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    Passaro eliminato al 1° turno all’ATP Santiago: vince Martinez 6-4, 6-1

    Termina al 1° turno la corsa di Francesco Passaro al Movistar Chile Open, l’ATP 250 in corso sulla terra rossa al Club Deportivo Universidad Catolica di Santiago. L’azzurro, numero 226 del mondo e in tabellone grazie a una wild card, è stato battuto dallo spagnolo Pedro Martinez, numero 96 ATP. 6-4, 6-1 i parziali per l’iberico, che dopo essere finito sotto 4-3 e break, ha ribaltato l’inerzia del match, archiviando poi la pratica in un’ora e 40′ di gioco. Domani toccherà a Luciano Darderi, fresco vincitore a Cordoba del suo primo titolo ATP, (n.77 ATP), che debutta contro Daniel Elahi Galan (78): il colombiano l’ha sconfitto nell’unico precedente confronto diretto, al primo turno delle qualificazioni dello US Open 2022, sul duro. Il torneo in diretta su Sky Sport Tennis e in streaming su NOW. LEGGI TUTTO

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    Il Percorso di Francesco Passaro a Santiago si Conclude all’esordio. Cambia l’avversario di Luciano Darderi

    Francesco Passaro ITA, 2001.01.07 – Foto Sposito

    Fuori all’esordio Francesco Passaro nel torneo ATP 250 di Santiago. il tennista classificato al numero 224 nel ranking mondiale. Affrontando una condizione fisica non ottimale, Passaro ha ceduto di fronte allo spagnolo Pedro Martinez con il punteggio di 6-4, 6-1. Dopo un inizio di partita che prometteva una certa resistenza, il primo set si è rivelato l’unico momento di vera competizione per l’italiano, che ha successivamente perso slancio, subendo una netta sconfitta.
    Il match è partito con entrambi i giocatori che hanno mostrato segni di combattività, scambiandosi un break ciascuno nei primi tre giochi. Passaro, nonostante si trovasse in svantaggio di 2-0 e 30-0, è riuscito a recuperare, riequilibrando il punteggio. La partita ha mostrato momenti di tensione, con scambi lunghi e impegnativi, ma sembrava che Passaro avesse un leggero vantaggio in termini di freschezza fisica. Questo vantaggio gli ha permesso di guadagnare un break nel settimo gioco, portandosi sul 4-3 con il servizio.Tuttavia, l’italiano non è riuscito a capitalizzare ulteriormente, perdendo l’opportunità di consolidare il suo vantaggio nel gioco successivo. Martinez ha ripreso il controllo, chiudendo il primo set a suo favore con un punteggio di 6-4 dopo 67 minuti di gioco.Il declino di Passaro è diventato evidente nel secondo set, dove, dopo un inizio equilibrato nei primi tre giochi, ha perso brillantezza, permettendo a Martinez di dominare il campo e chiudere il set con un impietoso 6-1 in meno di mezz’ora.Le statistiche di servizio di Passaro riflettono le difficoltà incontrate durante il match: ha messo in campo solo il 57% delle prime di servizio, con una conversione del 54% con la prima (19/35) e solo il 35% con la seconda (9/26), affrontando in totale dodici palle break. Martinez ha nettamente dominato in termini di punti, con un margine di 69 a 49.
    ATP Santiago Francesco Passaro41 Pedro Martinez66 Vincitore: Martinez ServizioSvolgimentoSet 2P. Martinez 15-0 30-0 40-0 40-151-5 → 1-6F. Passaro 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A1-4 → 1-5P. Martinez 15-0 15-15 30-15 40-151-3 → 1-4F. Passaro 0-15 0-30 0-401-2 → 1-3P. Martinez 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 1-2F. Passaro 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1P. Martinez 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1F. Passaro 15-0 15-15 df 15-30 df 15-40 30-40 40-40 40-A4-5 → 4-6P. Martinez 0-15 df 0-30 15-30 30-30 40-304-4 → 4-5F. Passaro 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace 40-40 40-A df4-3 → 4-4P. Martinez 0-15 df 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A3-3 → 4-3F. Passaro 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 df 40-40 A-40 ace2-3 → 3-3P. Martinez 0-15 0-30 df 15-30 30-30 40-30 40-40 A-402-2 → 2-3F. Passaro 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 40-301-2 → 2-2P. Martinez 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 df0-2 → 1-2F. Passaro 0-15 0-30 0-40 15-40 30-400-1 → 0-2P. Martinez 15-0 15-15 df 30-15 40-150-0 → 0-1

    Passaro (🇮🇹) vs Martinez (🇪🇸)SERVICE STATS:– Serve Rating: 183 vs 259– Aces: 3 vs 1– Double Faults: 4 vs 6– First Serve: 35/61 (57%) vs 40/57 (70%)– 1st Serve Points Won: 19/35 (54%) vs 29/40 (73%)– 2nd Serve Points Won: 9/26 (35%) vs 7/17 (41%)– Break Points Saved: 7/12 (58%) vs 1/3 (33%)– Service Games Played: 8 vs 9
    RETURN STATS:– 1st Serve Return Points Won: 11/40 (28%) vs 16/35 (46%)– 2nd Serve Return Points Won: 10/17 (59%) vs 17/26 (65%)– Break Points Converted: 2/3 (67%) vs 5/12 (42%)– Return Games Played: 9 vs 8
    POINT STATS:– Service Points Won: 28/61 (46%) vs 36/57 (63%)– Return Points Won: 21/57 (37%) vs 33/61 (54%)– Total Points Won: 49/118 (42%) vs 69/118 (58%)
    Nel primo turno del torneo di Santiago, si è verificato un inaspettato cambio nel tabellone principale a seguito del forfait di Daniel Elahi Galan. L’argentino Facundo Bagnis, entrato nel torneo come lucky loser, prenderà il posto lasciato vacante da Galan e affronterà l’italiano Luciano Darderi.Questo improvviso cambiamento offre a Bagnis un’inaspettata opportunità di competere nel main draw, permettendogli di tentare di lasciare il segno nel torneo cileno. Dall’altra parte della rete, Darderi si prepara ad affrontare un avversario diverso da quello inizialmente previsto, aggiungendo un elemento di imprevedibilità.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Alami (direttore ATP Doha): “Nel 2025 saremo un 500, ma puntiamo al 1000. Ci hanno offerto le Finals, abbiamo rifiutato”

    Karim Alami, 2 titoli ATP da giocatore

    Karim Alami, vecchia gloria del tennis marocchino, è da qualche anno direttore del torneo 250 di Doha, terminato lo scorso weekend con il successo di Khachanov, anche se la vera “stella” del torneo è stato il giovane ceco Jakub Mensik, finalista e diventato giovanissimo top100 (classe 2005). Intervistato da Stefano Semeraro per Tennis Italiano, Alami ha parlato di vari temi connessi al suo torneo, e anche sul tennis nell’area del Golfo. Si dice felice dei nuovi possibili investimenti nella disciplina, e rivela anche un retroscena interessante: quando era in scadenza la licenza di Londra per le Finals, fu offerto a Doha di ospitare il torneo, ma decisero di rifiutare.
    “Nel 2025 passeremo ad ATP 500 e miglioreremo tutte le strutture” afferma Alami, “non tanto i campi, ne abbiamo a sufficienza, ma cose come i servizi, l’assistenza sanitaria, gli spazi per i giocatori che ormai viaggiano con gruppi di 5 o 6 persone al seguito. Tuttavia abbiamo volontà e mezzi per salire ulteriormente di categoria, quella degli ATP Masters 1000”.
    Scontata la domanda sulla possibile super-lega, guidata dagli Slam con gli altri (o nuovi e/o diversi M1000), così Karim: “È giusto adattarsi ai tempi, francamente non so se serva o meno. Noi puntiamo a mantenere la nostra dato di febbraio in un calendario che è comunque già molto fitto. Credo sia una cosa positiva che l’Arabia Saudita si stia muovendo, perché può aiutare a creare uno swing arabo più importante e solido. Noi siamo aperti a tutte le collaborazioni, lo sport per il Qatar è un investimento a tutto tondo e a lungo termine“.
    Proprio queste ultime frasi di Alami sono la chiave per la risposta seguente, la rivelazione che dal Qatar nel recente passato hanno deciso di declinare l’intrigante offerta di ospitare le Finals ATP quando il contratto di Londra era in scadenza, e quindi nemmeno è loro interesse di provare a prendere i diritti del torneo quando Torino arriverà a scadenza: “Le Finals ci sono già state offerte anni fa, ma abbiamo rifiutato. Per noi non ha senso costruire strutture e tradizione per un evento che dopo pochi anni sarà destinato a spostarsi altrove“. Una risposta sorprendente, visto quanto siano ambite le Finals, ma che da un punto di vista imprenditoriale e di lungo raggio ha un senso.
    Grandissimi impianti, tennisti trattati come superstar… ma di tennisti locali, non ce ne sono. “Costruire un campione locale sarebbe importantissimo per sviluppare il tennis. Io sono marocchino e ho visto un’aria nuova, di grande entusiasmo, dopo che il nostro paese è arrivato alla semifinale del mondiale di calcio. Per quanto riguarda il nostro sport e il Qatar, non credo che serva importare il modello delle grandi accademie, come quella di Bollettieri. I grandi tennisti oggi in Europa o in Asia vengono da piccoli centri, coach capaci. Ma serve tempo, in fondo il tennis qua è arrivato solo da trenta anni”.
    Sinner in futuro a Doha? Alami ci spera. “Siamo in contatto con lui, come con tutti i migliori. So che a Jannik piacerebbe giocare qua, ma per ragioni di calendario non è facile incastrare tutto, per ora ha preferito riposarsi o giocare altrove, ma speriamo di averlo qua da noi in futuro” conclude Karim.
    Parole complessivamente di un certo interesse, pacate ma che esprimono concetti chiari e larghe visioni. Doha è stato il primo paese dell’area ad ospitare un torneo importante, e ormai questo si è molto radicato. Inizialmente si disputava prima degli Australian Open, poi si è assodato in febbraio. Certamente l’eventuale ingresso dei sauditi, con o senza super-lega, potrebbe solamente incrementare il tennis nel Golfo, e rendere più solida e appetibile per i giocatori una permanenza di alcune settimane. Come sempre, il nodo resta lo stesso: il calendario. Lungo, intasato, senza un senso logico davvero definito. Ma per cambiare di cose, servirebbe un piccola rivoluzione, difficile da attuare.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Da Tenerife: Il resoconto di giornata con il programma di domani. Parla il coach di Gigante, Marco Gulisano “Gigante? la scelta giusta dopo Berrettini”

    Matteo Gigante e Marco Gulisano – Foto Alejandro Fumero

    All’indomani del trionfo di Matteo Gigante, sui campi dell’Abama Tennis Academy è iniziato il tabellone principale del Tenerife Challenger 3. Ai nastri di partenza complessivamente 6 italiani, con Raul Brancaccio che si è qualificato vincendo il derby contro Salvatore Caruso per 6-2 6-2. Niente da fare invece per Massimo Giunta, che dopo la sorprendente vittoria su Francesco Maestrelli si è arreso allo spagnolo Carlos Lopez Montagud per 6-4 6-3. In main draw ha esordito Riccardo Bonadio, sconfitto per 7-6(5) 7-6(5) dall’americano Martin Damm. Vittorie invece per il francese Jules Marie e l’ex numero 1 del mondo junior Martin Landaluce, che hanno rispettivamente estromesso Santiago Rodriguez Taverna (6-2 7-6) e Pablo Llamas Ruiz (7-6 1-0 ritiro).
    Gulisano: “La priorità è creare un’identità di gioco” – Dopo aver vinto a Tenerife per la seconda volta in carriera, la caccia al titolo di Matteo Gigante ripartirà dalla sfida contro Dennis Novak. Questa settimana numero 156 del mondo, una posizione dietro il proprio best ranking, il romano esordirà martedì 27 febbraio nel secondo match sul Campo Centrale. Al suo fianco ci sarà ancora una volta Marco Gulisano, ex assistant coach di Matteo Berrettini, con cui ha iniziato una nuova collaborazione a metà dicembre. “Siamo felici della vittoria a Tenerife. Il primo impatto con Matteo è stato facilitato dal fatto che avessi già viaggiato con lui per alcune settimane nel 2019, quando era ancora un giocatore under. Inoltre con Alessandro Galli, suo precedente coach aveva fatto un ottimo lavoro – le parole di Gulisano -. Abbiamo impostato gli allenamenti in maniera spontanea, anche perché in questi anni avevo visto delle sue partite. In questa fase della sua carriera Matteo deve creare un’identità di gioco. Nelle prime settimane di collaborazione per ovvi motivi mi sono concentrato su quello che fa bene e sulla gestione di ciò che c’è fuori dal campo”. Tra le qualità di Gigante l’esecuzione del rovescio è quella che più facilmente salta all’occhio, ma non è solo intorno a questo colpo che sarà costruito il suo tennis: “Non ci sono più giocatori con grosse lacune. L’ultima finale dell’Australian Open è stata giocata da due grandi ribattitori e l’importanza della risposta è ormai pari a quella del servizio. Matteo non è un giocatore che rispecchia la statura dei primi, ma ha tante altre qualità e andranno sviluppate quelle. Gli anni con Berrettini? Credo di essere stato molto fortunato a vivere le esperienze con Matteo e Jacopo, due ragazzi che vivono questo sport in modo sano. Da loro e da Vincenzo Santopadre ho imparato molte cose e adesso provo a trasferirle in questa avventura con Gigante, personalmente sento di aver fatto la scelta giusta”. Nella giornata di domani sono attesi anche i debutti in main draw di Stefano Travaglia, Franco Agamenone, Alessandro Giannessi e del qualificato Raul Brancaccio.
    Avanti Landaluce e Marie – Avanti di un set e un break, Martin Landaluce ha beneficiato del ritiro della terza testa di serie Pablo Llamas Ruiz per vincere il primo match alla sua quinta partecipazione al Tenerife Challenger. L’ex numero 1 del mondo junior fino a quel momento aveva interpretato a dovere la sfida contro il connazionale, che si è fermato per un infortunio al collo sul 7-6(6) 1-0. Al secondo turno per Landaluce ci sarà il vincente del confronto tra Alessandro Giannessi e il qualificato Carlos Lopez Montagud. Davanti a una folta rappresentanza di pubblico francese ha vinto anche Jules Marie, che dopo la semifinale della scorsa settimana ha iniziato battendo Santiago Rodriguez Taverna per 6-2 7-6(4).
    Center Court – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 10:00 am)1. [5] Mitchell Krueger vs Daniel Michalski 2. [1] Mikhail Kukushkin vs [WC] Nikoloz Basilashvili 3. David Jorda Sanchis vs [11] Jiri Vesely 4. Salvatore Caruso vs [8] Timofey Skatov
    Court 3 – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 10:00 am)1. [WC] Carlos Taberner vs [12] August Holmgren 2. [WC] Alberto Barroso Campos vs [9] Gastao Elias 3. [4] Francesco Maestrelli vs [WC] Massimo Giunta 4. [2] Alejandro Moro Canas vs [Alt] Javier Barranco Cosano
    Court 6 – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 10:00 am)1. [6] Mathias Bourgue vs Hady Habib 2. [Alt] Carlos Lopez Montagud vs [10] Giovanni Fonio 3. Laurent Lokoli vs [7] Adrian Andreev 4. [3] Henrique Rocha vs Raul Brancaccio
    Risultati di lunedì 26 febbraio1° turnoMartin Landaluce (WC) b. Pablo Llamas Ruiz (3) 7-6(6) 1-0 rit.Martin Damm b. Riccardo Bonadio (Alt) 7-6(5) 7-6(5)Filip Misolic (4) b. Richard Zusman (WC) 6-2 6-3Jules Marie b. Santiago Rodriguez Taverna 6-2 7-6(4)
    Turno finale qualificazioniMikhail Kukushkin (1) b. Laurent Lokoli 4-1 rit.Alejandro Moro Canas (2) b. David Jorda Sanchis 3-6 6-1 6-4Raul Brancaccio b. Salvatore Caruso 6-2 6-2Carlos Lopez Montagud (Alt) b. Massimo Giunta (WC) 6-4 6-3August Holmgren (12) b. Mitchell Krueger (5) 7-5 6-2Hady Habib b. Gastao Elias (9) 6-3 6-3 LEGGI TUTTO

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    A Dubai esordio favorevole per Sonego, in quota Musetti insegue Cazaux (con il programma di domani)

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Getty Images

    Due tennisti in cerca di riscatto pronti a scendere in campo a Dubai, Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego. Dopo la finale raggiunta in doppio a Doha, i due proveranno a riprendersi la scena anche in singolare per tornare a vincere. Musetti ha perso al primo turno sia a Rotterdam che in Qatar, non vince due partite consecutive dallo scorso settembre e, secondo i bookmaker, non sembra destinato al successo in Medio Oriente. Il carrarino parte dietro in quota contro Arthur Cazaux, offerto vincente tra 1,47 e 1,48 contro l’azzurro tra 2,60 e 2,63. Nel set betting è avanti il 2-0 per il francese, a 2,15, seguito dal 2-1 a 3,70. Il 2-0 di Musetti, che a Dubai non ha mai vinto una partita, paga 4,40 volte la scommessa.Situazione diversa in quota per Sonego, anche lui reduce da due primi turni senza successo in Olanda e a Doha ma pronto ad affrontare un avversario, sulla carta, più agevole. Contro l’indiano Nagal il tennista torinese è visto vincente a 1,52 contro i 2,40 del rivale. Il risultato di 2-0 in favore dell’italiano si gioca a 2,40, seguito dal 2-1 a 3,75.
    Centre Court – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 2:00 pm)1. [WC] Gael Monfils vs [5] Ugo Humbert 2. Alexei Popyrin vs [4] Karen Khachanov (non prima ore: 13:00)3. [1] Daniil Medvedev vs Alexander Shevchenko (non prima ore: 16:00)4. [WC] Sumit Nagal vs Lorenzo Sonego
    Court 1 – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 2:00 pm)1. Fabian Marozsan vs [8] Alejandro Davidovich Fokina 2. Lorenzo Musetti vs [Q] Arthur Cazaux 3. [SE] Jakub Mensik vs Borna Coric 4. [1] Rohan Bopanna / Matthew Ebden vs [WC] Skander Mansouri / Aisam-Ul-Haq Qureshi
    Court 2 – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 2:00 pm)1. Marcelo Arevalo / Mate Pavic vs [2] Ivan Dodig / Austin Krajicek 2. Alexander Bublik / Adrian Mannarino vs [Q] Yuki Bhambri / Robin Haase 3. [4] Wesley Koolhof / Nikola Mektic vs Tallon Griekspoor / Jan-Lennard Struff 4. Ariel Behar / Adam Pavlasek vs Nathaniel Lammons / Jackson Withrow
    Court 3 – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 2:00 pm)1. Jiri Lehecka vs [Q] Marton Fucsovics 2. [Q] Maximilian Marterer vs Christopher O’Connell 3. Alejandro Davidovich Fokina / Jiri Lehecka vs Nicolas Mahut / Edouard Roger-Vasselin LEGGI TUTTO

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    ITF Macon e Trnava: I Main Draw

    Lucrezia Stefanini ITA, 15.05.1998

    ITF MACON(Fra 50k cemento indoor)[1] Polina Kudermetova vs TBDEleejah Inisan vs TBDAyla Aksu vs Alison Van uytvanck Audrey Albie vs [7] Julia Avdeeva
    [4] Jana Fett vs Amandine Hesse Margaux Rouvroy vs Xinyu Gao Alice Robbe vs TBD[8] Raluca Georgiana Serban vs TBD
    [6] Anastasia Tikhonova vs TBDNina Radovanovic vs TBDTamira Paszek vs Lois Boisson Ipek Oz vs [3] Irina Maria Bara
    [5] Simona Waltert vs TBDAndreea Mitu vs Silvia Ambrosio Harmony Tan vs Tatiana Prozorova [2] Celine Naef vs TBD

    ITF TRNAVA(Svk 50k cemento indoor)[1] Tamara Zidansek vs TBDKatarina Kuzmova vs TBDLucie Havlickova vs Veronika Erjavec [6] Panna Udvardy vs TBD
    [4] Moyuka Uchijima vs Polona Hercog Vendula Valdmannova vs Francisca Jorge Milana Zhabrailova vs Himeno Sakatsume [7] Katarina Zavatska vs TBD
    [8] Zeynep Sonmez vs Lulu Sun Nigina Abduraimova vs TBDFanni Stollar vs TBDMiriam Bianca Bulgaru vs [3] Anastasia Zakharova
    [5] Lucrezia Stefanini vs Kali Supova Anastasiia Gureva vs TBDLina Gjorcheska vs TBDAlexandra Eala vs [2] Anna Bondar LEGGI TUTTO

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    Il declino del tennis spagnolo? Solo cinque giocatori nella Top-100. L’Argentina brilla. Otto Giocatori nella Top-100. Jakub Mensik: La nuova stella del tennis irrompe nella Top-100

    Jakub Mensik CZE, 01.09.2005 – Foto Getty Images

    Triste la situazione in cui si trova attualmente il tennis spagnolo, assistendo a come il numero di tennisti nazionali nella top-100 si sia drasticamente ridotto. Solo due anni fa, c’erano più di 10 giocatori spagnoli tra i 100 migliori del mondo e ci sono stati fino a 17, combattendo alla pari con Stati Uniti e Francia per essere il paese con più tennisti in questo gruppo di élite. Tuttavia, attualmente solo cinque iberici figurano nella top-100 ATP: Carlos Alcaraz (2), Alejandro Davidovich Fokina (24), Roberto Carballés (66), Jaume Munar (70) e Roberto Bautista (98). Questa è una situazione che non si vedeva da agosto 1989, quando erano Emilio Sánchez-Vicario (15), Sergi Bruguera (27), Jordi Arrese (39), Javier Sánchez-Vicario (48) e Tomás Carbonell (88) a trovarsi in quelle posizioni. Gli infortuni di Nadal e Carreño hanno contribuito a uno scenario che potrebbe cambiare presto, avendo giovani come Llamas, Rincón, Landaluce o Mérida che con ottimo potenziale per progredire, e avendo Ramos, Zapata e Pedro Martínez con possibilità di tornare a breve termine tra i migliori cento nel raking.
    La situazione del tennis argentino questa settimana nella classifica ATP è molto positiva e segna i progressi impressionanti del movimento maschile albiceleste: infatti sono 8 i giocatori nella top-100, portando il paese latino americano ad essere il terzo con più giocatori in questo gruppo di eccellenza. Questo significativo dato statistico è un chiaro segnale dell’ottimo funzionamento delle misure implementate negli ultimi cinque anni, con maggiori investimenti nella formazione dei giocatori e nell’organizzazione di eventi a livello ITF e del rinnovato Challenger Tour in America Latina, che compensa in qualche modo lo svantaggio che hanno i tennisti sudamericani quando si tratta di viaggiare in Europa e negli Stati Uniti, dove si concentrano la maggior parte dei tornei importanti. Solo Francia (10) e Stati Uniti (12) hanno più membri nella top-100 rispetto all’Argentina, superando nazioni come Australia, Italia, Russia, Germania, Spagna, Serbia o Regno Unito, con molte più risorse economiche.
    Jakub Mensik è stato uno dei grandi protagonisti della scorsa settimana per la sua irruzione nella top 100 ATP grazie alla finale raggiunta nel torneo di Doha. Questo risultato ha permesso al ceco, con solo 18 anni e 178 giorni, di entrare nei migliori cento al mondo, diventando così il settimo tennista più giovane dell’ultimo decennio ad entrare in questo club esclusivo. Davanti a lui ci sono tennisti come Fritz, Shapovalov, Zverev e Borna Coric, che è proprio colui che guida la lista, così come Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, già capaci di essere stati campioni del Grande Slam.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Murray: “Il calendario è un problema, ma i giocatori sono ipocriti, si lamentano e poi volano per le esibizioni”

    Andy Murray

    Quando vogliamo ascoltare una voce fuori dal coro, senza peli sulla lingua e molto spesso assai saggia, c’è un’unica direzione da prendere: south London, dove vive Sir. Andy Murray. Molte volte nel corso della sua lunga carriera lo scozzese ha offerto opinioni taglienti, spesso cariche di ironia in post social diventati leggendari, esprimendo le proprie opinioni o rispondendo ad altri colleghi sui temi più vari. “Muzza” anche stavolta ha sparato a zero sui colleghi, a suo dire ipocriti nel criticare duramente la stagione tennistica e il lungo calendario, ma poi prontissimi ad accettare i dollari di ricche esibizioni e volare anche molto lontano per staccare assegni pesanti. Questa l’estrema sintesi del suo pensiero, raccolto dal quotidiano The National. Riportiamo le parti più significative del pensiero di Andy, frasi davvero dirette che certamente non passeranno inosservate.
    “Cosa cambierei nel tennis se mai fossi una sorta di commissioner? Il calendario stagionale, senza indugio. Se potessi fare quello che voglio, e non ci fossero contratti in vigore che mi impediscano di spostare le cose, ci sono ovvie cose che farei. Accorciare la durata dell’anno, per avere una off-season più lunga”. Oltre a questo, in una dichiarazione di un paio di giorni fa, Andy aveva affermato che il Sud America si meriterebbe un evento 1000.
    Continua nel suo pensiero Murray, criticando così i colleghi: “Non so, potrebbero servire delle restrizioni sulle esibizioni. Penso solo che a volte i giocatori siano un po’ ipocriti rispetto allo schedule annuale del tennis, è un parlare continuo sul calendario troppo lungo, ma poi volano in tutto il mondo nella off-season e non solo per fare esibizioni, e questa è una loro scelta. Ma sembra semplicemente ipocrita perché non è obbligatorio giocare esibizioni. E nemmeno devono giocare tutti i tornei dell’ATP Tour. Possono per esempio decidere di non venire qui a Dubai (dove è stata realizzata l’intervista, ndr) o di non dover giocare a Indian Wells. Sì, ciò potrebbe danneggiare la loro classifica, ma possono scegliere di perdere alcuni eventi. Quindi sì, Mi piacerebbe vedere una off-season più lunga”.
    “Non vorrei vietare in assoluto le esibizioni. Vorrei solo chiedere ai giocatori di essere un po’ più selettivi nel modo in cui parlano del tour, del programma e di tutto quando sono a giocare. E ora vedo che ne stanno inserendo altre nel corso della stagione di esibizioni…”.
    I giocatori in effetti tendono a giocare spesso esibizioni nella parte finale dell’anno, ma questi eventi alternativi ora stanno spuntando anche nel corso della stagione. L’Ultimate Tennis Showdown per esempio si è svolto a febbraio, Rafael Nadal e Carlos Alcaraz si sfideranno in The Netflix Slam all’inizio di marzo a Las Vegas, mentre il Six Kings Slam, con un vero parterre de roi almeno annunciato (Nadal, Alcaraz, Novak Djokovic, Medvedev, Sinner e Rune) è in programma in Arabia Saudita ad ottobre, prima della trasferta in Cina e delle Finals, quindi in un momento cruciale per definire le posizione per Torino e il ranking di fine anno.
    Murray non si è fermato qua. Ha continuato nella sua critica dello status quo, puntando il dito contro i migliori giocatori, quelli che già hanno guadagni altissimi, mentre un’iniezione di denaro nel tour sarebbe importante per coloro che non arrivano minimamente a certi compensi. “Sono i migliori giocatori del mondo che possono giocare in esibizione, dove guadagnano un sacco di soldi, ma il resto dei giocatori non hanno questa opportunità e l’attenzione dovrebbe invece spostarsi su di loro. I giocatori che sono al vertice guadagnano un sacco di soldi con prize money, sponsorizzazioni commerciali, gettoni di presenza e tutto, e poi anche le esibizioni. Sono i giocatori di livello leggermente inferiore che ovviamente non hanno queste opportunità. Loro vogliono più tornei, perché è l’unica via per loro di guadagnare più soldi. Deve esserci un po’ di equilibrio” conclude Murray.
    Chissà se qualcuno dei suoi colleghi risponderà a queste parole e critiche. Andy ha parlato chiaro, e forte.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO