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    Paola Egonu su Vogue Italia: “Il mio futuro? Nella moda, tra qualche anno…”

    Di Redazione Sempre più personaggio, in campo e fuori. A poche ore dalla vittoria in Coppa Italia Frecciarossa, con tanto di titolo di MVP, Paola Egonu è di nuovo protagonista sulle pagine di Vogue Italia, con un servizio fotografico in cui indossa gli abiti Emporio Armani (di cui da tempo è testimonial) e un’intervista di Federico Chiara. Una carriera parallela, quella della modella, che Paola non esclude affatto: “Il mio futuro? Lo vedo nella moda, tra qualche anno“. Nell’intervista la campionessa azzurra, oltre al suo rapporto con abiti e accessori, riflette anche su argomenti più profondi come la relazione con la famiglia: “Mi hanno trasmesso valori che non ho mai messo in discussione, ossia l’onestà e il rispetto verso il prossimo e verso me stessa. Se una cosa non mi fa stare bene, devo allontanarmi e rifiutarla. A volte questo bisogno di proteggermi viene frainteso: chi non mi conosce bene dice che me la tiro, che sono fredda. Ma appena mi lascio andare – e ci metto del tempo – sono come una bambina“. I social network sono un’altra presenza importante nella vita di Egonu: “Uso Instagram e TikTok – racconta – per ricordare che ho una vita oltre alla pallavolo: mi piace ballare, scherzare con la mia migliore amica Giuditta Lualdi, condividere i brani che rispecchiano il mio umore. Con la musica mi calmo, oppure mi motivo. In questo periodo, per esempio, ascolto cantanti che valorizzano il corpo e l’energia personale, come Ayra Starr, Billie Eilish, Shariya Wise. E quando mi sveglio con la testa poco lucida, o con molti dubbi su me stessa, le loro canzoni mi aiutano a motivarmi, a ricordarmi che sono forte, indipendente, solare, e ce la posso fare“. Paola svela anche una sua nuova abitudine: “Faccio meditazione prima di andare a dormire. Entro in ascolto, cerco di capire quello che dice la bambina che ho dentro. Mi aiuta molto. L’ho scoperto durante il lockdown, perché stando da sola ho cominciato a conoscermi meglio e lavorare sulle mie insicurezze“. E all’immancabile domanda sulla sessualità risponde: “Mi sento libera. Non voglio mettermi delle etichette“. LEGGI TUTTO

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    Garbelotto: “Giornata di grandi emozioni”. Maschio: “Abbiamo imparato a soffrire”

    Di Redazione

    Dopo la finale sofferta, i festeggiamenti dell’Imoco sono continuati anche ieri mattina davanti al Colosseo, prima del rientro. Ora le ragazze di Santarelli si godranno un giorno di riposo, imposto dal rinvio del match in programma domenica 9 a Vallefoglia che non si disputerà a causa dei casi Covid che hanno colpito la squadra di casa.

    I presidenti della squadra gialloblù, Piero Garbelotto (intervistato dal Gazzettino di Treviso) e Maurizio Maschio (intervistato dal Corriere del Veneto) non trattengono la gioia per questo ennesimo trofeo conquistato.

    “E’ stata una bellissima esperienza conclusa con una finale avvincente, contornata da una bellissima vetrina – le parole del presidente Garbellotto –. Certo, per la salute personale avremmo preferito un 3-0 (sorride, ndr), ma entrambe le squadre hanno offerto un bellissimo spettacolo”.

    Vetrina impreziosita dalla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’ultima uscita istituzionale. “Incontrare Mattarella è stata un’emozione indescrivibile, così come ricevere da parte sua belle parole nei confronti del nostro sport e della nostra squadra prima della partita”.

    Con la vittoria di questa Coppa Italia, la società è giunta a 15 trofei: un ottimo traguardo per una società così giovane. “Abbiamo fatto alcune scommesse che ci hanno ripagati in questi anni, e di questo bisogna dare grande merito a Maurizio Maschio”.

    “La vittoria della Coppa Italia in rimonta ha confermato come la nuova Imoco abbia imparato a vincere soffrendo, dopo una stagione, la sorsa, vissuta senza competitors. Era impensabile ripetere la scorsa stagione, ma questa vittoria significa che il gruppo ha raggiunto una sua maturità. Altre squadre sotto 0-2 si sarebbero arrese, noi no” afferma il co-presidente, Maurizio Maschio.

    “Il prossimo passo sarà quello di chiudere il girone di Champions al primo posto, giocando bene la sfida col Police. E dobbiamo difendere il primato in serie A: non dobbiamo dare assolutamente per scontato di primeggiare nel campionato” conclude. LEGGI TUTTO

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    647mila spettatori su Rai 2 per la finale di Coppa Italia Frecciarossa

    Di Redazione Dati d’ascolto positivi per la finalissima di Coppa Italia Frecciarossa di giovedì 6 gennaio, trasmessa in diretta televisiva da Rai 2. Sono stati 647mila gli spettatori che hanno assistito alla grande sfida vinta in rimonta da Conegliano su Novara, pari al 3,48% di share. L’evento tenutosi al Palazzo dello Sport di Roma, seguito dal vivo da 3230 spettatori, com’è noto è stato impreziosito dalla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Al suo fianco anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il presidente del CONI Giovanni Malagò, il presidente della Federazione Italiana Pallavolo Giuseppe Manfredi, l’amministratore delegato di Trenitalia Luigi Corradi e l’ambasciatore della Bulgaria Todor Hristov Stovanov. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La gioia di Egonu: “Fiera della mia squadra”. Luca Zaia: “Un regalo dolcissimo”

    Di Redazione Una partita al cardiopalma ha scaldato gli animi degli spettatori presenti al PalaEur in occasione della finalissima della Coppa Italia Frecciarossa. Sotto gli occhi dell’ospite d’onore, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Igor Novara e Imoco Conegliano si sono sfidate per conquistare la coppa. Premiata MVP, con 26 punti a tabellino, Paola Egonu si è lasciata andare in un pianto di gioia al termine della competizione. L’Imoco si porta a casa un altro trofeo. “È stata una partita difficilissima, abbiamo sofferto ma siamo state brave a uscirne. Sono fiera, orgogliosa della mia squadra capace di combattere su ogni pallone” commenta l’opposto di Cittadella in un’intervista della Gazzetta dello Sport.Una partita sofferta, in cui le Pantere di Santarelli sono state in grado di rimontare una partita che si stava preannunciando chiusa con il 2-0 di Novara. Ma Conegliano non si arrende mai e, alla fine seppur soffrendo, la spunta praticamente sempre: “Abbiamo ancora tantissimo da lavorare. Complimenti a Novara perché ha fatto la partita della vita ma Conegliano può fare di più”. Riguardo il premio come MVP, l’ennesimo, Egonu non si mostra del tutto contenta: “Non tanto soddisfatta del mio rendimento, potevo fare meglio”. A premiare le ragazze di coach Santarelli è stato proprio il Presidente della Repubblica, che aveva già incontrato Paola Egonu in occasione della visita al Quirinale della nazionale femminile, dopo l’impresa europea. “È un grande onore. Con l’argento mondiale e l’oro europeo siamo state da lui al Quirinale ma non succede tutti i giorni di giocare e vincere una manifestazione davanti a una personalità così importante”. In un articolo odierno del Gazzettino Treviso, anche Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha voluto omaggiare la squadra di Conegliano: “Nella calza della Befana le pantere in gialloblù ci hanno fatto trovare un regalo dolcissimo, l’ennesima vittoria di una vera e propria never ending story. La collana preziosa al collo di queste straordinarie ragazze si allunga, con una rimonta che ha dell’incredibile”. “Questo trofeo vale molto di più di una Coppa Italia, così come la comprensibile emozione nel riceverlo dalle mani del presidente Mattarella” chiosa Zaia. LEGGI TUTTO

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    Coppa Italia, le pagelle: Plummer sempre lucida, Karakurt braccio armato

    Di Alessandro Garotta La Prosecco DOC Imoco Conegliano conquista la Coppa Italia Frecciarossa femminile 2021-2022 battendo la Igor Gorgonzola Novara nella finalissima al Pala Eur, sotto gli occhi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ogni volta che qualcosa finisce, bisogna tirare le somme e valutare quello che di più o meno buono è stato fatto: ecco i voti alle protagoniste della finalissima tra Conegliano e Novara. PROSECCO DOC IMOCO CONEGLIANO Joanna Wolosz voto 7,5. Si trova rapidamente a doversi adattare ad una situazione complicata, nella quale le attaccanti faticavano più del solito a mettere giù palla e le centrali erano difficili da innescare, in particolare De Kruijf, che perde via via fiducia. Così nella terza frazione pensa di aggrapparsi sempre di più a Plummer, che risponde presente, e a far ritrovare feeling in fase offensiva ad Egonu: scelta vincente. A muro si fa sentire (2 blocks) e al servizio crea le basi per 2 break point. Paola Egonu voto 7,5. La sua sfida con Karakurt è una delle chiavi annunciate del match, dato che sia al servizio sia negli attacchi contro muro schierato una buona parte del destino delle due squadre dipende da loro. Se la chiave di valutazione fosse solo questa l’opposta della nazionale non ne uscirebbe necessariamente vincente, visto che la turca attacca leggermente meglio (47%-43%) ed incappa in meno errori. C’è un però: la devastante azione esercitata sugli equilibri del match dal posto-2 della Igor va ad intermittenza, mentre quella di Paola cresce scambio dopo scambio risultando determinante per la rimonta. Considerando che ha vinto il premio di MVP e chiuso questa due giorni con 32 punti in semifinale e 26 nella finalissima (con il 30% di efficienza), è difficile rimproverarle qualcosa, anche se non sono state le sue migliori partite quanto a statistiche.  Robin De Kruijf voto 6,5. Non ripete la bellissima prova di mercoledì (13 punti, 6 muri e 7 su 12 in attacco), ma alla fine è proprio lei a firmare il punto che spegne le velleità di rimonta della Igor nel tie break. In attacco non riceve tanti palloni (10) pur mettendone a terra 6, senza subire alcun muro. Proprio in questo fondamentale ha vita dura (1 block), mentre al servizio si rende utile con 2 break point.  Raphaela Folie voto 8,5. Essere una buona centrale è possibile, senza dubbio. Essere considerata un’ottima centrale, o di livello mondiale, sembra una sfida un po’ più complessa. Non per la numero 7 dell’Imoco che dopo i problemi fisici torna grande protagonista in una finale con 15 punti complessivi, destreggiandosi benissimo in primo tempo (69% in fase offensiva) e risultando granitica a muro con 4 stampate a referto. Da sottolineare anche la sua buona prova in semifinale: sigla 12 punti, imbrigliando completamente le attaccanti di Busto Arsizio (6 muri). Miriam Sylla voto 5. Lontana dalla forma migliore e dagli standard di prestazione a cui ci ha abituato, non riesce a tenere testa alle avversarie producendo solo 4 punti e non svolgendo al meglio il suo compito di banda. Paga alcune imprecisioni nei fondamentali di seconda linea (19% di ricezione perfetta) e la sua scarsa vena realizzativa (-9% di efficienza) mette in seria difficoltà Wolosz. Kathryn Plummer voto 8. Aspettavamo con una certa impazienza questa Final Four, quale affidabile cartina tornasole per capire la consistenza reale della sua crescita, registrata nella prima parte dell’esperienza in gialloblù. Il campo dà tutte le conferme del caso, non c’è che dire: in attacco sa estrarre dal cilindro bordate devastanti, diagonali stretti, pallonetti e palle piazzate, un intero campionario da banda di livello assoluto (17 punti con il 50% di positività e il 46% di efficienza). In ricezione se la cava abbastanza bene (56% di positiva e 1 errore), non perdendo mai lucidità. Megan Courtney voto 7. Avrebbe dovuto entrare solo per dare una mano in seconda linea a causa di un problema al gomito, invece la prova sottotono di Sylla la costringe a tornare in pista da schiacciatrice vera in diagonale con Plummer. Il suo contributo più importante alla causa lo dà senza dubbio in attacco: su 15 palloni servitele da Wolosz ne mette a terra 7, senza errori o murate. Invece, meno brillante di altre volte appare in ricezione, anche se a dispetto dei numeri (58% di tocchi positivi e 25% perfetti) la cosa non incide più di tanto sul cambio palla di Conegliano, soprattutto perché le battitrici avversarie la colpiscono appena 12 volte. Loveth Omoruyi s.v. Monica De Gennaro voto 7,5. Prestazione di grande sostanza per il libero gialloblù, a referto con il 73% in ricezione positiva, il 65% di perfetta e 2 errori nel fondamentale. Il suo è un lavoro oscuro fatto di recuperi impossibili, di grande concentrazione e calma, ma molto redditizio: per le sue compagne di squadra è indispensabile avere una giocatrice che trasmette una tale sicurezza in difesa. Lara Caravello voto 6,5. Ogni volta che entra per il giro dietro o nei momenti di appannamento delle schiacciatrici titolari, alza il livello della squadra in ricezione e dà maggior equilibrio (75% di perfetta su 4 palloni). In battuta non è sempre incisiva (1 errore). IGOR GORGONZOLA NOVARA Micha Hancock voto 7. Poter contare su una ricezione sempre affidabile, su tre uscite di palla alta solidissime e su una centrale spietata in attacco come Chirichella è il sogno di ogni regista che deve affrontare Conegliano. Tuttavia, a partire dal terzo set, l’americana deve iniziare a correre di più e non può chiamare in causa i posti-3 come vorrebbe, così ripiega su combinazioni sempre più veloci con Karakurt, Daalderop e Bosetti, aiutandole comunque a viaggiare su buone percentuali. Al servizio si fa sentire in avvio di match con 2 ace (0 errori nel fondamentale). Ebrar Karakurt voto 7,5. Non si può parlare di consacrazione totale perché quella, di fatto, è già arrivata nella prima parte di stagione. Semmai la conferma a un livello dove troviamo poche altre opposte in Italia. La turca rappresenta il braccio armato della Igor, un elemento che a tratti risulta quasi immarcabile: vive un passaggio a vuoto importante nel terzo set, ma per il resto è sempre presente, si dimostra una garanzia per le compagne, una spalla su cui si può contare in attacco (23 punti complessivi con il 47% di positività e 4 errori nel fondamentale).  Rosamaria Montibeller s.v.  Cristina Chirichella voto 7. La centrale partenopea è brava a mettere in campo tanta sostanza e la sua finale è di buon livello. Presente a muro (2 blocks), precisa in attacco (64% di positività), puntuale sulle fast dove sciorina tutta la sua velocità, riesce a firmare 11 punti complessivi e a tirare fuori tutta la sua “cazzimma”. Non è però decisiva fino in fondo: dopo 8 punti nelle prime due frazioni, cala nella seconda parte del match anche perché Hancock la serve meno. Sara Bonifacio voto 6. Tutto lasciava immaginare cose promettenti dopo la buona prova nei quarti contro Firenze in cui la centrale azzurra aveva mostrato talento e solidità (8 punti con il 60% in attacco e 2 stampate). Invece, contro Conegliano fatica a entrare in partita e a fare la differenza: in attacco pur ricevendo pochi palloni (9) ne mette a terra 5, mentre a muro ha vita dura (0 blocks). Haleigh Washington voto 5,5. Il suo ingresso dalla panchina non porta alcuna risorsa in più alla squadra, nonostante un atteggiamento positivo: si dimostra grintosa, prova a bucare le avversarie in primo tempo, ma trovare la marcia in più al rientro da uno stop di un mese per infortunio è davvero complicato così come dare una mano alla difesa sporcando più palle possibili sotto rete (alla fine mette giù 1 pallone su 3 e non sigla alcun muro). Caterina Bosetti voto 7,5. In partite ad alta tensione come quella di ieri servono le qualità tecniche e i nervi saldi delle vere leader. Nonostante una sconfitta che lascia l’amaro in bocca, la schiacciatrice dimostra di possedere entrambe le doti mettendo in campo una prova a tutto tondo. Più che il 48% in attacco, comunque non disprezzabile in una gara con tante azioni lunghe, vanno evidenziati il peso specifico dei suoi 16 punti, il 73% in ricezione, ma soprattutto la capacità di rispondere sul campo a qualche frettolosa critica, ricevuta dopo una prima parte di stagione alla ricerca della forma migliore. Nika Daalderop voto 7. Le sue ottime prove stanno diventando una consuetudine, dai playoff della scorsa stagione ad ora, e la finale di Coppa Italia non fa eccezione. L’olandese soffre meno del solito in ricezione (69% di positive e 28% di perfette), incassando un ace su 46 battute avversarie, e in attacco porta un contributo essenziale. Basta scorporare i valori delle cinque frazioni per leggerne una sostanziale regolarità: 42% nel primo set, 50% nel secondo, 66% nel terzo, 20% nel quarto e 40% nel tie break. Britt Herbots voto 5,5. Nella terza frazione entra al posto di Daalderop per dare freschezza all’attacco novarese, ma non dà molto di più (per lei 1 su 4 in attacco e 25% di ricezione perfetta). Nel finale dimostra di avere tanta personalità con una buona serie al servizio che quasi riapre il match. Sofia D’Odorico s.v. Eleonora Fersino voto 8. Le battitrici venete cercano di evitarla, ma riesce comunque a ricevere per 24 volte con buone percentuali: 83% di tocchi positivi e 54% di perfetti (coprendo molto bene le zone di conflitto). Dove dà il meglio è però ancora una volta in difesa: grazie alla sua reattività, alla capacità di scegliere la posizione giusta e ad alcuni tuffi decisivi, salva molti palloni che favoriscono le rigiocate delle azzurre. LEGGI TUTTO

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    Daniele Santarelli: “La nostra vittoria più bella in questa Coppa”

    Di Redazione

    È stata una finale di sofferenza per Daniele Santarelli, come capita raramente al tecnico della Prosecco DOC Imoco Volley Conegliano. Che però, alla fine, si può godere il trionfo in rimonta ai danni dell’Igor Gorgonzola e l’ennesimo trofeo, quello della Coppa Italia Frecciarossa: “L’avevo detto prima della partita, noi siamo gli artefici di noi stessi” sorride ai microfoni di RaiSport.

    Poi Santarelli spiega: “Novara è una squadra fortissima, hanno difeso e contrattaccato senza paura. Noi non eravamo lucidi, in particolare eravamo disordinati a muro e in difesa. Poi abbiamo cominciato a crederci, trovato un po’ di equilibrio e giocato meglio, e quando prendi fiducia cambia tutto. Il tie break poi è stata una guerra: questa è stata la nostra vittoria più bella in Coppa Italia. Sì, lo sappiamo: siamo forti, la squadra è una corazzata e tutti ci danno sempre per favoriti, però le finali poi bisogna vincerle. Ci siamo spesso, ne abbiamo portato a casa tante, ma non è mai facile“.

    Foto LVF/Rubin

    L’allenatore di Conegliano analizza anche la mossa che ha cambiato la partita, con l’ingresso di Megan Courtney: “Abbiamo delle difficoltà in posto 4 in questo momento. Miriam ci dà grande solidità in seconda linea ma in attacco si sta allenando poco, Courtney ha un problema al gomito e non sarebbe mai dovuta scendere in campo oggi, speravamo di non averne bisogno. Omoruyi è un’attaccante pura e deve ancora crescere in ricezione. Quando Megan mi ha detto che se la sentiva l’ho lanciata, ma è stata brava tutta la squadra a uscire da questa situazione“. LEGGI TUTTO

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    Cristina Chirichella: “Non siamo state ciniche, ci serva da lezione”

    Di Redazione La sconfitta nella finalissima di Coppa Italia Frecciarossa contro Conegliano è una delusione cocente per la Igor Gorgonzola Novara, che questa volta – avanti 2-0 e in totale controllo della gara – aveva davvero creduto di poter infrangere il predominio delle venete: “Abbiamo dimostrato chi siamo – dice Cristina Chirichella ai microfoni di RaiSport – e che in determinati momenti possiamo fare la differenza, ma non siamo riuscite a essere ciniche quando potevamo veramente chiudere la partita. Ci serva da lezione: dobbiamo ancora migliorare tanto e lavorare tanto su di noi“. “Un po’ di colpe da parte nostra ci sono – ammette Chirichella – ma sono fiduciosa: l’ultima volta che avevamo giocato contro di loro non era stata una partita combattuta, oggi invece abbiamo dimostrato di esserci. E prima di tutto dovevamo dimostrarlo a noi stesse“. “Complimenti a Conegliano – aggiunge Stefano Lavarini – che anche questa volta ha dimostrato di essere superiore. Noi abbiamo disputato un’ottima gara, ma evidentemente non è ancora sufficiente per superare un avversario come Conegliano. Nonostante questo mi sento di fare comunque i complimenti alle nostre ragazze per quanto fatto. Rispetto alle altre volte, siamo riuscite a tenere il piede sull’acceleratore per l’intera partita: lavoreremo per fare in modo che, se non è stata questa la volta buona, possa esserlo la prossima“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO