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    MotoGp, Puig: “L'addio di Espargaro è una questione di età”

    ROMA – Pol Espargaro torna in KTM e la Honda sta per annunciare Joan Mir. La coppia di piloti MotoGp per il 2023 dell’HRC prende forma. E Alberto Puig, team manager, spiega, in un’intervista a “DAZN” i motivi di questa separazione con il pilota di Granollers: “Pol ha sempre voluto rinnovare. Quest’anno gli abbiamo detto che avremmo preso più tempo per decidere. Honda sta prestando molta attenzione a trovare piloti più giovani, perché vuole sviluppare la moto e cercare un pilota che possa stare più tempo in squadra, non un pilota che è già sula soglia dei 30”.
    Le motivazioni di Puig
    Pol Espargaro sarà infatti, a partire dal prossimo anno, un pilota del neonato team satellite KTM, GASGAS Factory Racing Team. Nel frattempo, Honda aspetta di poter annunciare Joan Mir, al momento alle prese con un infortunio. Il valore del 31enne però non si discute. “In termini di velocità, non credo ci sia molta differenza tra Espargaro e Mir. È stata l’età ad essere un fattore decisivo nella decisione. Non ha nulla a che fare con la velocità o la qualità di Pol, sappiamo tutti che è un pilota super veloce”, ha chiosato infatti Puig, che continua a sperare nel pieno recupero di Marc Marquez. LEGGI TUTTO

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    F1, Marko: “Tsunoda ha potenziale per vincere un Gran Premio”

    ROMA – Yuki Tsunoda deve ancora mostrare le sue reali capacità in Formula 1. Helmut Marko, consigliere della Red Bull, crede sia così e in un’intervista a “Motorsport Total” elogia il giovane dell’academy anglo-austriaca: “Ha potenziale per vincere un Gran Premio. È questa la nostra filosofia nel programma giovani. Lui gode nel box di una grande stima”. Il 22enne potrebbe puntare anche al titolo? “Deve mettere tutto insieme – risponde il manager austriaco – deve cambiare mentalità. In una situazione critica un pilota può esaltare o affossare una scuderia”.
    Il temperamento di Tsunoda
    Finora, quello che sembra aver più bloccato la crescita di Yuki Tsunoda è proprio sé stesso. A volte il suo carattere impulsivo è emerso in team radio figli dell’adrenalina in pista. Per smussare questi aspetti che possono portare a essere poco lucidi, la scuderia di Faenza gli ha affiancato un mental coach. Una decisione che Marko commenta così: “Non è l’unico a godere dell’aiuto di questa figura, anche gli altri ne hanno uno. Il suo carattere non è niente di riprovevole, ma commenti come ‘Questa macchina è una m…’ non aiutano il muretto. Devi analizzare, capire il problema e poi esporlo con chiarezza ai tecnici. Imprecare nel mezzo di una curva non va bene”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Binotto: “Ci siamo spinti troppo al limite”

    ROMA – La Ferrari è pronta a mettere tutte le carte in tavola per riaprire il Mondiale di Formula 1. “Stiamo lavorando per usare un nuovo aggiornamento alla parte ibrida nella seconda metà della stagione. Lo chiamano jolly, ma preferisco parlare di opportunità”. Sono queste, infatti, le parole di Mattia Binotto, capo del muretto italiano, che in un’intervista ai tedeschi di “Auto, Motor und Sport” annuncia uno strumento in più nelle mani di Ferrari per cercare di mettere più pressione alla Red Bull già dal Gran Premio del Belgio. Nuove componenti che potrebbero bastare a rilanciare la F1-75, ma Binotto aggiunge: “Non si può dire che una vettura sia più veloce dell’altra. Siamo entro il decimo. Noi abbiamo lavorato sull’ala posteriore per avvicinarci a quella della Red Bull, più efficiente con il DRS aperto. Le gare vengono quindi decise da altri aspetti, come l’assetto, le condizioni esterne e lo stato di forma dei piloti”.
    Su Leclerc e Sainz
    Binotto ha poi parlato della prima parte di stagione: “Su 13 gare, ne abbiamo vinte solo quattro. Red Bull è stata effettivamente più efficiente di noi. Ma avremmo potuto vincere otto volte senza problemi. Quindi l’equilibrio sarebbe stato opposto. La verità è probabilmente nel mezzo”. Il team principal ha poi proseguito parlando degli sviluppi: “La corsa per ritornare competitivi parte nel 2017. Abbiamo cambiato organizzazione, mentalità, strumenti, processi e competenze. Il Covid ha impedito poi lo sviluppo della vettura 2020 e nel 2021 le nostre mani erano legate, ma quelle due stagioni ci hanno insegnato a guardare ai nostri punti deboli. In 27 anni in Ferrari non ho mai visto un balzo in avanti del genere. I problemi di affidabilità sono legati al fatto che ci siamo spinti fino al limite”. Poi, però, la F1-75 doveva essere portata in pista e Charles Leclerc e Carlos Sainz si stanno dimostrando all’altezza. “Charles ha avuto feeling fin dall’inizio. Ma penso anche che sia migliorato. Oggi guida in modo più efficiente rispetto alla prima gara in Bahrain. Carlos invece ha avuto più problemi. Ha bisogno di più tempo per adattarsi, è la sua natura. Ha la capacità di analizzare, capire e lavorare passo dopo passo. È già notevolmente migliorato. Questo è importante per noi perché gareggiamo anche per il campionato costruttori”, ha concluso poi Binotto. LEGGI TUTTO

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    F1, Marko su Tsunoda: “Ha potenziale per vincere un Gp”

    ROMA – Helmut Marko ha fiducia in Yuki Tsunoda. Finora il giapponese dell’AlphaTauri non è mai andato a podio in Formula 1. Ciononostante, in un’intervista a “Motorsport Total”, in consigliere della Red Bull afferma: “Ha potenziale per vincere un Gran Premio. È questa la nostra filosofia nel programma giovani. Lui nel box gode di una grande stima”. Il 22enne potrebbe puntare anche al titolo un giorno? “Deve mettere tutto insieme – risponde il manager austriaco – deve cambiare mentalità. In una situazione critica un pilota può esaltare o affossare una scuderia”.
    Le parole di Marko
    Finora, quello che sembra aver più bloccato la crescita di Yuki Tsunoda è proprio sé stesso. A volte il suo carattere impulsivo è emerso in team radio figli dell’adrenalina in pista. Per smussare questi aspetti che possono portare a essere poco lucidi, la scuderia di Faenza gli ha affiancato un mental coach. “Non è l’unico a godere dell’aiuto di questa figura – aggiunge Marko – anche gli altri ne hanno uno. Il suo carattere non è niente di riprovevole”. “Ma commenti come ‘Questa macchina è una m…’ non aiutano il muretto. Devi analizzare, capire il problema e poi esporlo con chiarezza ai tecnici. Imprecare nel mezzo di una curva non va bene “, ha poi però concluso il collaboratore di Christian Horner. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Binotto: “Avremmo potuto vincere otto gare”

    ROMA – “Stiamo lavorando per usare un nuovo aggiornamento alla parte ibrida nella seconda metà della stagione. Lo chiamano jolly, ma preferisco parlare di opportunità”. Mattia Binotto svela così la freccia a disposizione della Ferrari per andare nuovamente all’assalto del Mondiale di Formula 1, attualmente appannaggio di Max Verstappen e della sua Red Bull. L’intervista ai tedeschi di “Auto, Motor und Sport” prosegue con la comparazione delle due vetture, con la Rossa che potrebbe già iniziare a spingere nel Gran Premio del Belgio. Questo il commento del team principal sulla F1-75 e la RB18: “Non si può dire che una vettura sia più veloce dell’altra. Siamo entro il decimo. Noi abbiamo lavorato sull’ala posteriore per avvicinarci a quella della Red Bull, più efficiente con il DRS aperto. Le gare vengono quindi decise da altri aspetti, come l’assetto, le condizioni esterne e lo stato di forma dei piloti”.
    La rincorsa della Ferrari
    Binotto ha poi parlato della prima parte di stagione: “Su 13 gare, ne abbiamo vinte solo quattro. Red Bull è stata effettivamente più efficiente di noi. Ma avremmo potuto vincere otto volte senza problemi. Quindi l’equilibrio sarebbe stato opposto. La verità è probabilmente nel mezzo”. Il team principal ha poi proseguito parlando degli sviluppi: “La corsa per ritornare competitivi parte nel 2017. Abbiamo cambiato organizzazione, mentalità, strumenti, processi e competenze. Il Covid ha impedito poi lo sviluppo della vettura 2020 e nel 2021 le nostre mani erano legate, ma quelle due stagioni ci hanno insegnato a guardare ai nostri punti deboli. In 27 anni in Ferrari non ho mai visto un balzo in avanti del genere. I problemi di affidabilità sono legati al fatto che ci siamo spinti fino al limite”. Poi, però, la F1-75 doveva essere portata in pista e Charles Leclerc e Carlos Sainz si stanno dimostrando all’altezza. “Charles ha avuto feeling fin dall’inizio. Ma penso anche che sia migliorato. Oggi guida in modo più efficiente rispetto alla prima gara in Bahrain. Carlos invece ha avuto più problemi. Ha bisogno di più tempo per adattarsi, è la sua natura. Ha la capacità di analizzare, capire e lavorare passo dopo passo. È già notevolmente migliorato. Questo è importante per noi perché gareggiamo anche per il campionato costruttori”, ha concluso poi Binotto. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, lesione ai legamenti per Mir: due settimane di stop e niente Misano

    ROMA – La brutta caduta nel Gran Premio d’Austria e le sue conseguenze non permetteranno a Joan Mir di correre nel weekend di Misano.  Come affermato da un comunicato della Suzuki, gli esami svolti nei giorni successivi dal pilota hanno evidenziato una “lesione dei legamenti talocalcaneali con una piccola avulsione ossea”. Saranno quindici i giorni di riposo che il classe 1997 dovrà osservare, i quali lo costringeranno a saltare la prossima tappa di MotoGp. Il team manager Livio Suppo ha commentato la brutta la notizia: “Sono molto dispiaciuto per Joan. I problemi continuano a sorgere in questa difficile stagione. In ogni caso, dobbiamo rimanere ottimisti. L’incidente è stato molto grave e alla fine l’infortunio è serio, ma poteva andare peggio, quindi siamo positivi e vediamo come si riprenderà nei prossimi 15 giorni per essere pronto per Aragon”.
    Il commento di Mir
    Anche lo stesso Mir ha parlato dopo l’annuncio dello stop: “Dopo essermi sottoposto a diversi esami, i medici mi hanno consigliato 15 giorni di riposo e un’altra valutazione dopo questo periodo. Purtroppo salterò la gara di Misano, ma sono fiducioso di poter tornare ad Aragon. Voglio ringraziare Dainese e AGVper avermi protetto e per avermi evitato un infortunio più grave dopo la brutta caduta di domenica. È stata una stagione difficile, ma sono convinto che torneremo più forti per regalare altri bei momenti alla mia squadra e a tutti voi che mi sostenete”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: due settimane di riposo per Mir, lo spagnolo salta Misano

    ROMA – Niente Gran Premio di San Marino per Joan Mir, che salterà il weekend a Misano dopo l’high-side nella gara in Austria. Come affermato da un comunicato della Suzuki, gli esami svolti nei giorni successivi dal pilota hanno evidenziato una “lesione dei legamenti talocalcaneali con una piccola avulsione ossea”. Saranno quindici i giorni di riposo che il classe 1997 dovrà osservare, i quali lo costringeranno a saltare la prossima tappa di MotoGp. Il team manager Livio Suppo ha commentato la brutta la notizia: “Sono molto dispiaciuto per Joan. I problemi continuano a sorgere in questa difficile stagione. In ogni caso, dobbiamo rimanere ottimisti. L’incidente è stato molto grave e alla fine l’infortunio è serio, ma poteva andare peggio, quindi siamo positivi e vediamo come si riprenderà nei prossimi 15 giorni per essere pronto per Aragon”.
    Le parole di Mir
    Anche lo stesso Mir ha parlato dopo l’annuncio dello stop: “Dopo essermi sottoposto a diversi esami, i medici mi hanno consigliato 15 giorni di riposo e un’altra valutazione dopo questo periodo. Purtroppo salterò la gara di Misano, ma sono fiducioso di poter tornare ad Aragon. Voglio ringraziare Dainese e AGVper avermi protetto e per avermi evitato un infortunio più grave dopo la brutta caduta di domenica. È stata una stagione difficile, ma sono convinto che torneremo più forti per regalare altri bei momenti alla mia squadra e a tutti voi che mi sostenete”. LEGGI TUTTO

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    Clamoroso: Ducati vuole lanciarsi anche nel motocross

    TORINO – La Ducati va fuori pista. No, non preoccupatevi, il momento magico in MotoGP con Pecco Bagnaia reduce da tre vittorie consecutive che hanno riacceso il sogno di conquistare il titolo mondiale piloti che manca dal 2007 (Casey Stoner) e con le DesmosediciGP dominanti (2 sul podio, 6 nelle prime 11 domenica in Austria) continua. Ma a Borgo Panigale vogliono di più e sono pronti a lanciare l’assalto anche al pianeta offroad, con l’intenzione di partecipare al Mondiale di MXGP dal 2024.La notizia arriva dal sito specializzato Motosport e conferma i piani di sviluppo della Ducati guidata aziendàlmènte da Claudio Domenicali e tecnicamente da Gigi Dall’Igna. Dopo aver completato la missione di realizzate la MotoGP migliore e per tutti (8 rosse in pista, 5 vittorie con Bagnaia e 3 con Bastianini, sul podio anche Miller, Martin, Zarco e Bezzecchi), dopo aver spinto sull’evoluzione nell’elettrico, diventando fornitore unico del Mondiale di MotoE dal prossimo anno (il prototipo ha già superato brillantemente i primi test), ecco il progetto Motocross che fa seguito al lancio avvenuto all’inizio dell’anno della DesertX. Il motore 450cc a 4 tempi per la MXGP (che dovrà sfidate KTM, Honda e Yamaha anche sul fango e la sabbia) dovrebbe essere pronto a fine stagione e sviluppato insieme alla moto nel 2023. E si parla pure della categoria MX2 e soprattutto dello sbarco negli Stati Uniti (mercato chiave per la Ducati) col Supercross. Altro che Davide italiano contro Golia giapponese. Il gigante delle due ruote ora è rosso e nasce a Bologna. LEGGI TUTTO