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    Medvedev fiducioso per il Roland Garros: “È come se non fossi sulla terra battuta”

    Daniil Medvedev RUS, 1996.02.11

    Può sembrare una bugia, considerando la sua mancanza di attitudine sulla terra battuta, ma Daniil Medvedev è sicuro di disputare un buon Roland Garros.
    Il numero due del mondo è apparso al Media Day dove ha parlato dei suoi sentimenti per il secondo Grand Slam della stagione. “Ho già fatto il primo allenamento e la verità è che mi sono sentito incredibilmente bene. La mia performance è stata buona, è come se non fossi sulla terra battuta. Non so se sono le palle da gioco”.
    “L’anno scorso abbiamo già giocato con queste palle Wilson ma faceva così freddo che non sentivo bene le palle. Penso che quest’anno mi beneficeranno molto e la sensazione che ho è che posso fare qualcosa di veramente buono. Spero di affrontare all’inizio qualcuno che non sia specialista sul rosso, ma per essere onesti devo dire che le mie aspettative sono molto alte”, ha concluso.
    Vale la pena ricordare che Daniil Medvedev affronterà il kazako Alexander Bublik al primo turno del Roland Garros. LEGGI TUTTO

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    ATP Parma: Cecchinato supera Munar al terzo set, una battaglia che gli regala la finale

    Marco Cecchinato

    Ceck c’è! Marco Cecchinato supera in tre set Jaume Munar nella prima semifinale dell’ATP di Parma, 7-6 1-6 6-1 lo score di una battaglia durata 2 ore e 40 minuti. Un successo meritato, sofferto, che gli vale la quinta finale in carriera (prima del 2021). Domani se la giocherà con il vincente del derby USA Korda vs. Paul.
    Non inganni lo score del terzo set: non è stata affatto una passeggiata per il siciliano… Ben 59 punti nel terzo parziale, durissimo sul piano agonistico, tutti games ai vantaggi eccetto quello conclusivo, quando ormai Munar aveva gettato la spugna. Per Cecchinato è una vittoria importantissima, per mille motivi. Intanto lo porta in finale, dove troverà o il talento emergente di Korda o il tennis più solido di Paul, entrambi avversari non impossibili per un buon “Ceck”. Il tutto alla vigilia di Roland Garros, il torneo del suo destino, dove visse una favola pazzesca regalando a tutti gli italiani un tennis superlativo, il primo a scattare in quella che poi è diventata una vera valanga azzurra. È una vittoria molto bella perché arrivata dopo una battaglia, giocata punto su punto, rincorsa su rincorsa, quindi una grande iniezione di fiducia per un giocatore che proprio di fiducia ha bisogno, per ritrovare il suo miglior tennis.
    Parlando proprio di tennis, in campo è parsa netta la maggior qualità dei colpi dell’azzurro rispetto a quelli Munar.L’iberico ha giocato una buona partita in spinta, macchiata da troppi errori e soprattutto un rendimento al servizio modesto. Proprio in questo dovrà riflettere Cecchinato: nonostante una giornata al servizio tutt’altro che brillante del rivale, ha stentato ad imporsi alla risposta. Ha sofferto troppo quando ha dovuto affrontare i servizi esterni molto carichi di effetto, tutto per colpa di una posizione in ribattuta troppo, troppo arretrata. È la “moda” del momento: si apre molto campo e si cerca di rispondere carico, quindi scappare verso la riga per iniziare lo scambio. Quando un tennista ha la potenzialità di un Cecchinato da entrambi i lati, forza e discreto timing, è una tattica forse un po’ “suicida”, perché si apre fin troppo il fianco e il campo al rivale. Tutto credo dipenda da quanto scritto sopra: fiducia. Marco è un giocatore che ha vinto tornei, è stato nella top20, se l’è giocata alla pari con i migliori. Quando è stato in ottima forma fisica ed in fiducia, sul rosso è un “cagnaccio” per tutti. Ma serve un “Ceck” in fiducia, che lascia scorrere il braccio, che è intenso e che ci prova senza attendere troppo. Oggi si è visto quel Marco a tratti, per fortuna in momenti importanti, come il tiebreak del primo set e ancor prima nel contro break decisivo. Nel secondo è calato vistosamente, di testa e di gambe. Bravo a ritrovarsi subito all’avvio del terzo, prendere il vantaggio ed arginare ogni tentativo di rimonta di Jaume in ogni lottatissimo game.
    Cecchinato deve ripartire da quei momenti di ottima intensità, dai suoi colpi pesanti, soprattuto quel diritto con cui può “far male” sia in cross che inside out. Ha rischiato diverse smorzate, alcune con successo, ed è stato pronto a venire avanti a prendersi punti molto importanti, soprattuto all’avvio del terzo set, per lo strappo decisivo. Deve crescere di fiducia e di pari passo nell’intensità, per sbagliare di meno. Deve avanzare la posizione in campo perché non vale la pena rincorrere così tanto e rischiare difese estreme quando puoi comandare. E in finale, dovrà anche servire un po’ meglio, perché soprattuto contro Korda potrebbe essere aggredito immediatamente, perdere campo e rincorrere di continuo. Bravo Marco!
    Marco Mazzoni

