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    Change the Game, si intensifica la lotta agli abusi: sede, sportello, spot e mostra

    Di Paolo Annoni Per i lettori di Volley NEWS il progetto “Ti Ascolto” ideato da Consorzio Vero Volley e Change the Game è qualcosa ormai di familiare e consolidato. Nella homepage del nostro sito c’è un banner che vi porta al modulo per segnalare in forma anonima casi di abusi e di violenza e a tutte le informazioni sull’iniziativa contro gli abusi nel mondo dello sport. Abbiamo chiesto alla presidente di Change the Game, Daniela Simonetti, giornalista e scrittrice pluripremiata, quali siano gli ultimi sviluppi della realtà e i progetti per il prossimo futuro. Ne è nata una lunga e formativa chiacchierata, che ora vi raccontiamo ora in due “puntate”: la prima oggi e la seconda domani. Perché il progetto intrapreso da Daniela, con il sostegno diretto di Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, è come un grande albero, sul quale sono cresciuti molti rami, e ciascun ramo ha iniziato a dare i suoi frutti. Foto Premio Internazionale Città di Como “Diciamo che più che un albero con dei frutti, io ed Alessandra, oggi, possiamo parlare di miracoli – spiega Daniela Simonetti – siamo sempre in movimento. Per quanto riguarda la fase progettuale e anche fisica, di Change the Game, visto che a breve potremo inaugurare la nostra sede all’interno dell’Arena di Monza. Si tratta di un luogo con un potente valore simbolico. Change the Game dentro un grande palasport. Servono del resto segnali concreti, affinché venga combattuta e condannata ogni tipo di violenza in ambito sportivo“. L’approccio dell’associazione si fonda su valori positivi e di prevenzione. Attraverso percorsi formativi con gli allenatori, ad esempio: “In settembre avvieremo un primo corso. Stiamo giocando d’anticipo anche rispetto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dobbiamo unire nella formazione allenatori, famiglie e atleti, ovvero i principali attori dello sport” spiega sempre Daniela Simonetti. “Stiamo parlando di un progetto che non ha precedenti in Italia. Parlare a tutti e non soltanto a una categoria, ha una forte spinta positiva e propositiva. Non si vuole e deve criminalizzare nessuno. L’allenatore non è sul banco degli imputati, anche sovente è proprio il coach al centro di casi di abusi e violenza. Noi cerchiamo di fare cultura sportiva e sociale e non solo repressione“.  All’attività da remoto, avviata con lo sportello telematico “Ti Ascolto” in collaborazione con il Consorzio Vero Volley, si unisce un secondo importante progetto in presenza: a Milano è infatti prevista l’apertura del primo sportello di ascolto. “Partiamo da Milano, con uno sportello fisico – spiega la presidente – anche alla luce delle numerose segnalazioni di abusi ricevute a livello telematico. Se c’è una cosa che mi ha molto colpito è il fatto che tutte le denunce ricevute avevano un fondamento. Le stiamo seguendo una ad una. Non riguardano un solo sport, spaziano dalle arti marziali, al volley, dal nuoto alla ginnastica. Credo siano elementi che devono fare riflettere. Queste famiglie si sono rivolte a noi a ragion veduta, nella consapevolezza di aver individuato un soggetto che abbia la capacità e la forza di sostenerle nel difficile percorso che prevede la denuncia di un abuso. Noi siamo innanzitutto delle persone che sanno ascoltare. Non per nulla io ed Alessandra abbiano battezzato lo sportello: Ti ascolto“. Lo sportello in presenza nasce dal serrato dialogo tra Change the Game e il Comune di Milano: “Anche la vicinanza con le istituzioni, tutte, ha un forte valore simbolico. Lo spiegheremo in settembre all’inaugurazione dello sportello. Queste vittime, queste persone fragili, non solo vanno ascoltate, ma devono sentire la solidarietà e il coinvolgimento delle istituzioni. Troppo spesso le vittime di abusi si sono sentite prima ingannate e violate e poi cancellate e dimenticate da tutti“. Per quanto riguarda il prezioso lavoro svolto con le Federazioni sportive, Change the Game ha intensificato i colloqui con la FIFA, per realizzare la prima realtà a livello mondiale in tema di abusi sfruttando l’expertise italiano. L’associazione sta collaborando anche con la Federcalcio a livello nazionale in particolare con contatti con l’Area di supporto psicologico del settore giovanile azzurro. “La Figc sta facendo un lavoro straordinario, che speriamo venga presto seguito da altre federazioni – commenta sempre la presidente Simonetti – Per me è stata un’esperienza a livello umano e professionale totalizzante dal punto di vista dell’impegno, dell’interesse e della qualità. Faccio parte della Commissione tutela dei minori. Un tavolo attivo e operativo, che è in grado di dare un forte segnale a tutto lo sport“. La proposta è di istituire un osservatorio triennale per il monitoraggio del fenomeno di tutti i tipi di violenza: sessuale, psicologia e fisica nello sport. La fenomenologia fino ad oggi non è infatti mai stata analizzata a livello quantitativo e qualitativo. “La speranza è che già entro dicembre si possa ragionare su dati oggettivi per costruire delle politiche più specifiche per combattere ogni forma di violenza. Prima di tutto è necessario comprendere la dimensione del fenomeno. Se dobbiamo basarci sull’esperienza di questi primi mesi di sportello telematico, i numeri sono già drammatici. Da quando abbiamo fondato l’associazione sono arrivate un centinaio di denunce. Ora si deve giungere a interventi mirati. Abbiamo individuato le possibilità di intervento da parte della Giustizia sportiva, un primo pacchetto di proposte ha già avuto l’accoglimento da parte del CONI“. Change the Game si batte, in particolare, affinché qualsiasi tesserato che venga riconosciuto nei tre gradi di giudizio colpevole di un abuso venga radiato a vita dalle Federazioni: “Adesso questo non avviene. Ci sono tesserati con condanne definitive per abuso sui minori, che sono passati ad esempio da uno sport all’altro. Sono ancora a contatto con dei bambini o dei ragazzi” spiega la presidente. Change The Game ha chiesto di rendere obbligatoria la presentazione dei certificati penali anche per alcune figure che lavorano nello sport. Oggi la legge non lo prevede e spesso ai contratti viene allegata soltanto un’autocertificazione: “La giustizia sportiva deve adeguarsi a quella che è una nuova emergenza. Si devono affilare le armi per una tutela reale delle bambine e dei bambini nello sport – dice ancora – ma si deve lavorare anche in altre direzioni. Pensiamo ad esempio a una task-force di professionisti dedicati a queste vicende, che vanno affiancare le Procure federali nei casi che richiedono competenze specifiche. La guerra contro gli abusi non è una battaglia che si vince in un giorno solo. Servono rigore, organizzazione, tempo e pazienza“. E serve anche la mano tesa da parte della politica. Politica che fin dai primi passi di Change The Game, non si è rivelata affatto sorda. Basti pensare che grazie a un progetto del Dipartimento della Famiglia il prossimo 18 settembre verrà girato a Milano il primo spot televisivo sociale sul tema. Lo spot sarà diretto dal regista monzese Claudio Casazza, da tempo impegnato anche su temi sociali. Un altro messaggio potente dedicato all’ambito sportivo. Verranno coinvolti nello spot atleti di volley, di baseball e softball, ed è in corso un dialogo anche per il coinvolgimento della Federugby. Prevista pure la realizzazione di una mostra fotografica con protagonisti tutti i bambini che prenderanno parte allo spot televisivo. “Sono tutti segnali importanti di collaborazione tra i vari sport, dal calcio, con il quale abbiamo trovato piena convergenza, a discipline molto diverse, ma purtroppo non immuni da possibili casi di violenza. Stiamo lavorando tantissimo anche con l’estero, per allineare l’Italia e altri Paesi del mondo grazie al collegamento e al coordinamento della FIFA. Si deve sempre prendere spunto da quello che fanno gli altri. L’esempio deve essere di stimolo per fare meglio, fare rete ed avere maggiore forza. Si è visto già nell’esperimento dell’osservatorio sulla parità di genere. Lo stesso modello va replicato sul tema degli abusi sessuali sui minori. Tema che purtroppo il mondo ha finora un po’ oscurato e che necessita di essere illuminato con una luce nuova anche nel mondo dello sport. E noi stiamo lavorando tantissimo anche in queste ore, anche in questo mese di agosto affinché tutto possa partire a breve“. Stretto il dialogo anche con il prefetto savonese Ugo Taucer, Procuratore generale dello Sport all’interno del CONI. Taucer ha chiesto a tutti i procuratori Federali di non applicare più nella giustizia sportiva la formula del patteggiamento senza incolpazione. Il classico colpo di spugna che lascia la vittima violata ancora più sola e il colpevole del reato senza neppure una menzione. Alcune Federazioni non hanno però ancora recepito questa indicazione. Change the Game auspica una collaborazione ancora maggiore con i centri antiviolenza, come sottolineato dal presidente del Cipm (Centro italiano per la promozione della Mediazione), il criminologo Paolo Giulini. (Il seguito dell’intervista a Daniela Simonetti sarà online da domani, venerdì 5 agosto) LEGGI TUTTO

