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    Masters 1000 Monte Carlo: LIVE le Finali. LIVE Rublev vs Rune (LIVE e sondaggio)

    La finale del torneo di Monte Carlo – Foto Getty Images

    Masters 1000 Monte Carlo – Finali – terra rossa

    Court Rainier III – Ora italiana: 12:00 (ora locale: 12:00 pm)1. [5] Ivan Dodig / Austin Krajicek vs [WC] Romain Arneodo / Sam Weissborn Il match deve ancora iniziare
    2. [6] Holger Rune vs [5] Andrey Rublev (non prima ore: 14:30)Il match deve ancora iniziare Loading … LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Miami: Sinner show, demolisce Rublev e vola nei quarti

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Devastante. Inarrestabile. Sontuoso. Tre aggettivi che ben descrivono la prestazione clamorosa di Jannik Sinner nel primo ottavo di finale del Masters 1000 di Miami. L’azzurro ha demolito Andrey Rublev con una potenza e sicurezza nella spinta imbarazzante, travolgendolo 6-2 6-4 in poco più di un’ora di tennis a senso unico. Il moscovita è stato letteralmente investito da uno Tsunami di servizi, risposte, accelerazioni di diritto e rovescio, Jannik ha giocato con una sicurezza, continuità e facilità disarmante. E pensare che Rublev, pur con i suoi limiti e un tennis monocorde, è un top10 discretamente solido, stabilmente nelle fasi decisive dei grandi appuntamenti. Sul Grand Stand di Miami niente ha potuto per contenere la furia tecnica ed agonistica dell’altoatesino, in grandissima forma atletica e fiducia, praticamente perfetto.
    Sinner ha dominato il campo forte di una prestazione fantastica nei colpi di inizio gioco: il servizio e soprattutto la risposta l’hanno sostenuto per tutto l’incontro, dandogli una posizione di vantaggio tecnica – e psicologica – che ha disarmato totalmente Rublev, rimasto in balia dell’azzurro per tutta la durata dell’incontro. Jannik davvero sontuoso, mai in affanno, tatticamente perfetto e freddissimo nelle esecuzioni. Ha capitalizzato ogni chance, e forte del vantaggio ha anche provato con buon successo alcune variazioni, come la palla corta o l’attacco alla rete in contro tempo. Una sua volée di rovescio nel primo set, giocata nemmeno così vicino alla rete, è stata di una bellezza ed eleganza “Edberghiana”, non tanto per il tocco vincente ma per la frenata, controllo del corpo ed equilibrio, tanto da essere immediata prodotta e rimandata in tutto il mondo dal twitter ufficiale di TennisTv. Una bellezza.

    SINNER ON FIRE 🔥@janniksin #MiamiOpen pic.twitter.com/F7hmyBCo6T
    — Tennis TV (@TennisTV) March 28, 2023
    Se Jannik riuscirà ad inserire con sicurezza e giocare queste perle nella morsa infernale della sua spinta, beh, avrà delle variazioni straordinarie per uscire dal puro forcing e così sorprendere gli avversari. Del resto il lavoro di Vagnozzi-Cahill è sempre più evidente: Jannik produce accelerazioni spettacolari, ma sta crescendo in modo esponenziale anche al servizio, in risposta, in schemi offensivi solidi e più verticali, veloci e vincenti. “Jan” sta affinando un bagaglio tecnico molto, molto interessante, necessario per non essere prevedibile e dotarlo di alternative.
    Oggi di alternative non ne ha proprio avute Rublev. Forse il russo ha un tennis troppo statico, ancorato ad un forcing col diritto monotematico e quindi assai prevedibile che finisce per dare ancor più ritmo a Jannik ed esaltarne le qualità… ma quando l’avversario ti gioca così bene contro, puoi solo inchinarti e applaudire.
    La prestazione dell’altoatesino è stata talmente accecante e continua che nessun numero può ben rappresentarla, ma questi dati restano comunque importanti: ha chiuso con 28 vincenti e soli 8 errori (dei quali solo un paio veri “unforced”), con il 61% di prime di servizio in campo e vincendo l’86% dei punti (ottimo il 67% con la seconda). Ancor più decisiva e clamorosa la prestazione in risposta: ha vinto 11 punti su 15 seconde palle del rivale. Numeri spaziali che confermano l’evoluzione tattica del match: Rublev ha vinto i suoi game solo quando la sua prima palla gli ha portato il punto diretto o quasi. Nello scambio sono state pochissime le occasioni in cui ha portato a casa il punto. Il motivo è molto semplice: Andrey tira forte ma sempre alla stessa velocità, altezza e angolo, l’inside out col diritto da sinistra. Un colpo formidabile, con quale sbaraglia la maggior parte degli avversari, soprattutto quando li costringe a giocare correndo verso sinistra. Purtroppo per lui, oggi Jannik non gli ha consentito quasi mai di giocare questo colpo con i piedi sulla riga, poiché grazie alla forza e continuità dei colpi di inizio gioco, ha praticamente sempre condotto le danze. Avendo in mano l’iniziativa, Jannik non ha mai lasciato al russo quella “piazzola di sparo”, l’ha spostato subito, portandolo a giocare in posizioni che non ama. E anche nelle rare occasioni in cui ha spinto col suo colpo migliore, è andato a “sbattere” contro il rovescio monumentale di Jannik, oggi davvero “on fire” per precisione e anticipo. Sinner quindi ha stretto ancor più l’angolo, forzando il rivale a giocare di rovescio, oppure l’ha infilato con diritti lungo linea in anticipo favolosi, precisi e continui. Sinner ha dominato i tempi gioco, ha tenuto una posizione offensiva, ha condotto tutto il match. Servendo così bene e rispondendo in modo aggressivo e continuo, ha preso subito il controllo delle operazioni e non ha sbandato mai.
    Continuo, solido, concentrato, forte di una forma fisica eccezionale – mai è stato così bene atleticamente – tutto il suo gioco scorre con la fluidità di un crono svizzero. Perfetto. Bravo, bravissimo Jannik, di nuovo nei quarti di finale del Miami Open. Aspetta ora Ruusuvuori. Sarà favorito ampiamente, ma, soprattutto, questo Sinner non deve aver paura di Nessuno.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il primo ottavo di finale del Miami Open 2023 scatta con Rublev alla battuta. La sua prima palla è già “calda”, praticamente non si gioca, 1-0 Rublev. Più scambi nel primo game di Sinner, con la palla che corre retta e veloce, entrambi amano spingere e costruire in progressione. Con due Ace consecutivi dal 30-15, Jannik impatta 1 pari. Nel terzo game la risposta dall’azzurro sale in cattedra: pallata forte, centrale, che costringe Andrey ad arretrare, aprendo il fianco alla bordata successiva di Sinner. 15-30. Dopo la spinta, “Jan” entra di fioretto con un’improvvisa palla corta splendida! 15-40, arrivano le prime due palle break del match, a favore dell’italiano. OK la seconda: l’attacco del russo è modesto, un passante “robusto” di Sinner non è giocato con precisione di volo da Andrey. BREAK Sinner, avanti 2-1 e servizio. Il controllo in grande spinta col rovescio di Jannik è fantastico, passa con nonchalance da cross a lungo linea, punendo lo spazio lasciato aperto dal moscovita, bloccato a sinistra (dove ama anche martellare col diritto inside out). Altri due Ace per Sinner, inizio coi fuochi d’artificio e 3-1 avanti. Rublev spinge col diritto, ma non trova la posizione corretta, né andando a rete né chiudendo l’angolo, e la difesa di Sinner lo punisce. Sul 30-40 Jannik ha una palla per il doppio allungo, ma se la gioca bene il russo, deciso e potente. Ma Sinner non molla la presa, si procura un’altra palla break con una risposta potente, e sotto pressione Rublev commette un doppio fallo sanguinoso. Impreca verso il suo angolo, sembra incapace di trovare una chiave per incidere, ma senza l’aiuto del servizio con questa forza in risposta, Sinner lo sta dominando. 4-1 Sinner, con doppio break. Tira anche il quinto Ace Jannik, gioca sciolto, pulito, potente, la palla del rivale non lo infastidisce, anzi, gli fornisce un ritmo ideale sul quale entrare con ancor più forza e angolo. Sul 30-15 l’azzurro trova anche una volée bassa in contro tempo clamorosa, con un controllo delle gambe in frenata degno di uno Stefan Edberg d’annata. Clamorosa. In 21 minuti siamo 5-1, 22 punti vinti da Sinner, 13 dal rivale (e parziale di 5 game di fila). Rublev si aggrappa alla prima di servizio, unica chiave finora che gli ha portato punti. Con tantissima fatica, Andrey torna a vincere un game, Sinner sul 5-2 serve per il primo set. Meno prime palle in campo, ma Rublev non riesce ad incidere in risposta, mentre il diritto di Jannik è sicuro, anche in contro piede. Chiude al secondo set point, con una prima palla velocissima che il rivale non contiene. 6-2 in 32 minuti, +10 punti per l’azzurro, superiorità, TOTALE di Jannik, come spiegano i numeri: 16 vincenti e 3 errori, 92% di punti con la prima in campo, mentre Rublev ha chiuso con un terribile 11% di punti vinti con la seconda di servizio (1 su 9). Rublev Travolto.
    Secondo set, Rublev riparte alla battuta. Un Ace, trova un diritto dei suoi, 1-0 avanti. Continua a servire benissimo Jannik (2 su 3 finora nel match), anche con la seconda palla, bella carica e profonda. È un fulmine nell’avanzare con i piedi in campo, anticipo e via un diritto lungo linea preciso. Col sesto Ace, “Jan” impatta 1 pari. Finalmente il servizio del russo prende forza, almeno “tiene fermo” Sinner in risposta, dando il tempo ad Andrey di spingere a tutta col diritto. Ma in risposta al momento non riesce ad incidere, è molto sicuro Jannik, che ogni tanto prova qualche variazione come la palla corta (ben eseguita) o la discesa rete. Giocando così libero, tutto scorre nel tennis dell’azzurro, a zero si porta 2 pari. Nel quinto game Jannik ha una piccola chance sul 15-30, ma con un Ace un bel forcing, Andrey si porta 3-2. Nel sesto game Sinner sbaglia un diritto, primo vero non forzato di tutto il match, ma Rublev non ne approfitta, sbagliando a sua volta un diritto che l’avrebbe issato per la prima volta del match ai vantaggi in risposta. 3 pari. Eccoci al settimo, “fatidico”, game. Rublev incassa una risposta a tutta di Jannik, è di nuovo 15-30. Sul 30 pari, ancora risposta lungo linea, passo avanti e poi diritto vincente dall’altra parte. 30-40, prima palla break del set! Malissimo Rublev: si fa trovare impreparato su di una risposta “felina” di Jannik, spinge con poco equilibrio malamente a rete, calcolando male la profondità della risposta dell’azzurro. BREAK Sinner, 4-3 e servizio. La vittoria è a due passi. Forte del vantaggio, Sinner chiude l’incontro 6-4, producendo altri colpi d’autore, potenti e precisi. Rublev ha provato il tutto per tutto sul 5-4, pressando al massimo in risposta. Ma sul 30 pari si è vista la classe e sicurezza di Sinner: nonostante una seconda palla, ha condotto lo scambio e portato il rivale all’errore. Rublev non è mai arrivato nemmeno ai vantaggi in risposta. Sinner Sontuoso, mai in affanno, tatticamente perfetto e freddissimo nelle esecuzioni. Chapeau!

    [10] Jannik Sinner vs [6] Andrey RublevATP Miami Jannik Sinner [10]66 Andrey Rublev [6]24 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-305-4 → 6-4A. Rublev 15-0 30-0 40-0 40-15 df 40-305-3 → 5-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 ace4-3 → 5-3A. Rublev 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 30-403-3 → 4-3J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-302-3 → 3-3A. Rublev 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace2-2 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2A. Rublev 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 ace0-1 → 1-1A. Rublev 15-0 ace 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-305-2 → 6-2A. Rublev 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace 40-40 A-405-1 → 5-2J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 40-154-1 → 5-1A. Rublev 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A df3-1 → 4-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace ace2-1 → 3-1A. Rublev 15-0 15-15 15-30 15-40 30-401-1 → 2-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 ace ace0-1 → 1-1A. Rublev 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1
    8 ACES 60 DOUBLE FAULTS 228/46 (61%) FIRST SERVE 41/56 (73%)24/28 (86%) 1ST SERVE POINTS WON 30/41 (73%)12/18 (67%) 2ND SERVE POINTS WON 4/15 (27%)0/0 (0%) BREAK POINTS SAVED 2/5 (40%)9 SERVICE GAMES PLAYED 911/41 (27%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 4/28 (14%)11/15 (73%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 6/18 (33%)3/5 (60%) BREAK POINTS CONVERTED 0/0 (0%)9 RETURN GAMES PLAYED 96/7 (86%) NET POINTS WON 3/8 (38%)28 WINNERS 198 UNFORCED ERRORS 1836/46 (78%) SERVICE POINTS WON 34/56 (61%)22/56 (39%) RETURN POINTS WON 10/46 (22%)58/102 (57%) TOTAL POINTS WON 44/102 (43%)218 km/h MAX SPEED 217 km/h200 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 200 km/h160 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 158 km/h LEGGI TUTTO

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    “È stato un anno difficile per Andrey, si è comportato da eroe”, mamma Rublev ringrazia il figlio

    Andrey Rublev

    Marina Marenko, madre di Andrey Rublev, ha parlato al media russo sport24 sulle difficoltà incontrate dal figlio nel 2022 per la netta presa di posizione contro la scelta del suo paese di invadere l’Ucraina. Pochissimi altri sportivi russi si sono schierati, fin dal primo giorno di guerra, in modo così netto contro il proprio paese. La signora Marenko ritiene che suo figlio quest’anno sia stato protagonista una vera impresa, riuscendo a sopportare enormi pressioni ma riuscendo comunque a giocare, anche se i suoi risultati sono stati certamente influenzati dal contesto, come confermano le sue plateali esternazioni in campo in situazioni di alta tensione. Ricordiamo che la famiglia di Rublev tutt’ora vive in Russia, mentre Andrey ha fatto base da anni a Barcellona, dove si allena con il suo coach Vicente.
    “È stato un anno molto difficile per lui” racconta Marina, “ha sentito la pressione dei media, che gli hanno fatto costantemente domande nelle conferenze stampa, cercando il modo per mandare in tilt la mente di mio figlio. Credo che Andrey si sia comportato da eroe, ha dovuto fare i conti con tutta l’ansia che questa guerra gli ha causato e con il desiderio permanente di prendere posizione e parlarne. Penso che fosse preparato a reggere grande pressione, ma questo è stato troppo per lui e ha influito sui suoi risultati. Non ho dubbi che avrebbe ottenuto più successo se ciò non fosse accaduto. Non è stato umiliato da nessun rivale, ha lottato fino alla fine in ogni partita, ha vinto quattro titoli ed è arrivato tra i migliori otto. Sono orgoglioso di lui e credo che il meglio debba ancora venire. Ha combattuto contro le avversità nel 2022 e questo lo farà uscire molto rafforzato mentalmente in futuro”.
    In molti hanno considerato la stagione di Rublev fallimentare, o non così esaltante. Il russo ha chiuso nella top 10, vincendo 4 tornei e raggiungendo i quarti a US Open e Roland Garros, senza ancora mai esser riuscito in carriera ad approdare in semifinale in uno Slam o vincere un Masters 1000. Forse più dei risultati, preoccupa come il suo tennis sia un po’ “fermo” da qualche tempo, ancorato da un ritmo forsennato col diritto ma incapace di trovare alternative quando il suo pressing non riesce a scardinare la difesa dei maggiori rivali. Certamente a livello mentale è parso più volte molto “tirato”, e probabilmente la tensione di quel che ha vissuto a livello personale quest’anno, come sottolineato dalla madre, non l’ha aiutato. È da sottolineare come abbia preso posizione in modo netto contro la scelta bellica del suo paese, dimostrando grande coraggio. LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas: “Le mie parole su Rublev sono state ingiuste. Mi scuserò con lui”

    La stretta di mano tra Stefanos e Andrey a Torino (foto Sposito)

    Stefanos Tsitsipas fa mea culpa. Il greco lo scorso 19 novembre si era scagliato contro Andrey Rublev dopo la sconfitta patita dal russo alle ATP Finals di Torino, arrivando a dire senza mezzi termini che il moscovita l’aveva superato “con le poche armi di cui dispone”. Una dichiarazione a caldo, carica di rabbia, che non era passata inosservata e che scatenò un ciclone di reazioni stizzite sui social, anche da parte di sostenitori del miglior tennista greco della storia. Rublev la prese con grande fair play, non ribattendo alle critiche del rivale e dimostrando grande classe.
    Ora arrivano le scuse da parte di Tsitsipas, che a freddo è tornato sull’episodio in un’intervista rilasciata al media Arab News. Quelle parole al veleno erano state pronunciate dall’ellenico per motivare il russo ancor più prima della partita contro Casper Ruud in semifinale. Infatti, con una vittoria di Rublev, Tsitsipas avrebbe mantenuto il suo posto nella Top 3. Ruud invece si è qualificato per la finale, chiudendo il 2022 al n.3 del ranking, davanti a Tsitsipas (n.4).
    “Quello che ho detto in quella conferenza stampa contro Rublev è stato molto ingiusto nei suoi confronti, non sono stato corretto” dichiara Stefanos, “volevo che fosse carico a mille prima della sua prossima partita, per giocare ancora meglio. Volevo davvero che Andrey vincesse la partita seguente e il mio approccio fu quello di aggiungere un po’ di benzina sul fuoco, per far sì che fosse ancor più affamato e concentrato sulla sua prossima partita. Ora penso che sia stato brutto da parte mia. Una sua vittoria era il mio unico modo per finire nei primi tre. Ovviamente la cosa migliore sarebbe stata vincere la mia partita”.
    “Andrey è un grande giocatore. Ha una grande varietà di armi che usa molto bene in campo” afferma ora Tsitsipas, contraddicendo totalmente quel che disse a caldo nella press conference incriminata, nella quale lo bollò come un tennista limitato e di poco talento. “Andrey può colpire la palla molto forte, viene dalla nuova generazione iniziata con Marat Safin. Non penso che sia limitato nel suo gioco. È uno dei ragazzi più disciplinati e professionali. È anche un ragazzo molto divertente, un’anima gentile, mi piace stare con lui. Se mi pento di aver detto quelle cose? Si, mi pento di averlo detto. Non è stato bello da parte mia, ero estremamente ferito dal fatto che non potevo andare fino in fondo, mi ha fatto molto male. Ma non era il modo giusto di comportarsi. Sicuramente quando lo vedrò mi scuserò con lui per averlo apostrofato in quel modo perché non è certo quello che penso di lui”.
    Un mea culpa totale, che tuttavia non placa la discreta bufera intorno a Tsitsipas, tennista amato ma anche bersaglio di molte critiche da parte degli appassionati e, spesso, anche da parte di vari colleghi che mal tollerano alcuni suoi atteggiamenti in campo e fuori. LEGGI TUTTO