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    MotoGp, Quartararo: “Vorrei che Marquez tornasse”

    ROMA – Fabio Quartararo sente la mancanza di Marc Marquez. Il pilota della Yamaha, durante la pausa estiva, ha parlato dello spagnolo che al momento è ai box per via dell’ennesimo problema al braccio: “Ora sono pronto per lottare con lui. Vorrei che tornasse – ammette -. Prima di tutto perché mi trovo bene con lui e perché non voglio che nessun pilota abbia problemi fisici. E poi perché Marquez è il pilota da cui ho più imparato“. 
    Le lezioni di Marquez
    El Diablo ha appreso svariate lezioni da Marquez, soprattutto prima che l’iberico si infortunasse a Jerez: “Le due gare che ho fatto in Thailandia e a Misano, quando per 25 giri sei attaccato a lui e non fai grandi errori, da situazioni del genere impari davvero tanto. Quello che ho imparato da lui e quello che mi è rimasto in testa è incredibile“, conclude Quartararo a Dazn Spagna. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Con un movimento sbagliato torno due passi indietro”

    ROMA – Marc Marquez vuole avvicinarsi con cautela al rientro. Ancora non c’è una tempistica precisa sul recupero totale dello spagnolo, che a differenza del passato vuole usare la massima attenzione nel recuperare dall’ennesima operazione per consolidare l’omero: “Faccio fatica a muovere il braccio,anche solo per mangiare ad esempio. I medici mi hanno inviato un programma settimanale da seguire. La cosa principale è ritrovare la mobilità, e a poco a poco introdurre una routine come nuoto o palestra”, ha dichiarato. 
    Le parole di Marc
    “Questo – prosegue Marquez durante una direttaInstagram organizzata dallo sponsor Repsol – sarà il momento di soffrire per tornare, un passo alla volta, alla vita da atleta. Mi sono allenato pochissimo e ora dobbiamo iniziare a lavorare sui muscoli. In questi giorni potrei già iniziare a muovere il braccio nell’acqua, ma con delicatezza. Se facessi un movimento sbagliato, tornerei rapidamente due passi indietro”, LEGGI TUTTO

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    F1, 7 anni senza Jules Bianchi: la Ferrari lo ricorda

    ROMA – Sono già passati 7 anni dalla scomparsa di Jules Bianchi. La tragedia del pilota francese è senza dubbio tra le più recenti e traumatiche della Formula 1, soprattutto per le modalità dell’incidente avvenuto nel corso del Gran Premio del Giappone 2014. Bianchi perse il controllo della sua monoposto uscendo di pista a causa dell’asfalto bagnato, finendo sotto la pala di un mezzo di soccorso. Morì a 25 anni il 17 luglio 2015, dopo più di nove mesi di coma. 
    Il post della Ferrari
    Nel corso degli anni si sono susseguite tante iniziative per celebrare Jules. Il 20 luglio 2015 il Presidente della FIA Jean Todt, per esempio, ritirò definitivamente il numero 17 da lui usato in gara. Oggi a distanza di 7 anni, la Ferrari lo ricorda con un affetto particolare: “Sempre nei nostri cuori”, ha scritto la scuderia di Maranello seguita dai numerosi commenti dei fan. Nel 2009 fu infatti inserito nella Ferrari Driver Academy. LEGGI TUTTO

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    Sainz, Marko e la guerra psicologica Red Bull-Ferrari

    TORINO – Helmut Marko, ex pilota, consigliere Red Bull (nel senso che gode della piena fiducia di Dieter Mateschitz), è persona molto ascoltata, dentro e fuori la squadra. A volte fin troppo diretto, al limite del ruvido, ha però il vantaggio di essere sempre molto chiaro. Così, quando racconta di quanto fosse difficile la coabitazione tra Carlos Sainz e Max Verstappen alla Toro Rosso (oggi Alpha Tauri) racconta un fatto acquisito. Ma al tempo stesso manda un chiaro messaggio, rivolto alla Ferrari.

    IL PIANETA – I due piloti arrivarono nel “pianeta Red Bull” nel 2015, presso la squadra italiana. Ma – ricorda Marko – era difficile la loro convivenza, per questioni tecniche, anche per questioni caratteriali. «Non era facile per Carlos – spiega – togliersi di dosso l’immagine di figlio di papà. Era vissuto molto all’ombra del padre. E l’atmosfera tra i due piloti era piuttosto tossica». La storia poi ha preso le strade che tutti conosciamo, Verstappen è andato in Red Bull ed è diventato campione del mondo, Sainz ha “peregrinato” un po’ prima di approdare in Ferrari. Il resto è cronaca dei nostri giorni.

    SENSAZIONE – Ma la sensazione (solo sensazione, questo deve essere sottolineato) è che il voler ricordare (sulle colonne del Red Bulletin) una “relazione tossica” voglia quasi suggerire (o insinuare) che esista un possibile paragone tra la situazione di allora e quella di oggi, ovviamente in Ferrari, suggerendo che possa essere difficile (l’aggettivo tossico lasciamolo stare) la relazione tra Sainz e Charles Leclerc. E forse, tutto questo, va ascritto alla voce “guerra psicologica” oppure “logoramento dell’avversario”. Altra specialità che vede Marko sempre in prima fila. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Morbidelli potrebbe lasciare la Yamaha: scalpita Razgatlioglu

    ROMA – Novità all’orizzonte in casa Yamaha, con il 2022 potrebbe essere l’ultimo anno per Franco Morbidelli. Il pilota italiano non ha infatti rispettato le aspettative e la casa di Iwata si sta guardando intorno per trovare un sostituto adatto. Il nome più gettonato sembra essere quello di Toprak Razgatlioglu, campione del mondo Superbike in carica e già da tempo in orbita Yamaha. A fare chiarezza su questo è stato Niccolò Canepa, che fa parte del team Yamaha nel mondiale endurance ed ha rilasciato un’intervista a GPOne.
    Il pensiero di Canepa
    Canepa ha speso parole al miele per il turco: “E’ una splendida persona prima ancora di essere un pilota fenomenale. Inoltre ha riportato alla casa di Iwata un mondiale in Superbike. Se riuscisse anche ad essere veloce sarebbe logico che la Yamaha lo prenda in considerazione per il futuro in MotoGp. Credo che se la Yamaha dovesse organizzare un secondo test per lasciarlo provare, sarebbe un segnale positivo”. Tuttavia non è da escludere una riconferma di Morbidelli, come spiegato dallo stesso Niccolò: “Tutti vogliamo che Franco dimostri le sue capacità e sia veloce come nel 2020, ma può accadere di tutto. D’altronde è già successo in passato”. LEGGI TUTTO

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    Razgatlioglu surriscalda l'estate della MotoGP

    TORINO – Cosa da turchi. nel pieno della (troppo) lunga pausa estiva della MotoGP (ripresa il 7 agosto a Silverstone), a surriscaldare il pianeta delle due ruote ci pensa Toprak Razgatlioglu, il 25enne turco che la scorsa stagione ha messo fine al regno di Jonathan Rea nella Superbike, che durava da 6 titoli mondiali consecutivi. Alle prese con i problemi della sua Yamaha R1, non diversi in fondo da quelli della M1 nel Motomondiale, Toprak ha iniziato il 2022 con poche gioie e il ruolo di terzo incomodo tra Rea e Alvaro Bautista, che ha rilanciato la Ducati. Una sola vittoria nella Sprint Race (quella meno nobile) di Misano. Ma oggi, nella Gara-1 che ha aperto il quinto round stagionale a Donington, la pista inglese del suo primo podio (2018), Razgatlioglu ha bruciato tutti al via e ha dominato la corsa con una fuga solitaria, mentre dietro Rea e Bautista si scannavano per il secondo posto e lo spagnolo, rischiando il primo di finire a terra, finendoci il secondo. Risultato? Primo “zero” per il leader del campionato, Rea a -16 e Toprak a riaprire i giochi da -54.Non solo. Il turco, sempre più amato per la sua verve e la capacità di dare spettacolo (venerdì dopo le prove si è esibito nel paddock in impennate con lo scooter, mandando in delirio i tifosi come non accadeva di tempi di Valentino Rossi), riapre anche le voci di mercato, per il suo approdo in MotoGP. Un passaggio escluso per la prossima stagione («resterò in Superbike») perché la Yamaha ha contratti firmati con Fabio Quartararo e pure Franco Morbidelli, ma ha anche perso il team satellite (andato con l’Aprilia). Non c’è spazio per Razgatlioglu, anche se Lin Jarvis e i vertici di Iwata lo vorrebbero. Infatti gli hanno fatto fare un test con la M1 ad Aragon. “regalo” un po’ snobbato da Toprak, sia per le porte chiuse della MotoGP, sia per quello che ha avuto in mano: «La M1 non si adatta al mio stile e c’è troppa elettronica». Un mito. Però la Yamaha gli avrebbe già messo sul piatto il posto nel team ufficiale per il 2024. Al posto di Morbidelli, che rischia il taglio (il suo contratto scade nel 2023) visti gli scarsi risultati e il confronto con Quartararo. Anche se nessuno, tanto meno Andrea Dovizioso che ha già annunciato il vero addio alla MotoGP, che non sia il francese riesce a far andare forte la M1. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, la Yamaha ragiona su Morbidelli: ipotesi Razgatlioglu come sostituto

    ROMA – Il futuro di Franco Morbidelli potrebbe non essere in Yamaha. Le recenti prestazioni del pilota azzurro non sono state infatti all’altezza ed il team di Iwata starebbe valutando di sostituirlo con un altro pilota. Il nome più gettonato sembra essere quello di Toprak Razgatlioglu, campione del mondo Superbike in carica e già da tempo in orbita Yamaha. A fare chiarezza su questo è stato Niccolò Canepa, che fa parte del team Yamaha nel mondiale endurance ed ha rilasciato un’intervista a GPOne.
    Le parole di Canepa
    “Tutti vogliamo che Franco dimostri le sue capacità e sia veloce come nel 2020, ma può accadere di tutto. D’altronde è già successo in passato – ha detto Canepa, che in merito al turco ha invece spiegato – E’ una splendida persona prima ancora di essere un pilota fenomenale. Inoltre ha riportato alla casa di Iwata un mondiale in Superbike. Se riuscisse anche ad essere veloce sarebbe logico che la Yamaha lo prenda in considerazione per il futuro in MotoGp. Credo che se la Yamaha dovesse organizzare un secondo test per lasciarlo provare, sarebbe un segnale positivo”. LEGGI TUTTO

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    F1, Tost: “Tsunoda sta crescendo, ha bisogno di tempo”

    ROMA – Avevano destato scalpore fin da subito le parole di Helmut Marko, che nella conferenza stampa prima del GP d’Austria aveva svelato come Yuki Tsunoda avesse iniziato a lavorare con uno psicologo. Una scelta saggia per il bene del ragazzo, ma che probabilmente sarebbe stato meglio non rendere pubblica. L’uomo ha poi provato a rimediare in un’intervista a Red Bulletin, spendendo parole al miele per il giapponese (“Crediamo molto in lui. E’ un ragazzo molto divertente quando non è sotto stress”) ma il dado era ormai tratto. Chi ha preso le difese di Tsunoda è stato Franz Tost, team principal dell’AlphaTauri, intervenuto al termine del Gp d’Austria.
    Le parole di Tost
    “I bambini problematici sono quelli davvero bravi, per questo mi piace Yuki. Preferisco le persone come lui ai santi. Yuki ha bisogno di tempo, sta crescendo e lavorerà sull’errore commesso a Silverstone – ha dichiarato Tost, che poi è tornato su quanto accaduto nel Regno Unito – Per il team è stato un vero incubo. In un tracciato complicato come quello inglese occupavamo la settima e l’ottava posizione, quando Yuki ha avuto troppa fretta nel cercare di superare Pierre, finendo per scontrarsi con lui. Abbiamo parlato dopo la gara e gli ho detto che deve essere più disciplinato”. Ciononostante, Tost non esclude un futuro insieme al classe 2000: “Ha delle buone probabilità di restare in AlphaTauri. Tutto dipenderà da lui e dalle sue prestazioni”. LEGGI TUTTO