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    Orro e Grozer alla presentazione dello sportello online contro gli abusi nello sport

    Di Redazione C’erano anche due ospiti d’eccezione come Alessia Orro e Georg Grozer, campioni della Vero Volley Monza, alla presentazione del nuovo sportello online “Ti Ascolto” contro gli abusi nello sport, presentato questa mattina all’Arena di Monza. Il progetto, lanciato dal Consorzio Vero Volley in collaborazione con l’organizzazione Change The Game e con il patrocinio di Sport e Salute, si basa sulla pubblicazione di un form online che permette di segnalare in qualsiasi momento e in forma anonima le situazioni di abuso di cui si è stati vittime o di cui si è venuti a conoscenza, in modo da permettere agli organi competenti di effettuare tutti gli accertamenti del caso. Anche Volley NEWS collaborerà all’iniziativa: da oggi, cliccando sull’apposito banner in homepage, è possibile accedere alla pagina dedicata che rimanda direttamente al modulo per la segnalazione. L’obiettivo comune è quello di mettere a disposizione un metodo semplice e accessibile per denunciare qualunque forma di violenza nell’ambiente sportivo, in tutte le discipline. Un impegno pratico e concreto in un momento in cui la violenza, anche di genere, è purtroppo un tema quotidiano anche in questo settore: la Procura Generale del CONI ha contato, dal 2015 al 2019, 86 casi confermati. Foto Vero Volley Monza Un messaggio ovviamente condiviso da Alessia Orro, che purtroppo è stata recentemente vittima di un nuovo episodio di stalking sventato dai Carabinieri: “È una bellissima iniziativa, siete i primi a lanciarla. È molto importante parlare, non stare in silenzio, farsi aiutare. All’inizio è difficile, ti fai molti problemi, perché non vuoi mettere in pericolo altre persone: poi però capisci che da solo non riesci ad andare avanti, hai tante paure e ansie che ti tormentano. È fondamentale aprirsi, io ho avuto la fortuna di avere la mia società vicina, ed è bello che tutti abbiano questa possibilità“. Georg Grozer ha posto invece l’accento sull’importanza dello sport come portatore di valori positivi, che non devono essere intaccati dagli abusi: “Io sono cresciuto in un contesto non facile, ma la mia era una famiglia di sportivi e per me è stato sempre un valore il rispetto delle donne e di tutte le persone intorno a me. Nello sport mi sono sentito a casa e in famiglia, condividendo le mie emozioni con la squadra“. L’opposto della Vero Volley, come è noto, è anche il padre di due ragazze: “Il ruolo di padre è molto più difficile adesso che in passato, soprattutto con l’utilizzo dei social e di internet. Noi non abbiamo mai nascosto nulla ai nostri figli, perché non bisogna mostrare loro solo il bello della vita, ma anche far capire loro quali sono le cose brutte che incontreranno“. “Si tratta di un argomento terribile – ha spiegato Alessandra Marzari, presidente del Consorzio – che purtroppo non tutti hanno il coraggio di affrontare: le istituzioni per non mettersi in discussione, le persone comuni perché spesso anche ascoltare è un dolore. È importante avere una cultura sportiva che combatta la violenza sessuale, l’adescamento, il bullismo, tutte situazioni c’è un referente che approfitta di una situazione di fiducia oppure qualcuno che fa leva sulla sua forza. Ma gli spettatori, gli indifferenti, sono colpevoli allo stesso modo. E la società sportiva deve impegnarsi per creare una situazione in cui bambini e bambine si sentano ascoltati“. Al fianco di Marzari c’era Daniela Simonetti, giornalista e scrittrice, presidente dell’associazione di volontariato Change the Game: “La cosa che più mi sconvolge – ha detto – è la solitudine del bambino abusato. Spesso le vittime non possono raccontare la loro storia a nessuno, e noi abbiamo voluto colmare questa lacuna. Non c’è e non ci deve essere nessuna contrapposizione con Federazioni, Leghe e istituzioni: una Federazione deve tutelare i suoi atleti per tutelare la sua stessa reputazione, è il suo biglietto da visita“. E la presidente del Vero Volley, in chiusura, si è augurata che “il pulsante diventi virale e tutte le istituzioni lo pubblichino sui loro siti, per dare a ciascuno la possibilità di segnalare“. Nel corso dell’evento è intervenuto anche l’avvocato Fabio Iudica, coordinatore del corso di perfezionamento in Diritto Sportivo e Giustizia Sportiva “Lucio Colantuoni” dell’Università Statale di Milano, con diversi studenti del corso. “Il diritto sportivo – ha spiegato – paradossalmente e fortunatamente ha armi ancora più potenti del diritto penale, perché è sufficiente la ‘forte probabilità’, un livello di prova meno intenso, per arrivare a sanzioni e provvedimenti di radiazione nei confronti dei soggetti che si rendono responsabili di abusi“. L’incontro è stato presentato da Giuseppe Paternò Raddusa, autore e responsabile editoriale della piattaforma di podcast GliAscoltabili, che mette a disposizione tra gli altri contenuti anche il podcast No Coach realizzato dalla stessa Daniela Simonetti: cinque storie di coraggio, ricostruite dalle vittime, che infrangono il silenzio nel quale sono avvolti le violenze sessuali e gli abusi all’interno del mondo sportivo. LEGGI TUTTO

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    Mauro Fabris risponde ad Alessandra Marzari: “I numeri dicono che abbiamo appeal”

    Di Redazione Ha fatto scalpore nel mondo della pallavolo l’intervento di Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, che ha lamentato la scarsa visibilità riservata dai media al volley femminile rispetto a quello maschile (problema presentatosi anche ieri in occasione della concomitanza tra le semifinali Play Off dei due campionati). Alle critiche rivolte dalla dirigente lombarda all’operato della Lega Pallavolo Serie A Femminile ha risposto direttamente il presidente Mauro Fabris in un’intervista pubblicata oggi da La Prealpina in cui rivendica i successi ottenuti dalla sua gestione: “Non credo che si possa dire che la Lega non ha appeal“. “La nostra è la prima Lega indoor sui social – sostiene Fabris – ci batte solo il calcio di serie A e B, e in meno di un anno è cresciuta del 15% sugli stessi social. Abbiamo ottenuto la seconda partita in tv con Sky, la Coppa Italia ha come sponsor Frecciarossa, il campionato ha aggiunto Vivo. Forse Marzari si riferisce a quando lei era vicepresidente, visto che i dati dicono il contrario rispetto alle sue affermazioni“. Anche sul tema dell’organigramma di Lega il presidente non risparmia frecciate alla numero uno di Monza: “Anni fa è stato stipulato un accordo in tema di marketing e vendita del prodotto volley femminile con Mastergroup, una scelta pionieristica che ci ha portato poi a cedere i diritti televisivi a Volleyball World. Ciò ha ridotto di molto la necessità di dover vendere qualcosa e di avere quindi un direttore marketing che il nostro bilancio non poteva permettersi. La decisione è stata presa dal consorzio nel suo insieme e quindi anche da Monza. Capisco che Marzari sia rimasta male per non essere stata votata per il rinnovo della sua carica di vicepresidente di Lega, ma dovrebbe chiedersi perché non è stata apprezzata la sua candidatura“. L’aspetto più curioso dell’intervista è che, di fatto, Fabris concorda con Marzari sull’argomentazione principale, quella che riguarda la mancata “parità di genere” tra uomini e donne: “È vero che c’è, e molti dei miei scontri con la FIPAV sono nati per questa differenza“. Sullo stesso tema si è espresso, sempre ai microfoni de La Prealpina, anche il presidente della Federazione Italiana Pallavolo Giuseppe Manfredi: “Marzari ha ragione, non posso darle torto, ma dobbiamo cercare anche noi, come settore femminile, di fare qualcosina in più, e siamo disponibili a dare una mano. Capisco le esigenze di tutti, ma non possiamo pretendere che i giornali siano al nostro servizio solo quando ci conviene“. LEGGI TUTTO

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    Alessandra Marzari attacca stampa e Lega: “Pallavolo femminile poco considerata”

    Di Redazione All’indomani della strepitosa vittoria della Vero Volley Monza su Novara che ha portato a Gara 3 la serie della semifinale Play Off, la presidente Alessandra Marzari ha un motivo per essere insoddisfatta: lo scarso spazio dedicato dalla stampa alla partita e più in generale alla pallavolo femminile. Il malcontento della numero uno del Consorzio monzese è affidato a un messaggio sui social network: “Più se ne parla, anche con i partner del Consorzio, più risulta stupefacente come il volley femminile, primo sport nazionale per numero di tesserate, venga, pur a parità di evento, meno considerato della maschile“. “Chissà quali motivazioni addurranno – continua Marzari – le prestigiose testate del gruppo RCS, Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport: il primo per aver riportato solo il risultato delle semifinali maschili, balzando completamente quello delle femminili nel solito striminzito comunicato. E la seconda per aver dimenticato ogni senso di equità nella divisione dello spazio nelle due pagine dedicate (e non mi si tiri in ballo la questione degli investimenti in comunicazione)“. “Responsabilità loro, certo – conclude la presidente del Vero Volley – ma anche della politica dell’ufficio comunicazione della Lega Pallavolo Serie A Femminile, incapace di gestire in modo adeguato il nostro campionato e il suo indiscutibile valore presente e futuro. La sgradevole idea che si tratti di una questione di parità (per non usare altri termini) rimane nei miei pensieri“. (fonte: Vero Volley Monza) LEGGI TUTTO

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    Marzari: “La Cev Cup un booster, l’anno prossimo squadre più forti. Soprattutto la femminile”

    Di Redazione A una settimana di distanza in casa Vero Volley l’emozione e la gioia per la conquista del primo titolo al maschile, quella Cev Cup vinta, anzi stravinta, contro i francesi del Tours, è ancora forte. La strada per raggiungere questo traguardo è stata lunga per il Consorzio brianzolo, ma sempre in salita, sempre in crescita. “Vinciamo e vogliamo continuare a farlo con la nostra idea di sport” racconta la presidente Alessandra Marzari sulle colonne de Il Cittadino di Monza in un’intervista a firma Giulio Masperi. “La vittoria in Cev Cup maschile è un booster incredibile per tutto il nostro lavoro”, anche perché bissa quella conquistata la stagione prima dalla squadra femminile. “L’anno prossimo alzeremo ancora l’asticella. Stiamo già approntando una squadra femminile molto forte. Il budget non permette di avere due squadre al top, ma anche la maschile sarà bella come quella di quest’anno, con nuovi innesti e due opposti molto forti”. La conquista della Cev Cup “non era negli obiettivi – aggiunge – considerata anche la situazione per cui Modena e Kazan erano state ammesse al torneo nonostante i risultati conseguiti lo scorso anno non ne avrebbero dato diritto. Ma nello svolgersi degli eventi abbiamo avuto anche un po’ di fortuna”. Fortunati, dunque, ma indubbiamente bravi perché rifilare un doppio 3-0 in finale alla squadra che sta dominando il campionato francese non era di certo facile, e scontato. Passando alla stretta attualità, entrambe le prime squadre del Consorzio sono ora impegnate nella fase calda della stagione. La maschile ha già iniziato i playoff, perdendo gara 1 dei quarti di finale contro la Lube Civitanova, ma dopo il successo in Cev Cup e l’altro exploit della finale raggiunta in Supercoppa a fine ottobre (poi persa contro Trento, n.d.r.), “non ho posto un obiettivo per questi playoff – commenta il presidente -, sono i ragazzi che devono chiedersi cosa vogliono fare a questo punto dell’annata”. Discorso diverso, invece, per la femminile, per la quale l’obiettivo dichiarato è “la finale scudetto, a prescindere da chi incontreremo. La squadra deve capire come giocare bene quando affronta un avversario molto forte, anche più forte di noi (come accaduto in Champions contro Il VakifBank e Conegliano, n.d.r.), in particolare pensando al piano mentale”. E infatti sottolinea ancora una volta quanto abbia bruciato, un po’, l’eliminazione dal massimo torneo continentale per club: “Un minimo pensiero di passare l’avevamo fatto, ma quando si gioca benino, non benissimo, non si va avanti”. (fonte: Il Cittadino di Monza) LEGGI TUTTO

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    Champions e Cev all’Arena di Monza, Marzari: “Traguardi importanti, ricordiamoci la strada percorsa”

    Di Redazione Quella che l’Arena di Monza si prepara a vivere oggi, mercoledì 9 marzo alle 20.30 è un’altra prima volta: in scena, infatti, ci sarà la gara di andata dei quarti di finale di Champions League, che vedrà impegnata la prima squadra femminile di Vero Volley contro Conegliano, il team campione d’Europa in carica.  “Monza sempre più Città del Volley: le due squadre di serie A del Consorzio Vero Volley stanno dimostrando, partita dopo partita, di potersela giocare contro chiunque, anche contro quei “mostri sacri” che sembravano inavvicinabili. Le ragazze mercoledì in casa affronteranno addirittura nei quarti di finale di Champions League le campionesse di Conegliano, già sconfitte in campionato. Una sfida imperdibile: sono certo che la nostra Arena sarà calda e gremita come non mai. Siamo pronti a vivere insieme una serata all’insegna della passione sportiva”, sottolinea il sindaco di Monza, Dario Allevi.  Quello del 9 marzo, però, non sarà l’unico appuntamento di livello internazionale che aspetta Vero Volley: infatti, l’Arena e la città di Monza, mercoledì 16 marzo alle ore 20 ospiteranno anche la gara di andata della finale di CEV Cup che vedrà protagonista la prima squadra maschile del Consorzio contro l’équipe di Tours, in una sfida già determinante in vista del ritorno previsto il prossimo 23 marzo in Francia, match che assegnerà la seconda coppa europea per importanza.  “E’ in momenti come questi che si deve pensare anche a come si è iniziato, da dove tutto è partito, ed è bello rivivere i ricordi e le tappe di un percorso importante. Penso che, oltre ai risultati sportivi, fondamentali per far crescere un movimento come il nostro che guarda con attenzione ai valori che vuole trasmettere e alle giovani generazioni, la sfida per il domani sarà di provare ad anticipare e capire il futuro, ancora di più in un momento complesso come questo. I traguardi agonistici che abbiamo raggiunto in Europa e in Italia dobbiamo goderceli ed essere consapevoli del loro valore, ma non dobbiamo smettere di pensare a quello che verrà e a come potrà essere”, dichiara Alessandra Marzari, presidente di Vero Volley.  (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Monza, Marzari: “Obiettivi? Quarti di Champions e semifinali scudetto”

