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    MotoGp, Bagnaia: “Spero che l'erede di Miller non voglia fare casino”

    ROMA – “Se la paragoniamo all’anno scorso, questa sessione è andata molto bene. Ho iniziato a spingere da subito e il feeling era ottimo. Adesso sulla moto non toccherei nulla. La gomma non fara facile sceglierla. Ma il lavoro di oggi sarà prezioso per noi, perché domani farò molto più caldo”. Così ha parlato a “Sky Sport” Pecco Bagnaia al termine delle prove libere 2 al Gran Premio di Germania, decima tappa della MotoGp. La Ducati GP22 del torinese vola sulla pista tedesca e segna un netto miglioramento rispetto al 2021.
    Le parole di Bagnaia
    Dopo aver analizzato la sua prestazione in questo venerdì, Bagnaia si espone su Jack Miller, dal 2023 in KTM. “Io e Miller – dice l’italiano – abbiamo spostato la linea guida della scuderia. Noi l’abbiamo modificata: la guidabilità è di gran lunga migliore. Magari abbiamo perso un po’ di top speed, ma i risultati si vedono”. “L’addio di Miller? Insieme siamo riusciti a sfatare il pregiudizio che nel box bisogna essere sempre nemici. È stupido pensarla così. Il clima nel box – prosegue Bagnaia – è fantastico”. “Avrei preferito avere ancora a fianco a me Miller e mi auguro che chi prenderà il suo posto avrà l’intelligenza di capire il nostro metodo di lavoro e che non avrà voglia di far casino”, avvisa il piemontese. “Non ho mai avuto attriti con i miei compagni e secondo me è giusto così. Nel box c’è bisogno di serenità: è questa la mia idea”, ha concluso il pilota della Ducati. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Bagnaia: “Io e Miller abbiamo cambiato la Ducati. Il suo erede? Spero non faccia casino”

    ROMA – “La giornata sta andando benissimo, considerando l’anno scorso. Da questa mattina ho iniziato a spingere e mi sono ritrovato molto bene. Ora come ora non vorrei toccare niente sulla moto, va tutto bene. Non sarà facile la scelta della gomma. Ma, considerando che domani si alzeranno di molto le temperature, il lavoro di oggi sarà prezioso per noi”. Queste le parole ai microfoni di “Sky Sport” di Pecco Bagnaia al termine delle prove libere 2 al Gran Premio di Germania, decima tappa della MotoGp. La Ducati GP22 del torinese vola sulla pista tedesca e segna un netto miglioramento rispetto al 2021.
    Su Miller
    Dopo aver analizzato la sua prestazione in questo venerdì, Bagnaia si espone su Jack Miller, dal 2023 in KTM. “Io e Miller – dice l’italiano – abbiamo spostato la linea guida della scuderia. Noi l’abbiamo modificata: la guidabilità è di gran lunga migliore. Magari abbiamo perso un po’ di top speed, ma i risultati si vedono”. “L’addio di Miller? Insieme siamo riusciti a sfatare il pregiudizio che nel box bisogna essere sempre nemici. È stupido pensarla così. Il clima nel box – prosegue Bagnaia – è fantastico”. “Avrei preferito avere ancora a fianco a me Miller e mi auguro che chi prenderà il suo posto avrà l’intelligenza di capire il nostro metodo di lavoro e che non avrà voglia di far casino”, avvisa il piemontese. “Non ho mai avuto attriti con i miei compagni e secondo me è giusto così. Nel box c’è bisogno di serenità: è questa la mia idea”, ha concluso il pilota della Ducati. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Gp Germania: bene le Ducati nelle libere 2, Bagnaia davanti a Marini e Miller

    CHEMNITZ – Pecco Bagnaia è il più veloce nella seconda sessione di prove libere al Gran Premio di Germania, decimo appuntamento stagionale della MotoGp. Il pilota italiano, al Sachsenring, firma il crono di 1:20.018 e precede altre due Ducati, guidate da Luca Marini (team VR46) e dal compagno di squadra di Pecco, Jack Miller. Quarto crono per un ottimo Aleix Espargaro, che con la sua Aprilia precede le due Ducati del team Pramac guidate da Johann Zarco e Jorge Martin.
    Gli altri piloti
    Settimo tempo per il campione in carica Fabio Quartararo, davanti a Maverick Vinales e Fabio Di Giannantonio, rispettivamente in ottava e nona posizione, mentre a chiudere la top ten c’è la Suzuki di Joan Mir davanti al compagno di squadra Alex Rins. Ancora leggermente attardato Enea Bastianini, che chiude la seconda sessione con il tredicesimo crono. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: le Ducati comandano le libere 1 in Germania, Miller precede Bagnaia

    CHEMNITZ – Jack Miller è il più veloce nella prima sessione di prove libere al Gran Premio di Germania, decimo appuntamento stagionale della MotoGp. Il pilota australiano, con il crono di 1:21.479, precede il compagno di squadra in Ducati Pecco Bagnaia al Sachsenring, dove il terzo posto della classifica tempi è occupato dalla Yamaha del campione in carica Fabio Quartararo. Quarto tempo per Johann Zarco, davanti alla Honda di Takaaki Nakagami e all’Aprilia di Aleix Espargaro.
    Gli altri tempi
    Settimo tempo per Luca Marini, che precede un ottimo Andrea Dovizioso e Jorge Martin, rispettivamente in ottava e nona posizione. A chiudere la top ten c’è la Honda del team LCR di Alex Marquez, davanti a Maverick Vinales e Pol Espargaro. Sedicesimo crono, invece, per Enea Bastianini davanti al compagno di squadra Fabio Di Giannantonio. LEGGI TUTTO

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    Salute e sicurezza, la Fia rimescola le carte

    TORINO – Le lamentele dei piloti hanno trovato una parziale (ma importante) comprensione presso la Fia. Il saltellamento delle auto di nuova generazione non è soltanto un “fastidio” né una questione di prestazione. E’ un fenomeno che può avere un costo in termini di salute. Questo la Fia lo riconosce e si appresta a muoversi di conseguenza. Del resto, in Formula 1 funziona così: o i regolamenti si cambiano con il benestare delle squadre oppure si invocano questioni di sicurezza. E la Fia scrive, in una direttiva tecnica, che il problema c’è, dal momento che i piloti sono impegnati ad andare a oltre 300 all’ora e devono potersi concentrare su quello, anziché pensare a come governare delle auto che saltellano. Viene da ipotizzare che un il problema sicurezza non sia così grande, anche se non si può escludere un rischio aumentato rispetto a quando si guidavano le auto della precedente generazione. Ma certo non è normale che i piloti arrivino sfiniti a fine gara e che la loro salute articolare sia a rischio. «A 30 anni cammineremo tutti con il bastone» – ha detto uno di loro Baku. Esprimendo, forse con un’esagerazione retorica, un comune e diffuso sentimento.
    LO STUDIO – Cosa farà la Fia a questo punto? Ha chiesto alle squadre di condividere un percorso che affronti lo studio del “porpoising” e ne individui i rimedi. Detto al di fuori dal politichese o dal linguaggio tecnico: verranno concesse o suggerite delle modifiche alle auto, di fatto è un cambio di regolamento. E così c’è chi spinge per arrivare in fretta a una soluzione (squadre che sono indietro e che hanno tutto da guadagnare dal potersi muovere all’interno di regole più elastiche, come la Mercedes) e c’è chi si oppone (perché ha delle auto vincenti e non ha interesse a cambiare alcunché, come la Ferrari e la Red Bull). Restano da capire i tempi, certamente non brevi. Ma intanto è stata presa una direzione precisa, le carte stanno per rimescolarsi. E magari, chissà, oltre al diretto di vantaggio Mercedes ce ne sarà uno indiretto anche della Ferrari, che potrebbe trovare in Hamilton e Russell due argini al crescente potere (tecnico) della Red Bull. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Miller: “Mi mancheranno Ducati e Bagnaia. Sono felice della KTM”

    CHEMNITZ – Jack Miller ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del Gran Premio di Germania, valevole per la decima tappa del Mondiale 2022 di MotoGp. Il pilota australiano lascerà la Ducati dopo cinque anni (di cui tre con il team Pramac) per trasferirsi in KTM. “Addio alla Ducati? Bagnaia e tutto lo staff mi mancheranno – ha detto -, ma ci sono ancora tante gare in questa stagione e tante cose da fare insieme. Prima dell’annuncio ho provato a spiegare a tutti cosa stava succedendo. Devo ammettere che vestire il rosso della Ducati era uno dei miei desideri quindi lasciarlo sarà una forte emozione. Ma ho altri progetti per il futuro”.
    Sul futuro
    “Sono molto felice del mio accordo con KTM, sono molto soddisfatto perché l’opportunità è davvero grande – ha aggiunto Miller parlando della sua prossima destinazione -. Credo sia positivo anche per cambiare un po’ ambiente, sono in Ducati da tanti anni e l’esperienza è stata eccezionale. Sono grato di quello che mi hanno insegnato, anche se ho avuto alti e bassi. Ora ho sposato un progetto con tanta dignità, con gente che ha voglia di vincere”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Bagnaia: “Proverò a recuperare per il titolo, quest'anno ho più tempo”

    CHEMNITZ – Pecco Bagnaia ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del Gran Premio di Germania, valevole per la decima tappa del Mondiale 2022 di MotoGp. Il ducatista, reduce dallo zero in Catalogna dopo l’incidente alla prima curva, vuole tornare a macinare punti per continuare a sognare il titolo. “La lotta al Mondiale? L’anno scorso dovevo recuperare tanti punti in poche gare – ha detto -. Quest’anno ho più tempo quindi mantengo le mie ambizioni anche se non sarà un’impresa così semplice. Proveremo a recuperare. Quartararo è più forte ma noi possiamo farci valere. L’anno scorso abbiamo iniziato con un tipo di lavoro diverso. Ora abbiamo cambiato un po’ la mentalità del team rispetto al passato, abbiamo fatto un ottimo lavoro. Miller? Ha fatto bene, ha dato una grande mano alla Ducati”.
    Espargaro sull’errore di Barcellona
    Anche Aleix Espargaro ha parlato in conferenza, tornando sull’errore che gli è costato tre posizioni a Barcellona: “Cercherò di dimenticare quanto prima l’errore, ma questa volta sarà difficile. Domenica non sono riuscito a dormire, ero arrabbiato con me stesso. Continuavo a pensare a quell’errore così ho deciso di fare una gita a Disneyland con i miei figli e sono riuscito a non pensarci più. Queste ultime due gare prima della pausa estiva sono molto importanti, spero di riuscire a guadagnare un po’ di punti per arrivare bene alla pausa estiva. Obiettivo? Cercherò di lottare per il podio sia qui sia ad Assen. Penso di essermi meritato delle belle vacanze quest’anno”.  LEGGI TUTTO

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    I saltelli che fanno litigare la Formula 1

    «Una o due squadre hanno sbagliato completamente il progetto e avranno una stagione molto dolorosa». Era gennaio e James Allison, alla presentazione della W13, non poteva immaginare che la sua previsione si sarebbe abbattuta proprio sulla Mercedes. Oggi la W13 è una macchina obiettivamente meravigliosa e innovativa, ma inadatta alle alte velocità. Una non-macchina insomma, una genialata divenuta nel volgere di pochi mesi una «shitbox», una scatola di emme, come Toto Wolff l’ha definita domenica scorsa scusandosi via radio con Lewis Hamilton. Sullo stesso argomentoFormula 1F1, la classifica piloti aggiornata dopo il Gp di Azerbaijan

    Formula 1, il paradosso

    Il paradosso è che oggi la Stella tedesca, pur tentata all’idea di buttare a mare la W13, ne ha bisogno: non è possibile abbandonare il progetto e gettarsi a corpo morto sul 2023, ripartendo dal foglio bianco, senza aver prima compreso cosa fa saltare questa macchina come un canguro, spaccando la schiena di Hamilton e George Russell. Il cosiddetto porpoising, che possiamo serenamente chiamare saltellamento, è stato risolto abbastanza presto dalla Ferrari – non del tutto, ma sufficientemente bene – e da altre squadre, mentre la Red Bull quasi non ne soffre. Potrebbe essere annullato alzando la vettura da terra ma all’insostenibile prezzo dell’instabilità in curva, visto che si perderebbero i vantaggi dell’effetto suolo. Il fenomeno, già visto sulle cosiddette wing cars degli anni Settanta e Ottanta, spacca non solo la schiena di alcuni piloti, ma l’intera Formula 1. Le squadre che ne soffrono indirizzano le loro geremiadi alla FIA chiedendo un intervento per ragioni di sicurezza mentre, dall’alto della sua superiorità tecnica, la Red Bull reagisce con cinismo: «Non riguarda tutti i team ma solo alcuni, dunque perché penalizzare chi ha lavorato meglio? Il regolamento consente di alzare le vetture…» Una linea che, nella prospettiva dei leader, non fa una piega. 

    Guarda la galleryLewis Hamilton, nuovo “modello” per Valentino

    F1, gli allarmi

    Intanto Hamilton, che con i colpi a Baku ha perso per diversi minuti la sensibilità ai glutei («ho il sedile freddo», ha avvisato via radio) poi ha impiegato più di un minuto per cavarsi fuori dalla sua W13, e Russell come rappresentante della GPDA, l’associazione dei piloti di F.1, ha scelto una linea allarmista: «Avere in queste condizioni un incidente anche grave è solo questione di tempo». Pierre Gasly che corre con l’Alpha Tauri non ha temuto di andare contro gli interessi del team madre Red Bull: «I sobbalzi si ripercuotono direttamente sulla colonna vertebrale. Se la FIA non interviene, cammineremo tutti col bastone a trent’anni (Hamilton non fa più in tempo… ndr), ma insomma, non credo che vogliano farci scegliere tra prestazioni e salute». La vera distinzione è invece tra macchine più e meno riuscite. Tornando alla Mercedes è possibile che Allison – spostato nel ruolo più strategico e meno operativo di Chief Technical Officer – venga richiamato in prima linea. Il suo avvicendamento con Mike Elliott avvenuto undici mesi fa ha drammaticamente coinciso – quali che siano le reali cause – con l’interruzione del ciclo tecnico più vincente di sempre. 

    Sullo stesso argomentoFormula 1F1, Wolff: “A Baku sfruttate sfortune altrui, per il Canada un passo in avanti” LEGGI TUTTO