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Masters 1000 Miami: Sinner show, demolisce Rublev e vola nei quarti

Devastante. Inarrestabile. Sontuoso. Tre aggettivi che ben descrivono la prestazione clamorosa di Jannik Sinner nel primo ottavo di finale del Masters 1000 di Miami. L’azzurro ha demolito Andrey Rublev con una potenza e sicurezza nella spinta imbarazzante, travolgendolo 6-2 6-4 in poco più di un’ora di tennis a senso unico. Il moscovita è stato letteralmente investito da uno Tsunami di servizi, risposte, accelerazioni di diritto e rovescio, Jannik ha giocato con una sicurezza, continuità e facilità disarmante. E pensare che Rublev, pur con i suoi limiti e un tennis monocorde, è un top10 discretamente solido, stabilmente nelle fasi decisive dei grandi appuntamenti. Sul Grand Stand di Miami niente ha potuto per contenere la furia tecnica ed agonistica dell’altoatesino, in grandissima forma atletica e fiducia, praticamente perfetto.

Sinner ha dominato il campo forte di una prestazione fantastica nei colpi di inizio gioco: il servizio e soprattutto la risposta l’hanno sostenuto per tutto l’incontro, dandogli una posizione di vantaggio tecnica – e psicologica – che ha disarmato totalmente Rublev, rimasto in balia dell’azzurro per tutta la durata dell’incontro. Jannik davvero sontuoso, mai in affanno, tatticamente perfetto e freddissimo nelle esecuzioni. Ha capitalizzato ogni chance, e forte del vantaggio ha anche provato con buon successo alcune variazioni, come la palla corta o l’attacco alla rete in contro tempo. Una sua volée di rovescio nel primo set, giocata nemmeno così vicino alla rete, è stata di una bellezza ed eleganza “Edberghiana”, non tanto per il tocco vincente ma per la frenata, controllo del corpo ed equilibrio, tanto da essere immediata prodotta e rimandata in tutto il mondo dal twitter ufficiale di TennisTv. Una bellezza.

Se Jannik riuscirà ad inserire con sicurezza e giocare queste perle nella morsa infernale della sua spinta, beh, avrà delle variazioni straordinarie per uscire dal puro forcing e così sorprendere gli avversari. Del resto il lavoro di Vagnozzi-Cahill è sempre più evidente: Jannik produce accelerazioni spettacolari, ma sta crescendo in modo esponenziale anche al servizio, in risposta, in schemi offensivi solidi e più verticali, veloci e vincenti. “Jan” sta affinando un bagaglio tecnico molto, molto interessante, necessario per non essere prevedibile e dotarlo di alternative.

Oggi di alternative non ne ha proprio avute Rublev. Forse il russo ha un tennis troppo statico, ancorato ad un forcing col diritto monotematico e quindi assai prevedibile che finisce per dare ancor più ritmo a Jannik ed esaltarne le qualità… ma quando l’avversario ti gioca così bene contro, puoi solo inchinarti e applaudire.

La prestazione dell’altoatesino è stata talmente accecante e continua che nessun numero può ben rappresentarla, ma questi dati restano comunque importanti: ha chiuso con 28 vincenti e soli 8 errori (dei quali solo un paio veri “unforced”), con il 61% di prime di servizio in campo e vincendo l’86% dei punti (ottimo il 67% con la seconda). Ancor più decisiva e clamorosa la prestazione in risposta: ha vinto 11 punti su 15 seconde palle del rivale. Numeri spaziali che confermano l’evoluzione tattica del match: Rublev ha vinto i suoi game solo quando la sua prima palla gli ha portato il punto diretto o quasi. Nello scambio sono state pochissime le occasioni in cui ha portato a casa il punto. Il motivo è molto semplice: Andrey tira forte ma sempre alla stessa velocità, altezza e angolo, l’inside out col diritto da sinistra. Un colpo formidabile, con quale sbaraglia la maggior parte degli avversari, soprattutto quando li costringe a giocare correndo verso sinistra. Purtroppo per lui, oggi Jannik non gli ha consentito quasi mai di giocare questo colpo con i piedi sulla riga, poiché grazie alla forza e continuità dei colpi di inizio gioco, ha praticamente sempre condotto le danze. Avendo in mano l’iniziativa, Jannik non ha mai lasciato al russo quella “piazzola di sparo”, l’ha spostato subito, portandolo a giocare in posizioni che non ama. E anche nelle rare occasioni in cui ha spinto col suo colpo migliore, è andato a “sbattere” contro il rovescio monumentale di Jannik, oggi davvero “on fire” per precisione e anticipo. Sinner quindi ha stretto ancor più l’angolo, forzando il rivale a giocare di rovescio, oppure l’ha infilato con diritti lungo linea in anticipo favolosi, precisi e continui. Sinner ha dominato i tempi gioco, ha tenuto una posizione offensiva, ha condotto tutto il match. Servendo così bene e rispondendo in modo aggressivo e continuo, ha preso subito il controllo delle operazioni e non ha sbandato mai.

Continuo, solido, concentrato, forte di una forma fisica eccezionale – mai è stato così bene atleticamente – tutto il suo gioco scorre con la fluidità di un crono svizzero. Perfetto. Bravo, bravissimo Jannik, di nuovo nei quarti di finale del Miami Open. Aspetta ora Ruusuvuori. Sarà favorito ampiamente, ma, soprattutto, questo Sinner non deve aver paura di Nessuno.

Marco Mazzoni

La cronaca

Il primo ottavo di finale del Miami Open 2023 scatta con Rublev alla battuta. La sua prima palla è già “calda”, praticamente non si gioca, 1-0 Rublev. Più scambi nel primo game di Sinner, con la palla che corre retta e veloce, entrambi amano spingere e costruire in progressione. Con due Ace consecutivi dal 30-15, Jannik impatta 1 pari. Nel terzo game la risposta dall’azzurro sale in cattedra: pallata forte, centrale, che costringe Andrey ad arretrare, aprendo il fianco alla bordata successiva di Sinner. 15-30. Dopo la spinta, “Jan” entra di fioretto con un’improvvisa palla corta splendida! 15-40, arrivano le prime due palle break del match, a favore dell’italiano. OK la seconda: l’attacco del russo è modesto, un passante “robusto” di Sinner non è giocato con precisione di volo da Andrey. BREAK Sinner, avanti 2-1 e servizio. Il controllo in grande spinta col rovescio di Jannik è fantastico, passa con nonchalance da cross a lungo linea, punendo lo spazio lasciato aperto dal moscovita, bloccato a sinistra (dove ama anche martellare col diritto inside out). Altri due Ace per Sinner, inizio coi fuochi d’artificio e 3-1 avanti. Rublev spinge col diritto, ma non trova la posizione corretta, né andando a rete né chiudendo l’angolo, e la difesa di Sinner lo punisce. Sul 30-40 Jannik ha una palla per il doppio allungo, ma se la gioca bene il russo, deciso e potente. Ma Sinner non molla la presa, si procura un’altra palla break con una risposta potente, e sotto pressione Rublev commette un doppio fallo sanguinoso. Impreca verso il suo angolo, sembra incapace di trovare una chiave per incidere, ma senza l’aiuto del servizio con questa forza in risposta, Sinner lo sta dominando. 4-1 Sinner, con doppio break. Tira anche il quinto Ace Jannik, gioca sciolto, pulito, potente, la palla del rivale non lo infastidisce, anzi, gli fornisce un ritmo ideale sul quale entrare con ancor più forza e angolo. Sul 30-15 l’azzurro trova anche una volée bassa in contro tempo clamorosa, con un controllo delle gambe in frenata degno di uno Stefan Edberg d’annata. Clamorosa. In 21 minuti siamo 5-1, 22 punti vinti da Sinner, 13 dal rivale (e parziale di 5 game di fila). Rublev si aggrappa alla prima di servizio, unica chiave finora che gli ha portato punti. Con tantissima fatica, Andrey torna a vincere un game, Sinner sul 5-2 serve per il primo set. Meno prime palle in campo, ma Rublev non riesce ad incidere in risposta, mentre il diritto di Jannik è sicuro, anche in contro piede. Chiude al secondo set point, con una prima palla velocissima che il rivale non contiene. 6-2 in 32 minuti, +10 punti per l’azzurro, superiorità, TOTALE di Jannik, come spiegano i numeri: 16 vincenti e 3 errori, 92% di punti con la prima in campo, mentre Rublev ha chiuso con un terribile 11% di punti vinti con la seconda di servizio (1 su 9). Rublev Travolto.

Secondo set, Rublev riparte alla battuta. Un Ace, trova un diritto dei suoi, 1-0 avanti. Continua a servire benissimo Jannik (2 su 3 finora nel match), anche con la seconda palla, bella carica e profonda. È un fulmine nell’avanzare con i piedi in campo, anticipo e via un diritto lungo linea preciso. Col sesto Ace, “Jan” impatta 1 pari. Finalmente il servizio del russo prende forza, almeno “tiene fermo” Sinner in risposta, dando il tempo ad Andrey di spingere a tutta col diritto. Ma in risposta al momento non riesce ad incidere, è molto sicuro Jannik, che ogni tanto prova qualche variazione come la palla corta (ben eseguita) o la discesa rete. Giocando così libero, tutto scorre nel tennis dell’azzurro, a zero si porta 2 pari. Nel quinto game Jannik ha una piccola chance sul 15-30, ma con un Ace un bel forcing, Andrey si porta 3-2. Nel sesto game Sinner sbaglia un diritto, primo vero non forzato di tutto il match, ma Rublev non ne approfitta, sbagliando a sua volta un diritto che l’avrebbe issato per la prima volta del match ai vantaggi in risposta. 3 pari. Eccoci al settimo, “fatidico”, game. Rublev incassa una risposta a tutta di Jannik, è di nuovo 15-30. Sul 30 pari, ancora risposta lungo linea, passo avanti e poi diritto vincente dall’altra parte. 30-40, prima palla break del set! Malissimo Rublev: si fa trovare impreparato su di una risposta “felina” di Jannik, spinge con poco equilibrio malamente a rete, calcolando male la profondità della risposta dell’azzurro. BREAK Sinner, 4-3 e servizio. La vittoria è a due passi. Forte del vantaggio, Sinner chiude l’incontro 6-4, producendo altri colpi d’autore, potenti e precisi. Rublev ha provato il tutto per tutto sul 5-4, pressando al massimo in risposta. Ma sul 30 pari si è vista la classe e sicurezza di Sinner: nonostante una seconda palla, ha condotto lo scambio e portato il rivale all’errore. Rublev non è mai arrivato nemmeno ai vantaggi in risposta. Sinner Sontuoso, mai in affanno, tatticamente perfetto e freddissimo nelle esecuzioni. Chapeau!

[10] Jannik Sinner vs [6] Andrey Rublev

8 ACES 6
0 DOUBLE FAULTS 2
28/46 (61%) FIRST SERVE 41/56 (73%)
24/28 (86%) 1ST SERVE POINTS WON 30/41 (73%)
12/18 (67%) 2ND SERVE POINTS WON 4/15 (27%)
0/0 (0%) BREAK POINTS SAVED 2/5 (40%)
9 SERVICE GAMES PLAYED 9
11/41 (27%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 4/28 (14%)
11/15 (73%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 6/18 (33%)
3/5 (60%) BREAK POINTS CONVERTED 0/0 (0%)
9 RETURN GAMES PLAYED 9
6/7 (86%) NET POINTS WON 3/8 (38%)
28 WINNERS 19
8 UNFORCED ERRORS 18
36/46 (78%) SERVICE POINTS WON 34/56 (61%)
22/56 (39%) RETURN POINTS WON 10/46 (22%)
58/102 (57%) TOTAL POINTS WON 44/102 (43%)
218 km/h MAX SPEED 217 km/h
200 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 200 km/h
160 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 158 km/h


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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