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    MotoGp, Bagnaia: “A Motegi ho sbagliato, qui contiamo sul 1° settore”

    ROMA – Il Gran Premio della Thailandia di MotoGp inizia oggi con la conferenza stampa piloti, nella quale hanno parlato Francesco Bagnaia e Jack Miller della Ducati. L’italiano deve riscattarsi dalla caduta in Giappone e afferma: “Dopo Motegi ho analizzato tutto, dovevamo capire perché avessi così tanti problemi in accelerazione. Sono rimasto bloccato dietro Pol Espargaro per parecchi giri. Questo weekend magari riusciremo a trovare qualcosa che ci aiuterà”. Poi continua: “Abbiamo capito che ci sono determinate situazioni in cui bisogna spingere, anche se a volte non sono stato in grado di farlo quanto volevo”. In Giappone però l’italianoha perso punti su Fabio Quartararo, leader del mondiale. “Sulla caduta dico che sono stato troppo ambizioso”, ammette. A Buriram le previsioni danno pioggia e questo rappresenta una variabile importante per la diciassettesima tappa della MotoGp. “La cosa più difficile – conferma infatti il pilota Ducati – è che in questo Mondiale non abbiamo avuto tante sessioni sul bagnato, quindi sono arrivato in Giappone senza questo feeling, ma ci sono dei modi per recuperarlo. Il primo settore ci sarà favorevole”
    Miller motivato
    In conferenza stampa anche Jack Miller autore di una prova impeccabile in Giappone. L’australiano ha infatti affermato: “Dopo Motegi mi sono riguardato la gara due volte con calma e mi sono stupito di me stesso. E sono pronto a ripetere un altro weekend così in Thailandia. L’ultima volta qui nel 2019 è stato un buon fine settimana, ho avuto sempre un passo competitivo”. “Grazie alle sensazioni in Giappone – dice Miller – possiamo iniziare bene il weekend qui. Dai test di Barcellona ho imparato molto e i cambiamenti che abbiamo fatto abbiamo aiutato. Il fattore pioggia? Non era quello che volevo, non me lo aspettavo in Giappone. Non riuscivo ad avere velocità”. Poi Miller, ai saluti con la Ducati, chiude così il suo intervento: “Abbiamo un buon passo sul bagnato e questo non è un circuito tecnico. Quindi penso che sarò veloce sia sul bagnato che sull’asciutto”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Petrucci: “Bellissimo regalo di Suzuki, sono troppo contento”

    ROMA – “Sono molto emozionato. Lo considero un grande regalo che mi ha fatto Suzuki. Ringrazio Livio Suppo che ha avuto l’idea di farmi correre. L’occasione è nata in un lampo e siamo partiti per l’altra parte del mondo”. È un emozionato Danilo Petrucci quello che si concede ai microfoni di “Sky Sport” e che parla del suo ritorno in MotoGp in occasione del Gran Premio di Thailandia. Il pilota ternano è stato infatti chiamato dal team principal della Suzuki per sostituire l’infortunato Joan Mir e non se l’è fatto ripetere due volte: “Quando mi è stato chiesto di correre qui in Thailandia ci ho pensato poco e ho detto ‘Quando mi ricapita?’. Quindi sono contento anche se ci sarà molto da fare, ma sono contento e voglio prendermela con calma”.
    La gioia di Petrucci
    L’annuncio ha colto di sorpresa Petrucci, che doveva tornare in Italia, visto che la Motoamerica è terminata (secondo posto per l’italiano): “Non avevo neanche la valigia, mio fratello è dovuto andare a comprarla apposta. Dovevo trasferirmi a casa alla fine del campionato e invece sono qui in Thailandia”, ha infatti aggiunto Petrucci. Ora però bisogna scendere in pista su un circuito che probabilmente sarà bagnato dalla pioggia per larga parte del weekend. “Sarà difficile, ma sono carico di poter fare bene. Tutti vogliono guidare una moto così competitiva: è questa la cosa che mi incuriosisce di più. Sarà l’aspetto più bello, insieme al lavoro con il team. Me la voglio godere e voglio divertirmi. Non me lo sarei mai aspettato”, ha concluso Petrucci. LEGGI TUTTO

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    Il prossimo anno solo tre giorni di test invernali

    TORINO – I test prestagionali del 2023 si terranno in Bahrein, sulla stessa pista che ospiterà il primo GP della stagione, il successivo 5 marzo. I giorni dedicati ai test sono tre, dal 23 al 25 febbraio. La Formula 1 continua così nel suo percorso di abolizione dei test, ormai sostituiti in tutto e per tutto dai sistemi di simulazione. Non solo dai simulatori di guida (che pure ci sono e sono importanti) ma da tutti i sistemi, compresi i banchi dinamici. L’anno scorso, prima della sessione in Bahrein, ce ne fu una (come da tradizione) a Barcellona. Fu motivata dall’esigenza di provare auto del tutto nuove rispetto al passato. Dal prossimo anno, siccome il regolamento tecnico non varia (salvo ritocchi), si è ritenuto che fosse inutile un’altra sessione.
    IL PASSATO – Le cose stanno così ed è inutile rimpiangere il passato. Ma non sono poi così distanti i tempi in cui i mesi invernali ospitavano lunghe prove, collettive o di singole squadre. Certo, parte del lavoro oggi non è più necessario, ma i problemi inattesi (quest’anno il porpoising) sono sempre in agguato. E forse sarebbero utili più test anche ai piloti che, specie quando cambiano squadra, hanno bisogno di tempo per adattarsi. Tuttavia la tendenza è questa, le squadre la appoggiano, i costi vanno ridotti, la stagione è sempre più lunga e faticosa per squadre e piloti. Dunque si deve fare di necessità virtù. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Del braccio si parla solo quando lo decido io”

    ROMA – “Nel box si parla molto poco del braccio e solo quando lo dico io. Solo con Alberto Puig parlo di questa cosa, lui sa tutto e gli sono molto grato”. Marc Marquez ha usato queste parole ai microfoni di “Motorsport” per descrivere la sua situazione attuale in MotoGp. Il pilota della Honda sta recuperando all’operazione al braccio destro, ma questo problema resta fuori dal box dell’Ala Dorata, che rimane concentrata sulle prestazioni dell’otto volte campione del mondo. Marquez però continua a monitorare la situazione: “Il braccio sinistro a Motegi è diventato duro come una pietra, ma questo perché così proteggeva il destro. Ma non mi ha mai fatto male, non in quel modo in cui nemmeno l’adrenalina può attenuare il dolore”, ha detto.
    Accorgimenti in casa Honda
    Lo staff di Marquez, però, non prosegue come se il problema non esistesse. Tuttavia è proprio Marquez a dettare i tempi e le modalità con cui ci si occupa del suo braccio: “Per esempio – riporta lo spagnolo – nella curva che dà sul rettilineo principale di Motegi, ho chiesto ai ragazzi di non confrontare i miei dati con quelli degli altri, perché lì avevo delle limitazioni e andavo come potevo. Nel resto della pista invece potevano darmi indicazioni su tutto”. “Mentre di domenica prendo io il comando e infatti il warm-up non si è fatto per intero. Non mi aspettavo di concludere così bene fisicamente né di poter attaccare negli ultimi giri”, ha infine concluso Marquez, che si prepara al Gran Premio di Thailandia. LEGGI TUTTO

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    F1, Albon rientra a Singapore: “Pista impegnativa, ma sono pronto”

    ROMA – La Formula 1 riabbraccerà per il Gran Premio di Singapore Alexander Albon, che tornera al volante della sua Williams. In queste tre settimane dalla gara di Monza, prima della quale il thailandese è stato ricoverato per appendicite, il pilota di Formula 1 si è dedicato al pieno recupero. La sua degenza in ospedale si era infatti complicata a causa di alcuni problemi respiratori, che lo hanno portato ad essere addirittura intubato. Ora però Albon sta bene e afferma: “Vorrei solo ringraziare tutti per tutti i loro messaggi e il supporto. La mia preparazione per Singapore è stata un po’ diversa dal normale. Non sto sottovalutando quanto sarà impegnativa questa sfida, ma non vedo l’ora di scendere in pista venerdì e tornare a guidare”.
    Singapore gara critica
    A favore del pilota della Williams ha poi giocato il fatto che tra il Gran Premio di Singapore e la tappa di Monza ci siano state tre settimane di riposo, che gli hanno concesso di recuperare dall’imprevisto occorso in Italia. Tuttavia, l’alto carico aerodinamico della pista di Marina Bay presuppone una preparazione fisica perfetta. Albon su questo assicura: “Mi sento bene e ho fatto tutto il possibile per prepararmi a una delle gare più fisiche del calendario”. “È un grande circuito cittadino e la gara più vicina a casa per me in Thailandia, quindi sono davvero entusiasta di essere qui e vedere i tifosi”, ha poi concluso il thailandese, che si aspetta di vedere anche i suoi connazionali sulle tribune di Singapore. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Il recupero? Nel box se ne parla solo quando dico io”

    ROMA – Marc Marquez in Giappone ha stupito tutti: prima la pole position, poi un solido quarto posto. Un risultato niente male, soprattutto considerando che fino a due mesi fa era ancora convalescente dall’operazione al braccio destro. Ora però il pilota della Honda deve gestire questo disagio, perché il suo stile di guida in MotoGp è cambiato e non può spingere sempre al limite. Quindi ecco svelato, nelle parole dello spagnolo ai microfoni di “Motorsport”, l’equilibrio trovato con il suo staff: “Nel box si parla molto poco del braccio e solo quando lo dico io. Solo con Alberto Puig parlo di questa cosa, lui sa tutto e gli sono molto grato”. Il problema fisico, dunque, resta fuori dal box dell’Ala Dorata, che rimane concentrata sulle prestazioni dell’otto volte campione del mondo. Marquez però continua a monitorare la situazione: “Il braccio sinistro a Motegi è diventato duro come una pietra, ma questo perché così proteggeva il destro. Ma non mi ha mai fatto male, non in quel modo in cui nemmeno l’adrenalina può attenuare il dolore”, ha detto.
    Le parole di Marquez
    Lo staff di Marquez, però, non prosegue come se il problema non esistesse. Tuttavia è proprio il Cabroncito a dettare i tempi e le modalità con cui ci si occupa del suo braccio: “Per esempio – riporta lo spagnolo – nella curva che dà sul rettilineo principale di Motegi, ho chiesto ai ragazzi di non confrontare i miei dati con quelli degli altri, perché lì avevo delle limitazioni e andavo come potevo. Nel resto della pista invece potevano darmi indicazioni su tutto”. La sua leadership nel box è assoluta e decide lui quando è il caso di rischiare e quando invece è opportuno non farlo. Conclude infatti Marquez a pochi giorni dal Gran Premio di Thailandia: “Mentre di domenica prendo io il comando e infatti il warm-up non si è fatto per intero. Non mi aspettavo di concludere così bene fisicamente né di poter attaccare negli ultimi giri”. LEGGI TUTTO

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    F1, Norris: “Verstappen? Merita il Mondiale e ne conquisterà altri”

    ROMA – La Formula 1 sta assistenso in questo 2022 alla maturazione definitiva di Max Verstappen. Undici vittorie, tredici podi e la bellezza di 325 punti conquistati sin qui per il campione del mondo in carica, cresciuto anche nel corso del 2021 con il duello contro Lewis Hamilton. Insomma, i risultati di “Super Max” sono sotto gli occhi di tutti, numeri che hanno spinto Lando Norris, pilota McLaren, a pronunciare queste parole ai microfoni ufficiali della Formula 1: “Verstappen è uno dei talenti più grandi che siano mai entrati nel Circus. Senza dubbio vincerà questo titolo e probabilmente ne vincerà altri”.
    Senza affanno
    Quello che più ha stupito di questo Verstappen formato 2022 è la sicurezza con cui affronta sin dal venerdì l’intero weekend di gara. “Anche in FP1 non è mai rilassato – afferma infatti Norris – e guida sempre al limite. Spesso i suoi tempi nelle libere sono migliori dei nostri registrati in qualifica. Sta facendo un lavoro impressionante e mi ricorda l’Hamilton degli anni scorsi”. Il pilota della McLaren conclude poi con un pizzico di rassegnazione: “Ci sei tu, che in pista sudi e lotti nella gara più impegnativa della tua vita, arrivando ottavo. E poi c’è lui che riesce con scioltezza a vincere i Gran Premi. Verstappen merita di essere lì dov’è”. LEGGI TUTTO

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    F1, Albon torna per il Gp di Singapore: “Sfida impegnativa, non la sottovaluterò”

    ROMA – Alexander Albon può tornare al volante della sua Williams in occasione del Gran Premio di Singapore. In queste tre settimane dalla gara di Monza, prima della quale il thailandese è stato ricoverato per appendicite, il pilota di Formula 1 si è dedicato al pieno recupero. La sua degenza in ospedale si era infatti complicata a causa di alcuni problemi respiratori, che lo hanno portato ad essere addirittura intubato. Ora però Albon sta bene e afferma: “Vorrei solo ringraziare tutti per tutti i loro messaggi e il supporto. La mia preparazione per Singapore è stata un po’ diversa dal normale. Non sto sottovalutando quanto sarà impegnativa questa sfida, ma non vedo l’ora di scendere in pista venerdì e tornare a guidare”.
    Le parole di Albon
    A favore del pilota della Williams ha poi giocato il fatto che tra il Gran Premio di Singapore e la tappa di Monza ci siano state tre settimane di riposo, che gli hanno concesso di recuperare dall’imprevisto occorso in Italia. Tuttavia, l’alto carico aerodinamico della pista di Marina Bay presuppone una preparazione fisica perfetta. Albon su questo assicura: “Mi sento bene e ho fatto tutto il possibile per prepararmi a una delle gare più fisiche del calendario. È un grande circuito cittadino e la gara più vicina a casa per me in Thailandia, quindi sono davvero entusiasta di essere qui e vedere i tifosi”. LEGGI TUTTO