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    Plummer passa all’Eczacibasi, “ma l’Imoco resterà la mia seconda famiglia”

    Nelle ultime stagioni, sempre vincenti, le donne copertina di Conegliano sono state prima Egonu e ora Haak, ma ci sono e ci sono state tante altre giocatrici che sui tanti trofei messi in bacheca hanno posto la propria firma con inchiostro indelebile. Tra queste senza dubbio c’è Kahtryn Plummer.

    L’ultimo tocco di penna dell’americana ad Antalya è valso la seconda Champions League per l’Imoco, vergato con 6 punti nel tie-break decisivo. Ora per lei è tempo di nuove sfide. Ad attenderla ci sarà ancora la Turchia dove vestirà la maglia dell’Eczacibasi, ma prima un doveroso, sentito, ultimo saluto.

    “Mi dispiace molto lasciare la mia seconda famiglia, quella dell’Imoco – racconta Plummer al collega Pietro Nalesso sulle colonne della Tribuna di Treviso – Tutte le persone che ho conosciuto qui, dalle mie compagne allo staff passando per i tifosi, mi sono entrate nel cuore”.

    foto Imoco Volley

    “Cosa porterò di più nel cuore di quest’ultima stagione? I trofei, in particolare lo scudetto. Contro Scandicci è stata una grande battaglia in tutte e quattro le gare, mentre la partita che ricordo con più piacere è la vittoria contro l’Eczacibasi: eravamo sotto 2-0 in casa, abbiamo dimostrato di poter sopravvivere ad una situazione estrema e di poter rimontare. Da lì in poi c’è stata una svolta, abbiamo assunto consapevolezza, sapevamo che non ci avrebbe battuto nessuno“.

    “Il segreto di Conegliano? Qui le ragazze vivono come una famiglia, passiamo così tanto tempo insieme in campo e fuori che in partita non abbiamo nemmeno bisogno di parlarci, si crea naturalmente una chimica perfetta. Io personalmente, poi, ho amato la vita lenta che conducono le persone qui, vedere le stesse persone dentro e fuori dal Palaverde e potermi muovere serenamente in auto per andare agli allenamenti. È una di quelle comodità che rende unica la vita di una giocatrice qui. Sarò curiosa anche io di vedere che giocatrice sarò fuori da Conegliano d’ora in poi”.

    Foto Griffoni/LVF

    Ad attenderla ora un’importante estate in nazionale, poi a settembre il matrimonio con il fidanzato Michael nel sud della sua California con l’amica del cuore, Kelsey Robinson-Cook, ovviamente presente insieme forse a qualche altra Pantera. LEGGI TUTTO

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    Robinson Cook saluta Conegliano: “Qui lascio gran parte del mio cuore”

    Tempo di saluti in casa Imoco che, con la cena conclusiva, mette definitivamente in archivio l’ennesima indimenticabile stagione. Emozioni contrastanti quelle che hanno animato la serata, in particolare per chi parte, come l’americana Kelsey Robinson Cook.

    “Da una parte c’è una grande gioia e soddisfazione per aver raggiunto questi incredibili risultati con la squadra – spiega Robinson Cook sulle pagine de Il Gazzettino Treviso – , dall’altra la tristezza perché lascio un gruppo meraviglioso, delle amiche speciali e tante persone a cui voglio veramente bene”.

    Parole di riconoscenza quelle pronunciate dalla schiacciatrice nei confronti del Club Giallobù: “Questa società mi ha dato tanto, è stato il primo club a credere in me e a darmi l’opportunità di dimostrare le mie qualità. Ovunque andrò porterò sempre con me questi colori e dovrò sempre ringraziare le persone che mi hanno permesso di giocare con questa maglia. Per me è stato un grande onore vestire la maglia gialloblù”.

    Kelsey torna in patria per dare il via alla LOVB, neo nata lega professionista a stelle strisce: “Mi piacerebbe costruire quello che c’è in Europa anche in America a livello di pallavolo, spero di aprire la strada nel mio piccolo sia alle donne di adesso che a quelle del futuro, di creare una possibilità per giocare ad alti livelli anche in America”.

    Ma, assicura, un pezzo di cuore resterà sempre a Conegliano… “Qui lascio gran parte del mio cuore. Conegliano sarà sempre una parte fondamentale della mia vita non solo come giocatrice, ma in modo totale. E dall’altra parte del mondo continuerò a tifare per l’Imoco”.

    (fonte: Il Gazzettino Treviso) LEGGI TUTTO

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    Tre amichevoli “a stelle e strisce” per la UYBA contro squadre NCAA

    Si rinsalda ulteriormente il legame tra UYBA Volley Busto Arsizio e gli USA: dopo la nomina di Dicey Perrine al ruolo di Head of US Operation nell’ambito del progetto di sviluppo di Brera Holdings, arrivano tre prestigiose amichevoli internazionali che coinvolgeranno la prima squadra delle “Farfalle” contro altrettante squadre del campionato universitario NCAA.

    La serie di sfide alla E-Work Arena sarà aperta giovedì 23 maggio dall’amichevole con le Golden Gophers di Minnesota, tre volte vincitrici della Big Ten Conference; martedì 28 maggio arriveranno a Busto Arsizio le Longhorns di Texas University, campionesse nazionali in carica; venerdì 31 maggio, infine, sarà la volta delle Lady Volunteers di Tennessee University, per 5 volte campionesse della Southeastern Conference. Tutti e tre gli appuntamenti inizieranno alle 18.45. La squadra biancorossa, che per l’occasione sarà guidata per la prima volta da Giovanni Caprara, sarà rinforzata da giocatrici provenienti da altre società.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Supercoppa di A1 e Coppe Europee, ecco tutte le squadre ammesse

    A seguito delle decisioni della Lega Pallavolo Serie A Femminile in merito all’annullamento dei Playoff Challenge e dei risultati dei Playoff e della Finale Scudetto, sono ufficiali le squadre che parteciperanno alla Supercoppa Fineco e le aventi diritto alle Coppe europee. 

    SUPERCOPPA FINECO 2024Prosecco Doc Imoco Conegliano – Allianz Vero Volley Milano

    COPPE EUROPEE 2024-25CEV Champions LeagueProsecco Doc Imoco ConeglianoSavino Del Bene ScandicciAllianz Vero Volley Milano

    CEV Volleyball CupIgor Gorgonzola Novara

    CEV Challenge CupReale Mutua Fenera Chieri ’76

    WEVZA CupAeroitalia Smi Roma

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Noemi Signorile sbarca su Sky Sport: giovedì 2 maggio puntata speciale per la capitana di Cuneo

    Il 2 maggio verrà distribuita su Sky Sport una puntata speciale, dedicata al capitano del Cuneo Granda Volley Noemi Signorile.

    Una produzione RECarcano SRL inserita a palinsesto grazie al supporto di “La Giovane Italia” con il contributo di Casciola Gioielli, che ha supportato l’iniziativa.

    “Il progetto è stato sempre prevalentemente volto a valorizzare i talenti italiani nel mondo giovanile calcistico. La puntata su Noemi sarà la prima puntata in assoluto dedicata al mondo volley, per cercare di far avvicinare i più giovani a questo sport e dare visibilità al movimento Volley femminile“ afferma il produttore Luca Carcano

    Noemi si è raccontata a 360 gradi: dall’esordio a soli 16 anni, alla vittoria del mondiale a quello che è oggi.

    “Per me una grande emozione – commenta Noemi Signorile – perché ho rivissuto nel fare la puntata tutta la mia vita, le mie emozioni, i miei successi ed i momenti più difficili. Sono orgogliosa di aver anche testimoniato la grande passione per Cuneo, città dove mi sento a casa.”

    Il format andrà in onda tutta la settimana per almeno quattro volte al giorno sui principali canali Sky Sport.

    ”Siamo a fianco de “La Giovane Italia” da diversi anni.- commenta Luca Carcano – Conoscendo e facendo parte della realtà Cuneo Granda Volley, vedendo l’impegno e la passione del gruppo abbiamo voluto cogliere questa opportunità per amplificare in maniera importante un progetto che vuole durare nel tempo. Ovviamente non potevamo non partire da Noemi, capitano, vincitrice di un mondiale a soli 21 anni esempio positivo per le ragazze che vogliono avvicinarsi al mondo volley.”

    “Questa puntata sui canali Sky Sport – commentano i co presidenti Bianco e Manini – è motivo di grande orgoglio per Cuneo e per la provincia. Con la storia di Noemi c’è una grande parte della nostra società di volley, ma anche della nostra terra. “

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Le pagelle della Finale Scudetto: Haak imprescindibile, Zhu discontinua

    La pallavolo è quello sport che si gioca sei contro sei, ed alla fine vince la Prosecco DOC Imoco Conegliano. La formazione allenata da Daniele Santarelli chiude la serie con la Savino Del Bene Scandicci sul 3-1 e mette in bacheca il suo sesto scudetto consecutivo, confermando quella fama di cannibale che le permette di alzare ogni trofeo in Italia dal 2019. Da maggio di quell’anno infatti non c’è alcuna competizione nazionale che sia stata vinta da un’altra squadra, e questo offre la misura della grandezza dell’epopea della compagine gialloblu, che si conferma ancora una volta quella da battere.Ecco le nostre pagelle per scoprire le migliori e le peggiori della Finale Scudetto.

    Foto Rubin/LVF

    PROSECCO DOC IMOCO CONEGLIANO

    Joanna Wolosz voto 8,5. Quante altre cose nuove si possono dire su una palleggiatrice del genere? La grandezza di “Asia” rende difficile anche solo cercare qualche nuovo spunto per raccontare la sua legacy, e trovare qualcosa che non sia stato osservato, analizzato e sviscerato è una discreta impresa. A fare la differenza è ancora una volta la sua distribuzione del gioco, che si adatta perfettamente alle diverse circostanze proposte dai match. E poi una voglia di trascinare, uno spirito di sacrificio e una dedizione per la causa che non hanno eguali (per lei anche 12 punti di cui 2 ace e 7 muri).

    Isabelle Haak voto 9. Decisiva, determinante, imprescindibile. L’opposta svedese legittima il premio di MVP con una serie di livello assoluto (131 punti con il 50,9% di positività in attacco, 6 ace, 13 muri), impreziosita da una prestazione in gara 3 che resterà negli annali del campionato italiano (41 punti con il 64% di efficacia offensiva, 2 ace e 4 block): si tratta della legittimazione definitiva del talento di “Bella”, un fenomeno sbarcato direttamente da Marte. Infatti, non importa la qualità della ricezione, la velocità dell’alzata, la posizione da cui attacca, né la possibilità di eseguire o meno la rincorsa; il risultato è quasi sempre un colpo vincente. Non importa neppure la composizione del muro, perché la numero 11 sa sempre trovare delle traiettorie e degli angoli indifendibili per potenza e precisione.

    Kathryn Plummer voto 8. Il martello statunitense conferma la qualità di gioco mostrata nel corso della stagione, ed è una fortuna per Conegliano in una serie così combattuta. Non c’è un solo match nel quale Plummer finisca sotto il 40% di positività in attacco (50%, 42%, 56% e 50%) perché, nonostante la grande mole di palloni ricevuti (132) e la stretta marcatura delle toscane, sa estrarre dal cilindro bordate che passano sopra al muro, diagonali stretti, pallonetti, palle piazzate e mani out, un intero campionario da posto 4 di altissimo livello. In ricezione se la cava abbastanza bene (54,1% di positiva e 27,4% di perfetta), pur subendo 9 ace (di cui 5 in gara 1), ma al di là dei numeri bisogna considerare che si prende carico di ben 135 tocchi sui 357 complessivi.

    Kelsey Robinson-Cook voto 7,5. In una Finale Scudetto servono le qualità tecniche e i nervi saldi di chi questi incontri ad alta tensione li ha già giocati. L’esperta schiacciatrice statunitense dimostra di possedere entrambe le doti. Più che i 39 punti e il 38,9% di positività in attacco, comunque non disprezzabili contro un avversario forte come Scandicci, va evidenziato il suo contributo nei fondamentali di seconda linea: in ricezione è una garanzia assoluta (59,5% di positiva e 38,1% di perfetta) e in difesa è sempre attenta e compie recuperi importanti. Insomma, “Kesh” è l’elemento meno dedito ai virtuosismi in grado di tenere saldo l’equilibrio della squadra.

    Foto Rubin/LVF

    Marina Lubian voto 8. Le sue buone prove stanno diventando una consuetudine, da quando ha iniziato a vestire la maglia gialloblu l’anno scorso ad ora, e questa serie non fa eccezione. Contro la sua ex squadra raggiunge ancora una volta un rendimento molto alto, anche grazie alla grande fiducia che ripone in lei Wolosz, come dimostra l’ottimo 59,3% di positività in attacco su una discreta quantità di assist (59). A muro riesce a raccogliere 5 block pur non essendo sempre composta, mentre al servizio si conferma un’arma importante (al netto di 12 errori), non solo per i 9 ace conquistati, ma anche per i 19 break point avviati.

    Sarah Fahr voto 7,5. Viene utilizzata meno di Lubian come attaccante, probabilmente perché aveva sempre davanti Carol e quindi era preferibile fare correre la brasiliana che sfidarne le mani sul posto, ma il numero 19 gialloblu sfrutta comunque bene le occasioni che le sono capitate (24 attacchi vincenti, 5 errori e 2 muri subiti su 40 tentativi). A muro è la migliore delle centrali in campo con 11 stampate e un patrimonio di tocchi decisivo quando conta, mentre in battuta non riesce ad incidere granché, dato che mette a segno 1 ace a fronte di 7 errori.

    Monica De Gennaro voto 8. Prestazioni top per il libero dell’Imoco, che si mette in lustro tirando su pure gli acari. Il suo contributo è determinante sia in ricezione (64,4% di positiva e 43,8% di perfetta) sia in difesa, dove riesce a prendere alcuni palloni che favoriscono le rigiocate delle compagne: acrobata senza paura, capace di opporsi agli attacchi dei frombolieri di Scandicci, ma anche di regalare alzate in bagher molto precise. Tecnicamente spaventosa.

    Foto Rubin/LVF

    Alessia Gennari voto 7. La schiacciatrice emiliana si conferma l’asso nella manica di coach Santarelli: chiamata in causa nel momento più delicato di gara 2, Alessia non sente pressione e nel tie break riesce a mettere in campo una prova di lucidità e carattere (1 attacco vincente, 1 ace e un grande lavoro in difesa). In più, nel resto della serie, entra per portare qualità in seconda linea: detto fatto (54,8% di ricezione positiva).

    Khalia Lanier voto 6. Una fugace apparizione in gara 1 (1 punto) e un ingresso timido in gara 2 (2 punti con il 22% in attacco e il 57% di efficienza in ricezione) sono troppo poco per assegnarle un voto più alto. Per il martello statunitense rimane la soddisfazione di aver vinto il primo Scudetto in carriera.

    Robin De Kruijf voto 6. Nei momenti più delicati di gara 2 e gara 3 entra col piglio di chi non ha nulla da dimostrare. La sua fast non è sempre graffiante (3 su 7 in fase offensiva), anche se a muro porta centimetri importanti nella metà campo dell’Imoco.

    Anna Bardaro voto 6,5. Chiamata in causa per il servizio e il giro dietro, assolve il suo ruolo in maniera ottimale facendo respirare Plummer e dando maggiore solidità alla squadra (56,3% di ricezione positiva e 18,8% di perfetta su 16 palloni).

    Foto Rubin/LVF

    SAVINO DEL BENE SCANDICCI

    Maja Ognjenovic voto 7,5. Se la Savino Del Bene mette in mostra una buona pallavolo in queste Finali Scudetto, parte del merito va sicuramente all’esperta regista serba, che riesce a trasformare in oro qualsiasi tipo di ricezione e gestisce le compagne capendone i momenti e le fasi nel corso delle partite. Poi, come al solito, Maja risulta preziosa con altri fondamentali: qualche bella difesa, 2 muri e battute corte o arrotate con cui prova a creare scompiglio nel sistema di ricezione veneto (3 ace e 1 errore dai nove metri).

    Ekaterina Antropova voto 8,5. Non si può parlare di consacrazione totale perché quella, di fatto, è già arrivata nel corso della stagione. Semmai la conferma a un livello dove troviamo poche altre opposte in Italia. La numero 17 rappresenta il braccio armato di Scandicci, un elemento che a tratti risulta quasi immarcabile: vive un passaggio a vuoto nel tie break di gara 2 (solo 1 punto dopo averne messi a segno 33 nei set precedenti), ma per il resto è sempre presente, si dimostra una garanzia per le compagne, una spalla su cui si può contare in tutti gli aspetti del gioco (113 punti complessivi con il 46,6% di positività e 11 errori in attacco, 13 ace, 23 errori al servizio e 10 block).

    Foto Rubin/LVF

    Zhu Ting voto 6,5. Quando tutto fila liscio dà l’impressione di essere un buon fattore (16 punti con il 42% di positività in attacco e 1 ace in gara 1), ma quando il gioco si fa duro non riesce sempre a mettere la palla a terra denotando la mancanza del killer instinct di qualche anno fa: alterna colpi ottimi a colpi meno efficaci, insiste tanto, talvolta con poca lucidità (36,3% di efficacia in fase offensiva, 4 errori e 11 muri subiti). Inoltre, il suo gioco risente di alcune imprecisioni nei fondamentali di seconda linea (35,4% di ricezione positiva e 22% di perfetta), che finiscono per condizionare anche le compagne di squadra.

    Britt Herbots voto 7,5. Senza le sue prove “anema e core” la Savino Del Bene probabilmente non sarebbe riuscita a dare filo da torcere alle Campionesse d’Italia. In generale, la giocatrice belga se la cava bene in attacco, chiudendo con 53 punti e il 40% di efficacia. Numeri interessanti per il ruolo, pur essendo annacquati da 2 errori e 8 murate. Nulla di drammatico, soprattutto se si considera il contributo in ricezione: destinataria di 66 servizi avversari, ne serve alla sua palleggiatrice il 57,6% in maniera precisa e il 36,4% perfetta.

    Foto Rubin/LVF

    Carol voto 7. Impiega un po’ a calarsi nella battaglia con il giusto spirito: è forse l’unica nota stonata della compagine toscana in gara 1 (4 punti con il 37% di positività e il 12% di efficienza in attacco e 1 muro). Poi la centrale brasiliana si riscatta e si mette in evidenza con prestazioni molto solide: in attacco fa vedere buone cose (16 su 27 con 0 errori e 3 stampate subite), a muro ruggisce 5 volte, mentre in battuta è efficace soprattutto nelle ultime due partite della serie (3 ace).

    Linda Nwakalor voto 6. Non fosse per gli 8 muri che mette a segno, la Finale della giovane centrale sarebbe addirittura negativa perché al servizio non porta molto alla causa di Scandicci (0 ace e 2 errori dai nove metri) e in attacco fatica a trovare il ritmo. D’altronde la palla tesa che le serve Ognjenovic non crea alcun tipo di preoccupazione alla gabbia muro-difesa avversaria, che le lascia solo 9 volte (su 27 assist) la gioia di festeggiare il punto. Quindi, urge trovare il modo di dare maggiore efficacia a quel colpo.

    Beatrice Parrocchiale voto 6,5. Quando si ricevono i siluri di Lubian e Haak spesso bisogna pensare a limitare i danni, cercando di evitare di subire almeno il punto diretto e il libero milanese questo non lo fa sempre bene, dato che incassa 10 ace su 158 interventi e tocca positivamente il 51,2% dei palloni e il 28,5% in maniera perfetta. In difesa, però, ci mette grande determinazione prolungando tante azioni.

    Lindsey Ruddins voto 5,5. In campo nei momenti di maggior appannamento di Zhu Ting, la schiacciatrice statunitense mette a referto complessivamente 5 punti (38,5% di positività in attacco) e incappa nell’errore che decide il terzo set di gara 3.

    Haleigh Washington voto 6,5. Chiamata in causa al posto di Ana Carol nel corso di gara 1, dimostra di avere tanta personalità: le sue fast sono un fattore che Scandicci sfrutta a dovere (6 attacchi vincenti con l’85% di efficienza offensiva). Tuttavia, nelle partite successive i suoi ingressi in corso d’opera non sono dei migliori e così piano piano si spegne (2 su 10 in attacco e 3 muri).

    Sara Alberti voto 5,5. Viene schierata titolare in gara 3 (complice una Nwakalor non al meglio), ma la centrale bresciana è poco coinvolta dalla regia di Ognjenovic e fatica ad ingranare: in attacco prova a cavarsela con un po’ di mestiere (2 punti e 1 errore su 5 tentativi), mentre a muro non riesce ad essere molto efficace (1 block).

    di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO

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    Progetto Emmeline: le giocatrici Vero Volley incontrano le giovanili per combattere la violenza

    Doppio incontro tra le giocatrici di Serie A1 dell’Allianz Vero Volley Milano e le squadre del settore giovanile del Consorzio Vero Volley nell’ambito del Progetto Emmeline, fortemente voluto dalla società lombarda per promuovere, attraverso una serie di attività, la condivisione di valori come il rispetto, il merito, l’inclusione, l’uguaglianza e il rifiuto di ogni forma di violenza, con particolare attenzione al mondo femminile e al rapporto tra uomini e donne.

    Il primo appuntamento dal titolo “Mi ama se, non mi ama se…” si è svolto lunedì 22 aprile all’Opiquad Arena, con la partecipazione di oltre 50 giovani atleti e atlete, che hanno avuto la possibilità di confrontarsi con le campionesse Alessia Orro, Vittoria Prandi, Adhu Malual, Dana Rettke, Nika Daalderop, Teodora Pusic e Laura Heyrman.

    Dopo la proiezione di alcune scene del film “Suffragette” sugli inizi del movimento suffragista femminile del Regno Unito, le ragazze e i ragazzi hanno lavorato sul tema principale dell’incontro per ragionare e mettere in luce quali comportamenti affettivi siano corretti e quali invece sintomo di una relazione malsana. Come strumento di riflessione è stato utilizzato il segnalibro realizzato dal Consorzio Vero Volley con frasi inerenti al tema. Interessanti sono stati gli spunti e i contenuti elaborati dai ragazzi, che hanno messo in evidenza come libertà, rispetto, sentimento sincero e confronto debbano essere alla base di qualsiasi rapporto, amore o amicizia che sia, mostrando così grande maturità in merito.

    Foto Vero Volley

    L’incontro si è concluso con la visione del monologo di Paola Cortellesi tenuto in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università Luiss, in cui l’attrice e regista italiana ha voluto augurare agli studenti di non avere mai paura di uscire dai condizionamenti e accettare anche il rischio di sembrare “strani o pazzi”, se questo significherà scegliere. “Siate straordinari, concedetevi il dubbio, perché è la vostra libertà” ha concluso l’attrice.

    Lunedì 29 aprile un secondo appuntamento con altri 40 atleti e atlete del settore giovanile, che hanno potuto incontrare Myriam Sylla, Paola Egonu, Brenda Castillo, Raphaela Folie, Sonia Candi, Kara Bajema ed Helena Cazaute. Anche in questo caso si è parlato dei valori di rispetto, libertà, inclusione e del rifiuto di ogni forma di violenza, in primis di genere, sotto la guida Valentina Centenero e Mauro Rech, responsabili dei settori giovanili.

    (fonte: Vero Volley) LEGGI TUTTO

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    I dubbi di Novara su Akimova: necessaria l’operazione alla spalla?

    Sul futuro della Igor Gorgonzola Novara pende un dubbio importante: quello che riguarda le condizioni fisiche di Vita Akimova, tormentata da un problema alla spalla per tutta l’ultima parte della stagione. Proprio in queste ore l’opposta russa sta decidendo se sottoporsi a un’operazione chirurgica (opzione a cui sarebbe favorevole lo staff medico del club) oppure provare a recuperare in palestra con una soluzione più conservativa. In entrambi i casi Novara non sarebbe intenzionata a cambiare strategie di mercato, affidandosi come già previsto all’opposta statunitense Taylor Mims, in arrivo dalle Neptunes Nantes (avversarie proprio della Igor in finale di Challenge).

    Sul quotidiano La Stampa Novara, Marco Piatti avanza poi l’ipotesi di un clamoroso scambio di palleggiatrici azzurre: Francesca Bosio – che ha altri due anni di contratto con la Igor – andrebbe alla Wash4Green Pinerolo e sarebbe sostituita da Carlotta Cambi. Il dg Enrico Marchioni non conferma, ma non smentisce: “Finché la società non farà comunicati ufficiali, per me tutto resta come prima“. Da ricordare che anche l’altra palleggiatrice delle piemontesi, Valentina Bartolucci, è in scadenza di contratto.

    (fonte: La Stampa Novara) LEGGI TUTTO