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    F1, ufficiale l'ingresso di Audi: esordio nel 2026

    ROMA – Ora è ufficiale: Audi entrerà a far parte del mondiale di Formula 1. Il marchio del gruppo tedesco Volkswagen farà il suo esordio in griglia come costruttore dal 2026, quando verranno sbloccate le nuove power unit rivistite. “Sono lieto di dare il benvenuto ad Audi in Formula 1, un marchio automobilistico iconico, pionieristico e che incarna l’innovazione tecnologica – ha affermato Stefano Domenicali, Presidente e CEO del Circus -. Questo è un momento importante per il nostro sport che mette in evidenza l’enorme forza che abbiamo come piattaforma globale a crescita continua. È anche un grande riconoscimento che il nostro passaggio ai motori ibridi alimentati in modo sostenibile nel 2026 sia una soluzione per il futuro del settore automobilistico. Non vediamo l’ora di vedere il logo Audi sulla griglia e scoprire da loro ulteriori dettagli sui loro piani”.
    Le parole di Duesmann 
    Non solo. Nel comunicato ufficiale apparso sul sito della Formula 1 si legge inoltre che Audi rivelerà quali squadre monteranno il loro motore entro la fine di quest’anno. La nota prosegue poi con le parole di Markus Duesmann, Amministratore delegato di Audi, che spiega: “Il motorsport è parte integrante del DNA di Audi. La Formula 1 è sia un palcoscenico globale per il nostro marchio che un laboratorio di sviluppo altamente impegnativo. La combinazione di alte prestazioni e concorrenza è sempre uno stimolo per innovarsi nel nostro settore. Con le nuove regole, ora è il momento giusto per metterci in gioco. Dopotutto, sia la Formula 1 che l’Audi perseguono chiari obiettivi di sostenibilità”. Nel comunicato si apprende anche che entro il 2022 Audi andrà ad adeguare le sue infrastrutture di Neuburg con personale e attrezzature specifiche per lo sviluppo della power unit, che inizierà nel 2023. LEGGI TUTTO

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    Staffetta Alonso-Mick, la visibilità dell'operazione è garantita

    TORINO – Incredibile, ma vero. Il che, sia chiaro, è positivo per tutti. Il mercato piloti in Formula 1, che è rimasto come addormentato per tanto tempo, si è improvvisamente svegliato. Ed è accaduto in coincidenza con l’annuncio dell’accordo trovato tra Daniel Ricciardo e la McLaren. L’australiano se ne andrà (“Certo, non è l’esito che mi aspettavo, ma me ne vado a testa alta, ho fatto dei mio meglio”) e lascerà il posto al connazionale Oscar Piastri. Tutti e due, detto incidentalmente, sono di evidenti origini italiane.
    ASTON MARTIN – Di colpo si sono sbloccate altre situazioni. Il posto lasciato libero da Fernando Alonso, che passerà all’Aston Martin (“una sfida difficile, ma spesso nella vita bisogna prendere delle decisioni complicate”) potrebbe essere colmato da Mick Schumacher, che sino ieri l’altro sembrava in grave difficoltà per quanto attiene il prosieguo della sua carriera. Certo, per l’Alpine non avere un punto di riferimento forte come Alonso potrebbe rivelarsi un problema, ma visto che Fernando se n’è andato bisognava reagire. Magari si sarebbe potuto “pescare” un giovane (in fondo si sarebbe voluto Piastri, di cui tutti dicono bene, ma che certo non ha esperienza), ma con Mick Schumacher si ottiene almeno una garanzia di visibilità. Resta da capire se Antonio Giovinazzi, che guiderà per la Haas nelle prime libere di Spa, potrà avere qualche possibilità. Ma questo lo si capirà solo nelle prossime settimane. LEGGI TUTTO

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    F1, Sainz: “Pista favorevole alla Red Bull, ma posso vincere”

    ROMA – La Ferrari in questo Gran Premio del Belgio ha un obiettivo: arginare la fuga di Max Verstappen nel Mondiale di Formula 1. Per fare ciò, la Rossa è pronta a montare nuove componenti, anche se questo comporterà subire una penalità in griglia di partenza. Interrogato dai microfoni di “Sky Sport”, Carlos Sainz però non svela le carte del muretto italiano: “Parte ibrida? Non so nulla, non è stato ancora confermato niente. Ma anche se sono da solo potrei vincere, anche contro due macchine al top”.
    Vittoria possibile
    Cercare di recuperare terreno sulla Red Bull di Max Verstappen, a più ottanta punti su Charles Leclerc, non sarà però facile. Con una Ferrari che probabilmente partirà dal fondo, toccherà fare gli straordinari per portare a casa l’appuntamento sullo storico asfalto di Spa-Francorchamps. Ben conscio dell’impresa a cui potrebbe essere chiamato, Sainz non si tira indietro: “Potrebbe essere una pista favorevole alla Red Bull con i rettilinei veloci. Però è un circuito che piace molto anche a me. Posso vincere”, ha infatti concluso il classe 1994. LEGGI TUTTO

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    F1, Sainz: “Posso vincere anche da solo contro due macchine”

    ROMA – “Parte ibrida? Non so nulla, non è stato ancora confermato nulla. Ma anche se sono da solo potrei vincere, anche contro due macchine al top”. Risponde così Carlos Sainz ai microfoni di “Sky Sport”, che gli hanno posto la domanda su quale pilota della Ferrari potrebbe scontare penalità. La Rossa ha infatti elaborato una nuova parte ibrida, che – nei piani di Mattia Binotto – dovrebbe dare una mano agli alfieri del Cavallino in questo Gran Premio del Belgio, quattordicesima tappa della Formula 1.
    Le parole di Sainz
    Cercare di recuperare terreno sulla Red Bull di Max Verstappen, a più ottanta punti su Charles Leclerc, non sarà però facile. Con una Ferrari che probabilmente partirà dal fondo, toccherà fare gli straordinari per portare a casa l’appuntamento sullo storico asfalto di Spa-Francorchamps. Sainz è consapevole di questa difficoltà, ma aggiunge: “Potrebbe essere una pista favorevole alla Red Bull con i rettilinei veloci. Però è un circuito che piace molto anche a me. Posso vincere”. LEGGI TUTTO

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    Domenicali: “Più probabile un meteorite che una donna in Formula 1 in cinque anni”

    Quando si cerca una definizione breve per Stefano Domenicali, talvolta si incappa nella scorciatoia del “nuovo Ecclestone”. In realtà i due hanno in comune il fatto di essere stati alla guida della Formula 1, ma in tempi e modi diversi, essendo essi stessi persone agli antipodi. Oggi Domenicali gestisce il circus per conto della proprietaria (dal 2017) Liberty Media, che alla Formula 1 dà un’impronta americana, molto attenta allo show. Il risultato non è sempre una meraviglia, ma Domenicali va avanti anche con onestà intellettuale, ammettendo: «I giovani chiedono cose nuove e io devo fare scelte per la massima valorizzazione del Mondiale». Ergo: per aumentare la redditività del giocattolo. E sul punto si fa fatica a dargli torto. Intanto, alla vigilia della ripresa delle ostilità dopo la pausa estiva, ha parlato ad alcune testate decantando il «grande momento per la Formula 1» e l’«incredibile stato di salute di uno sport in prima fila per popolarità». Quanto al pezzo di campionato che ci aspetta ha anticipato – chissà quanto per intima convinzione e quanto per promuovere la merce sul banco – l’arrivo di meraviglie ed effetti speciali. Il primo messaggio – non è finita finché non è finita – lo ha porto anche col cuore, ché le sue radici sono ancora nelle profondità di Maranello. «Ottanta punti dividono Leclerc da Verstappen e sono tanti, ma in Formula 1 non si deve mai dire mai. Ricordo che nel 2007 (lui era in procinto di rilevare la guida della Scuderia da Jean Todt, ndr) Raikkonen a due gare dalla fine aveva diciassette punti di ritardo (col vecchio punteggio la vittoria ne valeva dieci, ndr), e batté Hamilton e Alonso di un solo punto. La Red Bull è molto forte, la Mercedes crescerà ma la seconda parte riserverà grandi sorprese. Errori, affidabilità, meteo… chi può dirlo? Intanto dal Belgio in poi i GP registrano l’esaurito: tutti vogliono vedere come andrà a finire». Le norme anti-saltellamento per il 2023 rimescoleranno i valori? «Non credo. Un anno fa tutti giuravano che quest’anno le macchine sarebbero state uguali fra loro. E invece ogni team ha saputo creare qualcosa di nuovo e originale». Porsche e Audi si avvicinano. «La piattaforma tecnica è credibile e protesa verso un futuro con motori sostenibili. Ribadiamo l’obiettivo dell’impatto zero carbon nel 2030, e tutto questo alle Case piace». Dagli Usa si dice molto interessato a entrare Mario Andretti. «Non abbiamo problemi di quantità né necessità di nomi pesanti. Conosco Mario e sono tutti benvenuti, anche suo figlio Michael, ma altri si stanno muovendo in silenzio, e rispettando i protocolli». Cancellato il GP Russia per l’invasione dell’Ucraina, non si pone il problema con la Cina che insidia Taiwan? «La nostra politica è chiara: portare nel mondo valori positivi. Tutte le leghe stanno cercando di capire cosa succederà e bisogna anche capire come evolverà la situazione delle chiusure per il Covid: non abbiamo tirato conclusioni». Nel 2023 avremo in calendario un GP africano? «Tutti lo vogliono e noi stiamo discutendo col Sudafrica per un accordo di lungo termine. Comunque puntiamo a un calendario con 23-24 gare, non di più». Davvero la Formula 1 rischia di perdere Spa? «La memoria corta impedisce di ricordare che pochi anni fa il Belgio non c’era… Dobbiamo scegliere per la massima valorizzazione del Mondiale. L’ideale per noi sarebbe avere un terzo del campionato in Europa, un terzo nelle Americhe e un terzo nel resto del mondo». Tra le gare storiche c’è in ballo anche Monza. «Grande rispetto per questi circuiti e per Monza che compie cent’anni, ma la storia non è abbastanza. Bisogna investire sulle strutture e sul futuro. E nessuno è garantito, non sarebbe corretto nei confronti di chi vuol entrare». La MotoGP vi copia le Sprint, ma rimane aperta la questione che chi si aggiudica la pole non necessariamente parte davanti nel GP. «Siamo pronti a discutere aggiustamenti ma se la gente è felice, i promotori e i media anche (i media non proprio, ndr), perché no? È bello che ogni giornata offra qualcosa di nuovo, i venerdì con le sole prove libere divertono solo gli ingegneri». Quando una donna in Formula 1? «Lavoriamo per dare loro il massimo delle possibilità di entrare, all’età giusta e con la macchina giusta. Devo però anche essere realista e dire che è più probabile l’arrivo di un meteorite sulla Terra che quello di una pilota nel Mondiale nei prossimi cinque anni». LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Leclerc: “Mondiale? Io ci credo, ma adesso è dura”

    ROMA – La Ferrari riparte dal Gran Premio del Belgio e dalle parole in conferenza piloti di Charles Leclerc, che ha parlato così delle sue vacanze: “Avevo bisogno di ricaricare le batterie. Ci sono state molte emozioni che ho accumulato, molti alti e bassi. Ero stanco e per fortuna mi sono rilassato con famiglia e amici”. Ora però ci sono nove gare di Formula 1 da affrontare. E La Rossa ha bisogno delle sue prestazioni per mettere pressione alla Red Bull e restare aggrappati al sogno Mondiale. Il primo ad avere fiducia è proprio il monegasco: “È difficile, ma io ci credo al campionato. Farò del mio meglio”.Guarda la galleryLeclerc, il nuovo yacht si chiama Sedici e costa 4 milioni di euro
    Il precedente nel 2019
    Nel 2019 Leclerc ha raccolto proprio in Belgio la prima delle sue finora 5 vittorie in carriera. Il pilota classe 1997 ricorda così quella domenica: “Questa pista è speciale per me, qui ho ottenuto la prima vittoria, anche se le circostanze erano piuttosto strane per quanto successo ad Antoine (Hubert, morto a Spa-Francorchamps in una gara di Formula 2, ndr). Spero di replicare quest’anno”. Insomma, per questo ultimo tratto di stagione c’è bisogno della miglior Ferrari e del miglior Leclerc, che dice per concludere: “Affronteremo le gare una per volta, cercando di sfruttare ogni opportunità”. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “Vincere una gara è possibile, ne sono certo”

    ROMA – “Penso che la prima vittoria stagionale possa essere vicina. Siamo migliorati con costanza e tutti hanno fatto passi avanti. La W13 all’inizio dell’anno era una macchina da corsa normale, ora sta cambiano”. Inizia con queste parole il Gran Premio del Belgio di Lewis Hamilton, voglioso di riprendersi il gradino più alto del podio in Formula 1, che l’inglese non ha ancora occupato in questo 2022. Il sette volte campione del mondo è reduce da cinque podi consecutivi e in conferenza stampa afferma: . Possiamo ridurre ancora il divario con i primi della classe, ma sono sicuro che è possibile farlo”.
    Le parole di Hamilton
    Pausa estiva per Lewis Hamilton, che è voltato in Africa per un viaggio che è sembrato più di un safari turistico. “Il mio viaggio in Africa era programmato, era il continente che volevo visitare più di ogni altro, nonostante ci sia già stato. È stata incredibile l’accoglienza che ho ricevuto”. Il pilota Mercedes ha così concluso il suo intervento: “È stata un’esperienza che mi ha riportato alla realtà. È stato ammirevole vedere come la gente sopravviva con poco e che non dia nulla per scontato”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Leclerc: “Mondiale difficile, ma ci credo ancora”

    ROMA – “Avevo bisogno di ricaricare le batterie. Ci sono state molte emozioni che ho accumulato, molti alti e bassi. Ero stanco e per fortuna mi sono rilassato con famiglia e amici”. Sono queste le parole che aprono il Gran Premio del Belgio di Charles Leclerc, pilota di Formula 1 per la Ferrari. La Rossa ha bisogno delle sue prestazioni per mettere pressione alla Red Bull e restare aggrappati al sogno Mondiale. Il primo ad avere fiducia è proprio il monegasco, che in conferenza stampa dice: “È difficile, ma io ci credo al campionato. Farò del mio meglio”.Guarda la galleryCharles Leclerc si regala Sedici, il nuovo yacht da 4 milioni
    Le parole di Leclerc
    Nel 2019 Leclerc ha raccolto proprio in Belgio la prima delle sue finora 5 vittorie in carriera. Il pilota classe 1997 ricorda così quella domenica: “Questa pista è speciale per me, qui ho ottenuto la prima vittoria, anche se le circostanze erano piuttosto strane per quanto successo ad Antoine (Hubert, morto a Spa-Francorchamps in una gara di Formula 2, ndr). Spero di replicare quest’anno”. Infine, illustra il modo in cui si approccerà alle restanti nove tappe di questa stagione: “Affronteremo le gare una per volta, cercando di sfruttare ogni opportunità”. LEGGI TUTTO