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    MotoGP, GP Valencia: Miller guida le libere 3. Quartararo quinto, Bagnaia nono

    ROMA – E’ di Jack Miller il miglior tempo nelle prove libere 3 al Gran Premio di Valencia, valevole per la diciannovesima e ultima tappa del Mondiale 2022 di MotoGP. L’australiano della Ducati, sul circuito Ricardo Tormo, firma il crono di 1:29.921 precedendo Johann Zarco e Brad Binder. Buone notizie per Pecco Bagnaia, che nel time attack finale ottiene il nono tempo ed entra nelle prime dieci posizioni, evitando il passaggio nella prima fase di qualifica. Direttamente al Q2 anche Fabio Quartararo, quinto.
    Gli altri tempi
    Quarta posizione per Luca Marini, ancora una volta nelle posizioni di vertice. La Honda di Marc Marquez chiude in sesta posizione, davanti all’Aprilia di Aleix Espargaro e da Jorge Martin. A chiudere la top ten c’è la Suzuki di Joan Mir, che condanna al Q1 proprio il compagno di squadra Alex Rins. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, l’ammissione di Bagnaia: “Sono umano e italiano, sentirò la pressione”

    VALENCIA – “Pressione? Durante il fine settimana non sento questa tensione, ma durante la gara… sono umano e italiano, sicuramente l’avvertirò”. Pecco Bagnaia ha parlato così ai microfoni di Sky Sport dopo il venerdì di prove libere al Gran Premio di Valencia, diciannovesimo e ultimo appuntamento stagionale della MotoGP. Il pilota Ducati affronterà il weekend con 23 punti di vantaggio su Fabio Quartararo, e il primo titolo per la casa di Borgo Panigale dopo 15 anni a un passo
    Sulla moto
    “Quest’anno la nostra moto è abbastanza diversa dal passato, piccole cose che però incidono molto – ha inoltre detto Bagnaia -. Per esempio il bilanciamento è differente e in varie situazioni mi ha disturbato. In questa pista in particolare, considerando che mi sto giocando il titolo e ho diverse cose a cui pensare, ha influito di più. Soprattutto sul giro secco, penso che i pensieri per il campionato mi abbiano limitato”. LEGGI TUTTO

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    Agostini tifa Bagnaia: «Mi rivedo in Pecco, ma serve un personaggio»

    Giacomo, che effetto fa trovare un erede cinquant’anni dopo?«È passato così tanto tempo, che molti dei miei tifosi sono morti… Scherzi a parte. Sapete che nel cuore ho anche la Yamaha, ma come italiano dico che tutti dobbiamo essere molto orgogliosi di quello che hanno fatto Pecco e la Ducati. Avere un pilota e una Casa, che significa tecnologia, migliori di tutti è una gran cosa. Spero che Pecco ce la faccia, che finalmente dopo cinquant’anni riesca ad emergere così prepotentemente un binomio tutto italiano».
    Di quel trionfo del 1972 cosa ricorda?«L’emozione che non cambia mai, anche dopo tanti anni e successi, dopo essere riuscito a portare in giro per il mondo sia il pilota sia la tecnologia italiana. Ricordo la tensione e la preoccupazione, nonostante avessi già vinto tanto, potessi in qualche modo essere… abituato».
    A proposito di MV Agusta, è stata appena salvata dalla Ktm.«Sono contento, perché è un marchio che ha ancora tanto appeal e prospettiva. Quando vado in giro per il mondo chiedo sempre se vogliono che venga con la MV o la Yamaha, quasi tutti chiedono la MV. Un motivo ci sarà no? La Ktm è un’azienda molto forte e soprattutto si occupa di moto e di corse, quello che all’MV s’era perso».
    Gli austriaci potrebbero riportare il marchio in MotoGP, sfruttando il posto lasciato dalla Suzuki.«Magari. Hanno la tecnologia, l’esperienza, un reparto corso efficiente. Sì, può essere un’operazione fattibile e positiva».
    Intanto parliamo di oggi: della sfida tra Bagnaia e Quartararo.«Due ragazzi che mi piacciono, molto. Fabio è fortissimo. S’era già visto fin dall’inizio della carriera, poi si era un po’ perso, ma non ha mai mollato ed è riuscito a diventare campione del mondo con la Yamaha, dopo Valentino. In più è una persona squisita. Pecco è un grande pilota, bravo nelle prove. Ecco, in questo mi rivedo in lui. È una che “usa” le prove. Come me vuole avere tutto sotto controllo al 100% prima di dare tutto, in qualifica e in gara. È un approccio che ti costringe a lavorare di più, passo dopo passo, ma che porta lontano».
    Quindi merita il titolo?«Assolutamente. Anche perché nella MotoGP di oggi appena abbassi un filo la concentrazione e il livello, se non sei al top, sei ventesimo. Guardate Marquez. Sono convinto che può tornare quello di prima, ma in questa MotoGP non puoi permetterti la politica del “piano piano”. C’è solo quella del “forte forte”…».
    Per questo vincono in tanti?«Sì, ma è anche il limite di questo momento».
    Ovvero?«Vedere che tanti piloti vanno forte e vincono è bello per gli addetti ai lavori e gli appassionati, ma il grande pubblico vuole vedere persone che fanno le cose gli altri non riescono a fare. I supereroi. Quelli come Cassius Clay, per il quale mi alzavo di notte per vedere i suoi incontri. O come Maradona, Merckx, Tomba. Stancano? No. Agostini non ha stancato, Valentino non ha stancato, Hamilton non ha stancato. La gente vuole un idolo, se vincono tutti non si apprezza il valore di quello che questi ragazzi fanno».
    Pecco può diventare un personaggio?«Come tutti, specie gli italiani, è schiacciato ancora dall’ombra di Valentino. La gente ha ancora negli occhi i suoi show, le bambole gonfiabili, i gabinetti in pista… Non le vedremo più, non con Pecco di sicuro. Lui è un ragazzo tranquillo, non uno showman. Ma anch’io ero così. E se vinci tanto, ma proprio tanto, come sta facendo lui adesso, la gente vuole vedere te, solo te. Ecco, mi auguro che il prossimo anno siano al massimo in due o tre a giocarsi le gare».
    La Ducati avrà un Dream Team con Bagnaia e Bastianini…«Forte Enea. Sarà una bella rivalità che può portare spettacolo. Quindi ben venga. Però serve per lo show in questa MotoGP serve anche qualcos’altro».
    Cosa?«Smetterla con tutte queste punizioni per toccatine, rallentamenti, problemi in pista. Se togliamo al pubblico le sportellate e il grande personaggio che le dà e le prende, si rischia di perdere attenzione. Da un po’ di tempo si è troppo “puliti”. Che non vuole dire approvare il gioco sporco, ma le corse, per quello che sono».
    Però è anche una questione di sicurezza.«Vero, ma oggi le tecnologie e i materiali aiutano in questo. Se penso a quando correvo io, molte volte transitando davanti a un mazzo di fiori per un amico morto il giorno prima, mi sento un sopravvissuto. Allora non ci pensavo, ero travolto dall’amore per le corse e la voglia di vincere, ma ora ho capito che qualcuno da lassù mi ha aiutato. Anche se avevo molta sensibilità e non ero uno che prendeva sempre troppi rischi. Ma quelle erano le corse. Cadevi e morivi».
    A proposito di grandi della sua generazione che non ci sono più e di Rosse delle corse: è appena mancato Mauro Forghieri.«L’ho conosciuto bene. Anche per me s’era parlato e poteva esserci un posto alla Ferrari. Aveva un carattere difficile, però faceva tutto con una personalità incredibile. Era benvoluto dal Drake e per questo non aveva timore di chiedergli le cose, anche quelle più… costose. Ferrari per questo lo apprezzava. E poi alla fine, come sempre nel nostro mondo, contano i fatti, i risultati. E Forghieri anche sotto questo punto di vista ha fatto grandi cose». LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Pirro su Bagnaia: “Merita il mondiale, è lui il più forte”

    VALENCIA – Un inizio di weekend soft a Valencia per Francesco Bagnaia, che dopo il diciassettesimo posto delle prime prove libere ha concluso la seconda sessione del pomeriggio in nona posizione dietro il rivale Fabio Quartararo. Per il collaudatore della Ducati Michele Pirro questa prima giornata non deve destare nessun allarme per la gara di domenica. “C’erano condizioni particolari – spiega a Sky Sport – anche vento, poi credo sia normale che dalla parte di Quartararo non c’è niente di perdere, al contrario di Pecco che è partito con calma, ma non credo ci siano problemi”
    “La svolta? Silverstone”
    Dopo essersi trovato addirittura in svantaggio di 91 punti dalla vetta, Bagnaia è stato autore di una seconda parte di stagione fenomenale. Secondo Pirro la svolta è arrivata in Inghilterra. “Pecco è sempre stato uno che se non partiva davanti o era veloce nelle prove poi non aveva tutto sotto controllo e un po’ si perdeva. A Silverstone non era velocissimo, ha vinto una gara di gruppo e da lì preso consapevolezza. Su tutte le voci riguardanti gli aiuti in casa Ducati – aggiunge – c’è da dire che Bagnaia merita il mondiale, è stato il più forte, il più veloce. Bisogna fare gli sportivi a 360 gradi, senza essere tifosi e dargli merito”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: Quartararo-Bagnaia su e giù, ansia e riscatto a Valencia

    INVIATO A VALENCIA – Chi la dura la vince. Mai come in questo caso l’adagio dei nostri nonni (e finanche di un’ideologia che sta tornando di moda) fotografa la situazione, un venerdì da paura per Pecco Bagnaia e la Ducati. Un ottovolante delle emozioni, con la tensione che sale sempre più per un’intera sessione di prove e più di metà della seconda passata a inseguire, nelle retrovie. Non certo il modo migliore per iniziare l’ultimo gran premio, quello che domenica può laureare il torinese della Rossa campione del mondo della MotoGP 13 anni dopo l’ultimo titolo di Valentino Rossi (2009), 15 dopo l’unico Ducati di Casey Stoner (2007) e addirittura 50 dopo l’ultimo di un pilota italiano su una moto italiana nella top class (Giacomo Agostini in 500 con MV Agusta nel 1972).

    Il vento tradisce Bagnaia

    Colpa del vento, che come spiega il team manager Davide Tardozzi «storicamente penalizza la Ducati». Tutte quelle appendici aerodinamiche che grazie al supermotore hanno creato un gap enorme rispetto agli avversari, soprattutto la Yamaha, con le volate che spazzavano il circuito diventano un boomerang. Come nelle barche a vela quando c’è tempesta. Ma il risultato è che Fabio Quartararo ha dominato in lungo in largo la classifica dei tempi, martellando giri veloci su giri veloci con un passo mostruoso. Primo, con Bagnaia 17°. Virtualmente l’unica combinazione che regalerebbe al francese un ormai insperato Mondiale bis. E così è proseguito anche al pomeriggio.

    La svolta per i duellanti Bagnaia-Quartararo

    La svolta al 28° minuto della seconda sessione di libere, il 73° complessivo, quando dopo aver già scartato la carena più grande per va versione più compatta, Pecco (e gli altri ducatisti che come lui soffrivano) ha montato la gomma dura anteriore. E subito è entrato in top 10. Il “taglio” chiave per assicurarsi la Q2 domani e quindi una buona dose di tranquillità. Non che sia migliorato così tanto, poi. Per altro caratteristica dei suoi venerdì, nei quali il torinese si concentra di più sulla gara che sul time attack. Però la sostanza che è che Bagnaia può andare a dormire con meno ansia. Lui s’è scrollato di dosso i timori, la Ducati pure.Alla fine, quando è partita la girandola dei giri da matto, la classifica s’è stravolta e davanti a tutte ci sono tre Desmosedici: quella targata VR46 di Luca Marini, il fratello di Valentino Rossi atteso domani in pista, quella Pramac di Jorge Martin, il torello spagnolo tutto manate di gas, e quella di Jack Miller, l’australiano all’ultima gara con la Ducati ufficiale (che lascerà ad Enea Bastianini) prima di tornare in Ktm. Tutti con propri obiettivi da raggiungere e nulla da perdere. La situazione migliore per andare forte. E aiutare così anche Bagnaia e la Ducati.

    Quartararo alla fine risucchiato

    Quartararo infatti, come ormai succede sempre, appena s’è trattato di girare in modalità qualifica, è stato risucchiato indietro, chiudendo ottavo a 225 millesimi da Marini, appena 5 più veloce di Bagnaia. Insomma, una classifica che premia il sogno rosso. Il francese della Yamaha è obbligato a vincere. E per farlo deve partire davanti, meglio se dalla pole. Poi avrebbe (come sempre) il passo per andarsene, vincere. Ma con la cronica difficoltà della M1 a sorpassare per mancanza di velocità di punta e di accelerazione, tutto questo diventa molto complicato se non impossibile. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: Bagnaia il nuovo Maestro della nuova Academy

    INVIATO A VALENCIA – «A me andrà bene comunque, sono l’unico invitato a entrambe le feste…». Franco Morbidelli insieme alla fiducia in sé stesso e alla velocità sulla sua Yamaha, mostrate per la prima volta in Malesia, ha ritrovato il sorriso e la verve. Sognava lui di diventare il primo italiano campione del mondo in MotoGP dopo Valentino Rossi, così come è stato il primo a vincere un titolo (Moto2 nel 2017, imitato l’anno dopo da Bagnaia) per l’Academy di Valentino Rossi, ma alla fine nell’applaudire il compagno di allenamenti che sta battendo il compagno di squadra trova, proprio nel confronto trova il pensiero positivo. «Mi auguro che lo stimolo di superare Pecco rappresenti la stessa molla che è stata Quartararo nel 2019». Perché alla fine «i piloti sono tutti egoisti» e vogliono tutto per sé stessi, ma alla scuola di Tavullia hanno imparato proprio la lezione che insieme di arriva più lontano.

    Pecco, un Mondiale per tutti

    «Il Mondiale di Pecco sarebbe un grande risultato per tutta l’Academy, perché aiuterebbe tutti noi a migliorare e crescere ancora – conferma Luca Marini, il fratello di Valentino pronto all’ultimo sto nel team VR46 con la Ducati -. Quando Vale correva avevamo un idolo da seguire, con il suo ritiro le cose sono cambiate e non nascondo che all’inizio non averlo tutti i giorni in palestra o al Ranch è stato difficile. Ora Pecco potrebbe spingere ciascuno di noi a dare ancora di più il massimo. E allo stesso tempo penso che ognuno di noi sia parte di questo risultato, perché ci aiutiamo a vincente per alzare l’asticella».

    Bagnaia, tutti a cena

    La dimostrazione è la cena di mercoeldì sera. Tutti insieme, prima che il circuito Ricardo Tormo e la volata mondiale alzino la temperatura del weekend. «Vedo Pecco molto calmo – assicura Marini -. Deve solo finire la gara, perché si merita il titolo al 100%. Ha fatto una stagione impressionante. Non dimentichiamo che all’inizio della stagione tutti noi piloti Ducati abbiamo faticato a trovare fiducia con la nuova moto». LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Quartararo: “Per Bagnaia sembra sempre tutto facile”

    VALENCIA – Manca solo l’ultimo weekend di Valencia, l’ultima fatica e poi anche la MotoGP avrà il suo campione del mondo 2022. Il leader mondiale Francesco Bagnaia dovrà difendersi dalla rimonta di Fabio Quartararo. “Pecco ha avuto una grande velocità per tutto l’anno, per lui sembra sempre molto semplice, ha un potenziale che non traspare in tv, ma invece è veloce in tutte le situazioni, sia in qualifica sia in gara. Noi invece – ha spiegato il pilota Yamaha -prima dell’inizio della stagione, abbiamo avuto delle brutte notizie in riferimento alla moto. Mi lamentavo tanto e non ero abbastanza concentrato come necessario. Comunque ho avuto una prima metà di stagione ottima, poi ho commesso qualche errore, ma siamo ancora in lotta nell’ultima gara. Questa stagione, sarà molto preziosa per il futuro”.

    “Fantastico giocarmi il titolo”

    Quartararo, dopo aver buttato un vantaggio di 91 punti è chiamato all’impresa nel weekend.. “Parliamo sempre della forza delle Ducati, ma è Bagnaia il pilota al vertice, sarà fantastico giocarmi il titolo con lui all’ultima gara dell’anno, godiamoci quest’ultima battaglia. A volte voglio spingere così tanto -conclude Quartararo – che finisco per commettere degli errori, me ne sono reso conto. Non sono nella posizione che vorrei, ci sono stati momenti difficili soprattutto per via della moto che mi hanno portato a non divertirmi, e per me la cosa più importante è divertirmi in moto” LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Quartararo: “Bagnaia veloce tutto l’anno”

    VALENCIA – L’ultima gara del motomondiale, quella che assegna il titolo MotoGP. A Fabio Quartararo, secondo in classifica a 23 punti dal leader Francesco Bagnaia servirà una vera e propria impresa per centrare il bis. “Pecco ha avuto una grande velocità per tutto l’anno, per lui sembra sempre molto semplice, ha un potenziale che non traspare in tv, ma invece è veloce in tutte le situazioni, sia in qualifica sia in gara. Noi invece – spiega il pilota Yamaha -prima dell’inizio della stagione, abbiamo avuto delle brutte notizie in riferimento alla moto. Mi lamentavo tanto e non ero abbastanza concentrato come necessario. Comunque ho avuto una prima metà di stagione ottima, poi ho commesso qualche errore, ma siamo ancora in lotta nell’ultima gara. Questa stagione, sarà molto preziosa per il futuro”.
    “Non sono nella posizione che vorrei”
    “El Diablo” rischia di buttare un vantaggio che era arrivato fino a 91 punti su Pecco. “Parliamo sempre della forza delle Ducati, ma è Bagnaia il pilota al vertice, sarà fantastico giocarmi il titolo con lui all’ultima gara dell’anno, godiamoci quest’ultima battaglia. A volte voglio spingere così tanto – aggiunge Quartararo – che finisco per commettere degli errori, me ne sono reso conto. Non sono nella posizione che vorrei, ci sono stati momenti difficili soprattutto per via della moto che mi hanno portato a non divertirmi, e per me la cosa più importante è divertirmi in moto” LEGGI TUTTO