consigliato per te

  • in

    Premier del Victoria: “I piani per giocare i tornei nel nostro stato non sono ancora definiti”

    Daniel Andrews, Premier dello stato del Victoria, ha rilasciato una lunga intervista nella quale ha “rallentato” le voci di una ormai sicura organizzazione di tutti i tornei pre-Australian Open nella porzione di paese di sua competenza: “I piani per organizzare i tornei quest’estate nel Victoria non sono stati ancora definiti. Leggendo certe notizie sembra sia dato […] LEGGI TUTTO

  • in

    Tiley: “Pensiamo ad altri tornei in Australia dopo lo Slam di Melbourne”

    La pandemia in corso avrà ripercussioni sicure e importanti anche nel calendario tennistico 2021. E’ freschissima la notizia di Gaudenzi pronto a discutere coi giocatori di come si potrebbe svolgere la prossima annata, cercando di giocare in sicurezza e il più possibile. Per questo Craig Tiley, direttore degli Australian Open e factotum del tennis “down […] LEGGI TUTTO

  • in

    Kyrgios infuriato su Instagram, hanno scassinato la sua auto

    Nick Kyrgios si tiene “alla larga” dai campi di gioco, ma continua – stavolta suo malgrado – a far notizia. E’ lui stesso a parlarne, attraverso una storia sul noto social Instagram, in cui racconta con uno slang piuttosto colorito di aver subito un furto nella propria auto a Canberra, la città australiana in cui […] LEGGI TUTTO

  • in

    Tiley (Australian Open): “Entro due settimane sapremo come si svolgeranno i tornei in Australia”

    L’impianto di Melbourne

    Il 13 novemebre si avvicina. Sarà una data decisiva per sapere come il tennis ripartirà a gennaio, Australian Open incluso. Così ha dichiarato Craig Tiley, direttore dello Slam di Melbourne e vero factotum del tennis “down under”. In un’intervista rilasciata a The Herald, Tiley ha affermato: “Tutti i giocatori dovevano compilare un modulo di impegno di viaggio, questo è il procedimento per ottenere i visti, che ora vengono elaborati dal dipartimento dell’immigrazione. Tutti i primi 100, uomini e donne, lo hanno completato. Tutti hanno confermato il desiderio di arrivare in Australia. Se domani annunciamo che dovranno restare in quarantena per 28 giorni o che saranno costretti a stare chiusi in una stanza d’albergo per 14 giorni, le cose cambieranno…”
    Tiley entra nel dettaglio: “La presentazione che abbiamo fatto ai giocatori è stata molto positiva, nel senso che si sono iscritti tutti. Federer e Nadal hanno 20 Grand Slam ciascuno, Serena vuole battere il record di Margaret Court e Ash Barty sta cercando di mantenere la sua posizione numero 1. Per quanto riguarda la partecipazione dei giocatori, siamo al top, nessun problema. Tutti vogliono venire e giocare”.

    Però c’è una grande incognita, che riguarda lo svolgimento dell’intera ATP Cup (che richiede col format attuale lo spostamento tra più siti) e anche l’Australian Open: come i tennisti potranno completare il periodo di quarantena? Questo è “il” problema, conditio sine qua non per avere l’ok dei giocatori e soprattutto dar loro modo di prepararsi adeguatamente per un appuntamento così importante. “Come si svolgerà tutto? Per prendere questa decisione ci sono due condizioni di cui abbiamo bisogno”, continua Tiley. “La prima condizione è l’approvazione dei nostri piani di quarantena. La seconda è che dobbiamo avere alcune assicurazioni dal governo sulla possibilità di viaggiare liberamente da stato a stato, cosa che ancora non abbiamo come potete constatare da alcuni confini chiusi. Queste sono le cose difficili che dobbiamo ottenere. In caso contrario, dovremo concentrare tutta l’attività a Melbourne e creare una bolla sanitaria che rimarrà in atto per molto tempo. In questo momento siamo al 50% per ciascuna delle due opzioni. Entro la fine della prossima settimana, o forse la settimana successiva, dovremo prendere una decisione definitiva, per aver i tempi tecnici di lavorare all’organizzazione, servono almeno 45 giorni”.
    Gli organizzatori stanno lavorando su una capacità minima del 25% per l’Australian Open 2021, ma sperano che si possa aumentare in modo significativo la percentuale di presenze del pubblico se il tasso di contagi a Melbourne rimarrà basso nei prossimi due mesi.
    La chiave di tutto quindi resta la decisione dei governi statali, il nulla osta a fornire esenzioni ai giocatori in modo che possano lasciare i loro hotel durante il periodo di quarantena di 14 giorni per allenarsi in campo nella bolla sanitaria pre-torneo, e che venga scongiurato il “pericolo” di quarantena di 28 giorni. In quest’ultimo caso, sarebbe addirittura a rischio la disputa stessa del torneo.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Tiley: “Ho fiducia che l’Australian Open si giocherà regolarmente. ATP Cup? Forse a Melbourne”

    Craig Tiley

    Intervistato dal giornale australiano Canberra Times, il direttore gli Austalian Open Craig Tiley si è detto fiducioso che il torneo 2021 si svolgerà regolarmente il prossimo gennaio, nonostante il paese sia ancora in un regime di frontiere chiuse e quarantena obbligatoria.
    Nell’intervista Tiley ha categoricamente escluso di organizzare il torneo a Melbourne se i giocatori fossero ancora costretti a due settimane di quarantena, ma sta lavorando alacremente con i governi statale e federale per ridurre le restrizioni ai confini, con l’approvazione speciale di una “bolla” per l’élite mondiale del tennis.
    “Se un giocatore deve mettersi in quarantena ed essere bloccato in hotel per due settimane prima del torneo, questo non si disputerà affatto. Non puoi chiedere ai giocatori di starsene in quarantena per due settimane chiusi in camera e quindi essere pronti per giocare un Grande Slam”. Per Tiley, se il sistema in voga attualmente resterà questo, i giocatori semplicemente non si presenteranno.

    “In questo momento la sfida che abbiamo è che i confini sono ancora chiusi, quindi abbiamo un piano sulla base del fatto che le frontiere saranno di nuovo aperte, o di condizioni speciali. Stiamo lavorando con tutti i governi statali, accettiamo completamente che chiunque provenga dall’estero debba sottoporsi a due settimane di quarantena. Quello che stiamo negoziando, o quello su cui stiamo cercando di avere un accordo, è che si possa creare e gestire un ambiente di quarantena dove possono allenarsi e andare tra l’hotel e i campi in quelle due settimane“.Il riferimento resta quello implementato a US Open, che alla fine ha consentito il regolare svolgimento del torneo. Tiley spera che l’Australian Open si svolgerà con il 25% di capacità di fan sugli spalti, e con tutti i giocatori autorizzati a disporre di un entourage di tre persone. Tiley spera anche che l’intero programma estivo resti confermato, inclusa la multi-city ATP Cup, ma ciò è subordinato alla riapertura dei confini statali.
    “Il tempo inizia a stringere, abbiamo bisogno di impegni da parte dei governi e degli ufficiali sanitari”, ha dichiarato. “Abbiamo bisogno di sapere nelle prossime due settimane, massimo un mese, che questo è ciò che può accadere: i confini si apriranno e potremo organizzare un evento multi-città. Se non possiamo organizzare un evento multi-città, dobbiamo riconsiderare tutto”.
    Se i confini non verrano riaperti, Tiley non ha escluso l’ATP Cup e potenzialmente i tornei di Brisbane, Adelaide e Hobart International possano disputarsi tutti a Melbourne, proprio come il Cincinnati Open è stato organizzato a Flushing Meadows prima degli US Open.
    “Tutte le possibilità restano sul tavolo. Noi ce la metteremo tutta, siamo aperti ad ogni possibilità realistica” conclude Tiley.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    L’australiano Paul Carroll annuncia il ritiro e diventa coach

    Foto Instagram Paul Carroll

    Di Redazione
    Dopo tanti anni di battaglie sui campi, il campione australiano Paul Carroll appende le ginocchiere al chiodo: l’ex opposto del Berlin Recycling Volleys, classe 1986, ha annunciato il suo ritiro dal volley giocato con un post su Instagram, ma contemporaneamente ha dato il via a una nuova carriera da allenatore negli USA con la squadra universitaria dei Pepperdine Waves, la stessa in cui aveva militato da studente. Il post d’addio parla anche di una nuova avventura da coach in Australia: ci sarà un ruolo per Carroll nello staff della nazionale maschile?

    “Sono felice – scrive l’opposto che è passato anche dall’Italia, a Forlì, nel lontano 2009-2010 – di aver giocato per così tanto tempo allo sport che amo. La mia mente e il mio cuore sono pronti a giocare per altri vent’anni, ma purtroppo il mio fisico ha dato ogni singolo salto che aveva! Sarò per sempre grato alla mia famiglia, ad amici, allenatori, compagni di squadra, tifosi, alla nazionale e alle squadre di club che mi hanno accompagnato nella mia carriera. Grazie pallavolo, mi hai dato l’opportunità di fare esperienza di culture differenti e creare amicizie che dureranno per tutta la vita. Sarà un onore allenare Pepperdine e l’Australia. Sono pronto per le sfide che arriveranno!“.
    (fonte: Instagram Paul Carroll) LEGGI TUTTO

  • in

    Ora Luke Reynolds vuole anche la panchina dell’Australia

    Di Redazione
    Luke Reynolds ci ha davvero preso gusto: l’ex preparatore atletico dello Jastrzebski Wegiel, definitivamente promosso a primo allenatore, adesso punta a diventare il successore di Mark Lebedew alla guida della nazionale maschile dell’Australia. “Ho parlato con Mark a gennaio, quando si è dimesso – spiega Reynolds in un’intervista a Sportowe Fakty – e ho espresso interesse per la posizione, ma vedremo cosa succederà. In questo momento sono in corso grandi cambiamenti nella Federazione australiana e saranno loro a decidere. A me piacerebbe molto allenare la mia nazionale“.
    Se le trattative andranno in porto, ci saranno da discutere i dettagli del doppio incarico con la dirigenza del club: “Non ne abbiamo ancora parlato – dice il coach australiano – ma il presidente Adam Gorol sarà la prima persona a cui lo dirò. Questa società ha fatto tanto per me, Jastrzebie è la mia casa ed è un posto in cui amo stare. Non voglio che questa situazione abbia alcun impatto negativo“.
    (fonte: Sportowe Fakty) LEGGI TUTTO

  • in

    L’Australia femminile è imbattibile. Anche per gli uomini

    Foto Facebook Volleyball Australia

    Di Redazione
    Casi analoghi ce ne sono stati di tanto in tanto, anche perché in Australia – vista la mancanza di sparring partner – non è così inusuale assistere a una partita tra la nazionale femminile e una squadra del sesso opposto. Ma ora non si tratta più di una semplice eccezione: le “Volleyroos” (così vengono chiamate le ragazze della rappresentativa australiana), che partecipano regolarmente al campionato maschile, sono diventate quasi invincibili per i colleghi uomini, e su 5 partite disputate nell’edizione primaverile della Men’s Open League ne hanno vinte ben 4.
    Un evento senza precedenti, che ha fatto finire il team femminile dell’Australia sul Canberra Times: “Negli ultimi anni abbiamo spesso giocato contro squadre di club maschili – ha spiegato il coach Marty Collins – e siamo passati da netti ko a una sconfitta di misura, finché li abbiamo battuti per la prima volta a dicembre 2019, alla vigilia delle qualificazioni olimpiche. È stato fantastico vedere una simile crescita in un paio di stagioni“.
    La decisione di partecipare al campionato maschile, che riunisce 10 tra le migliori squadre del paese, è arrivata all’indomani della creazione (nel 2017) del Centre of Excellence per la crescita della pallavolo femminile. Le Olimpiadi di Tokyo sono rimaste un miraggio per l’Australia, ma la giocatrice Mikaela Stevens esprime “una certa soddisfazione per aver raggiunto per la prima volta le qualificazioni. Sono una delle più giovani della squadra e ho davanti ancora un altro ciclo olimpico. Il nostro obiettivo è far crescere il volley australiano e questa è stata una pietra miliare per la nostra nazionale: esserne parte è bastato a realizzare il mio sogno olimpico, per ora“.
    (fonte: Canberra Times) LEGGI TUTTO