    Ecco la cronaca della semifinale.

    La semifinale scatta alle 15:23, con Cecchinato alla battuta. Parte bene Munar, accelerazione fulminante col rovescio lungo linea. Molto aggressivo l’iberico dalla risposta, avanza e chiude. 0-30. La smorzata porta il primo punto del match al siciliano, che poi martella col diritto nell’angolo. Il primo game va ai vantaggi. Comanda col diritto e grazie a drive profondi, Marco muove lo score del match, 1-0. Inizia male al servizio Munar, crolla 0-30 e poi sbaglia uno smash sotto rete, forse per colpa del sole. 0-40, tre palle break per l’azzurro. Non gioca bene Marco la seconda chance, era in controllo dello scambio dopo una bella risposta, ma un diritto gli vola via. 30-40, ancora una palla break. Jaume è aggressivo col diritto, dopo una prima palla molto lavorata. Munar impatta il conto dei game sull’1 pari e si porta 0-30 in risposta, grazie ad un vero regalo di “Ceck” (7 punti di fila per lo spagnolo). Marco reagisce, con un bel diritto inside out interrompe la striscia del rivale, ma forza largo un diritto nel punto successivo. 15-40, due chance per l’allungo per Jaume. Ace a cancellare la prima PB; subisce la risposta aggressiva, nei piedi, di Munar, Marco colpisce in rete. BREAK Munar, 2-1 e servizio. Gioca solido Jaume, pochi fronzoli, concreto, molto attento a non sbagliare nei punti chiave. Consolida il vantaggio, 3-1, Marco è costretto a rincorrere. In risposta sul 2-3, Cecchinato trova un paio di risposte aggressive, Munar sbaglia. Si porta 15-40, due palle del contro break. Spreca la prima, aspetta troppo la palla di Munar, perde tempo e sparacchia in rete; sulla seconda invece è Jaume a sbagliare col diritto, “Ceck” ringrazia e impatta lo score 3 pari. Il match continua ad avanzare a strappi. Nel settimo game è Marco a sbagliare, due palle che gli costano lo 0-30. Riprende una smorzata con grande mano l’iberico, bravo. Una ricorsa che gli vale lo 0-40. Munar trova una risposta profondissima, Cecchinato è sorpreso. Break Munar, torna avanti 4-3. Ottavo game, Jaume è bravo a salvarsi sul 15-30 con un pallonetto passante perfetto, grande mano. Il game va ai vantaggi, bravo Marco a venire avanti e chiudere di volo. Un doppio fallo, il secondo del game, offre a Cecchinato la palla del 4 pari, ma stecca la risposta di rovescio l’azzurro. Munar come la palla corta vince il punto del 5-3. Marco serve per allungare il set, sembra in controllo ma commette due doppi falli, errori che lo portano a vantaggio Munar e quindi set point! Si salva col servizio, bella prima esterna. Lavora bene lo scambio col diritto e vince il game. Munar ora serve per vincere il primo parziale avanti 5-4. Non gioca con sicurezza l’iberico, sbaglia col diritto. 15-30. Altro errore, 15-40! Due palle del contro break per Marco. Cerca il serve and volley, ma la sorpresa non paga. BREAK Cecchinato! 5 pari. Buon game per l’azzurro l’undicesimo, molto solido, mentre lo spagnolo continua a sbagliare. Un ottimo scambio col diritto gli vale il 6-5, parziale di 11 a 1 dal set point salvato. Ora tutta la pressione è su Jaume. Un terribile doppio fallo, con la palla che arriva a mala pena a metà rete, costa a Munar il 15-30, l’azzurro a due punti dal set. Con una palla corta precisa e un diritto potente si salva l’iberico, si va al tiebreak. Inizia bene “Ceck”, avanti e bella volée vincente, 1-0. Avanti anche Munar, 1 pari. Lungo scambio sul terzo punto, un recupero quasi disperato porta Munar avanti 2-1. Bene il siciliano al servizio, attacca sul rovescio del rivale, avanza e chiude. 3-2 Cecchinato e quindi 4-2 con un bel cambio in lungo linea col diritto, primo mini strappo del “decider”. Un errore in scambio costa a Munar il 2-5, l’azzurro a due passi dal primo set, e col servizio. Un rovescio in scambio in rete di Jaume porta “Ceck” 6-2, 4 Set Point consecutivi. Out la risposta di Munar, SET Cecchinato dopo 1h e 7 minuti. 6 punti di fila per l’azzurro nel tiebreak, giocato con coraggio e precisione, troppo falloso invece Munar.
    Secondo set, inizia Munar alla battuta. Molto aggressivo, cerca di reagire al brutto finale del primo set. Facilmente si porta avanti 1-0. Più incerto l’avvio di Marco, sbaglia col diritto in attacco, segue un altro errore. È 15-40, due palle break Munar. Giudica male una palla l’azzurro, altro errore. Break Munar, avanti 2-0 e servizio. “Ceck” vola 0-30, ma poi è solido lo spagnolo, con quattro punti di fila si porta 3-0. S’impenna la qualità del gioco, Cecchinato trova un rovescio cross bellissimo, ma anche Munar spinge a tutta col diritto. Si lotta punto su punto, e Jaume strappa con un bel pressing la palla del 4-0. Si salva Marco con il suo schema preferito, servizio esterno e via subito dentro in lungo linea. Alla fine l’azzurro vince il primo game del secondo set, 1-3 lo score. Jaume è solido alla battuta, insiste sul rovescio del siciliano con la prima (anche se la percentuale non è alta) e ricava ottimi dividendi. 4-1 Munar. Anche in risposta lo spagnolo continua a spingere, “Ceck” sotterra un brutto diritto sul 30 pari e Munar ha la palla per il doppio break. Bella prima esterna, vola via la risposta di Jaume. Bravo lo spagnolo a rigiocare la palla corta, si procura una seconda palla break. Niente servizio per Marco, che spedisce poi malamente in corridoio uno rovescio cross. Un calo di tensione fisico e mentale evidente nel secondo set per il siciliano, che crolla 1-5 con un doppio break. In sicurezza Munar chiude 6-1, un set dominato.
    Terzo set, Cecchinato è al servizio, chiamato ad alzare di nuovo il livello. Soffre Marco, sprinta e tira, ma non è intenso come nel finale di primo set. Ai vantaggi, si porta avanti 1-0, piccola iniezione di fiducia. La lotta continua nel secondo game del terzo set. Bravo il siciliano a spingere forte col diritto, avanzare e conquistare la palla break. Niente prima per Jaume… Ottimo “Ceck”! Risponde da molto dietro ma carico, rincorre e poi avanza, chiudendo sotto rete. BREAK Cecchinato, avanti 2-0 e servizio. Ora sì che è tornata l’intensità nell’azzurro, deciso entra col diritto alla prima apertura di campo. Incontenibile e vincente, anche grazie alla prima di servizio che finalmente funziona. Tenta un rovescione a tutta sul 40-0, in lungo linea, ma gli esce di pochissimo, è comunque un segnale di fiducia provarci. Purtroppo la “fiammata” di Marco si spegne all’improvviso: Munar spinge e l’azzurro sbaglia. Da 40-0 crolla a palla break. Tenta e trova una smorzata perfetta, che classe per cancellare la chance del rivale. Lavora bene col diritto il siciliano, con grinta si porta avanti 3-0. Arriva il trainer per l’iberico, per curare un dito da una vescica, …e forse anche stoppare il buon momento di “Ceck”. Munar parte molto male dopo la pausa, due erroracci in spinta che lo portano a 15-40. Due chance per Marco per scappare via verso il successo. Niente prima di battuta per Jaume; Marco apre bene il campo, fa correre il rivale e rischia, ma purtroppo sbaglia per primo. Si scambia sul rovescio sulla seconda, cerca di uscirne di potenza Cecchinato ma spedisce abbondantemente lungo. Un doppio fallo regala la terza palla per il quattro-zero all’azzurro. Lungo scambio, cerca un crossettino in contro piede Marco, ma sbaglia di poco. Munar si salva, in un altro game maratona, lo score segna 3-1 Cecchinato, ora alla battuta. Parte bene l’italiano, ma un doppio fallo spedisce il quinto game ai vantaggi. Un nastro “amico” e una risposta in rete portano Cecchinato sul 4-1. La lotta continua punto su punto, Munar non molla niente, spinge col diritto e cerca intensità, ma al servizio va molto a corrente alternata. Come dimostra l’ennesimo doppio fallo, che allunga anche questo game ai vantaggi. Un punto DURISSIMO porta Marco a palla break, bravissimo a rincorrere, ribaltare lo scambio e chiudere col diritto cross. Rifiatano i due, che battaglia… Doppio Fallo! Il secondo nel game, gravissimo errore che costa a Munar il doppio break. Cecchinato va a servire per il match avanti 5-1. È finalmente lo strappo decisivo. Servizio e diritto, 30-0, a due punti dalla vittoria. Una splendida smorzata col diritto, imprendibile, lo porta a doppio Match Point sul 40-15! Comanda col diritto e chiude! Gioco Partita Incontro!!! Urla Marco, approda alla quinta finale in carriera, la prima del 2021. Una lotta durissima, vince con merito, bravo a rimontare nel primo e poi ritrovarsi all’inizio del terzo dopo un brutto secondo set. Anche questa settimana, un azzurro giocherà una finale.

    Marco Mazzoni

    [WC] Marco Cecchinato vs Jaume Munar (non prima ore: 15:15)ATP ATP Parma Cecchinato M.716 Munar J.661 Vincitore: Cecchinato M. ServizioSvolgimentoSet 3Cecchinato M. 15-0 30-0 30-15 40-155-1 → 6-1Munar J. 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A4-1 → 5-1Cecchinato M. 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-403-1 → 4-1Munar J. 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-403-0 → 3-1Cecchinato M. 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-402-0 → 3-0Munar J. 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A1-0 → 2-0Cecchinato M. 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Munar J. 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-5 → 1-6Cecchinato M. 0-15 15-15 30-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A1-4 → 1-5Munar J. 15-0 15-15 30-15 40-151-3 → 1-4Cecchinato M. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-400-3 → 1-3Munar J. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-300-2 → 0-3Cecchinato M. 0-15 15-15 15-30 15-400-1 → 0-2Munar J. 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 1*-2 2*-2 3-2* 4-2* 5*-2 6*-26-6 → 7-6Munar J. 15-0 15-15 15-30 30-30 40-306-5 → 6-6Cecchinato M. 15-0 30-0 40-05-5 → 6-5Munar J. 15-0 15-15 15-30 15-404-5 → 5-5Cecchinato M. 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-A 40-40 A-403-5 → 4-5Munar J. 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-403-4 → 3-5Cecchinato M. 0-15 0-30 0-403-3 → 3-4Munar J. 15-0 15-15 15-30 15-40 30-402-3 → 3-3Cecchinato M. 15-0 15-15 30-15 40-15 40-301-3 → 2-3Munar J. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-2 → 1-3Cecchinato M. 0-15 0-30 15-30 15-40 30-401-1 → 1-2Munar J. 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-401-0 → 1-1Cecchinato M. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-400-0 → 1-0
    1 Aces 25 Double Faults 663% (62/99) 1st Serve 74% (70/95)66% (41/62) 1st Serve Points Won 61% (43/70)43% (16/37) 2nd Serve Points Won 40% (10/25)56% (5/9) Break Points Saved 67% (8/12)13 Service Games Played 1339% (27/70) 1st Serve Return Points Won 34% (21/62)60% (15/25) 2nd Serve Return Points Won 57% (21/37)33% (4/12) Break Points Converted 44% (4/9)13 Return Games Played 1358% (57/99) Service Points Won 56% (53/95)44% (42/95) Return Points Won 42% (42/99)51% (99/194) Total Points Won 49% (95/194) LEGGI TUTTO

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    Camila Giorgi parla dei fatti di Roma: “i giornalisti hanno iniziato a diffamare me e mio padre. Lui ha creato una giocatrice da zero e l’ha portata nelle prime trenta. Solo per questo meriterebbe rispetto”

    Camila Giorgi ITA, 30.12.1991

    Camila Giorgi in conferenza stampa a Parma è tornata sul comportamento del padre, che ha fatto tanto discutere nel torneo di Roma.
    “Secondo me il circo è partito tutto dal giudice di sedia, poi i giornalisti hanno iniziato a diffamare me e mio padre. Hanno detto che era arrabbiato ma non era così e le parole usate nei suoi confronti sono state esagerate. Lui ha creato una giocatrice da zero e l’ha portata nelle prime trenta. Solo per questo meriterebbe rispetto. Non tollero la diffamazione fatta da un giornalista in particolare che non sa niente della mia vita privata”.
    “Tutti se la siano presa con lui mi sembra una cosa del tutto intollerabile. È facile scrivere cose sul giornale senza parlare direttamente con la persona, è una cosa molto ingiusta e mio padre non se lo merita“. LEGGI TUTTO

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    Sonego, non chiamatelo “solo” cuore e grinta (di Marco Mazzoni)

    Lorenzo Sonego

    Tutti i nostri sogni possono diventare realtà se abbiamo il coraggio di perseguirli. (Walt Disney)
    Sogno. Coraggio. Volontà. Visione. Azione. Cinque parole che racchiudono un universo di vita, un percorso di crescita, un momento di rottura. Cinque parole che mi vengono in mente ripensando a mente fredda alla settimana incredibile vissuta da Lorenzo Sonego agli IBI21. Una cavalcata travolgente la sua, che l’ha issato in semifinale a sfidare Djokovic, portandolo al limite o molto vicino.
    Un Sogno, sì. Un torneo giocato con estremo Coraggio, mettendo il cuore oltre l’ostacolo, oltre quello che tutti (forse lui compreso) pensavano possibile. Una dimostrazione di Volontà assoluta. Un esempio di come la sua Visione sia diventata Azione in campo, facendolo letteralmente esplodere.
    In questi giorni si sono – finalmente – spese tantissime parole su di lui. È entrato nelle case di tutti gli italiani, ha accarezzato il cuore degli appassionati, li ha fatti volare con le sue funamboliche discese a rete, con quei piedi che scattano come una molla ad aggredire la palla, il campo, lo spazio. Il rivale. In molte fasi delle partite vinte, sempre da underdog, gli riusciva tutto, giocate di cui non lo credevamo capace. Vederlo reggere l’impeto di Thiem e delle sue bordate potenti e arrotate, entrando in quelle “pallacce” con ancor più vigore fino a spezzarne la resistenza, è stato incredibile. Seguirlo mentre resisteva sulla diagonale del rovescio con quel martello pneumatico chiamato Rublev, per poi spaccare lo scambio con un’accelerazione che l’ha tramortito più volte… ohhhyes, esaltante. Sostenerlo mentre se la giocava a viso aperto con Djokovic, lo rimontava e lo portava ad aver dubbi ed accorciare nello scambio fino a trafiggerlo, è stato straordinario. Momenti di tennis sublimi,  che non avremmo mai sognato di associare a Sonego. Sì, perché Lorenzo è sempre stato un bravissimo ragazzo ma “con precisi limiti”. Un grandissimo agonista ed atleta ma con una tecnica non “a livello dei top”. No. fermiamoci. Questo torneo ha riscritto tutto.
    Quando giochi uno, due, tre match di fila con questa quantità di prestazione, lucidità tattica, cuore, testa, coraggio, intensità, e riesci soprattutto a produrre un Tennis di questa qualità sul piano tecnico, vuol dire che è successo qualcosa. Vuol dire che c’è stata una evoluzione.
    Se ripensiamo alla bellissima vittoria all’ATP di Cagliari (non secoli addietro), Sonego in campo mostrava il solito coraggio, grinta,  velocità, ma giocava un tennis aggressivo sì, ma assai meno completo. Era pronto ad avanzare ed aggredire, ma stazionava metri dietro la riga di fondo, “remando” spesso a volentieri, anzi, strappando tanti punti di “garra”. Copriva assai quel rovescio ancora non così sicuro, da cui trovava qualche punto diretto ma anche errori. E tatticamente questa insicurezza e mancanza di anticipo lo costringevano a coprire una parte particolare del campo, limitando di molto le soluzioni tattiche. Rispondeva per iniziare lo scambio e mettersi in buona posizione, ma sempre con un atteggiamento conservativo, più “a non prenderle” che a cercare la differenza fin da subito. In poco, pochissimo tempo è scattato qualcosa nel tennis del piemontese, e tutto è esploso nelle ultime settimane, deflagrando totalmente al Foro Italico.
    Non rovesci così il tuo tennis senza un lavoro che viene da lontano. Questa è la evidenza di una crescita complessiva, organica, un nuovo scalino di un percorso che lo ha portato tra i grandi. Ok, Lorenzo è e resterà sempre un tennista di testa, cuore e grinta, sono il suo marchio di fabbrica. Ma ha mostrato in più match e contro avversari assai diversi tra di loro di esser ormai capace di giocare un tennis diverso, più completo ed offensivo. Quel rovescio non è più un vero punto debole, semmai un punto di “relativa debolezza”, ma inquadrato in un game plan molto “garibaldino” si è trasformato in un’arma. Oggi Lorenzo gioca più vicino alla riga di fondo, parte un metro dietro per scattare avanti ad anticipare il movimento. Ha sempre giocato da sinistra di forza, oggi si porta avanti e lo anticipa, con un tempo sulla palla molto migliorato. Questo nel suo tennis fa una differenza enorme, perché tutti gli avversari tendono a martellarlo lì e scoprire il fianco al lungo linea. Sonego in questa settimana ha mostrato una manualità, tempo di impatto e sicurezza mai viste prime, con le quali andarsi a prendere quello spazio libero. Non è stata solo una giornata buona, e nemmeno una settimana “buona”, perché ha giocato contro avversari troppo diversi che gli ponevano problemi differenti. L’ha domato con sicurezza e fluidità, segno che riesce in questa soluzione senza sforzo del “o la va o la spacca”. E riesce a governarlo perché lo trova con velocità di piedi, tempo di impatto e movimento accorciato, rapido e equilibrio. Un rovescio tutto nuovo che nasce da una posizione più avanzata, che presuppone velocità di braccio e di pensiero per far fluire tennis offensivo. Non disdegnerà mai la lotta, le rincorse, ma giocando più avanti e con più rapidità, riesce anche a risparmiare energie per scatti a tutta invece di stancanti lotte assassine. A tutto questo ha aggiunto anche una sicurezza nel tocco sotto rete fantastica, una manualità che parte dalla reattività e dalla fiducia.  

    Bisogna sempre ricordare che in uno sport complesso come il tennis, non si può estrapolare un colpo in modo asettico, perché ogni soluzione si inquadra in un contesto, in un complesso di gesto e atletismo, di testa e coordinazione, di tecnica e tattica. La lucidità di Lorenzo nell’evoluzione da difesa ad attacco è una notizia straordinaria, perché gli apre scenari infiniti su ogni superficie e contro ogni avversario. Oggi, su piazza, trovatemi altri tennisti così aggressivi verso la rete come lui, capaci di sprintare da dietro e rincorrere come un vero pedalatore ma prontissimi ad avanzare e chiuderti la porta in faccia sul net. Pochissimi. E ancor di meno così forti di testa da commettere errori e cancellarli come se niente fosse. Granitico.
    Tutta questa straordinaria evoluzione parte da una fiducia e condizione fisica straripante. Questo è l’unico aspetto che voglio verificare nel prossimo futuro, nelle prossime settimane. Credo che Sonego sia un Grandissimo giocatore, ma che per produrre un tennis così energetico e aggressivo necessiti di una velocità ed esplosività totali, quindi stare bene, benissimo sul piano della forma fisica. Non facile essere a mille tutto l’anno.

    Sonego ci ha stupito, divertito, esaltato. Da questo torneo nasce un nuovo Sonego. Più forte, più aggressivo, più ambizioso. Tutti gli avversari gli hanno dato credito, “è molto forte”. Hanno ragione. Dobbiamo iniziare a vedere Sonego non solo come un lottatore, uno di grinta e cuore. Ha grinta e cuore, ma ha dimostrato di essere un tennista assai completo, moderno, forte. Ha confermato di valere questo livello di gioco e di potersi giocare i turni decisivi dei grandi tornei. “Tutti i nostri sogni possono diventare realtà se abbiamo il coraggio di perseguirli”. 
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO