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    JC Ferrero: “Alcaraz ha bisogno di giocare contro Djokovic”

    Juan Carlos Ferrero con Carlos Alcaraz

    Juan Carlos Ferrero ha rilasciato un’interessante intervista al quotidiano iberico AS, nella quale tira le somme della strepitosa annata 2022 che ha portato il suo assistito Carlos Alcaraz a vincere il primo Slam in carriera a New York e diventare il più giovane n.1 della storia. Lo scorso anno, durante le NextGen Finals di Milano, Ferrero si era soffermato con la stampa, parlando senza mezzi termini di puntare al vertice con Carlos, ma “non prima di due anni”, questo era il senso del suo pensiero. È arrivato tutto e subito. Proprio per questo il coach sostiene la necessità per Alcaraz di continuare a confrontarsi con il meglio del tour, perché la sua fase di crescita non è affatto conclusa.
    “Abbiamo bisogno di sfidare Djokovic. Penso che Carlos per migliorare il suo tennis abbia bisogno di giocare contro uno dei migliori della storia. Ovviamente anche Rafa Nadal andrà in Australia. A Madrid, Carlos ha giocato contro Djokovic e Novak ha alzato il livello per provare a vincere la sua partita, ed è quello di cui abbiamo bisogno: giocare contro di lui nel Grande Slam. Penso che sia molto importante per Carlos per continuare a migliorare”.
    “Dopo gli US Open, torneo al quale non ha potuto partecipare, Djokovic è stato molto concentrato nel dimostrare di essere in grado di vincere quasi tutti i tornei, abbiamo visto che ne è capace” continua Ferrero. “Ha dimostrato a tutti i giocatori di essere al massimo livello. E penso che la possibilità di giocare in Australia renda lui e il resto dei tennisti molto felici. Carlos e io abbiamo parlato di quanto ci renda felici vedere Djokovic in Australia perché se vuoi vincere gli Australian Open, devi battere i migliori. Non mi ha sorpreso che abbia vinto le ATP Finals a Torino”.
    Per Ferrero ora viene il difficile: restare in cima implica vincere i tornei che contano. Carlos deve farsi trovare pronto: “Ho spiegato a Carlos che ora dobbiamo lavorare ancora di più perché, se vuoi rimanere al top ora, devi vincere costantemente Grand Slam e Masters 1.000. È più difficile di prima, quando vincere un ATP 500 e ottenere un ottimo risultato in un Masters 1.000 ti aiutava a scalare la classifica. Ora non c’è da scalare. Se vuoi rimanere al top, devi battere i migliori costantemente, devi vincere i grandi tornei. Ecco perché è più importante lavorare ancor più duramente di prima”.
    Juan Carlos traccia una differenza netta tra il suo lavoro con Alcaraz e l’esperienza, non facile e non fortunata, avuta in passato con Sasha Zverev. “Carlos è come un altro figlio per me, il più grande di loro. È il secondo giocatore che ho allenato e penso di poter imparare da lui e lui da me. Cresciamo insieme allo stesso tempo. È un bravo ragazzo ed è molto facile lavorare con lui. So che avevo bisogno di qualcosa del genere perché lavorare con Zverev non è stato facile per me. Non ha la mia stessa cultura e lui concepisce in modo diverso cosa significa essere professionisti. Avevo bisogno di resettare un po’ tutto e iniziare lavorare con qualcuno che avesse il mio stesso carattere e che volesse lo stesso per il futuro. Penso di averlo trovato in Carlos”.
    Parole importanti, franche e decise, quelle di Ferrero. È consapevole che il difficile per Alcaraz verrà dal prossimo Australian Open in poi. Essere la testa di serie n.1, il favorito, con tonnellate di pressione e punti pesantissimi da difendere dal prossimo marzo, lo porterà al limite, gli farà sperimentare situazioni mai vissute prima. Il tennis di “Carlito” è discretamente completo, ma non perfetto. Anche lui sente la pressione e ha la tendenza ad accelerare i tempi, a prendersi grandi rischi, a cercare giocate ad effetto. Non necessita di grandi stravolgimenti, ma di sicuro dovrà cercare una maggior stabilità, provare a vincere senza stravincere, senza consumare tutte energie fisiche e mentali quando non ce n’è bisogno. I numeri uno sono tali anche per il sapersi amministrare, il saper vincere nelle giornate in cui i propri colpi non sono precisi ed efficaci. I numeri uno si fanno trovare pronti a dare il massimo nelle grandi sfide contro i massimi rivali. Alcaraz avrà davanti a sé una stagione totalmente diversa da quella trionfale appena conclusa. Per continuare a vincere e difendersi dall’attacco del “Djoker” servirà non solo il suo talento, ma anche tantissimo fisico e testa.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sono sette i giocatori top 50 che hanno concluso il 2022 con sole sconfitte contro i top 10

    Karen Khachanov nella foto – Foto Getty Images

    Con l’avvicinarsi della fine della stagione 2022, emergono sempre più statistiche. Una di queste ha a che fare con i primi 50 giocatori ATP che hanno concluso la stagione con un foglio bianco contro i top ten. Alcuni non hanno avuto l’opportunità di affrontare un giocatore top 10, ma sette di loro hanno combattuto contro l’élite e hanno sempre perso.
    Due sono gli elementi che spiccano in modo particolare: Karen Khachanov ed Emil Ruusuvuori che hanno chiuso la stagione con un triste record di zero vittorie e sette sconfitte. Adrian Mannarino ha perso cinque volte, Arthur Rinderknech è caduto in quattro occasioni, mentre Brandon Nakashima ha ceduto in tutti e tre i suoi duelli con avversari top 10. Infine, Matteo Berrettini e Reilly Opelka hanno chiuso con due sconfitte i loro duelli con i migliori del mondo. LEGGI TUTTO

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    Giocar tanto non paga: Aslan Karatsev ha disputato 30 tornei in questa stagione

    Aslan Karatsev nella foto

    Con la stagione 2022 ormai alle spalle, ripercorriamo alcuni record che hanno caratterizzato l’anno del tennis mondiale. Uno di loro potrebbe essere fuorviante, in quanto è il giocatore che ha disputato il maggior numero di tornei in questa stagione. Questa è la prova più evidente che impegnarsi a fondo non corrisponde esattamente ad avere grandi risultati o un posizionamento molto alto.
    Il giocatore che ha giocato più tornei nel 2022 è stato Aslan Karatsev, con 30 eventi ATP Tour. Il russo è stato tutt’altro che brillante, anche se ha vinto l’ATP 250 di Sydney all’inizio della stagione. È qui che risiede la maggior parte dei suoi punti, considerando che è classificato al 59° posto nel ranking mondiale maschile.
    Ha chiuso l’anno con appena 17 vittorie e 29 sconfitte, mentre Lorenzo Sonego ha concluso con 29 tornei ed è al numero 45 della classifica ATP. Seguono sette tennisti con 28 tornei giocati nel circuito principale: Emil Ruusuvuori, Marcos Giron, Mackenzie McDonald, Botic van de Zandschulp, Maxime Cressy, Sebastián Baez e Albert Ramos. In altre parole, nessuno dei primi 30!
    Tennisti con più tornei disputati (2022/ Singolare maschile):🇷🇺 Aslan Karatsev | 30🇮🇹 Lorenzo Sonego | 29🇫🇮 Emil Ruusuvori | 28🇺🇸 Marcos Giron | 28🇺🇸 Mackenzie McDonald | 28🇳🇱 Botic van de Zandschulp | 28🇫🇷 Maxime Cressy | 28🇦🇷 Sebastián Baez | 28🇪🇸 Albert Ramos | 28 LEGGI TUTTO

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    Davis Italia, il cuore non basta. La “foto” di una stagione (di Marco Mazzoni)

    Il doppio azzurro in Davis a Malaga

    “Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso”. Nelson Mandela aveva maledettamente ragione. Per vincere è necessario sognare e non arrendersi mai. Purtroppo a volte sognare, lottare fino all’ultima palla mettendoci cuore, testa e gamba non basta. È quello che è accaduto al nostro team azzurro di Davis a Malaga ieri contro il Canada. Un Canada fortissimo, ricco di talento e qualità, che con merito è arrivato a giocarsi la Coppa Davis 2022 contro l’Australia. Non è più la “Insalatiera” di un tempo, questo formato rinnovato continua a non convincere appieno, ma quando si gioca per il proprio paese e i giocatori ce la mettono tutta, beh, la magia e il pathos sono assicurati e ti regalano tra le emozioni più forti una stagione.
    Tre grandi partite anche ieri, nelle quali è spiccato un Sonego monumentale, bravissimo e vincente. Il nostro tennis ha ritrovato un vero gladiatore, un tennista a dir poco sottovalutato che quando sta bene fisicamente gioca con coraggio e supera limiti, ostacoli, esaltando tutto e tutti. Un dieci è un vero persino basso per descrivere che razza di prestazioni è riuscito a giocare. Ha sovvertito pronostici, ha spostato montagne. “Sonny” spettacolare. Musetti ha affrontato il tennista più forte della sfida, poco da dire. Questo Felix Auger-Aliassime è ormai un top 10 forte, solido, davvero difficile da affrontare e scardinare. Era necessaria una prestazione super, al limite della perfezione, Lorenzo non c’è riuscito. Viene da un periodo molto intenso, nel quale è cresciuto moltissimo e ha imparato tanto. Con questa sconfitta avrà altro materiale sul quale lavorare e ripresentarsi in futuro più pronto per sfide così impegnative. Il doppio… è stato un film nel film. Un cambio di formazione last minute, con una coppia non collaudata che nonostante tutto se l’è giocata sino alla fine, con un vantaggio con concretizzato. Delusissimo Fognini dopo la sconfitta. Ha ragione. Fabio è un Campione di razza come spirito, è uno che vuole vincere, che fiuta le occasioni e che riesce anche a coglierle. Questa era una partita da vincere, i complimenti fanno solo male. È stato bravissimo a non cercare alcuna scusa, sanguinando sportivamente perché se qualche fase si gioco fossa andata diversamente, oggi sarebbe stata finale e contro i “canguri” partivamo alla pari, forse anche un filo favoriti. Fognini è un Patrimonio del nostro tennis, non ce lo dimentichiamo e conserviamolo ancora finché avrà voglia, perché ne abbiamo maledettamente bisogno. Berrettini è solo da applaudire. Lontano anni luce dalla sua miglior versione, e poi il doppio non lo gioca con frequenza, ma ha dato quel che aveva, c’ha provato da campione con testa e cuore. Non è bastato.
    Testa e cuore. Più di un pizzico di sfortuna. Infortuni. Sconfitta. Delusione ma anche una spinta per il futuro, che deve essere azzurro. Che sarà sempre più azzurro. “La sconfitta brucia e sarebbe stupido dire il contrario. Deve bruciare e questo deve servirci per il futuro”. Lucide e perfette le parole di Filippo Volandri, bravo e per nulla fortunato capitano di questo bel gruppo. L’amara conclusione dell’avventura in Davis 2022 per il team azzurro non è altro che una foto un po’ crudele ma realistica di quel che è stato il 2022 per i giocatori italiani. Una stagione molto importante, di costruzione, di consolidamento, di crescita, con risultati importanti ma segnata da troppi intoppi e problemi per essere davvero vincente e superlativa. Infortuni a non finire, qualche sconfitta difficile da digerire, alti e bassi che non ci hanno portato ai risultati che sognavamo. 
    Non giriamoci intorno. Molti sognavano che nel 2022 avremmo vinto uno Slam. Dopo la fantastica cavalcata di Matteo a Wimbledon l’asticella di è alzata. I sogni sono diventati obiettivi. Berrettini, Sinner, Musetti, tutto il gruppo come squadra. Solo se si è ambiziosi si arriva a toccare il cielo. Basta stucchevoli maniavantismi, abbiamo talento e qualità, un sistema che funziona, una base solidissima, dirigenti validi, coach eccezionali, talento diffuso. Siamo forti. Dobbiamo crederci e puntare al massimo.
    Ambiziosi, ma dobbiamo anche essere realisti: la competizione è massima, vincere deve essere un obiettivo ma non è per niente facile. Serve sempre un pizzico di buona sorte che fornisce la spinta ulteriore a farcela. Anzi, più che buona sorte, sarebbe utile che la “malasorte passasse da altre parti”… diciamola così. Alla fine non abbiamo vinto lo Slam, non abbiamo vinto la Davis, ma per la somma di tutti questi motivi, sarebbe sbagliato considerare il 2022 una stagione non positiva per il nostro tennis. Abbiamo vinto tornei. Abbiamo avuto per la prima volta un semifinalista agli Australian Open. Musetti ha vinto un 500 battendo il futuro n.1 più giovane della storia e in autunno è esploso giocando un tennis così bello che tutto il mondo ce lo invidia. Sinner ha portato l’immenso Djokovic al limite a Wimbledon e a US Open è arrivato ad un passo dal battere nei quarti il futuro campione, se avesse vinto, chissà… Il tutto in una stagione a dir poco martoriata per Jannik, tra il cambio di rotta tecnico e troppi stop fisici; come per il Matteo Nazionale, che non ha giocato metà stagione e quando l’ha fatto è stato sempre super competitivo. Abbiamo una piccola valanga azzurra di giovani NextGen pronti ad entrare nella top 100 e crescere ancora. Abbiamo un team di Davis che ha maturato esperienze importanti e pur non avendo vinto si presenterà il prossimo anno ancor più esperto, agguerrito e affamato.
    Questi sono solo alcuni elementi un primissimo bilancio a caldo di una stagione positiva, che da domani andremo ad analizzare nel dettaglio, con le pagelle dei vari giocatori, interviste esclusive, bilanci statistici e molto altro ancora, proiettandoci verso un 2023 tutto da vivere insieme. Una stagione 2022 con alti e bassi, picchi straordinari e qualche crollo. Un’annata sportiva ricchissima, indimenticabile nel bene e nel male. Contraddittoria, che ci ha esaltato e, sì, fatto anche parecchio incazzare… Ma teniamo ben in mente il mantra di Nelson Mandela: “Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso”. I nostri ragazzi in Davis, dall’infortunato Berrettini alla grinta e carattere infinito di Fognini, dalla lucida fermezza di Volandri all’indomabile volontà di Sonego e via dicendo, hanno dimostrato in questa settimana che non si arrenderanno. Mai.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Finire nei primi tre del mondo da Senior! Federer, Nadal e Djokovic da record

    Roger Federer nella foto – Foto Getty Images

    Concludere una stagione in uno dei primi tre posti della classifica è qualcosa di impressionante in qualsiasi fase della carriera. Ma farlo nella fase senior assume un rilievo ancora più notevole. In questo senso, i Big Three possiedono già l’intero podio dei giocatori più anziani che hanno chiuso l’anno tra i primi tre della classifica mondiale maschile.
    In testa, con il record assoluto, rimane Roger Federer, che lo ha fatto nel 2019 quando aveva 38 anni e 4 mesi. Rafael Nadal, invece, è appena dietro, ed è accaduto in questa stagione, a 36 anni e 6 mesi. Infine, Novak Djokovic figura in terza posizione con 34 anni e 7 mesi, tenendo conto della chiusura della scorsa stagione.
    Tennisti più anziani che hanno terminato la stagione nella Top3 della classifica ATP (1973-2022/ Singolare maschile):🇨🇭 Roger Federer | 38y 4m, 2019🇪🇸 Rafa Nadal | 36y 6m, 2022🇷🇸 Novak Djokovic | 34y 7m, 2021🇺🇸 Andre Agassi | 32y 8m, 2002🇺🇸 Jimmy Connors | 32y 3m, 1984 LEGGI TUTTO

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    Davis Cup Finals: Fenomenale Sonego! Batte Tiafoe in due set ritrovando il suo miglior tennis. 1-0 Italia sugli USA

    Lorenzo Sonego

    Fantastico Lorenzo Sonego!!! Nel primo incontro del quarto di finale Italia vs. USA a Malaga in Coppa Davis, il piemontese serve alla grande, ritrova quell’energia, intensità e lucidità tattica dei giorni migliori e batte per 6-3 7-6 Frances Tiafoe, portando il primo punto al team azzurro. Un Sonego ritrovato, ha disputato di gran lunga la miglior partita dell’anno e una delle migliori della sua carriera, cancellando le sue due ultime brutte sconfitte con la maglia azzurra.
    Sonego ha meritato il successo, giocando della prima all’ultima palla del match con quella grinta, intensità e coraggio che l’hanno portato a risultati straordinari, soprattutto nel 2021. C’era qualche timore prima del match, visto che le sue ultime due prestazioni in Davis erano state timorose e perdenti. Oggi Lorenzo ha ritrovato se stesso, la convinzione nei propri mezzi, indispensabile per giocare con quella determinazione e prendersi rischi importanti, lasciar correre la racchetta a tutta senza compromessi, anche in situazioni di punteggio difficili.
    Era tempo che non si vedeva in campo un Lorenzo così scattante, veloce coi piedi, una molla nel saltare sulla palla, pronto a colpire in modo aggressivo per prendersi il campo. Offensivo sì, ma senza esagerare. Ha disputato un match praticamente perfetto sul piano tattico, senza farsi prendere dalla foga e salvando situazioni delicate di punteggio grazie al servizio e sul schema preferito: prima palla esterna e via passo avanti a colpire aggressivo col diritto con i piedi in campo. Una sentenza.
    Oltre alla vitalità fisica, focus e coraggio, il suo vero punto di forza oggi è stato il servizio. 17 Ace e tante prime palle tatticamente perfette (59% complessive, ma ben 84% di punti vinti con la prima, numeri stratosferici contro un buon ribattitore come Tiafoe). Lorenzo non mai perso il game di servizio e ha giocato benissimo tutti i punti importanti. Ha salvato tre set point nel secondo set, vinto meritatamente al tiebreak.
    Tiafoe ha pagato un inizio più lento, incerto. Ha giocato molti punti di qualità, ma non è mai riuscito a scardinare con la sua fantasia e cambi di ritmo l’aggressività dell’azzurro, che ha condotto praticamente tutto il match. Sonego è stato bravo a reggere nella fase centrale del secondo set, quando l’americano è salito di livello ed ha avuto le sue chance, come annullare i tre set point, che avrebbero potuto compromettere l’incontro. Bravissimo Sonego, splendida e importantissima vittoria. Tra poco in campo Lorenzo Musetti contro Taylor Fritz.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il primo match della sfida Italia – USA di quarti di finale a Malaga, Sonego vs. Tiafoe, inizia con l’azzurro al servizio. Ottimo avvio, due Ace, attacco perentorio, 1-0 Sonego. Molto deciso anche in risposta il piemontese, è lui a muovere il gioco, ma sbaglia. Tiafoe non sente la palla col diritto, ne sbaglia due orribili, ma rimedia con un attacco col diritto. 1 pari. È molto incisivo invece col diritto Lorenzo, sia quando spara l’inside out che il lungo linea da sinistra. Molto rapido con i piedi, come nei giorni migliori e si avventa sulla palla e scarica grande velocità. Resta importante la differenza tra prima e seconda palla, in risposta sulla 2a Frances è incisivo. Sul 2 pari si arriva ai vantaggi per la prima volta nel match. Due Ace! Perfetto finora Lorenzo, 3-2 avanti, e nel sesto game spara due diritti spettacolari (anche molto difficili), per lo 0-30. Fermo coi piedi, Tiafoe sbaglia malamente all’uscita dal servizio, crolla 0-40, ecco le prime tre palle break del match, a favore dell’azzurro. Con un nastro beffardo l’americano è costretto ad un tocco complesso sotto rete, la palla è larga. BREAK Sonego, avanti 4-2. Sonego “on fire”, Tiafoe confuso e passivo. Nel settimo game Tiafoe trova finalmente alcuni big point dei suoi: un recupero su di una smorzata (scatto felino e gran tocco), quindi un passante di rovescio difficile. 30-40, ha una palla del contro break, ma con una “mazzata” di servizio a 217 km/h Sonego si salva. Bravo il torinese a chiudere di volo dopo un attacco coraggioso, è il punto del 5-2. Tiafoe resta in scia, Lorenzo serve sul 5-3. Frances trova un bellissimo rovescio lungo linea dopo una risposta aggressiva, 0-15. Segue altro rovescio micidiale inside out in risposta dell’americano, 15-30. Che piedi Sonego! In difesa estrema dopo il terzo grande rovescio, l’azzurro riesce a tenere la palla molto profonda, 30 pari. Spinge col diritto Sonego, termina lungo Tiafoe, 40-30 e primo Set Point Italia! Vince uno scambio rocambolesco, chiuso sotto rete con veemenza. 6-3 Sonego, un set meritato, esplosivo e carico a mille l’azzurro. 7 Ace e nessun doppio fallo, 68% di punti vinti con la prima, diritto incisivo e il coraggio del “Sonego DOC”.
    Secondo set, Tiafoe inizia alla battuta. A 15 muove lo score nel set. Nel terzo game l’americano affretta i tempi di gioco, poca pazienza che denota insicurezza. Si va ai vantaggi. Tira una seconda palla come una prima, di rabbia, Frances, come se avesse bisogno di scuotersi, accendersi. Trova un attacco in contro balzo clamoroso, fa il pugno verso la panchina, per il 2-1. Sonego regge col diritto ed è pronto a correre avanti, mentre la percentuale di prime palle rispetto ad inizio match è calata. Il sesto game va ai vantaggi. Frances è bravo a lavorare lo scambio inchiodando Lorenzo a sinistra, cerca di uscire col diritto vincente l’azzurro spedisce lungo. Palla break Tiafoe (in un game in cui Lorenzo era 40-15). Ace! Il decimo del match, perfetto per respingere l’assalto del rivale. È il gioco più complicato del match, sbaglia un tentativo di palla corta “Sonny”, la tensione è massima. Scaraventa a terra la racchetta l’americano dopo aver incassato un attacco perfetto dell’italiano. Ma il game non è finito, un nastro aiuta Frances. Servizio vincente, quindi attacco col diritto dal centro. Si salva Sonego, 3 pari a fatica, quindi è super aggressivo in risposta. Sul 30 pari si butta a rete, con poco, ma Tiafoe affossa il passante in rete. Palla break per l’azzurro, la prima del set. Non si gioca, prima di servizio al corpo perfetta, e quindi trova una volée perfetta e per niente facile. 4-3 Tiafoe. Con un solido turno di servizio, Sonego impatta 4 pari. Regge in difesa l’azzurro, Frances perde la pazienza e sbaglia due affondi, che gli costano lo 0-30. Con il solo polso l’americano trova un diritto perfetto su di una super risposta di Lorenzo. Con un altro diritto fulminante, Frances impatta 30 pari. Ma la prima palla non va… funziona però l’attacco, ancora col diritto sul rovescio del piemontese. Con 4 punti di fila, è 5-4 Tiafoe. Sul 15-0 fatto curioso, si rompe la palla e si rigioca il punto. Se ne avvantaggia l’azzurro che tira poi il 12esimo e 13 esimo Ace. Secondo turno di servizio a zero, 5 pari. Tiafoe si porta 6-5 e inizia il game in risposta con un vincente di rovescio. Non si scompone Lorenzo: attacco perentorio ed Ace esterno. Un gran cross col diritto porta l’americano a 30 pari, è a due punti dal set. Niente prima palla in campo per l’azzurro, attacca con lo schiaffo al volo che… esce!?! Troppa foga, il campo era aperto. Errore grave che gli costa il set point da difendere. Trova una prima palla al centro a 218 Km/h, la risposta vola via. Gran livello da parte di entrambi, Lorenzo attacca ma non chiude di volo, Frances corre e spara un passante di rovescio ottimo. Secondo set point. Servizio e diritto aggressivo Sonego, impressionante la qualità del servizio dell’azzurro nei momenti delicati. Si guadagna il tiebreak con l’ennesimo attacco ben eseguito. Il mini break arriva nel terzo punto, non riesce a difendere la rete l’azzurro dai passanti ficcanti di Tiafoe, che serve avanti 2-1. Si riprende il mini break Sonego con un buon passante di diritto, corto l’attacco dello statunitense. 3-2 ma ora serve l’azzurro. Si cambia campo sul 3 pari. Lungo, è lungo il diritto di Frances sul 4-3, è 5-3 Sonego!!! A due punti dal match. Ace, 5-4. Lorenzo serve. Servizio e diritto vincente in avanzamento. 6-4, DUE MATCH POINT SONEGO! 1 ora e 53 minuti… Che risposta Frances, sulla seconda palla, trova la riga. 6-5, secondo MP, ma ora serve l’americano. Servizio e. rovescio vincente. Freddo e preciso. 6 pari, si cambia campo. Con un’altra prima palla perfetta, Tiafoe si procura il terzo set point sul 7 punti a 6. Ancora servizio e diritto, bravo Sonego. 7 pari. Ace! Il 17esimo del match, per l’8-7 Sonego, terzo Match Point. Il pubblico disturba Tiafoe, la prima non entra… Lungo scambio, con un rovescio lungo linea splendido, SONEGO VINCE!!!! Grandissima prestazione. Abbiamo ritrovato il miglior Sonego, quello del 2021, quello che faceva impazzire i rivali e il pubblico con grande coraggio e intensità. 1-0 Italia! Ora tocca a Musetti.

    ITF Finals L. Sonego67 F. Tiafoe36 Vincitore: L. Sonego ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 ace 1-2* 1-3* 2*-3 3*-3 4-3* 5-3* 5*-4 ace 6*-4 6-5* 6-6* 6*-7 7*-7 8-7* ace6-6 → 7-6L. Sonego 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 A-40 ace 40-40 40-A 40-40 A-405-6 → 6-6F. Tiafoe 15-0 30-0 40-05-5 → 5-6L. Sonego 15-0 15-15 30-0 40-0 ace ace4-5 → 5-5F. Tiafoe 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-4 → 4-5L. Sonego 15-0 30-0 40-0 ace3-4 → 4-4F. Tiafoe 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 ace3-3 → 3-4L. Sonego 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 ace A-40 40-40 A-40 40-40 A-402-3 → 3-3F. Tiafoe 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3L. Sonego 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 40-301-2 → 2-2F. Tiafoe 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace 40-30 40-40 A-40 40-40 A-401-1 → 1-2L. Sonego 15-0 30-0 40-0 40-15 df0-1 → 1-1F. Tiafoe 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Sonego 0-15 15-30 30-30 40-305-3 → 6-3F. Tiafoe 15-0 15-15 40-155-2 → 5-3L. Sonego 0-15 15-15 30-30 40-40 A-404-2 → 5-2F. Tiafoe3-2 → 4-2L. Sonego 30-15 40-402-2 → 3-2F. Tiafoe 15-15 30-152-1 → 2-2L. Sonego 30-15 40-301-1 → 2-1F. Tiafoe1-0 → 1-1L. Sonego0-0 → 1-0
    Sonego, Lorenzo Tiafoe, Frances17 5 Aces1 0 Double Faults50/85 (59%) 37/65 (57%) 1st Serve In42/50 (84%) 28/37 (76%) 1st Serve Pts. Won34/35 (97%) 28/28 (100%) 2nd Serve In17/35 (49%) 16/28 (57%) 2nd Serve Pts. Won1/2 (50%) 0/4 (0%) Break Points Won80 70 Total Points Won19 19 Total Winners15 9 Forehand Winners4 10 Backhand Winners19 22 Forced Errors14 13 Unforced Errors6 5 Max Points in a row13 9 Games won3 1 Max Games in a row59/85 (69%) 44/65 (68%) Service Points Won21/65 (32%) 26/85 (31%) Receiver Points Won LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner partirà nel 2023 da Adelaide

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16

    Jannik Sinner inizierà la stagione 2023 dal torneo ATP 250 di Adelaide.L’azzurro partirà da Adelaide per cercare di rientrare nei top ten.
    Aveva detto nei giorni scorsi: “Partirò da Adelaide. Con il mio team abbiamo deciso di partire da lì, anche perché Darren Cahill è di Adelaide e quindi abbiamo deciso di partire così, non andrò alla United Cup”. LEGGI TUTTO

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    Musetti: “Avere molte soluzioni tecniche è una benedizione, ma può diventare anche una maledizione”

    Lorenzo Musetti

    Lorenzo Musetti ha rilasciato un’intervista al magazine tedesco Tennis Magazin, in cui spazia su vari temi. Molto interessante la parte relativa al suo gioco, in particolare le parole sul suo rovescio. È il colpo più spettacolare e amato dal pubblico, e anche il suo preferito, visto che l’ha sempre sentito in modo totalmente naturale. Conferma il suo amore per Roger Federer, ma se si parla di rovescio il suo cuore batte per quello (strepitoso) di David Nalbandian, anche se a due mani. Riportiamo alcuni passaggi dell’intervista.
    “Il mio idolo d’infanzia è sempre stato Roger Federer, ma quando si parla del miglior rovescio, penso a Nalbandian” rivela Lorenzo. “È vero che gioco il rovescio a una mano, ma il rovescio che mi è piaciuto di più è stato quello di Nalbandian, anche se era a due mani. Secondo me il suo rovescio è stato uno dei più belli del circuito. Ho avuto anche modo di conoscerlo, attualmente è l’allenatore di Miomir Kecmanovic. Siamo amici, ci alleniamo spesso insieme. A volte, quando colpisco un rovescio vincente lungo la linea, immagino di essere David”.
    Ecco la storia del suo rovescio a una mano, in campo arma letale soprattutto quando accelera all’improvviso col lungo linea. Eppure per Lorenzo, non è il rovescio in sé il suo vero punto di forza. “Nessuno mi ha insegnato a colpire il rovescio a una mano, è stata una scelta naturale. Ricordo che la prima volta che ho preso in mano una racchetta ho iniziato a colpire il rovescio a una mano, penso di aver preso la decisione giusta fin dai primi colpi della mia vita e non ho mai voluto cambiarla. A volte, per il gusto di farlo, ho provato a fare il rovescio a due mani in qualche allenamento, ma non ho mai capito come farlo correttamente. Mi piace giocare a sinistra con una sola mano, non cambierei mai. Pro e contro? Penso che con una mano si senta meglio la palla, si abbia più tocco, si può variare molto le giocate, sia cercando il lungo linea che con il cross. Puoi anche giocare con topspin o slice. Non è un colpo facile, non basta il braccio, ci vuole anche grande capacità fisica, stabilità ed equilibrio per giocare il rovescio a una mano, ma credo sia meglio del rovescio a due mani. Quando si è risposta non è facile, soprattutto sui campi veloci, ma io ho sempre fatto così e sono contento. Se è la mia arma più grande? Non direi, credo che il mio punto di forza sia la varietà di gioco, quando cerco di fare più colpi possibili, anche se non sempre funziona per me”.
    Il seguente passaggio è molto interessante, poiché conferma quello che abbiamo osservato sul campo negli ultimi mesi e che ci aveva confessato lo scorso autunno il suo coach Tartarini: il vantaggio dell’avere un bagaglio tecnico enorme può diventare uno svantaggio se non ben gestito. L’aver migliorato e soprattutto razionalizzato molte fasi di gioco è stata la chiave per l’importante scatto in avanti del toscano compiuto negli ultimi mesi. “Avere tutti i colpi può essere una maledizione o una benedizione, ma in questo momento la vedo più come una benedizione. Alla fine, se sai gestire e indirizzare negli scambi tutte le tue abilità puoi ottenere risultati importanti. Sono cose innate, se non ce l’hai naturalmente sono difficili da imparare. Io sono molto felice di avere questa diversità di gioco in campo, anche se a volte può essere una maledizione se la non gestisco bene, ma fa parte del gioco, quindi lo accetto“.
    Tartarini è il suo coach da sempre, Musetti è estremamente felice di averlo a fianco: “Sono cresciuto con lui, abbiamo un rapporto molto speciale che dura da moltissimi anni. Per me è importantissimo averlo al mio fianco, recentemente abbiamo iniziato a lavorare anche con Umberto Rianna. Sento che siamo una grande squadra, siamo preparati per giocare ai massimi livelli”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO