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    Reggio Emilia, un successo per la salvezza diretta. Lagonegro deve vincere e sperare

    Ultima giornata di regular season in Serie A2 maschile in programma domenica 2 aprile, con uno snodo cruciale nella volata salvezza. Se il penultimo turno ha decretato la retrocessione matematica in della HRK Motta di Livenza, altre due squadre – Conad Reggio Emilia e Cave del Sole Lagonegro – sono ancora in lotta, benché separate da 4 punti in classifica. Il regolamento prevede infatti che, se il distacco sarà minore di 3 punti, penultima e terzultima in classifica dovranno disputare un turno di Play Out; diversamente, la penultima retrocederà direttamente in A3.

    LA CLASSIFICA

    Questo significa che Reggio Emilia, attualmente a quota 48, sarà salva in caso di vittoria con qualunque punteggio sul campo della BAM Acqua S.Bernardo Cuneo: anche un 3-2, infatti, porterebbe a 3 punti il vantaggio minimo sui rivali. Lagonegro, invece, dovrà obbligatoriamente vincere in casa della Tinet Prata di Pordenone e poi sperare in un risultato negativo degli avversari: in caso di successo per 3-0 o 3-1, basterà anche una sconfitta al tie break di Reggio Emilia per andare ai Play Out. Se invece i lucani chiudessero sul 3-2, la Conad si salverebbe direttamente anche perdendo al quinto set. LEGGI TUTTO

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    Alessandro Carucci schiaccerà per Cantù nel finale di stagione

    Il beacher Alessandro Carucci, già aggregato per gli allenamenti dallo scorso dicembre, giocherà questo finale di stagione con il Pool Libertas Cantù. E’ dalla stagione 2016/2017 che il mancino milanese non calcava il pavimento di un palazzetto. Dalla promozione in Serie A2 conquistata sul campo con la Pallavolo Saronno, si infatti è dedicato anima e corpo al beach, sia nelle vesti di giocatore di livello nazionale che di istruttore federale. Con la chiamata del Presidente Ambrogio Molteni, torna a calcare il taraflex della seconda serie nazionale, e darà una mano alla compagine canturina fino al termine del campionato.

    Il coach di Cantù, Francesco Denora, commenta così il nuovo arrivo: “Nel momento in cui ci siamo trovati in difficoltà per l’infortunio a Giacomo Rota, Alessandro Carucci è venuto a darci inizialmente una mano con gli allenamenti. Sin da subito si è dimostrato professionale, e possiamo dire anche legato alla squadra, e visto il contributo importante abbiamo deciso di farlo entrare a pieno nel gruppo. Ci sarà sicuramente utile in questa fase finale, dove ogni energia è importante per raggiungere i nostri obiettivi”.

    “Il mio ultimo anno di pallavolo indoor – ricorda il giocatore – è stata la stagione 2016/2017 con la Pallavolo Saronno: siamo stati promossi in Serie A2 vincendo il campionato di Serie B (la Serie A3 non c’era ancora). Dopodiché, ho deciso di accettare un’offerta lavorativa come allenatore di Beach Volley presso la scuola Open Beach di Milano, per la quale ho allenato fino a settembre 2022 sia amatori che agonisti. Come giocatore di Beach Volley ho partecipato al campionato italiano, ottenendo due medaglie di bronzo (Palinuro 2019 e San Remo 2021) e diversi piazzamenti in top8 a varie tappe. In questi anni ho vinto diversi tornei nazionali “Serie Beach 1” e partecipato ad alcuni tornei internazionali. Il torneo che ricordo con più piacere è stata la finale scudetto del 2021, in cui erano presenti diverse coppie di livello internazionale che partecipano costantemente al World Tour. Ho giocato in coppia con Matteo Cecchini, e siamo arrivati settimi dietro a 4 coppie olimpiche e alle coppie della nazionale italiana”.

    I beacher Alessandro Carucci, neo schaicciatore di Cantù, ed Edgardo Ciccoli

    “Ho fatto i primi allenamenti al Pool Libertas come sparring per sostituire Jack (Giacomo Rota, ndr) – continua –, poi quando hanno saputo che si sarebbe dovuto operare, il Coach (Francesco Denora, ndr) mi ha chiesto di finire la stagione con la squadra. All’inizio non è stato facile perché non giocavo da diverso tempo a volley, e, oltre a qualche risentimento muscolare dovuto alla superficie dura, ho fatto fatica in tutti i fondamentali, soprattutto a trovare i tempi della rincorsa d’attacco. Piano piano mi sono adattato e sono migliorato: i compagni e i Coach sono stati fantastici perché, nonostante facessi fatica, non me l’hanno fatto mai pesare, anzi mi hanno aiutato molto. Per me è un onore essere entrato a far parte di questa società: non avevo mai partecipato ad un campionato di Serie A prima d’ora. Oltre all’altissima qualità tecnica dei singoli atleti, c’è un gruppo coeso di persone e che lavorano in sintonia tra di loro e con lo staff tecnico, e questa secondo me è la vera chiave dei successi di questa stagione”.

    (Fonte: comunicato stampa Pool Libertas Cantù) LEGGI TUTTO

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    Aria di matrimonio per Alessandro Tondo: “Ma adesso pensiamo ai Play Off…”

    Chissà se Alessandro Tondo conosce un bellissimo minuto del nostro cinema italiano, nel quale Ilaria Occhini, parlando della sua amata Lecce, luogo in cui Alessandro convolerà a nozze quest’estate con Beatrice Francesconi (team manager della Futura Giovani Busto Arsizio), dice che prima di partire per un lungo viaggio, chiunque passi per quelle strade, quelle facciate delle chiese, quelle statue, deve riempirsi gli occhi di quella luce sprigionata dalle pietre gialle. Ho scelto di non chiedere ad Alessandro di quel dialogo, perché Lecce lascia a tutti un ricordo diverso, ma pur sempre bellissimo, e di partire proprio dalle nozze per raccontare di sé e della propria vita:

    “È un passo certamente importante. Beatrice ha scelto di andare controcorrente. Solitamente infatti, ci si sposa nei luoghi della sposa, mentre lei ha scelto la Basilica di Santa Croce nella quale ci sposeremo in estate. Siamo nella fase in cui, non appena entrambi abbiamo qualche minuto libero, prepariamo qualcosa o semplicemente facciamo i conti di tutti gli invitati. Deve sapere che avendo giocato entrambi in tante squadre, la lista diventa lunga“.

    Foto Instagram Alessandro Tondo

    È la conseguenza del fatto che, quando si lascia un bel ricordo nel proprio percorso, le persone che vogliono assistere ai momenti importanti diventano parecchie.

    “Questo non lo posso dire. So per certo che ho seminato tanto, che non saprei nominare una o due persone che mi sono amiche in questo sport, perché sono tanti gli amici che mi hanno accompagnato e che mi accompagnano in questi anni. Poi certo, ci sono anche quelli che non ti lasciano molto, ma non sono una larga fetta. Nelle squadre mi piace esserci, avere la possibilità di dedicare un momento a tutti. Ad esempio qui a Vibo ho avuto modo di legare anche coi ragazzi più giovani. Inizio a non essere più annoverabile tra i più piccoli del gruppo, come capitava fino a qualche anno fa, ma tante cose mi accomunano a loro. Cerco anche di dare un consiglio dove e quando posso“.

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Con lei chi si è comportato così?

    “Beh, sono tanti. Uno che mi viene in mente è certamente Alessandro Fei a Piacenza, che è sempre stato pronto a darmi un consiglio. Nel periodo di Reggio Emilia, quando ero ancora giovane, ho incontrato Orduna. Lui dice sempre che mi ha insegnato molto. Scherzando dico che certamente a lui devo tutto (ride, n.d.r.)”.

