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    F1, Vettel: “Spa è un circuito fantastico, sarebbe un peccato perderlo”

    ROMA – Potrebbe non esserci futuro in F1 per il Gp di Spa Francorchamps. Il circuito belga infatti non ha trovato ancora un accordo di estensione con la Liberty Media in vista della prossima stagione e ogni giorno salgono le possibilità di non vedere nel calendario 2023 la gara di Spa. Questo anche alla luce del’avanzare della candidatura di Las Vegas negli Stati Uniti e del Sud Africa, con il tracciato di Kyalami.
    “Un circuito che piace a tutti”
    Tra coloro che vorrebbero mantenere in calendario la gara di Spa c’è uno dei veterani del Circus, ovvero Sebastian Vettel. “Spa è un circuito fantastico”, ha sottolineato il pilota Aston Martin. “Non conosco nessun pilota a cui non piaccia, al contrario della Russia, dopo a pochi piaceva correre su quel tracciato. Ovviamente non è un discorso riguardante la Russia, – sottolinea a Motorsport Total – ma al layout del circuito, molto simile ad altri presenti in calendario. Non ho voce in capitolo rispetto a questa decisione, ma Spa avrebbe il mio voto. Sarebbe sbagliato sotto diversi punti di vista non aver la possibilità di correre in Belgio”. LEGGI TUTTO

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    Palou verso la F1, è caos Ricciardo

    Dagli Stati Uniti piovono campioni sulla McLaren, e finiscono tutti sulla testa di Daniel Ricciardo, sempre più alle strette. Ieri il caso ha conosciuto una giornata caotica dopo che negli Usa il team Ganassi Racing, che corre in IndyCar, ascoltate voci sempre più insistenti secondo cui c’era un interesse da parte della McLaren F.1 per il suo campione Alex Palou – spagnolo, 25 anni, sorprendente vincitore l’anno scorso della serie Indy – ha esercitato l’opzione per blindarlo nel 2023. Ma la McLaren ha subito annunciato il suo ingaggio: «McLaren Racing dà il benvenuto ad Alex Palou, pilota di incredibile talento che ha vinto in ogni serie in cui ha corso». L’a.d. Zak Brown: «Sono felice di accoglierlo nella rosa di piloti McLaren dal 2023. Non vedo l’ora di vederlo al volante di una vettura di Formula 1». Dietro l’operazione c’è Daniele Audetto, manager italiano da oltre cinquant’anni sulla breccia del motorsport e consigliere di Palou.  

    Il team di Chip Ganassi ha attivato azioni legali per bloccare il suo pilota, il quale a sua volta è furioso: «Ho appreso dai media che il Chip Ganassi Racing, senza la mia approvazione, ha annunciato che avrei corso per loro nel 2023. Ancora più sorprendente è che il comunicato includa parole non mie. Non intendo continuare a lavorare dopo il 2022 con il team Ganassi di cui, a parte questo sfortunato evento, ho grande rispetto». Con non minore determinazione la McLaren ha consultato studi legali statunitensi, secondo i quali nessun team può obbligare un pilota a correre contro la sua volontà. 

    Daniel Ricciardo – messo in discussione perché da molto tempo in crisi con la vettura, 17 soli punti quest’anno in 11 GP, contro i 64 del compagno Lando Norris – è determinato a far valere il suo contratto che scade a fine 2023 e ha affidato una vibrata reazione ai social: «Ci sono stati molte voci riguardo al mio futuro in Formula 1, ma voglio che sentiate come stanno le cose direttamente da me. Sono impegnato con McLaren sino a fine 2023 e non me ne sto andando. Non sempre è facile, ma chi vuole le cose facili? Mi sto facendo il mazzo (ed è anche un eufemismo; ndr) con il team per migliorare la macchina e portarla nelle posizioni di vertice, dov’è giusto che sia. Lo voglio ora più che mai. Ci vediamo al Paul Ricard. Daniel». Vero che abbia un contratto, ma vero anche che Brown stia seriamente valutando – se Ricciardo nei prossimi GP non si tirerà fuori dalla crisi – di pagargli i 15 milioni di dollari pattuiti e lasciarlo a piedi l’anno prossimo. Sarebbe un’operazione interessante, ma traumatizzante per l’intera Formula 1 e i tifosi, moltissimi italiani, che sostengono l’australiano. LEGGI TUTTO

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    F1, Vettel: “Non si può perdere una tappa come Spa”

    ROMA – La gara belga di F1 sullo storico tracciato di Spa-Francorchamps è sempre più a rischio per la stagione 2023. Infatti non è stato ancora trovato un accordo di estensione con la Liberty Media e ogni ora che passa salgono le possibilità di non vedere nel calendario del prossimo anno il circuito di Spa. Questo anche alla luce della “spinta” di due nuove opzioni sempre più vive come quella di Las Vegas negli Stati Uniti e del Sud Africa, con il tracciato di Kyalami.
    “Spa avrebbe il mio voto”
    Una decisione che non trova d’accordo uno dei veterani del Circus come Sebastian Vettel. “Spa è un circuito fantastico”, ha spiegato il pilota tedesco. “Non conosco nessun pilota a cui non piaccia, al contrario della Russia, dopo a pochi piaceva correre su quel tracciato. Ovviamente non è un discorso riguardante la Russia, – sottolinea a Motorsport Total – ma al layout del circuito, molto simile ad altri presenti in calendario. Non ho voce in capitolo rispetto a questa decisione, ma Spa avrebbe il mio voto. Sarebbe sbagliato sotto diversi punti di vista non aver la possibilità di correre in Belgio”. LEGGI TUTTO

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    I ripensamenti Honda, la “carbon neutrality” e la voglia di avere tanti motoristi

    TORINO – A piccoli passi, ma con una certa chiarezza d’intenti, la Formula 1 sta andando verso i motori del 2026. Certo, tanti aspetti (anche importanti) non sono ancora stati decisi. Si sa che l’unità termica sarà un 6 cilindri turbo di 1,6 di cilindrata e che il sistema di recupero dell’energia sarà solo cinetica (oggi si chiama MGU-K) mentre si darà l’addio al sistema di recupero dell’energia termica (oggi si chiama MGU-H), giudicato troppo costoso. Ma nonostante i progressi nelle trattative tra le parti in causa, ci vorrà ancora un po’ per arrivare a una definizione delle regole che soddisfi tutti. Anche perché un conto è dire che si vuole arrivare ad avere 1.000 cavalli, un conto è scrivere delle norme (soprattutto sulla parte elettrica) che permattano di arrivare davvero a queste potenze. Trovare un accordo è fondamentale per formalizzare l’ingresso dei tedeschi (il gruppo Volkswagen, attraverso Audi e Porsche) e allargare così la platea dei motoristi.

    COSTRUTTORI – Platea che, ormai sembra quasi scontato, dovrebbe comprendere anche la Honda. La casa giapponese ha formalmente lasciato il Mondiale l’anno scorso, almeno s’è tolta la soddisfazione di aver vinto un titolo (piloti, sia chiaro. Non costruttori, quello è rimasto alla Mercedes). Ma oggi sembra rimpiangere le scelte compiute, tanto che il logo HRC in qualche modo resta sulle Red Bull e sulle AlphaTauri. Motori nuovi, realizzati con regolamenti differenti, renderebbe sostenibile (dal punto di vista dell’immagine) un ritorno. La chiave è nel concetto di “carbon neutrality” che tanto piace in questo periodo al mondo dell’auto (anche delle corse). Riavere di nuovo la Honda, insieme alle tante attese new entry, costituirebbe un ulteriore punto di svolta. Che tutti vorrebbero… LEGGI TUTTO

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    MotoGP, il manager di Marquez: “I medici sono soddisfatti del recupero di Marc”

    ROMA –  Marc Marquez sulla via del recupero. A oltre un mese dall’operazione procede bene il decorso dell’iberico anche se ci vorrà tempo per rivederlo in MotoGp. Tuttavia delle parole del suo manager Emilio Alzamora trapela ottimismo. “Marc si sta riposando dopo l’ultima operazione, per la quale i medici sono molto soddisfatti. L’obiettivo – ha dichiarato a Catalunya Radio – era quello di sistemare la rotazione eccessiva dell’omero e fortunatamente è stato raggiunto. Un’operazione decisiva per il prosieguo della sua carriera. Lui ora sta facendo tutto il possibile per tornare al 100% e lottare ancora per il mondiale. Cosa che quest’anno era impossibile a causa del suo problema. Il suo ritorno? Deciderà con i medici, e lo farà non appena sarà sicuro di poter tornare in sella alla sua Honda”.
    Il calvario di Marquez
    Le quattro operazioni subite all’omero destro dal 2020 ad oggi per l’iberico spiegano solo in parte un calvario che dura ormai da un biennio, in cui non è stato solo l’infortunio al braccio a condizionare Marquez, ma anche il problema della diplopia. Nonostante la condizione mai ottimale raggiunta, il numero 93 è riuscito al rientro a portare a casa ben tre successi, segno del talento immenso del pilota. Ora, dopo l’ultimo mese ai box, la speranza è che non si debba più tornare sotto ai ferri, speranza  anche dei vertici Honda, alle prese con una stagione davvero difficile senza le vittorie del proprio asso. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Puig: “Nei guai per i problemi di Marquez”

    ROMA – Sicuramente non la stagione dei sogni per Honda, che sta soffrendo ancora una volta l’assenza di Marc Marquez – ma secondo il team manager Albert Puig le scelte fatte sono quelle giuste. “Ogni top rider fa la differenza. Le persone che non lo capiscono non hanno assolutamente idea di come funzioni. Il binomio Marquez e Honda – sottolinea a Speedweek.com – è stato molto forte per anni, vincendo sei volte il campionato in sette anni. Ora a causa di vari infortuni che durano da due anni, non riusciva più a sviluppare la moto. Ecco il motivo dei nostri guai“.
    Puig punge la Ducati
    “Nella nostra storia ci siamo sempre concentrati su un pilota. Ora per la prima volta ci siamo imbattuti in questo problema dopo questa scelta. Altri costruttori non sono stati in prima linea così spesso come Honda. Sì, la Ducati è un’ottima moto, in pista fa bella figura, ma il mondo Honda è in questa situazione da molti anni”. Questa la conclusione di Puig, che sottolinea in maniera neanche troppo velata come nonostante la buona stagione della Ducati finora in testa al mondiale c’è ancora Fabio Quartararo e la sua Yamaha. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Puig: “Il top rider fa la differenza”

    ROMA – Una stagione complicata per la Honda – soprattutto in virtù dell’assenza di Marc Marquez – ma il team manager Albert Puig difende la bontà delle proprie scelte. “Ogni top rider fa la differenza. Le persone che non capiscono questo non hanno idea di come funzioni. Il binomio Marquez e Honda – spiega a Speedweek.com – è stato molto forte per anni, ha vinto il campionato sei volte in sette anni. Ora a causa di vari infortuni che durano da due anni, non riusciva a sviluppare la moto. Ecco il motivo dei nostri guai“.
    La stoccata alla Ducati
    Nonostante le vittorie, i podi, i tanti piloti nelle prime posizioni messi insieme dalla Ducati a guidare il mondiale piloti è ancora Fabio Quartararo con la Yamaha. “Nella nostra storia ci siamo sempre concentrati su un pilota. Ora per la prima volta ci siamo imbattuti in questo problema dopo questa scelta. Altri costruttori non sono stati in prima linea così spesso come Honda – continua Puig -. Sì, la Ducati è un’ottima moto, in pista fa bella figura, ma il mondo Honda è in questa situazione da molti anni” LEGGI TUTTO

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    MotoGP, il manager di Marquez: “C'è ottimismo sul recupero di Marc”

    ROMA – L’operazione di Marc Marquez è andata bene e lo spagnolo è sulla via del recupero. Ci vorrà tempo per rivederlo in MotoGp ma delle parole del suo manager Emilio Alzamora trapela ottimismo. “Marc si sta riposando dopo l’ultima operazione, per la quale i medici sono molto soddisfatti. L’obiettivo – ha rivelato a Catalunya Radio – era quello di sistemare la rotazione eccessiva dell’omero e fortunatamente è stato raggiunto. Un’operazione decisiva per il prosieguo della sua carriera. Lui ora sta facendo tutto il possibile per tornare al 100% e lottare ancora per il mondiale. Cosa che quest’anno era impossibile a causa del suo problema. Il suo ritorno? Deciderà con i medici, e lo farà non appena sarà sicuro di poter tornare in sella alla sua Honda”.
    Le quattro operazioni di Marquez
    Con quella dello scorso 3 giugno sono ben quattro le operazione all’omero destro dal 2020 per l’iberico. Un calvario che dura ormai da un biennio, in cui non è stato solo l’infortunio al braccio a condizionare Marquez, ma anche il problema della diplopia. Nonostante la condizione mai ottimale raggiunta, il numero 93 è riuscito al rientro a centrare ben tre successi, segno del talento immenso del pilota. Ora, dopo l’ultimo mese ai box, la speranza è che non si debba più tornare sotto ai ferri, speranza oltre che del pilota anche dei vertici Honda, alle prese con una stagione davvero complessa. LEGGI TUTTO