consigliato per te

  • in

    Mensik batte Rublev a Doha, è in semifinale e nuovo top 100, il più giovane

    Jakub Mensik

    Impressionante, davvero impressionante Jakub Mensik. Andrey Rublev non è esattamente la solidità fatta persona… ma il modo in cui il 18enne ceco si è sbarazzato del n.5 del mondo nei quarti di finale dell’ATP 250 di Doha è stato piuttosto impressionante. Il 6-4 7-6 conclusivo che vale al classe 2005 la prima semifinale sul tour maggiore ben racconta la storia di un match tirato, giocato con grande spinta da parte di entrambi, e risolto sui punti decisivi. Qua ha brillato Mensik, pure sotto 3-5 nel tiebreak del secondo set. Ne è venuto fuori con un tennis di una potenza, consistenza e spinta formidabili, facendo tutte scelte giuste e senza dare assolutamente la sensazione di forzare al massimo, di essere vicino al suo limite. Questo ha davvero impressionato di Jabuk, la sensazione di forza abbinata a controllo, con la freddezza del tennista “vero” nel giocare i punti importanti. Non è un caso l’aver chiuso la partita salvando tutte le 6 palle break concesse, con 10 Ace e nessun doppio fallo, il tutto contro un Rublev tutt’altro che dimesso.
    Questo risultato vale a Mensik l’ingresso in top 100 del ranking ATP della prossima settimana, dove sarà il più giovane in assoluto, e segna un dato statistico di un certo rilievo. Infatti era dal successo di Alcaraz su Tsitsipas allo US Open 2021 che un tennista così giovane non batteva un top5 ATP. Il ceco ha raggiunto la semifinale di un torneo ATP alla sua terza presenza in assoluto. Si giocherà l’accesso alla finale contro il vincente dell’ultimo quarto di Doha, ha Humbert e Monfils.

    A new teen on the scene 👏
    18 yr old and world no.116 Jakub Mensik defeats Rublev 6-4 7-6 to secure top 100 debut and reach Doha semi-finals!#QatarExxonMobilOpen pic.twitter.com/jkUp4NlFqy
    — Tennis TV (@TennisTV) February 22, 2024

    L’ottimo risultato di Mensik è particolarmente significativo poiché viene dopo la tremenda maratona vinta contro Murray negli ottavi, e pure un primo turno tutt’altro che facile contro il tosto iberico Davidovich Fokina. Ha passato la cosiddetta “prova del 9”, segnale chiaro dalla forza fisica e mentale di questo ragazzo. Dotato di un fisico notevole, nel suo tennis ritroviamo molti dei canoni della straordinaria scuola tennistica ceca per pulizia d’impatto (servizio e rovescio), armonia del gesto e qualità di avvicinamento alla palla con i piedi. Per la stazza si muove piuttosto bene, è davvero rapido nel ritrovare equilibrio dopo aver colpito in corsa e rientrare nel centro del campo. Il suo rovescio è una bellezza, la palla gli esce pulita dalle corde e molto veloce, precisa, in tutte le direzioni. Il diritto è davvero pesante, anche se meno stabile, mentre col servizio è già molto incisivo con la prima palla, quando prende ritmo può diventare un incubo per gli avversari; meno ficcante la seconda ma vista l’età, è normale che sia così.
    “Mi ispiro a Novak Djokovic, se non fossi per lui non sarei qua” ha confessato Jakub recentemente ai microfoni ATP. “Avevo 4 anni, di fronte a casa c’erano due campi da tennis all’aperto, ho chiesto ai miei genitori di giocare e così tutto è iniziato. Il servizio penso sia il mio miglior colpo. Fuori dal tennis, adoro la pizza, la musica di Eminem, sono un ragazzo tranquillo. Un sogno? Vincere i tornei dello Slam”. Intervistato a caldo in campo, fantastica la sua risposta alla seguente domanda. “C’è una nuova regola ATP Next Gen che dice che i giocatori di età pari o inferiore a 20 anni classificati tra i primi 250 hanno l’opportunità di entrare nel tabellone principale di un ATP 250. Hai scelto Doha. Perché?” Jakub: “Ehm. Perché ho ricevuto un iPhone gratis!”.
    Oltre alla spontaneità, che non guasta mai, Mensik sembra possedere tutto quel che serve per spiccare il volo nel tennis che conta, e forse anche piuttosto in fretta. Continueremo a seguire i progressi del ceco, sottolineando come la nuovissima generazione che si sta affacciando sul tour sembra di ottima, eccellente qualità…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Il trofeo della Coppa Davis arriva a Napoli

    Credits: Foto DE CAMPORA

    La Coppa Davis è ufficialmente sbarcata oggi a Napoli. Per l’arrivo in Campania del prestigioso trofeo, si è tenuta nel primo pomeriggio una conferenza stampa nella ‘Sala dei Baroni’ del Maschio Angioino cui hanno preso parte il Presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ed Emanuela Ferrante, Assessore allo Sport e alle Pari Opportunità.
    Angelo Binaghi, Presidente della FITP: “Stiamo vivendo un momento troppo bello, che abbiamo sognato per più di vent’anni. Abbiamo dato il meglio di noi, insieme a tutti i dirigenti e tecnici campani. Ma ha ragione Sinner, non c’è nessun motivo per cullarci sugli allori, dobbiamo lavorare più di prima perché questo momento diventi un ciclo lungo e ricco di successi. E Napoli dovrà continuare, su tutti i punti di vista, a essere vitale e centrale nello sviluppo del tennis in Italia. Ho conosciuto il Sindaco Manfredi un anno fa, sembra passato un’era geologica. L’orologio del tennis italiano viaggia a velocità troppo elevate per noi, facciamo fatica a stargli dietro. Sono risultati travolgenti, di Sinner, dei ragazzi della Davis, dei nostri eventi. Tennis e padel sono sempre più popolari, anche tra le nuove generazioni. I dati sui risultati dei nostri ragazzi, quelli organizzativi e numerici del nostro movimento attestano che siamo nel momento migliore della nostra storia, soprattutto se visti in prospettiva. Mai abbiamo avuto tornei così importanti e popolari, mai questi numeri di praticanti e circoli affiliati”. In questa fase, continua Binaghi, Napoli potrebbe assumere un ruolo centrale per la Federazione e per tutto il movimento nazionale: “Ho un mandato del Consiglio federale per affrontare il tema Bagnoli, che potrebbe ospitare in futuro il nostro Centro Tecnico Federale, cercheremo di andare avanti”. Il numero uno della FITP ha che poi sottolineato anche il ritorno del torneo Challenger a Napoli: “È una bella notizia, sono stato io il tramite tra Sanremo e il presidente Villari per portare qui il torneo. Abbiamo tutte le risorse e il know-how per poter acquistare tornei di maggior livello, nel caso ci riuscissimo, Napoli sarebbe una delle candidate a ospitarlo”. Infine, Binaghi ha parlato del futuro sportivo della città di Napoli dove non c’è solo il tennis: “Per quanto riguarda il padel sappiamo che c’è un problema indoor, ho appena incontrato oltre un centinaio di circoli della vostra regione e in queste ore i nostri tecnici hanno incontrato la Regione Lazio, dove il padel è ancora più popolare, proprio per risolvere questo problema. Lottiamo contro la burocrazia asfissiante di questo Paese. Riscontriamo che la disponibilità degli enti pubblici nei nostri confronti è cambiata, e siccome il padel è lo sport che cresce di più in Italia e anche uno dei più profittevoli, combatteremo anche su questo versante perché non è tollerabile che centinaia di migliaia di persone non possano praticare la loro disciplina preferita. E ora arriva anche il pickleball, che ha costi ancora inferiori rispetto al padel, ce lo hanno appena autorizzato, ci aiuterà a rendere gli sport con racchetta ancora più popolari”.
    Getano Manfredi, Sindaco di Napoli: “Voglio ringraziare il Presidente Binaghi e la Federazione innanzitutto per lo straordinario lavoro che fanno alla base, per consentire ai giovani, anche delle aree più difficili, di praticare sport. Laddove non arriva la scuola, lo sport ha un grande valore sociale. Napoli ha bisogno di grandi impianti sportivi, ci auguriamo che con il supporto della Federazione e di tutte le istituzioni, queste città sarà capitale dello sport anche nei fatti. Stiamo facendo insieme cose importanti per Napoli. Il Centro Tecnico a Bagnoli? Speriamo che possa essere una location ideale, per il luogo e per gli sforzi che stiamo mettendo in campo. Ci stiamo lavorando da più di un anno. A Napoli e in Campania c’è un movimento importante, il tennis è una realtà significativa e storica della nostra città. Napoli è una grande capitale dello sport, e il tennis è uno dei grandi protagonisti. Spero che questo passaggio sia di buon auspicio per fare tante altre cose insieme”
    Emanuela Ferrante, Assessore allo Sport e alle Pari Opportunità: “È un onore e un orgoglio ospitare questo trofeo nel luogo del popolo napoletano. Questo è il frutto di vent’anni di lavoro, fatica e professionalità. Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito questo successo, anche la presidentessa regionale Virginia Di Caterino. Per noi come amministrazione è importante che questa città e i propri ragazzi non vivano solo di calcio. Spero che questa vittoria sia uno stimolo per impegnarsi nello sport, che è un formidabile strumento di crescita ed educazione civica. Mi auguro che il tennis ci regali qualche evento significativo per Napoli capitale europea dello sport 2026”.
    Il trofeo resterà in esposizione nello storico castello partenopeo oggi, dalle ore 16 alle 18, e nelle giornate di venerdì 23 e sabato 24, dalle 9 alle 18. Dal Maschio Angioino la Coppa Davis si trasferirà quindi al Tennis Club Napoli dove sarà possibile ammirarla domenica 25, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. LEGGI TUTTO

  • in

    Andy Murray non è convinto che Alcaraz, Sinner e Medvedev possano effettivamente rimpiazzare i “Big 3”

    Andy Murray – Foto Getty Images

    Il panorama del tennis sta subendo un cambiamento generazionale e Andy Murray è ben consapevole che non c’è alcuna garanzia che Carlos Alcaraz, Jannik Sinner o persino Daniil Medvedev possano raccogliere l’eredità dei ‘Big 3’. Durante la conferenza stampa del torneo ATP di Doha, il britannico ha condiviso le sue riflessioni su questa transizione e ha citato l’esempio di Roger Federer per illustrare come dovrebbe essere gestito il calendario dei campioni.
    Murray sta attraversando una fase cruciale della sua carriera. Dopo aver conquistato la sua prima vittoria al torneo ATP di Doha, interrompendo una serie di sei sconfitte consecutive iniziata nell’ottobre dell’anno precedente, il britannico ha subito un’altra battuta d’arresto, questa volta per mano del giovane diciottenne Jakub Mensik. Il ceco ha trionfato dopo tre tie-breaks, mettendo in evidenza la crisi di un Murray che sembra sempre più lottare per mantenere il suo status nel circuito.
    I giovani talenti stanno emergendo con forza, pronti a sfidare i veterani del tennis e a rendere la competizione sempre più ardua. Eppure, secondo Murray, solo alcuni di loro riusciranno a portare il tennis a un livello superiore. Nomi come Carlos Alcaraz e Jannik Sinner vengono in mente quando si pensa a chi potrebbe emulare il successo del ‘Big 3’. Per Murray, però, i tifosi sono troppo ansiosi di trovare un sostituto per Rafa Nadal, Novak Djokovic e Roger Federer: “Ci vuole tempo per costruire qualcosa di simile. Non sto dicendo che non sia possibile che Alcaraz, Sinner e Medvedev o alcuni dei più giovani dominino, siano al top dello sport e raggiungano le fasi finali dei tornei più importanti per cinque, sei o sette anni di fila”, ha detto in conferenza stampa.
    L’ex numero uno del mondo non è convinto che Alcaraz, Sinner e Medvedev possano effettivamente rimpiazzare i ‘Big 3’, data la rarità di un simile fenomeno nel tennis. Tuttavia, se dovesse scommettere su qualcuno, punterebbe sullo spagnolo e sull’italiano: “È sicuramente possibile che questi ragazzi siano abbastanza bravi per farlo, ma credo che le persone stiano cercando di ritrovare quell’era di un gruppo di giocatori che competono e vincono la maggior parte delle settimane. Tuttavia, ci vuole tempo per costruire tutto ciò, non avviene da un torneo all’altro. Penso che ciò sia accaduto nel corso di sei, sette o otto anni, giocando costantemente nelle finali dei Grand Slam, quindi vedremo. Penso che sia una possibilità, in particolare con Alcaraz e Sinner. Credo che anche Medvedev sia eccezionale. Esiste la possibilità che accada, ma non c’è alcuna garanzia”.
    Gli infortuni possono avere un ruolo significativo nello sviluppo delle carriere di questi atleti emergenti. Parlando della recente distorsione alla caviglia di Alcaraz, Murray ha suggerito che i giocatori di maggior successo dovrebbero partecipare a meno tornei: “Se giochi quattro tornei e perdi al primo turno, la risposta del corpo è molto diversa rispetto al raggiungere le semifinali o le finali per due settimane di fila. Giocare nove partite in 12 o 13 giorni è molto impegnativo fisicamente. Se stai vincendo e stai andando bene ogni settimana, non puoi giocare troppi tornei.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Furlan: “Paolini ha fiducia nei propri mezzi, ora è consapevole della sua forza”

    Jasmine Paolini si gioca domani a Dubai il pass per la sua prima finale in un 1000 Wta. La crescita della toscana passa attraverso il lavoro con coach Renzo Furlan, ex n°19 Atp: “Oggi  Jasmine ha fiducia nei propri mezzi ed è consapevole della sua forza. C’è stato un lavoro tecnico, il mio obiettivo è quello di tenerla sempre su alti livelli”. Venerdì Paolini-Cirstea è in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW
    ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI SKY SPORT

    Ci sono tennisti che possiamo paragonare a delle fuoriserie, che bruciano le tappe da giovanissimi. Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, due ottimi esempi del tennis di questi tempi. Altri sono auto che hanno bisogno di completarsi pezzo dopo pezzo e ci impiegano un po’ più di tempo. Per poi prendere sempre più velocità. Possibilmente con l’aiuto di un buon ingegnere. Jasmine Paolini, 28 anni compiuti a gennaio, ha fatto questo percorso. Che l’ha portata a diventare la numero 1 d’Italia e virtualmente 22 del mondo. Best ranking conquistato grazie alla prima semifinale in un Wta 1000.
    Il percorso di Paolini a Dubai
    A Dubai, dove è stata aiutata dal ritiro della kazaka Rybakina per problemi gastrointestinali. Un percorso iniziato con la vittoria in rimonta contro la brasiliana Haddad Maria 4-6 6-4 6-0 e proseguito con i successi in due set contro la canadese Fernandez e la greca Sakkari, testa di serie numero 8. Paolini potrebbe non fermarsi qui perché in semifinale troverà la rumena Cirstea, che è subito sopra di lei nel ranking Wta e che ha eliminato la testa di serie numero 7 Vondrousova. 

    Furlan: “C’è stato un grande lavoro tecnico”

    L’ingegnere di Jasmine Paolini è Renzo Furlan, ex numero 19 Atp. Ci ha spiegato il lavoro e di conseguenza i miglioramenti che hanno spinto la sua allieva a ottenere questi risultati. “Sicuramente c’è stato un lavoro tecnico, mirato molto sul servizio, sull’aumentare la continuità del servizio. Quindi aumentare la percentuale, aumentare un pochino anche la velocità. E cambiare le variazione delle traiettorie. C’è stato un lavoro tecnico anche dalla parte del diritto, molto sulla fase difensiva dove lei era un po’ deficitaria. Ha imparato a difendere molto meglio e di conseguenza a mettersi in condizione di avere più palle per entrare e poter far male. Lei è sempre stata molto brava nella palla a tre quarti, ha sempre avuto molta velocità. Ma nella palla sulla difesa faceva un po’ fatica. Abbiamo lavorato soprattutto sul primo colpo dopo il servizio, per cercare di muovere la palla e di essere molto incisiva” LEGGI TUTTO

  • in

    Gilles Simon entra nello staff di Medvedev

    Gilles Simon

    Arriva dalla Francia una notizia alquanto curiosa e “stuzzicante”. L’ex top10 Gilles Simon entra nel team di Daniil Medvedev, affiancando Gilles Cervara, storico coach del russo. L’indiscrezione, anticipata da “We Love Tennis”, è confermata anche dall’autorevole quotidiano L’Equipe, secondo il quale un’ipotesi di collaborazione del nativo di Nizza con il moscovita circola da molti mesi, e ora pare si sia finalmente concretizzata.
    Ritiratosi dal tennis Pro nel novembre 2022, Simon non ha mai nascosto la propria totale ammirazione per il gioco del russo, battuto poche settimane fa da Jannik Sinner nella finale di Melbourne e scivolato al n.4 del ranking, vista la decisione di non difendere i titoli conquistati nel 2023 sia a Rotterdam che a Doha. Daniil rientra la prossima settimana a Dubai, dove già è sbarcato per allenarsi con il suo storico coach, e Simon.
    Forse la predilezione di Gilles per il gioco di Daniil deriva da un similare approccio al tennis tra i due, con il francese che era altrettanto bravo per acume tattico e visione di gioco. Simon infatti, nelle sue migliori annate, era un vero “incubo” anche per i migliori avversari, che portava sempre a giocare in posizioni scomode o solleticando i punti di relativa debolezza. Un tennis davvero cerebrale il suo, instancabile per rincorse e tenuta del campo. Non aveva minimamente il servizio e la potenza di Medvedev, ma a livello di gestione del punto e attitudine nello scambio, di punti di contatto tra i due se ne possono trovare molti. È stato per molti anni uno dei quei giocatori considerato una sorta di spartiacque: Simon non ti regalava mai niente, dovevi batterlo, e se ci riuscivi significava che avevi fatto una buonissima prestazione.
    Dopo la vittoria di Medvedev contro Zverev nella semifinale degli Australian Open, Simon ha espresso senza mezzi termini tutta la sua gioia per il successo del russo sul social X, affermando: “Ahaha non sai quanto sono felice. Daniil Medvedev sei un fottuto genio!”.
    Simon inizierà ufficialmente il suo lavoro con Medvedev dalla prossima settimana, al 500 di Dubai. A detta di Cervara, il ruolo dell’ex n.6 del mondo è ancora da definire ma in realtà molto chiaro. “Quale sarà il titolo di Gilles (Simon)? Non lo so. Consulente, co-allenatore, vice allenatore… non mi interessa per niente dare un ruolo preciso” afferma Cervara a L’Equipe. “Ciò che conterà sarà la qualità del lavoro che faremo insieme, l’armonizzazione dei nostri contributi, la buona dinamica di vita tra tutti i membri del team e ovviamente i risultati… Solo questo sarà importante”.
    Cervara rivela che i primi contatti per un possibile lavoro insieme con Simon sono avviati lo scorso autunno: “Tutto è iniziato dal giorno successivo alla finale degli US Open, ho pensato sulla mia necessità di fare meno settimane in giro, saltando alcuni tornei per motivi personali. Dopo discussioni private, l’idea di Gilles Simon è arrivata qualche settimana dopo. Lui può portarci una sua visione molto dettagliata della partita e degli avversari di Daniil, cose nuove e diverse che appartengono alla sua esperienza e alle sue qualità, e sostenere cose che sono già state fatte e dette con Daniil nei sette anni passati insieme. Ritengo sia interessante e arricchente vedere la partita dal punto di vista di un’altra persona così competente sul gioco, un altro sguardo che può aiutare” conclude Cervara.
    Una notizia inattesa, ma assai stimolante. Dopo il ritiro, molti pensavano che Simon potesse facilmente entrare nei ranghi della FFT con un ruolo da tecnico per i migliori giovani o affiancare la crescita di qualche pro nazionale. Invece eccolo riapparire sul tour in un box di grande prestigio. Dalle parole di Cervara, sembra plausibile che Simon possa viaggiare con Daniil nelle settimane “off” dello storico coach del russo, e magari insieme nei maggiori eventi. Dopo l’annuncio di ieri del ritorno di fiamma tra Rune e Mouratoglou, questa novità a livello di coach è altrettanto interessante, forse ancor più.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

  • in

    WTA Dubai, Paolini in semifinale: Rybakina si ritira per un problema intestinale

    Semifinale senza giocare a Dubai per Jasmine Paolini. Per la prima volta in carriera tra le prime quattro in un WTA 1000, la tennista toscana ha usufruito di un walkover per via del ritiro della kazaka Elena Rybakina, n. 4 al mondo, a causa di problemi gastrointestinali. “Fisicamente sono un po stanca – aveva detto Rybakina dopo la vittoria con la polacca Frech – Non so quanto potrò recuperare in mezza giornata per riuscire a spingere”. Difficoltà che hanno costretto la kazaka al ritiro, regalando così a Paolini un traguardo mai raggiunto in carriera.

    Alle porte della top 20
    Grazie alla semifinale a Dubai Paolini raggiungerà lunedì il nuovo best ranking. L’azzurra è virtualmente n. 21 al mondo, distante appena 145 punti dall’ingresso in top 20. La 28enne di Castelnuovo di Garfagnana affronterà venerdì in semifinale o la ceca Marketa Vondrousova, testa di serie numero 7 del torneo, o la rumena Sorana Cirstea. Il match sarà in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW. LEGGI TUTTO

  • in

    Tennis, Rune richiama Mouratoglou: “Può aiutarmi a raggiungere i miei obiettivi”

    Ritorno al passato per Holger Rune. Dopo la separazione con Severin Luthi prima e Boris Becker poi, il tennista danese ha scelto di riaffidarsi a Patrick Mouratoglou, già suo coach da ottobre 2022 ad agosto 2023, ma con un’interruzione di mezzo. “A volte hai bisogno di provare tante cose per capire cosa funziona per te e cosa no – ha scritto Rune su Twitter – Negli ultimi mesi ho imparato cosa è veramente importante per me. Con Patrick ho ottenuto alcune delle mie vittorie più belle e credo che lui possa aiutarmi a raggiungere i miei obiettivi”. Altrettanto felice il coach francese: Ci conosciamo da quando lui aveva 13 anni ed ho sempre creduto nel suo potenziale – ha spiegato Mouratoglou su Instagram – Lui ha grandi obiettivi e anche io ne ho per lui”.

    Una stagione (finora) in ombra
    Finora la stagione è stata in ombra per Rune che vanta un record di 8 vittorie e 4 sconfitte con l’eliminazione a sorpresa al 2° turno agli Australian Open per mano di Arthur Cazaux. Scivolato al settimo posto nel ranking ATP, il danese vuole ritrovare le certezze in campo grazie a chi lo conosce bene. Con Mouratoglou nel suo angolo Rune ha conquistato il titolo più importante finora in carriera (il Masters 1000 di Parigi Bercy nel 2022, battendo cinque top 10 tra cui Djokovic) e raggiunto il best ranking da n. 4 ATP. Il 20enne di Gentofle giocherà la prossima settimana l’ATP 500 di Acapulco, poi i Masters 1000 di Indian Wells e Miami, tutti in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW. LEGGI TUTTO

  • in

    WTA 1000 Dubai: Jasmine Paolini in semifinale in un 1000 per la prima volta in carriera. Forfait di Elena Rybakina per problemi intestinali. Ora è al n.21 del mondo

    Jasmine Paolini nella foto – Foto Getty Images

    Molti già sognavano la finale di Dubai tra Elena Rybakina e Iga Swiatek, ma quest’anno non potrà avere luogo.
    La kazaka si ritira poche ore prima del suo incontro dei quarti di finale contro la nostra Jasmine Paolini a causa di problemi intestinali. Di conseguenza, l’italiana avanza in semifinale nel WTA 1000 e ora attende l’avversaria dall’incontro tra Marketa Vondrousova e Sorana Cirstea. Una sfortuna per Rybakina che aveva iniziato la stagione in buona forma ma un po’ di fortuna per l’azzurra che per la prima volta in carriera approda in semifinale di un torneo WTA 1000.
    Con questa semifinale è al momento al n.21 del mondo ad un passo dalla top 20 ed ovviamente è il suo best ranking.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO