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    Alessandra Marzari all’inaugurazione del museo PART di Rimini

    Di Redazione
    Ha partecipato anche Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, alla cerimonia del taglio del nastro del museo PART – Palazzi d’Arte Rimini, tenutasi questa mattina alla presenza del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, e della cofondatrice della Fondazione San Patrignano, Letizia Moratti.
    Il PART nasce dalla riqualificazione di due edifici storici della città romagnola, il Palazzo dell’Arengo e il Palazzo del Podestà, e ospiterà in modo permanente la raccolta di circa 70 opere d’arte contemporanea donate da artisti, collezionisti e galleristi alla Fondazione San Patrignano, legata alla Comunità che da anni è partner della società monzese e di cui Marzari è Ambasciatrice.
    In occasione dell’inaugurazione, il museo resterà aperto gratuitamente al pubblico fino a domenica 27 settembre e saranno organizzati speciali itinerari alla scoperta degli altri siti museali cittadini.
    (fonte: NewsRimini, RiminiToday) LEGGI TUTTO

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    Marzari: “Ora è tempo di agire, non si può più aspettare”

    Di Redazione
    È tempo di calendari, è tempo di ripresa: lo si dice da tempo e ieri la Lega Volley maschile lo ha anche ufficializzato con le date della prossima stagione.
    Ma, in verità, qual è il punto della situazione? Come sta il movimento dopo gli ultimi mesi a dir poco difficili e alla vigilia di settimane che non si annunciano da meno?
    La dottoressa Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, ha gli strumenti necessari per pensare al futuro e per tracciare un quadro della situazione in questo momento: “Possiamo iniziare da quello che c’è: sicuramente dal fatto che gli atleti hanno ripreso la loro attività, anche se, magari, non ancora in forma completa, come prescrivono i protocolli in vigore. Per quanto riguarda Vero Volley, fin da subito, come nel periodo del lockdown ci siamo mossi con il massimo rigore possibile, testando tutti gli atleti, lo staff e il personale della nostra struttura sia con prelievi sierologici che con tamponi. Inoltre, abbiamo insistito molto sull’informazione anche al nostro interno, richiamando pure tutti i giocatori a una responsabilità individuale che, comunque, già appartiene al loro stile di vita: i ragazzi e le ragazze sono ben consapevoli che si parla di salute e di lavoro e, quindi, sono i primi a voler essere attenti. Infine, non abbiamo mai abbassato la guardia dal punto di vista della vigilanza: tuttora monitoriamo qualunque possibile sintomo, misuriamo la temperatura quotidianamente e verifichiamo ogni possibile indicatore per tutte le persone coinvolte dall’attività delle squadre, oltre che mantenere l’accesso all’impianto chiuso e limitato anche per quanto riguarda le aree utilizzate”.
    Tutto bene, quindi?
    “Diciamo che con gruppi mediamente giovani e sani, come quelli degli atleti, i rischi possono essere ridotti, sia per quanto riguarda la possibilità di contrarre il virus che per la gravità della sua forma: questo non può fare calare la soglia di attenzione ma deve anche permetterci di iniziare a guardare al futuro in modo diverso”.
    Da ieri, anche con la stesura dei calendari da parte della Lega maschile, si può, quindi, parlare ufficialmente di ripresa?
    “Il tema principale di cui si dovrebbe parlare è di come si riprenderà, come si giocherà. E da questo punto di vista è necessario ricevere delle risposte e delle indicazioni chiare e precise. Personalmente sono convinta che in prossimità delle gare potrebbe essere corretto, se continuassero ad essere confermati i numeri di positivi che attualmente si registrano sul territorio nazionale (nel pronto soccorso dell’ospedale dove lavoro, il Niguarda di Milano, per esempio, sugli ultimi 2000 accessi sono stati solo 4 i casi di Covid-19 di cui soltanto uno è stato ricoverato in Malattie Infettive), eseguire il tampone a tutti i soggetti coinvolti direttamente dalle partite senza applicare indiscriminatamente un protocollo come quello studiato per il calcio, che è stato sviluppato per un’altra disciplina e nel pieno dell’emergenza. Questo per garantire a tutti la stessa forma di sicurezza anche nel caso di modalità quotidiane di gestione che possono essere diverse tra loro. Allo stesso modo se come tutti ci auguriamo la situazione in Italia non dovesse peggiorare, non vedo motivi validi per mantenere chiuse le arene e giocare senza pubblico…”.
    In che senso? Che soluzione si può proporre da questo punto di vista?
    “Prima di tutto bisogna fare una campagna seria ed efficace di comunicazione, continuando a trasmettere le corrette informazioni ai fans. Bisogna trasmettere la consapevolezza che, come già dicono le norme in questo momento, se si presenta qualche sintomo bisogna restare a casa ed essere controllati. E’ necessario, poi, sviluppare un protocollo adeguato per l’accesso alle arene. Gli impianti devono sempre essere puliti in maniera approfondita e sanificati, con il gel per la disinfezione delle mani a disposizione in più punti, ma tutti i palazzetti dovrebbero anche essere dotati di scanner per la misurazione della temperatura di tutti i presenti e, per quanto riguarda gli spalti, si dovrebbero studiare soluzioni per far sedere gli spettatori distanziati tra di loro, magari, con un terzo della capienza negli impianti. Poi, dovrebbe essere necessario l’accesso con la mascherina, con l’invito di limitare cori, urla e canti e l’uscita dagli impianti regolamentata per evitare assembramenti. Credo che già con queste poche regole, da applicare subito, per il primo mese di gare, sarebbe possibile avere gli spettatori alle partite. Come presidente di società, io, che sono una che si assume le proprie responsabilità, farei la mia parte”.
    Quello delle responsabilità sembra, infatti, essere uno dei temi principali della questione: “La vera questione, in questo momento, è appunto che bisogna essere capaci di assumersi delle responsabilità. Vanno bene gli scenari, le proiezioni e quant’altro, ma con poche centinaia di casi in Italia, le scuole che giustamente devono riaprire, la situazione che vediamo tutti i giorni sulle spiagge, negli esercizi pubblici, nelle città, sui mezzi di trasporto e via dicendo, le istituzioni, le leghe stesse e la Federazione, che alla fine sono gli organi di governo chiamati a decidere, devono prendere delle decisioni, comunicarle con puntualità e assumersene la responsabilità. Solo così si può pensare davvero di ripartire”.
    Non è un tema che tocca solo lo sport di alto livello e le sue prime squadre, giusto?
    “Assolutamente: stiamo parlando anche delle migliaia di praticanti che fanno sport a livello giovanile e pure amatoriale. Dare indicazioni, pensare a come riprendere con le prime squadre è affrontare una riflessione che serve allo sport a tutti i suoi livelli, altrimenti tanto vale dire che nell’incapacità di decidere e prendere una posizione si può fermare tutto, ma questo, poi, deve valere anche per le nazionali… e non voglio nemmeno pensare a uno scenario del genere e alle sue conseguenze”.
    In conclusione, cosa serve in questo momento?
    “Chiarezza e decisioni, prima di tutto. Serve un protocollo serio per una “safe arena” che ci dica con quali norme possiamo far riprendere l’attività a pieno regime e come fare per permettere l’accesso del pubblico. Servono indicazioni che, in linea con la situazione attuale, permettano agli atleti e alle società di prepararsi e ricominciare a svolgere la propria attività in maniera tale da poter essere completa. E se questi temi non sono ancora stati affrontati, se le soluzioni non sono state preparate, è necessario che venga fatto subito tenendo in considerazione tutte le possibilità e le variabili. Serve che chi ha il ruolo per farlo ed è chiamato a farlo si assuma la responsabilità di scegliere la strada da seguire. Ora è tempo di agire, non si può più aspettare”. LEGGI TUTTO

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    Vero Volley e Saugella Monza si presentano in vista della nuova stagione

    Di Redazione
    Un’ora passata tra le prime foto ufficiali, presentazioni ed incontri tra staff e atleti. Questa la mattinata vissuta all’Arena di Monza dalle prime due squadre del Consorzio Vero Volley, Vero Volley Monza, iscritta alla SuperLega maschile Credem Banca, e Saugella Monza, ai nastri di partenza della Serie A1 femminile.
    Dopo aver svolto i test sierologici ed i tamponi, direttamente nella loro “casa” grazie al progetto Monza Consapevole, i due roster e le rispettive squadre tecniche hanno partecipato insieme alla riunione interna guidata dal presidente del Consorzio Vero Volley, Alessandra Marzari, impegnata ad illustrare la storia, le caratteristiche, la mission e la vision della realtà che presiede dal 2008.
    Entusiasmo ma anche grande motivazione per le due squadre lombarde che, già nel primo pomeriggio, rispettando il protocollo di prevenzione dal Covid-19, daranno il via alla preparazione alla stagione 2020-2021 con una seduta di pesi.
    “Un nuovo inizio dopo una situazione particolare che abbiamo vissuto negli ultimi mesi – ha dichiarato l’allenatore della Vero Volley Monza, Fabio Soli – c’è grande entusiasmo e quello che si è percepito oggi è anche grande passione: ingredienti fondamentali per il successo di una stagione. Dopo un periodo di lunga inattività come quello che abbiamo appena terminato dovremo iniziare gradualmente, per portare i giocatori nella giusta condizioni e fare poi cinque, sei settimane di grande intensità prima dell’inizio del campionato. Sensazioni? Positive grazie al fatto che è stata costruita una squadra con grande talento: un giusto mix tra giocatori giovani ed esperti. Con gli strumenti che abbiamo qui a disposizione potremo fare una bella stagione”.
    “Ho percepito energia positiva sia da parte della squadra maschile che dalla mia – ha dichiarato il tecnico della Saugella Monza, Marco Gaspari – siamo molto contenti di iniziare dopo questo lockdown che ci ha colpito duramente e non vediamo l’ora di tornare in campo. Iniziamo nel pomeriggio con una seduta di pesi e poi cominceremo an che a toccare la palla e sviluppare tutti i fondamentali. Questa sarà una prima settimana “zero”, con più lavoro fisico rispetto a quello tecnico. Dalla prossima inizieremo a saltare e a fare quella che è normale pallavolo. Il roster? Mi piace molto. Ho avuto il piacere di lavorare già con alcune atlete e sono contento di iniziarne uno nuovo con le altre. E’ una squadra competitiva in un campionato difficile, con formazioni di livello. Il nostro obiettivo è quello di arrivare nella più importante competizione europea. Sappiamo che non sarà semplice ma vogliamo essere di quel livello”.
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    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Vero Volley: un nuovo logo e dieci anni di cultura sportiva

    Di Redazione Sono passati quasi dieci anni da quando il Consorzio Vero Volley ha fatto il suo ingresso nel mondo della pallavolo: un’entrata importante, ma non subito dalla porta principale. Infatti, già allora, nel 2008, quello di Vero Volley era un modo rivoluzionario di intendere lo sport, o meglio la Cultura Sportiva come recita lo […] LEGGI TUTTO

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    Oleh Plotnytskyi operato alla spalla sinistra

    Uffico Stampa Monza Di Redazione Intervento riuscito per il giocatore ucraino della Gi Group Monza, Oleh Plotnytskyi. “La procedura, effettuata alla Clinica San Camillo di Milano dal Dott. Alessandro Castagna e dal Dott. Marco Conti, è andata a buon fine – ha commentato il presidente e medico della prima squadra maschile del Vero Volley, Alessandra […] LEGGI TUTTO