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    Argentina: l’UPCN reagisce e trascina l’UVT a Gara 3

    Di Redazione Si deciderà in Gara 3 la seconda semifinale del campionato argentino nella “bolla” di San Juan: dopo la sconfitta subita all’esordio, l’UPCN si riscatta battendo per 3-1 l’UVT Voley in Gara 2 (25-17, 25-15, 22-25, 28-26 i parziali) e rimanda il verdetto a questa notte, quando alla mezzanotte italiana sarà decretato il nome della squadra che raggiungerà il Ciudad Voley in finale. Dopo due set molto agevoli, sulla scorta dei punti di Alejandro Toro (18) e Leozao (17), l’UPCN deve comunque faticare non poco per impattare la serie: nel terzo parziale si scatena il solito Geronimo Elgueta, che chiude da top scorer a 21 punti, e nel quarto l’UVT si porta avanti 12-9 e addirittura 22-18 prima del recupero in extremis dei rivali (22-22). Il finale è un tesissimo testa a testa e solo sul 27-26 chiude il muro di Leozao. (fonte: Aclav.com) LEGGI TUTTO

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    Argentina: Ciudad Voley già in finale, l’UVT sorprende l’UPCN

    Di Redazione Taglia un traguardo storico il Ciudad Voley in Argentina: l’unica squadra di Buenos Aires impegnata nella final four della Liga è anche la prima a qualificarsi alla finale scudetto, battendo con un doppio 3-1 l’Obras de San Juan (25-22, 25-17, 25-27, 25-23 nella seconda gara). Un risultato mai raggiunto in precedenza dal Ciudad, che aveva ottenuto al massimo il quarto posto. Eroe della serata Agustin Bruschini, autore di 28 punti e decisivo nell’epica rimonta del quarto set, dal 20-23 al 25-23. La seconda semifinale tra UPCN e UVT Voley, derby di San Juan, è iniziata in ritardo per via di due casi di positività al Covid-19 nella squadra vincitrice della regular season. Quest’ultima evidentemente ha accusato il colpo, se si giudica dalla vittoria del 3-1 per l’UVT (25-20, 23-25, 25-19, 25-22), che ora sogna una finale inedita grazie ai punti di Geronimo Elgueta (22) e Juan Vasquez (20). Stasera alle 20 la gara di ritorno che definirà l’accesso alla sfida decisiva per il titolo. (fonte: Aclav.com) LEGGI TUTTO

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    Argentina: Obras, Ciudad e UVT raggiungono l’UPCN in semifinale

    Di Paola Lopez Marchetti
    Sono stati definiti nel fine settimana a San Juan gli incroci per le semifinali dei play off della Liga Argentina. Nessuna sorpresa in questa seconda gara dei quarti di finale in cui Obras de San Juan, Ciudad e UVT trionfano, come era accaduto già in Gara 1, e trovano il pass per le semifinali evitando la “bella”.
    L’UVT Voley diventa la prima semifinalista della Liga Argentina grazie alla vittoria contro il Club Atletico Paracao in una partita molto combattuta che finisce ancora una volta al tie break, con parziali di 25-20, 24-26, 25-18, 23-25, 15-7. A trascinare la sua squadra è Gerónimo Elgueta (22 punti), figlio dell’ex giocatore Jorge Elgueta (nazionale argentino, Obras, UVT, e con un’esperienza in Italia a Fano nella serie A2 1999-2000). Per prima volta l’Union Vecinal Trinidad, squadra di San Juan, si classifica tra le 4 migliori squadre di elite nazionale. 
    Nello scontro tra due formazioni di Buenos Aires, il Ciudad Voley vince per 3-0 eliminando i Defensores de Belgrano con parziali di 25-20, 25-18, 25-13. “Muni” è constante e determinante durante tutta la partita e riesce a dominare sui Defensores appoggiandosi su un servizio efficace (5 ace) e un muro perfetto (13 punti vs 3). Per la squadra “porteña” questa è la seconda volta consecutiva in semifinale (erano arrivati a questo punto nella stagione scorsa prima dello stop causato dal Covid).
    Infine, l’Obras de San Juan è l’ultima semifinalista dopo una grande prova di carattere contro l’Once Unidos che finisce 3-0 per quelli di San Juan con parziali di 25-22, 25-15, 25-17. Anche l’Obras ripete lo score di Gara 1 e si conferma come protagonista nella sua 21esima partecipazione nella massima categoria.
    Definiti gli incroci, da martedì inizia la fase più attesa di questa competizione, che l’anno scorso si fermò proprio a questo round. Obras de San Juan e Ciudad Voley sarà il primo scontro, mentre l’UVT Voley dovrà vedersela con l’UPCN, già qualificata alle semifinali in virtù del primo posto in regular season. Giovedì 18 marzo ci sarà Gara 2 e, nell’eventualità di Gara 3, il giorno prefissato è sabato 20. LEGGI TUTTO

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    Argentina: al via i play off scudetto. Vincono UVT, Obras e Ciudad

    Di Paola Lopez Marchetti
    Questo giovedì sono iniziati a San Juan i Play Off della Liga Argentina A1, che si disputeranno con la formula della “bolla” nel palazzetto La Superiora de San Juan. Nel primo turno, i quarti di finale, si affrontano 6 squadre: l’UPCN, in virtù della prima posizione in regular season, attende in semifinale.
    In Gara 1 l’UVT ha battuto per 3-2 il Paracao, con parziali di 20-25, 18-25, 25-20, 25-21, 15-13 nello scontro più equilibrato: l’UVT aveva chiuso al quarto posto e il Paracao al quinto nella regular season. Dall’altra parte, l’Obras de San Juan ha trionfato per 3-0 (25-22, 25-22, 25-19) contro l’Once Unidos nella sfida tra seconda e settima (ultima) classificata. In chiusura di serata, il Ciudad Voley si è dimostrato superiore ai Defensores de Banfield con un netto 3-0, con parziali di 25-22, 25-18, 25-18.
    Domani a partire dalle 18 (ore italiane) ci sarà Gara 2 con le seguenti partite: Paracao-UVT, Ciudad-Defensores de Banfield e Obras-Unidos. LEGGI TUTTO

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    Del Potro ci crede: “Il 2021 sarà il mio anno, non sarà un infortunio a decidere la fine della mia carriera”

    Juan Martin Del Potro non smette di credere nella possibilità di tornare a giocare ed essere competitivo. La sua carriera è una costellazione di infortuni, uno più grave dell’altro. Eppure è tornato, mille volte, e nelle brevi parentesi di salute è riuscito ad ottenere grandi risultati; come nel 2018, quando potendo giocare una stagione praticamente […] LEGGI TUTTO

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    Luciano De Cecco miglior giocatore del decennio in Argentina

    Di Redazione
    Nuovo prestigioso riconoscimento per Luciano De Cecco: al palleggiatore della Cucine Lube Civitanova è stato assegnato il premo di miglior pallavolista argentino del decennio dalla Fondazione Konex, celebre per l’analogo titolo attribuito nel calcio (appannaggio di Leo Messi). Della giuria, presieduta dall’ex cestista Manu Ginobili, faceva parte anche un grande campione di volley del passato come Marcos Milinkovic.
    Tra gli altri giocatori in lizza per il premio c’era anche il perugino Sebastian Solé, insieme a Facundo Conte, Yamila Nizetich e Yael Castiglione.
    (fonte: Voley Plus) LEGGI TUTTO

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    Argentina: Maia Jasvir Romero è la prima giocatrice transgender in Serie A

    Di Redazione
    In Argentina il campionato nazionale femminile è iniziato nello scorso weekend, con la partecipazione di 16 squadre divise in due gruppi è un’importante novità: per la prima volta in campo c’è anche una giocatrice transgender. Si tratta dell’opposta Maia Jasvir Romero, 34 anni, che ha debuttato con la maglia del Centro de Educacion Fisica n.5 de La Rioja, squadra a sua volta esordiente nella massima categoria nazionale. Romero era stata la prima giocatrice trans in assoluto a scendere in campo in Argentina nel 2019, quando il La Rioja militava in seconda serie.
    Come riporta Voley Plus, nello stesso girone c’è anche una seconda giocatrice transgender: Rangel Jaramillo, riserva del Ferro Carril Oeste. L’atleta è però ancora in attesa dei documenti per il tesseramento.
    Recentemente, i nuovi regolamenti introdotti dalla FIVB hanno reso possibile il cambio di genere anche a livello internazionale.
    (fonte: Voley Plus) LEGGI TUTTO

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    Schwartzman: “Guardando indietro, ho vissuto momenti difficili. Mio bisnonno si salvò dall’Olocausto”

    Diego Schwartzman

    Resilienza. Il dizionario la definisce come “la capacità di un individuo di affrontare e superare eventi traumatici o periodi di difficoltà”. Questa parola esprime esattamente la forza di Diego Schwartzman, arrivato a fine 2020 tra i migliori 8 al mondo (e qualificato alle Finals di Londra) dopo un percorso che definire ad ostacoli è riduttivo. Un fisico minuto (è il più basso tra i top 100, ed uno dei più piccoli ad esser arrivato così in alto in epoca moderna), una famiglia che l’ha sempre sostenuto ma che dovuto fronteggiare un collasso finanziario proprio mentre lui si affacciava faticosamente al tennis Pro. Rinunce, scelte difficili, sofferenza vera, ma alla fine la sua grande determinazione è stata premiata, regalandogli la possibilità di far fruttare il suo talento.
    In una lunga intervista concessa al magazine britannico Tennishead, Diego ripercorre alcune delle tappe importanti del suo viaggio, partendo addirittura dagli antenati, i suoi nonni, che per primi conobbero e superarono gli orrori del nazismo.  Una storia che merita di esser raccontata proprio oggi, 27 gennaio, nel “Giorno della Memoria”.
    “Ho radici ebree – racconta Diego – il bisnonno dalla parte di mia madre, che viveva in Polonia, fu caricato su un treno diretto verso un campo di concentramento durante l’Olocausto. Il destino ha voluto che il perno che collegava due vagoni del treno in qualche modo si ruppe, così che una parte del comvoglio continuò la sua corsa e l’altra rimase indietro. Ciò ha permesso a tutte le persone intrappolate all’interno, compreso il mio bisnonno, di scappare e salvarsi la vita. Fortunatamente ce la fece senza essere scoperto. Il solo pensiero di quest’episodio fa capire come le vite possono cambiare in un batter d’occhio”.

    “Il mio bisnonno ha portato la sua famiglia via nave in Argentina. Quando sono arrivati, parlavano yiddish e non spagnolo, n0n è stato facile. La famiglia di mio padre era russa, anche loro andarono in Argentina via mare. Non è stato facile per tutti cambiare completamente la loro vita dopo la guerra, ma lo hanno fatto. La mia famiglia aveva un business avviato nel settore dei gioielli, ma quando l’Argentina andò in bancarotta la crisi finanziaria travolse il nostro lavoro. Ci siamo ritrovati soli, io, i miei due fratelli maggiori, mia sorella maggiore e i miei genitori cercando in qualche modo di guadagnarci da vivere, anzi cercando di sopravvivere. Non avevamo soldi, era davvero difficile a giocare a tennis, non potevamo davvero permettercelo. Ma ho giocato più che potevo con enormi sacrifici. A un certo punto vendevamo persino braccialetti di gomma che erano rimasti dall’attività della mia famiglia. Abbiamo fatto tutto il possibile per ottenere i soldi per pagare i viaggi ai tornei e le spese. Guardando indietro, era una situazione davvero difficile. Ma all’epoca l’ho affrontata con lo spirito giusto, pensavo in grande, era un sacrificio necessario, a tratti persino divertente. Ho aiutato mia madre a vendere i braccialetti e così hanno fatto alcuni degli altri giocatori che erano con me. Tra una partita e l’altra andavamo tutti in giro con una borsa di braccialetti per vedere chi poteva vendere di più e mia madre gli dava il 20% delle vendite”.
    Una lotta imporsi nel mondo del tennis Pro con queste difficoltà. Infatti la crescita di Schwartzman è stata lenta, con un lungo percorso in patria. Diego ha giocato tornei in Argentina per la maggior parte della sua attività junior. Ha preso parte solo ad un evento del Grande Slam junior, perdendo al primo turno delle qualificazioni agli US Open, e non è mai stato un junior di successo. Dei primi 96 tornei che ha giocato da senior, 91 sono stati in Sud America, la maggior parte dei quali in Argentina. Gli altri cinque furono durante un breve viaggio in Europa, quando aveva 19 anni. “Venendo dal Sud America, ogni singolo passo che devi fare nel tennis è davvero costoso”, afferma Schwartzman. “Non è facile per le famiglie latino americane quando i figli cercano di intraprendere la strada del tennis Pro. A quel tempo sono stato fortunato perché avevamo molti tornei in Argentina e Sud America, a differenza di oggi. Avevamo forse 20 Futures all’anno in Argentina e alcuni Challenger tra Argentina e altri paesi limitrofi”.
    Nelle prime esperienze di viaggio, Schwartzman era con sua madre. “Non c’era mai una TV, in quasi tutti i tornei a cui andavamo, eravamo costretti a condividere il letto. Questo è ciò che potevamo permetterci”.
    Diego ha raccontato anche un piccolo aneddoto relativo a Maradona. “Conservo tutti i suoi messaggi, per me è stato una leggenda. Una volta mi disse una frase che fu per me di grande ispirazione. Avevo perso una partita contro Djokovic, giocando un buon tennis. Maradona mi fece i complimenti, consigliandomi di studiare i campioni ma stando attendo non imitare nessuno, perché un campione non lo puoi copiare, la copia sarà sempre peggiore dell’originale. Mi consigliava di osservare come hanno giocato contro di me, per capire i miei punti deboli, e allo stesso tempo capire la forza dell’avversario per poterlo affrontare al meglio al volta successiva”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO