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    MotoGp, Carola Bagnaia: “Pecco era sicuro di vincere un mondiale”

    ROMA – Dopo l’errore del Sachsering in pochi avrebbero scommesso in una riscossa di Francesco Bagnaia, che invece da quel momento in poi ha svoltato la stagione fino a conquistare il titolo di campione del mondo in classe regina. Un percorso non facile come racconta la sorella Carola, al fianco del fratello durante tutto il mondiale. “Dopo il Sachsenring è stato difficile. Il distacco era grande, lui aveva commesso un errore ed era caduto in una gara importante. – ha spiegato a Speedweek.com – Da quel momento in poi gli abbiamo detto di non pensare più al titolo, ma a divertirsi e concentrarsi, quello è stato il punto di svolta”.
    “Mai visto piangere così”
    “Con il finale del 2021 si era condannato a vincere ed è stato bravo a cambiar rotta. Lui è un tipo molto testardo, ma ascolta tutti. E’ stato bravo a rimanere calmo, ma quando ha vinto il titolo l’emozione è stata grande, mai visto piangere così, una sensazione molto bella. Apprezzo molto la sua capacità di estraniarsi dai commenti negativi e restare positivo anche nei momenti difficili, andando per la sua strada perché l’ha sempre detto che sarebbe diventato campione del mondo”, queste le parole di Carola Bagnaia. LEGGI TUTTO

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    Bagnaia, la sorella: “Ecco com’è diventato campione sulla Ducati”

    ROMA – Sembrava una stagione stregata, non all’altezza delle aspettative, soprattutto dopo l’errore a Sachsering. Quel giorno in pochi avrebbero pronosticato una rimonta di Francesco Bagnaia, che invece è riuscito a conquistare il primo titolo iridato piloti in MotoGP. Un percorso non facile come racconta la sorella Carola, al fianco del fratello durante tutto il mondiale. “Dopo il Sachsenring è stato difficile. Il distacco era grande, lui aveva commesso un errore ed era caduto in una gara importante. – ha sottolineato a Speedweek.com – Da quel momento in poi gli abbiamo detto di non pensare più al titolo, ma a divertirsi e concentrarsi, quello è stato il punto di svolta”.
    “Ha sempre detto che sarebbe diventato campione”
    La bravura nel non farsi trascinare dalle critiche nei momenti no e restare concentrato fino all’ultima curva. “Con il finale del 2021 – spiega Carola Bagnaia – si era condannato a vincere ed è stato bravo a cambiar rotta. Lui è un tipo molto testardo, ma ascolta tutti. E’ stato bravo a rimanere calmo, ma quando ha vinto il titolo l’emozione è stata grande, mai visto piangere così, una sensazione molto bella. Apprezzo molto la sua capacità di estraniarsi dai commenti negativi e restare positivo anche nei momenti difficili, andando per la sua strada perché l’ha sempre detto che sarebbe diventato campione del mondo”, LEGGI TUTTO

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    Ducati, Bagnaia riceve il Collare d’Oro: “Titolo vinto tutti insieme

    ROMA – “Ancora non mi rendo bene conto di cosa è successo. Si parla di sport individuale, ma come in tutti gli sport ci sono tantissime persone, dai manager al preparatore ai tecnici, che danno il massimo. Io sono sono quello che porta il tutto al traguardo, e non sempre. Un lavoro combinato che tira fuori il meglio da tutte le parti. Siamo riusciti a vincere il titolo tutti insieme”. Pecco Bagnaia ha parlato così in occasione della cerimonia di consegna del Collare d’Oro al merito sportivo del Coni, ricevuto in seguito alla vittoria del Mondiale Piloti 2022 di MotoGP. Il pilota Ducati ha trionfato per la prima volta in carriera nella classe regina dopo una rimonta incredibile su Fabio Quartararo nella seconda parte di stagione.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Abodi
    Alla cerimonia è intervenuto anche Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, che si è rivolto direttamente a Bagnaia: “Hai avuto una moto che ti ha assistito, una moto italiana, orgoglio di tutti noi – le sue parole -, ma vorrei sottolineare l’importanza del team, di tutti i tecnici e di tutti quelli che hanno consentito di farti esprimere al meglio perché si vince insieme. A te auguriamo di andare sempre più veloce, a noi auguriamo di andare in sicurezza e rispettare sempre le regole”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Ducati, Bagnaia riceve il Collare d’Oro: “Titolo? Ancora non ci credo”

    ROMA – Pecco Bagnaia ha parlato in occasione della cerimonia di consegna del Collare d’Oro al merito sportivo del Coni, ricevuto in seguito alla vittoria del Mondiale Piloti 2022 di MotoGP. Il pilota Ducati ha trionfato per la prima volta in carriera nella classe regina dopo una rimonta incredibile su Fabio Quartararo nella seconda parte di stagione. “Ancora non mi rendo bene conto di cosa è successo – ha detto a margine -. Si parla di sport individuale, ma come in tutti gli sport ci sono tantissime persone, dai manager al preparatore ai tecnici, che danno il massimo. Io sono sono quello che porta il tutto al traguardo, e non sempre.Un lavoro combinato che tira fuori il meglio da tutte le parti. Siamo riusciti a vincere il titolo tutti insieme”. Guarda la galleryBagnaia Campione del Mondo con la Ducati: l’abbraccio di Valentino Rossi
    I complimenti di Abodi
    Alla cerimonia è intervenuto anche Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, che si è rivolto direttamente a Bagnaia: “Hai avuto una moto che ti ha assistito, una moto italiana, orgoglio di tutti noi – le sue parole -, ma vorrei sottolineare l’importanza del team, di tutti i tecnici e di tutti quelli che hanno consentito di farti esprimere al meglio perché si vince insieme. A te auguriamo di andare sempre più veloce, a noi auguriamo di andare in sicurezza e rispettare sempre le regole”. LEGGI TUTTO

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    Bautista come Bagnaia, campioni partendo senza radici

    TORINO – Nel 2006, quando Alvaro Bautista si laureava campione del mondo della 125, al quinto anno nel Motomondiale, Pecco Bagnaia piangeva davanti alla tv per il dramma sportivo del suo idolo Valentino Rossi, che perdeva il titolo (sarebbe stato il sesto consecutivo) della MotoGP scivolando a Valencia. Non sapeva chi fosse quel piccolo spagnolo, il torinese, ma decise che avrebbe inseguito con tutte le forze il suo sogno di diventare campione del mondo. Con la Ducati.
    Sedici anni dopo ci sono riusciti tutti e due, insieme. Con tredici anni di differenza, ma molti dettagli in comune, a partire dall’aver riscritto la storia della Casa di Borgo Panigale insieme contemporaneamente, a una settimana di distanza, dopo anni di astinenza. Quindici in MotoGP (il primo trionfo della Desmosedici targata Casey Stoner) e undici in Superbike (il titolo di Carlos Checa, anche lui spagnolo arrivato nelle “derifate” dopo una lunga carriera nel Motomondiale). Alvaro come Pecco arriva da un piccola cittadina. Talavera de la Reina, nel cuore della Spagna, a ovest di Toledo e Madrid. Famosa soprattutto per una furibonda battaglia del 1806 tra l’esercito ango-spagnolo e l’armata napoleonica, che sei anni prima aveva conquistato Chivasso dopo un lungo assedio.
    Bautista campione come Bagnaia. Davvero la Ducati della B. A quasi 38 anni (li compirà lunedì 21), da figliol prodigo dopo la grande rottura di tre anni fa, quando, alla prima stagione in Superbike dopo 187 nel Motomondiale (con 16 vittorie, 46 podi, due in MotoGP con la Honda Gresini, un altro sfiorato alla terz’ultima gara in Australia sostituendo nel team ufficiale Jorge Lorenzo infortunato) fece scalpore conquistando le prime 11 vittorie consecutive con la Panigale, ma poi (complici troppe cadute e una moto troppo ruvida) buttò il Mondiale. E andò alla Honda. Due anni negativi (due terzi posti).
    Quindi il ritorno in Rosso, fortemente voluto da Gigi Dall’Igna, nonostante abbia lo stesso manager (Simone Battistella) di Andrea Dovizioso, con il quale ci fu un’altra sanguinosa rottura. Dall’Igna, volato in Indonesia direttamente da Valencia dopo il trionfo di Bagnaia e i primi test in chiave 2023 della MotoGP, che ora esulta: «La stagione migliore di sempre della Ducati. Ho capito della prima gara che sarebbe stato l’anno del Mondiale, Alvaro è maturato e non commette più errori».
    Nell’unico weekend senza vittorie (come Bagnaia a Valencia, dove ha vinto il titolo con un 9° posto) in una stagione perfetta (14 successi e 29 podi su 33 gare, due cadute – una provocata da Rea – due quarti posti gli altri risultati), Bautista ha fatto quello che doveva: marcare Toprak Razgatlioglu, che nonostante una tripletta ha dovuto così abdicare subito dal triondo mondiale delle “derivate”. Sì, perché come Bagnaia (con Fabio Quartararo), Bautista ha battuto il campione del mondo in carica e fenomeno della Yamaha, che lo voleva subito in MotoGP, ma perdendo il team satellite e avando anchora un anno di contratto con Franco Morbidelli non aveva una sella adatta.
    Il mondo della due ruote insomma è rosso e la Ducati sempre più B&B. Anzi, 3B. Bagnaia, Bautista, Bastianini. E sta per arrivarne una quarta, Bezzecchi. Soprattutto è una Ducati che vince tutto. Ma proprio tutto. LEGGI TUTTO

