consigliato per te

  • in

    Zeppieri eliminato al 1° turno dell’ATP Marsiglia: vince Zhang 6-7, 6-1, 6-4

    Niente da fare per Giulio Zeppieri all’Open 13 Provence, torneo ATP 250 che si sta disputando sul veloce indoor del Palais des Sports di Marsiglia e che potete seguire in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW. Il mancino di Latina, numero 111 del mondo, era stato ripescato in mattinata nel main draw dopo il ritiro di Alexandre Muller. Occasione non sfruttata però, con la sconfitta al 1° turno dopo oltre due ore di lotta contro il cinese Zhizhen Zhang, numero 50 del ranking, che si è imposto con i parziali di 6-7, 6-1, 6-4. Zeppieri ha vinto il primo set al tie-break dopo aver annullato tre set-point al rivale, cedendo però di schianto nel secondo parziale per 6-1. Nel terzo è stato decisivo il break nel settimo game, subito la palla break non sfruttata dall’azzurro. Nel tabellone resta dunque il solo Lorenzo Musetti, già qualificato al 2° turno dopo il successo di lunedì con il tedesco Marterer.  LEGGI TUTTO

  • in

    Schwartzman: “In campo mi sento insicuro, ma riesco a godermi molte cose. Sul tour deve migliorare la vita dei giocatori”

    Diego Schwartzman (foto Getty Images)

    Diego Schwartzman è lentamente scomparso dai radar del grande tennis. Dopo anni di eccellenti risultati con vittorie di prestigio (ricordiamo quella su Nadal a Roma, per citarne una), il 31enne argentino è entrato in una crisi profonda che l’ha fatto scivolare addirittura fuori dalla top100 ATP. Quest’anno si è visto gli Australian Open da casa, dopo aver perso da Kudla al primo turno delle qualificazioni. Davvero uno smacco per un giocatore ancora sano dal punto di vista fisico e che solo due anni fa era a ridosso della top10, dopo esserci entrato nel 2020 (best di n.8). Tutto è iniziato nell’estate del 2022, quando da n.15 in classifica inanellò una serie di brutti risultati dopo Wimbledon, terminando quell’annata davvero male, 7 sconfitte di fila dopo US Open. In un’intervista raccontava di non aver cambiato praticamente niente nel suo tennis o routine di allenamento, ma una volta in partita il suo gioco non andava, spuntato in efficacia e intensità, esattamente i suoi marchi di fabbrica.
    Quando era al top, in campo sembrava un motorino instancabile, pronto ad aggredire ogni palla con velocità di piedi micidiale. Per sconfiggerlo dovevi sudare, tanto, non regalava mai niente a nessuno. Purtroppo la tendenza non si è invertita nel 2023, anno di risultati davvero modesti, che l’hanno portato anche a separarsi dal suo coach Chela. Con l’avvio della mini stagione su terra in America Latina, Diego è stato intervistato dal collega Jose Luis Domínguez sulle colonne del quotidiano di Buenos Aires La Nacion. Una bella intervista, a cuore aperto, nella quale Schwartzman non lesina critiche a se stesso, ma nemmeno all’ATP. Per l’argentino non c’è grande interesse nel rilanciare i tornei in Sud America, il focus ormai sono i mercati più ricchi ed emergenti. In attesa di vederlo in campo al Cordoba Open, dove debutta oggi contro Roman Burruchaga, figlio del campione del mondo di calcio con l’albiceleste a Mexico 86, riportiamo alcuni passaggi del pensiero di Diego.
    “Sto vivendo un momento particolare” racconta Schwartzman. “Da un lato sto imparando a godermi tutto ciò che sono riuscito a realizzare senza averlo immaginato. In molti momenti della mia carriera mi sono convinto che avrei potuto realizzare delle cose e che avrei potuto farle molto bene, ma non ero riuscito a godermi tutto ciò. È qualcosa di molto personale, penso che accada alla maggior parte degli atleti, che nel turbinio dello sport e della vita di tutti i giorni, diventa difficile fermarsi, godersi i traguardi raggiunti e ripensare da dove si proviene. Ora sono in un momento in cui mi sto godendo molte delle cose che ho grazie al tennis, giorno dopo giorno con le persone che mi circondano. Nello sport sta accadendo il contrario: è un momento complicato, sto vincendo poche partite, sentendomi più insicuro in campo, non mi accadeva da tanti anni. Penso che siano processi normali, in un’età in cui cominci ad avere tutte quelle analisi dentro la testa e cerchi di prendere altre strade. Sono più o meno a quel punto della mia vita”.
    Più pressione oggi o quando era top10? “Né più, né meno. Entro in campo e se perdo è una pugnalata. Non la prendo diversamente né per come sono andate le cose negli anni precedenti, né per la mia età, né per quello che posso avere al di fuori del tennis. Ti direi anche che fa più male, perché l’anno scorso ho fatto molte più cose di quelle che avevo fatto per uscire da un periodo negativo ed è stato il contrario, ogni giorno mi costava un po’ di più. Ma, al tempo stesso, ho sempre ben chiaro che lo sforzo che io e la mia squadra stiamo facendo è sempre al limite, cercando il modo migliore per uscire da un brutto momento. Oggi mi fa ancora male perdere e mi godo la vittoria come prima”.
    Molto sincere le parole dell’argentino relative alla competizione, alla classifica, al livello di gioco: “La classifica non mente mai, tanto meno nel tennis per come è fatta, il che è abbastanza crudele. Non mente. Se vinci le partite, sali; se perdi, torni indietro; se ti infortuni, vai indietro. L’unico modo per salire è vincere le partite. E possono dirmi: eri 8 al mondo, eri questo, eri quello. E adesso sono sotto al n.100 perché è la classifica che mi merito. Questo mi è sempre stato molto chiaro, motivo per cui non mi ha influenzato molto”.
    Realista, ma non pessimista, Diego ha voglia di riprendersi: “Ho sempre vissuto la mia carriera come un lavoro. Se sono in un brutto momento, cosa faccio, smetto? No, non ho intenzione di smettere. L’errore che avrei potuto fare era quello di lasciare quel che avevo sempre fatto. Faccio già molto e volevo fare di più. E questo, quando entri in un periodo negativo, non ti permette di pensare o analizzare le ragioni di ogni momento. Ed era la prima volta che mi succedeva in sei o sette anni. È stata un’esperienza di apprendimento. Ho iniziato a giocare più di quanto avessi giocato, per rompere gli schemi, per uscire dallo schema che avevo. Quando ho avuto di nuovo un calendario fisso, negli ultimi tre o quattro mesi dell’anno scorso, e mi sono organizzato senza pensare se vincevo o perdevo, dove avevo le mie settimane per allenarmi bene e prepararmi, è stato allora che le cose sono andate meglio. Sono sempre stato un giocatore che non si salva grazie a un servizio, non mi salva un colpo vincente, io ho bisogno di tre o quattro cose che funzionano assieme, e di essere ben allenato e ben preparato“.
    Nella parte finale dell’intervista, Diego parla dei tornei, dei soldi e delle difficoltà di chi non è tra i top player, di quello che a suo dire potrebbero fare i tornei e l’ATP per migliorare la vita dei professionisti. Schwartzman ripete più volte che un giocatore al 100 del mondo è un grandissimo professionista, il centesimo miglior atleta di uno sport globale, e per questo si meriterebbe di più rispetto a quello che ottiene, non solo come denaro ma anche come aiuti e attenzione. “Il tennis è uno sport, in termini di regole e condizioni, in cui tutti devono avere una prospettiva diversa. Alcuni credono che ci siano meno opportunità per chi è ai primi passi sul tour ATP, per altri è un bene per promuovere solo i tornei più grandi. Ciò con cui non sono completamente d’accordo sono gli standard del tennis. C’è molto margine di miglioramento. Dove? Parlo di quello che il torneo deve dare al di là della parte economica. I tornei si concentrano sul pagamento di buoni premi in denaro, poi vediamo come risolvere tutto il resto. Ed è qui che il servizio ai giocatori potrebbe migliorare. Cosa? Intanto le strutture, come e dove allenarsi, i pasti. È secondario per un giocatore che è tra i primi 30 o 40? Sì, nessuno di loro avrà problemi a pagare un pasto in più, una stanza in più, un giorno in più. Ora, chi è un passo più indietro, chi entra per la prima volta nella Top 100, deve pensare se può viaggiare con un preparatore atletico, se viaggia con un fisioterapista, se viaggia in buona compagnia, perché il torneo non li aiuterà in nessun tipo di struttura per la sua squadra, mi sembra una follia. Chiunque sia all’80°, 90° o 150° posto e abbia l’opportunità di giocare tornei più grandi, dovrebbe avere gli strumenti per svolgere bene il proprio lavoro. E stiamo parlando di uno sport in cui sono presenti i migliori dell’élite. È qui che c’è molto margine di miglioramento. Poi entri nell’economia di ogni torneo, qualcosa che molti di noi non conoscono e ogni torneo è particolare. Ma secondo questi standard, per i giocatori di seconda o terza linea, i tornei hanno spazio per aiutarli molto di più, è lì che dovrebbero crescere”.
    “Il mondo arabo nel tennis? Guarda, questo è un altro punto. All’ATP interessa poco, o non presta attenzione, al tour sudamericano, il tour sulla terra. L’ATP non concede molte agevolazioni quando Buenos Aires cerca di diventare un torneo 500, per migliorare. È come se ci fossimo dimenticati del mondo in questo senso, ma accade perché compaiano altre regioni con tanti soldi, senza nominare nessuno in particolare. Penso che sia un bene per tutti. Non vedrò mai nulla di negativo nel generare tornei e possibilità. Successivamente ogni giocatore sceglierà cosa fare, se andarci o preferire un altro tour, se preferire la parte economica o quella competitiva. Quando ci sono più possibilità sono situazioni positive per i giocatori, a prescindere dalla regione, ma è indubbio che si faccia poco per il tour in Sud America” conclude Diego.
    Tanti temi, e parole che trasmettono dolore e passione. Quella che ha spinto un ragazzo minuto, senza soldi, senza un team forte, senza aiuti esterni, a scalare montagne per cavalcare il suo sogno, diventare un buon professionista. Vendeva collanine di plastica con la madre per racimolare qualche soldo per allenarsi. È stato gran viaggio quello di Schwartzman, gli auguriamo di godersi ancora la propria passione per il tennis. Nonostante tutto.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    ATP 250 Marsiglia: Giulio Zeppieri ripescato come lucky loser cede in tre set al cinese Zhizhen Zhang

    Giulio Zeppieri nella foto – Foto Getty Images

    Nella cornice dell’ATP 250 di Marsiglia, l’italiano Giulio Zeppieri ha dovuto cedere il passo già al primo turno del prestigioso torneo indoor su cemento, tenutosi in Francia. Nonostante fosse stato ripescato all’ultimo momento come lucky loser, sostituendo il francese Muller nel tabellone principale, Zeppieri non è riuscito a imporsi contro lo sfidante cinese Zhizhen Zhang in un incontro che si è risolto dopo due ore di battaglia.
    La partita ha visto un primo set di grande equilibrio, con Zeppieri che ha avuto l’opportunità di strappare il servizio dell’avversario in due occasioni, senza tuttavia capitalizzarle. Il set si è quindi concluso al tie-break, dove Zhang, nonostante non sia riuscito a sfruttare tre set point, ha perso per 9 a 7, consegnando così il parziale all’italiano.
    Il secondo set ha però raccontato una storia molto diversa, con Zeppieri che ha subito la pressione e la superiorità di Zhang, incassando un pesante 6-1 in soli trenta minuti. Il terzo e decisivo set ha visto un ritorno all’equilibrio, ma è stato caratterizzato da un momento cruciale tra il sesto e il settimo gioco. Zeppieri, ha avuto una palla break a favore sul 3-2, non non è riuscito a convertirla, permettendo a Zhang di prendere il sopravvento nel gioco successivo piazzando il break sul 3 pari e di assicurarsi il set per 6-4, e con esso l’incontro.
    ATP Marseille Zhizhen Zhang666 Giulio Zeppieri714 Vincitore: Zhang ServizioSvolgimentoSet 3Z. Zhang 0-15 15-15 30-15 40-155-4 → 6-4G. Zeppieri 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-405-3 → 5-4Z. Zhang 15-0 30-0 ace 40-0 40-154-3 → 5-3G. Zeppieri 15-0 15-15 15-30 df 15-403-3 → 4-3Z. Zhang 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A df 40-40 A-402-3 → 3-3G. Zeppieri 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 2-3Z. Zhang 0-15 15-15 30-15 40-151-2 → 2-2G. Zeppieri 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-1 → 1-2Z. Zhang 0-15 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1G. Zeppieri 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Z. Zhang 15-0 30-0 40-0 ace5-1 → 6-1G. Zeppieri 15-0 15-15 30-15 30-30 30-404-1 → 5-1Z. Zhang 15-0 30-0 40-0 40-153-1 → 4-1G. Zeppieri 0-15 0-30 df 15-30 15-40 30-402-1 → 3-1Z. Zhang 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1G. Zeppieri 15-0 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1Z. Zhang 0-15 0-30 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 3-0* 3-1* 4*-1 4*-2 4-3* 4-4* 5*-4 6*-4 ace 6-5* 6-6* 7*-6 7*-7 7-8*6-6 → 6-7Z. Zhang 15-0 15-15 30-15 40-15 ace5-6 → 6-6G. Zeppieri 15-0 30-0 ace 40-05-5 → 5-6Z. Zhang4-5 → 5-5G. Zeppieri 15-0 30-0 30-15 40-154-4 → 4-5Z. Zhang 15-0 30-0 40-0 ace ace3-4 → 4-4G. Zeppieri 15-0 30-0 40-0 ace3-3 → 3-4Z. Zhang 15-0 ace 15-15 30-15 40-152-3 → 3-3G. Zeppieri 15-0 30-0 30-15 40-15 40-302-2 → 2-3Z. Zhang 0-15 df 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 ace1-2 → 2-2
    Statistiche di Zhang Zhizhen 🇨🇳:– **Serve Rating:** 308– **Aces:** 10– **Double Faults:** 3– **First Serve:** 63/91 (69%)– **First Serve Points Won:** 52/63 (83%)– **Second Serve Points Won:** 15/28 (54%)– **Break Points Saved:** 4/4 (100%)– **Service Games Played:** 15– **Return Rating:** 168– **First Serve Return Points Won:** 16/51 (31%)– **Second Serve Return Points Won:** 13/32 (41%)– **Break Points Converted:** 3/4 (75%)– **Return Games Played:** 14– **Service Points Won:** 67/91 (74%)– **Return Points Won:** 29/83 (35%)– **Total Points Won:** 96/174 (55%)
    Statistiche di Giulio Zeppieri 🇮🇹:– **Serve Rating:** 269– **Aces:** 4– **Double Faults:** 2– **First Serve:** 51/83 (61%)– **First Serve Points Won:** 35/51 (69%)– **Second Serve Points Won:** 19/32 (59%)– **Break Points Saved:** 1/4 (25%)– **Service Games Played:** 14– **Return Rating:** 64– **First Serve Return Points Won:** 11/63 (17%)– **Second Serve Return Points Won:** 13/28 (46%)– **Break Points Converted:** 0/4 (0%)– **Return Games Played:** 15– **Service Points Won:** 54/83 (65%)– **Return Points Won:** 24/91 (26%)– **Total Points Won:** 78/174 (45%) LEGGI TUTTO

  • in

    Sinner giocherà in Arabia Saudita al ‘6 Kings Slam’ con Djokovic, Nadal e Alcaraz

    L’Arabia Saudita punta forte al tennis e lo fa in grande stile, con il ‘6 Kings Slam’. Il consigliere saudita Turki Alalshikh ha infatti annunciato con un comunicato stampa via social questo torneo di esibizione che si terrà ad ottobre a Ryad e a cui parteciperanno Novak Djokovic, Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev, Rafael Nadal,  Holger Rune e Jannik Sinner. In attesa che venga specificato il format dell’evento, c’è da registrare l’ennesimo assalto ai campioni della racchetta da parte dell’Arabia. Dopo l’organizzazione delle Next Gen Finals a Gedda, l’esibizione show di dicembre tra Alcaraz e Djokovic e l’ingaggio di Nadal come ambasciatore, ora arriva anche un torneo con i primi quattro giocatori del mondo, in periodo denso di eventi ATP. A ottobre sono in programma due Masters 1000, Shanghai (dal 2 ottobre) e Parigi-Bercy (dal 28). Il  ‘6 Kings Slam’ andrà dunque a inserirsi nella parte centrale, dove al momento sono in calendario Anversa, Basilea, Vienna, Stoccolma e Almaty. 

    Sinner: “Contento di giocare a Ryad per la prima volta”
    Per Sinner, fresco vincitore degli Australian Open, si tratterà di una prima volta: non ha mai giocato in terra saudita. “Sono contento di giocare per la prima volta a Ryad – ha detto l’azzurro -. Sarà molto divertente giocare contro questi giocatori. Non vedo l’ora”. LEGGI TUTTO

  • in

    Lemon Bowl, il torneo delle prime volte

    Lemon Bowl – Storie di vita e di tennis

    Recensione al volume di Alessandro Nizegorodcew, Matteo Mosciatti e Lorenzo Ercoli, Lemon Bowl – Storie di vita e di tennis, 150 pp., Sportface Srls 2023 [prefazione di Matteo Berrettini]
    di Paolo Silvestri
    Le vacanze di Natale del 1985 sono ricordate a Roma per una grande nevicata, ma anche per la celebrazione della prima edizione del Lemon Bowl, torneo internazionale giovanile che voleva essere, a cominciare dal cambio di agrume nel nome, la risposta europea al famoso Orange Bowl americano. L’idea originaria, poi rivelatasi azzeccatissima, fu di Gianni Salviati, (poi purtroppo scomparso poco dopo, passando il testimone a Paolo Verna) e lo scenario il circolo La Pisana, ma nel corso degli anni ci sono naturalmente stati avvicendamenti nella complessa gestione, nelle sedi (ora si svolge al Salaria Sport Village), nonché cambiamenti nelle categorie d’età dei giocatori, comprese fra gli under 8 agli under 18, maschili e femminili. La prima edizione registrò, nonostante la novità e la copiosa nevicata, il considerevole numero di 456 iscritti, che si è andato incrementando con gli anni fino a superare i 2000.
    Alessandro Nizegorodcew, Matteo Mosciatti e Lorenzo Ercoli, rispettivamente direttore e collaboratori di Sportface, ci raccontano nel loro recente volume i quarant’anni di storia del Lemon Bowl, e lo fanno con assoluta cognizione di causa perché conoscono come pochi altri questa straordinaria festa del tennis giovanile internazionale (che coincide tradizionalmente anche con un’altra festa, quella delle vacanze di Natale), e da diversi punti di vista: oltre che come scafati giornalisti sportivi specializzati in tennis, anche come giocatori nel caso di Matteo -che ha partecipato in diverse edizioni- e anche in quello di Alessandro, di cui però va ricordata soprattutto la sua ormai ventennale presenza come addetto stampa. Hanno avuto la bella idea di ricostruire la storia del torneo attraverso le testimonianze dirette di giocatori, genitori, tecnici, agenti, insomma dalla viva voce di molti dei protagonisti che vi hanno partecipato. Emergono, unanimemente, ricordi positivi, in cui l’agonismo, certamente presente, si stempera in uno spirito sano di convivenza a amicizia. È, come bene lo definiscono gli autori, il torneo “delle prime volte”, perché per molti ragazzini e ragazzine si è trattato e si tratta di una sorta di prova generale, una piccola incursione nel tennis “professionistico”, in uno scenario internazionale, assaporando quella che sarà, forse, la vita che vivranno.

    Forse, per l’appunto. Perché, ripassando palmarès e presenze, in tutti questi anni troviamo senz’altro moltissimi nomi illustri, divenuti poi professionisti con i fiocchi, da Myskina a Tursunov, da Musetti a Berrettini, da Ljubicic a Ancic, da Tipsarevic a Sonego, da Cocciaretto a Trevisan, dal compianto Federico Luzzi fino a tutti i nostri connazionali protagonisti del tennis passato e presente. Ma, accanto a loro, anche stelle che brillarono nel firmamento giovanile e poi, per i più svariati motivi, hanno poi dato il meglio di sè al di fuori del tennis giocato, a cominciare da Gianluigi Quinzi, schiacciasassi a livello infantile che, dopo un’incursione più che degna nel tennis professionistico, ha deciso di passare dall’altra parte della barricata e convertirsi in coach, così come hanno fatto, per esempio, Manuel Jorquera o Marco Mosciatti. Ma ci sono anche i casi interessanti di chi ha trovato la sua strada al di là del mondo del tennis, a cominciare da Stella Menna, ora nota foodblogger.
    Il libro di Alessandro, Matteo e Lorenzo è proprio questo: una raccolta di storie, che vale davvero la pena di conoscere, per il loro interesse tennistico, ma prima di tutto umano. Alcune di esse sono anche piuttosto dure, perché narrano percorsi complicati a diversi livelli, ma la sensazione che si ha è che nella stragrande maggioranza dei casi esiste un lieto fine, anche se non sempre coincide con quello sperato. Non ci sono, per citare De Andrè, “storie sbagliate”, ma percorsi personali, in cui una la carta vincente è stata proprio l’aver vissuto intensamente il tennis agonistico in età giovanile, abituandosi a disciplina, lavoro, convivenza, tolleranza e soprattutto gestione di quei due grandi impostori che sono la vittoria e la sconfitta, compagni di ognuno di noi, sia nello sport che nella vita. LEGGI TUTTO

  • in

    Masters 1000 Indian Wells: Entry list Md. 5 azzurri al via. C’è anche Rafael Nadal con il ranking protetto

    Flavio Cobolli ITA, 2002.05.06 – Foto Getty Images

    L’entry list del Masters 1000 di Indian Wells, in programma dal 6 al 17 marzo 2024 sui campi in cemento outdoor della rinomata località californiana, è stata ufficialmente pubblicata nelle ultime ore. Tra i nomi più attesi figura quello del numero uno al mondo, Novak Djokovic, che dopo le polemiche legate alla vaccinazione anti-Covid, tornerà a competere liberamente in uno degli eventi più prestigiosi del circuito ATP.Il torneo vedrà anche la partecipazione di stelle del tennis come Jannik Sinner, Carlos Alcaraz, vincitore dell’edizione precedente, e Daniil Medvedev. Sinner, in particolare, arriva a Indian Wells con la speranza di continuare il suo periodo d’oro, segnato da recenti successi, inclusa una vittoria Slam a Melbourne. Accanto a loro, quattro italiani pronti a dare battaglia: Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi, Lorenzo Sonego e, per la prima volta nel main draw in California, Flavio Cobolli.
    Una sorpresa è stata l’assenza di Matteo Berrettini dall’elenco dei partecipanti, nonostante le aspettative che potesse utilizzare il “Ranking Protetto” per iscriversi al torneo. Questa mancanza solleva interrogativi sulle future mosse del tennista romano, specie alla luce del ritiro all’ultimo momento dall’Australian Open, che ha destato perplessità.Fabio Fognini è al momento fuori di 29 posti dal tabellone principale.
    Inoltre, si segnala l’utilizzo del “Ranking Protetto” da parte di Rafael Nadal, un altro ritorno importante che arricchisce il parterre di Indian Wells. Resta da vedere in quale condizione fisica si presenterà il campione spagnolo e se la sua partecipazione al torneo verrà confermata nei prossimi giorni.

    INDIAN WELLS M1000 H 96 48 Inizio mercoledì 🇺🇸

    (Clicca per vedere l’entry list) Masters 1000 Indian Wells (MD) Inizio torneo: 04/03/2024 | Ultimo agg.: 06/02/2024 10:13Main Draw (cut off: 75 – Data entry list: 05/02/24 – Special Exempts: 0/0)

    Alternates LEGGI TUTTO