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    Ferrari e Red Bull, il confronto non è solo tecnico

    TORINO – La Formula 1 ha toccato il fondo? La questione è solo semantica, sia chiaro, non metaforica. Perché la Formula 1 di questi ultimi tempi – quelli post pandemia (ammesso che sia finita) – sembra godere di una salute strepitosa. Si parla di fondi, ma anche di budget. La Red Bull, ad esempio, pare che abbia alleggerito il telaio della sua auto, ma che non intenda usare questa soluzione nella stagione in corso, visto che il Mondiale è ormai in tasca. E potrebbe mettere nel computo di quest’anno delle spese che verranno utili l’anno prossimo. Voci ufficiali non ce ne sono, nessuno può dire con certezza se ci si trovi nel campo del vero o del verosimile.
    ALONSO E LA MCLAREN – I fondi, allora. L’Alpine ne avrà uno nuovo (Alonso si è detto sicuro che garantirà un buon vantaggio) e anche la McLaren dovrebbe fare altrettanto. Sulla Ferrari aleggia un certo mistero, la questione del fondo è stata dibattuta a lungo nei giorni di Monza, con interventi degli stessi ferraristi. Pare che nel GP d’Italia, dove le Rosse sono andate meglio che in altre corse precedenti, ci siano state delle modifiche e che a Singapore si dovesse sintetizzarle con un fondo nuovo. Ferrari come Alpine come McLaren. Invece non si sa se verrà usato, lo si scoprirà tra libere e qualifiche. Potrebbe essere una scelta tecnica (ma Sainz lo ha brevemente testato a Fiorano) oppure, come per la Red Bull, di tipo economico. La Formula ai tempi di oggi è anche questo, un rebus che combina alchimie finanziarie e soluzioni ingegneristiche. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Leclerc: “Migliorare il pacchetto, passo avanti Red Bull dopo l'estate”

    ROMA – “Non so se questa sarà la pista giusta per vincere, vedremo, ma è vero che non vinciamo da un po’ perché Red Bull ha fatto un bel passo in avanti dopo l’estate”. Inizia con queste parole pronunciate ai microfoni di “Sky Sport” il Gran Premio di Singapore di Charles Leclerc. A Marina Bay nel 2019 il monegasco contribuì con il suo secondo posto alla doppietta Ferrari firmata con Sebastian Vettel. Ora però è tutto diverso e adesso è il monegasco il pilota di punta della Rossa. Tuttavia, il 2022 è stato una parabola discendente per la Rossa, ormai a digiuno di vittorie in Formula 1 da luglio.
    Concentrazione e miglioramenti
    Il classe 1997 vorrebbe una Rossa più reattiva, più vicina alla sua versione di inizio 2022: “Dobbiamo focalizzarci sull’esecuzione della domenica, è lì dove dobbiamo migliorare e diventare più forti. L’obiettivo è migliorare, mi riferisco a tutto: strategia, gestione gomme, mettere insieme meglio tutto quello che abbiamo imparato durante il weekend”, ha infatti aggiunto Leclerc. I piloti però non dovranno solo tenere a bada gli avversari. Il vero nemico delle scuderie sarà infatti il clima di Singapore: “Qui fa più caldo ed è umido. L’impegno è più fisico, ma serve stessa attenzione per non sbagliare. Mi piace anche questa pista e ora dovremo fare del nostro meglio”, ha infatti concluso Leclerc. LEGGI TUTTO

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    F1, Verstappen: “Fortunato se vinco il titolo qui, nostro pacchetto funziona bene”

    ROMA – Max Verstappen ha nel suo piede la possibilità di conquistare già in questo Gran Premio di Singapore il suo secondo titolo in Formula 1. Interpellato dai microfoni di “Sky Sport”, l’olandese campione del mondo ha detto: “So che posso vincere il Mondiale qui, ma dovrei essere molto fortunato”. Servono determinate condizioni per confezionare la vittoria iridata e Verstappen sa che una buona gara parte da una buona qualifica e conclude: “Dobbiamo considerare anche che in qualifica non siamo i migliori. Dopo l’estate il passo gara è stata la nostra forza, ma in generale è tutto il pacchetto a funzionare”.
    Pista da incubo
    In conferenza stampa ha invece parlato Sergio Perez, che ha ricordato una gara a lui cara: “Nel 2014 sono partito da dietro e avevo un danno all’ala anteriore e ho rimontato. Questo mi dà ottimismo anche perché non sono mai salito a podio. Sarà importante tenere la macchina lontano dai muri”. Prosegue poi il messicano: “A Monza le Ferrari erano competitive e qui saranno forti. Anche la Mercedes è in crescita: non hanno mezze misure, o sono forti oppure hanno tanti problemi”. Il Gran Premio di Singapore però presenta alcune caratteristiche che vanno a complicare il compito dei piloti: “Durante la gara senti improvvisamente il caldo, man mano che passano i giri ti ritrovi a pregare per una safety car e va sempre peggio. Gli ultimi giri sono sempre faticosi. Singapore è la gara più impegnativa del calendario”, ha infatti confermato Perez, che conclude così il suo intervento. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Zarco: “MVP del Mondiale? Bastianini, non Bagnaia”

    Connazionale di Fabio Quartararo, con il comune denominatore degli avi italiani, e compagno di marca di Pecco Bagnaia. Essere potenzialmente equidistante di fronte al duello per il titolo della MotoGP non rende necessariamente Johann Zarco una comparsa. Anzi. Del resto se vieni da Cannes, come il pilota della Ducati-Pramac, non puoi certo recitare ruoli di secondo piano, e il francese si è sempre saputo distinguere, non solo per i risultati. Nella sua precedente vita nel Motomondiale, prima del difficile 2019 con la KTM per intendersi, Zarco era noto per i due titoli della Moto2, per i salti mortali coi quali spiccava il volo dalle barriere a bordo pista nella celebrazione dei successi e per lo stile di vita spartano (niente social, spesso dormiva nel camion con i meccanici) raccomandato dall’allora manager Laurent Fellon. Lo Zarco 2.0 ha in comune un dettaglio con quello “vecchio”: la ricerca del primo successo nella classe regina, più volte accarezzato – quest’anno è stato secondo a Portimão e al Sachsenring, dietro Quartararo – ma mai agguantato. In Top 5 nel 2021, obiettivo raggiungibile anche quest’anno: perché non è un pilota ufficiale Ducati? «L’obiettivo di entrare nel team Lenovo rimane il sogno ma, considerando quanto sto facendo bene con il satellite Pramac, e l’assoluta parità tecnica, rimanere qui è buono per me e per la squadra». Non le sembra una chance sprecata? «No. La Ducati ufficiale punta sui giovani, piloti che potenzialmente hanno dieci stagioni di carriera davanti. Bagnaia e Bastianini hanno sette anni meno di me. Questi dieci anni io non li avrò. Se corressi ancora per dieci stagioni, arriverei a 42 primavere. Solo Valentino Rossi ha potuto farlo». Enea Bastianini ufficiale nel 2023, Jorge Martin ancora in Pramac. Perché? «Facile. Enea ha vinto le gare, Jorge no. Quindi, è giusto puntare sull’italiano». Cosa è mancato a lei per vincere? «Non lo so. Faccio di tutto per riuscirci. Il momento in cui avrei potuto veramente farcela? Silverstone, ho guidato la gara per diversi passaggi. Un’errata scelta di gomme mi ha lasciato senza aderenza all’anteriore e sono caduto. Però, ho avuto una conferma: per vincere, devo stare davanti. Inseguendo è più difficile, soffro e la dinamica in sella cambia. La strategia migliore è condurre il gruppo dallo spegnersi dei semafori alla bandiera a scacchi». La Ducati lo ha fatto 11 volte, conquistando il terzo alloro costruttori di fila. «Avere otto moto è stato oggetto di critica, alcuni pronosticavano che diversi piloti dotati di Desmosedici avrebbero fatto schifo… sì, proprio così. Invece andiamo tutti bene e abbiamo ancora più dati da analizzare, facilitando l’operato di ingegneri e tecnici». Però il titolo piloti non è ancora arrivato. «Ma Bagnaia si è trasformato in un top rider. E Bastianini ha fatto un’annata capolavoro, vincendo quattro volte. Jack Miller ha faticato all’inizio ma, da quando ha liberato la mente, sta andando fortissimo». Bagnaia è il suo MVP? «Forse in cima alla lista pongo Enea: con la Desmosedici “vecchia” ha realizzato risultati straordinari. Anche se non c’è grande differenza tra GP21 e GP22» Correre per la Ducati le ha conferito maggior popolarità? «Un fattore è evidente: in Francia è salita notevolmente l’attenzione per la MotoGP. Sì, anche grazie a Quartararo. Oggi le Tv dedicano alle moto interi palinsesti, non si era mai vista una proposta del genere. Fabio è il campione e conduce il Mondiale, io sono protagonista: avere due francesi nella categoria regina accresce l’audience locale, malgrado tra me e Fabio ci siano sostanziali differenze». Per esempio? «Torno all’età, lui ha 23 anni, io 32. Io sono silenzioso e preferisco il basso profilo, Quartararo ha atteggiamenti e attitudini di chi si trova a suo agio sotto le luci della ribalta, come un calciatore: adora la visibilità e le prime pagine. Detto questo, il pubblico francese ci ama allo stesso modo, proprio perché siamo differenti ma comunque competitivi». Una battaglia per il titolo che offre grandi sorprese, tanti piloti competitivi, il ritorno di Marquez: come descrive l’odierna MotoGP? «Purtroppo c’è anche la Suzuki che lascia, rispecchiando l’attualità generale. La Honda soffriva senza Marquez, si è visto. Secondo me l’Aprilia è la grande sorpresa, al pari di Aleix Espargarò, che sta lottando per il titolo con Quartararo e Bagnaia. Un altro che passa i 30 anni…”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Leclerc: “Focus su domenica, dobbiamo migliorare tutto il pacchetto”

    ROMA – Charles Leclerc ritorna al Gran Premio di Singapore dopo la doppietta del 2019 firmata in coppia con Sebastian Vettel. Ora però è tutto diverso e adesso è il monegasco il pilota di punta della Rossa. Tuttavia, il 2022 è stato una parabola discendente per la Ferrari, ormai a digiuno di vittorie in Formula 1 da inizio luglio. “Non so se questa sarà la pista giusta per vincere, vedremo, ma è vero che non vinciamo da un po’ perché Red Bull ha fatto un bel passo in avanti dopo l’estate”, ha però detto Leclerc ai microfoni di “Sky Sport”.
    Le parole di Leclerc
    Il classe 1997 vorrebbe una Rossa più reattiva, più vicina alla sua versione di inizio 2022: “Dobbiamo focalizzarci sull’esecuzione della domenica, è lì dove dobbiamo migliorare e diventare più forti. L’obiettivo è migliorare, mi riferisco a tutto: strategia, gestione gomme, mettere insieme meglio tutto quello che abbiamo imparato durante il weekend”, ha infatti aggiunto Leclerc. Uno dei temi di questo fine settimana sarà poi la stanchezza fisica dei piloti, messa a dura prova dal clima di Marina Bay: “Qui fa più caldo – conclude Leclerc – ed è umido. L’impegno è più fisico, ma serve stessa attenzione per non sbagliare. Mi piace anche questa pista e ora dovremo fare del nostro meglio”. LEGGI TUTTO

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    F1, Verstappen: “Io campione già qui? Serve tanta fortuna”

    ROMA – “So che posso vincere il Mondiale qui, ma dovrei essere molto fortunato”. Ai microfoni di “Sky Sport” Max Verstappen si dice pronto per il diciassettesimo appuntamento della Formula 1, il Gran Premio di Singapore. La gara di Marina Bay potrebbe infatti regalare all’olandese della Red Bull il secondo titolo iridato. Ma servono determinate condizioni e poi è necessario fare il weekend perfetto: “Dobbiamo considerare anche che in qualifica non siamo i migliori. Dopo l’estate il passo gara è stata la nostra forza, ma in generale è tutto il pacchetto a funzionare”, ha concluso Verstappen.
    Il commento di Perez
    In conferenza stampa ha invece parlato Sergio Perez, che ha ricordato una gara a lui cara: “Nel 2014 sono partito da dietro e avevo un danno all’ala anteriore e ho rimontato. Questo mi dà ottimismo anche perché non sono mai salito a podio. Sarà importante tenere la macchina lontano dai muri”. Prosegue poi il messicano: “A Monza le Ferrari erano competitive e qui saranno forti. Anche la Mercedes è in crescita: non hanno mezze misure, o sono forti oppure hanno tanti problemi”. Al di là della performance, ci sono da considerare anche le condizioni che i piloti troveranno lungo questo weekend: “Durante la gara – riporta Perez – senti improvvisamente il caldo, man mano che passano i giri ti ritrovi a pregare per una safety car e va sempre peggio. Gli ultimi giri sono sempre faticosi. Singapore è la gara più impegnativa del calendario”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Bastianini: “Non sarà difficile capire la pista”

    ROMA – Sfida importante per Enea Bastianini al Gran Premio della Thailandia, una pista inedita per lui in MotoGp. Il pilota della Gresini si presenta però in conferenza stampa sicuro di poter essere sin da subito competitivo: “Non penso che sarà difficile comprendere il tracciato, nonostante sia la mia prima volta qui in MotoGp. Avremo più sessioni di libere rispetto a Motegi, e per me può essere un vantaggio”, ha infatti affermato. Il Gp della Thailandia arriva però dopo la tappa impegnativa in Giappone e la pioggia potrebbe complicare anche questo weekend.
    Le parole di Bastianini
    “La settimana scorsa è stata difficile per me – ha infatti aggiunto Bastianini. Venerdì ho fatto un errore, mentre sabato era tutto bagnato in qualifica, quindi non è stato facile. Però comunque sia questo è un altro circuito con condizioni simili a Motegi, e secondo me sarà così per tutto il weekend. Siamo pronti a fare qualcosa in più”. La lotta al Motomondiale nel frattempo è ancora aperta. Bastianini però è cauto: “Prendermi rischi? No. Non sono così vicino a Fabio, devo fare quello che ho sempre fatto e spingere in ogni sessione. Poi vedremo a che punto saremo all’ultima gara”, ha infatti concluso il futuro compagno di squadra di Bagnaia in Ducati. LEGGI TUTTO