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    Bergamo cede in quattro set agli azzurrini Under 20

    Di Redazione
    Il primo test match non ufficiale per i rossoblù in un Pala Pozzoni a porte chiuse con la nazionale under 20 (in ritiro in Val camonica pre- europeo) finisce a favore degli azzurrini per 3-1 (25-19, 20-25, 25-21,25-21).
    Le due formazioni hanno poi disputato un ulteriore quinto set fermato sul 16-16.
    Ottimi gli spunti per coach Graziosi al termine di questa prima prova sul campo per la nuova Agnelli Tipiesse, che ha schierato tutti i giocatori della rosa eccetto Cargioli tenuto precauzionalmente a riposo per un affaticamento. La prova per gli orobici è stata consistente in tutti i fondamentali, si è visto anche un ottimo gruppo già rodato dopo i primi due mesi di lavoro.
    Dall’altra parte della rete i migliori under 20 italiani hanno dato filo da torcere nell’allenamento pre- europeo in programma dal 26 settembre al 4 ottobre.
    “Ho visto un’ottima prova di Finoli e Terpin” dichiara il ds Insalata, “è stato un buon allenamento ma c’è ancora tanto su cui lavorare, pian piano cercheremo di sistemare laddove abbiamo riscontrato più difficoltà, ci prendiamo tutto il tempo che servirà prima dell’inizio del campionato per lavorare sodo come stiamo facendo”
    AGNELLI TIPIESSE: Milesi 3, Mancin 2, Santangelo 13, Sormani 1, Finoli 1, Terpin 17, Pierotti 11, Signorelli 5, Umek 7, Ceccato, Libero D’Amico, Rota, N.E. Cargioli
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    Lagonegro, Di Maio: “Abbiamo un gruppo molto interessante”

    Foto Ufficio Stampa Rinascita Lagronegro

    Di Redazione
    Iniziata la terza settimana di allenamenti, la Rinascita Volley continua le sue attività di preparazione a Sapri, ormai quartier generale dei biancorossi. Nello staff tecnico già dalla scorsa settimana si è aggiunto il secondo allenatore Roberto di Maio che affiancherà mister D’Amico in questa stagione, insieme alla giovanissima scoutman Brigida Moliterni, anche lei talento lucano che il tecnico, Laurita ha voluto nel suo staff.
    Continuano le sedute doppie di allenamenti ed il gruppo è sempre più coeso. “Abbiamo un gruppo molto interessante– spiega Roberto di Maio, assistant coach della Rinascita Lagonegro – anche grazie al mix di gioventù ed esperienza, dove i titolari confermati potranno trasmettere la loro conoscenza su una società dal grande cuore e voglia di fare sempre meglio. Quest’anno ci sono due innesti importanti nei titolari, come Fabbroni e Marretta, che porteranno sicuramente una ventata di nuovo di alto livello la quale ci darà sicuramente la possibilità di spostare l’asticella rispetto alle stagioni precedenti” sottolinea Di Maio.
    Relativamente ai giovani dei gruppi quali il libero Russo, lo schiacciatore Armenante, il centrale Molinari, l’opposto Scuffia e il palleggiatore Bellucci, Di Maio, si dice fiducioso poiché “ho trovato dei giovani con buone motivazioni che gli daranno la giusta benzina per migliorarsi e di conseguenza tenere alto il livello di gioco che ci servirà quest’anno, più degli altri anni, soprattutto causa della difficoltà di svolgere tante amichevoli per via del Covid”, conclude Di Maio.
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    Lupi, Acquarone: “Siamo ragazzi giovani ma con tanto potenziale”

    Kemas Lamipel Santa Croce

    Di Redazione
    La Kemas Lamipel sta preparando meticolosamente il campionato ormai prossimo.
    Le dichiarazioni di Acquarone:“La preparazione sta procedendo molto bene abbiamo iniziato con il piede giusto, c’è bisogno di tanto lavoro per tornare a dei buoni livelli visto lo stop molto prolungato. La squadra è composta principalmente da ragazzi giovani ma con tanto potenziale, abbiamo solo bisogno di allenarci per ritrovare la forma fisica migliore e le nostre sicurezze in campo. Ci sarà da divertirsi anche quest’anno”.
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    Elisabetta Zelatore e la rinascita di Taranto: “Un progetto che mira alla continuità”

    Di Giovanni Saracino
    È l’unica donna a ricoprire incarichi di una certa rilevanza all’interno di un club in Serie A2 maschile (in Superlega la pattuglia femminile è più folta). Elisabetta Zelatore, per la Prisma Taranto, è molto più di un vicepresidente o di un general manager. È il motore organizzativo della macchina societaria, la coordinatrice dietro le quinte di un club che, assieme al presidente Antonio Bongiovanni, suo compagno nella vita così come nel lavoro, ha riportato in Serie A (insieme avevano alle spalle 5 stagioni in A1 e una in A2, più due di A1 e altrettante di A2 come soci della Magna Grecia Volley), decidendo a maggio di acquistare il titolo sportivo della Materdomini Castellana Grotte. Un amore per il volley mai sopitosi, forse nemmeno durante l’esperienza come presidente del Taranto Calcio dal 2015 al 2017.
    Dottoressa Zelatore, come ha ritrovato l’ambiente pallavolistico?
    “L’ho ritrovato così come lo avevo lasciato. A livello umano abbiamo subito riallacciato i rapporti con presidenti, dirigenti, procuratori, esponenti della Lega Pallavolo Serie A come se non li sentissimo da qualche mese, più che da dieci anni. Sicuramente ci ha agevolato il fatto che nell’ambiente pallavolistico nazionale eravamo già conosciuti e nel contempo avevamo lasciato anche una buona reputazione. Dal punto di vista organizzativo, rispetto al passato, abbiamo notato l’evoluzione in positivo di un movimento molto più professionalizzato e capace di leggere in anticipo le nuove dinamiche di questo sport“.
    La scelta di tornare in serie A da cosa è stata dettata?
    “Siamo ritornati al volley perché è l’ambiente sportivo che forse ci è più congeniale ed è stato come ritornare in famiglia, ritrovare vecchi amici. Lo abbiamo fatto con l’intento di voler ridare alla città di Taranto la possibilità non solo di assaporare sport di alto livello, ma anche di poter condividere momenti di gioia, di positività, di speranza in una fase particolare della vita di ognuno di noi. Il nostro è un progetto che mira alla continuità, a contribuire al rilancio socio-economico della nostra città. L’entusiasmo che stiamo riscontrando, l’attenzione dei media, è confortante per avviare un percorso che regali un raggio di sole alla nostra comunità“.
    Con i nuovi giocatori com’è stato il primo approccio, quali parole avete usato, visto il momento particolare?
    “Diciamo che l’approccio da utilizzare con gli atleti è standardizzato. Occorre ovviamente fornire, come club, delle motivazioni e noi quest’anno ne abbiamo qualcuna in più. Proprio per ciò che abbiamo vissuto nei mesi scorsi, abbiamo detto ai nostri giocatori che prima che atleti, bisogna essere uomini. Deve prevalere il senso di responsabilità, la capacità di guardare all’immediato futuro con flessibilità ed essere pronti ad affrontare qualsiasi situazione in maniera oculata. A tal proposito abbiamo creato un sistema al nostro interno che ci consente, grazie al lavoro intenso del nostro valente staff medico, di procedere con la nostra attività in totale sicurezza e serenità. Il nostro coach-manager Di Pinto sta, inoltre, dando una grande impostazione manageriale al club, esaltando capacità proprie che vanno oltre l’essere un ottimo allenatore“.
    A proposito di giocatori, facciamo un salto nel passato. Qual è quello che ricorda con maggior piacere, tra i tanti fuoriclasse passati da Taranto?
    “Direi Boban Kovac. Ho ritrovato in lui, nato nel mio stesso giorno, molte delle mie linee caratteriali. E’ stato un grande campione dentro e fuori dal campo. Un giocatore dalla grande intelligenza e umanità, una persona semplice e sensibile che da noi ha lasciato il segno. Non a caso anche la sua carriera di allenatore prosegue con gli stessi successi di quella avuta come pallavolista“.
    Quali sono a suo avviso le squadre più competitive del campionato di A2 e quali sono gli obiettivi della Prisma Taranto?
    “Quelle che un po’ tutti gli addetti ai lavori considerano come favorite per la lotta alla promozione in Superlega, quindi Castellana Grotte, Siena, Bergamo e Cuneo. L’aspetto che vorrei sottolineare è che, nonostante ciò che si è vissuto negli ultimi mesi, tanti club hanno mostrato voglia di ripartire più forti di prima. E questo è molto bello per l’intero movimento. Per quanto ci riguarda, il nostro campionato lo abbiamo già vinto ritrovando la Serie A2. Il nostro obiettivo sarà quello di poter divertire e dare emozioni a chi ci seguirà sugli spalti, spero quanto prima. Vogliamo costruire qualcosa di inclusivo e che possa trasmettere dei valori positivi al di là del risultato sportivo“.
    Quanto possono resistere i club senza pubblico sugli spalti?
    “Il nostro obiettivo è riuscire a trovare una normalità, magari differente rispetto al passato.La voce incassi è sicuramente importante, ma non fondamentale. Ma al di là del fattore economico, è chiaro che senza il seguito del pubblico lo sport perde la sua anima. Occorre una riflessione comune su quello che potrà accadere nei prossimi mesi. Purtroppo previsioni non se ne possono fare, perché ci siamo lasciati prima di ferragosto con un certo numero di contagi e poco dopo si è registrato un aumento che va monitorato e che porta giustamente il Governo ad essere prudente sulla riapertura dei luoghi deputati allo sport. Direi che occorre procedere per gradi. Prima dobbiamo sperare di poter tornare a giocare nei palazzetti, e poi a riempirli con il pubblico“. LEGGI TUTTO