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    Cordero (preparatore) racconta il lavoro con Del Potro: “Sta migliorando molto, ma è ancora lontano da poter giocare un torneo”

    Cordero con Gabriela Sabatini e Juan Martin Del Potro

    La foto di Juan Martin Del Potro al termine di un allenamento con Gabriela Sabatini ha fatto il giro del mondo e acceso il cuore di milioni di appassionati che hanno seguito con passione e dolore la tribolata carriera dell’argentino. Dopo il bel successo della nazionale di calcio all’ultima edizione dei Mondiali in Qatar, JMDP ha confermato di voler provare a rispettare la promessa fatta a suo tempo: se vinciamo la coppa del mondo, proverò a giocare US Open, il torneo da lui vinto nel 2009. Un promessa ai suoi tifosi, ma soprattutto a se stesso, poiché quel ritiro in lacrime a Buenos Aires non gli è andato poi così giù. Nei rari periodi in cui Juan Martin è stato al riparo da guai di ogni tipo, ha dimostrato in campo di essere uno dei migliori, di valere la top5. Come nel 2018, annata nella quale finalmente è riuscito a restare sano, arrivando in finale di nuovo a New York e prendendosi molte soddisfazioni nel corso della stagione. Poi il crack sull’erba nel 2019, un problema al ginocchio dal quale non è mai riuscito a recuperare totalmente. Davvero un peccato per un tennista formidabile, dotato del diritto più terrificante della sua epoca e di una personalità serena, limpida, che rendeva impossibile non volergli bene. Per questo sta suscitando curiosità e illusione immaginarlo di nuovo in campo a US Open il prossimo agosto, per salutare come si deve, o riprovare a sentirsi un giocatore.
    Sta lavorando JMDP, rafforzando la muscolatura delle gambe per sostenere i tendini e la struttura del ginocchio malandato. Ce la farà a tornare? Non lo sa nemmeno lui, sorride e risponde con frasi prudenti a chi glielo chiede nelle comparsate pubbliche tra Baires e Miami, le città nelle quali vive. Per questo è molto interessante leggere l’intervista che il collega spagnolo Fernando Murciego ha realizzato per Puntodebreak al preparatore fisico cubano Duglas Cordero, impegnato in passato con Thiem e oggi con le sorelle Fruhvirtova, ma anche con Del Potro da qualche settimana. Riportiamo parte di questa bella intervista allo specialista, che racconta come sta proseguendo il lavoro con DelPo.
    “Con Juan Martín è una bella sfida, mi ha contattato qualche mese fa e a Miami si è concretizzato tutto” racconta Cordero. “Ci siamo incontrati, abbiamo visto gli obiettivi che aveva e la verità è che l’ho visto molto emozionato. Ha un infortunio cronico, è stato operato più volte, quindi abbiamo iniziato con tutto l’entusiasmo del mondo, con un percorso riabilitativo specifico e, allo stesso tempo, lavoro fisico. Lo rendiamo specifico in modo da non perdere l’entusiasmo per il tennis. Abbiamo lavorato duramente per due settimane, ha bisogno di molta motivazione, quindi cerchiamo diversi esercizi e movimenti che possiamo fare senza causargli dolore. Il dolore limiterà sempre molto il giocatore, quindi abbiamo trovato quegli esercizi specifici per evitarlo”.
    Le prime due settimane di lavoro hanno dato una risposta positiva: “In quelle due settimane abbiamo fatto molti progressi, adesso siamo un po’ lontani per giocare una partita di tennis o un torneo, ha bisogno ancora di tanto allenamento e molta più riabilitazione se vuol essere pronto a giocare più giorni in fila. Da qui, continueremo con più blocchi di rafforzamento, così guadagneremo fiducia nella mobilità e nel supporto”.
    Il preparatore fisico cubano resta coi piedi per terra rispetto all’obiettivo di tornare a giocare: “Non mi piace dare false aspettative, nel tennis devi essere molto consapevole di quello che stai facendo, ma ammetto che questa collaborazione mi emoziona. Speriamo che possa realizzare il suo grande sogno, giocare di nuovo agli US Open o riuscire a ritirarsi a modo suo, questo è l’obiettivo che si è prefissato. Per me è una bella sfida”.
    Rivederlo in torneo anche dopo New York? Cordero è possibilista, ma forse è unica risposta che può dare al momento… “Chi lo sa? Se a un certo momento sente di avere ancora le condizioni per giocare ad alto livello agonistico, chi può togliergli quel sogno? I piccoli obiettivi sono fondamentali, ma il livello della richiesta non può essere al di sopra delle sue possibilità. Siamo di fronte a un obiettivo raggiungibile, che puoi raggiungere se lavori duro, speriamo di essere fortunati che il dolore diminuisca e l’articolazione regga per giocare a tennis”.
    DelPo ha deciso di affrontare questo faticoso percorso di preparazione guardando anche oltre a US Open 2023: “Juan Martín non pensa solo al tennis, vuole anche migliorare la qualità della sua vita, come giocatore e come persona. L’idea è quella di prendere tutti questi fattori e migliorarli sia fisicamente che per l’attività della vita quotidiana. Il dolore? È frustrante, il problema è che per tanti anni non ha potuto giocare, nemmeno allenarsi come voleva, questo ti frustra e ti demotiva. Non può fare jogging, per esempio, in questo momento non può fare uno sprint. Ma l’importante è cercare meccanismi diversi, per esempio abbiamo usato molto la bicicletta, la seconda settimana abbiamo già iniziato a fare ellittica. Il programma sarà quello di portare avanti Juan Martín poco a poco, ma avanzando. Prima del nostro lavoro, non poteva scendere sul ginocchio di 30º, e ora può scendere fino a 40º, ci siamo riusciti grazie a esercizi specifici con l’appoggio della gamba destra. Tutti i giocatori professionisti sopportano un po’ di dolore, la differenza è che alcuni sono tollerabili e altri no. Quanto a Juan Martín, non ha ancora trovato una soluzione definitiva per quel dolore”.
    Proprio l’aspetto psicologico, oltre a quello fisico, sarà decisivo per Cordero: “Cerco di non parlare del dolore quando sono con lui, mi concentro maggiormente sulla riabilitazione e sul processo di miglioramento continuo, cercando metodi di lavoro che gli diano un miglior adattamento, cercando esercizi che non gli causino dolore. Questa è la chiave, cerco di trovare esercizi che lo motivino e non maltrattano l’articolazione, che non lo fanno peggiorare e in modo che lui veda i progressi”.
    Una domanda anche sulle talentose sorelle Fruhvirtova, che stanno scalando rapidamente la classifica e sembrano possedere un potenziale enorme. “È una grande opportunità lavorare quotidianamente con loro, sono due persone molto belle. Due ragazze incredibilmente talentose per la loro età e che hanno già ottenuto grandi risultati, la famiglia ha fatto un ottimo lavoro sin da quando erano bambine. Lo scorso anno mi hanno chiamato a lavorare, abbiamo fatto la preseason a Miami e siamo riusciti a trasmetterle molta fiducia. Brenda (15 anni) è una ragazza di grande talento, ha una potenza naturale nei suoi colpi, ha la capacità di colpire senza fare sforzo e con un’intensità che pochissimi nel circuito hanno alla sua età. Linda (17 anni) è molto più esplosiva, molto più veloce. Entrambi giocano un ottimo tennis, hanno sviluppato un’ottima tecnica, hanno fatto un grande lavoro in tutti questi anni, quindi ora tocca a me aiutarli a fare il passo successivo”.
    Non resta che augurare a Juan Martin di riuscire a coronare il suo sogno.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Preoccupazioni crescenti per Rafael Nadal: salta il Masters 1000 di Roma e rischia di uscire dalla Top 100

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Le preoccupazioni per Rafael Nadal continuano ad aumentare. Il tennista spagnolo di 36 anni, che compirà 37 anni a giugno, ha annunciato che non parteciperà nemmeno al Masters 1000 di Roma, rendendo quasi certo che, se giocherà a Roland Garros, lo farà senza alcuna preparazione in competizione. Il maiorchino non scende in campo dallo scorso Australian Open, dove si è infortunato, e quindi arriverà a Parigi sotto pressione a diversi livelli.
    Uno di questi è il ranking ATP. Attualmente Nadal è il numero 14 del mondo, ma non solo perderà i 90 punti che aveva difeso a Roma, ma soprattutto non potrà accumulare ulteriori punti che potrebbero dargli una certa tranquillità. Ciò che lo attende a Roland Garros sarà il tentativo di difendere i 2000 punti conquistati l’anno scorso con la vittoria del titolo, ma il tennista spagnolo corre un rischio mai considerato possibile in passato: uscire dalla top 100.
    Questo scenario preoccupante per Nadal si concretizzerebbe se dovesse uscire nei primi turni del torneo francese e i suoi avversari più diretti riuscissero a guadagnare terreno. Una situazione che metterebbe in discussione la sua partecipazione a Wimbledon e agli US Open, dove il ranking ha un ruolo chiave nella determinazione delle teste di serie e degli abbinamenti.
    La decisione di saltare il Masters 1000 di Roma dimostra quanto Nadal stia dando importanza al recupero dall’infortunio e alla preparazione per Roland Garros, un torneo che gli ha dato tantissime soddisfazioni e che rappresenta uno degli obiettivi principali della sua carriera. Tuttavia, l’assenza di una preparazione adeguata potrebbe pesare sulla sua performance sul campo e sulla possibilità di raggiungere un risultato positivo.
    Il tennis e i suoi appassionati, dunque, sperano di rivedere presto un Nadal in forma e pronto a lottare per i titoli che lo hanno reso famoso. Ma la strada verso il completo recupero sembra ancora lunga, e la corsa contro il tempo per evitare un declino nel ranking si fa sempre più serrata. LEGGI TUTTO

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    Jan-Lennard Struff, il primo lucky loser a raggiungere la finale di un Masters 1000

    Struff nella foto

    Jan-Lennard Struff probabilmente non avrebbe mai immaginato che il suo percorso nel Masters 1000 di Madrid sarebbe andato così. Dopo aver perso nella fase di qualificazione contro Aslan Karatsev, il tennista tedesco si è ritrovato a disputare il torneo come lucky loser, una situazione non così rara nel mondo del tennis. Tuttavia, quello che Struff è riuscito a fare con questa seconda opportunità è senza precedenti nella storia di questa categoria di tornei, disputati dal 1990.
    Prima di lui, nessun lucky loser era mai riuscito a raggiungere la finale di un Masters 1000, in quasi 300 tornei disputati. Solo due giocatori erano arrivati alle semifinali: Lucas Pouille, che perse contro Andy Murray a Roma nel 2016, e Thomas Johansson, sconfitto da Roger Federer a Toronto nel 2004.
    Struff ha sconfitto avversari del calibro di Lorenzo Sonego, Ben Shelton, Dusan Lajovic, Pedro Cachín, Stefanos Tsitsipas e lo stesso Aslan Karatsev per raggiungere la storica finale. Ora, il tedesco è pronto a cercare di scrivere un’altra pagina di storia, tentando di conquistare il suo primo titolo in carriera proprio in un Masters 1000 e come lucky loser.
    Per farlo, dovrà superare l’ostacolo rappresentato da Carlos Alcaraz, un avversario che promette di non essere affatto semplice da battere. Tuttavia, se Struff riuscirà nell’impresa, avrà dimostrato ancora una volta che nel tennis, come nella vita, a volte basta una seconda opportunità per fare la differenza. LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz festeggia i 20 anni conquistando la finale del Mutua Madrid Open e avvicinandosi al decimo titolo in carriera

    Carlos Alcaraz nella foto

    Carlos Alcaraz saluta l’adolescenza con una vittoria e inizia i suoi ‘venti’ con una vittoria! Il numero due del ranking ATP ha affrontato la resistenza di Borna Coric (20°), ma alla fine ha risolto la questione in soli due set, garantendosi il ritorno alla finale del Mutua Madrid Open e avvicinandosi alla riconferma del titolo nel Masters 1000 spagnolo. Nel giorno in cui ha festeggiato il suo 20° compleanno, Carlitos ha superato Coric con i parziali 6-4 6-3, ottenendo l’accesso alla sua quarta finale Masters 1000 in carriera – ha vinto tutte le altre – e si tratta già della quinta finale considerando tutte le categorie in questa stagione. Ora è alla ricerca del suo decimo titolo in carriera, che gli garantirebbe virtualmente il ritorno al vertice del ranking ATP: se dovesse diventare campione, avrebbe solo bisogno di giocare a Roma per superare Novak Djokovic, a prescindere da ciò che succederà al serbo in Italia.
    È certo che non si può dire che Coric abbia giocato male. Al contrario. Lo si può capire dal primo set, che è durato più di un’ora, ma alla fine Alcaraz è riuscito a prevalere nei momenti più difficili. Ha salvato l’unico break point che ha affrontato in quella partita e ha fatto la differenza con un break nel quinto gioco. Nel secondo set, Carlitos è passato avanti 2-1, Coric ha risposto con il contro-break, ma la risposta è stata immediata e, da quel momento, Alcaraz non ha più guardato indietro. LEGGI TUTTO

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    Pre Quali Roma 2023: I risultati completi delle Semifinali. Non ci sarà la finale nel singolare maschile perchè c’è una wild card in più per le quali

    Federico Arnaboldi nella foto

    Oggi in scena le semifinali dei due tabelloni del torneo di Pre Qualificazione di Roma, ma per quanto riguarda il singolare maschile le due sfide odierne già garantiranno una wild card ai vincitori per le qualificazioni. L’ingresso diretto di Francesco Maestrelli nelle qualificazioni ha liberato un invito in più e così diventano due quelli disponibili.

    Pre Quali Roma – Semifinali – terra

    CLICCA QUI – LIVESCORE PREQUALIFICAZIONI ROMA

    CAMPO PIETRANGELIDalle ore 11:00 – Dalila Spiteri vs. Georgia Pedonea seguire – Federico Arnaboldi vs. Julian Ocleppo
    CAMPO 1Dalle ore 11:00 – Jessica Bertoldo vs. Melania Delaia seguire – Stefano Napolitano vs. Giorgio Tabacco LEGGI TUTTO

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    Combined Madrid: I risultati con il dettaglio del Day 10 (LIVE)

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Combined Madrid – Semifinali – terra

    MANOLO SANTANA STADIUM – Ora italiana: 13:00 (ora locale: 1:00 pm)1. [1] Coco Gauff / Jessica Pegula vs Marta Kostyuk / Elena-Gabriela Ruse Il match deve ancora iniziare
    2. [1] Carlos Alcaraz vs [17] Borna Coric (non prima ore: 16:00)Il match deve ancora iniziare
    3. [LL] Jan-Lennard Struff vs [Q] Aslan Karatsev (non prima ore: 20:00)Il match deve ancora iniziare
    4. [OSE] Victoria Azarenka / Beatriz Haddad Maia vs Leylah Fernandez / Taylor Townsend (non prima ore: 21:00)Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO