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    Match fixing: il marocchino Ayoub Chakrouni squalificato a vita. Stop di 11 anni per Amine Ahouda

    Amine Ahouda nella foto

    L’International Tennis Integrity Agency (ITIA), attraverso un comunicato pubblicato sul proprio sito ufficiale, ha reso noto di aver fermato l’attività professionistica di sei giocatori marocchini a causa di diverse violazioni al programma di Anti-Corruzione (Match Fixing).
    Il trentenne Ayoub Chakrouni, senza ranking ATP e fermo dal marzo di quest’anno, è stato squalificato a vita mentre il 24enne Amine Ahouda, ora n.1757 del mondo ma ex Top-700 e invitato per tre stagioni consecutive (dal 2016 al 2018) a prendere parte all’ATP 250 di Marrakech per mezzo di una wild card, dovrà restare fuori dalle competizioni fino al 13 luglio 2032. Gli altri giocatori squalificati sono Anas Chakrouni (10 anni), Mohamed Zakaria Khalil (9 anni, ma inattivo nel circuito dal 2018), Soufiane El Mesbahi (9 anni, ma inattivo dal 2019) e Yassir Kilani (9 anni, ma inattivo dal 2019).
    AYOUB CHAKROUNI [30 ANNI] – BR N.1098 ATP, ORA SENZA RANKING – SQUALIFICA A VITA + $10.000 MULTA – Ultimo torneo giocato nel marzo 2021
    AMINE AHOUDA [24 ANNI] – BR N.668 ATP, ORA N.1757 ATP – 11 ANNI DI SQUALIFICA + $5.000 MULTA – Ultimo torneo giocato nel luglio 2019
    ANAS CHAKROUNI [22 ANNI] – SENZA RANKING ATP – 10 ANNI DI SQUALIFICA + $5.000 MULTA – Ultimo torneo giocato nel luglio 2021
    MOHAMED ZAKARIA KHALIL [22 ANNI] – SENZA RANKING ATP – 9 ANNI DI SQUALIFICA + $5.000 MULTA – Ultimo torneo giocato nell’agosto 2018
    SOUFIANE EL MESBAHI [20 ANNI] – BR N.1465 ATP, ORA SENZA RANKING – 9 ANNI DI SQUALIFICA + $5.000 MULTA – Ultimo torneo giocato nell’agosto 2019
    YASSIR KILANI [21 ANNI] – BR N.1317 ATP, ORA N.1540 ATP – 9 ANNI DI SQUALIFICA + $5.000 MULTA – Ultimo torneo giocato nell’agosto 2019 LEGGI TUTTO

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    Mackenzie McDonald vince l’ATP Award di ritorno dell’anno 2021

    Mackenzie McDonald

    È l’americano Mackenzie McDonald il vincitore del premio di “ritorno dell’anno 2021“. Il 26enne statunitense è stato costretto ad un lungo stop dopo un intervento chirurgico al tendine del ginocchio destro a giugno 2019. Nel 2021 è tornato ad ottimo livello: iniziata la stagione al n. 194 del ranking, ha scalato la classifica fino a toccare il proprio best ranking di n. 54. I migliori risultati sono stati gli ottavi all’Australian Open, la vittoria al Challenger di Nur-Sultan e soprattutto la finale a Washington, dove ha lottato per tre ore prima di arrendersi a Jannik Sinner.
    “È estremamente gratificante, è un traguardo enorme. Alla fine dell’anno speravo di essere tra i nominati, ce l’ho fatta e quindi vincere il premio è davvero fantastico”, ha detto McDonald al ATPtour.com. “È stato un grande ritorno, ho messo tutto quello che avevo nel duro lavoro. Quando stavo attraversando il processo di riabilitazione ho fatto tutto il possibile per riprendermi.“Fare [il] lavoro extra e giocare un buon tennis quest’anno ha dato i suoi frutti”.
    “Sono rientrato e ho giocato un paio mesi l’anno scorso fino a poco prima di Indian Wells. Non ho davvero trovato il mio ritmo durante quel periodo e questo è stato scoraggiante”, continua McDonald. “Nel corso dello stop per la pandemia, ho avuto la possibilità di continuare ad allenarmi e lavorare sul mio fisico, ma anche sul mio gioco. Mi sentivo come se lo stessi ritrovando lentamente. Con il covid la rimonta è stata una vera sfida perché scalare la classifica era davvero difficile. Ero in una posizione così strana non avendo punti dal 2019, quindi onestamente è stata una salita durissima fino al rientro nella Top 100. Sono stato per un bel po’ bloccato intorno al n. 120, era frustrante non riuscire ad infrangere quella barriera. Nei momenti più difficili mi sono aggrappato al mio team, che è stato fondamentale. Ora sono davvero orgoglioso di avercela fatta”.
    Marco Mazzoni

    See you in 2022 👀#ATPAwards pic.twitter.com/KkVhNOtQsK
    — ATP Tour (@atptour) December 14, 2021 LEGGI TUTTO

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    Facundo Lugones ha vinto il premio di coach dell’anno

    Facundo Lugones con Cameron Norrie

    L’argentino Facundo Lugones ha vinto il premio di allenatore dell’anno agli ATP Awards 2021. I suoi colleghi hanno premiato il suo eccellente lavoro con Cameron Norrie, letteralmente esploso nel 2021. Il britannico ha vinto i suoi primi due titoli ATP, tra cui spicca il Masters 1000 di Indian Wells, arrivando sino alle Finals di Torino, dove è subentrato a Stefanos Tsitsipas. Norrie ha concluso il 2021 con un record di 52-25.
    “Sono incredibilmente felice” dichiara Lugones al sito ATP. “Non avrei mai pensato di poter vincere questo premio, è surreale. Ma questa è la bellezza dello sport, tutto può succedere. Voglio solo ringraziare il mio team, Julian [Romero] e Vasek [Jursik], che lavorano duramente durante tutto l’anno per preparare Cam, e anche Devin Bowen e James Trotman sin dal primo giorno, aiutando l’intera squadra. Soprattutto voglio ringraziare Cam per essere un animale e per aver superato tutte quelle partite difficili che hanno finito per farmi vincere il premio”.
    Il coach argentino ha ricordato il suo percorso, iniziato negli USA alla Texas Christian University, dove ha conosciuto Norrie nella squadra di tennis. Lugones era all’ultimo anno quando Norrie entrò come matricola.“Mi sono laureato in Economia e stavo cercando di lavorare nella finanza, in una banca o qualcosa del genere. Dato che ho trascorso un altro anno di scuola senza giocare, ho iniziato ad aiutare la squadra come allenatore volontario e mi è piaciuto molto e ho iniziato a lavorare in un club di tennis e ho comunque aiutato la squadra”, racconta Lugones. “Gli allenatori mi stavano davvero incoraggiando a provare e ho iniziato a divertirmi davvero e a migliorare. Ho pensato che forse avrei potuto fare carriera e poi Cam mi ha offerto di iniziare a viaggiare con lui. Ho visto che le cose potevano funzionare, e spinto da tutti alla fine ho deciso di intraprendere questa carriera”.
    “Ero soddisfatto della mia laurea in Economia e tutto il resto, ma non ho sentito una passione. Ho pensato che se fossi riuscito a diventare davvero bravo in questo, avrei potuto avere un lavoro che amo davvero. Si è trattato di ciò che mi piace di più: il tennis o la finanza? Alla fine si è trattato di ciò che mi piace di più ed è stato un gioco da ragazzi”.
    “Adesso voglio solo ringraziare tutti coloro che hanno votato per me e tutti gli allenatori che hanno sempre dato ottimi consigli o sono stati disposti a insegnarmi qualcosa”, conclude Lugones.
    Visti i risultati eccellenti di Norrie, il premio è certamente meritato. Tuttavia sottolineiamo ancora – come già scritto al momento dell’uscita delle candidature al primo di coach dell’anno per l’ATP – che stona assai la mancanza di Riccardo Piatti tra il novero dei candidati, vista l’ascesa prepotente di Jannik Sinner nel 2021, arrivato in top 10 e in campo anche alle Finals di Torino. Inserirlo tra i migliori era doveroso.
    Marco Mazzoni

    And the winner for Coach of the Year in the #ATPAwards is… pic.twitter.com/mCQAX06xWd
    — ATP Tour (@atptour) December 13, 2021 LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas: “Il gomito è ok, il 2022 sarà un grande anno per me”

    Stefanos Tsitsipas

    Stefanos Tsitsipas torna a parlare dopo l’operazione al gomito effettuata in Svizzera subito dopo il suo ritiro dalle ATP Finals di Torino. Il greco si dice molto fiducioso per la stagione che inizierà a breve in Australia, e conferma che l’intervento ha risolto il fastidio che lo tormentava da tempo.
    “Il mio gomito sta benissimo”, ha detto Tsitsipas durante un’apparizione sul canale televisivo greco ANT1. “Sono sicuro che tornerò al 100%. L’obiettivo è sicuramente quello di andare ancora più in alto. Spero che la preparazione vada bene e che il nuovo anno sia tre volte migliore di questa stagione”.
    “Nel complesso sono contento di dove mi trovo e penso che dovrò fare un passo in più e cercare di puntare ancora più in alto il prossimo anno. Ciò richiederà nuovi obiettivi e anche cercare di migliorare per diventare ancor più professionale e lavorare per trovare dove si trova quell’uno per cento, o il cinque per cento che ancora mi manca, dove posso trarne vantaggio. Ovviamente avrò a fianco il mio team per aiutarmi a raggiungere quel cinque percento che sto cercando”.
    Nel 2021 Tsitsipas ha disputato la prima finale in uno Slam, dove è stato due set avanti contro Djokovic prima di subire la rimonta del n.1 al mondo, e ha vinto il Masters 1000 di Monte Carlo. Proprio sul rosso ha ottenuto i migliori risultati in stagione, calando dell’estate in poi, a suo dire per colpa del problema al gomito che, grazie all’intervento, dovrebbe aver risolto.
    “Non mi ero mai ritirato in vita mia in una partita, e non poter terminare le Finals a Torino è stata una grande delusione” conclude Stefanos.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ferrero: “Alcaraz incide in ogni momento della partita, è incredibile”

    Carlos Alcaraz alle NextGen ATP Finals

    Juan Carlos Ferrero ha parlato del suo giovane pupillo Carlos Alcaraz al media greco Gazzeta, esaltando le qualità del classe 2003, soprattutto la sua capacità di essere incisivo in ogni fase del match e contro ogni tipo di avversario. Ecco alcuni passaggi dell’intervista.
    “Obiettivo per il 2022? Mantenere il livello di gioco che ha raggiunto nell’ultima parte della stagione, essere competitivo contro i migliori tennisti, quindi lavorare sulla sua prestazione. Con questo, potrà avvicinarsi ai primi 15 della classifica mondiale”.
    “Il suo diritto è il colpo che i suoi avversari temono di più. Tuttavia, penso che abbia anche molta varietà nel modo in cui colpisce la palla, questa è un’altra delle sue grandi armi. Può passare da un colpo in spinta molto potente a un back o una variazione in modo incredibilmente naturale. Ha imparato a incidere in ogni momento della partita, è qualcosa di straordinario”.
    “Non vedo all’orizzonte una nuova epoca come quella dei Big 3, anche se penso che i tennisti di oggi siano più equilibrati di prima. È difficile avere tre giocatori che vincono tutto per così tanto tempo, non credo che lo rivedremo. Vedremo tennisti ai vertici per anni, come Medvedev, Zverev o Tsitsipas, ma anche giovani come Sinner o Korda. Speriamo che anche Carlos possa raggiungere quel livello”.
    “Oggi il tennis va molto più veloce di prima, la condizione fisica è fondamentale e i social hanno decisamente stravolto questo sport, è un grattacapo in più. Ai miei tempi non ci preoccupavamo delle pubbliche relazioni, avevamo molti meno contatti, ma la nostra quotidianità ci dava la possibilità di pensare molto di più al tennis. Oggi i ragazzi sono coinvolti in più fattori e la gestione complessiva non è facile”.
    “Confronto con Nadal? È inevitabile ma diciamo sempre che Carlos è Carlos, ha il suo percorso, il suo lavoro e il suo livello. Ovviamente Rafa è uno dei suoi idoli e ha imparato molto guardandolo giocare. È molto competitivo, ha quella mentalità e sa come comportarsi in campo. Se ricorda Rafa in qualcosa non è nel suo tennis, semmai nel linguaggio del corpo. E la passione li accomuna, è fondamentale per il resto della sua carriera”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Stan Wawrinka ancora fermo

    Stan Wawrinka nella foto

    Stan Wawrinka è ormai un anno che non gioca un match ufficiale sul circuito e non lo farà nemmeno ai prossimi Australian Open.
    Assente dallo scorso marzo e nel frattempo operatosi due volte al piede sinistro, lo svizzero non figura infatti sulla lista dei partecipanti del primo Slam della stagione, in cui ha trionfato nel 2014. LEGGI TUTTO

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    Pierre-Hugues Herbert non si vaccinerà e salta gli Australian Open 2022

    Pierre-Hugues Herbert

    Mentre il mondo del tennis è attesa della decisione del n.1 del mondo Novak Djokovic, arriva un forfait ufficiale di un tennista che ha scelto di non vaccinarsi e quindi saltare la trasferta australiana. È il francese Pierre-Hugues Herbert, fresco vincitore del titolo di doppio alle Finals di Torino (insieme allo storico compagno Mahut). Lo riporta il quotidiano L’Alsace, con alcune parole del francese.
    “Non sono vaccinato e il viaggio in Australia non era un’opzione per me”, ha detto Herbert”. “Faccio quello che posso. Ma a causa della mia classifica in singolare, poteva essere una scelta sbagliata (andare in Australia) per un buon inizio di stagione”.
    “È una scelta personale non essere vaccinati”, continua il francese. “Non so quanto durerà. Non so se sarà possibile continuare a fare il tennista senza essere vaccinati. Non c’è solo l’Australia. Oggi ci sono gli Stati Uniti, l’Austria… è un argomento piuttosto complesso”.
    Il direttore degli Australian Open Craig Tiley ha rivelato questa settimana che il tasso di vaccinazione dei giocatori è aumentato da circa il 50% sei settimane fa a oltre il 95%, quindi a suo dire saranno rari i casi di tennisti non vaccinati che rinunceranno al primo Slam stagionale per la scelta di vaccinarsi
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO