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    F1, Haas e la critica a Mick Schumacher: “Tutti quei danni solo se sei Verstappen”

    ROMA – Mick Schumacher, alla sua seconda stagione di Formula 1, ha conquistato 12 punti iridati, ma si è spesso reso protagonista di incidenti spettacolari, per fortuna senza conseguenze. Un comportamento che non è andato giù al proprietario della scuderia, Gene Haas, che si è sfogato: “Abbiamo bisogno che Mick porti dei punti e stiamo cercando di dargli più tempo possibile per vedere cosa è in grado di fare. Penso che abbia un grande potenziale, ma costa una fortuna: ha distrutto un sacco di macchine che ci sono costate un sacco di soldi che non abbiamo. Ora, se porti punti, sei Verstappen e distruggi delle macchine ce ne facciamo una ragione. Ma se sei nelle retrovie e distruggi delle macchine, allora la situazione diventa molto difficile”, le sue parole riportate dall’agenzia di stampa statunitense Associated Press.
    Schumacher nel mirino di Gene Haas
    Un anno che, secondo Haas, è costato fin troppo alla scuderia americana a causa dei danni procurati dal tedesco che in Arabia Saudita e a Monaco è stato protagonista di incidenti che hanno letteralmente distrutto la VF-22 mentre a Suzuka, poi, al termine delle prime prove libere è uscito di pista a sessione conclusa saltando le PL2 per la necessaria sostituzione del telaio. Anche l’anno precedente Mick Schumacher era stato il pilota che aveva provocato più danni.
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    F1, McLaren in scia a Ferrari e Mercedes: l'attacco alla Red Bull sul budget cap

    ROMA – La questione budget cap è soltanto all’inizio. La pene comminate finora dalla Fia hanno lasciato molti dubbi nel Circus, come dimostrano le dichiarazioni delle ultime settimane da parte di esponenti di Ferrari e Mercedes, ma anche la lettera dell’amministratore delegato della McLaren Zak Brown in una lettera alla federazione riportata interamente dalla BBC. “La FIA dovrebbe comunicare le azioni conseguenti e le sanzioni per mantenere l’integrità della F1. La violazione del budget cap e forse anche le violazioni procedurali costituiscono un imbroglio in quanto offrono un vantaggio significativo in termini di regolamenti tecnici, sportivi e finanziari. Inoltre non riteniamo che una sanzione finanziaria da sola sia adeguata per una violazione del budget cap”.
    “Rispetto regole per futuro F1”
    Brown entra nello specifico di alcune punizioni con cui colpire i team colpevoli. “È chiaro che in questi casi è necessaria una sanzione sportiva. Per esempio l’eccesso di spesa deve venir sanzionato con una riduzione del budget cap della squadra in questione nell’anno successivo alla sentenza. Inoltre, riteniamo che debbano essere previste sanzioni sportive per i piccoli sforamenti, pari a una riduzione del 20% del tempo dedicato alla CFD e alla galleria del vento. Sarà inoltre importante capire se, dopo il primo anno completo di gestione e di indagine, occorrerà fare ulteriore chiarezza su alcune questioni. È quindi fondamentale – conclude il dirigente statunitense – essere molto fermi nell’implementazione delle regole del cost cap per l’integrità e il futuro della F1”.
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    Rea come Hamilton: il pilota di Superbike diventa membro dell'Impero Britannico

    ROMA – Anche Jonathan Rea è stato omaggiato dalla Famiglia Reale inglese. A circa un anno dall’onorificenza ricevuta da Lewis Hamilton, nominato Cavaliere, il pilota nordirlandese è diventato membro dell’Impero britannico. Lo stesso riconoscimento era stato dato proprio a Hamilton nel lontano 2008, quando vincendo il Mondiale di Formula 1 era diventato il più giovane di sempre a riuscirci, prima di essere superato da Sebastian Vettel. Rea è il terzo pilota di Superbike a ricevere questa onorificenza, dopo Joey Dunlop e Carl Fogarty.
    La gioia di Rea
    “È una grande sorpresa ed un enorme privilegio ricevere questa onorificenza – ha affermato Rea -, fin da piccolo sognavo di diventare un campione del mondo di motociclismo e ho realizzato questo sogno. Venire da un piccolo Paese come l’Irlanda del Nord e ricevere un’onorificenza come questa come riconoscimento dei miei successi nelle corse è davvero bello. Condividere la stessa onorificenza di Joey, che ha raggiunto tanti traguardi nel motociclismo, significa anche molto”. LEGGI TUTTO

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    F1, McLaren: la lettera contro la Red Bull sul budget cap

    ROMA – La querelle del Budget Cap, con tanto di violazione della Red Bull accertata dalla Fia, è solo alle fasi iniziali. A mostrare nuovi dubbi sulle sanzioni ci ha pensato l’amministratore delegato della McLaren Zak Brown in una lettera alla federazione riportata dalla BBC. “La FIA dovrebbe comunicare le azioni conseguenti e le sanzioni per mantenere l’integrità della F1. La violazione del budget cap e forse anche le violazioni procedurali costituiscono un imbroglio in quanto offrono un vantaggio significativo in termini di regolamenti tecnici, sportivi e finanziari. Inoltre non riteniamo che una sanzione finanziaria da sola sia adeguata per una violazione del budget cap”.
    “Necessaria una sanzione sportiva”
    Per Brown la pena dovrebbe essere molto più severa. “È chiaro che in questi casi è necessaria una sanzione sportiva. Per esempio l’eccesso di spesa deve venir sanzionato con una riduzione del budget cap della squadra in questione nell’anno successivo alla sentenza. Inoltre, riteniamo che debbano essere previste sanzioni sportive – aggiunge l’amministratore delegato statunitense – per i piccoli sforamenti, pari a una riduzione del 20% del tempo dedicato alla CFD e alla galleria del vento. Sarà inoltre importante capire se, dopo il primo anno completo di gestione e di indagine, occorrerà fare ulteriore chiarezza su alcune questioni. È quindi fondamentale essere molto fermi nell’implementazione delle regole del cost cap per l’integrità e il futuro della F1”.
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    F1, Haas contro Schumacher: “Costa troppo, tutti quei danni solo se sei Verstappen”

    ROMA – La stagione di Formula 1, per Mick Schumacher, non è andata come previsto: il giovane figlio del sette volte campione del mondo, infatti, nonostante i 12 punti iridati, si è spesso reso protagonista di incidenti spettacolari, per fortuna senza conseguenze. Un comportamento che non è andato giù al proprietario della scuderia, Gene Haas, che si è sfogato: “Abbiamo bisogno che Mick porti dei punti e stiamo cercando di dargli più tempo possibile per vedere cosa è in grado di fare. Penso che abbia un grande potenziale, ma costa una fortuna: ha distrutto un sacco di macchine che ci sono costate un sacco di soldi che non abbiamo. Ora, se porti punti, sei Verstappen e distruggi delle macchine ce ne facciamo una ragione. Ma se sei nelle retrovie e distruggi delle macchine, allora la situazione diventa molto difficile”, le sue parole riportate dall’agenzia di stampa statunitense Associated Press.
    L’accusa nei confronti di Schumacher
    Un anno che, secondo Haas, è costato fin troppo alla scuderia americana a causa dei danni procurati dal tedesco che in Arabia Saudita e a Monaco è stato protagonista di incidenti che hanno letteralmente distrutto la VF-22 mentre a Suzuka, poi, al termine delle prime prove libere è uscito di pista a sessione conclusa saltando le PL2 per la necessaria sostituzione del telaio. Anche l’anno precedente Mick Schumacher era stato il pilota che aveva provocato più danni: un comportamento che, stando alle parole di Gene Haas, dovrà correggere in fretta.
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    Superbike: Jonathan Rea nominato membro dell'Impero Britannico

    ROMA – Lo sport e la Famiglia Reale inglese si incrociano ancora una volta. A circa un anno dall’onorificenza ricevuta da Lewis Hamilton, nominato Cavaliere, Jonathan Rea è diventato membro dell’Impero britannico. Lo stesso riconoscimento era stato dato proprio a Hamilton nel lontano 2008, quando vincendo il Mondiale di Formula 1 era diventato il più giovane di sempre a riuscirci, prima di essere superato da Sebastian Vettel. Rea è il terzo pilota di Superbike a ricevere questa onorificenza, dopo Joey Dunlop e Carl Fogarty.
    Le parole di Rea
    “È una grande sorpresa ed un enorme privilegio ricevere questa onorificenza – ha affermato Rea -, fin da piccolo sognavo di diventare un campione del mondo di motociclismo e ho realizzato questo sogno. Venire da un piccolo Paese come l’Irlanda del Nord e ricevere un’onorificenza come questa come riconoscimento dei miei successi nelle corse è davvero bello. Condividere la stessa onorificenza di Joey, che ha raggiunto tanti traguardi nel motociclismo, significa anche molto”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp Ducati: Ciabatti su Bagnaia, Bastianini e corsa al titolo, clamoroso!

    PHILLIP ISLAND – Con il mondiale costruttori già in cassaforte a cinque gare dal termine, ora anche la classifica piloti sorride alla Ducati, grazie al sorpasso dopo il GP di Australia di Francesco Bagnaia ai danni del campione in carica Fabio Quartararo. Un primato – come si evince dalla parole del direttore sportivo Paolo Ciabatti che la scuderia di Borgo Panigale vuole confermare fino alla fine. “Ci auguriamo che i cinque punti persi da Bagnaia ad Aragon non peseranno. Avremmo preferito la vittoria di Pecco, ma Enea è stato protagonista di una grandissima gara. Con la caduta di Quartararo – afferma Ciabatti ai microfoni di Sky – il distacco era sceso a 10 punti con cinque gare ancora da disputare, lì si è riaperto il campionato e lo giocheremo sino alla fine”. Valutazioni in corso
    Bagnaia e Bastianini partiranno alla pari per il motomondiale 2023, ma ora l’obiettivo numero uno in casa Ducati è portare Pecco verso il primo titolo in classe regina, chiudendo così la doppietta iridata piloti-costruttori. “L’anno prossimo Bagnaia e Bastianini partiranno sicuramente con le stesse possibilità, ma ora è il momento di fare le giuste valutazioni. Non potevamo perdere l’occasione che si è aperta con lo zero di Quartararo ad Aragon, ma abbiamo sempre detto che un pilota se davanti deve puntare alla vittoria, ma ora alcune dinamiche di gara saranno fondamentali per non sprecare questa possibilità. D’altronde il titolo piloti ci manca dal 2007”, queste la parole di Ciabatti. LEGGI TUTTO

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    F1, Domenicali sul calendario: “Il numero perfetto di gare è 24”

    ROMA – “Da 23 a 24 gare è un buon numero per una stagione, non voglio discuterne ancora. Le sedi sono scelte in base a questo numero. Ci sono tanti fattori di cui si tiene conto, ma il numero dei Gran Premi è chiaro. A 24 si raggiunge il massimo”. Stefano Domenicali ha parlato così del nuovo calendario della Formula 1 che vedrà aumentare ulteriormente il numero di gare rispetto al passato. Il CEO del Circus ha spiegato delle motivazioni che hanno portato ad aumentare di anno in anno la quantità di tappe: “24 gare rappresentano il giusto equilibrio tra domanda e qualità – ha detto ai microfoni di “Motorsport-Magazin.com” -. Se il numero dei Gran Premi fosse un problema lo ridurrei immediatamente. Penso che 24 gare siano un bel Mondiale”.
    Le parole di Domenicali
    “Stiamo cercando di trovare un equilibrio – ha aggiunto Domenicali -. Un terzo delle gare si svolgerà in Europa, un altro terzo in America e medio oriente e l’ultimo terzo in estremo oriente. Quando si realizza il calendario, l’aspetto finanziario è molto importante Ci sono molte più offerte rispetto alle date in calendario. Teniamo conto della bellezza della pista stessa, dell’investimento, delle attività per i tifosi e dell’interesse dei team e dei costruttori coinvolti”. Il calendario 2023 avrà 24 gare e presenterà diverse novità come il Gran Premio di Las Vegas e il ritorno in Cina e Qatar, mentre per ora sparirà il Gp in Francia.
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