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    MotoGp, Marquez confessa: “Senza operazione sarei stato costretto al ritiro”

    ROMA – “Avendo esperienza delle operazioni precedenti (tre, ndr), mi pare di essere sulla buona strada. Non c’era alternativa: o mi operavo e dovevo ritirarmi. Il mio sogno e il mio obiettivo al momento non è di vincere, ma di tornare a divertirmi di nuovo nel guidare la moto e farlo senza avere dolore”. Sono queste le parole di Marc Marquez al sito spagnolo “Deportes Quatro”, dove rende note le tappe che lo separano dal suo ritorno in MotoGp dopo l’operazione all’omero del braccio destro.
    Honda in difficoltà
    Nel frattempo, Marquez ritornerà a respirare l’odore della pit-lane al Red Bul Ring. “Sarò lì per stare vicino alla Honda in un momento molto delicato, per parlare con lo staff HRC e per lavorare insieme al futuro”. La data del suo ritorno però è ancora un mistero e neanche il pilota della Honda vuole dare una stima: “So che se ci riuscirò, il resto verrà di conseguenza. Non voglio fissare dei tempi perché saranno decisi dai controlli che farò: sto lavorando intensamente, mi sento bene, ma è dura perché mi restano dei dubbi sul braccio”, ha infatti concluso il pilota otto volte campione del mondo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ciabatti: “Per Martin e Bastianini trattamento identico”

    ROMA – È ancora aperta in casa Ducati la questione di chi avrà la sella lasciata libera da Jack Miller nel team ufficiale in MotoGp. I candidati sono sempre Jorge Martin ed Enea Bastianini e l’annuncio dovrebbe arrivare tra l’Austria e Misano. Nel frattempo Paolo Ciabatti in un’intervista a “Speedweek” chiarisce: “Riceveranno un trattamento identico nel 2023, sia dal punto di vista economico che tecnico. Non pensiamo che i due candidati siano sotto pressione in questo momento, perché riceveranno esattamente lo stesso ingaggio, sia che guidino per Pramac o nel team ufficiale. Inoltre, guideranno esattamente le stesse moto e godranno dello stesso supporto tecnico”.
    Le parole di Ciabatti
    Al di là delle prestazioni in pista e dall’ingaccio percepito, c’è però da fare una distinzione tra team satellite e scuderia factory. Una questione che va oltre gli aggiornamenti e l’assetto della moto: “Certo – aggiunge Ciabatti – potrebbe essere sempre più prestigioso ottenere un contratto per il team Factory Ducati Lenovo, anche se guadagni gli stessi soldi”. “È solo questione di guidare con i colori factory o meno, ma non pensiamo che dovrebbe fare differenza. Perché abbiamo promesso a entrambi gli identici step di sviluppo e upgrade”, conclude il direttore sportivo della Ducati. LEGGI TUTTO

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    F1, Tost: “Verstappen mi ricordò subito Schumacher”

    ROMA – “La prima volta che l’ho visto era al Nurburgring e correva nei kart. Poi l’ho di nuovo incontrato al Norisring, fine settimana dove ha vinto tutte e tre le gare in programma ed era reduce da un’altra tripletta a Spa Francorchamps in Belgio, dove sul bagnato ha corso una gara a sé, come se le sue traiettorie fossero asciutte”. Inizia così il racconto ai microfoni di “F1-Insider” di Franz Tost, team principal dell’AlphaTauri, che ricorda così il suo primo incontro con Max Verstappen. L’impressione per l’austriaco fu immediatamente quella di trovarsi tra le mani un pilota già completo: “Mi ha ricordato immediatamente Michael Schumacher, perché era evidente il fatto che ci si trovasse davanti ad un mega talento”, ha infatti aggiunto Tost, allora team principal della Toro Rosso in Formula 1.
    Le parole di Tost
    Poi nel 2015 l’esordio da 17enne con la Toro Rosso in una sessione di prove libere in Giappone, che Tost racconta così: “Non ha mai avuto problemi con la velocità della F1. Mi ricordo quando a Suzuka disputo la prima sessione di prove libere in carriera su un tracciato molto selettivo senza avere nessun problema. Nelle prime gare ha avuto qualche incidente di troppo, ma adesso guida veramente ad un livello molto alto e secondo me non abbiamo ancora visto il suo massimo splendore”. Con un Verstappen così, chi può osare sfidarlo?: “Solo Leclerc può impensierirlo e tenere il suo passo. Mentre credo che l’inesorabile trascorrere del tempo abbia già tolto qualcosa a Lewis Hamilton. Abbiamo ricevuto tante critiche quando lo abbiamo fatto debuttare nel 2015, non aveva nemmeno la patente di guida, ma Verstappen ha sempre avuto tutto sotto controllo”, ha risposto Tost. LEGGI TUTTO

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    F1, Tost: “Solo Leclerc può impensierire Verstappen”

    ROMA – Franz Tost, team principal dell’AlphaTauri, è stato il primo a credere in Max Verstappen assieme a Helmut Marko. Allora, L’austriaco nato a Trins era allora responsabile della Toro Rosso in Formula 1 e racconta ai tedeschi di “F1-Insider” del suo primo contatto con Max Verstappen: “La prima volta che l’ho visto era al Nurburgring e correva nei kart. Poi l’ho di nuovo incontrato al Norisring, fine settimana dove ha vinto tutte e tre le gare in programma ed era reduce da un’altra tripletta a Spa Francorchamps in Belgio, dove sul bagnato ha corso una gara a sé, come se le sue traiettorie fossero asciutte. Mi ha ricordato immediatamente Michael Schumacher, perché era evidente il fatto che ci si trovasse davanti ad un mega talento”.
    Tost su Leclerc
    Poi nel 2015 l’esordio da 17enne con la Toro Rosso in una sessione di prove libere in Giappone, che Tost racconta così: “Non ha mai avuto problemi con la velocità della F1. Mi ricordo quando a Suzuka disputo la prima sessione di prove libere in carriera su un tracciato molto selettivo senza avere nessun problema. Nelle prime gare ha avuto qualche incidente di troppo, ma adesso guida veramente ad un livello molto alto e secondo me non abbiamo ancora visto il suo massimo splendore”. Poi il team manager dell’AlphaTauri aggiunge: “Solo Leclerc può impensierirlo e tenere il suo passo. Mentre credo che l’inesorabile trascorrere del tempo abbia già tolto qualcosa a Lewis Hamilton. Abbiamo ricevuto tante critiche quando lo abbiamo fatto debuttare nel 2015, non aveva nemmeno la patente di guida, ma Verstappen ha sempre avuto tutto sotto controllo”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez sull'operazione: “Non avevo alternative, senza avrei smesso”

    ROMA – Marc Marquez si avvicina a piccoli passi al suo rientro in MotoGp. Il pilota della Honda è ancora alle prese con la riabilitazione, necessaria dopo l’operazione all’omero del braccio destro. Ai microfoni del portale spagnolo “Deportes Quatro”, l’otto volte iridato aggiorna il paddock sulle sue condizioni di salute: “Avendo esperienza delle operazioni precedenti (tre, ndr), mi pare di essere sulla buona strada. Non c’era alternativa: o mi operavo e dovevo ritirarmi. Il mio sogno e il mio obiettivo al momento non è di vincere, ma di tornare a divertirmi di nuovo nel guidare la moto e farlo senza avere dolore”.
    Nel box in Austria
    Nel frattempo, Marquez ritornerà a respirare l’odore della pit-lane al Red Bul Ring. “Sarò lì per stare vicino alla Honda in un momento molto delicato, per parlare con lo staff HRC e per lavorare insieme al futuro”. Il ritorno sulle due ruote però è ancora lontano: “So che se ci riuscirò, il resto verrà di conseguenza. Non voglio fissare dei tempi perché saranno decisi dai controlli che farò: sto lavorando intensamente, mi sento bene, ma è dura perché mi restano dei dubbi sul braccio”, ha detto il pilota di Cervera. LEGGI TUTTO

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    F1, Gasly: “Mi sento più completo, sono pronto per una squadra top”

    ROMA – La stagione 2022 di Formula 1per Pierre Gasly non sta andando come previsto. Dopo un discreto 2021, il francese dell’AlphaTauri non sta infatti trovando il giusto feeling con la nuova vettura. Il suo contratto con la Red Bull (fornitrice della casa di Faenza) scade nel 2023, ma Gasly in un’intervista a “Motorsport” afferma: “Sono pronto per un top team. Mi sento un pilota completo dopo questi cinque anni nel Circus”. Il suo nome è stato accostato ad Alpine e McLaren in questa pausa estiva, ma Helmut Marko preferisce tenersi stretto il suo pilota. Tornando alla stagione in corso, l’Alphatauri – secondo Gasly – fa fatica per due motivi: “Il primo è legato alla perdita della competitività in qualifica. Il secondo è rappresentato dal passo avanti fatto dai nostri avversari diretti, come Alfa Romeo, Alpine, e Haas. Poi abbiamo avuto altri imprevisti, anche sciocchi, per cui abbiamo perso dei punti importanti”.
    Curve veloci e scivolamenti
    Il tutto unito a una vettura che presenta un problema di fondo. Gasly infatti recrimina: “Sulle piste con curve a bassa velocità, come Monaco e Baku, va meglio. Non appena c’è una curva ad alta o media velocità iniziano i problemi, perché scivoliamo e danneggiamo la gomma”. “Anche se ci sarà sempre un divario con un top team – dice però il pilota di Rouen – è in questi momenti che c’è la necessità di essere uniti, e io provo a fare tutto ciò che posso nel mio ruolo, tengo la squadra unita, voglio e vogliamo andare avanti e tornare dove eravamo lo scorso anno”. Quello in Belgio sarà per lui il 100esimo Gran Premio in Formula 1, traguardo che vorrà senz’altro onorare mettendo in pista una buona prestazione. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Coulthard: “Non mi sorprende la gogna a cui si è sottoposto Leclerc”

    ROMA – L’urlo di rabbia di Charles Leclerc dopo l’errore al Gran Premio di Francia è ormai storia. Il pilota della Ferrari si è poi scusato, prendendosi ogni responsabilità e rammaricandosi dell’accaduto. David Coulthard, ex pilota di Formula 1, è partito da questo episodio per parlare del momento del monegasco: “Non sono sorpreso di quanto spietatamente Leclerc si sia messo alla gogna. È sempre stato così. Ricordo ancora quando ha è andato a muro a Baku nel 2019 e ha detto alla radio: ‘Sono stupido, così stupido!’. Ma Charles non è stupido. È un pilota brillante e super veloce. Matura sotto i nostri occhi in ambiente ad alta pressione come la Ferrari”, ha aggiunto il 51enne di Twynholm.Guarda la galleryLeclerc a muro nel GP di Francia: la Ferrari si dispera
    Sull’essere in Ferrari
    Un contesto, quello della scuderia di Maranello, che è più di un team di Formula 1. E lo sa anche Coulthard, che in Ferrari non ha mai corso: “È qualcosa di più di una semplice squadra di corse, si tratta di un intero Paese”, ha infatti detto lo scozzese. “Una volta che Leclerc avrà sradicato questi errori – dice poi Coulthard – dimostrerà di essere degno dell’albo d’oro. Mi ricorda un po’ Verstappen. Anche lui ha commesso i suoi errori nella prima fase della sua carriera”, ha concluso lo scozzese. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Mekies: “Prove libere per Shwartzman? Guardiamo ai test Pirelli”

    ROMA – Possibilità per Robert Shwartzman di scendere in pista con la Ferrari F1-75 a Monza. È quanto emerge dalle parole del racing director della Rossa, Laurent Mekies, in una dichiarazione ai microfoni della Formula 1. Il regolamento prevede infatti che le scuderie dedichino due sessioni di prove libere 1 ai loro giovani piloti. E la gara italiana sembra essere l’occasione giusta per liberare il primo di questi slot: “Non credo che abbiamo problemi a farlo durante uno dei fine settimana in cui ci sono i test Pirelli”, ha detto infatti Mekies. Con il prossimo test previsto proprio a Monza.
    No a Singapore
    Per il vicecampione di Formula 2, non sarà la prima volta su una monoposto di Formula 1. È infatti già successo ai test post-Abu Dhabi dell’anno scorso e ora il pilota russo con passaporto israeliano si prepara a guidare la F1-75 di Charles Leclerc e Carlos Sainz. Tuttavia, Mekies dichiara: “Non direi a Singapore, dove i piloti hanno bisogno di più tentativi per imparare la pista, ma non abbiamo ancora deciso esattamente dove correrà Shwartzman”. Rivelando che non ci sono ancora date certe per Robert Shwartzman, che intanto prosegue il suo lavoro al simulatore di Maranello. LEGGI TUTTO