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    Bergamo già al lavoro. Graziosi: “Non siamo favoriti, ma voglio gli applausi del pubblico”

    Di Redazione Altro che un giorno di festa, Ferragosto ha voluto dire raduno per la nuova Agnelli Tipiesse che ha già iniziato la preparazione in vista della stagione 2022/2023. Una Supercoppa ad arricchire la bacheca, una squadra che non partirà con l’etichetta di “favoritissima”, ma che ha tutte le intenzioni di essere ancora splendida protagonista. Capitalizzando a dovere il ritorno a Bergamo e facendo leva su un gruppo rinnovato ed affamato. Confermati Cioffi, Cargioli e Padura Diaz oltre ai giovani Baldi e De Luca, il serbo Jovanovic in cabina di regia si appresta a telecomandare i rossoblu come nel biennio 2016-2018, attesa per i “colpacci” Cominetti, Copelli, Held e Toscani, ma anche per una serie d’alternative decisamente preziose: da Catone a Mazzon, da Pahor a Lavorato, il “baby” del gruppo.I rossoblù svolgeranno le prime due settimane di lavoro a Cisano Bergamasco poi si sposteranno a Bergamo. Nel palasport cittadino verranno disputati anche gli allenamenti congiunti. Il ds Vito Insalata: “Partiamo con la solita voglia di far bene in un torneo che si prospetta complicatissimo. Fondamentale lo spirito: in palestra ogni giorno per migliorarsi. Trovare la forza e la determinazione per progredire. Con la giusta mentalità, senza alibi e nemmeno distrazioni. Senza obiettivi specifici, se non quello di fare il massimo nel quotidiano. Abbiamo uno staff tecnico d’altissimo livello, il singolo deve approfittare a dovere di questa occasione. Giocare contro Bergamo significa avere una spinta in più, lo sappiamo e dobbiamo essere pronti ad accettare la battaglia. Ma lo dovremo fare sempre divertendoci, con tranquillità, umiltà e spensieratezza”. Il tecnico Gianluca Graziosi: “Una squadra che diverta e che si diverta. E che giochi sempre con il sorriso. Ma soprattutto nel momento in cui dovesse arrivare la sconfitta, vorrei vedere il pubblico che applaude ragazzi che ha dato tutto in campo. Inizia un nuovo ciclo, l’entusiasmo deve essere la benzina. Anche perché la società ha fatto un lavoro straordinario per portare a Bergamo elementi che, statistiche alla mano, nell’ultimo campionato hanno fatto grandi cose oltre a giovani molto promettenti. Avrò a disposizione 14 giocatori che permetteranno di alzare il livello degli allenamenti e d’avere soluzioni ad ogni partita. Inoltre, tutti hanno enormi margini di crescita ma soprattutto voglia di far parte del progetto. Chi è stato scelto ha dato il proprio ok in pochi minuti e questo è un aspetto che la dice lunga. Non sappiamo nemmeno noi dove potremo arrivare, io sono molto fiducioso e non vedo l’ora d’iniziare questo percorso”. L’opposto Williams Padura Diaz: “Finalmente si parte. Sono molto contento delle mosse della società: questa A2 sarà la più competitiva degli ultimi dieci anni. Non credo ci possa essere l’outsider stile Reggio Emilia, Vibo vale la Superlega e sarà quella da battere. Le altre, tutte un passo indietro, non staranno a guardare. Cominciando da noi e da Porto Viro. Ma si sono rafforzate tutte, comprese le matricole Pordenone e Grottazzolina che reputo decisamente interessanti. Personalmente sono felicissimo d’essere rimasto a Bergamo. Cargioli, Cioffi ed io dovremo essere un esempio ed indicare la strada migliore, in modo tale che i giovani ci possano seguire. Siamo pronti a sudare, soffrire e a lavorare con il sorriso. Il roster è molto equilibrato, potremo contare su un 6 vs 6 di livello e soprattutto su un allenatore come Graziosi: con lui si è creata all’istante una sinergia fantastica, sono orgoglioso e fiero d’essere ancora un suo giocatore”. IL ROSTERPalleggiatori: n. 5 Mattia Catone (classe 2001), 17 Igor Jovanovic (1990)Opposti: 11 Andrea Baldi (2000), 14 Williams Padura Diaz (1986)Centrali: 1 Riccardo Copelli (1996), 6 Tommaso Lavorato (2003), 7 Antonio Cargioli (1994), 13 Massimiliano Cioffi (1992)Schiacciatori: 3 Tim Held (1998), 8 Roberto Cominetti (1997), 10 Mitja Pahor (2000), 12 Riccardo Mazzon (1996)Liberi: 9 Alessandro Toscani (1998), 15 Matteo De Luca (2002) STAFF TECNICO1° Allenatore Gianluca Graziosi2° Allenatore Daniele MoratoPreparatore Nicola GibelliniScout Federico Bigoni STAFF SANITARIOMedico Maurizio MuraFisioterapista Matteo BonfantiMassofisioterapista Federico CareniniNutrizionista Marta GambaMental Emanuele Arioli ALLENAMENTI CONGIUNTIMercoledì 7/9 Bergamo-BrugherioSabato 10/9 Bergamo-Reggio EmiliaSabato 17/9 Cuneo-BergamoGiovedì 22/9 Reggio Emilia-BergamoSabato 24/9 Bergamo-CuneoMercoledì 28/9 Bergamo-CantùDomenica 2/10 Bergamo-Porto Viro (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Lupo da una vita, per Alessandro Pagliai trent’anni di Santa Croce

    Di Redazione Ci sono matrimoni che soltanto il mondo del volley è probabilmente in grado di esprimere. E non stiamo parlando certo dell’ultimo “sì” promesso e pubblicato su Instagram (guarda qui) dalla bella azzurra Elena Pietrini al suo David (il cestita Paunovic, tra l’altro ex di Raphaela Folie), ma di un matrimonio sotto rete di un lupo da trent’anni. Alla faccia insomma di chi pensava che i lupi fossero a rischio estinzione in Italia e di chi pontifica che i legami nello sport non durino mai a lungo. E’ difficile immaginare una Kemas Lamipel senza Alessandro Pagliai, ma anche Alessandro Pagliai lontano da Santa Croce. Un connubio lunghissimo. Non si tratta di un vero e proprio record, ma poco ci manca. Perché nel 1992 Pagliai era già un atleta dei Lupi, nel 2007 ne è diventato direttore sportivo e poi allenatore e ora nuovamente dirigente e tecnico. Un feeling unico, quello sì, ben rappresentato dalla pluralità di incarichi che la società gli affiderà anche nella prossima stagione: direttore sportivo della prima squadra di A2 Credem Banca e allenatore della serie B nazionale e delle formazioni giovanili di riferimento per l’attività (specificamente, Under 19). Ma non solo questo: Pagliai è anche un apprezzato talent scout, un team manager, un “problem solver”, ruolo che in italiano si può tradurre con “colui che risolve problemi”.“Santa Croce è casa mia. Sono qui dal 2007 dopo averci giocato per 5 anni quindi insieme al sangue rosso direi che scorre anche quello bianco. Scherzi a parte posso senz’altro dire che qui ho avuto la possibilità di vivere la pallavolo in modo professionale e tanti anni di serie A mi hanno arricchito molto” commenta Paglia.“L’inizio di ogni nuova stagione è sempre un’emozione unica, c’è voglia di lavorare insieme allo staff ed ansia di vedere i risultati di quello che abbiamo costruito durante l’estate – aggiunge il dirigente toscano – La passata stagione è stata estremamente positiva con il secondo posto in regular season della serie A, la salvezza per la nostra giovane serie B e con la conquista delle finali nazionali U19 e U20 di Lega. Siamo consapevoli che ci sarà molto da lavorare per provare a migliorarsi, ma noi ci siamo…e sempre FORZA LUPI!!”Il curriculum sportivo di Alessandro Pagliai:Pratese di nascita, ha raggiunto la A2 con la squadra della sua città (targata Centromatic) per poi passare ai Lupi nella stagione 1992-93. Stiamo parlando ovviamente della carriera da atleta, proseguita poi, sempre con i biancorossi, ma in B1, per ulteriori quattro anni. Il passaggio dal campo alla panchina si è concretizzato nelle stagioni vissute alla guida della storica Blu Pub Pistoia (serie B) e altre prestigiose realtà toscane. Nel 2007 il sodalizio biancorosso lo ha “richiamato” per chiedergli di ricoprire un ulteriore ruolo, quello di direttore sportivo. Cinque anni da diesse, quindi ancora in panchina, parallelamente al periodo di difficoltà vissuto dai Lupi a cavallo tra il 2012 e il 2015. Con il ritorno in A2 Credem Banca, Pagliai è tornato a lavorare come direttore sportivo ma senza abbandonare il posto in panchina: ha svolto il ruolo di secondo allenatore (nominalmente anche di “primo”, per la situazione del cartellino di Cezar Douglas), fino alla passata stagione, quando la società ha deciso di mettere in piedi una B nazionale per far fare esperienza ai ragazzi e ha deciso di affidarla a lui. Come sempre, con ottimi risultati.(fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    “Si riaccende lo spettacolo”. Bergamo lancia la campagna abbonamenti 2022-2023

    Di Redazione “Si riaccende lo spettacolo”. Bergamo lancia così la campagna abbonamenti per la stagione 2022/2023. Nel giorno dell’annuncio del ritorno nell’impianto cittadino, la società aveva promesso tariffe votate unicamente ad alimentare la passione dei tifosi. In effetti sarà così. “Perché ogni partita sia una festa”, una sorta di motto che ha cominciato a riecheggiare e a scaldare il cuore della gente. Anche sulla scia dell’ambiente che si era creato nella magica serata della Supercoppa vinta su Reggio Emilia. Tanti a poco, non pochi a tanto. In soldoni il messaggio è proprio questo. Famiglie e giovani, per un tifo che sia trasversale. Di generazione in generazione. Con opportunità alla portata di tutti. LE TARIFFE (Regular Season – 13 gare)*Genitori + 2 figli Under 18 > euro 180Genitori + 1 figlio Under 18 > euro 150Tribuna numerata > euro 140Standard > euro 65Under 18 > euro 35*esclusi i diritti di prevendita Il torneo della squadra di coach Gianluca Graziosi inizierà domenica 9 ottobre alle 18 in trasferta contro Cantù mentre il debutto casalingo è previsto sette giorni dopo, al Palasport di Bergamo, alla stessa ora, con la matricola Pordenone. (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Rinnovata la partnership tra Lupi Santa Croce e AR Fisioterapia

    Di Redazione Proseguirà anche per la stagione 2022-23 il rapporto di partnership tra la Kemas Lamipel S. Croce e AR Fisioterapia, centro di riabilitazione e medicina fisica a Empoli. Un feeling che dura da diverse stagioni e che si sta consolidando sempre di più. Gli atleti biancorossi saranno seguiti da un punto di vista fisioterapico e di riabilitazione; eseguiranno presso la struttura test periodici e si affideranno ai professionisti di AR anche per quanto riguarda la preparazione fisica. Un intervento a trecentosessanta gradi. Così si sono espressi i responsabili del Centro, in merito al rinnovo dell’accordo: “Siamo entusiasti di continuare la collaborazione con la società dei Lupi: lavoriamo bene a Santa Croce. Con staff tecnico e dirigenza abbiamo creato e rinsaldato un ottimo rapporto che è continuo ormai dal 2017”. “Il centro AR FISIOTERAPIA a Empoli continuerà ad essere il punto di riferimento per le terapie fisiche grazie alla consulenza e professionalità dei nostri specialisti. Sotto la supervisione di Alessandro Rocchini titolare del centro, faranno parte dello staff sanitario Enrico Sergi, Toni Battistoni e Giampaolo Fontana; questi collaboreranno a stretto contatto con i preparatori fisici Diego Alpi, Lorenzo Tafi e Giulia Pietrelli”. “Alcuni atleti della Kemas Lamipel sono attesi nei prossimi giorni al centro empolese di AR Fisioterapia per svolgere alcuni test atletici e fisici, completando il lavoro già iniziato con altri nel mese di luglio. Daremo il massimo supporto alla causa biancorossa”. (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Vibo Valentia: ecco i numeri di maglia

    Di Redazione Non solo utili per farsi riconoscere in campo. Dietro ai numeri di maglia spesso si nascondono aneddoti, legami affettivi, curiosità, ricordi di vita. Ogni numero associato ad un nome racconta una storia come confessano gli stessi atleti. Al momento di scegliere le casacche realizzate dallo sponsor tecnico Zeus Sport, non ci si è affidati  solo al caso. Per qualcuno è stato fondamentale mantenere il numero scelto fin dall’inizio della propria carriera. Qualcun altro ha puntato sulla novità dando inizio ad una nuova esperienza. Così, ad esempio, è stato per lo schiacciatore serbo Nikola Mijailovic, che debutta quest’anno in Italia dopo un’intensa carriera nei campionati europei. La sua scelta infatti è ricaduta sul numero 1: “Per un’avventura del tutto nuova ho scelto un numero che non ho mai avuto prima: in maniera benaugurale come un nuovo inizio e spero anche come sinonimo di primo posto”. Come spesso accade nel mondo dello sport anche i soprannomi aiutano ad identificare gli atleti, fotografando con una sola parola peculiarità fisiche o caratteriali, o anche la specialità delle loro giocate. Qualche volta si ricorre a diminutivi o appellativi che aiutano per aggirare la difficoltà di pronunciare dei cognomi troppo complicati. Per Mijailovic ci ha già pensato qualcuno: “In Grecia mi chiamano Nikos mentre gli allenatori italiani mi chiamano Nik”. Il centrale Davide Candellaro, unico riconfermato della passata stagione, indosserà la casacca numero 2: “Un numero che avrei già voluto lo scorso anno (quando ha giocato con il n. 9) e che adesso trovando disponibile ho deciso di riprendere rinnovando uno scambio di maglia fatto tanti anni fa con un caro amico”. Numero 3 cucito sul cuore e sulla maglia per il libero Domenico Cavaccini: “Il numero tre mi accompagna davvero da tanto tempo e per fortuna da quando ho deciso di indossarlo sono sempre riuscito ad averlo. L’ho scelto perché era il numero di mia sorella. Mi chiamano Grillo Atomico, soprannome che mi è stato dato più di dieci anni fa dal mio amico di infanzia Vito. Sentirmi chiamare così e sapere di avere il numero tre sulla casacca mi fa mantenere vivi dei ricordi forti della mia vita”. Il palleggiatore argentino Santiago Orduna preferisce ancora una volta il numero 5: “Era già il mio numero quando giocavo a calcio e l’ho tenuto per l’intera carriera. Mi chiamano tutti Santi, da qualche parte anche Gaucho oppure Nano ironizzando sulla mia altezza”. Il numero 6 è di Leonardo Carta, per tutti semplicemente Leo: “È il primo numero che ho avuto in assoluto quando ho iniziato a giocare”. Scenderà in campo con il numero 7 il centrale Alessandro Tondo: “È stato il primo numero che ho trovato disponibile quando sono arrivato a Reggio Emilia. Ad allenarmi c’era Hugo Conte che mi ha subito fatto notare di aver giocato tutta la sua carriera con il sette augurandomi che potesse portarmi la stessa fortuna”. Il nomignolo? “Chiamatemi semplicemente Ale…e poi anche il mio cognome è breve quasi come un nickname”. Scelta secca quella del palleggiatore Lorenzo Piazza con il numero 8: “Ci sono affezionato. È il numero con cui ho iniziato a giocare e quest’anno mi sono sentito di riprenderlo. Il mio soprannome è Lollo”. Il numero 9 è del giovanissimo Cosimo Balestra: “L’ho voluto perché quest’anno è anche il mio numero in nazionale. Tutti mi chiamano Mino perché è il diminutivo di Cosimino”. Ad accaparrarsi il numero 10 è un altro atleta in erba della nuova Tonno Callipo, l’opposto Matteo Bellia, soprannominato simpaticamente dagli amici Teo o Belly. Romantico lo schiacciatore Alessio Tallone che opta per il numero 11 perché “era quello con cui ho giocato il mio primo anno in serie B a 17 anni. Per tutti sono Tallo”. Legata ai ricordi anche la scelta dello schiacciatore Jernej Terpin: “Senza dubbi ho riconfermato il suo numero 12 che ho avuto fin dai tempi delle giovanili. Semplificando il mio nome mi chiamano JJ o semplicemente J”. Resta attaccato al numero 14 il centrale Marco Belluomo: “Ho iniziato a giocare a pallavolo osservando mia sorella e quindi mi è venuto spontaneo prendere il suo stesso numero che mi porto dal primo anno in Serie B”. Ancora nessun soprannome da segnalare per il giovanissimo atleta. Lo schiacciatore Michele Fedrizzi sulla casacca della Tonno Callipo avrà il numero 15: “È quello avuto per più tempo durante la mia carriera e ormai mi sono affezionato. Il mio soprannome è Friz. Il primo a chiamarmi così è stato il coach della nazionale pre-juniores Mario Barbiero”. Numero 17 per l’opposto austriaco Paul Buchegger: “È una riconferma avendolo sempre preferito. L’ho cambiato solo una volta con il 18. In Italia tutti mi chiamano Bucci perché la pronuncia del mio cognome è un po’ difficile”. Di seguito i numeri di maglia della Tonno Callipo Calabria VV 2022/2023:  1      Nikola    MIJAILOVIC2      Davide   CANDELLARO3      Domenico   CAVACCINI5      Santiago   ORDUNA 6      Leonardo  CARTA7      Alessandro  TONDO8      Lorenzo   PIAZZA9      Cosimo   BALESTRA10    Matteo  BELLIA11    Alessio  TALLONE12    Jernej  TERPIN14    Marco    BELLUOMO15  Michele  FEDRIZZI17  Paul  BUCHEGGER (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Roberto Cominetti torna a casa: “È un onore vestire i colori di Bergamo”

    Di Roberto Zucca Ha scelto di tornare a casa. Dopo una stagione fantastica in quel di Reggio Emilia, Roberto Cominetti ha optato per una nuova annata in pompa magna nella sua Bergamo, con la maglia dell’Agnelli Tipiesse. Ambizioso quanto basta, lo schiacciatore ha dimostrato un entusiasmo palpabile sin dai giorni appena successivi alla firma e all’annuncio da parte della società lombarda: “Per me è un onore tornare a casa e vestire i colori di Bergamo. È una società che ha sempre lavorato bene per non sfigurare in A2, allestendo degli organici di livello e puntando anno dopo anno a distinguersi e fare bene. Indossare questa maglia e cercare di fare il meglio possibile per me è un punto di partenza“. In compagnia di Cominetti, è stato annunciato anche Tim Held. “Sono contento di condividere la prossima stagione con Tim, perché a Reggio Emilia abbiamo legato e abbiamo fatto entrambi bene. Spero che, sull’onda dei buoni risultati conseguiti lo scorso anno, si possa cercare assieme di costruire qualcosa di buono anche a Bergamo“. Foto Volley Tricolore Gli obiettivi sono ambiziosi anche quest’anno? “Inutile nascondersi. La voglia di centrare obiettivi importanti c’è. Abbiamo una grossa avversaria sulla nostra strada che è Vibo Valentia, una squadra allestita con l’obiettivo di risalire subito in Superlega e composta da molti giocatori che lo scorso anno hanno militato in Superlega. Sarà l’avversaria da battere. Poi certamente le squadre dello scorso anno non sono state di certo a guardare e hanno allestito dei bei sestetti. Penso che la prossima stagione sarà più difficile di questa“. Difficile ripetere l’impresa di Reggio? “Non parlerei di difficoltà, ma di circostanze che sulla carta mi sembrano irripetibili. Parlo di una squadra che sulla carta all’inizio si filavano in pochi. Dopo la Coppa Italia, forse qualcuno ha capito che a puntare in alto c’eravamo anche noi. Nonostante questo, abbiamo notato che anche durante i play off pochi credevano che potessimo centrare davvero l’obiettivo. E nonostante tutto siamo riusciti comunque a regalare alla città e alla società una promozione storica“. Era vero che durante i play off si sapeva già che la Superlega non si sarebbe fatta? “Il fatto che avessero già promesso il titolo non era vero. Sapevamo che la società stava facendo di tutto per trovare l’impianto e gli sponsor per poter cercare di disputare la Superlega. Sono voci che possono in qualche modo portare squilibrio, ma a noi non interessava più di tanto, perché volevamo tutti portare a casa il risultato“. Foto Volley Tricolore Quando ha capito che avreste vinto? “Le dico la verità: ho capito che se fossimo andati a Gara 5 non avremmo centrato la promozione. Eravamo stanchi e abbastanza cotti da una stagione lunga e difficile. Quindi abbiamo dato tutto nell’ultima partita, più di ciò che avevamo in corpo. Volevamo festeggiare con i tifosi e viverci quell’emozione unica“. L’anno più importante della sua vita? “Assolutamente sì. È stato un anno bellissimo“. Ha dimostrato a tutti quanti di essere un punto di riferimento per la A2. E ora? “Intanto la ringrazio per il giudizio. Adesso bisogna ripetersi. E magari salire ancora di un gradino, puntando a giocare nel massimo campionato. Ci proverò con tutto me stesso“. LEGGI TUTTO

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    Ravenna, assegnati i numeri di maglia per la nuova stagione

    Di Redazione La Consar Rcm Ravenna ha definito i numeri di maglia per il campionato di A2 2022/23 che inizierà il 9 ottobre. Dei quattro confermati dell’annata passata, solo Riccardo Goi ha mantenuto lo stesso numero, continuando a restare fedele al 10, numero che ha scandito quasi tutta la sua carriera e che porta ininterrottamente dal 2013/14. Mattia Orioli è passato dal 23 al 14, e Francesco Comparoni si è preso il numero 1 (l’annata scorsa aveva il 22). Alessandro Bovolenta, affacciatosi in prima squadra nel finale della scorsa stagione, ha scelto il 7 con cui ha giocato la serie B, il campionato Under 19 e la Eyof con l’Italia. Promossi dalle giovanili, Filippo Mancini e Lorenzo Tomassini hanno cambiato numero, passando rispettivamente all’11 e al 18. Martins Arasomwan, tornato a Ravenna dopo la stagione vissuta in Toscana a Santa Croce, si è ripreso il numero 8, peraltro indossato anche in Toscana.  Sul fronte dei nuovi, è una scelta nel segno della fedeltà al numero 2 anche per Manuel Coscione, che si appresta a disputare la sedicesima annata con il 2 sulla schiena, indossato per la prima volta a Cuneo nel 2004/05. Roberto Pinali avrà il numero 9, scegliendo così di non imitare il fratello Giulio che nel 2020/21 indossò a Ravenna la maglia n. 14. Alberto Pol continuerà col numero 6, che lo ha accompagnato nelle sue precedenti esperienze in A3 e in A1 a Trento e in A2, la scorsa stagione, a Porto Viro. E conferma del 16, portato a Mondovì, anche per Victorio Ceban. Per il loro debutto in prima squadra Simone Orto e Ranieri Truocchio hanno scelto rispettivamente il 5 e il 12 Questo, dunque, il riepilogo dei numeri di maglia per la prossima stagione: 1 Francesco Comparoni 2 Manuel Coscione5 Simone Orto6 Alberto Pol7 Alessandro Bovolenta8 Martins Arasomwan9 Roberto Pinali10 Riccardo Goi11 Filippo Mancini12 Ranieri Truocchio14 Mattia Orioli16 Victor Ceban18 Lorenzo Tomassini (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Passione, coesione e futuro: ecco il nuovo logo dell’Agnelli Tipiesse Bergamo

    Di Redazione

    L’Agnelli Tipiesse Bergamo effettua un restyling e lancia il suo novo logo, destinato a valorizzare maggiormente il senso di unione tra le due società che hanno dato vita al progetto, l’Agnelli Olimpia Bergamo e la Tipiesse Cisano Bergamasco.

    Se nella versione precedente, infatti, la dicitura “Agnelli Tipiesse” era accompagnata dai due stemmi distinti, il nuovo logo abbraccia nella stessa cornice gli stemmi e i nomi delle due società, pronte a ripartire in simbiosi nell’annata sportiva ormai alle porte.

    Un “aggiornamento” per valorizzare il passato, mantenendo sempre fisso lo sguardo verso il futuro.

    (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO