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    Porto Viro riparte da Brescia. Iervolino: “Torno da avversario, avrò motivazioni in più”

    Di Redazione

    Come si era concluso l’anno vecchio, così inizia il nuovo anno per la Delta Group Porto Viro: in trasferta. Domenica 8 gennaio la truppa di Battocchio è attesa infatti al Centro Sportivo San Filippo di Brescia dove sfiderà i padroni di casa della Consoli McDonald’s per la seconda giornata di ritorno di Serie A2 Credem Banca. Match al via alle ore 18, diretta streaming come sempre sulla piattaforma web di Volleyball World Tv.

    Uno sguardo alla classifica, si affrontano la quinta (Porto Viro) e la decima (Brescia), ma in realtà la distanza tra le due compagini è di appena tre punti. Se il gap è così ridotto il merito è dello scatto realizzato dai lombardi proprio al giro di boa del campionato: vittoria per 1-3 sia sul campo di Motta, nell’ultima d’andata, sia su quello di Cuneo, alla prima di ritorno.

    Per i Tucani si è trattato delle prime due affermazioni in esterna della regular season, e soprattutto quello realizzato in Piemonte ha tutta l’aria del “colpaccio”, considerando che Cuneo fino ad allora era imbattuta in casa e aveva avuto la meglio anche su top team come Vibo, Castellana e Bergamo. Quale sia stato l’ingrediente segreto di Brescia è presto detto: il nuovo opposto Jacub Petras (fratello minore di Michal, schiacciatore di Prata), che ha messo giù, comodi comodi, 22 punti al suo esordio assoluto in Italia. Una manna dal cielo per coach Roberto Zambonardi, privo da inizio stagione del bomber Bisi e costretto a ruotare i vari Galliani, Loglisci, Abrahan e Gatto in posto due.

    Con l’arrivo dello slovacco Petras, Brescia sembra aver trovato finalmente la “quadra”. Ne è convinto lo schiacciatore della Delta Group Riccardo Iervolino: “Ho visto la partita di Cuneo e mi sono complimentato con mio padre (Paolo Iervolino, secondo di coach Zambonardi, ndr) per la bella e meritata vittoria su un campo davvero difficilissimo. Prepareremo la gara di domenica nel migliore dei modi tenendo conto del nuovo sestetto che metteranno in campo, ma secondo me non dobbiamo concentrarci molto sugli avversari quanto piuttosto su noi stessi, sul ritrovare le sicurezze e la tranquillità che ci sono mancate in alcune occasioni nelle ultime settimane. Brescia comunque non è un campo facile, anzi, ci aspetta sicuramente una partita molto combattuta”.

    Bresciano doc, Iervolino domenica tornerà al Centro San Filippo da “figliol prodigo”, visto che ai colori dei Tucani è legata tanto la sua storia familiare quanto quella pallavolistica (in biancoblu ha fatto le giovanili, sfiorando l’esordio in A2): “Sono cresciuto in quell’ambiente e so che sono tutti molto attaccati alla pallavolo, sinceramente non so come reagiranno vedendomi in campo né che effetto farà a me entrare in quel palazzetto con la maglia da avversario. Ma, un po’ come dicevo anche all’andata, sono certo che avrò delle motivazioni in più”.

    Dopo un lungo dicembre di gare e tanti giri per lo Stivale, la Delta Group a Capodanno ha avuto finalmente qualche giorno di riposo. Un break che, secondo Iervolino, serviva al gruppo nerofucsia: “Venivamo da un mese molto difficile e intenso, pieno di partite e lunghe trasferte, ci siamo presi un attimo per staccare la spina. Alla ripresa degli allenamenti ho subito notato nella squadra un approccio diverso, propositivo e motivato, per cui credo che questa pausa sia stata un bene per noi”.

    (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Antonino Suraci: “Ho scelto di restare perché Reggio Emilia è una famiglia

    Di Roberto Zucca

    Avete presente quelle interviste nelle quali le scalette vengono stravolte dalla narrazione, e l’atmosfera si fa più intima domanda dopo domanda? Antonino Suraci ha preso il registratore e la conversazione tra le mani e mi ha condotto in un mondo bellissimo, fatto di famiglia, di sogni e di un linguaggio della pallavolo e della vita emotivamente coinvolgente. Che alla Conad Reggio Emilia ha trovato la sua consacrazione:

    “Quando parlo di Reggio Emilia, non posso non utilizzare la parola famiglia. Condurre una squadra a gestione famigliare significa immergersi in una realtà, nella quale col tempo si scordano le distanze da casa, le famiglie vere che mancano. Per lasciare spazio ai rapporti che nascono, come quello con Vincenzo Mastrangelo o con la dirigenza della società, e che, nel momento in cui si presentano alla porta altre offerte, decidi di non lasciare“.

