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    MotoGp, Bastianini: “Nei primi 7-8 giri non si vedeva niente”

    SINGAPORE – “Alla fine il risultato non è male, è un sesto posto importante. E’ stata molto dura, soprattutto all’inizio, perché c’era molto acqua sull’asfalto e nei primi 7-8 giri non si vedeva niente sui rettilinei. Senza avere riferimenti davanti, era un vero disastro guidare”. Enea Bastianini ha parlato così dopo il sesto posto nel Gran Premio di Thailandia, sedicesimo appuntamento stagionale della MotoGp. Il pilota del team Gresini, nonostante la distanza dai primi, si è detto soddisfatto per un risultato che lascia ancora qualche speranza di lottare per il titolo, nonostante la distanza dai primi. “Quando le condizioni sono migliorate, ho preso un buon ritmo ed ero abbastanza veloce – le sue parole riportate da “Motorsport” -. Sono contento, perché credo di essere migliorato in queste condizioni e sarà importante per il mio futuro”.
    Le parole di Bastianini
    “Sarebbe stato difficile fare di più, soprattutto nella parte centrale della gara, perché ogni volta che provare a frenare più forte finivo lungo – ha aggiunto Bastianini -. Mi è capitato anche di perdere l’anteriore a centro curva. Non è stata una gara per niente facile. Peccato che all’inizio avessi la mappatura sbagliata, quindi non ho avuto la spinta giusta in uscita dalla curva 1 e ho perso diverse posizioni. Al secondo giro sono riuscito a cambiarla, ma il problema è che poi stando dietro alle altre moto non vedevo veramente niente”. LEGGI TUTTO

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    F1, Ferrari: attacco hacker, sottratti 7 GB di dati

    ROMA – Un attacco hacker ha colpito la Ferrari. Come riportato dal sito “Red Hot Cyber”, la casa di Maranello si sarebbe vista sottrarre oltre 7 gigabyte di dati, comprendenti documenti interni, manuali di riparazione e altre informazioni dell’azienda modenese. L’autore dell’attacco sarebbe il gruppo hacker “Cybergang RansomEXX” che ha infettato i dispositivi della Rossa attraverso un malware in grado di limitare l’accesso agli stessi. 
    I precedenti
    La Ferrari non era stata mai attaccata in maniera diretta, ma in passato il gruppo “Cybergang Everest” aveva colpito la Speroni Spa, trafugando progetti ancora segreti di Lamborghini, Maserati e, appunto, anche dell’azienda di Maranello. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Quartararo: “Miller mi ha spinto in curva-1”

    BURIRAM – Fabio Quartararo, dopo aver allungato in classifica su Francesco Bagnaia in Giappone, sperava in un GP di Thailandia che potesse avvicinarlo al bis iridato. Invece il campione mondiale in carica della MotoGP ha concluso addirittura al diciassettesimo posto, non guadagnando nessun punto in classifica e perdendone ben 16 da “Pecco” ora distante di sole due lunghezze in classifica a tre gare dal termine del motomondiale. Una domenica da dimenticare per il francese, come evidenziato anche dal nervosismo post gara, in cui non ha rilasciato interviste.
    “Pioggia scesa nel momento peggiore”
    A riportare le prime impressioni del “Diablo” è il canale ufficiale della Yamaha. “I primi giri sono stati davvero difficili, la pioggia è iniziata a scendere nel momento peggiore per noi, avendo poi solo pochi minuti per provare la pista prima dell’inizio. Poi in curva-1 sono stato spinto da Jack Miller e da lì in avanti la situazione è peggiorata. Stavo cercando di ritrovare il feeling, ma la visibilità era davvero pessima. Mi spiace per i tifosi thailandesi, speravo in una gara migliore, ma ci siamo fatti un’idea del perché abbiamo faticato così e spero di tornare più forte già dall’Australia”, ha concluso il campione in carica della classe regina. LEGGI TUTTO

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    F1, GP Singapore: gli highlights della gara. Perez precede Leclerc e Sainz

    La Red Bull di Perez trionfa sul circuito di Marina Bay. Il pilota messicano ha tagliato per primo il traguardo, precedendo Charles Leclerc e Carlos Sainz. Solo settimo Max Verstappen. Il GP di Singapore, iniziato in ritardo a causa della pioggia, è stato spettacolare e alla fine della corsa è dovuta intervenire la Fia per confermare la vittoria di Perez che è finito sotto investigazione per non aver rispettato per due volte la distanza dalla Safety Car. La decisione della FIa è stata di multare il pilota con 5″ di ritardo ma visto il vantaggio di oltre 7 secondi sul secondo il pilota messicano ha mantenuto la vittoria. LEGGI TUTTO

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    Caso Perez, Marko: “Sarebbe stata ridicola una penalità di 10 secondi”

    SINGAPORE – Incertezza in pista e dopo la bandiera a scacchi. Il ritorno del GP di Singapore dopo due anni di assenza causa pandemia ha lasciato con il fiato sospeso i tifosi anche dopo il termine della gara, che ha visto Sergio Perez su Charles Leclerc, ma con il messicano sotto investigazione per due possibili infrazioni commesse in regime di Safety Car. Dopo oltre due ore di attesa è arrivato il verdetto della Race Direction, che ha comminato cinque secondi di penalità al pilota Red Bull confermando la sua vittoria.
    “Perez formidabile”
    Anche Helmut Marko, consulente di casa Red Bull, si è espresso sulla questione. “I 10 secondi di penalità sarebbero stati ridicoli – spiega il dirigente austriaco ai microfoni di Sky Deutschland – ma non avrebbero di certo sminuito la grande prestazione di Perez, formidabile per tutta la gara, fin dalla partenza. Ha resistito alla pressione di Leclerc e anche nel finale quando gli è stato chiesto di guadagnare ulteriori secondi lo ha fatto con grande sicurezza”. LEGGI TUTTO

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    Attacco hacker alla Ferrari, pubblicati 7 GB di dati

    ROMA – La Ferrari ha subito un attacco hacker di tipo ransomware, ovvero una modalità di infettare un dispositivo che consiste nell’iniettare un malware in grado di limitare l’accesso allo stesso. Come riportato dal sito “Red Hot Cyber”, la casa di Maranello si sarebbe vista sottrarre oltre 7 gigabyte di dati, comprendenti documenti interni, manuali di riparazione e altre informazioni dell’azienda modenese. L’autore dell’attacco sarebbe il gruppo hacker “Cybergang RansomEXX”.
    I precedenti
    La Ferrari non era stata mai attaccata in maniera diretta, ma in passato il gruppo “Cybergang Everest” aveva colpito la Speroni Spa, trafugando progetti ancora segreti di Lamborghini, Maserati e, appunto, anche dell’azienda di Maranello. LEGGI TUTTO

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    Penalità Perez, Marko: “I 10 secondi sarebbero stati ridicoli”

    SINGAPORE – Spettacolo e colpi di scena in gara, incertezza anche dopo la bandiera a scacchi. Il primo GP di Singapore dopo due anni di assenza ha lasciato con il fiato sospeso i tifosi anche dopo il termine della gara conclusa con il successo di Sergio Perez su Charles Leclerc, ma con il messicano sotto investigazione per due possibili infrazioni commesse in regime di Safety Car. Dopo oltre due ore di attesa il verdetto della Race Direction, che ha comminato cinque secondi di penalità al pilota Red Bull confermando l’ordine di arrivo.
    “Gara incredibile di Perez”
    Sulla penalità di “Checo” e sulla sua straordinaria prestazione si è espresso Helmut Marko, consulente di casa Red Bull. “I 10 secondi di penalità sarebbero stati ridicoli – afferma l’austriaco ai microfoni di Sky Deutschland – ma non avrebbero sminuito la prestazione di Perez, formidabile per tutta la gara, fin dalla partenza. Ha resistito molto bene alla pressione di Leclerc e anche nel finale quando gli è stato chiesto di guadagnare ulteriori secondi lo ha fatto con grande sicurezza”. LEGGI TUTTO

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    La Fia e i tempi biblici, una zavorra per la Formula 1

    TORINO – No, la Formula 1 non può avere tempi biblici. È una contraddizione in termini, lo sport che vive sulla velocità – in linea teorica (ma anche pratica) lo sport più veloce tra quelli automobilistici – non può essere così drammaticamente lento nel prendere decisioni. Per decidere se Perez abbia o non abbia infranto la regola delle “dieci macchine dietro Safety Car” ci vuole una sorta di camera di consiglio che un tribunale ordinario riserverebbe a reati di gravità indicibile. E ancora (sempre la Fia) non ha detto se qualche squadra abbia effettivamente infranto le regole sul budget cap del 2021. Del 2021. Siamo nel 2022, quasi alla fine.
    LA SUCCESSIONE – Certo, la Fia è stata retta da tanto tempo (forse troppo) da Jean Todt, molto preoccupato del suo ruolo di promotore della sicurezza stradale presso l’Onu. Causa giustissima e nobile, sia chiaro. Ma forse ci voleva un po’ più di attenzione alla parte sportiva. Il caso Masi, in fondo, nasce dal fatto che la scomparsa improvvisa di Charlie Whiting (nel 2019) abbia dimostrato che non c’era una linea di successione. Si è andati avanti sino a fine 2021, poi è scoppiato il bubbone (leggasi Abu Dhabi, gara finale). E la ferita non è ancora rimarginata.
    ORGANIZZAZIONE – L’attuale presidente, Ben Sulayem, intende dare una sterzata in seno alla Fia, ma un conto è dire e altro conto è fare. Nel frattempo la Formula 1 – intesa come la parte che non fa capo all’autorità sportiva – sta vivendo una fase di crescita ed espansione senza precedenti. Per ripetere il concetto iniziale: chi gestisce lo sport della velocità è un organizzazione essa stessa velocissima. La Fia non tiene il passo. E questa è una grave zavorra. A meno che non ci sia dia una bella svegliata. LEGGI TUTTO