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    MotoGp, Bezzecchi: “Qua serve coraggio per andare forte”

    PHILLIP ISLAND – “Per andare forte a Phillip Island ci vogliono i maroni. Sono contento per il risultato di queste prove libere. È stata una bella giornata, abbiamo fatto un grande step nelle Libere 2. C’è molto vento e questo complica le cose, solitamente io non sono un fenomeno con il vento, qui invece mi sono trovato bene. Anche se la moto si muoveva ogni tanto, io sono riuscito comunque a guidare in modo fluido e veloce”. Marco Bezzecchi ha parlato così ai microfoni di Sky Sport dopo il venerdì di prove libere al Gran Premio d’Australia, diciassettesimo appuntamento stagionale della MotoGp. Il pilota del team VR46 ha concluso la prima giornata sul circuito di Phillip Island con il secondo tempo in classifica combinata.
    Le parole di Bezzecchi
    “In alcune piste mi trovo subito a mio agio, in altre piste meno, questo fa parte del mio percorso di crescita – ha aggiunto Bezzecchi -. Il podio di Assen è stato una bella iniezione di fiducia, mi ha aiutato nel prendere consapevolezza di quello che posso fare. Mi piacerebbe fare una bella gara qui in Australia, purtroppo non ci sono riuscito in Thailandia nonostante una bella qualifica, è stato tosto moralmente vedere che gli altri andavano molto più veloce di me. Non avevo mai guidato con quelle condizioni in MotoGp, mi serve un po’ di esperienza in più. Mi piacerebbe fare bene a Phillip Island anche per cancellare la gara di Buriram”. LEGGI TUTTO

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    F1, Pourchaire al volante dell'Alfa Romeo: guiderà nelle prove libere di Austin

    ROMA – Novità in casa Alfa Romeo: il pilota francese della Sauber Academy, Theo Pourchaire, farà il suo debutto in Formula 1 con la scuderia nel weekend del GP Usa, in programma il 23 ottobre a Austin, nelle prime prove libere e sarà uno dei piloti di riserva del team per il 2023. Una decisione, quella della scuderia, che vedrà quindi il giovane 19enne prendere il il volante dell’Alfa Romeo C42 di Valtteri Bottas per le FP1 in terra americana.
    L’identikit del giovane Pourchaire
    Il pilota 19enne, entrato a far parte della Sauber Academy nel 2019, avrà così la possibilità di mettersi in mostra venerdì 21 ottobre in Texas quando prenderà in mano la vettura di Bottas . Attualmente secondo nella classifica del campionato di Formula 2, dove in carriera ha vinto 5 gare finora, Pourchaire è stato anche confermato come uno dei piloti di riserva dell’Alfa Romeo per la prossima stagione. “Sono davvero emozionato al pensiero di guidare l’Alfa Romeo. Per me sarà la seconda volta su una macchina di F1”, ha sottolineato il francese in riferimento all’esperienza all’Hungaroring con una Alfa Romeo C38 nel 2019 in un test privato, “ma è come se fosse la prima volta”.
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    MotoGp, Bagnaia: “Quartararo è veloce, ma sabato saremo pronti”

    PHILLIP ISLAND – “Abbiamo raddrizzato una sessione partita male, ci siamo risollevati dopo le difficoltà, quest’anno l’abbiamo fatto spesso. In alcuni tratti del circuito dobbiamo ancora metterci a posto, la buona notizia è che sappiamo dove lavorare”. Pecco Bagnaia ha parlato così ai microfoni di Sky Sport dopo il venerdì di prove libere al Gran Premio d’Australia, diciassettesimo appuntamento stagionale della MotoGp. Il ducatista ha chiuso la prima giornata sul circuito di Phillip Island con l’ottavo tempo in classifica combinata. 
    Le parole di Bagnaia
    “Siamo vicini a Quartararo sul ritmo, ma non sono stato abbastanza incisivo durante il time attack nel settore uno e tre – ha aggiunto Bagnaia -. Il carico è minore rispetto a una volta e nei curvoni patisce di più il vento. Sabato saremo pronti, non siamo così lontani e il lavoro che serviva è stato fatto. Fabio è sempre molto veloce e questa è una pista decisamente favorevole alla sua moto”. LEGGI TUTTO

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    Felix Baumgartner: il ricordo della sua impresa memorabile quando superò la velocità del suono

    Felix Baumgartner a dieci anni dalla sua memorabile impresa, rompendo per la prima volta la barriera del suono (lanciandosi alla velocità di 1.357,6 km/h dalla stratosfera, a quasi 40.000 metri, si è raccontato nel corso di una recente intervista, in attesa dell’uscita del documentario riguardante il suo primato.
    Baumgartner e la lunga preparazione
    L’austriaco del team Red Bull ha ricordato che per la sua impresa si è preparato a lungo: “Ci sono voluti cinque anni di preparazione perché era una missione molto complessa in cui nulla poteva andare storto Abbiamo avuto centinaia di incontri con scienziati, ma il rischio non può mai essere coperto al 100%”. Ed ancora sui rischi che poteva correre ha ammesso: “C’era molta pressione con i palloncini, perché prima del tentativo ufficiale ne avevamo esauriti diversi nei test e ne era rimasto solo uno, quindi dovevamo farlo bene. Inoltre, ciascuno di loro ha impiegato sei mesi per costruire e costare un’enorme quantità di denaro. Una volta in aria, c’erano altri rischi: la mongolfiera avrebbe raggiunto i 35.000 metri? Saresti in grado di aprire la porta della capsula? La tuta funzionerebbe? Sarebbe in grado di controllare la caduta…?”.
    Le emozioni provate
    A chi gli ha chiesto quali furono i pensieri e le emozioni provate, Felix ha replicato: “Non hai tempo per pensare perché stai accelerando a 890 miglia orarie in 55 secondi, stai viaggiando più veloce di un proiettile. Una volta che ho iniziato a girare, mi sono dovuto preoccupare di come avrei potuto fermarlo, per fermare quel giro eseguendo manovre speciali cercando di capire cosa fare. Una volta che sono riuscito a controllare la situazione, ho iniziato a godermela di più”. Una volta rotto il muro del suono e tornato a Terra, il pilota ha pensato: “Quando sono atterrato sono stato sollevato per la prima volta di essere vivo, ma in realtà l’unica cosa che mi importava in quel momento era sapere se ce l’avevo fatta. Ho dovuto aspettare 10 minuti strazianti, in mezzo al deserto, perché il tecnico controllasse tutti i dati. È uscito e mi ha fatto l’occhiolino, quindi sapevo che ce l’avevamo fatta. A quel tempo, sono diventato il primo essere umano nella storia a rompere la barriera del suono. Era la persona più felice del pianeta”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Zarco comanda il venerdì di libere in Australia, indietro Bagnaia

    PHILLIP ISLAND – E’ di Johann Zarco il miglior tempo nel venerdì di prove libere al Gran Premio d’Australia, valevole per la diciassettesima tappa del Mondiale 2022 di MotoGp. Il francese del team Pramac, avanti in entrambe le sessioni, guida la classifica combinata sul circuito di Phillip Island con il crono 1:29.475, davanti a un ottimo Marco Bezzecchi e alla Honda di Pol Espargaro. Segue Fabio Quartararo in quarta posizione, precedendo l’Aprilia di Maverick Vinales e l’altra Honda di Marc Marquez.
    Gli altri tempi
    Settimo tempo per l’altra Aprilia di Aleix Espargaro, che precede la Ducati di Pecco Bagnaia e quella del suo futuro compagno di squadra Enea Bastianini, rispettivamente in ottava e nona piazza. A chiudere la top ten c’è invece Jorge Martin. Solamente tredicesimo il padrone di casa Jack Miller, dietro a Miguel Oliveira e al rientrante Joan Mir. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Gp Australia: Zarco avanti nelle due libere del venerdì, Bagnaia ottavo

    PHILLIP ISLAND – Johann Zarco è il più veloce nel venerdì di prove libere al Gran Premio d’Australia, diciassettesimo appuntamento stagionale della MotoGp. Il francese del team Pramac, avanti in entrambe le sessioni, guida la classifica combinata sul circuito di Phillip Island con il crono 1:29.475, davanti a un ottimo Marco Bezzecchi e alla Honda di Pol Espargaro. Segue Fabio Quartararo in quarta posizione, precedendo l’Aprilia di Maverick Vinales e l’altra Honda di Marc Marquez.
    Gli altri piloti
    Settimo tempo per l’altra Aprilia di Aleix Espargaro, che precede la Ducati di Pecco Bagnaia e quella del suo futuro compagno di squadra Enea Bastianini, rispettivamente in ottava e nona piazza. A chiudere la top ten c’è invece Jorge Martin. Solamente tredicesimo il padrone di casa Jack Miller, dietro a Miguel Oliveira e al rientrante Joan Mir. LEGGI TUTTO

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    GP in Sudafrica, idea Soweto. Mentre la Fia ancora riflette sul budget cap

    TORINO – Una gara in Africa, probabilmente in Sudafrica, a Soweto (nei pressi di Johannesburg ) e non a Kyalami. Potrebbe disputarsi nel ‘24, anche se la squadra di Stefano Domenicali l’avrebbe voluta già il prossimo anno. È la prova provata della velocità a cui si muove la società che organizza il Mondiale, che stride ancora più con la lentezza della Fia. A Parigi stanno ancora pensando a come uscire dal problema di punire da Red Bull; a Londra progettano di espandere gli orizzonti del Mondiale.
    La polpetta avvelenata
    Certo, la questione del budget cap violato cap è una specie di polpetta avvelenata anche per i federali, dal momento che in Formula 1 sono le squadre che concorrono a scrivere norme e regolamenti (e dunque tutti hanno una parte di responsabilità nel fatto che non si conosca l’entità dell’infrazione della Red Bull e che, salvo colpi di scena, non la si saprà nemmeno in futuro; così come ce l’hanno nel fatto che non sia mai stato chiarito bene in quale pena incorra che spende più del lecito). Comunque, si attendono sviluppi.
    Tradizione motoristica
    Torniamo allora al GP in Sudafrica, Paese che ha una lunga tradizione motoristica, interrotta negli Anni ‘90 a causa dell’apartheid. Oggi esistono le condizioni per poter riportare le corse nel Paese. La novità più eclatante è che si correrebbe su un circuito cittadino presso il quartiere fieristico di Soweto, a sud di Johannesburg, vicino allo stadio del calcio (che ospitò partite e cerimonie del Mondiale 2010. L’idea di correre su piste cittadine piace molto in Formula 1. Ai circuiti cittadini storici (Montecarlo in primis) si sono via via aggiunti Singapore, Baku, Gedda, Miami (anche qui attorno a uno stadio). Pure Sochi (in Russia, annullato per le note vicende belliche) era cittadino (e sfruttava alcuni impianti delle Olimpiadi invernali del 2014). E ora si avvicina Soweto.
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