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    Australian Open: Entry list Qualificazioni maschili. Saranno 16 gli azzurri al via

    Speriamo che il Ceck ENTRI IN MD. per gli altri , c’è da lottare e da sperare in sorteggi non troppo negativi. La superficie non è in genere favorevole ai nostri, anche se diversi di loro hanno già avuto buoni risultati. rispetto lo scorso anno abbiamo molti giovani in campo. Chiaro che ci aspettiamo da Nardi il passaggio delle quali. Confido in Passaro, Arnaldi, Maestrelli e Vavassori. Bellucci e Zeppieri possono sorprenderci, ne hanno le potenzialità. Anche Pellegrino si potrebbe adattare sul veloce, basta crederci. Riguardo Flavio Cobolli lo aspettiamo anche se ancora troppo terraiolo come Darderi e Agamennone. Discorso a parete per Mager, se vuole tornare a giocare come sà il MD è SUO, altrimenti aspettiamo sulla terra… Bonadio può ben comportarsi come Brancaccio, ma il passaggio delle quali resta una chimera. Magari sbagliassi su di loro. Forza Ragazzi, vi vogliamo tutti in MD. LEGGI TUTTO

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    Sospeso per doping, Majchrzak si ritira ufficialmente dagli Australian Open

    Kamil Majchrzak nella foto

    Kamil Majchrzak, giocatore polacco che si trova tra i primi 80 del mondo e che è stato preventivamente sospeso per positività ai controlli antidoping in quattro occasioni, si è ufficialmente ritirato questo venerdì dagli Australian Open, lasciando il posto a Vasek Pospisil, che era il prossimo giocatore nella lista degli alternates.
    A differenza di Simona Halep (anch’essa sospesa), ad esempio, la rumena ha preferito non iscriversi agli Australian Open.
    (Clicca per vedere l’entry list) Australian Open (MD) Inizio torneo: 16/01/2023 | Ultimo agg.: 17/12/2022 08:50Main Draw (cut off: 98 – Data entry list: 05/12/22 – Special Exempts: 0/0)

    Alternates LEGGI TUTTO

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    ATP Awards 2022: Ruud vince il premio di tennista più sportivo intitolato a Stefan Edberg

    Casper Ruud nella grafica dell’ATP

    È Casper Ruud il vincitore dello “Stefan Edberg Sportsmanship Award” 2022, premio assegnato col voto dei suoi colleghi al giocatore che ha dimostrato nel corso dell’anno una professionalità e integrità impeccabile. Il successo del norvegese interrompe in questa categoria degli ATP Award un duopolio assoluto Federer-Nadal che durava dal 2004 (13 vittorie per Roger, 5 per Rafa).
    “Un grande ringraziamento a tutti coloro che hanno votato per me per l’ATP Stefan Edberg Sportsmanship Award di quest’anno”, ha detto Ruud. “Mi sento molto, molto onorato e felice di vincere questo premio quest’anno. Cercherò di mantenere il mio comportamento allo stesso modo per il prossimo anno. Non vedo l’ora di tornare in campo”.
    Ruud è anche il primo vincitore scandinavo del premio da quando lo svedese Edberg lo vinse per la quinta volta nel 1995. L’anno seguente fu ribattezzato in suo onore.
    Nella stagione 2022, Ruud ha vinto tre titoli ATP Tour (Buenos Aires, Ginevra, Gstaad), ha disputato le finali a Roland Garros, US Open, al Masters 1000 di Miami e alle ATP Finals. Ha concluso la stagione al numero 3 del mondo.
    Curioso che proprio oggi Carlos Alcaraz, rispondendo a una domanda dei cronisti sul premio sportività abbia affermato che “Ci sono diversi giocatori che potrebbero meritare il premio sportività. Credo che Felix Auger-Aliassime possa essere un ottimo candidato”. LEGGI TUTTO

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    Segnali di cambiamento? Indian Wells non richiederà agli spettatori di essere vaccinati per il Covid-19 nell’edizione 2023

    Novak Djokovic classe 1987, n.4 del mondo – Foto Getty Images

    Gli Stati Uniti rimangono un paese problematico per coloro che non sono vaccinati contro il Covid-19, poiché i cittadini stranieri non possono entrare senza tale certificato. Tuttavia, il Masters 1000 di Indian Wells potrebbe far pensare a qualche cambiamento più profondo in vista, vista la sua decisione in merito all’edizione del 2023.
    Ora, i tifosi che visiteranno il torneo nordamericano non dovranno essere vaccinati contro il Covid-19, a differenza del 2022, dove era ancora obbligatorio. In questo senso, le misure continuano ad attenuarsi, quindi resta da vedere se un giocatore come Novak Djokovic potrà recarsi in Nord America e giocare i quattro Masters 1000 che si tengono lì: Indian Wells, Miami, Cincinnati e Canada. LEGGI TUTTO

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    ATP Award 2022: Alcaraz vince il premio di “giocatore più migliorato”

    Carlos Alcaraz con la coppa di US Open

    È Carlos Alcaraz il vincitore dell’ATP Award “Most Improved Player 2022”, ossia il tennista che nel corso della stagione è più migliorato.
    “Sono davvero felice di ricevere questo premio e voglio ringraziare tutti i miei colleghi che mi hanno votato miglior giocatore dell’anno”, ha dichiarato Alcaraz. “Per me è un risultato straordinario. Quest’anno è stato davvero un buon anno per me, un anno da sogno per me, e sto cercando di migliorare l’anno nel 2023. Grazie mille.”
    Alcaraz ha iniziato il 2022 come n.32 nel ranking mondiale, arrivando a toccare la prima posizione del ranking dopo lo splendido successo a US Open, suo primo Slam vinto in carriera (12 settembre). È il tennista più giovane a diventare n.1 (da quando le classifiche sono stilate al computer) e a chiudere in vetta alla classifica una stagione.
    Nel 2022 il 19enne di Murcia ha vinto 5 tornei: con il titolo all’ATP 500 a Rio de Janeiro è entrato nella Top 20, quindi ha continuato la sua prepotente ascesa nei due Masters 1000 USA di primavera, dove ha raggiunto la semifinale a Indian Wells e vinto a Miami. Sulla terra battuta il suo gioco ha fatto faville, con i successi a Barcellona e al 1000 di Madrid, tornei nei quali ha superato Rafael Nadal, Novak Djokovic e Alexander Zverev. Dopo aver saltato Roma, ha raggiunto i quarti a Roland Garros.
    In estate è stato sconfitto per tre volte consecutive da tennisti italiani (Sinner negli ottavi a Wimbledon, Musetti nella finale di Amburgo, Sinner nella finale di Umag). In Nord America ha raggiunto i quarti a Cincinnati, prima del grande successo a New York contro Ruud in finale (dopo aver sconfitto Sinner nei quarti in quella che è considerata la miglior partita dell’anno). Dopo la semifinale a Basilea, un infortunio muscolare patito al 1000 di Bercy l’ha costretto a saltare le ATP Finals e la fase finale di Coppa Davis. Ha chiuso il 2022 con 57 vittorie e 13 sconfitte.
    Il saluto e ringraziamento di Carlos Alcaraz

    An incredible season 👏 @carlosalcaraz | #ATPAwards pic.twitter.com/zjXi5UXDHi
    — ATP Tour (@atptour) December 15, 2022

    È il secondo anno consecutivo che Alcaraz è stato nominato come “Most Improved Player” agli ATP Awards. I suoi colleghi candidati nella categoria quest’anno sono stati Maxime Cressy, Jack Draper e Holger Rune. LEGGI TUTTO

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    Circuito ATP-Challenger-WTA: La situazione completa e aggiornata dei giocatori italiani impegnati nella prima settimana del 2023

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Questa la situazione aggiornata dei giocatori italiani impegnati nei tornei ATP-WTA-Challenger 2023In questo modo potete avere a portata di click tutta le situazione in tempo reale dei giocatori italiani.

    (Clicca per vedere l’entry list) United Cup Inizio torneo: 29/12/2022 | Ultimo agg.: 15/12/2022 09:13Main Draw (cut off: 0 – Data entry list: 22/11/22 – Special Exempts: 0/0)

    16. Berrettini23. Musetti28. Trevisan57. Bronzetti  Alternates LEGGI TUTTO

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    ATP Award 2022: Coric il “comeback player”, Ferrero il coach dell’anno

    Born Coric con il trofeo di Cincinnati 2022

    L’ATP attraverso il suo sito ufficiale ha comunicato altri due ATP Award per la stagione 2022.
    Il croato Borna Coric si è aggiudicato il premio come “Comeback player”, ossia il tennista capace di tornare a grandi risultati e prestazioni dopo gravi problemi che l’hanno tenuto lontano dal tour. Nel caso del croato, gravi problemi alla spalla, un’operazione e seguente lunga riabilitazione, ne hanno messo seriamente a rischio la carriera al massimo livello. Borna non s’è dato per vinto, ha sofferto, è rientrato a piccoli passi (disputando anche alcuni Challenger in Italia quest’anno), fino alla clamorosa vittoria al Masters 1000 di Cincinnati, nel quale ha messo in fila Nadal, Auger-Aliassime e Tsitsipas.
    “Sono super felice” afferma Borna, “Ovviamente significa molto per me dopo una stagione molto, molto difficile e dopo l’operazione alla spalla. Quindi tutto quello che posso dire è grazie mille dal profondo del mio cuore. Significa molto per me e ovviamente spero che la mia prossima stagione sia ancora migliore”.
    Ha superato gli altri candidati al premio, Dominic Thiem, Stan Wawrinka e Wu Yibing.
    Il coach dell’anno è invece Juan Carlos Ferrero, capace di portare Carlos Alcaraz a chiudere l’anno dal n.1 al mondo (il più giovane di sempre) dopo il successo a US Open, primo Slam che ha coronato un’annata straordinaria. Sotto la guida sapiente di Ferrero, Alcaraz prima del successo a New York ha vinto due Masters 1000, Rio, Barcellona, passando dal n.32 dello scorso gennaio alla vetta del ranking.
    “È stata un’annata incredibile” afferma Ferrero, “fortunatamente tutto il nostro lavoro ha pagato con grandi risultati e ora anche questo premio. Ho conosciuto Carlos quando aveva 13 anni, ci allenammo insieme alla mia accademia e faceva esattamente tutto quello che fa adesso, ma in miniatura. È venuto a lavorare da noi a 15 anni, era rigido e senza muscoli, ma anche terribilmente veloce in campo e nell’imparare”. JC Ferrero aveva vista giusto, quel ragazzino piccolo e rapido aveva davvero qualcosa di speciale. LEGGI TUTTO

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    Le pagelle 2022 degli italiani: Lorenzo Musetti

    Lorenzo Musetti

    “Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati”. Parole e musica di Michael Jordan, uno degli sportivi più forti e carismatici di tutti i tempi. Traslando questa frase dal basket al tennis, da uno sport di squadra a una disciplina individuale nel quale la squadra intorno resta elemento fondamentale, trovo che queste parole calzino a pennello per descrivere il fenomenale 2022 di Lorenzo Musetti. Talento. Lavoro. Intelligenza. Tre elementi necessari per eccellere, basilari nel tennis e nella vita del 20enne toscano, che nella stagione da poco conclusa è stato semplicemente l’azzurro già in top 100 cresciuto di più, passato dal n.59 ATP di fine 2021 all’attuale n.23 del ranking mondiale.
    Come sempre nel tennis, i numeri vanno saputi leggere ed interpretare. Il miglioramento di “Muso” infatti va ben oltre quei 36 posti in classifica scalati nel 2022, che l’hanno portato a un passo dall’eccellenza, i migliori venti tennisti al mondo. Il più trentasei e l’attuale numero 23 (guarda caso, quello iconico di Michael Jordan…) sono un importante riscontro aritmetico della crescita esponenziale del tennis di Lorenzo. Un tennis passato dall’essere delizioso manifesto della definizione di talento tecnico, braccio fatato, leggerezza e stile classico, a gioco assai più consistente, continuo, razionale. Vincente. Questo è il vero traguardo raggiunto da Musetti, il più importante, ben più dei due tornei vinti e delle molte posizioni scalate nel ranking.
    Il gioco di Lorenzo affascina, soprattutto gli amanti dei “gesti bianchi”, ma non solo. Se si guarda all’estero (esercizio sempre salutare quello di uscire della visione nostrana delle cose proiettandosi verso orizzonti diversi), tutti i più grandi esperti ed osservatori della disciplina da tempo osservano con la massima attenzione l’evoluzione di Musetti, anche più di quella di Sinner, Berrettini e compagnia. Nel 2022 per questioni personali ho parlato con diversi ex giocatori del Matteo-nazionale, ma nel corso della chiacchierata la domanda arrivava sempre, puntale: “Ma Musetti…”. Lorenzo ha un tennis troppo bello, vario e divertente per lasciare indifferenti. Musetti incarna il tennis nella sua purezza con i suoi movimenti eleganti, con quelle pennellate d’autore che disegnano traiettorie mai uguali, sorprendono e divertono. Musetti incarna l’ideale del tennis che più appassiona, per questo è un ragazzo molto seguito in tutto il mondo, un atleta che piace ed intriga. Un tennis esteticamente straordinario il suo, ma fino allo scorso anno ancora poco consistente, non continuo, con diversi limiti in più esecuzioni se spinto al massimo livello. Per questo nei (troppi) dibattiti su di lui, molti nutrivano dubbi sul percorso di crescita, sul coach Tartarini, sulla direzione da prendere. Dubbi che il suo 2022, soprattutto la parte conclusiva, hanno spazzato via. Lorenzo è maturato, ha inserito grandi novità nel suo gioco, diventato non solo bello ma anche assai più tosto ed efficace.
    C’è voluto del tempo, era scontato che la sua crescita sarebbe stata (e continuerà nel prossimo anno) più lenta. Quando hai tanto talento, molte possibilità, giochi con grande istinto “sentendo” la palla, le geometrie, le rotazioni, il campo, le vibrazioni intorno a te, non è affatto facile gestire in modo razionale tutti questi “impostori” e dare un ordine razionale che possa indirizzare il talento in risultati concreti. Tutti i grandi creatori di gioco maturano più tardi, hanno bisogno di tempo per sperimentare su se stessi situazioni e alternative, trovando un via. La testa di un creativo come Lorenzo vede in frazioni di secondo cose che noi normali tennisti nemmeno potremo immaginare. Un “Muso” deve lavorare tanto per domare istinti e portarli su schemi efficaci, senza castrare la sua fantasia ma facendola correre a tutta su binari sicuri. Questo è stato un lavoro lungo e difficile, tutt’altro che concluso, ma che nel 2022 ha portato i primi grandi risultati.
    La sua stagione è iniziata così così, la prima grande vittoria a Rotterdam su Hurkacz al secondo turno, in mezzo a troppe sconfitte e prestazioni ancora un po’ timide, nelle quali i suoi colpi parevano un po’ trattenuti, titubanti. Una prima fondamentale svolta è arrivata in Davis, in Slovacchia. Quel weekend che tanto ha tolto a Lorenzo Sonego, moltissimo ha dato a Lorenzo Musetti. Capitan Volandri l’ha buttato in campo nel match decisivo, il carrarino ha risposto presente, reggendo il peso del momento e trovando una vittoria in rimonta preziosissima per la nostra squadra e terribilmente importante per lui. Un successo che gli ha dato fiducia, non nell’immediato ma fondamentale per farlo maturare. Niente di buono infatti è successo nella trasferta sul cemento USA, ma al rientro, sulla terra in Europa, ecco i primi buoni risultati. Ancora a sprazzi, ma nel suo gioco si sono iniziati a vedere netti miglioramenti col diritto, sempre più veloce ed efficace, e nel servizio, più esplosivo – ma ancora poco continuo – con la prima palla. Quarti a Marrakech, una bellissima vittoria a Monte Carlo vs. Auger-Aliassime, con il Centre Court tutto in piedi ad applaudire una prestazione tecnicamente sontuosa. Al 1000 di Madrid passa le quali e vince 4 match di fila, prima di gettare la spugna vs. Zverev. Maledetto problema muscolare che lo costringe a saltare Roma. A Roland Garros rientra con poco tennis nelle gambe, va avanti due set vs. Tsitsipas e subisce la rimonta del finalista 2021 dello Slam “rosso”. Gli piovono addosso tante critiche “non regge”, ma il mormorio della gente è cieco, non riesce a vedere quanto quel diritto stia diventando ficcante, più anticipato e diretto sulla palla. Prima della sfortunata mini stagione su erba, si prende il titolo al Challenger di Forlì, lottando pure fin troppo, ma una vittoria è sempre salutare.
    La settimana del 18 luglio è una di quelle che ricorderà per tutta la vita. Amburgo, ex Master-Series, adesso ATP 500, torneo dalla grande tradizione e campi discretamente rapidi. Musetti vola. Regola uno dopo l’altro Lajovic, Ruusuvuori, Davidovich-Fokina, l’emergente Cerundolo in semi e quindi alla domenica si ritrova all di là della rete Carlos Alcaraz, il fenomeno. È semplicemente la partita più bella del 2022. La vince Lorenzo, un film drammatico e tecnicamente bellissimo, in tre set. Quel match meriterebbe un articolo a se stante, per rivivere emozioni clamorose. È il primo torneo ATP in carriera, vinto contro quello che diventerà presto n.1, giocando un tennis eccezionale. L’ennesima conferma che nelle grandi occasioni il suo talento non si deprime, ma esplode. Sente il momento, il pubblico, il rivale, e si esalta.
    Sul cemento in nord America non ottiene granché, ma il lavoro eseguito sul veloce paga straordinari dividendi dopo US Open, in autunno. Lorenzo cambia passo. Il suo gioco diventa sempre più sicuro, veloce, efficace. La prima palla schizza verso le stelle per percentuali, e oltre ai numeri gli porta punti importanti e decisive aperture di campo per entrare forte col diritto. Un diritto diventato assai più stabile, con uno swing più corto, più diretto nella palla e una chiusura splendida, con la palla che esce veloce e sicura. Servizio e diritto cresciuti notevolmente, a sostenere le sue meravigliose sbracciate e cambi di ritmo col rovescio. Ancora troppe palle corte rischiate, qualche momento di confusione tattica, ma niente a che vedere con il tennista titubante, difensivo e attendista di pochi mesi prima. Grazie a questo tennis più rapido e gesti meno ampi, la posizione in campo è meno arretrata, e anche la risposta è migliorata, pur restando la fase meno efficace del suo gioco. Un gioco che lo porta alle semifinali a Sofia, semifinali a Firenze, al titolo a Napoli battendo Berrettini in una finale tutta azzurra. Arriva nei quarti a Bercy, dopo aver battuto Cilic, Basilashvili e soprattutto demolito Ruud, prima di arrendersi a un Djokovic troppo forte. In Davis non brilla, ma ci sta dopo una cavalcata così importante.
    Ci sarebbe ancora tantissimo da scrivere, ma mi fermo qua. Musetti ha vissuto un 2022 notevole, ma sottolineo ancora che più dei risultati è stato lo scatto in avanti nel gioco ad essere la sua vera vittoria. Nel novembre del 2021 Tartarini durante le NextGen Finals disse in sintesi “dobbiamo dare razionalità al suo gioco, deve fare meno cose e farle al meglio”. Missione compiuta. Adesso è necessario continuare su questa strada, rafforzando anche la seconda di servizio e soprattutto l’efficacia e continuità in risposta. I migliori servono benissimo, la risposta di Lorenzo deve esser molto di più di una sicura rimessa in campo, deve permettergli di non perdere campo e porre già problemi al rivale. Il suo obiettivo per il 2023 è continuare il miglioramento, entrare nella top20 e puntare alla seconda settimana negli Slam. Con il suo talento, l’intelligenza dimostrata da tutto il suo team, e la voglia di lavorare che non gli manca, nessun risultato gli è precluso. Nessuno. 
    Voto al 2022 di Lorenzo Musetti: 8
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO