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    Il calendario del 2021 inizia ad avere le prime cancellazioni

    Lucas Poulle vincitore nel 2019 a Bordeaux

    Nonostante il calendario ATP non sia ancora stato rilasciato, e sembra che ci vorrà ancora qualche giorno, il 2021 comincia a mietere le prime vittime a causa della mancanza di garanzie finanziarie.
    Uno dei migliori Challenger del circuito, tappa abituale dei tennisti prima del Roland Garros, è già stato cancellato nonostante la stagione non sia ancora iniziata. E’ il torneo di Bordeaux, che denuncia tutta la fragilità economica nella sua sua seconda edizione consecutiva sospesa. Nel 2019, Lucas Pouille vinse il torneo a cui parteciparano più di 3.000 persone. È probabile che molti tornei minori lo seguano. LEGGI TUTTO

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    I genitori di Zverev difendono il figlio nel suo rapporto con Olga Sharypova

    I genitori di Zverev difendono il figlio nel suo rapporto con Olga Sharypova

    L’immagine di una suocera e di una nuora in un’eterna lotta è per molti un cliché, ma la verità è che a volte possono sorgere attriti o incompatibilità nel modo di essere di ciascuno che possono rendere difficili i rapporti familiari.
    Un chiaro esempio è quello che è successo alla famiglia di Alexander Zverev con Olya Sharypova. Nelle parole accolte da Go Tennis, i genitori di Sascha non parlano molto bene del rapporto che il figlio aveva con l’ex tennista e modella russa:

    “Ovviamente, ogni madre vuole il meglio per suo figlio. Quando ho incontrato Olga, le ho spiegato alcune cose che erano molto comuni nella nostra famiglia, ma lei si è rifiutata di capirle.Ai pasti, quando aveva finito, lei si alzava e diceva a Sascha di andare con lei, anche se gli altri erano ancora a tavola e stavano mangiando. Potevano essere piccole cose, ma con quelle piccole cose si capiva: era inquieta” ha detto Irina Spiegel, madre del tennista tedesco.
    Anche Alexander Zverev Sr. non è rimasto in silenzio: “Era chiaro che aveva uno stile di vita molto diverso da quello di mio figlio. Sascha viveva in modo disciplinato lei era una ragazza festaiola. Ricordo che due mesi dopo che lei e Sascha si lasciarono, Sharypova chiamò mio figlio per dargli un’altra possibilità.” LEGGI TUTTO

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    Linda Fruhvirtova, prima giocatrice nata nel 2005 a giocare una finale di un torneo professionistico

    Linda Fruhvirtova CZE, 01.05.2005

    La WTA si caratterizza anno dopo anno nel vedere delle giovani promesse del tennis raggiungere record di precocità.
    Oggi all’ITF di Monastir, la tennista ceca Linda Fruhvirtova (790 nella classifica WTA) è riuscita a diventare la prima tennista nata nel 2005 a qualificarsi per una finale in un torneo professionistico, dopo aver sconfitto la francese Carole Monnet 6-4, 6-4.

    A 15 anni, Fruhvirtova sta bussando alla porta per entrare nel circuito maggiore. LEGGI TUTTO

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    Feliciano Lopez parla di Jannik Sinner: “Sinner ha un grande potenziale e può vincere dei tornei del Grande Slam” e sulla questione di Monte Carlo parla Adriano Panatta ” io non discuto le scelte, più che legittime, di altre persone e molti lo facevano anche ai miei tempi, ma io non ho mai voluto farlo”

    Feliciano Lopez ha raccontato ai microfoni di Fanpage cosa pensa di Jannik Sinner. “Penso che Jannik Sinner sia già adesso un grande giocatore, credo che sia pronto, non lo considero il futuro del tennis perché è già il presente. Lui ha già la possibilità di battere i migliori giocatori del mondo e non so se […] LEGGI TUTTO

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    Australian Open nel caos: possibile slittamento a marzo o aprile

    Rod Laver Arena a Melbourne

    Arrivano notizie tutt’altro che rassicuranti dall’Australia. Secondo i media nazionali (tra cui l’affidabile news.com.au), le trattative tra governo del paese ed organizzatori del primo Slam stagionale sono in una fase di stallo, visto che le autorità non hanno alcuna intenzione di cedere sull’obbligo di quarantena “dura” per i giocatori in arrivo dal di fuori del paese, per proteggere la popolazione da una temutissima nuova ondata di Covid-19. Le politiche molto restrittive adottate nell’ultimo periodo hanno portato ad ottimi risultati (il numero di contagi e soprattutto decessi è infinitamente minore rispetto agli altri continenti), nessuno vuole prendersi la responsabilità di guastare lo status quo e rischiare di compromettere i risultati raggiunti.
    Per questo le richieste avanzate da Craig Tiley e tutto lo staff di tennis Australia pare siano state respinte con fermezza. Questo è un problema enorme per il torneo, poiché di voli per l’Australia non ce ne sono moltissimi, ed i giocatori dovrebbero già iniziare a programmare il viaggio per arrivare in tempo per i primi di gennaio.
    Il premier dello stato di Victoria Daniel Andrews ha affrontato la questione questa mattina (in Australia), è emerso un rapporto secondo il quale una decisione finale verrà presa nei prossimi tre giorni. Il rapporto dell’analista di tennis australiano Brett Phillips ha rivelato che l’Australian Open 2021 sarà ritardato fino a tre mesi, mentre i funzionari di Tennis Australia stanno cercando di trovare una soluzione con ATP e WTA per questo slittamento importante, che avrà ripercussioni significative sull’intera stagione 2021. Phillips ha dichiarato a SEN Radio a Sydney che l’evento sarà sicuramente ritardato, ma non è stata raggiunta una decisione finale in merito alla quantità del ritardo, settimane o addirittura mesi.

    Phillips  ha ammesso che “sono tempi incredibili per Tennis Australia. Non vorrei essere un amministratore sportivo in questo momento… L’anno prossimo non si tornerà alla normalità per tanti sport. La mia sensazione, proprio sulla situazione che è accaduta a Victoria negli ultimi sette o otto mesi, e sul nostro Premier, che ha ricevuto un bel po’ di critiche per la gestione delle quarantene all’inizio della pandemia, è che stiano adottando un approccio molto cauto. Ad oggi ho la sensazione che l’Australian Open sarà rinviato forse a marzo o aprile. Questo è sicuramente uno degli scenari che era sul tavolo, di cui si è parlato. Non c’è dubbio che gli Australian Open non si svolgeranno nella data prevista“.
    È già stato annunciato che la versione junior degli Australian Open non si disputerà nel 2021 nel tentativo di ridurre il gruppo di 1500 giocatori, staff e funzionari che dovrebbero arrivare a Melbourne Park.
    Ecco le ultimissime dichiarazioni del premier Daniel Andrews: “Il governo dello stato sta lavorando “a stretto contatto” con Tennis Australia, che “a sua volta” sta lavorando con gli sponsor, i broadcaster e i partner globali. Questo non è un problema semplice. Quello che era importante ieri era confermare che dal 7 dicembre potremo far tornare i voli a Melbourne e un sistema di quarantena in hotel sarà ripristinato. Non è una cosa semplice, però, ricevere molte centinaia o addirittura potenzialmente ben più di 1000 atleti e personale che li supportano, oltre ai media, essendo qui per un evento molto importante. Tutto deve essere fatto in sicurezza, deve essere fatto bene. Sono molto fiducioso che avremo un Aussie Open nella prima parte del prossimo anno, stiamo lavorando per questo, per noi è importante. La tempistica esatta, le disposizioni esatte che stiamo mettendo in atto, non sono ancora state stabilite e non appena saranno stabilite, sarò più che felice di condividerle con voi. Ma non leggerei troppo alcuni rapporti… Molte persone stanno parlando fin troppo di queste cose e mentre stanno parlando, stiamo andando avanti con il lavoro in modo da poter avere uno dei nostri eventi più importanti, non solo per il nostro stato ma anche per l’intera nazione. Viviamo tempi terribili con il Covid-19, ma cercheremo di far svolgere le nostre attività il più normale possibile, per quello che ci sarà consentito”.
    Quindi un bel caos, tra quel che trapela da analisti e stampa, e la versione ufficiale del governo. Nessuno si sbilancia, ma è possibile che il ritardo nella programmazione dei tornei australiani possa essere collegato anche alla speranza che la prima diffusione dei vaccini contro il Covid-19 possa essere efficace e iniziare così il lungo percorso che dovrebbe portarci a sconfiggere il virus.
    Su di una cosa stamattina possiamo essere certi: l’Australian Open 2021 si dovrebbe disputare nella prima parte dell’anno prossimo, ma non nelle date classiche a gennaio.
    Continueremo a seguire la vicenda, che avrà una ripercussione enorme sul prossimo calendario ATP 2021.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Australian Open 2021 a rischio, il parere dei giocatori

    Alexander Zverev

    Dopo la doccia fredda di ieri, con la conferma da parte del governo dello stato di Victoria (Australia) delle restrizioni all’ingresso fino al 31/12/2020 per contenere la pandemia, arrivano alcune reazioni da parte dei giocatori. C’è un misto di incredulità, delusione ma anche speranza. Craig Tiley è uno dei dirigenti tennistici più preparati e stimati, e l’Australian Open un evento troppo importante per esser cancellato visto che, tra l’altro, la situazione sanitaria a Melbourne è in questo momento sotto controllo. Le cautele delle autorità derivano proprio dalla volontà di mantenere lo status quo (da 20 giorni nessun nuovo contagio registrato nello stato di Victoria, ma è scoppiato un piccolo focolaio ad Adelaide) e di fare il possibile affinché l’Australia non precipiti di nuovo nell’emergenza.
    A Londra il tedesco Alexander Zverev ha commentato così la notizia della conferma delle restrizioni agli ingressi in Australia: “Dobbiamo dare credito a Tennis Australia e Craig Tiley, penso che stiano facendo il meglio che possono. Capisco la cautela del governo australiano: se 3000 persone vengono per il tennis in pochi giorni, è quasi sicuro che potrebbero scapparci dei nuovi positivi, questo è indubbio, quindi capiamo che siano molto attenti a questo aspetto”.
    Il brasiliano Bruno Soares, membro dell’ATP Players Council, ha espresso preoccupazione per le tempistiche: “Se dobbiamo arrivare, restare in quarantena ed uscire a giocare immediatamente, è una situazione pericolosa per i giocatori, sarebbe tutt’altro che ideale. Sappiamo che stanno cercando di ottenere le migliori condizioni per noi in modo che possiamo prepararci adeguatamente. Dobbiamo essere pazienti e lasciare che l’Australia faccia quello che deve fare, e forse avremo una buona estate”.

    Si dice fiducioso l’argentino Diego Schwartzman: “Da quello che so, non credo che l’Australia verrà cancellata. C’è una situazione simile a quella vissuta agli US Open, con molte discussioni tra l’organizzazione del torneo e il governo del loro paese. L’ATP e i giocatori sono esclusi, perché ci sono dei protocolli sanitari da rispettare. Le decisioni di voler ricevere stranieri o meno vanno oltre le nostre competenze, ma questo influisce sui tornei. La posizione dell’Australia oggi è di non ricevere stranieri fino al 1 gennaio, e mantenere la quarantena di 14 giorni senza la possibilità di gareggiare, forse potremo almeno allenarci. Solo dopo il 14 gennaio potremo giocare. Non è il massimo se le cose restassero così. Dobbiamo vedere cosa succede anche con i tornei sudamericani. Noi siamo in attesa. L’ATP ha deciso di salvare i punti per la classifica, e questo aiuta i giocatori nel prendere la decisione se andare o meno in Australia, ma credo che la maggior parte di noi vorrà andare, anche perché il calendario potrebbe essere modificato”.
    Infatti le proposte sul tavolo sono molte: si parte dallo spostamento in avanti del torneo di una o due settimane, con gli eventi di Sydney e Brisbane posticipati dopo lo Slam, o addirittura l’inizio degli Australian Open a febbraio. Altra ipotesi è di imporre una bolla blindatissima a Melbourne sullo stile degli ultimi US Open, con almeno tre settimane di gioco (un torneo per prepararsi e quindi gli Australian Open, tutti nell’impianto di Melbourne park, magari senza pubblico). Anche l’aspetto economico è uno dei fattori decisivi: Craig Tiley è fermamente deciso a far disputare il torneo quasi “a tutti i costi”, tuttavia ha affermato al Sydney Morning Herald che dovrà investire più di 33 milioni di dollari australiani nella biosicurezza, un costo imprevisto. “Possiamo mantenere i nostri guadagni dalle trasmissioni televisive, ma perderemo entrate dal merchandising, dalla vendita dei biglietti e ci saranno meno entrate dall’ospitalità”.
    La situazione è in divenire, vi terremo aggiornati sui nuovi sviluppi.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO