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    Atp Monaco di Baviera, i risultati degli italiani: Darderi agli ottavi

    Buona la prima per Luciano Darderi all’Atp 500 di Monaco di Baviera. L’italoargentino ha battuto con il punteggio di 7-6(3), 7-6(3) Christopher O’Connell (ripescato all’ultimo come lucky loser al posto di Jiri Lehecka) in un’ora e 55 minuti di gioco. Sesta vittoria consecutiva per Darderi, che nel corso del primo set è stato bravo ad annullare tre palle break (due nel terzo game, una nel quinto). La sfida è poi continuata al tiebreak, in cui Darderi ha chiuso il set sul punteggio di 7-6(3) in 53 minuti. Nel secondo è stato invece il vincitore dell’Atp 250 di Marrakech a non sfruttare due palle break nel corso del nono game, sul punteggio di 4-4. Inevitabile, anche in questo caso, il tiebreak, in cui l’italoargentino ha avuto ancora la meglio e chiuso il match. Agli ottavi di finale, Darderi affronterà il serbo Miomir Kecmanovic. LEGGI TUTTO

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    Atp Barcellona, Atp Monaco e Wta Stoccarda, il programma di oggi: partite e orari

    Da Barcellona a Monaco di Baviera passando per Stoccarda e Rouen, sarà un martedì di grande tennis sui canali Sky. La lunga giornata tennistica inizierà alle 11 in Germania con Luciano Darderi. Al ritorno in campo dopo il titolo a Marrakech, l’italoargentino sfiderà Jiri Lehecka, n. 26 al mondo. Poi toccherà a Flavio Cobolli, opposto al kazako Shevchenko. Nel primo pomeriggio l’attenzione si sposterà su Barcellona con l’esordio al Godò di Carlos Alcaraz. Tornato n. 2 al mondo dopo il trionfo a Monte-Carlo, lo spagnolo affronterà l’americano Quinn, n. 126 Atp e in tabellone dalle qualificazioni. In campo femminile attesa per Jasmine Paolini, impegnata nel 1° turno del Wta 500 di Stoccarda con la tedesca Eva Lys, in tabellone grazie a una wild card. Per la tennista toscana sarà la prima uscita con il nuovo coach, lo spagnolo Marc Lopez. In programma, infine, anche l’esordio in main draw al Wta 250 di Rouen per Camilla Rosatello contro l’americana Parks. 

    Tutti gli incontri su Sky Sport Plus ed Extra Match
    Per i clienti Sky è disponibile Sky Sport Plus, dove seguire lo spettacolo delle grandi sfide maschili e femminili in modo più ricco, coinvolgente e semplice. Basta andare sul canale Sky Sport Tennis al 203 e, con il tasto verde del telecomando di Sky Q via satellite o il tasto interattività di Sky Glass, se connessi alla rete internet, accedere alle immagini in diretta dai campi di gioco dei tornei acquisiti da Sky, curate e realizzate da ATP e WTA e in più, nella sezione Classifiche, visualizzare in tempo reale il ranking di singolare ATP e WTA. Per i clienti NOW è disponibile Extra Match, il servizio che mette a disposizione canali aggiuntivi per accedere alle immagini in diretta dai campi di gioco, curate e realizzate da ATP e WTA. LEGGI TUTTO

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    Arnaldi eliminato all’Atp Barcellona: vince Korda 3-6, 6-3, 6-2

    Matteo Arnaldi esce di scena al 1° turno del torneo Atp 500 di Barcellona. L’azzurro, n.42 del ranking, è stato battuto all’esordio da Sebastian Korda, n.24 del mondo, che si è imposto con i parziali di 3-6, 6-3, 6-2 in poco meno di due ore di gioco. Arnaldi, che lo scorso anno si è arreso nei quarti di finale a Casper Ruud, ha pagato un evidente calo dal secondo set in avanti, quando ha lasciato l’iniziativa all’americano, che si prepara ad affrontare uno tra Tsitsipas e Opelka.  

    La cronaca del match
    Arnadi parte con le marce alte: strappa subito il turno di battuta a Korda e sale 2-0. L’azzurro è praticamente perfetto al servizio, dove lascia appena un punto nei successivi turni, non concede nulla e conquista il 1° set 6-3 in 32′ di gioco. Il ligure spinge anche a inizio 2° set, piazza subito il break ma ha il primo passaggio a vuoto nel gioco seguente, quando viene ripreso. Korda sale di livello, va avanti di un break nel 7° game e pareggia i conti (6-3). Lo statunitense parte avanti nel 3° set strappando subito la battuta ad Arnaldi (2-0) e si ripete nel 7° game (5-2): non trema il braccio di Korda, che chiude 6-2 e al 2° turno sfiderà uno tra Tsitsipas e Opelka.  LEGGI TUTTO

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    Tennis, quattro tornei Atp e Wta su Sky: dove vedere in tv e streaming

    Sarà un’altra settimana di grande tennis da seguire su Sky Sport e in streaming su NOW: si parte con gli Atp 500 di Barcellona e Monaco di Baviera, mentre per il femminile spazio al Wta 500 di Stoccarda e al 250 di Rouen
    CALENDARIO ATP

    Dopo il Masters 1000 di Monte-Carlo, prosegue la stagione del tennis da seguire su Sky Sport e in streaming su NOW. Saranno ben quattro i tornei in diretta da lunedì 14 a lunedì 21 aprile. In ambito maschile, spazio all’Atp 500 di Barcellona e all’Atp 500 di Monaco di Baviera. In Spagna occhi puntati su Carlos Alcaraz, fresco vincitore a Monte-Carlo e numero 1 del seeding. Tra gli italiani, dopo il forfait annunciato da Musetti, ci sarà solo Matteo Arnaldi. In Germania, invece, il n. 1 del seeding sarà Sascha Zverev, mentre sono due gli italiani al via: Flavio Cobolli e Luciano Darderi. Lato Wta, da non perdere il Wta 500 di Stoccarda (in cui ci sarà Paolini) e il 250 di Rouen (con Bronzetti in tabellone).

    Come seguire i tornei della settimana su Sky
    Sky Sport Tennis (anche in streaming su NOW) è sempre il “campo centrale”, il canale di riferimento per gli appassionati, dove seguire live e con il commento in italiano tutti gli incontri con in campo giocatori italiani, oltre ai match più significativi. Questa settimana alcune sfide in onda anche su Sky Sport Uno, Sky Sport Arena e Sky Sport 255.

    La guida tv su Sky Sport e NOW
    Lunedì 14 aprile

    Sky Sport Tennis: dalle 11 alle 22.30 (il meglio dei 4 tornei)
    Sky Sport Uno: dalle 11 alle 17 (il meglio dei 4 tornei)

    Martedì 15 aprile

    Sky Sport Tennis: dalle 11 alle 22.30 (il meglio dei 4 tornei)
    Sky Sport Uno: dalle 11 alle 19.30 (il meglio dei 4 tornei)

    Mercoledì 16 aprile

    Sky Sport Tennis: dalle 11 alle 22.30 (il meglio dei 4 tornei)
    Sky Sport Uno: dalle 11 alle 19.30 (il meglio dei 4 tornei)

    Giovedì 17 aprile

    Sky Sport Tennis: dalle 11 alle 22.30 (il meglio dei 4 tornei)
    Sky Sport Uno: dalle 11 alle 17 (il meglio dei 4 tornei)

    Venerdì 18 aprile

    Sky Sport Tennis: dalle 11 alle 21.30 (il meglio dei 4 tornei)
    Sky Sport Uno: dalle 11 alle 13.30 (il meglio dei 4 tornei)

    Sabato 19 aprile

    Sky Sport Tennis: dalle 13.30 semifinale 1 ATP Barcellona; dalle 16 semifinale 2 ATP Barcellona
    Sky Sport Arena: dalle 13.30 semifinale 1 ATP Monaco di Baviera; dalle 15.30 semifinale 2 ATP Monaco di Baviera

    Domenica 20 aprile

    Sky Sport Tennis: dalle 13.30 finale ATP Monaco di Baviera; dalle 16 finale ATP Barcellona
    Sky Sport Arena: dalle 13 semifinale 1 WTA Stoccarda; dalle 15 semifinale 2 WTA Stoccarda
    Sky Sport 255: dalle 15.30 finale WTA Rouen

    Lunedì 21 aprile

    Sky Sport Tennis: dalle 13 finale WTA Stoccarda
    Sky Sport Uno: dalle 13 finale WTA Stoccarda

    Tutti gli incontri su Sky Sport Plus ed Extra Match
    Per i clienti Sky è disponibile Sky Sport Plus, dove seguire lo spettacolo delle grandi sfide maschili e femminili in modo più ricco, coinvolgente e semplice. Basta andare sul canale Sky Sport Tennis al 203 e, con il tasto verde del telecomando di Sky Q via satellite o il tasto interattività di Sky Glass, se connessi alla rete internet, accedere alle immagini in diretta dai campi di gioco dei tornei acquisiti da Sky, curate e realizzate da ATP e WTA e in più, nella sezione Classifiche, visualizzare in tempo reale il ranking di singolare ATP e WTA. Per i clienti NOW è disponibile Extra Match, il servizio che mette a disposizione canali aggiuntivi per accedere alle immagini in diretta dai campi di gioco, curate e realizzate da ATP e WTA. LEGGI TUTTO

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    Infortunio per Musetti in finale a Monte-Carlo, salta l’Atp 500 di Barcellona: le news

    Dopo il grandissimo percorso al Masters 1000 di Monte-Carlo, chiuso in finale contro Carlos Alcaraz, Lorenzo Musetti non parteciperà all’Atp 500 di Barcellona, in programma dal 14 al 20 aprile e in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW. L’azzurro, che da domani sarà ufficialmente n. 11 al mondo, si concentrerà sul recuperare dal problema fisico che gli ha condizionato tutto il terzo set della finale contro il tennista spagnolo. LEGGI TUTTO

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    Federica Pellegrini, le parole su Sinner e il caso Clostebol: cosa non va

    Federica Pellegrini e il caso Sinner. Premessa necessaria: l’ex nuotatrice azzurra, campionessa olimpica (e di tutto il resto) è una leggenda dello sport italiano e mondiale e possiede una testa molto pensante, che va rispettata a prescindere, anche e soprattutto quando parla e si espone. Chi non solo l’ha criticata andando oltre il tema specifico, ma addirittura insultata sui social, a seguito dell’intervista concessa ad Alessandra Retico per Repubblica, merita totale disapprovazione, così come la vittima delle offese merita tutta la solidarietà innanzitutto come persona. Questa purtroppo è la spazzatura di chi offende nell’anonimato e come ciarpame della Rete va considerato, anche se fa male. Augurandoci che un paio di giorni siano bastati per calmare gli animi degli esagitati da tastiera, si può dunque tornare al contenuto delle dichiarazioni su Sinner di Pellegrini, che ricopre peraltro in modo degnissimo – chi, se non lei – l’importante e prestigioso ruolo di membro del Comitato Internazionale Olimpico eletta nella Commissione atleti. A maggior ragione in quella veste, tuttavia, non possono passare sotto silenzio le (troppe) inesattezze sui fatti, che dovrebbero stare alla base delle parole. Mettiamoli allora al centro questi fatti, come sono stati raccontati attraverso il lavoro del nostro Danilo Freri con la redazione di Sky Sport, e che qui verranno riportati esattamente come abbiamo fatto in questi mesi, confrontandoli con l’intervista per confutare una a una le opinioni espresse. “Jannik è molto amato e dunque viene difeso sotto ogni aspetto, a prescindere, e questo lo trovo giusto. Ma credo che la sua vicenda sia stata trattata diversamente dal 99% dei casi”. Detto che non sarebbe giusto difendere una persona perché amata, a prescindere da quello che fa, Sinner non è mai stato trattato diversamente da altri atleti, in nessuna fase della vicenda. Lo testimonia l’indagine dell’ITIA, la sentenza del tribunale indipendente dell’ITIA stessa, e infine l’appello e il patteggiamento raggiunto con la WADA. Nulla è stato risparmiato a Jannik. Va ricordato che è stato sospeso per ciascuna delle due occasioni nelle quali sono state riscontrate tracce di Clostebol nei controlli. Ha fatto ricorso nei tempi previsti dai regolamenti, come è diritto di tutti i tennisti. La sua versione è stata ritenuta credibile e la sospensione è stata tolta. Infine, è stato giudicato. Se per trattamento di favore, come molti anche tra i colleghi di Sinner hanno lasciato capire pur senza avere il coraggio di dirlo apertamente, si intende il fatto che non è stato esposto dall’ATP alla gogna mediatica dopo le sospensioni, attendendo l’esito del ricorso, l’unica risposta è che il garantismo applicato nel caso del numero uno del mondo dovrebbe valere per tutti, e che non si dovrebbe auspicare che lo stesso trattamento sbagliato venga applicato anche a lui, come purtroppo è stato fatto ad altri in passato, ma il contrario. “Non tutti sanno come funziona per un atleta soggetto a controlli antidoping a sorpresa e in competizione durante tutto l’anno. Bisognerebbe spiegare questa cosa per spiegare il caso Sinner. Gli atleti vivono con un pensiero costante, quello di dover fornire un’ora di slot di reperibilità ogni giorno della vita anche quando sono in vacanza per consentire all’antidoping di andarli a trovare dovunque siano. Io avevo una sveglia che suonava alle 10 di sera con scritto location form, per ricordarmi che dovevo aggiornare ogni volta l’indirizzo. Lo considero giusto altrimenti diventa sempre di più una lotta impari”. Tutto vero, ma non c’entra e non spiega nulla sul caso Sinner, che è sottoposto ai controlli a sorpresa esattamente come tutti gli altri atleti. “Quanto alla responsabilità oggettiva rispetto al team, va detto che non è che se il mio fisioterapista si beve una birra e investe qualcuno è colpa mia, ma diventa una mia responsabilità se il fisio usa una crema su di me e poi io risulto positivo. Vale per tutti, non è il caso Sinner a essere strano”. Questo è l’aspetto più grave della ricostruzione proposta da Pellegrini, perché si basa su un fatto non vero. Nessuno ha “usato”, nessuno ha somministrato una crema a Sinner, perché lui è stato contaminato da una crema contenente Clostebol presente sul dito del suo fisioterapista, e poi riscontrata poi in quantità infinitesimali nella positività ai controlli sul giocatore. Dunque si fa una inaccettabile confusione tra somministrazione (ad esempio il fisio fa un trattamento con una crema proibita sull’atleta, che non ne è consapevole) e contaminazione (ad esempio il fisio fa un trattamento senza alcuna sostanza proibita, ma contamina l’atleta attraverso una sostanza che ha usato lui stesso per sé, e accidentalmente la trasmette per incuria o per imprudenza all’atleta, che anche in questo caso ovviamente non è consapevole). E’ evidente che in entrambi i casi esiste la responsabilità oggettiva, ma ha un peso ben diverso. Sempre acqua è, ma un conto è berne un bicchiere, un altro è scivolare in una pozzanghera. “Perché il caso Sinner deve essere diverso? È questa la mia domanda. E diverso è stato: la soluzione è arrivata solo dopo i ricorsi della Wada. Non dico che ci dovesse essere una sospensione. Ma di fatto è stato trattato come un caso diverso dal 99% degli altri atleti che hanno affrontato e pagato una negligenza per doping”. L’unica risposta alla domanda di Pellegrini è: no, il caso di Sinner non è stato diverso dagli altri e la spiegazione di tutto questo è nelle carte dell’indagine realizzata dall’ITIA, che è stata recepita anche dalla WADA, la quale non ha mai messo in discussione la ricostruzione dei fatti dimostrata dai legali di Jannik (e mai ha messo in discussione neppure i risultati ottenuti sul campo), ma semmai l’entità della pena comminata dal tribunale indipendente. Gli avvocati hanno dimostrato subito, con prove documentate, l’acquisto dello spray e la possibile contaminazione attraverso i massaggi. Dove sta la diversità o il trattamento di favore? Certo, chi non produce prove nei tempi richiesti per il ricorso, che sono molto stretti (48 ore) non riesce ad evitare la sospensione. Ecco perché qualcuno deve fronteggiare un periodo di stop e magari deve aspettare la sentenza per avere una conferma o una assoluzione. Ma che colpa ha Sinner? Va detto inoltre che l’accordo raggiunto con l’Agenzia è previsto dal codice antidoping. È stato applicato in oltre 60 casi finora, non è stata un’esclusiva. Ci si arriva solitamente se viene riscontrato il rischio di una pena prevista dal regolamento attuale, sproporzionata rispetto all’accertamento dei fatti. E questo tipo di accordo vale per tutti i casi che abbiano analogie con quello di Sinner. Per Simona Halep, citando un altro esempio tennistico, non si sarebbe potuto fare, perché sostanza, circostanze e prove erano diverse. “C’è una casistica anche nel nuoto, dove per esempio alcuni hanno usato un inalatore diverso per l’asma e poi sono risultati positivi. Oppure a causa di creme comprate magari all’estero. Quando vai in farmacia a chiedere un farmaco specifico lo porti al medico della federazione che lo controlla, lo scheda e vede se ci sono principi attivi o contaminazioni: solo se è ok allora lo puoi utilizzare. Non è una vita semplice, ma credo sia l’unico modo per combattere il doping”. Pellegrini dovrebbe ricordare il caso del nuotatore brasiliano Grabriel Silva Santos, sospeso otto mesi e poi assolto dal Tas per una contaminazione da Clostebol. Assolto totalmente. È riuscito a dimostrare di essere stato contaminato attraverso l’uso del bagno utilizzato anche da un familiare, probabilmente tramite un asciugamano. Purtroppo per lui, non ha fatto in tempo a far togliere la sospensione da subito, ma era un caso complesso da ricostruire rispetto a Sinner, che comunque è arrivato ad una soluzione positiva. E’ colpa o è un privilegio di Jannik se è riuscito a dimostrare la verità dei fatti in tempo per far togliere la sospensione? Peraltro anche l’Antidoping sa che ci deve essere cautela nei giudizi nei casi di positività al Clostebol, perché la scienza ha dimostrato che c’è un’alta possibilità di trasmettere questa sostanza con semplici contatti casuali. Basterebbe una stretta di mano. O un massaggio con un dito contaminato, come Sinner. Ecco perché sarebbe meglio stabilire delle soglie e così si farà. Perché si rischia di sospendere atleti che poi sono di fatto non colpevoli. Anche per questo, durante il procedimento per Sinner, la WADA ha già annunciato che cambieranno le regole dal 2027, il peso della responsabilità oggettiva sarà collegato alla quantità di sostanza riscontrata nel test. Se c’è contaminazione ed è al di sotto di una certa soglia, l’atleta non verrà più considerato positivo, non scatterà nessuna conseguenza perché considerata irrilevante per le prestazioni. Che anche nel caso di Jannik, non sono mai state alterate”. Infine, ancora un paio di precisazioni. Wada ha fatto ricontrollare da laboratori diversi tutti i test di Sinner dell’anno precedente. Non si è limitata a guardare i referti dell’epoca. Li ha fatti rifare, per cercare qualsiasi traccia. E non ha trovato nulla. Mettere in circolo il sospetto di trattamenti di favore per Jannik e per l’Agenzia Antidoping è particolarmente grave e infamante, perché è l’opposto della realtà. In generale gli atleti, soprattutto se leggendari e influenti come Federica Pellegrini, che ha anche una responsabilità nel mondo dello sport, possono svolgere un ruolo fondamentale per migliorare il modo di combattere il doping e renderlo più efficace e giusto, ma non è spargendo sospetti sulle disparità di trattamento perché un atleta è amato, o perché è il numero uno del mondo, che si ottengono risultati per il bene dello sport. E soprattutto, lo si fa chiedendo più giustizia e più garanzie per tutti, non di meno per uno, in base agli errori subiti da altri in passato. Con immutabile stima, ammirazione e rispetto per Federica Pellegrini.
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    Tutti sul carro di Lorenzo Musetti, ora…

    Lorenzo Musetti contro Carlos Alcaraz nella finale del Masters 1000 di Monte-Carlo (diretta dalle 11.45 su Sky Sport Uno, Sky Sport Tennis e in streaming su NOW), al termine di una settimana magica per il 23enne talento di Carrara che fin qui però non è ancora riuscito a mettere tutti d’accordo
    ALCARAZ-MUSETTI, DOVE VEDERE LA FINALE SU SKY

    Tutti sul carro, ora. Eppure si è sentito e scritto di tutto su Musetti. Una narrazione spesso severa. Spesso piena di luoghi comuni. Superficiale. “Ha talento ma….”, “Gioca bene però…”. C’era sempre qualcosa che non andava. “Gioca troppo dietro al campo”, dimenticando che Medvedev è arrivando n.1 giocando molto più dietro di lui. “Non ha il coach giusto”, dimenticando che Simone Tartarini meriterebbe una statua per tutti i sacrifici e l’aiuto a quel ragazzino di Carrara. 

    Da 2-3 anni sempre nei primi 20 eppure la narrazione era del perdente, neppure troppo splendido. Senza sapere – soprattutto chi non ha mai preso una racchetta in mano – quanto sia complicatissimo arrivare in quel ristretto club di campioni. In pochi, pochissimi hanno visto la tempra del guerriero, oltre a quel braccio d’oro come pochi eletti. Non era bastata la vittoria su Alcaraz nella finale ad Amburgo, la semifinale di Wimbledon, la medaglia a Parigi o i tanti top ten battuti. 

    Un combattente vero, resiliente per fortuna alle critiche. Ha sofferto, ma ha sempre risposto sul campo. Ha risposto da n.11 al mondo, a un passo dai top ten, n.7 se batte Alcaraz. In tanti ora salgono sul carro. Arresi di fronte all’evidenza. In pochi avevano realmente capito quanto fosse forte dentro Lorenzo il Magnifico. 

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