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    Musetti eliminato agli ottavi all’Atp Estoril: vince Borges 7-6, 6-3. HIGHLIGHTS

    Lorenzo Musetti esce di scena agli ottavi del Millennium Estoril Open. Comincia male la corsa del 22enne di Carrara, n.24 ATP, sul rosso europeo: vittoria per il  portoghese Nuno Borges, n.62 del ranking, che si è imposto 7-6, 6-3. Dopo gli ottavi a Miami (battuto da Alcaraz), Musetti non ha dato continuità nel suo match, condizionato soprattutto dai due set point non concretizzati nel primo parziale. Per Borges una delle vittorie più importanti della carriera, davanti a un pubblico che l’ha spinto fin dal primo 15. 

    La cronaca del match
    Lorenzo subito avanti 3-1, poi però perde la battuta nel turno seguente ed è costretto alla lotta: Borges salva due set point sul 5-6 e lo trascina al tie-break, vinto d’autorità (7-4) dopo un’ora di partita. Musetti parte ad handicap nel secondo parziale, quando perde a zero il primo turno di battuta. Il portoghese salva una palla del contro-break, non concede più nulla all’azzurro e chiude 6-3 in poco più di un’ora e mezza di gioco. Musetti tornerà in campo a Monte-Carlo la prossima settimana: difende i quarti dello scorso anno.  LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Estoril: Musetti spreca un break e non sfrutta due set point, cedendo in due set Borges

    Lorenzo Musetti a Estoril

    Dopo i segnali incoraggianti di Miami, tornato sull’amato e natio “rosso” ci si aspettava ben altra sostanza e piglio da Lorenzo Musetti. L’azzurro esce di scena all’esordio all’ATP 250 di Estoril, battuto da Nuno Borges per 7-6(4) 6-3 dopo un’ora e mezza di partita, totalmente a due facce. Era partito discretamente infatti Musetti, molto solido al servizio e avanti di un break, con colpi davvero profondi e schemi ideali a governare la terra battuta, con costruzione e via il cambio di ritmo per l’affondo vincente. Avanti 3-1, Lorenzo è incappato in un brutto turno di servizio, e purtroppo è andato in scena per l’ennesima volta un film già visto e rivisto, e per nulla “simpatico”… Senza la prima palla in gioco, Musetti si è irrigidito: ha perso campo, ha subito l’aggressività dell’avversario, molto bravo a trovare ottimi impatti in risposta, e un immediato contro break che ha mandato in tilt quel buon tennis discretamente offensivo ed efficace dell’avvio. Ha comunque retto discretamente per tutto il primo set, anche se Borges ha preso progressivamente possesso del centro del campo e dei tempi di gioco. Lo spartiacque del match è stato il game #12. Musetti ha approfittato di un regalo di Nuno trovando profondità col diritto e volando 15-40, con due set point. Non li ha sfruttati, anche per i buoni servizi dell’avversario, e di fatto la sua partita è finita lì. Va sotto nel tiebreak, prova la risalita ma non è fortunato, cede per 7 punti a 4; all’avvio del secondo set “scompare dal campo”, soffrendo un parziale mortale di 12 punti consecutivi di Borges. Musetti a metà secondo set prova a rialzare la testa ma è troppo tardi.
    Spiace dover commentare nuovamente un passo indietro di Lorenzo, nel gioco e ancor più nell’atteggiamento, tornato passivo e a tratti poco lucido. Su di un campo come quello lusitano, discretamente lento, e contro un avversario bravo a togliere il tempo di gioco ma non così potente o creativo, c’era ampio spazio per far meglio, governare lo scambio e far valere le sue maggiori qualità; ma per farlo, serve altro impeto e intensità, una presenza che invece è parsa impalpabile. Non a caso Barazzutti in tribuna ha cercato di spronarlo alla reazione, a lasciar andare il braccio e non perdere campo, senza ottenere purtroppo risultati apprezzabili. Troppo dietro in risposta, attendista nello scambio. Non te lo puoi permettere, ormai quasi tutti i top50 alla prima palla corta e centrale entrano a tutta e ti “ammazzano”.
    Borges è giocatore “tignoso”, sviluppatosi tennisticamente nelle università USA, ha il punto forte nel ritmo con impatti in anticipo. Teoricamente non è difficile disarmarlo sulla terra battuta, serve giocare carico e profondo per allontanarlo dalla riga di fondo e quindi non permettergli di innescare le geometrie. Chiarissimo, e Musetti infatti c’è riuscito con ottima sicurezza nei primi game. Buone prime palle, nemmeno così potenti ma angolate, poi via con un diritto dal centro del campo sostanzioso. Purtroppo è bastato un alito di vento, un game negativo, per fargli perdere lucidità e certezze. Ha perso campo e il braccio solo a tratti è riuscito a ritrovare la scioltezza e sicurezza necessaria a generare profondità e aggressività. Il difetto originario resta solo uno, la mancanza di fiducia. Puoi costruire sulla carta il miglior match possibile, ma devi essere in grado di reggere ai momenti di difficoltà e trovare la forza per ripartire. Il Musetti attuale di fiducia ne ha pochissima e i suoi equilibri si reggono su basi fragilissime.
    Eppure anche nella parte conclusiva del primo set ha dato la sensazione di poter riprendere in mano la partita. Appena ritrovava un colpo davvero profondo (e ne ha centrati diversi), Borges ha evidenziato il suo livello, discreto e niente più. Non è nemmeno stato fortunato Lorenzo in un paio di accelerazioni, uscite di poco, che potevano portargli situazioni di vantaggio interessanti. Ma si torna al punto focale: quei tre – quattro scambi girati male non hanno fatto altro che ingigantire la sua negatività, invece di dargli l’impeto per alzare il ritmo, il livello, l’intensità. Alla fine i numeri di Musetti non sono nemmeno così catastrofici, nonostante la prestazione modesta è stato assai vicino all’avversario. Ma non puoi giocare un tiebreak così passivo perché magari hai ancora in mente i due set point non sfruttati; non puoi subire un parziale così negativo all’avvio del secondo set dopo aver perso il primo, è scavarsi la fossa da solo. È una spirale non facile quella di Lorenzo, che va avanti da mesi. Per ritrovare la convinzione servirebbero vittorie, come quelle di Miami, ottenute con un attitudine molto più offensiva. Oggi era l’occasione per farlo, purtroppo malamente sprecata. Forza Musetti!
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Musetti entra bene in partita: il servizio viaggia sicuro, col rovescio disegna il campo, inclusa un’accelerazione delle sue che lasciano senza fiato. Cerca di essere aggressivo anche in risposta, spingendo con decisione il primo colpo di scambio. Nel quarto game sul 30 pari cambia ritmo col diritto inside out dal centro, sorprendendo Borges, gli vale la prima palla break del match. Se la prende con grande qualità Lorenzo: comanda lo scambio con due verticalizzazioni davvero profonde in lungo linea e quindi accelera a tutta con il diritto, ancora lungo linea. BREAK Musetti, avanti 3-1. Borges cerca l’immediata reazione, vince i primi due punti della partita in risposta con aggressività totale, 0-30, poi rischia una smorzata che sarebbe stata molto difficile da rimettere, ma gli esce di poco. Affretta l’attacco col diritto Musetti, il passante è discretamente comodo, gli costa il 15-40. Molto bene al servizio l’azzurro, sicuro e deciso. Purtroppo Musetti subisce il contro break alla terza chance, di poco fuori un rovescio lungo linea. Il campo sembra piuttosto lento, c’è spazio in risposta per incidere. Musetti si riporta avanti 0-30 nel sesto game, ma gli esce di un niente l’accelerazione che l’avrebbe portato a nuova palla break. Borges è preciso e impatta 3 pari. Quando “Muso” cambia ritmo col diritto, il lusitano fa fatica, ma è svelto a sua volta nel guadagnare campo, mostrando l’attitudine al ritmo imparata negli anni di College negli USA. Bellissimo lo scambio nel settimo game che vale all’azzurro il 30-0, acrobazie sotto rete non banali. Borges sta sempre più trovando profondità con i colpi, come ai vantaggi con un paio di accelerazioni davvero notevoli dalla risposta. Ha una palla break Nuno. L’annulla Musetti con una smorzata allucinante per qualità, come sia passato dalla spinta a tutta a questo tocco lo sa solo lui, che mano! 4-3 Musetti. Molto efficace Borges con servizio e diritto, è necessario un salto di qualità di Lorenzo in risposta, adesso fin troppo dietro come posizione cercando di iniziare lo scambio. 4 pari. C’è un buon livello di gioco in questa fase, più i vincenti degli errori forzati, chi dei due prende per primo l’iniziativa tende a fare il punto. Sul 6-5 Musetti, Borges forza un diritto out, 15-30, piccola chance. Trova grande profondità col diritto Lorenzo, vince lo scambio che gli vale due Set Point sul 15-40. Esagera sul primo, sbracciata inside out di rovescio troppo ambiziosa; non tiene in risposta sulla seconda, le chance se ne vanno. Lorenzo trova poi un cambio sontuoso col rovescio ma sbaglia i tempi dell’attacco ed è punito. 6 pari, Tiebreak. Musetti cede il primo punto al servizio sul 2 pari, retrocedendo troppo sulla profondità del rivale, poi bravo a correre avanti e chiudere. Si gira 4 punti a 2 Borges. Lorenzo riprende un punto in risposta vincendo un duro testa a testa sulla diagonale di rovescio, ma spreca di nuovo il vantaggio sbagliando di nuovo il tempo dell’attacco, Borges è bravo a pizzicare col back di rovescio l’angolo scoperto. 5 punti a 4 Borges. Il portoghese chiude 7 punti a 4 con due ottimi servizi. Musetti poco aggressivo nel tiebreak, e pesano i due set point non sfruttati.
    Inizia con un turno di battuta a zero Borges, molto più aggressivo di un Musetti troppo dietro la riga di fondo in risposta e passivo anche come attitudine, non solo nei colpi. Subisce anche nel suo primo game Lorenzo, appare in ritardo sulla palla, sfiduciato. La prima palla non va, crolla 0-40 (sette punti di fila per Borges) e cede un BREAK a zero con un’altra sbracciata out di rovescio dell’azzurro. 2-0 Borges e poi 3-0, con un parziale mortale di 12 punti a 0 nel set (e 14 di fila). Un crollo verticale, sembra sia rimasto ancorato ai due set point non sfruttati sul 6-5 del primo set. Finalmente Musetti torna a vincere un punto spingendo a tutta col diritto, più di rabbia che altro. Torna a vincere un game, 1-3. Barazzutti lo spinge dalla tribuna, “forza, provaci!”, ma Lorenzo si lagna con se stesso dopo aver sbagliato un rovescio e poi un diritto. Evidente la mancanza di fiducia che gli impedisce di giocare libero e scatenare la qualità del suo braccio. Purtroppo dalla racchetta del carrarino escono pallate tatticamente senza senso, i veri errori non forzati senza una idea di gioco dietro. Tutto troppo facile per Nuno, ha pure lo spazio per una smorzata ottima, 4-1. Nel settimo game finalmente Musetti ritrova efficacia col diritto nello scambio, approfitta di un errore del rivale e strappa una palla break sul 30-40. Spinge, ma un diritto non passa la rete. Nuno salva il momento delicato con un diritto inside out vincente, ma quanto era corto l’italiano nello scambio… 5-2.  Musetti non riesce a girare il match, il portoghese chiude 6-3 al primo match point con una risposta larga. Non l’esordio sulla terra battuta che speravamo. Purtroppo, un nuovo passo indietro di Lorenzo.

    Borges – Musetti ATP Estoril Nuno Borges76 Lorenzo Musetti [3]63 Vincitore: Borges ServizioSvolgimentoSet 2N. Borges 15-0 40-155-3 → 6-3L. Musetti5-2 → 5-3N. Borges 0-15 df 0-30 15-30 ace 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-404-2 → 5-2L. Musetti 15-0 30-0 40-04-1 → 4-2N. Borges 15-0 30-0 40-0 40-153-1 → 4-1L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-153-0 → 3-1N. Borges 15-0 30-0 40-02-0 → 3-0L. Musetti 0-15 0-30 0-401-0 → 2-0N. Borges 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 2-1* 2-2* 3*-2 4*-2 4-3* 5-3* 5*-4 6*-46-6 → 7-6N. Borges 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-405-6 → 6-6L. Musetti 15-0 30-0 40-05-5 → 5-6N. Borges 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-5 → 5-5L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 ace 40-304-4 → 4-5N. Borges 15-0 30-0 40-0 40-153-4 → 4-4L. Musetti 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 40-A 40-40 A-403-3 → 3-4N. Borges 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-3 → 3-3L. Musetti 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A1-3 → 2-3N. Borges 15-0 15-15 15-30 30-30 30-401-2 → 1-3L. Musetti 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2N. Borges 15-0 15-15 15-30 30-30 40-300-1 → 1-1L. Musetti 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1
    🇵🇹 Nuno Borges vs 🇮🇹 Lorenzo Musetti
    **SERVICE STATS**
    | Statistica | 🇵🇹 Borges | 🇮🇹 Musetti ||——————————|—————–|—————–|| Serve Rating | **297** | 276 || Aces | 1 | **2** || Double Faults | 1 | **0** || First Serve % | 68% (48/71) | **69% (41/59)** || 1st Serve Points Won % | 73% (35/48) | **76% (31/41)** || 2nd Serve Points Won % | **65% (15/23)** | 50% (9/18) || Break Points Saved % | **75% (3/4)** | 60% (3/5) || Service Games Played | **11** | 10 |
    **RETURN STATS**
    | Statistica | 🇵🇹 Borges | 🇮🇹 Musetti ||——————————|—————–|—————–|| Return Rating | **134** | 96 || 1st Serve Return Points Won %| 24% (10/41) | **27% (13/48)** || 2nd Serve Return Points Won %| **50% (9/18)** | 35% (8/23) || Break Points Converted % | **40% (2/5)** | 25% (1/4) || Return Games Played | 10 | **11** |
    **TOTAL STATS**
    | Statistica | 🇵🇹 Borges | 🇮🇹 Musetti ||——————————|—————–|—————–|| Service Points Won % | **70% (50/71)** | 68% (40/59) || Return Points Won % | **32% (19/59)** | 30% (21/71) || Total Points Won % | **53% (69/130)**| 47% (61/130) |
    Le statistiche mostrano una partita equilibrata tra Borges e Musetti, con il portoghese che ha ottenuto una vittoria di misura. Borges ha avuto una prestazione leggermente migliore al servizio, con una percentuale più alta di punti vinti sulla seconda di servizio (65% vs 50%) e di palle break salvate (75% vs 60%), nonostante una percentuale di prime di servizio leggermente inferiore (68% vs 69%). In risposta, Borges è stato più efficace, vincendo il 32% dei punti rispetto al 30% di Musetti e convertendo una percentuale più alta di palle break (40% vs 25%). Nel complesso, Borges ha vinto il 53% dei punti totali contro il 47% di Musetti, dimostrando una maggiore solidità sia al servizio che in risposta. LEGGI TUTTO

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    Malagò: “Sinner sta riscrivendo la storia giorno dopo giorno”

    Giovanni Malagò loda Jannik Sinner, che a Miami è diventato il primo azzurro nell’Era Open a conquistare due Masters 1000 e a issarsi sino al n°2 del ranking mondiale: “Sta riscrivendo la storia, giorno dopo giorno. Siamo prima di tutto orgogliosi del suo atteggiamento oltre che dei suoi risultati sportivi”. Jannik sarà uno dei grandi favoriti per l’oro olimpico a Parigi 2024: “Il Coni, ma in generale tutto lo sport italiano, è felice nel leggere e sentire questa sua voglia di fare bene a Parigi. C’è un elemento che fa capire la sua intelligenza, perché anche il torneo più prestigioso, che sono i 4 slam, ci sono tutti gli anni, mentre i Giochi arrivano una volta ogni 4 anni, quindi devi essere in forma in quel determinato momento”.  

    Malagò: “Sinner portabandiera? C’è anche cerimonia di chiusura”

    Negli ultimi giorni si è alzato il coro di chi vorrebbe Jannik portabandiera azzurro ai prossimi Giochi di Parigi: “Il mondo dello sport apprezza che ci sia una regola non scritta che chi ha vinto un oro olimpico rappresenti il paese – ha spiegato Malagò -. Poi non dimenticate che ci sono anche i portabandiera della cerimonia di chiusura, non sottovalutate questo”. LEGGI TUTTO

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    Malagò lancia Sinner, i bookmaker ci credono: portabandiera alle Olimpiadi a 3,50

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha aperto le porte a Jannik Sinner portabandiera alle Olimpiadi di Parigi. Già nelle scorse settimane, però, l’effetto-Sinner aveva animato i bookmaker: la quota dell’altoatesino con il tricolore ai Giochi Olimpici, dopo il trionfo all’Australian Open, era a 3,50. Sui campi del Roland Garros, dove si disputerà il torneo olimpico di tennis, il nostro numero uno potrà cercare una nuova impresa e inseguire la seconda medaglia olimpica nella storia dello sport italiano. Cento anni dopo Uberto de Morpurgo, che proprio a Parigi nel 1924 ha conquistato uno storico bronzo, gli esperti vedono l’oro di Sinner a 4. LEGGI TUTTO

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    Nadal è ancora presso la sua Accademia, non ha ancora deciso se partecipare a Monte Carlo

    Rafael Nadal

    Rafael Nadal è ancora presso la sua Academy a Manacor, si sta allenando sul campo n.41 dell’impianto e non ha ancora deciso se partecipare al Masters 1000 di Monte Carlo, al via domenica prossima. Questo riporta la radio spagnola RNE questa mattina con un inviato sul posto che sta seguendo gli aggiornamenti del campione spagnolo.
    Secondo quanto riportato da altre fonti spagnole, Rafa si sarebbe sottoposto a degli accertamenti diagnostici e i risultati dovrebbero arrivare in giornata. Dopo un consulto con i suoi medici e staff, verrà presa la decisione per il torneo del Principato, che domani sorteggerà il tabellone principale.
    Se Nadal confermerà la propria presenza nel torneo (a cui può accedere grazie al ranking protetto), il suo debutto dovrebbe essere martedì, non essendo testa di serie.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Ufficiale: le WTA Finals si disputeranno in Arabia Saudita del 2024

    La infografica della WTA

    Dopo mesi di tira e molla e continue indiscrezioni, finalmente è arrivata la fumata bianca: le WTA Finals si terranno a Riyadh, in Arabia Saudita già da quest’anno. L’annuncio arriva direttamente dalla WTA, che conferma lo sbarco della kermesse femminile di fine stagione in Arabia dal 2024 al 2026. L’edizione 2o24 andrà in scena dal 2 al 9 novembre, con le migliori otto tenniste della WTA Race e le migliori 8 coppie.

    Riyadh, Saudi Arabia, will host the next three editions of the WTA Finals from 2024-2026.
    The 2024 season-ending Finals will take place November 2-9, featuring the top 8 singles players and doubles teams in the Race to the #WTAFinals
    — wta (@WTA) April 4, 2024

    “L’accordo con la Saudi Tennis Federation offrirà un montepremi record di 15,25 milioni di dollari per le WTA Finals 2024 con ulteriori aumenti nel 2025 e nel 2026” si legge nel comunicato ufficiale. “La partnership sosterrà inoltre investimenti più ampi nello sviluppo futuro e nella crescita del tennis femminile, compresi i piani della WTA per far crescere la base di fan del tennis femminile attraverso maggiori investimenti nel marketing, nel digitale e nel coinvolgimento dei fan. La scelta di Riad per ospitare le WTA Finals si basa sulla presenza della WTA da oltre 20 anni in Medio Oriente. La partnership arriva in un momento di significativa crescita dello sport in Arabia Saudita, con livelli complessivi di partecipazione più che triplicati dal 2015. Anche il numero delle federazioni sportive è triplicato durante questo periodo, e la Federazione Saudita di Tennis è un esempio della crescita in corso”.
    Seguiremo le dichiarazioni seguenti a quest’annuncio, di sicuro non mancheranno. Non tutte le giocatrici si erano dette felici di questa ipotesi, e molte ex tenniste, capeggiate da Martina Navratilova, hanno da mesi animato un aspro dibattito sulla condizione della donna nel paese arabo, affermando che sarebbe un totale controsenso portare una manifestazione femminile in un paese nel quale la maggior parte delle donne non gode di libertà fondamentali.
    Le prime reazioni degli appassionati all’annuncio sono piuttosto negative: il tweet ufficiale del profilo WTA è stato bersagliato da forti critiche generali, con una considerazione predominante: contano i soldi.
    Dopo le NetxGen ATP Finals, anche masters femminile sbarca in Arabia Saudita, e ricordiamo che l’ATP ha siglato un ricco accordo di partnership con il fondo saudita PIF. Il mondo del tennis si sta spostando con decisione verso il Medio Oriente.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Kyrgios: “Tornerò presto in campo, ora ne sono sicuro”

    Nick Kyrgios

    Nick Kyrgios tornerà presto in campo, “per dare gioia e allegria agli appassionati”. Il talentoso giocatore australiano, fermo per i postumi di un’importante operazione al ginocchio, nel corso del podcast AO Show ha affermato di esser certo di rientrare a breve sul tour, dove manca praticamente dall’ottobre del 2022, omettendo il tentativo di ritorno sull’erba di Stoccarda lo scorso giugno, dove apparve del tutto instabile sulle ginocchia nell’unico incontro disputato a perso contro il cinese Wu.
    “Presto tornerò in campo. L’ultimo anno è stato il più difficile della mia vita da tennista professionista” racconta Nick. “Non posso lamentarmi del resto, sono stato con la mia gente e mi sono divertito, ma per quanto riguarda la mia carriera mi sono passate per la testa molte cose e ho dovuto riflettere profondamente”.
    “Ho sofferto un infortunio molto grave, ma ora posso garantire che tornerò in campo. La prossima settimana giocherò per la prima volta dopo tanto tempo, e da lì tutto sarà questione di prendere ritmo poco a poco. Sento di aver ancora un fuoco dentro che mi spinge a fare tutto questo per tornare. So che non devo farlo, non ho niente da dimostrare a nessuno, ma voglio competere di nuovo e divertirmi”.
    “Sono arrivato a un punto della mia carriera in cui sono consapevole di tutto ciò che ho ottenuto e so che molte persone darebbero qualsiasi cosa per ottenere un quarto di ciò che ho ottenuto. Sarebbe egoista e ingiusto chiedere a me stesso di tornare di nuovo in una finale di Wimbledon. Ho commesso molti errori e preso decisioni sbagliate durante la mia vita, ma ho imparato la lezione e ora mi sento molto più fiducioso. Non mi paragono agli altri, cerco solo di godermi il viaggio” conclude Kyrgios.
    Dopo molti dubbi e riflessioni sull’opportunità di ritirarsi, Kyrgios con queste parole conferma un pronto rientro in attività. Vista la sua scarsa attitudine sulla terra battuta, anche nei momenti migliori della sua altalenante carriera, tutto lascia supporre che Nick cercherà di tornare subito dopo Roland Garros per i tornei su erba.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Djokovic, l’ex allenatore Ivanisevic: “Eravamo stanchi l’uno dell’altro”

    L’allenatore croato ha svelato i motivi della separazione con Djokovic in una lunga intervista a SportKlub e Tennis Masters: “Sono stati anni meravigliosi, ma anche intensi e difficili. Siamo arrivati ad un certo livello di saturazione, sentivo di non poterlo aiutare. Abbiamo parlato dopo il ko con Nardi a Indian Wells, per me era importante dirgli come mi sentissi. Zimonjic perfetto per lui”
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    La stanchezza reciproca alla fine di un percorso vincente di cinque anni. È questa la motivazione della rottura tra Novak Djokovic e Goran Ivanisevic che, in una lunga intervista al giornalista Sasa Ozmo per SportKlub e Tennis Majors, ha raccontato la sua verità sulla separazione con il n. 1 al mondo. Nessuna lite, ma la fine naturale di un ciclo: “È stato emozionante, un grande onore e una grande responsabilità, ne sono orgoglioso – spiega il coach croato – È stato anche turbolento, a causa di tutto quello che è successo: gli infortuni, quanto accaduto con il covid quando è stato etichettato come il più grande cattivo del pianeta e non poteva entrare in determinati Paesi, ma lui è un’istituzione. Djokovic è il più grande tennista di tutti i tempi, anzi uno dei più grandi atleti di sempre. Sarò eternamente grato a Nole, mi ha offerto un’opportunità e io l’ho sfruttata al meglio. I risultati parlano chiaro e nessuno potrà portarli mai via o cancellarli, sono stati cinque anni meravigliosi”. Anni meravigliosi, ma anche stancanti: “Sono stati davvero cinque anni difficili e intensi. Siamo arrivati ad un certo livello di saturazione, una “stanchezza materiale”. In fondo, io mi sono stancato di lui e lui si è stancato di me. In ogni caso, sentivo di non poterlo più aiutare”.

    “Sentivo la fine vicina, era questione di tempo”

    Una sensazione che Ivanisevic ha provato per la prima volta nello swing americano dopo Wimbledon 2023, con la finale persa contro Alcaraz: “Ho provato questa sensazione per la prima volta in America l’anno scorso – ricorda – La sconfitta in finale a Wimbledon 2023 mi ha colpito come allenatore. Poi siamo andati in America con l’incredibile finale contro Alcaraz a Cincinnati e la vittoria agli US Open. Lì ho avuto la sensazione che tutto fosse vicino alla fine. Era solo questione di stabilire quando”. E il quando si è materializzato dopo il ko contro Luca Nardi a Indian Wells: “Ci siamo seduti insieme il giorno dopo per parlare e sono davvero felice di averlo fatto, era l’unico modo corretto dopo cinque anni in cui abbiamo affrontato tutto insieme. Per me era importante dirgli certe cose su come mi sentivo. Lui mi ha detto come si sentiva e tutto questo è stato davvero bello”.  LEGGI TUTTO