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    F1, Hamilton fedele alla Mercedes: “Qui per restare fino alla fine”

    ROMA – La carriera di Lewis Hamilton è arrivata al capolinea? Neanche per sogno. Emerge questo dall’intervista che il sette volte campione del mondo ha concesso ai microfoni ufficiali della Formula 1. Il finale di stagione dell’anno scorso è stato deludente, quest’anno la vittoria non è ancora arrivata, ma Hamilton risponde: “Per anni ci sono state voci sul mio ritiro. Io mi sento più in forma che mai. Amo quello che sto facendo e non ho intenzione di fermarmi presto“. Il pilota della Mercedes sente quindi che ha ancora molto da dare al mondo delle quattro ruote e in particolare alla scuderia di Brackley e aggiunge: “Il mio obiettivo è sempre stato quello di stare con la Mercedes. C’è molto lavoro, molto da realizzare insieme, e penso che sarò sempre con la Mercedes fino all’ultimo dei miei giorni”.
    Le parole di Hamilton
    Lewis Hamilton quindi non lascia, anzi raddoppia e mette sul piatto l’ipotesi di diventare per l’ottava volta in carriera campione del mondo, impresa sfuggitagli l’anno scorso. “Sento di poter correre per un po’ più a lungo. Vincere il titolo? È una sfida. Visto che nessun pilota nella storia c’è mai riuscito, voglio provarci”. “Immagino che, invecchiando, ti rendi conto che il viaggio è la parte più importante”, chiosa però Hamilton, consapevole dei suoi ormai 37 anni e del fatto che il tempo a sua disposizione non è indefinto. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Hamilton a pezzi prima di Silverstone 2021, l'aria era tesa”

    ROMA – “È stato più Verstappen a entrare nella testa di Hamilton, che il contrario. Quest’ultimo era il sette volte campione che improvvisamente aveva tutto da perdere”. Ai microfoni di “Beyond The Grid” podcast ufficiale della Formula 1, Christian Horner torna così sul duello mondiale che ha caratterizzato tutto il 2021: quello tra Max Verstappen e Lewis Hamilton. “Max – continua il team principal della Red Bull – era il ragazzino che si prendeva ogni rischio e che le provava tutte e da perdere non aveva niente. Alcuni dei suoi sorpassi lo scorso anno sono stati stupefacenti. E si vedeva come questi abbiamo iniziato a innervosire Lewis”. “C’era tensione e lo si sentiva. Non ho mai sentito Hamilton riconoscere le capacità di Verstappen”, ha aggiunto il britannico.
    L’incidente a Copse
    Per irrobustire la sua tesi, Horner rievoca il Gran Premio di Gran Bretagna dello scorso anno, quando alla curva Copse Verstappen è andato violentemente a muro dopo un contatto con lo stesso Hamilton. “Dopo che Hamilton si era qualificato in pole a Silverstone e Max ha vinto la gara Sprint, si vedeva che Lewis era come spezzato. E se Max fosse riuscito a sorpassare a Copse io credo che avrebbe preso il largo”. “La rivalità ha toccato più Hamilton che Verstappen, perché Max aveva tutto da guadagnare in quella situazione”, ha sostenuto Horner. “La rivalità con Leclerc è diversa, perché loro due hanno corso l’uno contro l’altro fin da quando erano bambini e c’era un rispetto reciproco”, conclude poi Horner, tornando al 2022, dove in molti si aspettavano una lotta aperta fino alla fine tra Verstappen e Leclerc. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Nakagami: “Marquez è innocente, il mio incidente è stato casuale”

    ROMA – La MotoGp si avvicina al Gran Premio del Giappone, appuntamento dal sapore speciale per Takaaki Nakagami, pilota della Honda LRC. Gara di casa infatti per il giapponese che però deve recuperare da una lacerazione alla mano destra nella precedente gara di Aragon a seguito di un contatto con Marc Marquez. In molti hanno accusato l’otto volte iridato di aver fatto cadere apposta Nakagami, ma è lo stesso 30enne ad assicurare ai microfoni di “Sky Sport” l’innocenza del collega: “Cercavo di superare Marc alla curva 7, quando il posteriore della mia moto è scivolato e ho perso leggermente la traiettoria. Ho cercato di recuperare in uscita, lui era davanti a me e quando ha attivato l’abbassatore la moto l’ha portato a sinistra. Ho allargato le braccia, ma non sono riuscito a evitare il contatto. Marquez non ha colpa, solo sfortuna”.
    Le parole di Nakagami
    Nonostante i medici abbiano dato semaforo verde a Nakagami, il pilota giapponese ha ancora una vistosa fasciatura alla mano. La pista di Motegi è nota per le sue frenate improvvise e le violenti staccate a destra, che potrebbero causare problemi allo stesso Marquez. Questa situazione spinge Nakagami a volere una gara caratterizzata dalla pioggia, che i meteo giapponesi al momento prevedono per la domenica, e conclude: “Poteva andarmi peggio e tutti gli altri piloti sono riusciti a evitarmi, ma non abbiamo certezze per il weekend. Deciderò se proseguire dopo il primo turno di venerdì mattina. Nei giorni scorsi ha piovuto molto e la pioggia mi aiuterebbe. Nelle mie condizioni dovrei sopportare meno sforzi in frenata con il bagnato”. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Hamilton non ha mai riconosciuto il valore di Verstappen”

    ROMA – La Formula 1 2022 sta per volgere al termine e Max Verstappen è vicino a mettere le mani sul suo secondo titolo mondiale. Tuttavia, a far discutere è ancora l’epilogo della scorsa stagione e il duello tra l’olandese e Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo con la Mercedes. A parlare del 2021 è Christian Horner, team principal della Red Bull, che al podcast ufficiale del Circus “Beyond The Grid” racconta: “È stato più Verstappen a entrare nella testa di Hamilton, che il contrario. Quest’ultimo era il sette volte campione che improvvisamente aveva tutto da perdere. Max era il ragazzino che si prendeva ogni rischio e che le provava tutte e da perdere non aveva niente. Alcuni dei suoi sorpassi lo scorso anno sono stati stupefacenti. E si vedeva come questi abbiamo iniziato a innervosire Lewis”. “C’era tensione e lo si sentiva. Non ho mai sentito Hamilton riconoscere le capacità di Verstappen”, ha aggiunto il britannico.
    L’episodio di Silverstone
    Per irrobustire la sua tesi, Horner rievoca il Gran Premio di Gran Bretagna dello scorso anno, quando alla curva Copse Verstappen è andato violentemente a muro dopo un contatto con lo stesso Hamilton. “Dopo che Hamilton si era qualificato in pole a Silverstone e Max ha vinto la gara Sprint, si vedeva che Lewis era come spezzato. E se Max fosse riuscito a sorpassare a Copse io credo che avrebbe preso il largo”. “La rivalità ha toccato più Hamilton che Verstappen, perché Max aveva tutto da guadagnare in quella situazione”, ha sostenuto Horner. Parlando della stagione in corso, Horner poi conclude: “La rivalità con Leclerc è diversa, perché loro due hanno corso l’uno contro l’altro fin da quando erano bambini e c’era un rispetto reciproco”. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton giura amore alla Mercedes: “Qui per restare fino alla fine”

    ROMA – “Per anni ci sono state voci sul mio ritiro. Io mi sento più in forma che mai. Amo quello che sto facendo e non ho intenzione di fermarmi presto“. Sono parole chiare e mirate quelle che Lewis Hamilton pronuncia ai microfoni ufficiali della Formula 1. Il pilota della Mercedes sente che ha ancora molto da dare al mondo delle quattro ruote e in particolare alla scuderia di Brackley e aggiunge: “Il mio obiettivo è sempre stato quello di stare con la Mercedes. C’è molto lavoro, molto da realizzare insieme, e penso che sarò sempre con la Mercedes fino all’ultimo dei miei giorni”.
    Niente pensione
    Lewis Hamilton quindi non lascia, anzi raddoppia e mette sul piatto l’ipotesi di diventare per l’ottava volta in carriera campione del mondo, impresa sfuggitagli l’anno scorso. “Sento di poter correre per un po’ più a lungo. Vincere il titolo? È una sfida. Visto che nessun pilota nella storia c’è mai riuscito, voglio provarci”. Giunto a 37 anni, il tempo a disposizione di Hamilton però non è molto e il pilota Mercedes prova a prendere con filosofia l’età che avanza: “Immagino che, invecchiando, ti rendi conto che il viaggio è la parte più importante”, ha concluso il britannico di Stevenage. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Nakagami: “Il mio incidente? Marquez non c'entra niente”

    ROMA – Il Gran Premio del Giappone è la tappa di casa per le scuderie MotoGp Honda e Yamaha, oltre che per Takaaki Nakagami, pilota della Honda LRC. Il nipponico, tuttavia, ha rimediato una lacerazione alla mano destra nella precedente gara di Aragon a seguito di un contatto con Marc Marquez. In molti hanno accusato l’otto volte iridato di aver fatto cadere apposta Nakagami, ma è lo stesso 30enne ad assicurare ai microfoni di “Sky Sport” l’innocenza del collega: “Cercavo di superare Marc alla curva 7, quando il posteriore della mia moto è scivolato e ho perso leggermente la traiettoria. Ho cercato di recuperare in uscita, lui era davanti a me e quando ha attivato l’abbassatore la moto l’ha portato a sinistra. Ho allargato le braccia, ma non sono riuscito a evitare il contatto. Marquez non ha colpa, solo sfortuna”.
    Gp ancora incerto
    Nonostante i medici abbiano dato semaforo verde a Nakagami, il pilota giapponese ha ancora una vistosa fasciatura alla mano. La pista di Motegi è nota per le sue frenate improvvise e le violenti staccate a destra, che potrebbero causare problemi allo stesso Marquez. Nel frattempo Nakagami spera anche nel meteo: “Poteva andarmi peggio e tutti gli altri piloti sono riusciti a evitarmi, ma non abbiamo certezze per il weekend. Deciderò se proseguire dopo il primo turno di venerdì mattina. Nei giorni scorsi ha piovuto molto e la pioggia mi aiuterebbe. Nelle mie condizioni dovrei sopportare meno sforzi in frenata con il bagnato”, ha infatti concluso il pilota di Chiba. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: Weekend da valutare, potrei avere problemi al braccio”

    ROMA – “A Motegi sottoporrò a grande stress il braccio destro, perché ci sono tante frenate lunghe e forti a destra. Qui la domenica potrebbe essere un problema, ma lo capiremo dalle FP1”. Marc Marquez mette le cose in chiaro in conferenza stampa prima del Gran Premio del Giappone, sedicesimo weekend della MotoGp. Ad Aragon lo spagnolo puntava a un ritorno tranquillo, ma è stato costretto al ritiro dopo neanche un giro. Il circuito di Motegi, però, nasconde delle insidie per il pilota otto volte campione del mondo, dalla tenuta fisica ancora tutta da verificare dopo l’operazione al braccio destro. Poi il “Cabroncito” illustra i vantaggi di andare in Giappone: “È importante tornare, siamo costantemente in contatto ma vedersi di faccia è importante. È stato importante vedersi e sono qui per aiutarli a tornare al top”.
    Le parole di Espargaro
    Nell’incontro con la stampa è intervenuto anche Aleix Espargaro, al contrario di Marquez in piena lotta per il titolo mondiale. “È stato bello tornare sul podio ad Aragon. Per Motegi non sono troppo preoccupato. È da tanto che non giriamo qua, tutto può succedere. Le condizioni sul bagnato (prevista pioggia per domenica, ndr) non saranno le migliori per nessuno. Oltretutto il programma sarà diverso. Non credo che l’esperienza conterà molto”. “Quando ho iniziato ad andare regolarmente a podio – afferma poi il “Capitano” dell’Aprilia – ho iniziato a sentire la pressione, perché ho capito che c’era la possibilità di lottare per il titolo. Ora va meglio, mi sto godendo questa stagione”. Conclude infine lo spagnolo, vera sorpresa di questo Motomondiale: “È un anno speciale, che non dimenticherò mai, ma sono rilassato”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Quartararo: “Non avrò problemi in pista, è un campionato per tre”

    ROMA – La MotoGp entra nelle sue fasi finali e la lotta per il titolo mondiale diventa incandescente. Fabio Quartararo ad Aragon è uscito anzitempo di scena per una caduta e ha rimediato uno zero che ha definitivamente riaperto i giochi per il Motomondiale. Il francese parla così in conferenza stampa delle conseguenze del suo incidente “Oggi per la prima volta sono tornato ad allenarmi, ci sono solo delle abrasioni sul torace, ma sulla moto non credo che sia un problema. Nella prima sessione lo sentirò, ma non sarà un impedimento”. Ed è per questo che il Gran Premio del Giappone rischia di diventare un bivio di questa stagione, con la Yamaha che si gioca questo appuntamento in casa: “Non c’è un tracciato dove non siamo veloci. Credo che Motegi vada abbastanza bene per noi, sono andato bene qui in passato. Non vedo l’ora di tornare sulla moto perché ho dei bei ricordi”, ha aggiunto il pilota Yamaha.
    Corsa a tre
    In Giappone le previsioni prevedono pioggia per la domenica, ma questo è uno scenario che non preoccupa il leader della classifica mondiale che aggiunge: “Non credo che ci siano motivi per temere una gara bagnata. Naturalmente mi godo di più una gara sull’asciutto, ma non è un problema”. Al momento per il titolo mondiale sono in corsa Quartararo (211 punti), Francesco Bagnaia (201), Aleix Espargaro (194). Questo il commento del nizzardo sulla situazione per il titolo a cinque gare dalla fine: “Abbiamo 17 punti di distacco tra tutti e tre. Non dico che tutti spingiamo come dei matti, ma tutti e tre e anche Bastianini vogliamo il campionato. Questo piccolo distacco ci porta a spingere al massimo”. Già, la variabile Bastianini. Se Bagnaia è a -10 e non a -5, il francese deve ringraziare proprio il pilota Gresini, che però continua a credere nella vittoria finale: “Bastianini? Come pilota è eccezionale. Siamo a cinque gare dalla fine e credo che sia meno vicino al titolo, ma – conclude Quartataro – se facciamo degli errori lui non è lontano. Non credo che sia davvero in gara per il titolo. Ad Aragon ha fatto una gara ottima, ma è distaccato”. LEGGI TUTTO