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    F1, Ben Sulayem: “Confermo la trattativa tra la Porsche e diversi team”

    ROMA – Le voci erano insistenti ormai da tempo, ora è arrivata anche la conferma del numero uno Fia Ben Sulayem. La Porsche punta a rientrare nel Circus, anche se solo da motorista, seguendo l’esempio dell’Audi. Saltato l’accordo con la Red Bull, quando tutto sembrava fatto, per la volontà del duo Horner-Marko, la casa di Stoccarda sta vagliando sul mercato diverse possibilità per competere in F1, con la McLaren – secondo gli addetti ai lavori – favorita numero uno anche in virtù degli ottimi rapporti con il team principal Andreas Seidl.
    Le dichiarazioni di Ben Sulayem
    “Durante il weekend di Spa-Francorchamps, in agosto, Audi ha annunciato l’ingresso in Formula 1 a partire dalla stagione 2026 come costruttore di power unit, questo annuncio è stato un riconoscimento del duro lavoro svolto da tutte le parti interessate per sviluppare questi regolamenti. Ora stiamo notando che anche la Porsche sta ancora discutendo con dei team per rientrare nel Circus“. Queste le parole di Ben Sulayem nel corso del terzo Consiglio Mondiale del 2022, in cui ha confermato come sulla Porsche ci sia qualcosa di concreto in ballo.
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    MotoGP, Bagnaia carica la sfida con Quartararo: “C'è tensione”

    ROMA – “Io ho fatto tutto nella norma in previsione di questo GP, anche se alla fine ci sta un po’ di agitazione e di pressione: potrebbe essere il mio primo titolo in MotoGP,  potrebbe essere il secondo titolo piloti per Ducati dopo 15 anni, quindi c’è un po’ di tensione nell’aria, ma io la sto vivendo molto bene, sento di dover fare il mio lavoro e sento di poterlo fare bene”. Pecco Bagnaia ha parlato così ai microfoni di Sky Sport alla vigilia del Gran Premio della Malesia, diciottesimo e penultimo appuntamento stagionale della MotoGP. Il ducatista, nella tappa di Sepang, potrebbe chiudere matematicamentela partita con Fabio Quartararo e conquistare in anticipo il Mondiale piloti.
    Le parole di Bagnaia
    “Comunque non c’è fretta, c’è questa gara per vincere il Mondiale, ma c’è anche Valencia – ha aggiunto Bagnaia -. Se fosse possibile vincere il titolo qui a Sepang bene, altrimenti c’è un’altra gara a disposizione, non bisogna chiudere per forza qui, anche se naturalmente sarebbe bello arrivare più sereno all’ultimo appuntamento dell’anno”. “Le persone che volevo qui con me a Sepang ci sono, so che il mio team farà un grande lavoro, so che abbiamo la possibilità di fare bene, il nostro potenziale è sempre alto, questa è una pista dove possiamo fare bene – ha inoltre detto Pecco -. quindi penso principalmente a fare un weekend normale, come deve essere, cercando di essere veloce da subito, perché le condizioni qui sono un po’ particolari tra pioggia, asciutto, bagnato, il caldo. Voglio essere molto competitivo per la gara, questa è una delle mie piste preferite” LEGGI TUTTO

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    F1, la rivelazione di Ben Sulayem sul futuro di Porsche

    ROMA – Le parole di Ben Sulayem suonano come qualcosa più di una conferma. Anche il numero uno della Fia ha ribadito nel corso del terzo Consiglio Mondiale del 2022 come la Porsche punti a rientrare nel Circus, anche se solo da motorista, seguendo l’esempio dell’Audi. Per volontà del duo Horner-Marko è saltato con la Red Bull un accordo che sembrava fatto, ed ora la casa di Stoccarda sta valutando diverse possibilità per competere in F1, con la McLaren – secondo gli addetti ai lavori – favorita numero uno anche in virtù degli ottimi rapporti con il team principal Andreas Seidl.
    Le parole di Ben Sulayem
    La conferma è arrivata direttamente da Londra. “Durante il weekend di Spa-Francorchamps, in agosto, Audi ha annunciato l’ingresso in Formula 1 a partire dalla stagione 2026 come costruttore di power unit, questo annuncio è stato un riconoscimento del duro lavoro svolto da tutte le parti interessate per sviluppare questi regolamenti. Ora stiamo notando – conclude Ben Sulayem – che anche la Porsche sta ancora discutendo con dei team per rientrare nel Circus“.
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    MotoGP Ducati, parla Bagnaia in Malesia: il titolo, Quartararo, le sensazioni

    ROMA – Pecco Bagnaia carica la sfida con Quartararo alla vigilia del Gran Premio della Malesia, valevole per la diciottesima tappa del Mondiale 2022 di MotoGP. Il ducatista, nella tappa di Sepang, potrebbe chiudere matematicamentela partita e conquistare in anticipo il Mondiale piloti. “Io ho fatto tutto nella norma in previsione di questo GP, anche se alla fine ci sta un po’ di agitazione e di pressione – ha detto ai microfoni di Sky Sport -. Potrebbe essere il mio primo titolo in MotoGP,  potrebbe essere il secondo titolo piloti per Ducati dopo 15 anni, quindi c’è un po’ di tensione nell’aria, ma io la sto vivendo molto bene, sento di dover fare il mio lavoro e sento di poterlo fare bene”. 
    La carica di Pecco
    “Comunque non c’è fretta, c’è questa gara per vincere il Mondiale, ma c’è anche Valencia – ha aggiunto Bagnaia -. Se fosse possibile vincere il titolo qui a Sepang bene, altrimenti c’è un’altra gara a disposizione, non bisogna chiudere per forza qui, anche se naturalmente sarebbe bello arrivare più sereno all’ultimo appuntamento dell’anno”. “Le persone che volevo qui con me a Sepang ci sono, so che il mio team farà un grande lavoro, so che abbiamo la possibilità di fare bene, il nostro potenziale è sempre alto, questa è una pista dove possiamo fare bene – ha inoltre detto Pecco -. quindi penso principalmente a fare un weekend normale, come deve essere, cercando di essere veloce da subito, perché le condizioni qui sono un po’ particolari tra pioggia, asciutto, bagnato, il caldo. Voglio essere molto competitivo per la gara, questa è una delle mie piste preferite” LEGGI TUTTO

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    F1 Ferrari, la novità per gli USA: nelle FP1 guida Shwartzman al posto di Leclerc

    Una grande occasione, dunque, per il giovane pilota russo con passaporto israeliano. Shwartzman è cresciuto nella Ferrari Driver Academy e in questa stagione è stato test driver. Nato a Tel Aviv il 16 settembre del 1999, per il giovane prodotto dell’Academy Ferrari sarà il debutto assoluto in F1, e la prima volta al volante della F1-75. Avrà il numero 39. Ma non sarà il primo israeliano in pista, prima di lui nelle ultime due stagioni si è visto in diverse F1 Roy Nissany, e prima ancora il padre di Roy, Chanoch, nelle libere di Budapest 2005 con la Minardi. Adesso toccherà a lui prendere il volante della Rossa dimostrando di essere all’altezza. LEGGI TUTTO

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    F1 Ferrari, clamoroso: oltre Leclerc e Sainz c’è un terzo pilota!

    Una grande occasione, dunque, per il giovane pilota russo con passaporto israeliano. Shwartzman è cresciuto nella Ferrari Driver Academy e in questa stagione è stato test driver. Nato a Tel Aviv il 16 settembre del 1999, per il giovane prodotto dell’Academy Ferrari sarà il debutto assoluto in F1, e la prima volta al volante della F1-75. Avrà il numero 39. Ma non sarà il primo israeliano in pista, prima di lui nelle ultime due stagioni si è visto in diverse F1 Roy Nissany, e prima ancora il padre di Roy, Chanoch, nelle libere di Budapest 2005 con la Minardi. LEGGI TUTTO

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    Da Shwartzman a Fittipaldi jr (uno dei…): quante sorprese alla Ferrari

    TORINO – Al Salone dell’Auto di Parigi, l’Alpine – per bocca del responsabile delle corse, Laurent Rossi – ha detto che il caso-Piastri non porterà né alla chiusura né al ridimensionamento della scuola di pilotaggio (l’Academy). Certo, sono seguite tante precisazioni e puntualizzazioni, accuse alla McLaren di non investire sui giovani e alla McLaren di giocare poco pulito quando si tratta di reclutare giovani talenti. Che non si chiuda l’Academy è una buona notizia, ma intanto bisogna registrare che per l’anno venturo si è andati a pescare in casa Red Bull (pagando anche parecchio) per avere Pierre Gasly. La squadra di Max Verstappen, a sua volta, ha ripiegato su un pilota già conosciuto, come Nyck de Vries,  già iridato di Formula E. E dire che quella scuola di talenti ne ha prodotti, dal quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel (che però i primi passi li aveva mossi sotto l’egida della Bmw) all’attuale re del Mondiale, Max Verstappen.
    Percorso lineare
    Più lineare sembra il percorso che seguono i giovani della Ferrari, anche se trovare loro un posto dopo l’Academy non è così facile. Ad Austin debutta il russo (ma israeliano di passaporto e licenza) Robert Shwartzman, che dopo essere stato test driver della Ferrari si appresta adesso a guidare davvero: rileverà Charles Leclerc nelle libere-1 (va ricordato che c’è l’obbligo di usare i giovani in un certo numero di sessioni). Il rovescio della medaglia è che sembrano ridursi le possibilità sia di Antonio Giovinazzi sia di Mick Schumacher per uin sedile alla Haas. La squadra americana ha ammesso di voler riconsiderare l’esperto Nico Hulkenberg da affiancare a Kevin Magnussen.
    Solo 20 posti “veri”
    Esiste un problema oggettivo: con soli 20 posti “veri” (cioè a parte le riserve e test driver) diventa difficile trovare uno sbocco in Formula 1 per tutti i giovani che arrivano dalle scuole delle varie squadre. Nonostante questo i programmi “rossi” proseguono a gonfie vele. Tanto che a Maranello la prossima settimana (dal 24 al 28 ottobre) sono stati selezionati sei giovanissimi (hanno tra i 14 e i 16 anni di età) per prendere parte alle FDA Scouting World Finals. Sono il finlandese Tuukka Taponen, classe 2006; Rashid Al Dhaheri, kartista classe 2008 degli Emirati Arabi Uniti; Jack Beeton e Gianmarco Pradel, entrambi australiani;  Emerson Fittipaldi Jr., 15enne delle celebre stirpe e Jesse Carrasquedo, messicano.
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    Simoncelli e il Mondiale 250 vinto 14 anni fa: un trionfo indimenticabile

    ROMA – Marco Simoncelli rimane una di quelle figure mitiche, capace di scrivere pagine indimenticabili del motociclismo. Una di queste porta la data del 19 ottobre 2008: sono passati infatti 14 anni esatti da quando “Super Sic” vinse il suo primo e unico Mondiale, quello della 250 nel 2008. Una stagione magica, la sua, fatta di sei vittorie che lo portarono sul tetto del mondo della categoria della quarto di litro, anticamera per la MotoGP.
    Simoncelli nella storia
    Con quel terzo posto di Sepang Marco si laureava campione del mondo 250 con una gara d’anticipo, davanti ad Alvaro Bautista, entrando fra i big delle due ruote e iniziando a scrivere la propria storia fatta di successi e condita da una guida sempre al limite. Un segno del destino quella vittoria, ottenuta sulla pista dove, qualche anno dopo, avrebbe perso la vita in un terribile incidente in pista, la stessa sulla quale un altro italiano, Francesco Bagnaia, potrebbe festeggiare il suo primo titolo mondiale, stavolta in MotoGP chiudendo così il cerchio. LEGGI TUTTO