    Di Redazione L’Arena di Monza è pronta al gran ballo, il suo primo storico “vernissage” in Champions League. Un traguardo importante ottenuto con grande determinazione sul campo, oltre che frutto di un’ottima programmazione in questi ultimi anni a livello societario. “Quando siamo arrivate in A1 pensavo “chissà quando ci arriveremo (in Champions, n.d.r.)”. Ora ci siamo e stiamo facendo molto bene” racconta Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, intervistata per il QS dal collega Andrea Gussoni. Alla sua prima partecipazione nella massima competizione europea per club, Monza non si accontenta solo di esserci, ma punterà ad andare più lontano possibile. “Contro il VakifBank eravamo rimaneggiate, ma l’obiettivo dei quarti di finale resta alla nostra portata” conferma la stessa Marzari. D’altronde la sua Monza, in questo caso quella femminile, è stata costruita per competere ad altissimi livelli, anche in campionato. “In generale puntiamo a confermarci arrivando ancora in semifinale scudetto. Le ragazze finora sono state bravissime nonostante gli infortuni. Prima abbiamo perso Mihajlovic, poi Gennari, poi Lazovic. Pian piano stanno rientrando tutte, ma non è facile giocare con un sestetto diverso da quello che si aveva in mente”. Ma se, al netto degli infortuni, i risultati stanno arrivando comunque, il merito è di una panchina lunga e di livello costruita ancora una volta con lungimiranza dal ds Claudio Bonati. “È vero – conclude Alessandra Marzari – Bonati aveva detto che tutte avrebbero potuto giocare e lo stanno dimostrando”. foto Vero Volley Monza Appuntamento dunque questa sera all’Arena di Monza per l’esordio casalingo in Champions del Vero Volley contro le francesi dell’ASPTT Mulhouse. (fonte: QS) LEGGI TUTTO

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    Presentata My Sport e Salute, la app che semplifica l’accesso allo sport

    Di Redazione È stata presentata questa mattina al Salone Autorità dello Stadio Olimpico di Roma la nuova app My Sport e Salute, realizzata da Sport e Salute SpA con l’obiettivo di innovare e semplificare la connessione tra gli italiani e lo sport. Tra i relatori intervenuti, in rappresentanza del mondo del volley, anche Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, insieme al presidente della Fisr Sabatino Aracu, al presidente dell’Uisp Tiziano Pesce, all’amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta, al presidente della Sampdoria Massimo Ferrero e a molti altri ospiti, tra cui i Legend di Sport e Salute Massimiliano Rosolino e Fabio Galante. Foto Vero Volley Monza L’app, sviluppata dalla società pubblica per la promozione dello sport in collaborazione con Illimity Bank SpA, si presenta come uno strumento utile agli organismi del settore e a tutti gli sportivi: la finalità è mettere in contatto Federazioni, Enti di Promozione Sportiva, società e associazioni sportive con gli oltre 14 milioni di tesserati e praticanti presenti sul territorio (il 67% degli italiani). Ogni ente e società avrà infatti a disposizione un’area riservata per registrarsi, geolocalizzandosi in uno dei 7.903 comuni italiani e collegandosi con i propri impianti sportivi tra gli oltre 77mila a disposizione; gli utenti dell’app potranno così trovare con facilità, attraverso una semplice ricerca, i contatti e le occasioni giuste per praticare ad ogni età e ad ogni livello la propria disciplina preferita. “Connettere gli italiani allo sport – ha detto Vito Cozzoli, presidente e amministratore delegato di Sport e Salute – è un’azione fondamentale per riaccendere il sistema sportivo e allargarne la base dei praticanti. My Sport e Salute vuole essere l’App di tutti e cogliere l’occasione di uno sviluppo digitale che tutti abbiamo già vissuto in questi mesi da trasformare in opportunità. Per sfruttare tutte le potenzialità della tecnologia e quelle della Società Sport e Salute. I grandi successi azzurri recenti sono una locomotiva che dobbiamo agganciare dopo il picco della pandemia, i lockdown, le chiusure. My Sport e Salute è il vagone che mettiamo a disposizione del treno della ripartenza“. Il CEO e Founder di Illimity Bank S.p.A., Corrado Passera, ha sottolineato: “My Sport e Salute è una piattaforma molto libera e aperta che soddisfa i bisogni di base delle persone. Permette di collegarsi facilmente informando gli utenti in un modo molto facile e saggio. illimity mette a disposizione un’applicazione utile a semplificare la vita della gente“. Sono intervenuti alla presentazione anche il direttore generale di Sport e Salute Diego Nepi Molineris, l’assessore allo Sport del Comune di Roma Alessandro Onorato, il deputato Simone Valente e il presidente dell’Anif Gian Paolo Duregon. L’app My Sport e Salute è disponibile gratuitamente negli store digitali App Store e Google Play. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO