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    F1, parla Zhou: “Le cose che mi sono successe valgono 10 anni di esperienza”

    ROMA – A inizio stagione era l’unico rookie in griglia, ma ormai nessuno ci fa quasi più caso. Guanyu Zhou si è integrato perfettamente in Formula 1 e l’Alfa Romeo può ora contare su un pilota dalle buone prospettive. In un’intervista al canale ufficiale del Circus, il cinese traccia un bilancio di quanto fatto sin qui: “Dopo undici gare sentivo che avevo accumulato un’esperienza che di solito un pilota fa in dieci anni, sono stupito della mia crescita”. Dal piazzamento a punti al primo colpo in Bahrein, fino allo spaventoso incidente di Silverstone: a Zhou è successo davvero di tutto in una stagione che lo vede al momento con cinque punti in classifica piloti.Guarda la galleryPaura nel GP Gran Bretagna: l’incidente di Zhou è da brividi
    Le parole di Zhou
    I pochissimi errori del primo pilota cinese in Formula 1 hanno però incontrato diversi problemi di affidabilità, che spesso hanno condizionato le sue gare: “Fa parte del gioco, ma credo che avrei avuto più punti senza quei ritiri”, aggiunge Zhou. Tuttavia, il bilancio a metà stagione si può considerare senz’altro positivo: “Siamo entrati in Q3, andando a punti due volte, quindi sono felice. Siamo veloci e abbiamo un buono slancio. Ora entrare in Q2 è l’obiettivo minimo”. Infine un commento sul futuro: “Non sono preoccupato per l’anno prossimo, non vedo perché non dovrei essere qui. Il futuro oggi si chiama Gran Premio del Belgio e voglio concentrarmi su ogni singola gara”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso sereno: “Ritirarmi è stata la decisione giusta”

    ROMA – La MotoGp dal 4 settembre non vedrà più in pista Andrea Dovizioso, che lascera dopo il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini. In un’intervista a “Motorsport”, il 36enne spiega i motivi che lo hanno portato a questa decisione: “È la cosa giusta. Mi sentivo pronto a farlo. Ho parlato con Yamaha e mi hanno capito. Non mi aspettavo di trovare queste caratteristiche della moto, perché avevo già avuto un’esperienza con la Yamaha. Ma il punto è – sottolinea Dovizioso – che il campionato è cambiato, le regole sono cambiate, la moto è cambiata, i rivali sono cambiati e quello che ho trovato è piuttosto unico. E nella situazione che stiamo vivendo ora nella MotoGp, queste caratteristice sono davvero estreme. Puoi essere competitivo solo nel modo in cui guida Quartararo”.
    Sul periodo in Ducati
    Per le restanti gare della MotoGp, il posto di Dovizioso sarà occupato dal collaudatore Yamaha Cal Crutchlow, con il pilota di Forlì che continua: “Non c’è grip in questa Yamaha e solo Quartararo sa sfruttare quella parte di moto che poi lo fa andare così veloce. È una caratteristica a cui mi sono dovuto adattare, ma cambiare completamente il proprio stile di guida è impossibile”. Infine un commento sui suoi anni in Ducati, determinanti per cambiare il volto alla moto di Borgo Panigale: “Il lavoro che abbiamo fatto in otto anni è stato difficile, duro, ma alla fine ora sono tutti veloci e questo significa che quello che abbiamo fatto in passato è stato buono. È un qualcosa che resterà e questo mi rende molto orgoglioso”, ha infatti concludo Dovizioso. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Tardozzi sull'erede di Miller: “Siamo di fronte a una scelta difficile”

    ROMA – La Ducati si trova di fronte a una scelta: a chi assegnare la Desmosedici di Jack Miller? I candidati sono Jorge Martin ed Enea Bastianini, con l’australiano che tornerà in KTM per la MotoGp 2023. Lo spagnolo è stato più costante, ma ha molti meno punti in classifica piloti (81) rispetto al riminese (118), autore di tre vittorie in questo inizio di stagione. A decidere sarà anche Davide Tardozzi, team manager della Ducati, che a “BT Sport” spiega: “Tra Austria e Misano annunceremo i nuovi piloti, ma è una scelta difficile”.
    Bastianini in vantaggio
    Chi tra i due si aggiudicherà il posto nella scuderia ufficiale godrà senz’altro di vantaggi aggiuntivi. Tuttavia, Tardozzi aggiunge: “Entrambi saranno trattati allo stesso modo, sia in Pramac che nel team ufficiale. In questo momento hanno le stesse possibilità in pista, anche se Bastianini ha la moto dell’anno scorso”. L’italiano sta facendo infatti molto bene con la GP21, mentre Martin sembra non aver trovato la giusta intesa con la moto di quest’anno. Un fattore che potrebbe andare a vantaggio di Bastianini. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “Era il momento giusto per ritirarmi”

    ROMA – Andrea Dovizioso con correrà più in MotoGp a partire dal Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini del 4 settembre. “È la cosa giusta. Mi sentivo pronto a farlo. Ho parlato con Yamaha e mi hanno capito”, ha detto il pilota ex Ducati in un’intervista a “Motorsport”, dove spiega le ragioni che lo hanno portato a dire basta con il Motomondiale. “Non mi aspettavo di trovare queste caratteristiche della moto, perché avevo già avuto un’esperienza con la Yamaha. Ma il punto è – sottolinea Dovizioso – che il campionato è cambiato, le regole sono cambiate, la moto è cambiata, i rivali sono cambiati e quello che ho trovato è piuttosto unico. E nella situazione che stiamo vivendo ora nella MotoGp, queste caratteristice sono davvero estreme. Puoi essere competitivo solo nel modo in cui guida Quartararo”.
    Le parole di Dovizioso
    Per le restanti gare della MotoGp, il posto di Dovizioso sarà occupato dal collaudatore Yamaha Cal Crutchlow, con il pilota di Forlì che continua: “Non c’è grip in questa Yamaha e solo Quartararo sa sfruttare quella parte di moto che poi lo fa andare così veloce. È una caratteristica a cui mi sono dovuto adattare, ma cambiare completamente il proprio stile di guida è impossibile”. Poi una chiosa sulle sue stagioni in Ducati, dove – grazie al suo lavoro – a Desmosedici è cambiata: “Il lavoro che abbiamo fatto in otto anni è stato difficile, duro, ma alla fine ora sono tutti veloci e questo significa che quello che abbiamo fatto in passato è stato buono. È un qualcosa che resterà e questo mi rende molto orgoglioso”. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Abu Dhabi? Comprendo la rabbia dei tifosi di Hamilton”

    ROMA – “Posso capire la rabbia del tifosi di Hamilton e della Mercedes, il fatto di essersi sentiti trattati ingiustamente, mentre invece i tifosi di Verstappen hanno considerato gli eventi di Abu Dhabi una sorta di ricompensa e di riscatto per Max dopo tutto quello che era successo nel corso dell’anno”. Sono le parole di Christian Horner, team principal della Red Bull, che ai microfoni di “Sky Sports” ha ricordato il Gran Premio conclusivo della scorsa stagione di Formula 1. Il primo mondiale di Max Verstappen è infatti nato da un’interpretazione del regolamento da parte dell’allora direttore di gara Michael Masi, nel momento in cui la safety car causata da Latifi stava per tornare ai box. A causa di ciò, i tifosi di Lewis Hamilton, che si è visto così negare il suo ottavo titolo iridato, si sono lamentati sui social. Accuse che trovano ora la comprensione di Horner.Guarda la galleryHamilton “scippato” del titolo: la stampa inglese attacca la Formula 1
    Le parole di Horner
    Ciononostante, il team principal della scuderia di Milton Keynes difende la legittimità della vittoria finale di Verstappen, comunque capace di cogliere l’attimo. Il britannico ha infatti aggiunto: “Sono fermamente convinto che Verstappen abbia pienamente meritato la conquista del titolo mondiale un anno fa e io sono uno che volta pagina molto in fretta. Per me Abu Dhabi 2021 è già un ricordo molto lontano”. Quest’anno invece lo scenario è molto diverso. Anche se la Mercedes sta recuperando terreno sulla Ferrari, la casa di Brackley è ormai fuori dai giochi per entrambi i titoli iridati, con l’olandese campione del mondo in carica che ha addirittura doppiato Hamilton nella tappa di Jeddah. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Tifosi di Hamilton arrabbiati dopo Abu Dhabi? Li capisco”

    ROMA – Continua a far parlare di sé la tappa conclusiva della scorsa Formula 1. Lo sconforto di Hamilton e la vittoria di Verstappen sono ormai storia, ma la gara di Yas Marina 2021 fa ancora discutere. Christian Horner, interpellato dai microfoni di “Sky Sport”, va però incontro ai tifosi di Lewis Hamilton, non entusiasti dell’interpretazione del regolamento data da parte dell’allora direttore di gara Michael Masi, nel momento in cui la safety car causata da Latifi stava per tornare ai box. “Posso capire la rabbia del tifosi di Hamilton e della Mercedes, il fatto di essersi sentiti trattati ingiustamente, mentre – ha ricordato il britannico – i tifosi di Verstappen hanno considerato gli eventi di Abu Dhabi una sorta di ricompensa e di riscatto per Max dopo tutto quello che era successo nel corso dell’anno”.Guarda la galleryHamilton tra “vittoria strappata e caos”: i giornali inglesi sono una furia contro la F1
    I meriti di Verstappen
    Ciononostante, il team principal della scuderia di Milton Keynes difende la legittimità della vittoria finale di Verstappen, comunque capace di cogliere l’attimo. Il britannico ha infatti aggiunto: “Sono fermamente convinto che Verstappen abbia pienamente meritato la conquista del titolo mondiale un anno fa e io sono uno che volta pagina molto in fretta. Per me Abu Dhabi 2021 è già un ricordo molto lontano”. Il 2022 racconta però una storia ben diversa. Sebbene la Mercedes sta riducendo il gap sulla Ferrari, le Frecce d’Argento di Russell e Hamilton sono escluse dalla lotta per i due titoli iridati, situazione figlia di una W13 non all’altezza delle precedenti stagioni. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Marquez nel box Honda in Austria: “L'osso sto guarendo, sono ottimista”

    ROMA – In Austria, nella tappa della MotoGP in programma il prossimo 21 agosto, Marc Marquez sarà nel box Honda per stare vicino al team in un momento difficile e iniziare a farsi un’idea sulle prospettive future. “Mi sento meglio e l’osso sta guarendo, anche se sono ancora in fase riabilitativa. – così l’otto volte campione del mondo in un comunicato Honda – A fine mese avrò un altro controllo per capire se sarà possibile fare un altro step in avanti nella fase di recupero e spingere di più dal punto di vista fisico. Comunque, prima di questo controllo non mi voglio sbilanciare, ma sono ottimista”.
    Honda in difficoltà
    “Il team è in un momento critico. Andrò in Austria proprio per capire cosa sta succedendo e per parlare con lo staff HRC per programmare il futuro. Sento molto anche Bradl, con Santi lavoriamo e testiamo tante cose perché voglio rimanere connesso. Dopo l’operazione scorsa mi sono disconnesso troppo, invece in questo caso voglio restare coinvolto così sarà più facile tornare. Sono in lotta da due anni – conclude il pilota spagnolo – nel frattempo ho vinto alcune gare, ma a Jerez ho capito che bisognava cambiare. Non posso fare un’altra operazione, è normale avere dubbi, ma sono convinto che questa sarà la volta buona”. Parole di chi spera finalmente di mettersi alle spalle l’inferno delle ultime due annate, puntando alla stagione 2023 con l’obiettivo di tornare a essere ancora l’uomo da battere. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Marquez sarà presente ai box in Austria: “Sto meglio, sono ottimista”

    ROMA – Stare vicino al proprio team e seguire i progressi della Honda in vista della stagione 2023. Sono questi i motivi principali che hanno spinto Marc Marquez a seguire dai box la tappa austriaca della MotoGP del 21 agosto, in programma sul circuito del Red Bull Ring. “Mi sento meglio e l’osso sta guarendo, anche se sono anche nella fase di riabilitazione. – ha dichiarato l’otto volte campione del mondo in un comunicato Honda – A fine mese ho un altro controllo per capire se sarà possibile fare un altro passo in avanti e spingere di più dal punto di vista fisico. Comunque, prima di questo controllo non mi voglio sbilanciare sui tempi di recupero, ma sono ottimista”.
    Il momento Honda
    Lavorare in simbiosi con il team alle prese con un momento di estrema difficoltà per avere le idee chiare quando sarà la volta di tornare in sella. “L’Honda è in un momento critico. Andrò in Austria proprio per capire cosa sta succedendo e per parlare con lo staff HRC per il lavoro futuro. Sento molto anche Bradl, con Santi lavoriamo e testiamo tante cose perché voglio rimanere connesso. Dopo l’operazione scorsa mi sono disconnesso, invece in questo caso voglio restare coinvolto così che quando tornerò sarà più facile. Sono in lotta da due anni – conclude Marquez – nel frattempo ho vinto alcune gare, ma a Jerez ho capito che bisognava cambiare. Non posso fare un’altra operazione, è normale avere dubbi, ma sono convinto che questa sarà la volta buona”. LEGGI TUTTO