella VR46 Academy, volerà in Spagna per sostenere il ducatista nella gara decisiva per il titolo. Il Dottore si è ritirato un anno fa proprio sul circuito Angel Nieto, dopo la gara conclusiva dello scorso campionato, dov’è stato omaggiato da colleghi, addetti ai lavori e tifosi con un calore incredibile. Anche per questo, per Rossi quello a Valencia sarà un ritorno dolcissimo in un posto che l’ha omaggiato nella giusta maniera appena dodici mesi fa.
    La situazione
    A una gara dal termine, Bagnaia è a un passo dal primo titolo mondiale in MotoGP. Dopo una prima parte di stagione complicata, il pilota della Ducati si è reso protagonista di una rimonta eccezionale su Fabio Quartararo, distante ben 23 punti e obbligato alla vittoria per ribaltare il risultato, ma per riuscire nell’impresa avrà bisogno anche che Bagnaia non vada oltre il quindicesimo posto. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: Valentino Rossi sarà a Valencia per sostenere Bagnaia

    ROMA – Un tifoso speciale per Pecco Bagnaia al Gran Premio di Valencia, ultimo appuntamento stagionale della MotoGP. A tifare per il ducatista, vicinissimo al primo titolo in classe regina, ci sarà infatti Valentino Rossi, mentore del torinese e suo “maestro” nella VR46 Academy. Il Dottore si è ritirato un anno fa proprio sul circuito Angel Nieto, dopo la gara conclusiva dello scorso campionato, dov’è stato omaggiato da colleghi, addetti ai lavori e tifosi con un calore incredibile. Anche per questo, per Rossi quello a Valencia sarà un ritorno dolcissimo in un posto che l’ha omaggiato nella giusta maniera appena dodici mesi fa.
    La situazione di classifica
    A una gara dal termine, Bagnaia è a un passo dal primo titolo mondiale in MotoGP. Dopo una prima parte di stagione complicata, il pilota della Ducati si è reso protagonista di una rimonta eccezionale su Fabio Quartararo, distante ben 23 punti e obbligato alla vittoria per ribaltare il risultato, ma per riuscire nell’impresa avrà bisogno anche che Bagnaia non vada oltre il quindicesimo posto. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: Bagnaia-Quartararo, questione di mani… e di testa

    TORINO – Le mani sul Mondiale. Quelle salde e sicure di Pecco Bagnaia, quelle instabili e dubbiose di Fabio Quartararo. Il torinese in nove gare ha ribaltato una classifica che in estate lo vedeva impietosamente sesto a 91 punti dalla vetta e fra due domeniche potrà giocarsi a Valencia un secondo match point dal sapore della formalità (il francese può solo vincere, a lui basta comunque arrivare 14°) per regalare alla Ducati il titolo piloti che manca da quindici anni (Casey Stoner 2007), mentre per trovare l’ultimo pilota italiano campione della top class su moto italiana bisogna tornare indietro addirittura di cinquanta (Giacomo Agostini su MV Agusta nel 1972). Insomma un appuntamento con la storia, al quale Bagnaia arriva avendo davvero dimostrato di essere il più forte.

    Le condizioni di Quartararo

    Quartararo invece correrà a Valencia nelle condizioni peggiori possibili. Non solo ha perso tutto il suo vantaggio, ma è precipitato a -23. Un gap che appunto gli concede pochissime chance di confermare il titolo conquistato l’anno scorso con largo anticipo. E l’impresa che sembra quasi impossibile è resta ancora più complicata non solo dall’inferiorità della sua Yamaha rispetto alla Ducati (che a Valencia l’anno scorso ha monopolizzato la prima fila nella qualifiche e il podio in gara, e che in questa stagione è ancora migliorata…), ma anche dall’infortunio patito nelle libere del sabato in Malesia. La frattura alla base del dito medio della… mano sinistra che, come confermato dalla visita effettuata al rientro in Europa, necessita un’operazione chirurgica per essere saldata e stabilizzata al meglio. Intervento che il francese ha deciso di rinviare a dopo Valencia, per essere sicuro di correre l’ultimo GP ma fors’anche più per disputare il test fondamentale del martedì (8 novembre) con la M1 2023, quella nel quale batterà il nuovo motore sul quale ha messo… le mani Luca Marmorini. L’ex motorista Ferrari e artefice della crescita Aprilia come consulente è infatti la carta più pesante giocata in estate dalla Yamaha per convincere Quartararo a rinnovare, convincendolo che quanto meno la Casa di Iwata dal prossimo anno potrà tornare a lottare ad armi quasi pare per lottare per il Mondiale. Convinzione alla quale si aggrappa il francese, che però nelle ultime gare è apparso davvero rassegnato, frustrato come all’inizio della stagione, quando aveva approfittato dai peccati di gioventù della GP22 e di Bagnaia per andare in fuga.

    Questione di testa

    La domanda è: tutta colpa solo della Yamaha? Per noi la risposta è no. Quartararo ha dimostrato di reggere meno la pressione di Bagnaia. La conferma è che quando ha potuto correre “libero” (a Sepang per la prima volta aveva perso la leadership dopo uno stillicidio di punti persi), l’ha fatto di nuovo guidando a modo suo e conquistando il podio nonostante la pista nemica dell’attuale M1 e la mano fratturata. Sarà così anche a Valencia. Probabilmente troppo tardi. Il grande merito di Pecco. E della Ducati. LEGGI TUTTO

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    MotoGp Ducati, i numeri di un 2022 record: manca solo il titolo di Bagnaia

    ROMA – Per definire davvero perfetto questo 2022 in MotoGP, a Ducati manca il sigillo più importante, ma la stagione in corso è stata fin qui piena di soddisfazioni, ultime delle quali il titolo dei costruttori e quello dei team. La casa di Borgo Panigale, nel Mondiale in corso, ha fornito moto per quattro team (tre oltre a quello ufficiale) per un totale di otto piloti in pista: Bagnaia, Miller, Bastianini, Di Gianntantonio, Martin, Zarco, Marini e Bezzecchi. Tanti i dati che spiegano la stagione incredibile della casa emiliana, a cominciare dalle 12 vittorie su 18 gare fin qui disputate.
    I numeri del 2022
    Sono invece cinque le volte in cui Ducati ha occupato entrambe le prime posizioni nell’ordine di arrivo, mentre ammontano a 31 i podi firmati dalle moto di Borgo Panigale nel 2022, mentre è ancora aperta la striscia di podi consecutivi, attualmente a quota 25. Nella gara in Malesia, Pecco Bagnaia ha vinto partendo dalla nona posizione, traguardo mai raggiunto nell’era MotoGP che ha preso il via vent’anni fa. Ora, per coronare un anno già importante, bisognerà chiudere la partita per il titolo a Valencia. LEGGI TUTTO