    Perché si sceglie di restare?

    “Molti di noi dopo lo scorso anno hanno ricevute delle chiamate interessanti, perché, credo di dire una cosa scontata, chi vince il campionato e la Coppa Italia ha un buon valore di mercato per la stagione successiva. Io ho scelto di restare, di investire. Ho scelto di costruire ancora qualcosa qui a Reggio Emilia. Mi sono sentito in dovere di restituire a questo società un po’ di quello che sono riuscito ad ottenere vestendo questa maglia“.

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    È difficile vivere col fantasma del natale precedente, per usare un’espressione del periodo?

    “Non è semplice. Veniamo da una stagione unica per la storia di questo club, e nel cuore delle persone resta un pochino il registro dei ricordi. C’è da dire che se non avessimo avuto un inizio così difficile, forse lo spauracchio non si sarebbe presentato. Io però, sono uno che guarda sempre il bicchiere mezzo pieno“.

    Mi spieghi meglio.

    “Sono consapevole del fatto che abbiamo avuto numerosi infortuni. Ci stiamo rimettendo in piedi infatti in queste settimane. La vittoria contro Cuneo è un bellissimo e allo stesso tempo piccolissimo segnale. Abbiamo trascorso alcune giornate ad allenarci in otto, e non è semplice giocare la domenica con una settimana così. Però dico proprio per questo, che abbiamo raccolto le energie per affrontare adesso tutti assieme il ritorno con una consapevolezza diversa. Pensando che, riprendendo il discorso del bicchiere mezzo pieno, se questa cosa fosse successa nel girone di ritorno sarebbe stato peggio“.

    L’andata è stata strana. Basta vedere la classifica.

    “Non c’è stata una squadra come Vibo che doveva vincere sulla carta tutte le partite. Ci sono dieci squadre nel giro di sei punti. Ci sono delle realtà che come Bergamo hanno risalito la classifica nelle ultime settimane o squadre come Grottazzolina che hanno costruito dei fortini casalinghi da cui è difficile uscire con dei punti. Posso dire che in A2 l’andata non ti restituisce mai una fotografia nitida di come sarà il proseguimento della stagione. Si riscrive poi tutto. Noi, ad esempio, lo scorso anno, eravamo forse al quinto o sesto posto alla fine della prima parte di campionato“.

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    A che punto del percorso di carriera è arrivato Antonino Suraci?

    “Un punto in cui mi sento molto responsabile per ciò che porto in campo. Avendo preso la decisione di restare qui, credo mi abbia reso più consapevole di ciò che devo ottenere. Sono uno che tenta di tenere il morale alto in squadra e soprattutto mi sento capace di circoscrivere ogni partita, nel bene e nel male. Ogni partita ha una storia a sé. Sono in grado di ripartire, di ritagliare ciò che voglio portarmi dietro da ogni episodio. Credo sia una questione più di maturità ed esperienza che di consapevolezze, perché qualche insicurezza ti resta ancora“.

    Il sogno?

    “La Superlega. Da quando giocavo a Malnate“.

    Cosa si porta dietro di quel ragazzino?

    “I sogni. Gli amici trovati per strada. La famiglia. Soprattutto la certezza che mamma ha sempre creduto in me ed è stata fondamentale“.

    Foto Volley Tricolore

    Quando in particolare?

    “Quando ad esempio è stata lei a spingermi per acquistare il mio cartellino dalla società in cui ho giocato le giovanili a Malnate. Fu lei a dirmi di chiamare il mio procuratore per dire che avremmo fatto l’investimento. Lei mi ha sempre dato la spinta più per credere che ciò che sognavo da ragazzino un giorno sarebbe arrivato. Ha posto solo una condizione“.

    Quale?

    “Che prenda la laurea. Infatti quando ho scelto di iscrivermi all’Università dell’Insubria in Comunicazione e Società, è stata molto felice della scelta“.

    Suraci è pallavolo, metodo, studio. Poi?

    “Sono uno che si circonda di passioni, hobby e quant’altro. Sono un grande appassionato di astronomia da qualche anno. Leggo decine di libri e mi informo su qualsiasi fenomeno. Non perché ne voglia creare un mestiere, ma semplicemente perché mi piace capire di più di stelle e pianeti“.

    Foto Piero Taddei/Volley Tricolore

    Un sognatore?

    “So tenere i piedi per terra“.

    È consapevole di essere un personaggio fuori dall’ordinario?

    “Alle volte me ne rendo conto. Ogni tanto mi prendo i miei momenti per uscire da questo mondo sportivo, ma sogno di poterci restare il più possibile. Anche dopo la fine della carriera ad esempio. Magari facendo una carriera da procuratore“.

    Chi sono i suoi amici nel mondo della pallavolo?

    “Matteo Maiocchi e Gianluca Loglisci, con i quali, ad esempio, siamo saliti su una macchina e andati in Bosnia al matrimonio del nostro ex compagno Ristic, perché ci mancava molto poter stare tutti assieme. Ma anche Riccardo Mian, e Diego Cantagalli qui a Reggio, o Mattia Cappellani che ora gioca in B a Mantova. O lo stesso Tim Held con cui ho condiviso tanto. Non mi sono mai fatto mai mancare l’amicizia nella pallavolo. Credo sia un fattore distintivo per vivere questa vita sportiva appieno“. LEGGI TUTTO

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    Brescia ricomincia con Porto Viro: “Contiamo sulla spinta del pubblico”

    Di Redazione

    Tre anticipi al sabato e tre gare domenicali sono il menù della seconda giornata di ritorno di Serie A2 maschile, che porta in dote alla Consoli McDonald’s Brescia la sorprendente Delta Group Porto Viro guidata da Matteo Battocchio, quinta forza del campionato con 23 punti ottenuti grazie a otto vittorie sul campo, di cui l’ultima in casa contro Prata. La guida di Garnica e la caparbietà del sestetto veneto sono certamente le armi più potenti che han permesso ai nero-fucsia di ribaltare il risultato dopo una maratona di oltre due ore e mezza.

    Rispetto alla gara d’andata sono tornati a pieno titolo a disposizione dei veneti Sperandio, a supporto al centro della coppia Barone-Erati, e l’ex Tucano Jack Bellei, in diagonale con il regista argentino, in alternativa al gigante Krzysiek. All’andata la carta Iervolino junior in banda si era dimostrata vincente per la Delta Group, che aveva chiuso il match in suo favore al tie break, nonostante il temporaneo vantaggio dei Tucani, non abbastanza cinici da chiudere le ostilità in quattro set.

    L’avvio dell’anno per coach Zambonardi significa tanto lavoro per accelerare l’inserimento di Mijatovic e Petras, presenti con impegno e costanza alle sedute di allenamento. Per il tecnico e per gli atleti biancazzurri ci sono nuovi assetti da gestire per l’obbligo di avere al massimo due stranieri in campo, e nuovi equilibri da trovare, mantenendo lucidità e denti stretti, in vista di una fase di ritorno ancora più combattiva. La classifica lascia ancora molto margine di recupero e crescita: Brescia è decima a 20 punti, ma la quarta piazza di Santa Croce è a 4 lunghezze di distanza.

    Il tecnico bresciano è cauto: “Ci stiamo allenando con grande qualità e intensità, consapevoli dei nostri limiti, come anche dei punti di forza che sono emersi nelle ultime belle prestazioni di squadra. Sappiamo che arriva una compagine dotata di un numero impressionante di ottimi giocatori: Battocchio ha solo l’imbarazzo della scelta e questo gira il pronostico a favore della Delta Group, ma noi potremo contare sulla spinta del nostro pubblico per provare a rovinare i piani dei nostri ospiti“.

    I precedenti tra le due squadre sono 3, con due successi di Brescia; gli ex i già citati Bellei e Iervolino. La partita, arbitrata da Angelo Santoro e Davide Prati, sarà trasmessa in diretta su Volleyball TV dalle 18 di domenica 8 gennaio. Prevendite dei biglietti on line su VivaTicket e nei rivenditori autorizzati. Casse aperte dalle 16.30.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Trasferta ostica per la BCC Castellana Grotte a Ravenna

    Di Redazione

    La trasferta sul campo della Consar Rcm Ravenna riapre il cammino della BCC Castellana Grotte nella serie A2 Credem Banca di pallavolo maschile. Domenica 8 gennaio, alle ore 18, al Palasport Costa, torna in campo la formazione allenata da Jorge Cannestracci per quello che è il primo appuntamento del nuovo anno e per la seconda giornata di ritorno del torneo.

    Si riparte da un finale di 2022 entusiasmante: la New Mater ha prima centrato l’obiettivo di entrare tra le otto squadre partecipanti alla Del Monte Coppa Italia e ha poi superato nei quarti di finale il Porto Viro raggiungendo così quelle semifinali di Coppa che mancavano da oltre 10 anni. Anche in campionato, le quattro vittorie consecutive a cavallo tra il girone di andata e il girone di ritorno (a Prata e poi con Porto Viro, Santa Croce e Grottazzolina) hanno riportato la BCC al secondo posto della classifica. Dietro la capolista Vibo Valentia, prima con 32 punti, infatti, gruppo che si sta sgranando ma che resta ancora decisamente compatto: Castellana 27, Bergamo 26, Santa Croce 24, Porto Viro e Cantù 23, Grottazzolina 22. Dal secondo al settimo posto tutti in cinque lunghezze.

    Fondamentale in questo contesto sarà il mese di gennaio per la Bcc Castellana Grotte: tre trasferte su quattro partite attendono il team del direttore sportivo Bruno De Mori. Ravenna (domenica 8), Brescia (domenica 22) e Bergamo (domenica 29) sono passaggi fondamentali per i gialloblù con l’unica sfida casalinga (derby appulo-lucano con Lagonegro, ndr) in programma sabato 14.

    Fino a questo momento il rendimento esterno della New Mater è stato quasi perfetto: cinque vittorie su sei gare giocate lontano dal Pala Grotte con Cuneo unico stop.

    “Zero proclami da parte nostra. Ripartiamo dal secondo posto ma con la consapevolezza di dover conquistare tutto in ogni partita e su ogni palla – ha commentato il DS della New Mater, De Mori – Non possiamo permetterci cali. Tra le nostre qualità c’è sicuramente la capacità di essere concentrati sempre, con valide alternative. Ognuno dei ragazzi dà sempre il massimo, ma siamo di fronte ad un campionato difficile, equilibrato, che presenta sempre scenari diversi. Abbiamo completato una prima parte di stagione eccellente, ma l’esperienza dello scorso anno ci insegna che le cose possono cambiare in fretta“.

    “Sappiamo bene quali sono i nostri obiettivi – continua il direttore sportivo – e lavoriamo durante per raggiungerli. Ci aspetta un mese di gennaio durissimo con tanti viaggi e tante partite difficili. A partire da Ravenna, contro una squadra che sì ha perso Coscione, il suo regista, nel mercato invernale, ma ha talento, tanti giovani di valore, si è rinforzata con Monopoli e Ngapeth e vorrà rilanciarsi dopo le cinque sconfitte nelle ultime sei partite giocate“.

    Nove i precedenti tra Ravenna e Castellana Grotte, quattro le vittorie dei pugliesi, cinque i successi degli emiliani (l’ultimo proprio nella gara di andata al PalaGrotte, al tie break). Al PalaCosta, in serie A2, la Bcc non vince addirittura dal 2009 (l’altro successo esterno è arrivato nel 2012, in Superlega, al Pala De Andrè).

    Matteo Zamagni è l’ex della gara: nato a Bellaria Igea Marina, oggi in gialloblù, ha debuttato nel volley che conta proprio con la Marcegaglia Cmc Ravenna nel 2010/2011 in serie A2.

    Saranno Marta Mesiano di Bologna e Giuliano Venturi di Torino gli arbitri del match: entrambi sono alla prima direzione di gara con Castellana.

    Come tutte le partite della serie A2 Credem Banca 2022/2023, l’incontro è trasmesso in live streaming su volleyballworld.tv.

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La Cave del Sole Lagonegro apre con Reggio Emilia il nuovo anno

    Di Redazione

    Ripresi gli allenamenti in vista della prossima gara, la Cave del Sole Lagonegro si rimette in cammino verso la sua salvezza. Domenica 8 il campionato si apre con la sfida contro la Conad Reggio Emilia. Una gara casalinga per gli uomini di coach Barbiero che davanti al proprio pubblico vorranno iniziare bene il nuovo anno e dimostrare di voler conquistare punti importanti per la propria salvezza. 

    “Dopo lo stop di Capodanno – spiega lo schiacciatore Stefano Armenante – abbiamo iniziato la settimana nel migliore dei modi come sempre . Ogni giorno diamo il massimo perché da questa metà di campionato dobbiamo cercare di fare quanti più punti possibili, cercando di centrare la salvezza“.

    Dopo la gara contro la prima in classifica del 26 dicembre scorso, Lagonegro è chiamata a riscattarsi in casa contro Reggio Emilia, che attualmente è nona a 18 punti, 3 in più rispetto ai lagonegresi. La classifica della Serie A2 sin dall’inizio del campionato, si è contraddistinta sempre da minimi scarti e dunque è risultata molto corta nella zona bassa. Infatti dalla ottava posizione alle 13 (attualmente occupata da Lagonegro con 15 punti) ci sono 6 squadre con 5 punti di scarto. Dunque un margine molto stretto che fino alla fine inciderà sulla classifica finale.

    I fari sono quindi puntati sulla prossima gara che andrà di scena domenica 8 gennaio 2023 e che aprirà il nuovo anno con il canonico fischio d’inizio alle 18.00 nel palazzetto di Villa d’Agri. 

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Prima che sa di ultima per il Pool Libertas Cantù: arriva Santa Croce

    Di Redazione

    Prima partita del 2023 per il Pool Libertas Cantù, e la sensazione di déjà-vu è forte. Nell’anticipo di sabato 7 gennaio 2023 alle ore 20.30 presso il PalaFrancescucci di Casnate con Bernate andrà in scena la sfida valida per la seconda giornata di ritorno del campionato di Serie A2 Credem Banca che vedrà opposti i ragazzi di coach Francesco Denora alla Kemas Lamipel Santa Croce in un rematch della sfida dei Quarti della DelMonte® Coppa Italia disputata solo la settimana scorsa nello stesso scenario.

    In quell’occasione sono stati i canturini ad imporsi, ma nella gara di andata i conciari hanno vinto per 3-1. I padroni di casa arrivano dalla sconfitta per 0-3 a Bergamo contro i padroni di casa della Agnelli Tipiesse Bergamo, che ha interrotto una striscia di partite a punti lunga ben 8 giornate, mentre i conciari si sono imposti per 3-1 tra le mura amiche sulla Consar RCM Ravenna.

    Coach Francesco Denora presenta così la sfida: “Dopo la gioia di giovedì rimettiamo la testa sul campionato: la classifica dice che bisogna riprendere a correre, e per come è corta si paga ogni passo falso. Sarà una partita diversa: sicuramente Santa Croce sarà arrabbiata e avrà voglia di rifarsi. Ci aspettiamo una loro partenza all’attacco, e ci faremo sicuramente trovare pronti“.

    Nella partita di andata, vinta per 3-1 dalla Kemas Lamipel, il Pool Libertas schierava una formazione ancora fortemente condizionata dagli infortuni subiti nel precampionato. Ma questo non gli ha impedito di lottare alla pari con i padroni di casa per la maggior parte della partita. I canturini hanno infatti ceduto solo nel finale dei tre set decisivi, dopo essere anche andati in vantaggio nel totale per 0-1. Top scorer è stato Compagnoni con 14 palloni a terra, seguito a ruota da Ottaviani, a quota 13.

    Sono ben quattro gli ex tra le fila della Kemas Lamipel Santa Croce: Manuel Coscione, protagonista sul taraflex del PalaFrancescucci nella scorsa stagione, Matheus Motzo, che ha indossato la maglia canturina per tre stagioni dal 2019 al 2022, Matteo Maiocchi, che ha giocato al Pool Libertas nella stagione 2019/2020, e Tino Hanzic, a Cantù nel campionato appena concluso.

    Sulla panchina canturina, invece, siede Alessio Zingoni come secondo allenatore: fino alla stagione 2019/2020 allenava le squadre giovanili dei conciari.

    La partita sarà arbitrata da Matteo Selmi di Modena e Michele Marconi di Pavia e sarà visibile in diretta streaming su internet sul sito VolleyballWorld.tv.

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’anno del riscatto di Paul Buchegger: “Ho sempre immaginato il mio ritorno”

    Di Redazione

    Doveva essere la stagione del suo riscatto, e così è stato fino a questo momento. Costretto a rimanere lontano dal campo di gioco per un lungo periodo, a causa di un brutto infortunio, Paul Buchegger ha stretto i denti e guardato avanti con fiducia, fino a tornare assoluto protagonista con la Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia: “Nei momenti peggiori – racconta – l’unica cosa che mi incoraggiava era pensare a ciò che sarei stato capace di fare al mio ritorno. Immaginavo solo quello che avrei potuto realizzare una volta tornato in forma“.

    Forza, tenacia e resistenza che l’opposto austriaco classe 1996, ha trovato dentro di sé e che sono state alimentate dall’amore delle persone più importanti della sua vita: mamma Ursula e la fidanzata Dana. “Mia mamma – conferma Buchegger – è una figura fondamentale. Lei mi ha trasmesso tanti valori, è sempre stata presente e ha cercato di indicarmi la strada per diventare la migliore versione di me. Con la mia ragazza condivido tutto ed è stata molto brava a starmi vicina quando ero in difficoltà“.

    Quello che rappresenta lo spauracchio più temuto da ogni atleta ha fatto irruzione prepotentemente nella carriera di Buchegger per ben due volte. Prima nel 2018 e poi a distanza di un anno, facendogli rivivere un brutto “dejà vu”: “Il doppio infortunio mi ha dato filo da torcere – racconta l’opposto – non è stato per nulla facile uscirne. Ho giocato un anno a Ravenna e, dopo aver firmato a Monza, in estate con la nazionale mi sono fatto male al ginocchio. Da qui sei mesi di stop. Ma non ho mai avuto il pensiero di mollare e di lasciare stare. Il mio obiettivo era di andare avanti, e mi sono impegnato nella riabilitazione sfruttando la possibilità di essere seguito per le prime due settimane dall’equipe del Centro Olimpico in Austria“.

    “L’estate successiva però ho rivissuto l’incubo – continua Buchegger – perché mi sono fatto male nuovamente. Una brutta ricaduta ancora più complicata da affrontare perché ero tornato, stavo bene, avevo voglia di riscattarmi e invece il destino (o la sfortuna!) ha deciso diversamente. Sono stato messo a dura prova a livello psicologico, mi sono sentito smarrito. Quando stavo male il procuratore ha contattato Modena, che dopo l’intervento chirurgico a Roma mi ha permesso di svolgere da loro un lungo periodo di recupero“.

    L’arrivo a Vibo è stata l’occasione per voltare completamente pagina e Buchegger ha saputo coglierla nel migliore dei modi diventando un punto di riferimento per la squadra e conquistandosi l’appellativo di trascinatore del gruppo. L’austriaco attualmente è ottavo nella classifica dei migliori realizzatori di A2 con 248 punti in 13 gare, 21 ace e altrettanti muri, con una media di 19,07 punti a partita e una percentuale di efficacia del 53,5%. Buchegger è sempre andato in doppia cifra, e per ben 5 volte ha superato la soglia dei 20 punti. Ma a contare è soprattutto la sua concretezza nei momenti chiave, come nel quarto di finale di Coppa Italia contro Cuneo, quando sul 21-21 del terzo set ha deciso la partita con due ace e un attacco vincente.

    L’austriaco è molto apprezzato a Vibo anche per il suo essere un ragazzo molto tranquillo, solare, sempre disponibile, che ama la normalità: “Mi piace spendere il mio tempo con la mia famiglia e con la mia ragazza. Sono abituato anche a stare da solo, ma devo ammettere che amo la compagnia. Il mio sogno è quello di avere una bella casa, una bella famiglia e una vita normale in Austria“.

    Buchegger si è confrontato fin da piccolo con argomenti importanti come quello della disabilità, come racconta quando si trova a presentare la sua famiglia: “Mia mamma lavora a scuola con i ragazzi disabili, mentre mio padre si occupa della gestione di una struttura dove alloggiano gli studenti universitari. Mia sorella, invece, vive a Vienna, dove io ho la mia residenza in estate e quindi in quel periodo troviamo spesso occasione di vederci. Mio fratello Max è un disabile in carrozzina. È un grafico creativo e soprattutto è il mio tifoso numero uno. Guarda tutte le mie partite e colleziona le mie maglie da gara. Da vero appassionato ama seguire tutte le discipline sportive, dal calcio al tennis“.

    “Con la disabilità di mio fratello mi sono confrontato fin da bambino – racconta l’attaccante – anche perché i miei genitori dovevano seguirlo tra fisioterapia e cure varie. Sia io che mia sorella siamo sempre stati collaborativi, e conoscere da vicino la sua disabilità ci ha permesso di apprezzare a pieno tutto ciò che la vita ci ha dato. Io tratto mio fratello come una persona normale, non facendolo mai sentire in difetto. Ci rapportiamo con lui in maniera normale, non deve sentirsi speciale. Infatti, anche quando mi capita di partecipare a delle iniziative con i disabili, mi piace trattarli alla pari“.

    Il cuore di Paul batte per Dana Schmit, con cui condivide anche la passione della pallavolo: “La mia ragazza è una giocatrice del Mulhouse, che milita nella Ligue A francese. Ci siamo conosciuti nell’ambito del volley, perché anche lei gioca in nazionale. Stiamo insieme da sette anni. In estate siamo sempre insieme, ma durante la stagione, invece, ci tocca stare distanti. Lo facciamo con spirito di sacrificio. È difficile, ma vogliamo farcela, perché abbiamo la consapevolezza che questa è una vita e poi ne arriverà un’altra, dopo la pallavolo, e la vogliamo costruire insieme“.

    Per Paul è ancora troppo presto per avere le idee chiare sul suo futuro dopo che concluderà la carriera da pallavolista: “Non so ancora immaginare cosa farò. La mia ragazza sta studiando e avrei voluto farlo anche io poi però i problemi fisici mi hanno assorbito tutte le energie. Ho sicuramente ancora tempo per farlo. Sono sicuro che cercherò di rimanere nell’ambito sportivo“.

    La pallavolo, per Buchegger, è una passione che è nata ai tempi della scuola: “Quando avevo 11 anni ho iniziato a seguire i corsi scolastici e lì ho giocato per la prima volta. Ho sperimentato anche la pallamano e il tennis ma poi, a 14 anni, quando ho scelto l’indirizzo della scuola superiore, ho colto l’opportunità di andare a Graz (una sorta di Club Italia) dove mi sono formato tecnicamente con l’obiettivo di intraprendere la carriera di giocatore professionista“.

    “Ho iniziato come centrale come tutti i bambini alti – racconta l’austriaco – poi sono stato anche palleggiatore quando avevo 16 anni. Non era un ruolo che mi entusiasmava molto, perché volevo sempre attaccare! Da allora sono un opposto, ma devo dire che quelle esperienze mi sono servite molto per conoscere i fondamentali del muro e del palleggio. È vero che l’opposto è il giocatore che fare i punti ma deve anche dare un contributo con le alzate, le coperture e le difese“.

    Nella quotidianità possiamo immaginare Buchegger ai fornelli? “In realtà non sono un bravo cuoco. Nei primi mesi a Vibo non sono mai stato in cucina ma preferivo andare sempre a mangiare fuori. Adesso sto cercando di darmi da fare… preparo esclusivamente dei piatti semplici. I piatti della tradizione austriaca sono impossibili da replicare al 100%. Ad esempio, la cotoletta viennese, la Wiener Schnitzel che cucina mia nonna è inimitabile. Anche gli ingredienti sono difficili da trovare. In Italia però sto bene e mi piace stare qui: mangio volentieri gli spaghetti!“. E a proposito della nonna aggiunge: “Ho un ottimo rapporto con lei. In estate ci vediamo spesso e quando sto fuori ci sentiamo sempre. Da bambino passavo molto tempo con lei soprattutto in estate“.

    “Quasi tutti i miei amici fanno parte del mondo della pallavolo – racconta poi Buchegger – perché è da quando avevo 14 anni che frequento questo ambiente. Nella nostra vita non è facile mantenere rapporti molto stretti perché cambiando squadra ogni anno e non ritrovi mai le stesse persone. Dzavoronok, Sedlacek, Arasomwan sono dei miei amici. Quest’anno ho legato molto con Nik (Mijailovic). Forse perché siamo gli unici due stranieri in un gruppo di italiani“.

    Sul suo ruolo nello spogliatoio l’opposto non ha dubbi: “Sono quello che mette la musica (ride, n.d.r.)! Aggiorno sempre la playlist per non ascoltare sempre gli stessi brani altrimenti sarebbe noioso. Prima della partita mi piace mettere il volume a tutto fuoco per caricarsi a mille! Prima di scendere in campo non faccio nessun rito in particolare. Ho solo delle abitudini che seguo sempre“. Una curiosità: Buchegger non ha mai avuto un’automobile. “Non ho la passione dei motori – spiega – e a Vienna mi sposto in bici o in metro“.

    Il giocatore di Vibo si esprime anche sulle differenze tra italiani e austriaci: “In Austria la gente è più chiusa e più restia a conoscere gente nuova. Vienna mi piace anche perché ci sono molti anziani ‘brontoloni’ che sembrano sempre lamentarsi di tutto. In Italia invece le persone sono più socievoli e disposte a condividere momenti di convivialità e divertimento anche nei locali. All’inizio per me questo modo di fare è stato qualcosa di nuovo ma poi mi sono abituato. Adesso, dopo sette anni trascorsi qui, posso dire di amare questo Paese“.

    Infine, un modello nel mondo dello sport: “Non ce n’è uno in particolare. Sui social ne seguo diversi sia del mondo del tennis come Rafa Nadal, o del basket perché mi piace vedere come vivono e come affrontano la carriera“.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Grottazzolina, Ortenzi dopo il ko in Coppa: “Non è questo il nostro livello”

    Di Redazione

    Il momento peggiore per affrontare un grande avversario nel suo momento migliore. Può essere questa la sintesi del quarto di finale di Del monte Coppa Italia tra Agnelli Tipiesse Bergamo e Videx Yuasa Grottazzolina, in cui i marchigiani sono stati costretti a inseguire per l’intero arco della gara: il 3-0 finale è più che legittimato da una gran prova di Cominetti e compagni in tutti i fondamentali.

    “Bergamo è partita molto forte al servizio e ci ha messo grande pressione fin da subito – ha dichiarato coach Massimiliano Ortenzi –. Il forfait di Bonacic ci ha costretti ad affrontare una gara diversa da come l’avevamo preparata, ma nel complesso abbiamo faticato moltissimo a trovare delle contromisure adeguate ai nostri avversari. Quando siamo riusciti a metterli in difficoltà con la battuta hanno sempre trovato la giusta via di fuga grazie ai loro attaccanti di palla alta mentre la nostra fase offensiva ha stentato a lungo. Di fatto non siamo mai riusciti veramente ad impensierirli“.

    Il 2022 di Grottazzolina si è chiuso quindi con la terza sconfitta consecutiva, ma Ortenzi invita a non fare di tutta l’erba un fascio: “Sono state partite molto diverse tra loro. Con Cantù abbiamo avuto le nostre chance, mentre nelle ultime due uscite (Castellana Grotte e Bergamo, n.d.r.) abbiamo affrontato due squadre molto forti contro le quali serviva una prestazione fuori dall’ordinario. Tra noi e loro c’è molta differenza e bisogna essere consapevoli che non è questo il livello al quale possiamo e dobbiamo competere. Niente ci impedisce di farne un obiettivo, ma sicuramente non dobbiamo deprimerci per aver perso al cospetto di simili realtà“.

    Ora più che mai servono equilibrio e lucidità, perché alla ripresa Vecchi e compagni troveranno Vibo Valentia: “I ragazzi sanno bene che si tratta di una serie di partite molto complicate ma questo non deve essere un problema – ha aggiunto il tecnico grottese –. Affronteremo la capolista in casa nostra, dove riusciamo ad esprimere una pallavolo migliore, perciò daremo il massimo per raccogliere tutto ciò che possiamo. Adesso abbiamo innanzitutto bisogno di riposarci perché veniamo da dieci giorni di fuoco, pensiamo a recuperare le energie poi ripartiremo con il giusto spirito per fare un girone di ritorno al massimo“.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO