consigliato per te

  • in

    Argentina: Maia Jasvir Romero è la prima giocatrice transgender in Serie A

    Di Redazione
    In Argentina il campionato nazionale femminile è iniziato nello scorso weekend, con la partecipazione di 16 squadre divise in due gruppi è un’importante novità: per la prima volta in campo c’è anche una giocatrice transgender. Si tratta dell’opposta Maia Jasvir Romero, 34 anni, che ha debuttato con la maglia del Centro de Educacion Fisica n.5 de La Rioja, squadra a sua volta esordiente nella massima categoria nazionale. Romero era stata la prima giocatrice trans in assoluto a scendere in campo in Argentina nel 2019, quando il La Rioja militava in seconda serie.
    Come riporta Voley Plus, nello stesso girone c’è anche una seconda giocatrice transgender: Rangel Jaramillo, riserva del Ferro Carril Oeste. L’atleta è però ancora in attesa dei documenti per il tesseramento.
    Recentemente, i nuovi regolamenti introdotti dalla FIVB hanno reso possibile il cambio di genere anche a livello internazionale.
    (fonte: Voley Plus) LEGGI TUTTO

  • in

    Schwartzman: “Guardando indietro, ho vissuto momenti difficili. Mio bisnonno si salvò dall’Olocausto”

    Diego Schwartzman

    Resilienza. Il dizionario la definisce come “la capacità di un individuo di affrontare e superare eventi traumatici o periodi di difficoltà”. Questa parola esprime esattamente la forza di Diego Schwartzman, arrivato a fine 2020 tra i migliori 8 al mondo (e qualificato alle Finals di Londra) dopo un percorso che definire ad ostacoli è riduttivo. Un fisico minuto (è il più basso tra i top 100, ed uno dei più piccoli ad esser arrivato così in alto in epoca moderna), una famiglia che l’ha sempre sostenuto ma che dovuto fronteggiare un collasso finanziario proprio mentre lui si affacciava faticosamente al tennis Pro. Rinunce, scelte difficili, sofferenza vera, ma alla fine la sua grande determinazione è stata premiata, regalandogli la possibilità di far fruttare il suo talento.
    In una lunga intervista concessa al magazine britannico Tennishead, Diego ripercorre alcune delle tappe importanti del suo viaggio, partendo addirittura dagli antenati, i suoi nonni, che per primi conobbero e superarono gli orrori del nazismo.  Una storia che merita di esser raccontata proprio oggi, 27 gennaio, nel “Giorno della Memoria”.
    “Ho radici ebree – racconta Diego – il bisnonno dalla parte di mia madre, che viveva in Polonia, fu caricato su un treno diretto verso un campo di concentramento durante l’Olocausto. Il destino ha voluto che il perno che collegava due vagoni del treno in qualche modo si ruppe, così che una parte del comvoglio continuò la sua corsa e l’altra rimase indietro. Ciò ha permesso a tutte le persone intrappolate all’interno, compreso il mio bisnonno, di scappare e salvarsi la vita. Fortunatamente ce la fece senza essere scoperto. Il solo pensiero di quest’episodio fa capire come le vite possono cambiare in un batter d’occhio”.

    “Il mio bisnonno ha portato la sua famiglia via nave in Argentina. Quando sono arrivati, parlavano yiddish e non spagnolo, n0n è stato facile. La famiglia di mio padre era russa, anche loro andarono in Argentina via mare. Non è stato facile per tutti cambiare completamente la loro vita dopo la guerra, ma lo hanno fatto. La mia famiglia aveva un business avviato nel settore dei gioielli, ma quando l’Argentina andò in bancarotta la crisi finanziaria travolse il nostro lavoro. Ci siamo ritrovati soli, io, i miei due fratelli maggiori, mia sorella maggiore e i miei genitori cercando in qualche modo di guadagnarci da vivere, anzi cercando di sopravvivere. Non avevamo soldi, era davvero difficile a giocare a tennis, non potevamo davvero permettercelo. Ma ho giocato più che potevo con enormi sacrifici. A un certo punto vendevamo persino braccialetti di gomma che erano rimasti dall’attività della mia famiglia. Abbiamo fatto tutto il possibile per ottenere i soldi per pagare i viaggi ai tornei e le spese. Guardando indietro, era una situazione davvero difficile. Ma all’epoca l’ho affrontata con lo spirito giusto, pensavo in grande, era un sacrificio necessario, a tratti persino divertente. Ho aiutato mia madre a vendere i braccialetti e così hanno fatto alcuni degli altri giocatori che erano con me. Tra una partita e l’altra andavamo tutti in giro con una borsa di braccialetti per vedere chi poteva vendere di più e mia madre gli dava il 20% delle vendite”.
    Una lotta imporsi nel mondo del tennis Pro con queste difficoltà. Infatti la crescita di Schwartzman è stata lenta, con un lungo percorso in patria. Diego ha giocato tornei in Argentina per la maggior parte della sua attività junior. Ha preso parte solo ad un evento del Grande Slam junior, perdendo al primo turno delle qualificazioni agli US Open, e non è mai stato un junior di successo. Dei primi 96 tornei che ha giocato da senior, 91 sono stati in Sud America, la maggior parte dei quali in Argentina. Gli altri cinque furono durante un breve viaggio in Europa, quando aveva 19 anni. “Venendo dal Sud America, ogni singolo passo che devi fare nel tennis è davvero costoso”, afferma Schwartzman. “Non è facile per le famiglie latino americane quando i figli cercano di intraprendere la strada del tennis Pro. A quel tempo sono stato fortunato perché avevamo molti tornei in Argentina e Sud America, a differenza di oggi. Avevamo forse 20 Futures all’anno in Argentina e alcuni Challenger tra Argentina e altri paesi limitrofi”.
    Nelle prime esperienze di viaggio, Schwartzman era con sua madre. “Non c’era mai una TV, in quasi tutti i tornei a cui andavamo, eravamo costretti a condividere il letto. Questo è ciò che potevamo permetterci”.
    Diego ha raccontato anche un piccolo aneddoto relativo a Maradona. “Conservo tutti i suoi messaggi, per me è stato una leggenda. Una volta mi disse una frase che fu per me di grande ispirazione. Avevo perso una partita contro Djokovic, giocando un buon tennis. Maradona mi fece i complimenti, consigliandomi di studiare i campioni ma stando attendo non imitare nessuno, perché un campione non lo puoi copiare, la copia sarà sempre peggiore dell’originale. Mi consigliava di osservare come hanno giocato contro di me, per capire i miei punti deboli, e allo stesso tempo capire la forza dell’avversario per poterlo affrontare al meglio al volta successiva”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    L’ATP 250 di Buenos Aires si svolgerà con 300 spettatori al giorno. La stella sarà Schwartzman

    Il centrale a Buenos Aires

    Nonostante gli effetti della pandemia, l’ATP tour torna in Argentina, anche se con molte restrizioni. Gli organizzatori del 250 di Buenos Aires hanno comunicato che Diego Schwartzman sarà la stella dell’edizione 2021, in programma presso il Lawn Tennis Club della capitale dal 27 febbraio al 7 marzo, una settimana dopo il Cordoba Open, che inizierà il 21 febbraio. Diego, numero 9 al mondo e miglior racchetta sudamericana in classifica, parteciperà al torneo per l’ottava volta, sperando di alzare la coppa del vincitore. Il suo miglior piazzamento resta la finale raggiunta nel 2019, sconfitto dal nostro Marco Cecchinato. La lista definitiva dei partecipanti verrà comunicata il prossimo primo febbraio.
    Schwartzman ha dichiarato: “Sono molto felice di giocare di nuovo il torneo. So che molte persone che conosco da molto tempo hanno fatto enormi sforzi per realizzarlo quest’anno, speriamo di vivere una bella edizione nonostante la situazione non facile che stiamo attraversando nel paese”. “Diego è un giocatore-simbolo per l’Argentina. Averlo è un orgoglio e una gioia”, ha detto Martin Jaite, il direttore del torneo. Martin Hughes, partner di Tennium (la società proprietaria della data) ha aggiunto: “Diego è un punto di riferimento e per noi è un piacere averlo, perché è anche in sintonia con lo sviluppo che stiamo facendo in Argentina, dove al di là delle difficoltà causate dalla pandemia proseguiamo con l’espansione globale dell’azienda nel mondo del tennis”. Il riferimento è alla serie di eventi Challenger che dovrebbero essere annunciati a breve sia in Argentina che in tutto il continente.

    Oltre alla soddisfazione per la presenza di Diego Schwartzman, gli organizzatori hanno annunciato che a causa della pandemia e delle conseguenti normative sanitarie stabilite dal governo, l’Argentina Open 2021 avrà un afflusso ridotto a soli 300 spettatori, e tutti legati alle sponsorizzazioni aziendali e agli accordi del torneo. Al momento non è prevista una vendita di biglietti al grande pubblico. Inoltre il torneo sarà organizzato con un protocollo sanitario molto stringente, conforme alle normative locali e a quelle dell’ATP Tour, con regolari test PCR all’arrivo dei tennisti e dei membri del loro staff, incluse tutte le persone coinvolte in vari livelli nell’evento.
    I giocatori potranno avvalersi solo due accompagnatori, occuperanno un settore specifico dello Sheraton Buenos Aires (hotel ufficiale dell’evento) e potranno recarsi al club solo a condizione che abbiano in programma una partita o una sessione di allenamento stabilita in un certo orario. Tutti i tennisti saranno costretti a soggiornare in hotel, anche quelli che risiedono a Buenos Aires, e potranno sostare al Buenos Aires Lawn Tennis Club solo per il tempo necessario allo svolgimento delle attività sportive. Per questo motivo l’organizzazione ha disposto nel club la presenza di un kinesiologo e un medico riservati per emergenze specifiche, non per consulti regolari; questo servizio verrà fornito direttamente in hotel a chi ne farà richiesta.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Per i suoi 35 anni Ana Gallay si regala una vittoria nel Campionato Argentino

    Foto Instagram Ana Gallay

    Di Redazione
    Quello trascorso è stato un weekend davvero speciale per Ana Gallay: la beacher argentina più titolata di sempre, due volte olimpionica, ha festeggiato sabato i suoi 35 anni e domenica, in coppia con Fernanda Pereyra, la prima vittoria stagionale nel Campionato Argentino. Nella seconda tappa disputata a Chapadmalal, Gallay-Pereyra hanno infatti sconfitto in finale per 2-0 (21-19, 21-17) Virginia Zonta e Brenda Churin, che avevano vinto il primo torneo dell’anno. Terzo posto per Maria Moreno e Maia Najul.
    Nella prima tappa del torneo maschile si sono invece imposti Nicolas Capogrosso e Julian Azaad, vittoriosi per 2-0 (21-15, 21-19) su Tomas Capogrosso (il fratello di Nicolas) e Bautista Amieva.
    (fonte: Fivb.com) LEGGI TUTTO

  • in

    Un tour di 36 eventi Challenger e Futures sarà lanciato in America Latina (di Marco Mazzoni)

    La città di Conception, in Cile, ospiterà il primo nuovo Challenger

    L’ATP sta seguendo una politica “prudenziale”, vista l’incertezza della pandemia ancora in corso, tanto che il calendario 2021 è stato rilasciato solo fino a tutto marzo, con possibili ulteriori spostamenti, cancellazioni e novità. Ancor più ristretta la lista dei Challenger, che si ferma a febbraio. Tuttavia qualcosa di importante si sta muovendo nel circuito minore, con una novità molto interessante in procinto di essere lanciata. Il collega argentino Sebastan Torok ne ha parlato sulle colonne de La Nacion: il 2021 vedrà la nascita di un circuito di 36 tornei in America latina (escluso il Venezuela, troppi problemi politici al momento per investire nel paese). È confermato il lancio di un nuovo torneo in Cile a Conception: nella bella località marina sarà organizzato un Challenger su terra battuta dal 15 febbraio. Questo sarà il primo evento di una serie di tornei nel continente, 12 Challenger, 12 ITF Futures (oggi chiamati M15) e 12 W15 (ITF femminili), con un Masters finale per i migliori del mini-tour.
    L’iniziativa è nata grazie all’idea dell’ex giocatore argentino Horacio De La Pena (vincitore di 4 tornei e best ranking al n.31 nel 1987), da anni attivo in Cile con un’accademia da lui fondata e diretta. I tennisti latino americani da tempo sono in difficoltà per la scarsità di tornei nel continente, soprattutto quelli di seconda fascia necessari ad accumulare esperienza e punti per la scalata al “piano di sopra”. Una situazione che li costringe a lunghissime trasferte tra nord America, Europa o Asia, con altissimi costi e difficoltà logistiche che spesso scoraggiano all’avventura, ritardando o addirittura bloccando la crescita dei talenti della regione. Da questa considerazione è arrivata la spinta che ha portato De La Pena ad impegnarsi per costruire questo tour, che sta per esser lanciato grazie al sostegno economico del gigante Unilever (multinazionale titolare di 400 marchi tra i più diffusi nel campo dell’alimentazione, bevande, prodotti per l’igiene e per la casa).
    Dopo una lunga serie di contatti in più paesi sud americani tra ex giocatori, club e associazioni, e visto che tutti concordavano sulla bontà dell’idea per rilanciare il movimento del continente, De La Pena ha presentato il suo progetto in Cile a un dirigente dell’azienda main sponsor dell’ATP 250 di Santiago, che aveva anche sponsorizzato – con enorme successo – l’esibizione di Roger Federer e Alexander Zverev nel novembre 2019. Pochi giorni dopo, De la Peña ha ricevuto la risposta che sperava: la divisione regionale di Unilever si farà carico del progetto e contribuirà con oltre un milione di dollari per finanziare il tour, che dovrebbe chiamarsi “Circuit Dove Men + Care South American Legion”.

    Trovata la copertura finanziaria, De la Peña ha iniziato a contattare i personaggi più influenti del settore in sud America per creare una sinergia e dirigere il tour, ottenendo un riscontro molto positivo all’ATP e presso l’ITF relativamente alle date.
    I tornei partiranno su terra battuta – classica superficie in America latina, ma è allo studio la possibilità di organizzarne anche su altre superfici. La firma del contratto con Unilever dovrebbe essere di due anni, con l’intenzione di prorogarlo nel tempo. Inoltre, verrà aggiunto un accordo con la COSAT (South American Tennis Confederation) per istruire i giocatori su di un protolocco che regola la sicurezza nei tornei, ma anche istruzioni in merito alle politiche antidoping, scommesse, rapporti con la stampa e con gli sponsor.
    L’intenzione è quella di creare un vero e proprio tour nei minimi dettagli, con una struttura che coordini gli eventi anche a livello di produzione e distribuzione dei contenuti, per dare più forza commerciale alla nuova realtà. Infatti pare sia stato creato un consiglio di amministrazione in cui, oltre a De la Pena, figurano il paraguaiano Camilo Pérez (presidente del COSAT), l’uruguaiano Rubén Marturet (vicepresidente), il brasiliano Guga Kuerten con la sua Fondazione, il capo dell’Associazione argentina di Tennis di Agustin Calleri e Mariano Zabaleta, Rafael Westrupp (presidente della Confederazione brasiliana del tennis), il colombiano Santiago Giraldo, l’ecuadoriano Nicolás Lapentti, il peruviano Luis Horna, il boliviano Hugo Dellien, l’uruguaiano Pablo Cuevas e l’argentina Mercedes Paz (capitano della squadra Billie Jean King Cup, ex Fed Cup), tra gli altri. Tutti personaggi ancora attivi e molto influenti, a conferire ulteriore credibilità al progetto.
    Ancora non si conoscono i dettagli a livello di calendario degli eventi. Le scelte verrano effettuate tenendo conto degli aspetti geografici, per minimizzare spostamenti (e costi). Una serie di tornei dovrebbe svolgersi ininterrottamente in Argentina, Uruguay e Cile; e poi tra Colombia, Ecuador e Perù, quindi in Brasile. Stesso schema per i Futures: almeno due nella stessa sede in settimane consecutive, per ottimizzare la gestione sanitaria e mantenere le stesse persone (giocatori, staff). Pare sicuro che i primi eventi andranno in scena senza pubblico, in attesa di vedere gli sviluppi dei contagi nei vari paesi, visto che la presenza o meno degli spettatori dipenderà dalle decisioni dei governi locali.
    Il progetto sembra quindi ben fondato, solido dal punto di vista economico e ben strutturato in tutta l’America latina. Esattamente quello di cui c’era bisogno per dare una spinta ai molti giovani promettenti del continente, ma in estrema difficoltà nel muovere i primi passi visti i costi elevati per sostenere lunghe trasferte.”I giovani tennisti argentini devono affrontare non solo la competizione globale, oggi durissima, ma anche la crisi economica nel paese, che ha messo in difficoltà tutti. Qualche anno fa era più facile trovare un club o uno sponsor locale che sosteneva la tua attività per qualche anno, e così riuscire a viaggiare con il tuo coach senza dover contare ogni spesa. E poi c’erano delle serie di tornei dove  poter competere a buon livello per crescere di esperienza e racimolare punti. Oggi è diventato tutto assai più complicato” aveva dichiarato qualche tempo fa Jose Acacuso. Infatti nel passato in Argentina si svolgeva la “Copa Ericson”, con sette tornei Chellenger all’anno tra 1997 e 2001, e poi la Copa Petrobras, attiva con uno schema simile dal 2004 al 2011.
    L’augurio è che il main sponsor creda nel progetto a lungo termine, per dare la continuità necessaria ai vari eventi per crescere e radicarsi nel tessuto sportivo dei vari paesi, ed allo stesso tempo permettere alle nuove generazioni di tennisti latini di giocare con continuità e crescere.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Argentina: L’UPCN si conferma sul trono della Coppa RUS

    Di Paola Lopez Marchetti
    L’UPCN di San Juan ha vinto per 3-0 (25-18, 27-25, 25-21) la finale della Coppa RUS Argentina contro l’esordiente Paracao, confermandosi sul trono per il secondo anno di fila e vincendo anche il primo trofeo della stagione. Una finale speciale per l’UPCN, che finisce il torneo giocato a Mar del Plata imbattuto e con un solo set perso in tutta la Coppa. La pressione era tutta sulle spalle della squadra di San Juan; per “La Bomba”, questo il soprannome del Paracao, essere arrivati in fondo era già più di quello che ci si aspettava. La partita decisiva è stata equilibrata, nonostante che in vari passaggi sia emerso il divario tra le due squadre.
    Senza dubbio l’esperienza di Sebastián Brajkovic nello smistare il gioco in maniera ottima tra i suoi attaccanti e la partecipazione di Ale Toro e Valdir Goncalves (14 punti a testa) in attacco sono stati fattori chiave nel risultato finale. Nel primo parziale il “Gremio” (un altro soprannome per l’UPCN) va subito alla carica e neutralizza i suoi rivali portandosi rapidamente avanti. Anche se l’UPCN domina completamente il primo parziale, nel secondo set il Paracao migliora in ricezione e in attacco e con Lapera (11 punti) e Vaca Alvarez (6 punti), pareggia a quota 17, prende le redini per un paio di minuti e domina il gioco (19-21). La squadra di San Juan però ribalta ancora il punteggio e si prende anche il secondo set.
    Nel terzo, la voglia di vincere ricarica i campioni uscenti e l’UPCN inizia il parziale con 4 punti di vantaggio, con Toro sempre presente. “La Bomba” cerca in tutti i modi di recuperare, però la bassa efficacia in attacco (39%) e la scarsa concretezza nei punti importanti la lasciano indietro. I campioni in carica continuano a crescere nel set e si guadagnano 2 match point: chiude Ale Toro con un mani out. Premiato come migliore in campo il palleggiatore della squadra di San Juan, Sebastián Brajkovic.
    Per l’UPCN è il 21° torneo nella storia e la quinta Coppa Argentina (Ex Coppa ACLAV): la squadra di San Juan raggiunge così il Bolivar.
    UPCN San Juan Voley-Paracao 3-0 (25-18, 27-25, 25-21)UPCN San Juan Vóley: Brajkovic, Leozao 9, Junior 9, Guzmán 7, Juninho 14, Toro 14, Perren (L), Bozikovich, Armoa 4, Gallardo. All. Fabián Armoa.Paracao: Urchevich, Vaca Álvarez 6, López 8, Sansone, Villarruel 12, Lapera 11, Arroyo (L), Albrecht, Alzueta 3, Verdun 2. All. Guillermo Escanés. LEGGI TUTTO

