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    MotoGp, Rivola ammette: “In Austria abbiamo sbagliato”

    ROMA – L’Aprilia torna dal Gran Premio d’Austria di MotoGp con la sua prima top 10 al Red Bull Ring. Tuttavia, la tappa di Spielberg poteva essere ancor più soddisfacente della sesta posizione raccolta da Aleix Espargaro. Lo spagnolo ha lottato fin dai primi istanti con un abbassatore che non funzionava in partenza, cosa che gli ha fatto subito perdere posizioni. La casa di Noale però ha poi montato la gomma soft al posteriore, una decisione che poi si è rivelata poco felice. Massimo Rivola, amministratore delegato dell’Aprilia, ai microfoni di “Motorsport” ammette che il box poteva fare di più: “Abbiamo completamente sbagliato la scelta delle gomme. Sapevamo che ci sarebbero stati dei rischi con la gomma morbida posteriore, ma non ci aspettavamo che il grip calasse così tanto. È colpa nostra, colpa della squadra”.
    Le parole di Rivola
    Ciononostante, Espargaro ha limitato i danni in un weekend che poteva compromettere la sua posizione in classifica piloti. Ma il suo feeling con la moto è stato determinante per il suo sesto posto, complici gli imprevisti che hanno colpito i rivali: “Quella che Aleix ha mostrato – ha aggiunto Rivola – è stata forse una delle migliori gare che abbia mai fatto. Nel Campionato Piloti siamo stati in grado di limitare i danni con un po’ di fortuna, perché Espargaro ha recuperato due posizioni dopo le cadute di Jorge Martin e il default di Enea Bastianini”. La prospettiva del manager italiano, però, va oltre la gara e sembra guardare al 2023, quando l’Aprilia perderà le concessioni e avrà per la prima volta nella sua storia un team satellite: “Se non offriamo ai nostri piloti le migliori condizioni per la gara, è deludente. Perché significa che non abbiamo fatto un buon lavoro”, ha infatti concluso Rivola. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Suzuki cerca il sostituto di Mir: spunta l'ipotesi Bassani

    ROMA – Non è un buon momento per la Suzuki in MotoGp. La scuderia di Hamamatsu, dopo aver annunciato il suo addio al Motomondiale nel 2023, sta cercando di terminare al meglio questa stagione. L’infortunio di Joan Mir in Austria sta però complicando la preparazione alla tappa di Misano (4 settembre). Lo spagnolo non sarà infatti disponibile per la tappa italiana, mentre anche il collaudatore Suzuki, Sylvain Guintoli, è alle prese con un infortunio al braccio sinistro. Con anche Petrucci che non potrà correre a Misano (impegnato nella Motoamerica), il box Suzuki avrebbe individuato come sostituto di Mir il pilota italiano di Superbike (team privato Motocorsa), Axel Bassani, come afferma la testata “GPOne”.
    Le condizioni di Mir
    Una nota della Suzuki ha specificato che Mir deve fare i conti con una “lesione dei legamenti talocalcaneali con una piccola avulsione ossea”, un disturbo per cui dovrebbero essere sufficienti 15 giorni di riposo. Ora l’ostacolo tra Bassani e un posto a Misano si chiama regolamento, che impone un sostituto quando passano più di dieci giorni tra una gara e quella successiva. È probabile, però, che venga concessa una deroga alla casa giapponese, ai saluti con il mondo della MotoGp. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Jarvis: “Morbidelli resta, basta sciocchezze”

    ROMA – “Morbidelli resta con noi, il resto sono solo sciocchezze”. È con queste parole raccolte da “Motorsport” che Lin Jarvis, team manager della Yamaha, rassicura Franco Morbidelli, pilota MotoGp con la M1 ufficiale della casa dei Tre Diapason. In questi giorni in cui il mercato piloti è in fermento, molti addetti ai lavori avevano ipotizzato un addio per il pilota italo-brasiliano, in crisi di risultati, mentre il suo compagno di squadra, Fabio Quartararo, è leader del Motomondiale.
    La situazione di Morbidelli
    Il contratto di Morbidelli scade infatti nel 2023 e Jarvis fa riferimento a questo quando si espone sulla sua permanenza. Tuttavia, lo scenario del mercato piloti si evolve rapidamente e il pilota di Roma ha a suo sfavore una stagione passata nelle retrovie. La Yamaha, d’altro canto, è una moto che ha una spiccata propensione alla fuga, come chiarisce lo stesso Morbidelli: “Sono certo che le nostre posizioni in griglia ci impediscano di ottenere un buon risultato. Ha un enorme impatto sulle nostre prestazioni in gara”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez avvisa la Honda: “Le do due anni di tempo”

    ROMA – “Quanto tempo do alla Honda? Due anni, il tempo del mio contratto. Altrimenti…”. Lascia sospesa così questa frase Marc Marquez, che cerca garanzie dall’Ala Dorata, mentre si avvicina il suo rientro in MotoGp. L’omero è guarito totalmente e lo spagnolo può ora salire in moto, ma la casa giapponese è in crisi di risultati e Marquez non vuole sfigurare. Anzi, vuole tornare alla vittoria, come spiega ai microfoni di “DAZN”: “Non mi nascondo, ho sempre detto che Honda è il marchio dei miei sogni. Ma finché corro ad alti livelli, voglio un progetto vincente”.
    Il consiglio del nonno
    Questa però per Marquez è stata la quarta operazione al braccio destro. Una sfida importante per il suo fisico, specie ora che si avvicina ai trent’anni. “Un braccio con quattro operazioni non sarà mai come uno senza, lo dice l’anatomia. Ma sono felice, perché vedo dei progressi”. “Mio nonno – confessa poi – mi ha suggerito il ritiro, ma gli ho promesso che sarebbe stata la mia ultima possibilità”. Infine, un incoraggiamento alla sua scuderia: “La situazione della Honda non è un disastro, è come un puzzle. Io non ho chiesto la testa di nessuno, ma nel modo di lavorare ho la sensazione che si perdano informazioni, che le mail non arrivino a destinazione”, conclude Marquez. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Jarvis su Morbidelli: “Resta con noi, il resto sono sciocchezze”

    ROMA – Franco Morbidelli resterà in sella alla sua M1 anche per la MotoGp 2023. “Morbidelli resta con noi, il resto sono solo sciocchezze”, ha infatti detto Lin Jarvis, team manager della Yamaha, ai microfoni “Motorsport”. In questi giorni in cui il mercato piloti è in fermento, molti addetti ai lavori avevano ipotizzato un addio per il pilota italo-brasiliano, in crisi di risultati, mentre il suo compagno di squadra, Fabio Quartararo, è leader del Motomondiale.
    I difetti della M1
    Il contratto di Morbidelli scade infatti nel 2023 e Jarvis fa riferimento a questo quando si espone sulla sua permanenza. Tuttavia, lo scenario del mercato piloti si evolve rapidamente e il pilota di Roma ha a suo sfavore una stagione passata nelle retrovie. Nel pacchetto, c’è però da inclidere anche il fatto che la Yamaha è una moto che dà il meglio in campo aperto: “Sono certo che le nostre posizioni in griglia ci impediscano di ottenere un buon risultato. Ha un enorme impatto sulle nostre prestazioni in gara”, ha infatti affermato Morbidelli stesso. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Bassani al posto di Mir: l'ipotesi della Suzuki per Misano

    ROMA – La Suzuki cerca un sostituto che possa correre a Misano al posto di Joan Mir. La scuderia di Hamamatsu deve infatti rimediare all’infortunio dello spagnolo in Austria che sta complicando la preparazione alla tappa MotoGp del 4 settembre. Sì, perxché anche il collaudatore Suzuki, Sylvain Guintoli, è alle prese con un infortunio al braccio sinistro. Con anche Petrucci che non potrà correre a Misano (impegnato nella Motoamerica), il box Suzuki avrebbe individuato come sostituto di Mir il pilota italiano di Superbike (team privato Motocorsa), Axel Bassani, come afferma la testata “GPOne”.
    La deroga alla Suzuki
    Una nota della Suzuki ha specificato che Mir deve fare i conti con una “lesione dei legamenti talocalcaneali con una piccola avulsione ossea”, un disturbo per cui dovrebbero essere sufficienti 15 giorni di riposo. Ora l’ostacolo tra Bassani e un posto a Misano si chiama regolamento, che impone un sostituto quando passano più di dieci giorni tra una gara e quella successiva. La speranza della Suzuki è che le si venga concessa una deroga per ovviare a questa situazione, visto il suo imminente addio alla classe regina. LEGGI TUTTO

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    F1, Domenicali sul Gp del Belgio: “Colloqui ancora aperti per il 2023”

    ROMA – Cresce l’attesa per il Gran Premio del Belgio, che segna il ritorno della Formula 1 dopo la pausa estiva. Lo storico circuito di Spa-Francorchamps di prepara ad accogliere i piloti, ma l’accordo per allestire l’evento anche per il prossimo anno non c’è ancora. Il Circus starebbe infatti cercando di ritornare sia in Cina che in Sudafrica, ma l’incertezza legata al Covid nella regione di Shanghai e il blocco delle trattative con i promotori di Midrand stanno rimettendo in discussione il calendario per il 2023. Ai microfoni di “Motorsport”, Stefano Domenicali, presidente della Formula 1, fa chiarezza sulla questione: “Non ho mai detto che l’anno prossimo il Belgio non sarà in calendario. È vero che stiamo parlando con altri promotori per vedere se c’è un pieno impegno e che le tappe tradizionali non portano gli stessi introiti, ma noi abbiamo massimo rispetto per le nostre classiche. I colloqui sono ancora aperti”.
    Le parole di Domenicali
    Infatti, il manager italiano aggiunge subito dopo: “Questo weekend saremo a Spa e vedrete i promotori passare dal mio ufficio. C’è molto rispetto per questi luoghi. Ma se ricordi c’erano dei periodi in cui non si è corso in Belgio, ma poi è tornato di nuovo. La memoria a volte è corta. È un posto fantastico, non c’è dubbio”. Il piano per il futuro però è ben delineato, come spiega Domenicali: “Avremo almeno un terzo delle gare in Europa, un terzo nell’area dell’Estremo Oriente e l’altro nelle Americhe e nel Medioriente. Vogliamo essere equilibrati In futuro potrebbe esserci una sorta di rotazione che permette a tutti di essere in calendario”. Infine un commento sul possibile approdo sul circuito cittadino di Nizza e sul ritorno del Gp di Germania: “Stiamo parlando con la Federazione francese e con il governo. Il futuro è legato anche ai promotori che vedono l’evento come un investimento. Per quanto riguarda la tappa tedesca, un conto è esprimere una volontà, un altro è mettere sul tavolo proposte concrete. Spero la situazione possa sbloccarsi presto”. LEGGI TUTTO

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    Mick, quanta concorrenza per un sedile nel '23

    TORINO – Si diverte giocando a calcio con Sebastian Vettel, in attesa di scatenarsi sul circuito di Spa, tanto amato dal padre. È Mick Schumacher e la partita di calcio, a scopo benefico, è organizzata dalla fondazione che porta il nome del celebre padre. In realtà, alla ripresa del campionato di Formula 1, Mick ha molte ragioni per volere e dovere andare forte e qualcuna (qualcuna di troppo) per essere preoccupato. L’accordo tra la McLaren e Ricciardo. ad esempio, lascia l’australiano a piedi per il ‘23: non è detto che riesca a trovare un posto (ha 33 anni e nonostante la sua indubbia classe non è che le ultime stagioni siano state brillantissime) e tuttavia dalla Haas hanno sondato la sua disponibilità, certo non per sostituire Kevin Magnussen, di cui la squadra è più che soddisfatta.
    GIOCHI APERTI – Venerdì mattina, intanto, nella prima sessione di prove il suo posto sarà preso da Antonio Giovinazzi, che farà così ritorno al volante di una monoposto di Formula 1. Anche lui guiderebbe ben volentieri la Haas nel ‘23. E in tutto questo avrà un ruolo anche la Ferrari (sia perché ha un legame stretto con la Haas, sia perché tanto Giovinazzi quanto Schumi jr sono legati a Maranello). Mick, dopo un inizio di stagione modesto, è cresciuto e migliorato. Ma è chiaro che deve dare (e fare) molto di più nella seconda parte della stagione. Chissà che le voci su Ricciardo e l’ombra di Giovinazzi siano per lui uno sprone. I giochi, per sua fortuna, si chiuderanno più avanti. LEGGI TUTTO