    A Vibo in fondo c’è quest’aria di complicità. È un lavoro anche crearla quest’atmosfera?

    “Ci troviamo bene, il gruppo è affiatato, insieme lavoriamo tanto e abbiamo trovato la quadra subito. È un gruppo diversificato, con tante belle individualità e il campionato ci sta restituendo un buon risultato, in termini di gioco. Adesso però si riazzera tutto, e tutte arriveranno contro di noi in cerca del colpaccio“.

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Da poco Ravenna c’è riuscita.

    “Be’, quando vedi dei giovani così affiatati giocare quella pallavolo, puoi in parte certamente avercela per il risultato, tornando in palestra per lavorare per ciò che non è andato. Ma vedendolo da fuori, pensi a quanto bene potrà fare la pallavolo italiana con quei ragazzi dalle grandi speranze in futuro“.

    Lei ha trovato tutte persone in grado di credere in Alessandro Tondo?

    “Non sempre. Qualche volta ho fatto più fatica, qualche volta non ero una priorità. Ma è la vita, è la nostra vita di pallavolisti ad essere così, perché devi fare i conti con tantissime variabili, tantissime cose che alle volte vanno e altre volte no. Io sono uno che pensa che se qualcosa non è andata come doveva, evidentemente altri hanno meritato più di me. Sono sempre ripartito da me, e non dall’osservare cosa facevano o non facevano i miei colleghi più o meno bene di me“.

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Da fuori è più strutturato o ha ancora qualche fragilità?

    “Come tutti. Fondamentalmente col tempo faccio determinate cose meglio. Ad esempio, qui a Vibo ci sono arrivato con tanta voglia di lavorare e di fare bene. Io sono uno che lavora e che spinge affinché si creino situazioni in cui tutti riusciamo a fare del nostro meglio“.

    Il momento più alto della sua carriera o quello in cui ha fatto meglio?

    “Professionalmente arrivare in alto non ha coinciso esclusivamente con gli anni in cui ho fatto meglio. Sicuramente in Superlega sono arrivato e ho anche cercato di fare il mio. Sono anche stati anni tormentati, anni in cui mi sono messo in discussione o sono stato messo in discussione. Anni importanti, senza dubbio, che mi sono serviti per essere esattamente dove sono ora. Sentimentalmente parlando, se vogliamo sceglierne uno, direi l’anno in A2 a Piacenza, nel quale abbiamo centrato la promozione. Quello è stato un anno in cui stare in alto ha coinciso anche con l’aver fatto il meglio possibile“.

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    La pallavolo è ancora così centrale nella sua vita?

    “Sì. Assolutamente. Beatrice ed io su questo siamo molto lucidi. È il lavoro che accomuna entrambi. I sacrifici si fanno da entrambe le parti. Certo, prima di firmare un contratto un occhio alle distanze o ai voli disponibili si può sempre dare. Ma non ci siamo e non ci precluderemo occasioni, perché ne andrebbe del lavoro fatto finora“.

    La famiglia però le manca?

    “La cosa assurda è che questo è il mio primo anno al Sud e mentre prima avevo i miei genitori lontani, perché vivevano a Lecce, ora ho mio fratello e mia sorella e i miei quattro nipoti distanti, perché abitano a Reggio Emilia e Parma. Adesso i miei caricano la macchina e fanno la spola tra Lecce e Vibo ogni tre settimane. Questo mi rende felice“.

    Foto Instagram Alessandro Tondo

    Alla finale di Coppa Italia alzata qualche settimana fa chi c’era?

    “Quasi tutti. Mio fratello è venuto per vedere la partita. Ha preso il volo ed è appositamente venuto a tifare Vibo. Gli altri mi hanno visto da casa, ma ci sono sempre. In estate ci ritroviamo tutti a Lecce. Quella se vogliamo dire, è proprio ciò che definirei casa“.

