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    Parigi Bercy, Medvedev ammette le difficoltà: “Vincevo i primi turni più facilmente, ora devo combattere in ogni partita. Le palle per me sono un problema”

    Daniil Medvedev (foto Patrick Boren)

    Un Daniil Medvedev deluso dalla sconfitta all’esordio a Parigi Bercy (contro Popyrin) ha parlato in modo franco alla stampa, ammettendo che le cose non stanno andando come sperato e di come senta di esser costretto ad affrontare una battaglia fin dai primi turni, quelli che in passato in tornei del genere passava senza particolari problemi. Rincara la dose della sua difficoltà con le palle da gioco, concetto già esternato in passato e che reputa centrale. Effettivamente il moscovita quest’anno non ha vinto un torneo e più volte è stato costretto a soffrire lunghe schermaglie contro rivali che solo pochi mesi fa superava di slancio. Questi i passaggi salienti del suo pensiero, riportato dal nostro inviato Enrico Milani.
    “È stata una partita dura. Avrei potuto fare molto meglio” afferma Medvedev. “Ma allo stesso tempo, ho avuto le mie possibilità e non le ho sfruttate. Fondamentalmente è così. Non so se lui ha giocato bene, ma ha vinto la partita, quindi è fantastico per lui. Ha la possibilità di andare più avanti, di giocare bene e così via, e io non ho questa possibilità”.
    Sulla velocità delle condizioni di gioco e sui suoi problemi: “Mi piace il campo, ma per me non è una questione di velocità o lentezza. È solo che a volte è troppo lento. Quando parlo di campi, è successo un Indian Wells, ho parlato più di lì. Quindi è diventata una grande storia, e ora me lo chiedete sempre. Ma ho parlato solo lì della questione… Quindi il campo penso fosse… buono. Sì, forse, quando dico un po’ troppo veloce, quando è il più veloce del tour, lo puoi sentire, lo possono sentire tutti, siamo un po’ sorpresi. Abbiamo bisogno di tempo per adattarci. Ma ho un problema più grande sul tour. I primi turni sono sempre molto duri per me, perché ora le partite che vincevo prima in due set, non ce la faccio più. Ogni partita che gioco devo combattere. Devo vincere 7-6 al terzo. E a volte perdo. Sì, questa è la realtà. Sono le mie più uscite al primo turno dal 2018, direi, o forse anche di più, sui campi in cemento. E c’è una ragione per questo”.
    Daniil continua sul punto di come la palla influisce negativamente sul suo tennis: “Da un lato non voglio essere quello che si lamenta quando perde al primo turno, ma ho fatto le semifinali a Pechino e i quarti a Shanghai. Ho perso solo contro Alcaraz e Sinner. Mi lamentavo anche lì, anche vincendo le partite. Come ho detto, ad alcuni giocatori piacerà questa palla, quindi capisco. Mi lamento perché mi svantaggia. Ma se prendi sei palle nuove dalla scatola, guardi attentamente e le fai rimbalzare, ci saranno sei palle diverse. Non credo che sia così che dovrebbe essere“.
    “Più importante condizione atletica o mentale? Tutto. Anche il tennis è importante. Fiducia… arriverà, non ho fiducia, ma cerco di costruirla, allenarmi, il tempo di allenamento che ho. Tutto è super importante. Quindi non so cosa sia più importante, perché sì, giochi contro giocatori duri. Se mentalmente sei come oggi, perdi 7-6 al terzo, forse fisicamente… beh, fisicamente non mi sentivo troppo male, ma fisicamente devi essere bravo perché giocherai contro giocatori che sono pronti fisicamente. E il tennis deve comunque essere in forma. Devi fare una risposta vincente quando serve, ecc. Quindi tutto è importante”.
    Ultima sua nota sul coaching, nuova regola dal prossimo anno: “Non lo so. Non penso che possa fare una grande differenza. Può fare qualche differenza, e a me va bene. Tipo, se un allenatore dice al mio avversario, servi di più sul suo diritto ora, è una partita di tennis. Va bene. Avrebbe potuto pensarci da solo. Se è il suo allenatore a dirglielo, non mi interessa. Per me, non è un problema. Non ho niente contro o a favore. Se non ci fosse, sarei felice. C’è, sono felice lo stesso”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Impresa di Popyrin: batte Medvedev a Bercy in tre set

    Alexei Popyrin AUS, 05.08.1999 – Foto Patrick Boren

    Alexei Popyrin continua la sua straordinaria stagione 2024 eliminando Daniil Medvedev dal Masters 1000 di Bercy dopo una battaglia di 2 ore e 33 minuti conclusa con il punteggio di 6-4, 2-6, 7-6(5). Per l’australiano, numero 24 ATP, si tratta della sesta vittoria contro un top 10 in questo 2024.
    Sul Court Central di Bercy, Popyrin ha mostrato grande carattere, specialmente nel set decisivo. Dopo essersi portato in vantaggio per 4-1 nel terzo parziale, ha visto Medvedev recuperare fino al 4-4. In quel momento cruciale, l’australiano ha salvato quattro palle break in un game che poteva cambiare le sorti del match.
    Nel tie-break finale, è stato un doppio fallo di Medvedev sul 5-4 per Popyrin a risultare decisivo, permettendo all’australiano di chiudere l’incontro e accedere agli ottavi di finale.Mentre Medvedev può ora concentrarsi sulle ATP Finals, Popyrin attende agli ottavi il vincente tra Giovanni Mpetshi Perricard e Karen Khachanov, in una parte del tabellone che si è improvvisamente aperta.
    ATP Paris Alexei Popyrin627 Daniil Medvedev [4]466 Vincitore: Popyrin ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0*-0 1-0* 2*-1 3*-1 4-1* 4-2* 4*-3 4*-4 5-4* 6-4* df6-6 → 7-6D. Medvedev 15-0 30-15 ace 40-156-5 → 6-6A. Popyrin 15-0 15-15 15-30 30-30 40-305-5 → 6-5D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-15 ace5-4 → 5-5A. Popyrin 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-404-4 → 5-4D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 30-30 df 40-30 ace4-3 → 4-4A. Popyrin 0-15 15-15 15-30 15-40 30-404-2 → 4-3D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 40-154-1 → 4-2A. Popyrin 15-0 30-0 40-0 40-153-1 → 4-1D. Medvedev0-30 15-30 15-40 30-40 df2-1 → 3-1A. Popyrin 0-15 15-15ServizioSvolgimentoSet 2D. Medvedev 0-15 df 15-15 30-15 ace 30-30 40-302-5 → 2-6A. Popyrin 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A2-4 → 2-5D. Medvedev 15-0 30-0 40-0 40-15 df2-3 → 2-4A. Popyrin 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A df 40-40 40-A2-2 → 2-3D. Medvedev 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2A. Popyrin 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 2-1D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1A. Popyrin 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 df A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A df5-4 → 6-4A. Popyrin 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-304-4 → 5-4D. Medvedev 15-0 15-15 df 15-30 30-30 ace 40-30 ace 40-40 40-A df 40-40 ace 40-A 40-40 A-40 40-40 df 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-404-3 → 4-4A. Popyrin 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3D. Medvedev 0-15 0-30 0-40 df2-3 → 3-3A. Popyrin 15-0 30-0 40-0 ace1-3 → 2-3D. Medvedev 15-0 40-0 ace1-2 → 1-3A. Popyrin 15-0 15-15 15-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A1-1 → 1-2

    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Atp Parigi Bercy, i risultati di oggi: Medvedev eliminato al 2° turno da Popyrin

    Resta indigesta Bercy per Daniil Medvedev. Per il terzo anno consecutivo, il russo esce di scena al debutto. Questa volta la sconfitta arriva al 2° turno per mano di Alexei Popyrin, n°24 del ranking, che si è imposto 4-6, 6-2, 7-6 dopo due ore e mezza di gioco. Fatali gli 11 doppi falli di un Medvedev che arriverà a Torino senza certezze e senza tornei vinti in questo 2024. L’australiano approda così agli ottavi dopo una prova di grande carattere.  LEGGI TUTTO

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    L’Australian Open si conquista a Rovereto

    Luca Nardi al Trofeo Perrel-FAIP 2022 – Foto Antonio Milesi

    Tre top-100 e nomi di primissimo piano impreziosiscono l’entry list del Trofeo Perrel-FAIP. Borna Coric e Lucas Pouille guidano un parco giocatori in cui spicca il baby-fenomeno Landaluce e giocatori dal gran passato come Herbert, Djere e Kukushkin: l’obiettivo di tutti è il main draw dell’Australian Open. L’Italia punta su Luca Nardi.
    Un ex vincitore di un Masters 1000, un ex top-10 (nonché ex semifinalista Slam) e un paio di baby fenomeni: il parco giocatori del Trofeo Perrel-FAIP di Rovereto (140.000$, indoor) si presenta così, nel migliore dei modi, mantenendo la tradizione del torneo di Bergamo e migliorando l’entry list della prima edizione del torneo del Palabaldresca, che nel febbraio 2023 non aveva avuto neanche un top-100. Quest’anno ce ne saranno almeno tre, e i due giocatori di più alta classifica si possono definire “top di gamma” per un evento Challenger. A guidare l’entry list c’è Borna Coric, classe 1996 ed ex numero 12 ATP, uno che soltanto due anni fa vinceva il Masters 1000 di Cincinnati. Il croato sarà a Rovereto per assicurarsi un posto in tabellone all’Australian Open 2025, stesso obiettivo di Lucas Pouille. Il francese è appena rientrato tra i top-100 ATP dopo un periodo complicato, ma a trent’anni è convinto di poter fare ancora qualcosa di importante. Stiamo parlando di un giocatore che soltanto pochi anni fa raggiungeva la semifinale all’Australian Open (quando era allenato da Amelie Mauresmo), oltre a vantare un quarto allo Us Open, con tanto di vittoria contro Rafael Nadal. Tra l’altro si tratta di un giocatore molto completo, di tipica scuola francese, bello e spettacolare da vedere. Chiude il trio dei top-100 ATP il britannico Jacob Fearnley, una delle storie più belle del 2024. Diventato professionista dopo la lunga militanza all’università americana, in poco più di tre mesi è entrato tra i top-100 a suon di vittorie nel circuito Challenger (e con l’esperienza di un match a Wimbledon contro Novak Djokovic). Classe 2001, è coetaneo di quel Jack Draper che l’anno scorso vinceva il Trofeo Perrel-FAIP e oggi è tra i top-15. I due hanno avuto un percorso molto diverso, ma chissà che questo torneo non possa lanciare Fearnley proprio come aveva fatto il connazionale.
    LANDALUCE, LA STELLA DEL FUTUROGli occhi saranno puntati sul giovanissimo spagnolo Martin Landaluce, uno dei giovani più promettenti del circuito. Classe 2006, sembra destinato a essere la più credibile spalla di Carlos Alcaraz negli anni a venire. Quest’anno ha scalato circa 300 posizioni e di recente ha vinto il ricco Challenger di Olbia. A proposito di giovani, ci sarà anche il croato Dino Prizmic, classe 2005, che è sceso al numero 380 dopo che l’anno scorso – ancora in età da tornei junior – era salito in 155esima posizione. Quest’anno aveva iniziato qualificandosi per l’Australian Open, poi un infortunio lo ha bloccato per oltre due mesi e il rientro non è stato facile. Adesso è in risalita, come dimostrato qualche settimana fa con la semifinale a Mouilleron le Captif, e vede in Rovereto la possibilità giusta per risalire. Come spesso accade nei tornei Challenger, c’è un affascinante mix tra giovani e tennisti esperti. Quest’ultima categoria è rappresentata dal pluridecorato Pierre-Hugues Herbert. Non solo è stato uno dei migliori doppisti degli ultimi 20 anni, ma è anche un antico vincitore del Trofeo Perrel-FAIP: si impose nel 2016, successo che diede il via a una scalata che qualche anno dopo lo avrebbe portato al numero 36 nella classifica ATP di singolare. Un giocatore d’altri tempi, il cui serve and volley è sempre un piacere da osservare. In campo anche Laslo Djere, uno che è stato numero 27 del mondo e vanta due titoli ATP, compreso il “500” di Rio de Janeiro, senza dimenticare l’eterno Mikhail Kukushhkin, classe 1987 e ancora molto competitivo. Il francese, il serbo e il kazako fanno parte di quel gruppetto di giocatori non troppo distanti dalla centesima posizione ATP, che rappresenterà la linea di confine per l’ammissione diretta all’Australian Open. Tutti hanno scelto Rovereto perché saranno assegnati gli ultimi punti per delineare la classifica di fine anno, quella valida per l’entry list di Melbourne. Questo garantirà motivazione, impegno e spettacolo al pubblico trentino.
    LUCA NARDI PER RILANCIARSIIn Casa Italia, l’attesa è soprattutto su Luca Nardi. Il talentuoso pesarese aveva incantato tutti a inizio anno, con la prestigiosa vittoria contro Novak Djokovic a Indian Wells e la successiva vittoria a Napoli, poi si è un po’ perso. Attualmente è numero 102 ATP e punta a ritrovarsi. Uno col suo tennis può rendere ovunque, anche sul tappeto Mapei che sarà allestito presso il CT Rovereto. Dovrebbe essere ammesso in tabellone anche l’esperto Stefano Travaglia, che si sta rilanciando da quando è seguito da coach Gipo Arbino, e forse può nutrire qualche speranza di ammissione anche Federico Arnaboldi, motivatissimo perché anche lui a caccia di un posto all’Australian Open (in questo caso per le qualificazioni). Nel febbraio 2023, il lombardo perse contro il cugino Andrea che oggi gli fa da allenatore in quella che – potenzialmente – può essere davvero una bella storia. Ma i tornei Challenger sono belli soprattutto per la loro imprevedibilità: le vicende più interessati possono svilupparsi anche tra i giocatori meno accreditati alla vigilia. Basti pensare che lo scorso anno, proprio a Rovereto, passò inosservata la presenza nelle qualificazioni del cinese Yunchaokete Bu, che oggi è addirittura numero 74 ATP. Un aneddoto come un altro che suggerisce di prestare massima attenzione anche al tabellone preliminare. Il fenomeno che non ti aspetti può arrivare anche da lì.
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    Main Draw

    Entry
    Name
    Current Ranking
    Entry Ranking

    [1]
    🇭🇷 Borna Coric
    95
    95

    [2]
    🇫🇷 Lucas Pouille
    97
    97

    [3]
    🇬🇧 Jacob Fearnley
    98
    98

    [4]
    🇮🇹 Luca Nardi
    102
    102

    [5]
    🇫🇷 Harold Mayot
    107
    107

    [6]
    🇨🇭 Alexander Ritschard
    108
    108

    [7]
    🇰🇿 Mikhail Kukushkin
    110
    110

    [8]
    🇭🇷 Duje Ajdukovic
    117
    117


    🇫🇷 Pierre-Hugues Herbert
    124
    124


    🇷🇸 Laslo Djere
    129
    129


    🇨🇭 Jerome Kym
    134
    134


    🇪🇸 Martin Landaluce
    162
    162


    🇧🇪 Raphael Collignon
    167
    167


    🇩🇰 August Holmgren
    168
    168


    🇬🇧 Paul Jubb
    180
    180


    🇵🇱 Maks Kasnikowski
    181
    181


    🇫🇷 Valentin Royer
    183
    183


    🇷🇺 Alibek Kachmazov
    186
    186


    🇬🇧 Jan Choinski
    188
    188


    🇭🇷 Dino Prizmic
    380
    27


    🇭🇷 Luka Mikrut
    393
    30

    WC
    To be announced

    WC
    To be announced

    WC
    To be announced

    SE
    To be announced

    SE
    To be announced

    Q
    Qualifier

    Q
    Qualifier

    Q
    Qualifier

    Q
    Qualifier

    Q
    Qualifier

    Q
    Qualifier

    Alternates

    Alt
    Name
    Current Ranking
    Entry Ranking

    1
    🇮🇹 Stefano Travaglia
    191
    191

    2
    🇫🇷 Clement Chidekh
    200
    200

    3
    🇷🇴 Filip Cristian Jianu
    214
    214

    4
    🇫🇷 Antoine Escoffier
    223
    223

    5
    🇦🇷 Santiago Rodriguez Taverna
    230
    230

    6
    🇮🇹 Federico Arnaboldi
    241
    241

    7
    🇫🇷 Maxime Janvier
    247
    247

    8
    🇫🇷 Geoffrey Blancaneaux
    249
    249

    9
    🇮🇹 Samuel Vincent Ruggeri
    256
    256

    10
    🇧🇪 Gauthier Onclin
    259
    259

    11
    🇧🇾 Ilya Ivashka

    269 (PR)

    12
    🇩🇪 Daniel Masur
    274
    274

    13
    🇮🇹 Enrico Dalla Valle
    276
    276

    14
    🇫🇷 Jules Marie
    278
    278

    15
    🇫🇷 Kyrian Jacquet
    279
    279

    16
    🇫🇷 Benoit Paire
    282
    282

    17
    🇪🇸 Bernabe Zapata Miralles
    283
    283

    18
    🇮🇹 Giovanni Fonio
    289
    289 LEGGI TUTTO

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    Incredibile Kyrgios! “Le piramidi? Impossibile che siano state costruite dagli antichi Egizi”

    Nick Kyrgios

    In attesa di rivederlo in campo nell’estate australiana 2025, Nick Kyrgios continua a far notizia, e non per i suoi allenamenti che mostra con delle clip social. È il suo pensiero alquanto bizzarro a riportarlo in prima pagina, e stavolta per una sua teoria davvero singolare sulla storia dell’umanità. Nick dubita che le meravigliose piramidi in Egitto siano state costruiti dall’antica popolazione locale.
    “È una follia”, ha detto Kyrgios in podcast di Louis Theroux (documentarista). “Com’è possibile che abbiano preso tutte le misure corrette e siano tutte allineate e che l’abbiano fatto rotolando grandi pietre su tronchi? È un’affermazione folle. Perché le porte sono così grandi? Tipo, chi ha bisogno di varcarle se sono così grandi? Non so chi fosse. Semplicemente non penso che ne fossimo capaci. Siamo nel 2024 e non riusciamo nemmeno ad andare tutti d’accordo e pensi che abbiamo costruito le piramidi? Sei pazzo. Questa è roba da folli”.
    Kyrgios si spinge oltre, arrivando a dubitare anche dello sbarco sulla luna o non escludendo le teorie dei terrapiattisti: “Probabilmente sarei portato a dire che la terra è rotonda, ma non mi sorprenderebbe nemmeno fosse l’altra cosa. Forse dovremmo berci una birra e parlarne in modo ufficioso. E per lo sbarco sulla Luna? Gli americani sono atterrati per primi?”.
    Dichiarazioni che riportiamo così, come Nick l’ha pronunciate senza filtri. Sicuramente il suo trash talking e pensieri sono qualcosa che non possono lasciare indifferenti….
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Alcaraz da Bercy: “Il campo dovrebbe essere più lento”

    Carlos Alcaraz (foto Patrick Boren)

    Troppo veloce col dominio del servizio e pochi scambi? O troppo lento, con un numero eccessivo di scambi e tennis troppo muscolare? Il dibattito sulle condizioni di gioco esiste da sempre e non sarà risolto, tra chi predilige un gioco con molti palleggi e costruzione, e chi al contrario preferisce vedere attacchi e un tennis verticale che si risolve un pochi tiri. Generalmente il tennis attuale è discretamente lento, con palle davvero pesanti, superfici che fanno rimbalzare la palla piuttosto alta e quindi domina un tennis di pressione da fondo campo. Pochi i tornei dove la palla schizza via ed è favorito chi serve forte e chi attacca appena possibile. Storicamente il torneo di Cincinnati è uno dei più rapidi, come quello di Shanghai. Quest’anno invece le condizioni a Parigi Bercy sono davvero rapide, come rilevato dalle analisi di gioco, e non a tutti questa novità è gradita. Tra questi Carlos Alcaraz, che dopo il suo debutto vincente a Bercy contro Jarry ha parlato alla stampa sottolineando come a suo dire il pubblico apprezzerebbe maggiormente un gioco con più scambi.
    “Sono più veloci di quelli di Cincinnati?” chiede Carlos, “A dire il vero la mia sensazione è che questo fosse il secondo più veloce, dietro Cincinnati, ma è molto evidente che la palla scivola non appena rimbalza. Non c’è altra scelta che abituarsi, ma penso dovrebbe essere più lento, che sia non bello per gli spettatori perché è difficile vedere scambi lunghi. Devi passare ore a lavorare su questi campi per capire bene come giocare, ora mi sento bene”.
    Alcaraz non terminò bene il 2023, con prestazioni modeste e nessun torneo vinto nel finale di stagione. Quest’anno lo spagnolo è molto più in forma e motivato a fare bene. “Mi sento molto più motivato, ho accettato che la stagione è lunga e che dobbiamo giocare fino alla fine. Era fondamentale partire dal presupposto di dover lottare fino alla fine e penso di essere arrivato con più energia fisica e mentale rispetto allo scorso anno. Obiettivi? Beh, vincere i tornei che gioco!  LEGGI TUTTO

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    Sinner domina il ranking, Alcaraz punta alla rimonta nel 2025?

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    L’impero costruito da Jannik Sinner nel 2024 e una certa irregolarità di Carlos Alcaraz hanno impedito allo spagnolo di poter lottare concretamente per il ritorno alla prima posizione del ranking ATP. Questo finale di stagione potrebbe però essere fondamentale per costruire le basi di una possibile riconquista nei primi mesi del 2025.
    L’esperienza del 2023 ha insegnato come l’ossessione per il numero 1 possa portare a decisioni sbagliate. Alcaraz, nel tentativo di mantenere la vetta, aveva preso scelte controproducenti giocando senza la necessaria energia. Un errore che non si è ripetuto nel 2024, dominato da un Sinner che con il suo pugno di ferro ha impedito al murciano persino di sognare l’assalto alla vetta.
    L’altoatesino ha costruito un vantaggio impressionante di 4.300 punti su Alcaraz e ha già accumulato 21 settimane come numero 1. Con la prima posizione di fine anno ormai matematicamente garantita, si apre però uno spiraglio per lo spagnolo negli ultimi tornei della stagione.
    A Parigi-Bercy e alle ATP Finals, Alcaraz difende solamente 410 punti contro i 1.090 di Sinner. Il forfait dell’italiano a Parigi, che gli costerà 90 punti, offre un’ulteriore possibilità al murciano di ridurre il distacco, non avendo punti da difendere nella capitale francese.
    Alcaraz arriva a questi eventi con sensazioni molto migliori rispetto all’anno scorso. L’obiettivo è arrivare il più vicino possibile a Sinner in vista dell’Australian Open 2025, dove l’altoatesino non potrà aggiungere punti mentre lo spagnolo, difendendo i quarti di finale, avrà l’opportunità di guadagnare terreno superando quel turno.
    Lo spagnolo ha la possibilità di conquistare fino a 2.090 punti vincendo sia Parigi che Torino senza sconfitte. Un bottino che lo posizionerebbe idealmente per tentare l’assalto al numero 1 nei primi mesi del 2025, dando vita a un’appassionante sfida tra i due grandi protagonisti del tennis presente e futuro, destinati a duellare non solo in campo ma anche nella classifica ATP.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Belgrado e Metz: La situazione aggiornata Md e Qualificazioni. Lorenzo Musetti termina la stagione

    Scritto da walden
    Scritto da Giallo Nasoè un torneo valido per le finals?

    L’anno scorso i due tornei post Bercy lo erano, quindi dovrebbe esserlo anche quest’anno, per cui dubito che chi ha già il posto alle finals parteciperà. Ci saranno quelli, come lo scorso anno Rune, che potrebbero acquisire i punti per un’eventuale ingresso all’ultimo. E qualcuno che poi giocherà la Davis due settimane dopo, come preparazione.
    Scritto da walden
    Scritto da Giallo Nasoè un torneo valido per le finals?

    L’anno scorso i due tornei post Bercy lo erano, quindi dovrebbe esserlo anche quest’anno, per cui dubito che chi ha già il posto alle finals parteciperà. Ci saranno quelli, come lo scorso anno Rune, che potrebbero acquisire i punti per un’eventuale ingresso all’ultimo. E qualcuno che poi giocherà la Davis due settimane dopo, come preparazione.

    Rispondo a te perché ricordi bene anche quest’anno i 2 tornei post Bercy valgono, lo scorso anno negli ultimi giorni ci furono tantissime cancellazioni, proprio perché non riuscendo più ad entrare neppure come alternates rinunciaronocomunque estratto del regolamentotradotto in italiano, in inglese rende meglio,la sezione è nel rulebook sotto WorldChampionshipB. Partecipazioni1) Elenco di selezione. L’elenco di selezione per l’evento sarà:a) I primi sette (7) giocatori nella classifica ATP PIF al lunedì successivo all’ultimo torneo ATP Tour dell’anno solare(calendar year),ultimo torneo del calendario delll’anno, seguiti dab) Fino a due (2) vincitori del Grande Slam di quell’anno, in ordine di posizione,posizionati tra otto (8) e venti (20) nella classifica ATP PIF al lunedì; seguiti dac) Giocatori posizionati otto (8) e sotto nella classifica ATP PIF al lunedì.
    quindi che i sorteggi avvengano prima non cambia e tenete conto che questo vale anche per gli alternates che portano a casa, lo scorso anno erano 150000$ più 80000 in caso di partita, o qualcuno non si ricorda la partita di Fritz e quella di Hurkacz contro Djokovic entrati come alt?C’è anche scritto nella pagina della NITTO atp finals sotto Format LEGGI TUTTO