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    Alami (direttore ATP Doha): “Nel 2025 saremo un 500, ma puntiamo al 1000. Ci hanno offerto le Finals, abbiamo rifiutato”

    Karim Alami, 2 titoli ATP da giocatore

    Karim Alami, vecchia gloria del tennis marocchino, è da qualche anno direttore del torneo 250 di Doha, terminato lo scorso weekend con il successo di Khachanov, anche se la vera “stella” del torneo è stato il giovane ceco Jakub Mensik, finalista e diventato giovanissimo top100 (classe 2005). Intervistato da Stefano Semeraro per Tennis Italiano, Alami ha parlato di vari temi connessi al suo torneo, e anche sul tennis nell’area del Golfo. Si dice felice dei nuovi possibili investimenti nella disciplina, e rivela anche un retroscena interessante: quando era in scadenza la licenza di Londra per le Finals, fu offerto a Doha di ospitare il torneo, ma decisero di rifiutare.
    “Nel 2025 passeremo ad ATP 500 e miglioreremo tutte le strutture” afferma Alami, “non tanto i campi, ne abbiamo a sufficienza, ma cose come i servizi, l’assistenza sanitaria, gli spazi per i giocatori che ormai viaggiano con gruppi di 5 o 6 persone al seguito. Tuttavia abbiamo volontà e mezzi per salire ulteriormente di categoria, quella degli ATP Masters 1000”.
    Scontata la domanda sulla possibile super-lega, guidata dagli Slam con gli altri (o nuovi e/o diversi M1000), così Karim: “È giusto adattarsi ai tempi, francamente non so se serva o meno. Noi puntiamo a mantenere la nostra dato di febbraio in un calendario che è comunque già molto fitto. Credo sia una cosa positiva che l’Arabia Saudita si stia muovendo, perché può aiutare a creare uno swing arabo più importante e solido. Noi siamo aperti a tutte le collaborazioni, lo sport per il Qatar è un investimento a tutto tondo e a lungo termine“.
    Proprio queste ultime frasi di Alami sono la chiave per la risposta seguente, la rivelazione che dal Qatar nel recente passato hanno deciso di declinare l’intrigante offerta di ospitare le Finals ATP quando il contratto di Londra era in scadenza, e quindi nemmeno è loro interesse di provare a prendere i diritti del torneo quando Torino arriverà a scadenza: “Le Finals ci sono già state offerte anni fa, ma abbiamo rifiutato. Per noi non ha senso costruire strutture e tradizione per un evento che dopo pochi anni sarà destinato a spostarsi altrove“. Una risposta sorprendente, visto quanto siano ambite le Finals, ma che da un punto di vista imprenditoriale e di lungo raggio ha un senso.
    Grandissimi impianti, tennisti trattati come superstar… ma di tennisti locali, non ce ne sono. “Costruire un campione locale sarebbe importantissimo per sviluppare il tennis. Io sono marocchino e ho visto un’aria nuova, di grande entusiasmo, dopo che il nostro paese è arrivato alla semifinale del mondiale di calcio. Per quanto riguarda il nostro sport e il Qatar, non credo che serva importare il modello delle grandi accademie, come quella di Bollettieri. I grandi tennisti oggi in Europa o in Asia vengono da piccoli centri, coach capaci. Ma serve tempo, in fondo il tennis qua è arrivato solo da trenta anni”.
    Sinner in futuro a Doha? Alami ci spera. “Siamo in contatto con lui, come con tutti i migliori. So che a Jannik piacerebbe giocare qua, ma per ragioni di calendario non è facile incastrare tutto, per ora ha preferito riposarsi o giocare altrove, ma speriamo di averlo qua da noi in futuro” conclude Karim.
    Parole complessivamente di un certo interesse, pacate ma che esprimono concetti chiari e larghe visioni. Doha è stato il primo paese dell’area ad ospitare un torneo importante, e ormai questo si è molto radicato. Inizialmente si disputava prima degli Australian Open, poi si è assodato in febbraio. Certamente l’eventuale ingresso dei sauditi, con o senza super-lega, potrebbe solamente incrementare il tennis nel Golfo, e rendere più solida e appetibile per i giocatori una permanenza di alcune settimane. Come sempre, il nodo resta lo stesso: il calendario. Lungo, intasato, senza un senso logico davvero definito. Ma per cambiare di cose, servirebbe un piccola rivoluzione, difficile da attuare.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Da Tenerife: Il resoconto di giornata con il programma di domani. Parla il coach di Gigante, Marco Gulisano “Gigante? la scelta giusta dopo Berrettini”

    Matteo Gigante e Marco Gulisano – Foto Alejandro Fumero

    All’indomani del trionfo di Matteo Gigante, sui campi dell’Abama Tennis Academy è iniziato il tabellone principale del Tenerife Challenger 3. Ai nastri di partenza complessivamente 6 italiani, con Raul Brancaccio che si è qualificato vincendo il derby contro Salvatore Caruso per 6-2 6-2. Niente da fare invece per Massimo Giunta, che dopo la sorprendente vittoria su Francesco Maestrelli si è arreso allo spagnolo Carlos Lopez Montagud per 6-4 6-3. In main draw ha esordito Riccardo Bonadio, sconfitto per 7-6(5) 7-6(5) dall’americano Martin Damm. Vittorie invece per il francese Jules Marie e l’ex numero 1 del mondo junior Martin Landaluce, che hanno rispettivamente estromesso Santiago Rodriguez Taverna (6-2 7-6) e Pablo Llamas Ruiz (7-6 1-0 ritiro).
    Gulisano: “La priorità è creare un’identità di gioco” – Dopo aver vinto a Tenerife per la seconda volta in carriera, la caccia al titolo di Matteo Gigante ripartirà dalla sfida contro Dennis Novak. Questa settimana numero 156 del mondo, una posizione dietro il proprio best ranking, il romano esordirà martedì 27 febbraio nel secondo match sul Campo Centrale. Al suo fianco ci sarà ancora una volta Marco Gulisano, ex assistant coach di Matteo Berrettini, con cui ha iniziato una nuova collaborazione a metà dicembre. “Siamo felici della vittoria a Tenerife. Il primo impatto con Matteo è stato facilitato dal fatto che avessi già viaggiato con lui per alcune settimane nel 2019, quando era ancora un giocatore under. Inoltre con Alessandro Galli, suo precedente coach aveva fatto un ottimo lavoro – le parole di Gulisano -. Abbiamo impostato gli allenamenti in maniera spontanea, anche perché in questi anni avevo visto delle sue partite. In questa fase della sua carriera Matteo deve creare un’identità di gioco. Nelle prime settimane di collaborazione per ovvi motivi mi sono concentrato su quello che fa bene e sulla gestione di ciò che c’è fuori dal campo”. Tra le qualità di Gigante l’esecuzione del rovescio è quella che più facilmente salta all’occhio, ma non è solo intorno a questo colpo che sarà costruito il suo tennis: “Non ci sono più giocatori con grosse lacune. L’ultima finale dell’Australian Open è stata giocata da due grandi ribattitori e l’importanza della risposta è ormai pari a quella del servizio. Matteo non è un giocatore che rispecchia la statura dei primi, ma ha tante altre qualità e andranno sviluppate quelle. Gli anni con Berrettini? Credo di essere stato molto fortunato a vivere le esperienze con Matteo e Jacopo, due ragazzi che vivono questo sport in modo sano. Da loro e da Vincenzo Santopadre ho imparato molte cose e adesso provo a trasferirle in questa avventura con Gigante, personalmente sento di aver fatto la scelta giusta”. Nella giornata di domani sono attesi anche i debutti in main draw di Stefano Travaglia, Franco Agamenone, Alessandro Giannessi e del qualificato Raul Brancaccio.
    Avanti Landaluce e Marie – Avanti di un set e un break, Martin Landaluce ha beneficiato del ritiro della terza testa di serie Pablo Llamas Ruiz per vincere il primo match alla sua quinta partecipazione al Tenerife Challenger. L’ex numero 1 del mondo junior fino a quel momento aveva interpretato a dovere la sfida contro il connazionale, che si è fermato per un infortunio al collo sul 7-6(6) 1-0. Al secondo turno per Landaluce ci sarà il vincente del confronto tra Alessandro Giannessi e il qualificato Carlos Lopez Montagud. Davanti a una folta rappresentanza di pubblico francese ha vinto anche Jules Marie, che dopo la semifinale della scorsa settimana ha iniziato battendo Santiago Rodriguez Taverna per 6-2 7-6(4).
    Center Court – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 10:00 am)1. [5] Mitchell Krueger vs Daniel Michalski 2. [1] Mikhail Kukushkin vs [WC] Nikoloz Basilashvili 3. David Jorda Sanchis vs [11] Jiri Vesely 4. Salvatore Caruso vs [8] Timofey Skatov
    Court 3 – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 10:00 am)1. [WC] Carlos Taberner vs [12] August Holmgren 2. [WC] Alberto Barroso Campos vs [9] Gastao Elias 3. [4] Francesco Maestrelli vs [WC] Massimo Giunta 4. [2] Alejandro Moro Canas vs [Alt] Javier Barranco Cosano
    Court 6 – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 10:00 am)1. [6] Mathias Bourgue vs Hady Habib 2. [Alt] Carlos Lopez Montagud vs [10] Giovanni Fonio 3. Laurent Lokoli vs [7] Adrian Andreev 4. [3] Henrique Rocha vs Raul Brancaccio
    Risultati di lunedì 26 febbraio1° turnoMartin Landaluce (WC) b. Pablo Llamas Ruiz (3) 7-6(6) 1-0 rit.Martin Damm b. Riccardo Bonadio (Alt) 7-6(5) 7-6(5)Filip Misolic (4) b. Richard Zusman (WC) 6-2 6-3Jules Marie b. Santiago Rodriguez Taverna 6-2 7-6(4)
    Turno finale qualificazioniMikhail Kukushkin (1) b. Laurent Lokoli 4-1 rit.Alejandro Moro Canas (2) b. David Jorda Sanchis 3-6 6-1 6-4Raul Brancaccio b. Salvatore Caruso 6-2 6-2Carlos Lopez Montagud (Alt) b. Massimo Giunta (WC) 6-4 6-3August Holmgren (12) b. Mitchell Krueger (5) 7-5 6-2Hady Habib b. Gastao Elias (9) 6-3 6-3 LEGGI TUTTO

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    A Dubai esordio favorevole per Sonego, in quota Musetti insegue Cazaux (con il programma di domani)

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Getty Images

    Due tennisti in cerca di riscatto pronti a scendere in campo a Dubai, Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego. Dopo la finale raggiunta in doppio a Doha, i due proveranno a riprendersi la scena anche in singolare per tornare a vincere. Musetti ha perso al primo turno sia a Rotterdam che in Qatar, non vince due partite consecutive dallo scorso settembre e, secondo i bookmaker, non sembra destinato al successo in Medio Oriente. Il carrarino parte dietro in quota contro Arthur Cazaux, offerto vincente tra 1,47 e 1,48 contro l’azzurro tra 2,60 e 2,63. Nel set betting è avanti il 2-0 per il francese, a 2,15, seguito dal 2-1 a 3,70. Il 2-0 di Musetti, che a Dubai non ha mai vinto una partita, paga 4,40 volte la scommessa.Situazione diversa in quota per Sonego, anche lui reduce da due primi turni senza successo in Olanda e a Doha ma pronto ad affrontare un avversario, sulla carta, più agevole. Contro l’indiano Nagal il tennista torinese è visto vincente a 1,52 contro i 2,40 del rivale. Il risultato di 2-0 in favore dell’italiano si gioca a 2,40, seguito dal 2-1 a 3,75.
    Centre Court – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 2:00 pm)1. [WC] Gael Monfils vs [5] Ugo Humbert 2. Alexei Popyrin vs [4] Karen Khachanov (non prima ore: 13:00)3. [1] Daniil Medvedev vs Alexander Shevchenko (non prima ore: 16:00)4. [WC] Sumit Nagal vs Lorenzo Sonego
    Court 1 – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 2:00 pm)1. Fabian Marozsan vs [8] Alejandro Davidovich Fokina 2. Lorenzo Musetti vs [Q] Arthur Cazaux 3. [SE] Jakub Mensik vs Borna Coric 4. [1] Rohan Bopanna / Matthew Ebden vs [WC] Skander Mansouri / Aisam-Ul-Haq Qureshi
    Court 2 – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 2:00 pm)1. Marcelo Arevalo / Mate Pavic vs [2] Ivan Dodig / Austin Krajicek 2. Alexander Bublik / Adrian Mannarino vs [Q] Yuki Bhambri / Robin Haase 3. [4] Wesley Koolhof / Nikola Mektic vs Tallon Griekspoor / Jan-Lennard Struff 4. Ariel Behar / Adam Pavlasek vs Nathaniel Lammons / Jackson Withrow
    Court 3 – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 2:00 pm)1. Jiri Lehecka vs [Q] Marton Fucsovics 2. [Q] Maximilian Marterer vs Christopher O’Connell 3. Alejandro Davidovich Fokina / Jiri Lehecka vs Nicolas Mahut / Edouard Roger-Vasselin LEGGI TUTTO

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    ITF Macon e Trnava: I Main Draw

    Lucrezia Stefanini ITA, 15.05.1998

    ITF MACON(Fra 50k cemento indoor)[1] Polina Kudermetova vs TBDEleejah Inisan vs TBDAyla Aksu vs Alison Van uytvanck Audrey Albie vs [7] Julia Avdeeva
    [4] Jana Fett vs Amandine Hesse Margaux Rouvroy vs Xinyu Gao Alice Robbe vs TBD[8] Raluca Georgiana Serban vs TBD
    [6] Anastasia Tikhonova vs TBDNina Radovanovic vs TBDTamira Paszek vs Lois Boisson Ipek Oz vs [3] Irina Maria Bara
    [5] Simona Waltert vs TBDAndreea Mitu vs Silvia Ambrosio Harmony Tan vs Tatiana Prozorova [2] Celine Naef vs TBD

    ITF TRNAVA(Svk 50k cemento indoor)[1] Tamara Zidansek vs TBDKatarina Kuzmova vs TBDLucie Havlickova vs Veronika Erjavec [6] Panna Udvardy vs TBD
    [4] Moyuka Uchijima vs Polona Hercog Vendula Valdmannova vs Francisca Jorge Milana Zhabrailova vs Himeno Sakatsume [7] Katarina Zavatska vs TBD
    [8] Zeynep Sonmez vs Lulu Sun Nigina Abduraimova vs TBDFanni Stollar vs TBDMiriam Bianca Bulgaru vs [3] Anastasia Zakharova
    [5] Lucrezia Stefanini vs Kali Supova Anastasiia Gureva vs TBDLina Gjorcheska vs TBDAlexandra Eala vs [2] Anna Bondar LEGGI TUTTO

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    Il declino del tennis spagnolo? Solo cinque giocatori nella Top-100. L’Argentina brilla. Otto Giocatori nella Top-100. Jakub Mensik: La nuova stella del tennis irrompe nella Top-100

    Jakub Mensik CZE, 01.09.2005 – Foto Getty Images

    Triste la situazione in cui si trova attualmente il tennis spagnolo, assistendo a come il numero di tennisti nazionali nella top-100 si sia drasticamente ridotto. Solo due anni fa, c’erano più di 10 giocatori spagnoli tra i 100 migliori del mondo e ci sono stati fino a 17, combattendo alla pari con Stati Uniti e Francia per essere il paese con più tennisti in questo gruppo di élite. Tuttavia, attualmente solo cinque iberici figurano nella top-100 ATP: Carlos Alcaraz (2), Alejandro Davidovich Fokina (24), Roberto Carballés (66), Jaume Munar (70) e Roberto Bautista (98). Questa è una situazione che non si vedeva da agosto 1989, quando erano Emilio Sánchez-Vicario (15), Sergi Bruguera (27), Jordi Arrese (39), Javier Sánchez-Vicario (48) e Tomás Carbonell (88) a trovarsi in quelle posizioni. Gli infortuni di Nadal e Carreño hanno contribuito a uno scenario che potrebbe cambiare presto, avendo giovani come Llamas, Rincón, Landaluce o Mérida che con ottimo potenziale per progredire, e avendo Ramos, Zapata e Pedro Martínez con possibilità di tornare a breve termine tra i migliori cento nel raking.
    La situazione del tennis argentino questa settimana nella classifica ATP è molto positiva e segna i progressi impressionanti del movimento maschile albiceleste: infatti sono 8 i giocatori nella top-100, portando il paese latino americano ad essere il terzo con più giocatori in questo gruppo di eccellenza. Questo significativo dato statistico è un chiaro segnale dell’ottimo funzionamento delle misure implementate negli ultimi cinque anni, con maggiori investimenti nella formazione dei giocatori e nell’organizzazione di eventi a livello ITF e del rinnovato Challenger Tour in America Latina, che compensa in qualche modo lo svantaggio che hanno i tennisti sudamericani quando si tratta di viaggiare in Europa e negli Stati Uniti, dove si concentrano la maggior parte dei tornei importanti. Solo Francia (10) e Stati Uniti (12) hanno più membri nella top-100 rispetto all’Argentina, superando nazioni come Australia, Italia, Russia, Germania, Spagna, Serbia o Regno Unito, con molte più risorse economiche.
    Jakub Mensik è stato uno dei grandi protagonisti della scorsa settimana per la sua irruzione nella top 100 ATP grazie alla finale raggiunta nel torneo di Doha. Questo risultato ha permesso al ceco, con solo 18 anni e 178 giorni, di entrare nei migliori cento al mondo, diventando così il settimo tennista più giovane dell’ultimo decennio ad entrare in questo club esclusivo. Davanti a lui ci sono tennisti come Fritz, Shapovalov, Zverev e Borna Coric, che è proprio colui che guida la lista, così come Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, già capaci di essere stati campioni del Grande Slam.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Murray: “Il calendario è un problema, ma i giocatori sono ipocriti, si lamentano e poi volano per le esibizioni”

    Andy Murray

    Quando vogliamo ascoltare una voce fuori dal coro, senza peli sulla lingua e molto spesso assai saggia, c’è un’unica direzione da prendere: south London, dove vive Sir. Andy Murray. Molte volte nel corso della sua lunga carriera lo scozzese ha offerto opinioni taglienti, spesso cariche di ironia in post social diventati leggendari, esprimendo le proprie opinioni o rispondendo ad altri colleghi sui temi più vari. “Muzza” anche stavolta ha sparato a zero sui colleghi, a suo dire ipocriti nel criticare duramente la stagione tennistica e il lungo calendario, ma poi prontissimi ad accettare i dollari di ricche esibizioni e volare anche molto lontano per staccare assegni pesanti. Questa l’estrema sintesi del suo pensiero, raccolto dal quotidiano The National. Riportiamo le parti più significative del pensiero di Andy, frasi davvero dirette che certamente non passeranno inosservate.
    “Cosa cambierei nel tennis se mai fossi una sorta di commissioner? Il calendario stagionale, senza indugio. Se potessi fare quello che voglio, e non ci fossero contratti in vigore che mi impediscano di spostare le cose, ci sono ovvie cose che farei. Accorciare la durata dell’anno, per avere una off-season più lunga”. Oltre a questo, in una dichiarazione di un paio di giorni fa, Andy aveva affermato che il Sud America si meriterebbe un evento 1000.
    Continua nel suo pensiero Murray, criticando così i colleghi: “Non so, potrebbero servire delle restrizioni sulle esibizioni. Penso solo che a volte i giocatori siano un po’ ipocriti rispetto allo schedule annuale del tennis, è un parlare continuo sul calendario troppo lungo, ma poi volano in tutto il mondo nella off-season e non solo per fare esibizioni, e questa è una loro scelta. Ma sembra semplicemente ipocrita perché non è obbligatorio giocare esibizioni. E nemmeno devono giocare tutti i tornei dell’ATP Tour. Possono per esempio decidere di non venire qui a Dubai (dove è stata realizzata l’intervista, ndr) o di non dover giocare a Indian Wells. Sì, ciò potrebbe danneggiare la loro classifica, ma possono scegliere di perdere alcuni eventi. Quindi sì, Mi piacerebbe vedere una off-season più lunga”.
    “Non vorrei vietare in assoluto le esibizioni. Vorrei solo chiedere ai giocatori di essere un po’ più selettivi nel modo in cui parlano del tour, del programma e di tutto quando sono a giocare. E ora vedo che ne stanno inserendo altre nel corso della stagione di esibizioni…”.
    I giocatori in effetti tendono a giocare spesso esibizioni nella parte finale dell’anno, ma questi eventi alternativi ora stanno spuntando anche nel corso della stagione. L’Ultimate Tennis Showdown per esempio si è svolto a febbraio, Rafael Nadal e Carlos Alcaraz si sfideranno in The Netflix Slam all’inizio di marzo a Las Vegas, mentre il Six Kings Slam, con un vero parterre de roi almeno annunciato (Nadal, Alcaraz, Novak Djokovic, Medvedev, Sinner e Rune) è in programma in Arabia Saudita ad ottobre, prima della trasferta in Cina e delle Finals, quindi in un momento cruciale per definire le posizione per Torino e il ranking di fine anno.
    Murray non si è fermato qua. Ha continuato nella sua critica dello status quo, puntando il dito contro i migliori giocatori, quelli che già hanno guadagni altissimi, mentre un’iniezione di denaro nel tour sarebbe importante per coloro che non arrivano minimamente a certi compensi. “Sono i migliori giocatori del mondo che possono giocare in esibizione, dove guadagnano un sacco di soldi, ma il resto dei giocatori non hanno questa opportunità e l’attenzione dovrebbe invece spostarsi su di loro. I giocatori che sono al vertice guadagnano un sacco di soldi con prize money, sponsorizzazioni commerciali, gettoni di presenza e tutto, e poi anche le esibizioni. Sono i giocatori di livello leggermente inferiore che ovviamente non hanno queste opportunità. Loro vogliono più tornei, perché è l’unica via per loro di guadagnare più soldi. Deve esserci un po’ di equilibrio” conclude Murray.
    Chissà se qualcuno dei suoi colleghi risponderà a queste parole e critiche. Andy ha parlato chiaro, e forte.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Nomination Laureus Awards 2024: In lizza per il tennis anche Novak Djookovic e Iga Swiatek

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo – Foto Getty Images

    Stamattina sono state annunciate le nomination della 25ª edizione dei Laureus World Sports Awards, gli Oscar dello sport, presso la storica Casa de Correos di Madrid, sede della Presidenza della Comunità di Madrid, alla presenza dei rappresentanti degli Awards Host Parners, tra cui la Presidente della Regione di Madrid, Isabel Díaz Ayuso, e il Sindaco di Madrid, José Luis Martínez-Almeida. All’annuncio erano presenti anche leggende dello sport mondiale e membri della Laureus Academy come Luís Figo, Ruud Gullit, Nawal El Moutawakel e Alessandro Del Piero.
    Tutti i candidati sono stati selezionati in seguito alla votazione effettuata da oltre 1300 giornalisti di tutto il mondo. I vincitori dei Laureus World Sports Awards saranno annunciati il prossimo 22 aprile, a Madrid, al termine delle votazioni della Laureus World Sports Academy, la giuria per eccellenza composta da 69 leggende dello sport.
    Lionel Messi, dominatore assoluto a Parigi lo scorso anno, è nuovamente in lizza per il “Laureus World Sportsman of the Year Award” (“Sportivo dell’anno”), dopo aver vinto il suo ottavo Pallone d’Oro e aver portato l’Inter Miami alla vittoria della League Cup della Concacaf. A contendergli il titolo, Novak Djokovic, già quattro volte vincitore di questo premio, capace di trionfare nel 2023 a Melbourne, New York e Parigi, conquistando 24 titoli major ed eguagliando così il record di Margaret Smith Court; Max Verstappen, che ha vinto questo premio nel 2022, e lo scorso anno ha stabilito il nuovo record di dieci vittorie consecutive, vincendo ben 19 Gran Premi nell’arco di tutta la stagione, quinto pilota di Formula 1 a conquistare per tre volte il titolo mondiale; Mondo Duplantis, che ha vinto il suo secondo titolo mondiale ed ha migliorato il suo record mondiale di salto con l’asta in due occasioni; Noah Lyles, medaglia d’oro ai Mondiali di atletica leggera a Budapest nei 100m, 200m e staffetta 4x100m, impresa che era riuscita l’ultima volta a Usain Bolt nel 2015; e Erling Haaland, che ha segnato nel 2023 ben 52 gol. Anche grazie ai suoi gol il Manchester City ha vinto Champions League, Premier League ed FA Cup.
    Tre delle candidate al premio “Laureus World Sportswoman of the Year” (“Sportiva dell’anno”) sono state protagoniste ai Campionati Mondiali di atletica leggera di Budapest. Faith Kipyegon (Kenya) è diventata la prima donna a vincere sui 1.500 e 5.000 metri. Sha’Carri Richardson, partendo dalla corsia nove nella sua prima finale mondiale, si è imposta sui 100metri, bissando poi la medaglia d’oro anche nella staffetta 4x100m. Shericka Jackson ha vinto i 200m con il tempo di 21’’41, seconda migliore prestazione di sempre sulla distanza a soli sette centesimi dal record di Florence Griffith-Joyner che dura da ben 35 anni. Nel tennis, nel 2023 la polacca Iga Świątek ha vinto il suo terzo titolo agli Open di Francia e ha riconquistato il primo posto nella classifica mondiale con la vittoria alle finali WTA di Cancun. La calciatrice dell’anno è stata, invece, Aitana Bonmatí: in 365 giorni ha vinto la Coppa del Mondo con la Spagna, la Champions League e La Liga con il Barcellona, oltre al Pallone d’Oro.
    Il 2023 è stato l’anno anche di Mikaela Shiffrin, che ha superato il record storico di 86 vittorie in Coppa del Mondo stabilito da Ingemar Stenmark, e ha anche vinto il suo settimo oro mondiale nello slalom gigante.
    In lizza per il premio “Laureus World Team of the Year Award” (Squadra dell’anno) ci sono, invece, la Nazionale di calcio femminile spagnola, che ha vinto la sua prima Coppa del Mondo, sconfiggendo in finale l’Inghilterra; la Nazionale tedesca di basket maschile, guidata dall’MVP del torneo Dennis Schröder, che ai Mondiali ha prima sconfitto gli Stati Uniti in semifinale e poi la Serbia in finale; il Manchester City, che ha conquistato il triplete, vincendo la Champions League, la Premier League e la FA Cup; gli Springboks, che hanno vinto la loro quarta coppa del Mondo di rugby, sconfiggendo di un solo punto la Nuova Zelanda in una finale memorabile; la Oracle Red Bul Racing, che ha sfiorato la perfezione, vincendo con le sue due monoposto tutti i Gran Premi di Formula 1, tranne uno, e che ha conquistato il suo secondo titolo costruttori; la squadra Europe Ryder Cup, che ha vinto il prestigioso trofeo a Roma, superando per 16 ½ a 11 ½ il team USA.
    A difendere i colori italiani il 23enne nuotatore paralimpico Simone Barlaam, candidato nella categoria ”Laureus Sportsperson of the Year with a Disability Award” (”Sportivo con disabilità”). A decretare i nominati in questa speciale categoria, oltre al Laureus Global Media Panel, anche il voto del Comitato Paralimpico Internazionale. Simone è nato con una gamba destra che non si è sviluppata correttamente ed è stato operato 13 volte. Ma nonostante questo ha riscoperto l’amore per il nuoto e nel 2023 ha raggiunto risultati eccezionali, vincendo ben 6 medaglie d’oro ai Campionati del Mondo di nuoto paralimpico a Manchester.
    A conferma del suo dominio assoluto in piscina, Simone ha vinto i 50, 100 e 400 metri stile libero nella categoria S9, i 100 metri farfalla S9, i 100 dorso S9 e la staffetta mista 4×100 metri stile libero. Simone ha fatto anche la storia del suo sport: nella categoria S9 è diventato, infatti, il nuotatore più veloce di tutti i tempi, battendo il record mondiale dei 50 metri stile libero con il tempo di 23’’96, e diventando così il primo nuotatore a scendere sotto la soglia dei 24 secondi.
    Per alzare la prestigiosa statuetta dei Laureus Awards, Simone dovrà superare la concorrenza di Danylo Chufarov, nuotatore paralimpico ucraino, Diede de Groot, super star olandese del tennis su sedia a rotelle, Luca Ekler, velocista paralimpico e saltatore in lungo ungherese, Nicole Murray, ciclista paralimpico neozelandese, e Markus Rehm, saltatore paralimpico in lungo tedesco.
    A sottolineare le candidature di Simone Barlaam e Danylo Chufarov è intervenuto anche la leggenda del nuoto Mark Spitz, membro della Laureus World Sports Academy. «Mi congratulo con Simone e Danylo per le loro nomination. È fantastico vederli in lizza per un premio così prestigioso. Entrambi hanno dovuto attraversare momenti davvero difficili per arrivare dove sono oggi. Ogni anno, quando leggo l’elenco dei risultati raggiunti dai sei candidati in questa particolare categoria, mi rendo conto che si può tranquillamente sostenere che tutti siano già dei potenziali vincitori. Hanno tutti la mia stima e la mia ammirazione».
    A tenere alto l’orgoglio del nostro Paese c’è anche “Obiettivo Napoli”, il progetto in nomination nella categoria “Laureus Sport for Good Award”. In questa speciale categoria si premiano individui o organizzazioni che, secondo i membri della Laureus World Sports Academy, hanno dato un contributo significativo, utilizzando lo sport come strumento terapeutico per migliorare le vite dei bambini e dei giovani. ”Obiettivo Napoli”, in particolare, è un progetto multidisciplinare, che coinvolge 100 ragazzi e ragazze, supportati da 15 allenatori ed educatori. Si pone l’obiettivo di contrastare violenza, disuguaglianza e la discriminazione. Attraverso lo sport questo progetto ha ottenuto successi significativi nella costruzione di una comunità più sicura, più giusta e più inclusiva. Gli sport praticati sono calcio, basket, pallavolo e taekwondo, che favoriscono lo sviluppo di life skills, lavoro di squadra, disciplina e comunicazione.
    ECCO L’ELENCO COMPLETO DEI NOMINATI
    Laureus World Sportsman of the Year Award (Sportivo dell’anno)Novak Djokovic (Serbia), tennisMondo Duplantis (Svezia), atletica leggeraErling Haaland (Norvegia), calcioNoah Lyles (USA), atletica leggeraLionel Messi (Argentina), calcioMax Verstappen (Paesi Bassi), automobilismo
    Laureus World Sportswoman of the Year Award (Sportiva dell’anno)Aitana Bonmatí (Spagna), calcioShericka Jackson (Giamaica), atletica leggeraFaith Kipyegon (Kenia), atletica leggeraSha’Carri Richardson (USA), atletica leggeraMikaela Shiffrin (USA), sci alpinoIga Świątek (Polonia), tennis
    Laureus World Team of the Year Award (Squadra dell’anno)Team Europe Ryder Cup, golfNazionale maschile tedesca di basketManchester City (Inghilterra), calcioSquadra Formula Uno Oracle Red Bull Racing (Austria), automobilismoSpringboks (Sudafrica), rugbyNazionale femminile di calcio spagnola
    Laureus World Breakthrough of the Year Award (Rivelazione dell’anno)Jude Bellingham (UK), calcioLinda Caicedo (Colombia), calcioCoco Gauff (USA), tennisQin Haiyang (Cina), nuotoJosh Kerr (UK), atletica leggeraSalma Paralluelo (Spagna), calcio
    Laureus World Comeback of the Year Award (Ritorno dell’anno)Simone Biles (USA), ginnastica artisticaSébastien Haller (Costa d’Avorio), calcioKatarina Johnson-Thompson (UK), atletica leggeraSiya Kolisi (Sudafrica), rugbyJamal Murray (Canada), basketMarkéta Vondroušová (Repubblica Ceca), tennis
    Laureus World Sportsperson of the Year with Disability Award (Sportivo con disabilità)Simone Barlaam (Italia), nuoto paralimpicoDanylo Chufarov (Ucraina), nuoto paralimpicoDiede de Groot (Paesi Bassi), tennis in carrozzinaLuca Ekler (Ungheria), atletica paralimpicaNicole Murray (Nuova Zelanda), ciclismo paralimpicoMarkus Rehm (Germania), atletica paralimpica
    Laureus World Action Sportsperson of the Year Award (Sportivo dell’anno negli sport d’azione)Rayssa Leal (Brasile), skateboardCaroline Marks (USA), surfKirsten Neuschȁfer (Sudafrica), velaBethany Shriever (UK), bmxFilipe Toledo (Brasile), surfArisa Trew (Australia), skateboard
    Laureus Sport for Good Award (Sport per il bene comune)Programmi selezionati da una giuria specializzata. La Laureus Academy sceglierà il vincitoreBola Pra Frente (Brasile), multi-sport, utilizza lo sport per aumentare le opportunità di educazione per i giovaniDancing Grounds (USA), con la danza favorisce l’integrazione socialeFundación Rafa Nadal (Spagna), il tennis è strumento per favorire l’istruzioneISF Cambodia, calcio per l’istruzione – Ha l’obiettivo di interrompere il ciclo di povertà attraverso il calcioJustice Desk Africa (Sudafrica), multi-sport per i diritti umani – Aiuta I giovani a lottare per i loro diritti umani attraverso lo sportObiettivo Napoli (Italia) multi-sport per l’inclusione – Attraverso calcio, basket, pallavolo e taekwondo si contrasta violenza, disuguaglianza e discriminazione. LEGGI TUTTO

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    Classifica WTA Italiane: Jasmine Paolini al n.14 del mondo. -33 per Camila Giorgi che esce dalla top 100

    Scritto da MD
    Scritto da Calvin
    Scritto da HarlanCoincidenza di eventi che deve far riflettere alla Camila che aveva (ha?) i mezzi fisici e la tecnica per una carriera da top 10Bastava impostare una tattica diversa dallo sparare a tutta forza sempreQuesta l’impressione dal divano, ovviamente

    Ha risposto lei tante volte dicendo che questa era la sua via e in qualsiasi altra ha la convinzione che sarebbe andata peggio.Camila, oggettivamente, ha fatto la carriera che doveva fare, nobilitata da una inattesa vittoria di un mille e da molti scalpi ecellenti (perché nella partita secca è pericolosa), ma con un best ranking al 26° posto e 4 tornei in tutta la carriera, che a questo punto potrebbe star volgendo al termine.Non mi fraintendere io ho sempre tifato Camila, ma questa legenda di grande campionessa mancata non l’ho mai compresa, quella era Camila. Ha avuto la fortuna e la bravura di sfruttare la settimana perfetta per portarsi a casa un torneo che comunque svolta la carriera, ma non solo non è mai stata una top ten, ma mai manco lontanamente si è avvicinata a quei livelli per continuità e per concentrazione sul tennis.

    Camila è una adulta, e bisogna rispettare le sue scelte. Però, a livello di carriera sportiva, credo che siano state scelte sbagliate.Gli scalpita eccellenti sono stati tanti, tantissimi, troppi per non pensare che avrebbe potuto raggiungere quel livello in maniera più stabile.Poi per varie ragioni (assenza di coach, rifiuto di introdurre cambiamenti nel gioco, interessi esterni) non ha voluto o potuto farlo.Quindi sì, per me è una mancata campionessa, perché quello che faceva lei al suo meglio riuscivano a farlo in poche.Tutto qui, senza drammi. Se lei è serena, allora le scelte sono giuste. È la sua vita, non la nostra.
    Però lei rispondendo sulla sua vita sportiva ha detto che era sicura che quella sia stata la scelta giusta e che non avrebbe fatto meglio seguendo altre strade…evidenetmente si conosce più di quanto la conosciamo noi, che ne sappiamo nulla ovviamente, e ritiene che in altri modi non avrebbe retto mentalmente
    Ripeto controprove non ne abbiamo, ma anche crtezza non ne possiamo avere, quello che possiamo giudicare è la sua carriera che è vero che è stata carcia di vittorie contro le top, ma anche di partite buttate al vento a centinaia per questioni di tetsa…se lei pensa che senza il padre avrebbe retto meno di testa magari concediamole il beneficio del dubbio.
    Ora dire che era un talento da top ten, per me, è assolutamente una fantasia, nei fatti ha un best ranking molto lontano anche da essere una top 20 (cosa che sono riuscite ad essere la Trevisan e la Paolini)
    p.s. gli scalpi eccellenti sono tantissimi proprio perché giocava sempre e comunque sparando a mille e nella giornata giusta questa tecnica paga, ma per contro spesso il giorno dopo gli scallpi eccellenti sono venute sconfitte con scarsone perché tutte quelle pallate andavano fuori…non è scritto da nessuna parte che se avesse provato a giocare in maniera più controllata non sarebbe stata una 50 al mondo per tutta la carriera. Quello stile le è valso un 1000 e un prize money da 7 milioni quasi, non è cosa da poco LEGGI TUTTO