  • in

    Argentina: la sorpresa Paracao è già in semifinale di Coppa

    Di Paola Lopez Marchetti
    Arrivano i quarti di finale per la Copa Argentina a Mar del Plata. Gli incroci sono stati definiti tra venerdì e sabato: la sorpresa è senza dubbio la matricola Paracao, che chiude in prima posizione il suo girone, vincendo tutte le partite, e accede direttamente alle semifinali, dove aspetta il vincitore tra Once Unidos e Defensores de Banfield. Grande sorpresa per tutti la “Bomba” (questo il soprannome del Paracao), che batte i Defensores de Banfield per 3-0 (25-21, 25-14, 25-10) e poi lotta fino al 3-2 (25-23, 17-25, 17-25, 25-19, 15-11) contro il Ciudad Voley, con un Lapera imparabile con 22 punti.
    L’Once Unidos, da parte sua, conquista un 3-2 molto combattuto contro l’UVT con parziali di 17-25, 25-20, 30-32, 25-20, 15-11. Con questa vittoria la squadra ospitante resta al secondo posto e si prepara per i quarti contro i Defensores de Banfield, che invece vincono solo nella prima giornata contro il Ciudad, perdono la seconda sfida contro il Paracao e nella terza contro l’Obras de San Juan si arrendono sul 3-2 (25-27, 25-18, 25-21, 23-25, 15-13).
    L’Obras de San Juan, dopo la sconfitta nella prima giornata, riesce a rimontare le due partite seguenti battendo il Ciudad Voley per 3-2 (25-19, 19-25, 25-17, 23-25, 12-15) e, come detto, i Defensores de Banfield nella terza. Stasera la squadra di San Juan cercherà il pass alle semifinali contro l’UVT Voley, un’altra squadra esordiente di questa competizione.
    L’UPCN ha chiuso la fase a gironi imbattuta, con 2 partite giocate: nella prima ha trionfato 3-0 contro l’Once Unidos e nella seconda ha vinto per 3-0 (25-22, 25-15, 25-20) l’incontro con l’UVT. Con questi risultati si scontrerà per i quarti di finali con Ciudad Voley, una sfida ricca di storia. I quarti si disputeranno in gara unica e i vincitori passeranno direttamente alle semifinali del campionato, in programma martedì. LEGGI TUTTO

  • in

    Argentina: debutto da sogno per Paracao e Defensores de Banfield

    Di Paola Lopez Marchetti
    Si è aperta ieri nella città costiera di Mar del Plata, la Copa Rus Argentina, che riunisce le 7 squadre nella massima categoria. Nella prima giornata subito due grandi sorprese, con le vittorie di altrettante squadre debuttanti nel campionato argentino di massimo livello.
    La competizione è iniziata con lo scontro tra il Paracao, all’esordio in A1, e l’Obras de San Juan, squadra di grande tradizione. L’incontro è finito 3-0 per la squadra debuttante con parziali di 27-25, 25-23, 25-20: al di là dei demeriti dell’Obras, “La Bomba”, come si fa chiamare la squadra di Entre Rios, si è dimostrata superiore in ricezione (62% vs 36%) e a muro (7 punti). Villarruel (20) e Lapera (18) i bomber dell’incontro.
    Nella seconda partita, un altro esordio vincente per i Defensores de Banfield, che vincono 3-1 contro il Ciudad Voley con parziali di 27-25, 15-25, 25-20, 25-21. La squadra di Nuñez reagisce nel secondo parziale e bilancia la partita. Però nel terzo e nel quarto set i Defensores migliorano in attacco e in difesa e raggiungono la vittoria tanto attesa. Il protagonista dell’incontro è Lucas Mendez con 18 punti.
    L’UPCN, campione uscente, e l’Once Unidos, squadra ospitante del torneo, sono state le protagoniste dell’ultima partita della notte. La vittoria stavolta è andata alla favorita, l’UPCN, che ha battuto per 3-0 i suoi rivali con parziali di 20-25, 23-25, 18-25. Anche se la partita ha avuto momenti di equlibrio, la squadra di San Juan si è dimostrata superiore in tutti i fondamentali con 8 muri (vs 4) e 56% in attacco (vs 44%). Gran lavoro del palleggiatore Brajkovic, che ha fatto partecipare tutti gli attaccanti.
    Questo pomeriggio si giocherà la sfida tra UPCN e UTV Voley, un’altra squadra all’esordio; sabato, invece, il programma prevede Obras de San Juan-Defensores de Banfield, Ciudad-Paracao, Once Unidos-UTV Voley. LEGGI TUTTO