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    Juventus, Arrivabene porta la maglia n.1 a Bagnaia

    TORINO – (e.e.) Foto clic e la maglia con il numero 1 è consegnata. L’ad della Juventus, Maurizio Arrivabene, con Pecco Bagnaia, fresco campione del mondo della MotoGP, e grande tifoso bianconero. Succede a Convivio Milano (organizzazione no profit, dove le firme più importanti sono unite nella più grande manifestazione benefica Italiana a favore di ANLAIDS), tra fashion, cena di Gala e sorrisi. Bagnaia è accompagnato dalla fidanzata Domizia Castagnini, nipote dell’ex giocatore della Juve Gianfranco Leoncini. Nell’immagine si scorgono, tra gli altri, anche il velocista Tortu, l’ex bianconero Barzagli, il responsabile delle relazioni Albanese. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bastianini e la sfida in Ducati: “Bagnaia? Vinca il migliore”

    ROMA – Enea Bastianini è pronto a prendersi la Ducati. Il pilota riminese, terzo nel Mondiale dietro a Pecco Bagnaia e a Fabio Quartararo, è pronto a giocarsi le sue carte nella scuderia che nel 2022 ha portato a casa tutti i titoli possibili. Sarà quindi un grosso stimolo per Bastianini correre nello stesso box del neo campione del mondo: “Conosco Francesco da molto tempo, e quando ci siamo confrontati direttamente, a volte ha vinto delle gare lui, altre volte io – ha detto ai microfoni di Sky Sport durante l’EICMA -. L’obiettivo sarà quello di sfidarci e poi che vinca il migliore. In questo momento comunque il migliore è lui, per cui sarà bello confrontarci, ma io prima di tutto dovrò cercare di imparare e di collaborare con lui, cercando di potenziare al massimo la Ducati”.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Bastianini
    “Il colore rosso mi fa un grande effetto, perché non l’avevo mai indossato – ha inoltre detto Bastianini dopo le prime prove in pista con Ducati -. I test di Valencia hanno rappresentato per me l’esordio in questo nuovo team e personalmente mi sono molto divertito. Ho iniziato subito a lavorare sulle parti nuove del prossimo anno, cercando di conoscere al meglio la squadra e di comprendere le nuove tipologie di lavoro, trovandomi bene dal primo momento”. LEGGI TUTTO

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    Valentino Rossi e il centro di eccellenza dove è fiorito Bagnaia

    Quanto fosse importante ed efficace allenare sensibilità e riflessi girando sui terreni sabbiosi, Valentino Rossi lo capì fin da piccolo. Papà Graziano si recava spesso e volentieri sulla spiaggia di Pesaro, luogo ideale ove disegnare “cerchi” perfetti. All’epoca corridore in pianta stabile nel Motomondiale, il babbo della futura leggenda aveva appreso dagli americani – in quel momento portatori di un nuovo e più redditizio stile di guida – l’arte del “traverso”, guida che Oltreoceano va via come il pane quotidiano, perché proposta fin dai primi chilometri in sella ai bambini, poi sviluppata nel ricco e popolare Dirt Track. Quando il nove volte campione del mondo è diventato adulto e affermato, non soltanto ha raccolto i benefici di tale allenamento, ma l’ha trasmesso ai propri allievi della VR46 Riders Academy. Un’iniziativa inedita e innovativa, come tante cose – in primis la comunicazione – legate al campione di Tavullia, che attorno al Ranch ha fatto gravitare le proprie attività: allenamenti, certo, ma anche la crescita dei piloti nell’orbita della sua azienda, divenuta un piccolo gioiello.
    Cava e ranch
    Le ore spese sporcandosi di terra al piccolo Valentino piacquero immediatamente, tanto da cimentarsi presto con la moto da cross. I trucchi del mestiere vennero esplorati e implementati di anno in anno, fino all’esigenza di avere un posto tutto suo ove allenarsi – dalla mattina alla sera, estate, autunno, inverno e primavera – magari sfidando gli altri partecipanti alle lunghe sessioni. L’approdo in una vecchia cava in disuso nei pressi di Tavullia calzava a pennello. E lui pennellava le traiettorie. Enduro, cross, motard modificati, purché fossero mezzi potenti, instabili e bisognosi di un gran controllo nelle situazioni critiche. Tra gli invitati al “circolo”, Marco Simoncelli condivise con Rossi vere e proprie gare, filmate e raccontate dai più. Quando il SIC scomparve, se ne andò anche la cava, ma arrivò un posto pensato ad hoc, realizzato con senso e passione, tramutatosi in parco giochi. Giochi seri, perché al Ranch sono cresciuti campioni del mondo della MotoGP (Bagnaia) e della Moto2 (Morbidelli e lo stesso Bagnaia), nonché il rookie dell’anno della classe regina (Bezzecchi). Le configurazioni proposte dal saliscendi sterrato allestito a pochi passi dalla dimora del Dottore hanno svezzato i piloti della Academy, progetto Valentiniano che mette insieme impegno fisico e mentale. Mentale, certo, perché il continuo confronto tra piloti del Mondiale ha alzato il tono agonistico e l’abitudine alla battaglia.
    Regno
    Tavullia è divenuta una capitale. Da una parte delle colline il Ranch, pista con tanto di spogliatoio stile calcio (posti personalizzati per i piloti) e il camino attorno al quale rifocillarsi e commentare le sessioni. Dall’altra parte del paese, l’azienda, con reparto corse, garage, uffici e sale riunioni, luoghi di incontro e di studio. Studio? Già, meglio imparare o perfezionare la lingua inglese, se veramente intenzionati a correre da professionisti. Da una parte il tempio dello “sliding”, filosofia portata in Europa dal californiano Kenny Roberts, ulteriormente arricchita di linfa dal giallo 46, che non si è limitato a far costruire il classico e tradizionale e piatto “ovale”, bensì diverse possibilità di scelta, per curve a destra, sinistra, salite, discese, affrontabili in senso orario o antiorario. Un circuito che è una “chicca” imperdibile, che vi piacciano le moto o meno. Dall’altra, l’azienda, che dal merchandising del pilota più amato delle due ruote è passata anche a collaborazioni illustri, come quella con la Juventus per la produzione dei gadget.
    Vivaio
    La lista dei nomi assistiti dalla VR46 e capaci di figurare da professionisti nel Mondiale è infinita e dice molto sugli ottimi risultati recenti del nostro motociclismo: Franco Morbidelli, Celestino Vietti Ramus, Luca Marini, Marco Bezzecchi, Romano Fenati, Dennis Foggia, Niccolò Bulega, Dennis Foggia e, non ultimo, Pecco Bagnaia. Il neo titolato della MotoGP si trasferì dal nativo Piemonte, prendendo casa a Pesaro. E fu la mossa giusta, tramite la quale trasformarsi da promessa italiana del motociclismo a fantastica e concreta realtà. Piloti cresciuti imparando da Rossi e che in cambio hanno trasmesso la loro freschezza al quarantenne più giovane del mondo dello sport. Piloti che sotto la gestione Rossi (e “Uccio” Salucci) hanno trovato buone opportunità nel Mondiale, spesso ben sfruttate, con il team VR46 in collaborazione prima con Sky e poi con Mooney, e con altre squadre. Come avrete intuito, il Ranch è la Silicon Valley dell’allenamento, ma anche della competizione. Tutti i piloti vorrebbero partecipare alla 100 Chilometri dei Campioni, evento che si tiene al Ranch quando le stagioni sono terminate e che mette in palio prosciutti personalizzati con lo stemma VR46, ma in realtà il vero trofeo è la capacità di prevalere su grandi piloti. Mezza MotoGP, forse anche di più, è transitata dal Ranch almeno una volta in questi anni. Chi passa da lì, non sarà più lo stesso. Parola di coloro i quali hanno avuto l’opportunità di girare assieme al maestro Valentino, che vanta allievi di prim’ordine. LEGGI TUTTO