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    MotoGp, Puig a Marquez: “Test di Misano importanti, bastano quattro uscite”

    ROMA – La MotoGp aspetta il recupero di Marc Marquez. Saranno però i medici ad avere l’ultima parola a riguardo, che arriverà alla fine di questo mese. Nel frattempo, il team manager dell’Ala Dorata, Alberto Puig, vuole che il suo pilota sia già disponibile per i test di Misano tra una settimana e lo afferma al sito ufficiale del Motomondiale: “Non si tratterà di fare 100 giri al giorno, ma magari quattro uscite per dare un primo riscontro. Il 25 o 26 agosto faranno una TAC e se l’osso è a posto, si procederà. Normalmente il test di Misano è molto importante per preparare il prototipo per Valencia. Ma penso che non ci sarà per la gara”.
    Niente scuse
    La presenza di Marquez sarà fondamentale per la Honda, che deve porre basi solide per il 2023 dopo questa stagione di transizione. Pol Espargaro e Stefan Bradl, il collaudatore della casa giapponese, non hanno garantito risultati di spessore in questo Motomondiale e per questo Puig spera che i medici possano finalmente dare il proprio consenso al ritorno del pilota di Cervera. Di Marquez c’è dunque un disperato bisogno, come si evince dalle parole del catalano: “Andremo avanti come abbiamo fatto finora, cioè un po’ alla cieca, onestamente. Ci siamo affidati un po’ a Pol e al collaudatore, ma il pilota arriva a conoscere la moto col tempo e con la qualità delle gare che ha fatto. Se Marquez non ci sarà, ciò renderà il nostro lavoro un po’ più difficile”. “Ma, in caso contrario, non sarà una scusa”, conclude Puig. LEGGI TUTTO

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    F1, la storia in Belgio dice Ferrari: Hamilton punta Schumacher

    ROMA – Il Gran Premio del Belgio rappresenta una delle grandi classiche della Formula 1 e quest’anno arriva in un momento delicato del Mondiale. Con Max Verstappen in fuga, la Ferrari deve capitalizzare al meglio ogni occasione per cercare di riacciuffare il campione del mondo Red Bull. Per farlo la casa italiana guarda alle statistiche, che la vedono finora vittoriosa per diciotto volte sull’asfalto di Spa-Francorchamps, dove Charles Leclerc ha già vinto nel 2019. Discorso diverso per Lewis Hamilton, che potrebbe non riuscire ad agganciare il suo mito, Ayrton Senna, al secondo posto della classifica dei piloti più vittoriosi in Belgio. Il brasiliano è infatti a quota cinque, dietro Michael Schumacher, che ha firmato sei successi. Il britannico, però, potrebbe superare proprio il tedesco in termini di podi: entrambi hanno infatti centrato nove volte almeno la terza posizione sullo storico circuito.
    Gp Belgio: la storia
    Costruito nel 1921 sfruttando le strade che collegavano le cittadine di Francorchamps, Malmedy e Stavelot, il circuito di Spa è, con i suoi 7 chilometri, il più lungo della Formula 1. Il primo Gran Premio si è disputato nel 1950 e ha visto la vittoria di Juan Manuel Fangio su Alfa Romeo. La gara si è sempre caratterizzata per colpi di scena legati anche alle condizioni meteorologiche, come successo nella precedente edizione, quando si è riusciti a correre non più di un giro, per di più dietro la safety car. Velocità e imprevedibilità, dunque, attendono i piloti per una delle gare storiche del Mondiale, che nelle ultime quattro edizioni ha visto vincere quattro piloti diversi. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Vincere il Mondiale costruttori sarebbe fenomenale”

    ROMA – “Sarebbe fenomenale se riuscissimo a riconquistare il trofeo costruttori, è una cosa molto importante. Ovviamente il numero uno sulla macchina di Max è stato un momento di grande orgoglio per tutta la squadra e siamo determinati a difenderlo al meglio”. Viaggia sulle ali dell’entusiasmo la Red Bull di Christian Horner, che alla redazione di “GPFans” elogia il lavoro della sua squadra e dei propri piloti in Formula 1: “Max – aggiunge il team principal – sta guidando meglio che mai. La squadra si sta comportando ad un livello molto alto e stiamo cogliendo le opportunità”. Opportunità che forse la Ferrari ha concesso troppo spesso ai rivali, che l’anno scorso si sono dovuto “accontentare” del titolo piloti, mentre quello costruttori è andato alla Mercedes per l’ottavo anno consecutivo.
    Il ruolo di Perez
    Per conseguire la doppietta iridata, la Red Bull ha anche Sergio Perez tra le frecce a propria disposizione. In più di un’occasione il messicano ha infatti messo a segno risultati importanti, sottraendo punti a Carlos Sainz e a Charles Leclerc. Ora che alla fine del Mondiale mancano nove Gran Premi, Horner sa di poter fare affidamento su Perez: “Ha fatto un ottimo lavoro l’anno scorso, ma si è evoluto durante l’inverno, e credo che stia giocando un ruolo chiave nella squadra. Il campionato costruttori si basa sullo sforzo congiunto. Siamo fortunati ad avere due piloti molto forti che hanno fatto un ottimo lavoro nella prima metà dell’anno, e la sfida si giocherà nelle prossime nove gare”, ha concluso l’ex pilota britannico. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “In Austria sarebbe stato diverso con una Ducati”

    ROMA – Il Gran Premio di Austria si è chiuso per Andrea Dovizioso con una quindicesima posizione e un punto nella classifica piloti di MotoGp. La gara dell’italiano poteva andare ancora meglio, se solo avesse avuto una moto diverso, come afferma egli stesso ai giornalisti di “Speedweek”: “È sempre difficile partire da dietro. Poi è andata a sorpresa, perché ho guadagnato alcune posizioni in partenza e nelle prime due curve. Poi sono stato ripassato al tornantino perché avevo perso velocità in uscita. Poi mi ci sono voluti sei o sette giri per superare Fernandez, sono stato rallentato e la mia gara è finita lì”. “Se avessi avuto una Ducati, il sorpasso sarebbe riuscito prima, ma così posso solo passare chi è molto più lento di me”, ha aggiunto Dovizioso.
    Verso Misano
    Anche per questo Dovizioso ha optato per il ritiro a fine stagione. Il feeling con la Yamaha del team RNF non è mai sbocciato. Una situazione simile a quella che sta affrontando Pol Espargaro con la Honda 2022: “Ha perso fiducia nella sua moto, come me. Non sono in grado di sfruttare i punti positivi della moto, quindi le cose brutte sono un grosso problema. Questo è il risultato a fine gara”. Parole che sembrano certificare la bontà della scelta di ritirarsi a stagione in corso. “Non ho paura né sono triste. Sono felice di finire a Misano. Volevo che fosse così. Non vedo l’ora di chiudere la mia carriera a Misano con amici e famigliari”, ha detto per concludere Dovizioso, che si prepara a dire addio al Motomondiale alla prossima tappa. LEGGI TUTTO

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    F1, Perez: “Tutto può succedere, la Ferrari è ancora la più veloce”

    ROMA – LaFormula 1riprende la propria corsa dopo la pausa estiva con il Gran Premio del Belgio e con la Red Bull ancora lì a dominare in entrambe le classifiche. Il campione del mondo in carica, Max Verstappen (258 punti), tiene infatti a distanza Charles Leclerc della Ferrari a quota 178. Alle spalle del duo di testa, c’è però Sergio Perez, che ai microfoni del Circus afferma: “Penso che sia tutto ancora molto aperto, quindi dobbiamo continuare a spingere. La Ferrari è stata un po’ più veloce di noi nelle ultime due gare, quindi dobbiamo solo continuare a spingere forte, ma tutto può succedere”.
    I rimpianti di Perez
    Nella prima metà della stagione sembrava addirittura che il rivale più accreditato di Verstappen fosse proprio Perez, autore di sei podi e una vittoria nelle prime tredici gare. Gli errori e i problemi in Canada e in Austria hanno però gettato alle ortiche il buon inizio del messicano. “Se dovessi classificare questa mia prima parte di 2022 sarebbe molto in alto. I due ritiri hanno ucciso quello che stavo costruendo. Senza quelli, il mio campionato sarebbe stato molto diverso”, ha infatti concluso Perez, con un pizzico di rammarico. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “Con la Ducati sarei riuscito a sorpassare in Austria”

    ROMA – Si è chiuso con un quindicesima posizione e un punto conquistato il Gran Premio di Austriadi Andrea Dovizioso. Una tappa MotoGp che poteva presentare altre sorprese per l’italiano ex Ducati, che analizza così la sua domenica ai microfoni di “Speedweek”: “È sempre difficile partire da dietro. Poi è andata a sorpresa, perché ho guadagnato alcune posizioni in partenza e nelle prime due curve. Poi sono stato ripassato al tornantino perché avevo perso velocità in uscita. Poi mi ci sono voluti sei o sette giri per superare Fernandez, sono stato rallentato e la mia gara è finita lì”. “Se avessi avuto una Ducati, il sorpasso sarebbe riuscito prima, ma così posso solo passare chi è molto più lento di me”, ha aggiunto Dovizioso.
    Su Espargaro
    Anche per questo Dovizioso ha optato per il ritiro a fine stagione. Il feeling con la Yamaha del team RNF non è mai sbocciato. Una situazione simile a quella che sta affrontando Pol Espargaro con la Honda 2022: “Ha perso fiducia nella sua moto, come me. Non sono in grado di sfruttare i punti positivi della moto, quindi le cose brutte sono un grosso problema. Questo è il risultato a fine gara”. Motivo per cui il ritiro sembra sempre più essere la scelta giusta per il “Dovi”, che conclude: “Non ho paura né sono triste. Sono felice di finire a Misano (prossima tappa della MotoGp, ndr). Volevo che fosse così. Non vedo l’ora di chiudere la mia carriera a Misano con amici e famigliari”. LEGGI TUTTO

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    F1, Alphatauri annuncia: Lawson sostituirà Gasly nelle libere 1 in Belgio

    ROMA –  La Formula 1 torna a correre e lo fa con il Gran Premio del Belgio, sullo storico asfalto di Spa-Francorchamps. Anche l’AlphaTauri si prepara a questo importante appuntamento e lo fa annunciando la presenza di Liam Lawson nelle prove libere 1 al posto di Pierre Gasly. Una scelta dovuta al regolamento, che prevede la presenza in almeno due Gran Premi di giovani piloti delle varie academy. E Lawson, neozelandese classe 2002, fa parte di quella Red Bull, che continua a sfornare talenti dal sicuro avvenire.
    Il percorso di Lawson
    Non è la prima volta che Liam Lawson sale a bordo di una Formula 1. È infatti già successo nel test finale di Abu Dhabi della scorsa stagione. Ma correre in un weekend di gara, specie al prestigioso Gran Premio del Belgio, non è certo la stessa cosa. Un traguardo, questo, che il ventenne taglia dopo anni nelle serie minori, tra NZ F1600 Championship Series, dove ottiene quattordici vittorie su quindici gare, e il Campionato ADAC di Formula 4, dove da rookie finisce la stagione al secondo posto. Quest’anno Lawson corre in Formula 2 con il team Carlin, con cui ha conquistato sei podi e due vittorie, che finora gli sono valsi l’ottavo posto in classifica piloti a 88 punti. LEGGI TUTTO

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    F1, Perez: “Mondiale ancora aperto, può succedere di tutto”

    ROMA – Ci sono ancora nove gare da disputare per questa Formula 1 2022, che vede in testa la Red Bull in entrambe le classifiche. Max Verstappen (258 punti), tiene a distanza Charles Leclerc della Ferrari a quota 178. Alle spalle del duo di testa, c’è Sergio Perez, che ai microfoni del Circus afferma: “Penso che sia tutto ancora molto aperto, quindi dobbiamo continuare a spingere. La Ferrari è stata un po’ più veloce di noi nelle ultime due gare, quindi dobbiamo solo continuare a spingere forte, ma tutto può succedere”.
    Le parole di Perez
    Nella prima metà della stagione sembrava addirittura che il rivale più accreditato di Verstappen fosse proprio Perez, autore di sei podi e una vittoria nelle prime tredici gare. Poi però due zero (Canada e Austria) hanno compromesso questa ambizione: “Se dovessi classificare questa mia prima parte di 2022 sarebbe molto in alto. I due ritiri hanno ucciso quello che stavo costruendo. Senza quelli, il mio campionato sarebbe stato molto diverso”. LEGGI TUTTO