    L’anno prossimo dove metterà le fondamenta?

    “(ride, n.d.r.) Lei vuole sapere dove giocherò! In realtà sposterò i progetti alla fine dei play off. Sicuramente a Vibo vogliamo concluderla tutti nel migliore dei modi, e faremo di tutto per fare sì che ciò accada. Poi si penserà al futuro, ho altri pensieri più imminenti. Intanto dovremo affrontare un play off in cui tutte le squadre, da Castellana, a Ravenna, a Prata, indipendentemente dalla classifica, sono avversari che possono far paura. La guardia non si abbassa fino alla fine. Poi per il futuro mi prendo il tempo per capire dove vorrò essere. Concludo dicendo che al Sud quest’anno sono stato e sto molto bene“.

    di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Bergamo, il presidente Agnelli: “Cessione titolo? Nulla è stato definito”

    Da 18 anni al timone dell’Olimpia Pallavolo poi declinata in Agnelli Tipiesse, da quattro vicepresidente di Lega in quota A2. Angelo Agnelli è abituato a metterci la faccia. Per onestà verso chi sostiene da sempre il progetto, per la trasparenza che contraddistingue il rapporto con sponsor e tifosi e per l’amore non solo per la città, ma anche per lo sport.

    Presidente, facciamo un po’ di chiarezza. Il destino di Bergamo?

    “Dopo sette anni di A2 in cui si sono conquistati, ad eccezione dei play-off, i trofei disponibili per due volte ciascuno (Coppa Italia e Supercoppa) e si è disputata una finale contro una grande Piacenza difficile pensare di cambiare gli obiettivi per cause di forza maggiore. Bergamo, come insegna la sua storia, opera in ogni stagione per essere protagonista. Se ciò rischia di venire meno è legittimo fare altre valutazioni”.

    Forti oltretutto d’essere orgogliosamente un club virtuoso…

    “Questo è il vero fiore all’occhiello. Senza debiti e con i conti sempre in ordine. La società è sana e non ha bisogno di prendere decisioni affrettate”.

    Il riferimento è alla presunta cessione del titolo?

    “Al momento, sebbene siano arrivate numerose richieste, nulla è stato definito e tantomeno messo nero su bianco. Le proposte ci sono state ed anche piuttosto ben argomentate. Ma niente di più. In tal caso comunque ci prenderemo tutto il tempo necessario”.

    Dunque lo spiraglio resta aperto?

    “Aspettiamo di capire le scelte del Comune di Bergamo in merito alla questione impianto. Noi, come abbiamo sempre rimarcato nelle varie circostanze, siamo sempre apertissimi al dialogo e a trovare una soluzione per il bene del club, dello sport e della città. Quando l’orizzonte sarà meno nebuloso agiremo di conseguenza. Di certo macinare chilometri alla ricerca di un palasport non è nelle nostre intenzioni, specie per ragioni di budget. Al momento perciò restiamo alla finestra per capire che strada prenderà un’Amministrazione che si è impegnata a fornire garanzie purtroppo però solo a partire dal 2024”.

    Ma in caso d’impresa nei play-off?

    “Crediamo fortemente nello staff tecnico e nei ragazzi. I risultati in quest’ultimo periodo sono la conferma del loro valore nonché delle qualità di coach Morato e del suo vice Redaelli. Si lavora senza pressioni e assolutamente liberi da ogni obbligo di traguardo. Daremo il meglio di noi stessi per arrivare più avanti possibile. Qualora venissimo premiati dal riscontro del taraflex logico che tutto assumerebbe un valore differente. SuperLega significherebbe scenari alquanto appetibili per i potenziali investitori, un ruolo più incisivo di quelli attuali, la possibilità di uscire anche dalla provincia per trovare un impianto che rispetti le norme della Lega Pallavolo”.

    Un domani tutto da scrivere?

    “Bergamo non molla, ma gli scenari adesso sono piuttosto delineati”.

    (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Vibo e Cantù si contendono la Del Monte Supercoppa: il programma

    È definito il programma della Del Monte Supercoppa dedicata alla Serie A2. Il trofeo, giunto alla sua terza edizione, vedrà la Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia ospitare il Pool Libertas Cantù, con fischio d’inizio alle ore 19.00 di lunedì 10 aprile.

    Sarà dunque il Pala Maiata di Vibo Valentia il teatro della competizione: la Tonno Callipo infatti, già qualificata in quanto vincitrice della Del Monte Coppa Italia A2, ha vinto la Regular Season con ben quattro giornate di anticipo, ottenendo così possibilità di giocare anche questo trofeo in casa propria.

    La formula della Del Monte Supercoppa A2 prevede infatti che la detentrice della Coppa Italia sfidi la vincitrice della Regular Season, ed in caso in cui le due squadre dovessero coincidere, parteciperebbe alla Supercoppa la seconda classificata nella stagione regolare. La Regular Season di Serie A2 Credem Banca, pur non essendo ancora conclusa (ultima giornata in calendario questa domenica) ha già decretato che sarà il Pool Libertas Cantù al secondo posto della graduatoria. La Libertas Brianza potrà dunque provare a portare in Lombardia il primo trofeo della sua storia.

    L’evento sarà dunque organizzato dalla Lega Pallavolo Serie A in collaborazione con la Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia, e sarà sempre trasmesso su Volleyballworld.tv, con una produzione televisiva potenziata per l’occasione.

    Del Monte Supercoppa Serie A2Lunedì 10 aprile 2023, ore 19.00Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia – Pool Libertas CantùDiretta Volleyballworld.tv

    (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Fabio Fanuli: “Bravi a soffrire e stare sul pezzo nei momenti difficili”

    Una vittoria strepitosa quella ottenuta dalla Conad Reggio Emilia, che nel posticipo si è imposta per 3-1 contro la Kemas Lamipel Santa Croce dell’ex coach Mastrangelo, avvicinandosi al grande obiettivo della salvezza. Ernesto Torchia, miglior ricettore con il 72% di positività e il 45% di perfetta, è stato tra i protagonisti della gara: “Contro Santa Croce stasera è stata una partita giocata fino all’ultimo punto, non potevamo perdere e dovevamo mettere in campo tutto quello che avevamo. L’abbiamo fatto e sono contento. I numeri? Sì, certo, ho fatto una buona partita, ma io sono contento quando la squadra vince. Adesso ci teniamo stretti questi tre punti fondamentali per la salvezza“.

    Anche Lorenzo Sperotto, entrato nel terzo set al posto di Santambrogio, parla di una vittoria di squadra: “Certo, sono soddisfatto della mia prestazione, ma preferisco parlare della prestazione del gruppo che c’è stata stasera, è stata veramente formidabile. Credo che tutti abbiano dato un apporto positivo alla vittoria di oggi e ci siamo meritati questi tre punti. Adesso la missione è ancora da completare, speriamo di portarla a termine“.

    Foto Volley Tricolore

    Momentaneamente la Conad si trova a 28 punti ma sempre al dodicesimo posto, anche se ora Brescia, undicesima, ha solo un punto in più della compagine reggiana: “Devo dire che è andata decisamente bene – commenta Lorenzo Caciagli, centrale giallorosso che ha messo a segno ben 6 muri – oggi il lavoro fatto in difesa è stato fondamentale per poter vincere questa partita e fare tre punti molto importanti, la squadra ha girato sicuramente nel migliore dei modi“.

    Per Reggio Emilia, che al momento ha 4 punti di vantaggio sulla Cave del Sole Lagonegro, non è ancora svanito il rischio dei play out (che si giocheranno solo nel caso in cui il distacco sia inferiore alle 3 lunghezze). Impegnata nell’ultima giornata sul campo di Cuneo, la Conad dovrà vincere per assicurarsi la salvezza diretta, a meno che Lagonegro esca sconfitta dal campo della Consoli McDonald’s Brescia.

    Coach Fabio Fanuli è soddisfatto ed orgoglioso della sua squadra: “È stata una grande vittoria. I ragazzi si meritano tutto quello che stiamo ottenendo. Stiamo dimostrando in campo la nostra forza, perché siamo stati bravi a soffrire e a rimanere sul pezzo nei momenti difficili. Sicuramente noi non molliamo perché il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo salvarci; i ragazzi lo sanno e quindi daremo tutto quello che abbiamo fino alla fine, ci ripresenteremo in palestra ad allenarci con la stessa fame, con lo stesso spirito di una squadra che non molla e che vuole a tutti i costi arrivare fino in fondo. Poi se l’avversario sarà più bravo gli batteremo le mani, ma noi, fin quando non versiamo l’ultima goccia di sudore che abbiamo, non siamo contenti e non usciremo dal campo“.

    Presente all’incontro anche Yassin Bouih, campione europeo di campestre staffetta mista 4×1500: “Mi sono divertito tantissimo. Penso che sia stata un’esperienza bellissima. Sono felice di portare fortuna, vista la vittoria di due partite su due. Ho visto una squadra molto unita, molto coraggiosa, che ha saputo tirare fuori il carattere quando serviva. Perciò spero che continui così e che ci sia un futuro brillante per la Conad“.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Videx Yuasa già con la testa in vacanza? Ortenzi: “Poca voglia di sacrificarsi”

    Una gara senza pressioni e senza pretese, con la salvezza già in tasca, al cospetto di un avversario che, al contrario, di pressioni e soprattutto motivazioni ne aveva da vendere. La sconfitta di Cuneo nell’anticipo della dodicesima giornata aveva fatto venire l’acquolina in bocca al gruppo di coach Bonitta per un ottavo posto (e quindi la partecipazione ai prossimi playoff) che sarebbe diventato matematica certezza in caso di vittoria piena, davanti al proprio pubblico, sulla Videx Yuasa.

    Una posta in palio decisamente alta contro una squadra, quella marchigiana, che di fatto non aveva più nulla da chiedere a questo campionato. Potremmo identificare così le premesse di una gara totalmente a senso unico che ha visto Goi e compagni tiranneggiare dal primo all’ultimo pallone senza incontrare opposizione alcuna da parte di Vecchi e compagni. Il dominio dei padroni di casa si è palesato in ogni fondamentale: attacco (55% di efficacia contro il 38% degli ospiti), muro (11 blocchi vincenti, Grottazzolina non pervenuta), ricezione (54% di positiva, 29% di perfetta, contro il 41% e 14% della banda di Ortenzi), servizio (9 ace a 1).

    L’unico squillo dai nove metri, sponda Videx Yuasa, porta il nome di Rasmus Breuning Nielsen (15 punti, 44%). Il martello danese ha predicato nel deserto: il secondo realizzatore grottese è stato Riccardo Vecchi con 4 punti ma è di Bonacic la prestazione più opaca (3 palloni messi a terra su 17 tentativi per un impietoso 18% di efficacia offensiva).

    foto Lega Volley

    “Ravenna ci ha messo fin dall’inizio in grande difficoltà con battuta e muro, noi abbiamo sempre subìto senza mai trovare ritmo nel cambio-palla – è il commento di Massimiliano Ortenzi, coach della Videx Yuasa Grottazzolina –. C’è stato troppo poco agonismo e troppo poca voglia di sacrificarsi, non siamo mai entrati realmente in partita. A loro vantaggio giocavano sicuramente un carico di motivazioni differenti dal nostro oltre che una crescita notevole nelle ultime settimane e questo ha contributo a rendere il divario in campo ancora più ampio. Il dispiacere più grande è di non esser riusciti a fare una partita diversa soprattutto per tutti quei tifosi che ci hanno seguito fino a Ravenna.”

    Nel post partita sono arrivate anche rassicurazioni su Roberto Romiti, sostituito tra il secondo ed il terzo set in favore di Giacomo Giorgini: “Veniva da un lieve risentimento muscolare al polpaccio –  ha proseguito il coach della Videx Yuasa –. Ha voluto fare lo stesso un tentativo per giocare e quando ha incominciato ad avvertire del fastidio abbiamo preferito sostituirlo in via precauzionale.”

    Il campionato è giunto ormai agli sgoccioli, domenica 2 aprile calerà ufficialmente per la Videx Yuasa il sipario su questa serie A2. Il tredicesimo turno di ritorno vedrà il PalaGrotta ospitare la Pool Libertas Cantù, seconda in classifica. Un avversario di caratura importante per salutare al meglio, davanti al pubblico di casa, la stagione 2022/2023.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Vibo Valentia non si ferma e conquista anche Motta di Livenza

    La Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia manda in archivio l’ultima trasferta stagionale nella regular season di Serie A2 Credem Banca mettendo a segno l’ottava vittoria esterna nelle tredici gare disputate contro l’HRK Motta di Livenza. Non è stato un successo agevole per la squadra di coach Cezar Douglas, come si può evincere dai parziali dei cinque set, con la squadra di casa che ha sfoderato una prestazione maiuscola per conquistare quel punto che potrebbe essere ancora di capitale importanza per evitare la retrocessione diretta in Serie A3.

    Nonostante il primo posto in classifica già acquisito da diverse settimane la prestazione del collettivo giallorosso è stata più che positiva riuscendo per ben due volte a recuperare un set di svantaggio, per poi far pesare tutta la propria esperienza al tie-break annullando sul 14-13 un match point dei veneti ed infine imporsi ai vantaggi con un ace di Orduna e con il punto decisivo messo a segno dal martello goriziano Terpin.

    Per quanto riguarda le prestazioni individuali bisogna rimarcare quelle dei tre attaccanti giallorossi con l’opposto Manuele Lucconi, alla prima da titolare, autore di 25 punti complessivi (con un ace e un muro e il 66 % di positività sui 35 palloni attaccati) e con Jernej Terpin e Nikola Mijailovic, autori rispettivamente di 26 e 21 punti. L’atleta goriziano, top scorer del match, ha messo a segno anche 3 ace e un muro registrando un brillante 67% in attacco e 66% di ricezione positiva. Per lo schiacciatore serbo lo score segnala 1 ace e 2 muri, un ottimo 64% sui 28 attacchi complessivi e un buon 53% di ricezione positiva. Per quanto concerne la formazione veneta sono tre gli atleti andati in doppia cifra: l’opposto Alberto Cavasin e l’estone Valentin Kordas autori di 20 punti a testa e il martello brasiliano Matheus Secco Costa a quota 10.

    Domenica prossima si chiuderà la stagione regolare con Santiago Orduna e compagni che sfideranno al PalaMaiata l’Agnelli Tipiesse Bergamo, formazione già affrontata due volte nel corso della stagione (con i lombardi che hanno vinto per 3-2 in campionato e i calabresi che hanno replicato con il massimo scarto nella semifinale di Coppa Italia di categoria).

    Le formazioni: Il coach brasiliano Cesar Douglas sorprende nella formazione iniziale schierando nello starting six Lucconi al posto dell’ austriaco Buchegger a completare la diagonale con il capitano e regista italo–argentino Orduna. Nel ruolo di schiacciatori Mjiailovic e Terpin, al centro confermato il giovane Balestra al posto di Tondo insieme a Candellaro e Cavaccini nel ruolo di libero. Il tecnico della formazione dell’hinterland trevigiano Milo Zanardo, invece, schiera nel sestetto di partenza Acquarone al palleggio, Cavasin nel ruolo di opposto, Pilotto e Trillini al centro, l’estone Kordas ed il brasiliano Secco Costa in banda, con il capitano Battista nel ruolo di libero.

    La cronacaPrimo set: In avvio di gara le due squadre si alternano avanti nel punteggio senza superare mai le due lunghezze di vantaggio (8-6, 14-16, 21-20). Nelle fasi conclusive del parziale è stato l’estone Kordas a fare la differenza (7 punti nel parziale con 3 ace), poi il un primo tempo di Trillini che è servito per chiudere il parziale sul 25-23. Per l’economia della formazione giallorossa, invece, a pesare sono stati i sei errori al servizio.

    Secondo set: Il clichè non cambia nel secondo parziale con la squadra di casa a fare gara di testa (8-7, 16-15) e Vibo a restare in scia con le ottime conclusioni vincenti degli attaccanti Lucconi, Terpin e Mijailovic. È proprio una pipe del serbo a portare i vibonesi sul 2 (19-21) che poi riescono a conservare il prezioso vantaggio fino alla fine capitalizzato dal mani out di Lucconi (autore di 8 punti) che ha permesso l’aggancio alla formazione veneta (25-22).

    Terzo set: Sulla falsariga dei due set precedenti le squadre viaggiano punto a punto (8-6, 16-14, 21-20) con i veneti a trovare gli acuti vincenti di Cavasin e Secco Costa (il brasiliano ha messo a segno il punto del 25-22) per portarsi avanti nella contesa.

    Quarto set: Con le spalle al muro Vibo reagisce da grande squadra premendo subito sull’acceleratore e trovando il break decisivo già nella fase iniziale (4-8) mantenendosi avanti fino alla fase centrale (8-16) e gestendo senza affanni il ritorno dei veneti. La Tonno Callipo rimette così il match in equilibrio per la seconda volta con il punto risolutivo dai nove metri realizzato dal martello Terpin (18-25).

    Tie-break: Il quinto e decisivo set è stato un susseguirsi di emozioni che hanno entusiasmato il pubblico del PalaBarbazza di San Donà di Piave con le due squadre hanno fatto gara ad elastico per superarsi nel punteggio (5-4, 8-10, 12-11). Nell’infuocato rush finale Cavasin con un attacco vincente porta i veneti al primo match point (14-13) annullato da Terpin con un diagonale. Ai vantaggi, infine, l’ace di Orduna e il punto conclusivo del goriziano per il 14-16 finale.

    HRK Motta di Livenza–Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia 2–3 (25–23, 22–25, 25–22, 18–25, 14–16)HRK Motta di Livenza: Aquarone 2, Cavasin 20, Pilotto 9, Trillini 9,  Kordas 20, Secco Costa 10, Battista (L);  Pol, Santi (L) n.e., Schiro n.e., Cunial n.e., Bellanova n.e., Acuti n.e..  All. ZanardoTonno Callipo Calabria Vibo Valentia: Orduna 4, Lucconi 25, Candellaro 8, Balestra 9, Mijailovic 21, Terpin 26, Cavaccini 1 (L); Tallone, Belluomo, Carta (L) n.e., Tondo n.e., Piazza n.e., Fedrizzi n.e., Buchegger n.e.. All. Cesar DouglasArbitri: Alessandro Oranelli di Perugia ed Angelo Santoro di VareseNote: Spettatori e incasso non comunicati.Motta di Livenza: aces 9, battute sbagliate 11, muri vincenti 7, errori 34; attacco 50%, ricezione 52%–39%, punti realizzati: 70; Vibo Valentia: aces 7, battute sbagliate 20, muri vincenti 6, errori 17; attacco 63%, ricezione 53%–26%, punti realizzati: 94; Durata set: 27’, 28’, 29’, 27’, 19’. Totale: 2h 10′

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO