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    MotoGp, Marc Marquez: “Evoluzione positiva nelle ultime settimane”

    ROMA – Prima una caduta, poi due piazzamenti nei primi cinque – rispettivamente un quarto e quinto posto – possono essere giudicati positivamente da Marc Marquez, al rientro in MotoGP dopo oltre tre mesi di stop. Il sette volte campione del mondo iberico ha mostrato un crescendo di condizione che per ovvi motivi non può essere ancora al massimo. “La cosa importante è stata l’evoluzione molto positiva ed era quello che cercavamo – ha spiegato in un’intervista allo sponsor Estrella Galicia 0.0 –  sono stati fatti passi in avanti molto decisi e abbiamo gestita tutto abbastanza bene”.
    “Non sono al 100%”
    Soprattutto nell’ultimo weekend in Thailandia, Marquez ha mostrato segnali confortanti soprattutto in vista della prossima stagione. “In Thailandia mi sono sentito competitivo sia con pista asciutta che sul bagnato ora posso ‘giocare’ con la mia moto e questo lo ritengo positivo, perché non potevo farlo da molto tempo, ma c’è ancora tanto lavoro da fare per raggiungere il 100%”, ha concluso lo spagnolo. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff su Hamilton: “Mi ha detto che può correre altri cinque anni”

    ROMA – Il futuro di Hamilton? Per Toto Wolff sarà ancora a lungo in Formula 1: “Lewis prolungherà con noi e rimarrà in F1 per almeno altri cinque anni, ne sono completamente certo”. Il team principal della Mercedes, in un’intervista ai microfoni di “Channel 4” ha rassicurato tutti sul futuro del pilota britannico, oggi trentasettenne ma intenzionato a continuare a lungo nel Circus, almeno stando a quanto detto dall’austriaco. “Il vantaggio è che ci parliamo molto – ha detto -. In Francia mi ha detto di voler arrivare a 400 Gp, la scorsa settimana poi ci siamo seduti e lui mi ha detto ‘Guarda, dentro di me sento di avere altri cinque anni: come vedi la cosa?'”.
    Il rapporto con Lewis
    “Sarà Lewis il primo a dire ‘Non riesco più a fare tutto questo’. Con il passare del tempo siamo cresciuti insieme, e oggi siamo completamente trasparenti l’uno nei confronti dell’altro – ha aggiunto Wolff -. Lascerà solo quando sentirà di non avere più i riflessi o avrà perso il divertimento, mentre un’altra generazione starà crescendo in pista e sarà sicuramente molto forte. Non ho dubbi che qualsiasi cosa accadrà, quando concorderemo di prolungare il contratto, discuteremo sempre molto apertamente di cosa ci riserverà il futuro”. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “Hamilton rimarrà con noi altri cinque anni”

    ROMA – Toto Wolff non ha dubbi: “Hamilton prolungherà con noi e rimarrà in F1 per almeno altri cinque anni, ne sono completamente certo”. Il team principal della Mercedes, in un’intervista ai microfoni di “Channel 4” ha rassicurato tutti sul futuro di Lewis Hamilton, oggi trentasettenne ma intenzionato a continuare a lungo in Formula 1, almeno stando a quanto detto da Wolff. “Il vantaggio è che ci parliamo molto – ha detto -. In Francia mi ha detto di voler arrivare a 400 Gp, la scorsa settimana poi ci siamo seduti e lui mi ha detto ‘Guarda, dentro di me sento di avere altri cinque anni: come vedi la cosa?'”.
    Le parole di Wolff
    “Sarà Lewis il primo a dire ‘Non riesco più a fare tutto questo’. Con il passare del tempo siamo cresciuti insieme, e oggi siamo completamente trasparenti l’uno nei confronti dell’altro – ha aggiunto Wolff -. Lascerà solo quando sentirà di non avere più i riflessi o avrà perso il divertimento, mentre un’altra generazione starà crescendo in pista e sarà sicuramente molto forte. Non ho dubbi che qualsiasi cosa accadrà, quando concorderemo di prolungare il contratto, discuteremo sempre molto apertamente di cosa ci riserverà il futuro”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, a Suzuka per andare oltre il caso budget cap

    TORINO – La Formula 1 che è volata in Giappone per il GP che si corre a Suzuka è pervasa da mille tensioni. Si attende il responso della Fia sugli eventuali sforamenti al budget cap. In molti sostengono che una spesa extra anche solo di 4 o 5 milioni (su 145) significano molto in termini di prestazioni, è la differenza che intercorre tra vincere e perdere. Il pronunciamento federale (se non ci saranno altri ritardi che, a questo punto, sarebbero davvero duri da digerire per tutte le squadre, quelle in regola e quelle non) dovrebbe mettere un punto fermo. Si vedrà con quali risultati, tanto più che il regolamento non stabilisce con esattezza quali siano le pene per chi abbia eventualmente speso troppo.
    PASSO AVANTI – In tutto questo, c’è un Mondiale che – a differenza dell’anno scorso – con ogni probabilità si chiuderà in fretta, forse già in Giappone. Un Mondiale che Verstappen, a parte ogni considerazione sul budget, ha meritato di vincere. La Ferrari ha compiuto un passo in avanti molto grande dall’anno scorso, ma non sufficientemente grande dall’avere costanza di rendimento e soprattutto “passo gara” al livello di quello della Red Bull. E tuttavia, dopo la buona prova a Singapore, potrebbe ripetersi proprio a Suzuka, pur considerando che la pista ha caratteristiche completamente diverse. LEGGI TUTTO

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    La strategia Ducati: il compromesso per aiutare Bagnaia

    Quando, il 24 aprile scorso, Fabio Quartararo vinceva il GP del Portogallo a Portimao, i risvolti psicologici e pratici apparivano evidenti: dopo aver faticato nelle gare asiatiche e americane, il campione del mondo otteneva il primo successo stagionale, aprendo la parentesi europea della stagione MotoGP nel modo ideale, cioè salendo al comando della classifica per la prima volta nel 2022. Quel giorno, il francese non poteva immaginare che nei successivi 12 GP non avrebbe più preceduto al traguardo Pecco Bagnaia, 8° nel GP portoghese complici la partenza da fondo schieramento e la spalla dolorante, conseguenze della caduta del giorno prima. In quel momento, il francese sembrava poter spiccare il volo verso il titolo-bis, ma dopo aver toccato il picco massimo delle 91 lunghezze sul torinese al giro di boa stagionale, al Sachsenring, lo scenario è mutato. Nei 12 GP disputati negli ultimi cinque mesi e mezzo Bagnaia e Quartararo non hanno sempre condiviso il traguardo, con Pecco a terra quattro volte e El Diablo autore di due “zero”. Ma nelle sei gare in cui entrambi hanno visto il traguardo, il francese ha sempre trovato il ducatista davanti a sé. A breve distanza, come a Jerez, al Mugello e al Red Bull Ring, dove ha chiuso secondo alle spalle di Bagnaia, oppure con distacchi consistenti e soprattutto con tante moto a separare i due. Come a Silverstone e a Misano, dove il ducatista ha trionfato, e come domenica a Buriram, dove Bagnaia è salito sul podio mentre Quartararo è naufragato.
    Incubo rosso
    Il flop del campione in carica in Thailandia è stato certamente figlio delle condizioni meteo particolari – una gara bagnata dopo che tutte le sessioni di prove erano state sull’asciutto – ma non ha fatto che confermare un trend. Nelle ultime tre gare Quartararo ha raccolto soltanto otto punti, un bottino magrissimo per un leader del Mondiale che ha fatto salire la frustrazione di El Diablo, il quale domenica non ha parlato con i media, rilasciando dichiarazioni soltanto attraverso un comunicato. Ma il calo era iniziato già in precedenza, se è vero che dopo i 172 punti delle prime dieci gare, il pilota della Yamaha si è fermato a 47 nelle ultime sette tappe. Dopo l’ultima vittoria, in Germania, Quartararo ha ottenuto un solo podio e in questo arco di tempo ben nove piloti hanno preso più punti, tutti in sella a moto europee. Tra loro, ben cinque guidano Ducati: Bagnaia (136), Jack Miller (98), Enea Bastianini (80), Jorge Martin (66) e Luca Marini (49). E non è certo un caso, dato che le Rosse sono ormai l’incubo di Quartararo, spesso circondato dalle moto bolognesi sulla griglia di partenza e nei primi giri di gara, quando Fabio non riesce a farsi largo nel gruppo, non avendo un motore sufficientemente potente per compiere sorpassi.
    Terzo uomo
    Il rallentamento di Quartararo non ha favorito soltanto Bagnaia, capace di vincere anche quattro GP di fila, ma lo stesso Aleix Espargaro. Con il suo -20 a tre gare dalla fine – con 75 punti in palio – il catalano dell’Aprilia è ancora in lizza per il Mondiale. E dire che in 17 gare soltanto una volta si è classificato tra i primi due al traguardo e nelle ultime nove uscite è andato sul podio soltanto ad Aragon. Non sembra un ruolino da candidato al titolo, eppure Aleix è in piena corsa. Oltretutto a livello di rimpianti il catalano ha “argomentazioni” forti, visti i punti persi banalmente a Barcellona – per aver esultato con un giro d’anticipo per il podio – e Motegi, dove la sua gara è finita ancora prima di iniziare a causa del mancato disinserimento della mappatura per il risparmio del carburante. Sembra il Mondiale che nessuno vuole vincere, ma proprio tali incertezze, forse, rendono questo thriller così appassionante.
    Guarda il videoPagella MotoGP: per Bagnaia un podio che vale una vittoria in Thailandia LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Alex Marquez: “Ogni giorno che passa è un giorno in meno in Honda”

    ROMA – Alex Marquez ha parlato dopo l’ottavo posto nel Gran Premio di Thailandia, valevole per la sedicesima tappa del Mondiale 2022 di MotoGp. Il pilota spagnolo, in forza al team di Lucio Cecchinello, ha evidenziato la difficile situazione all’interno della Honda durante il campionato in corso, come affermato in altre occasioni anche da altri piloti della casa giapponese: “Gli altri team sembrano aver fatto un passo avanti da Misano, mentre noi siamo allo stesso punto – ha detto ai microfoni di “Dazn Spagna” -. È una situazione difficile. Non lo nego, nessuno ti aiuta ed è difficile rimanere motivati”. 
    Il commento di Marquez
    “In questa situazione, la Honda è la prima a perdere tempo – ha aggiunto Marquez -. Ha buoni piloti per testare le cose e portare avanti il loro progetto che non è al meglio e non ne approfitta. Ci metto sempre tutti i miei sforzi, ma non c’è niente che possa aiutarmi. Così non riesco a divertirmi, specialmente quando vedo che la Honda ha il potenziale per venirmi incontro e non lo fa. Cerco di rimanere positivo, pensando che ogni giorno trascorso è un giorno in meno – ha concluso lo spagnolo -. Sarò comunque professionale fino all’ultimo momento con questa squadra”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Petrucci: “Dico grazie alla Suzuki”

    ROMA – Non è stato un 2022 noioso per Danilo Petrucci che tra Dakar, MotoAmerica e nell’ultimo weekend MotoGp, con la sostituzione di Joan Mir in sella alla Suzuki, è sempre stato impegnato in pista. Un ritorno nel paddock undici mesi dopo però non facile per lui, soprattutto a causa della pioggia che ha ritardato l’inizio della corsa di circa un’ora. “Non aver potuto provare questa moto sul bagnato è stato un problema – ha spiegato Petrucci a Motorsport – ma ci tengo a ringraziare tutto il team per il lavoro svolto. Il passo inizialmente era buono, ma con la pista che si asciugava ho iniziato a soffrire con l’anteriore, comunque alla fine non ho commesso errori e penso che con un warmup bagnato avrei conquistato la zona punti”.
    “Futuro? Ora vacanza, poi decido”
    Un ritorno in MotoGp accolto con grande entusiasmo da Petrucci, che ora dovrà scegliere cosa fare nel 2023. “Correre con la Suzuki è stato un orgoglio e per questo dico grazie a tutta la squadra. Ora nei miei piani però c’è solo la vacanza. Vi giuro che questo è stato l’ultimo giorno di lavoro di quest’anno, anche perché sono molto stanco. Appena finito la Dakar – conclude il pilota umbro – mi sono spostato negli Stati Uniti per il MotoAmerica, la settimana scorsa ero ancora negli USA e poi di nuovo qui in pista. Per quanto riguarda il mio futuro invece, non ho ancora deciso nulla anche se ho diverse opzioni. In primis devo decidere se continuare o prendere una pausa per preparare Dakar 2024”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Martin: “Zarco? Io avrei attaccato Bagnaia”

    ROMA – Jorge Martin è intervenuto sulla questione riguardante il compagno di squadra Johann Zarco dopo il Gran Premio di Thailandia, valevole per la sedicesima tappa del Mondiale 2022 di MotoGp. Il pilota del team Pramac ha commentato la scelta del francese, che ha scelto di non attaccare il terzo posto occupato da Pecco Bagnaia per non penalizzarlo nella corsa al titolo. “Per Ducati era evidentemente meglio il terzo posto di Bagnaia, o meglio ancora una sua vittoria. Ma siamo in un campionato del mondo alla fine e io avrei lottato per il podio – ha detto ai microfoni di “As” -. Se parliamo di un sesto o un ottavo posto, non serve attaccarlo, ma per un podio credo che ne valga la pena. Soprattutto se hai un ritmo per vincere la gara”. 
    Tardozzi sugli ordini di scuderia
    Sulla questione riguardante gli ordini di scuderia è intervenuto Davide Tardozzi, team manager di Ducati: “In questo momento non ci sono ordini di scuderia – le sue parole ai microfoni di ESPN-. Ma è abbastanza chiaro che se all’ultima gara, se Bastianini o Miller non avranno più la possibilità matematica di vincere il titolo e Pecco avrà questa possibilità, perché non farlo?”. LEGGI TUTTO